Premetto che, personalmente, ho trovato le implausibilità gruvieresche della sceneggiatura e la cloroformizzazione coatta dei meccanismi deduttivi dei personaggi ben controbilanciate dalla gran capacità dell'autore di saper creare tensione e spettacolo (il film difatti l'ho visto in casa con ragazza e famiglia al completo e l'effetto mastice sulle poltrone è stato efficacissimo).
Dico però che gli sceneggiatori di questo
Bed time qualche soldino di gratitudine ispirativa al precedente
The resident, dovrebbero sganciarlo.
I due film sono usciti a distanza di quasi un anno l'uno dall'altro (3 novembre 2010 l'americano, 23 settembre 2011 lo spagnolo) e i molti elementi affini che ne collegano le trame sono abbastanza evidenti (individuo ambiguo che gestisce un complesso abitativo e che di notte s'introduce furtivamente nell'appartamento della bella ragazza indipendente, spiandola, narcotizzandola e dormendoci assieme).
Siamo naturalmente di fronte a pellicole di diverso genere e con finalità assai distanti (gothic-thriller urbano il primo, esercizio d'autore realistico-esistenziale l'altro) e la resa dei due primattori è imparagonabile (Dean Morgan è alquanto fuori parte e itticamente sciapo, mentre lo straordinario Tosar riafferma il suo talento carismatico già espresso nel solido
Cella 211), però le affinità di input vanno al di là della semplice coincidenza fortuita e casuale.
Insomma, diamo a Jokinen quel ch'è di Jokinen, anche perchè poi il finnico tapino resterebbe col classico pugno di mosche, vista la pochezza del suo neo-gotichello domestico...
P.S.: Leggendo adesso gli altri commenti ho notato con stupore l'immediato accostamento caseario adoperato in ironica concomitanza con Schramm :D