Un Dino Risi minore. Era il periodo dei preti che lasciavano la tonaca per sposarsi ed il cinema italiano vi prestò attenzione, con una serie di film dall'eterogeneo grado di serietà. Questo aveva molte carte per funzionare al meglio, invece non ce la fa. I due divi non paiono convinti, cosicché il migliore del cast finisce con l'essere Giuseppe Maffioli, bravissimo quando incontra Mastroianni e inizialmente finge che la sua vita da spretato vada bene, per poi confessare la verità. Ma, in definitiva, si sorride poco e poco si riflette.
Film simpatico di ambientazione padovana, con una Loren molto bella e i cui vestitini Anni Settanta danno un'aria simpaticamente kitsch; meno a suo agio Mastroianni (deve anche scimmiottare l'accento veneto) che tuttavia nella parte finale si riscatta, dando al personaggio quella meschinità che è la zampata del regista, a mio avviso un bel monito per chi considera la pellicola un film minore, da non tenere in grande considerazione.
Diretta da Dino Risi, non è tra le sue opere più riuscite. Lo spunto di partenza, piuttosto originale e indovinato, non viene appieno sfruttato da una sceneggiatura che sembra scritta con poco coraggio (forse per non urtare troppo le gerarchie cattoliche su un tema scottante tutt'oggi come quello del celibato sui preti). I due attori principali (Mastroianni e la Loren) funzionano meno bene come coppia che in altre occasioni, probabilmente a causa di personaggi non nelle loro corde.
Commedia dal tono sentimentale, tipica di Dino Risi, che si avvale della collaudatissima accoppiata Loren-Mastroianni. Una donna affranta ma bella e un prete affascinante: un'amore impossibile e scandaloso il loro, specie per l'italietta provinciale dell'epoca. Risi riesce a captare la giusta chiave di lettura, senza cadere nel macchiettismo (il pericolo era quello, visto l'argomento) ma senza nemmeno farci rinunciare alle italianità che, seppur forzate, divertono.
Mediocrissimo escamotage per ripresentare due amati divi, qui nel ruolo di macchiette (Mstroianni prete veneto un po' rinco, Loren maliarda con fastidiosissime pose da signora con molletta al naso). Un film truffaldino salvato in parte dalla gustosa apparizione di Gino Cavalieri; si fa credere di trattare una problematica seria per veicolare lo spettatore in un divismo di recupero.
Parte molto bene, con una trovata azzeccata, che immediatamente ci svela il carattere dei personaggi e ci mette in sintonia con le loro fragilità. Poi, la storia perde vigore, diventa meccanica e prevedibile, invece di graffiare butta sul patetico. Mastroianni è indubbiamente bravo, la Loren troppo smagliante e altera per il ruolo. Nell'insieme, un film costruito senza guizzi, e perciò dimenticabile.
Gradevole commedia di costume di Risi che riprende a suo modo l'eterna diatriba sul celibato dei preti. Nonostante la destinazione finale del film (il grande pubblico) non mancano alcune trovate satiriche decisamente pungenti, anche se quando si tratta di affondare la lama il regista ritrae il braccio. Una splendida Loren e un Mastroianni ambiguo ed efficace confortano gli occhi e l'intelligenza del pubblico, mentre il resto del cast risponde bene alle sollecitazioni di un Risi decisamente in forma. Si lascia guardare con molto piacere.
MEMORABILE: L'inseguimento iniziale; La visita di Mastroianni a casa di Maffioli; Un grande Pippo Starnazza.
Commedia dal titolo provocatorio per quegli anni raccontata con semplicità e garanzia di successo di pubblico offerto da due attori importanti in grado di sostenere agevolmente i differenti registri richiesti (soprattutto la Loren). Film forse troppo bistrattato dalla critica, ha il pregio di porre con garbo, ironia e verità il problema allora (e non solo) delicato del celibato dei preti con una sceneggiatura attenta ai particolari oltre le solite battute e situazioni comiche. Non a caso i momenti migliori sono quelli drammatici.
MEMORABILE: Il dialogo tra Mastroianni e il tombinista.
Commedia di Risi di discreta fattura, che tratta il tema "scottante" dei preti che abbandonano i voti di fronte all'amore per una donna (o forse per desiderio carnale). Una Loren nel pieno del suo splendore ammicca, tenta, pizzica, il "povero" e pudico prete interpretato da Mastroianni. Con due pezzi da novanta come attori il film non poteva che uscire di ottima fattura...
Risi tratta con acume il tema del celibato dei preti (e, più in generale, quello di un’istituzione che si rinnova con grande lentezza), fondendo notazioni di costume, intermezzi sentimentali, satira e commedia degli equivoci in un film il cui punto di forza sono i dialoghi e le belle ambientazioni venete. I due protagonisti, pur non del tutto impeccabili nei cambi di registro imposti dal copione, sono comunque una garanzia. Notevoli le sanguigne caratterizzazioni di Maffioli e Starnazza.
MEMORABILE: L’inseguimento iniziale; La visita di Mastroianni a casa di Maffioli; Il dialogo col tombinista; L’amaro e spiazzante finale.
Donna sull'orlo del suicidio chiama il telefono amico. In un periodo di preti che vogliono spretarsi la sceneggiatura non cerca provocazioni e la mette sul sentimentale. Nella seconda parte la questione è più seriosa in quanto le compagini esterne (clero, famiglia) danno la loro interpretazione della vicenda. La chiusura potrebbe aver fatto piacere alla Chiesa, anche se l'argomento è scomodo. Mastroianni riesce ad essere misurato nel colorito contesto padovano, la Loren mostra le gambe e una freschezza non seducente.
MEMORABILE: Il primo bacio; L'ex prete che ammette i problemi; La nomina a monsignore.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
Zender ebbe a dire: Penso a tutto io, nessun problema. Non serve fare niente, Markus.
OK!
Quale abbiamo detto che era la pena corporale per chi mette i doppioni?
DiscussioneZender • 11/08/08 12:09 Pianificazione e progetti - 45721 interventi
10 scudisciate, alzate a 12 se il colpevole è un Fondatore. Markus mi aveva comunque preventivamente avvisato dell'errore via mail quindi scenderà a 5/6.
come ha detto Zender, lo avevo già avvisato.
Ok, vada per 6 colpi di scudiscio sulla schiena, poi Legnani, cospargerà il sale sulle ferite aperte...ahia...
DiscussioneManfrin • 5/08/11 08:52 Servizio caffè - 492 interventi
Travis ebbe a dire: Manfrin ebbe a dire: La casa dei genitori del prete (Mastroianni),probabile delta del Po.
Chissà se questo posto,in un posto come questo,ha resistito per oltre quarant'anni
A parte qualche lieve modifica per il resto il casone è tale e quale ad allora:
Casone delle Sacche nella Valle Millecampi presso Passo della Fogolana (Codevigo, Padova)
45°16'1.29"N 12° 9'7.10"E
Foto: http://www.comune.codevigo.pd.it/
MusicheAlex75 • 28/12/17 17:12 Call center Davinotti - 668 interventi
"Goin' out of my head", cantata da Frank Sinatra, è un brano del 1964 scritto da Teddy Randazzo e Bobby Weinstein. "The Voice" la incise nel 1969.
https://www.youtube.com/watch?v=Mqdp5xnbxKw
Da notare la presenza di due successi del Festival di Sanremo del 1970: "[i]La prima cosa bella[/i]", di Nicola di Bari, cantata dal musicista ambulante al ristorante, e "[i]Io mi fermo qui[/i]" (lanciata dai Dik Dik insieme a Donatello).
CuriositàZender • 10/05/21 16:47 Pianificazione e progetti - 45721 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: