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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per quanto "Everythting", "Everywhere" e "All at once" siano i titoli dei tre capitoli in cui è suddiviso il film, è sufficiente leggerli insieme per ottenere un efficace riassunto di quanto vi succede. Prendiamo un tema classico come quello degli universi paralleli (che oggi più “sciccosamente” viene definito multiverso) e frulliamolo in un concentrato di follie assortite derivate dalle possibilità date da chi passa da uno all'altro con facilità estrema: ogni cosa e persona sarà in ogni luogo nello stesso momento. Il risultato? Quello che dopo un avvio piuttosto tradizionale avviene nel film.

Evelyn Wang...Leggi tutto (Yeoh, la vera protagonista), è proprietaria di una lavanderia a gettoni in America e sposata a Waymond (Quan), marito piuttosto insignificante e sull'orlo del divorzio. La figlia Joy (Hsu) è lì per dichiarare le proprie intenzioni con la sua compagna Becky (Medel) mentre da Hong Kong è appena arrivato anche il nonno Gong Gong (Hong). C'è da recarsi nel frattempo al fisco per spiegare alcune spese che non potevano essere detratte e lì, a ricevere la famiglia, è la poco amichevole Deirdre Beaubeirdre (Curtis). Questi sono i personaggi chiave, che pochi minuti dopo verranno centrifugati nei mille diversi universi approntati dai Daniels (i due registi) per loro facendo ricorso a tutta l'immaginazione possibile (nemmeno troppa, a dire il vero). Più che altro il grosso del lavoro è svolto dal montaggio, perché molte delle azioni che si verificano in un mondo sono collegate a quelle, analoghe, che accadono in un altro. In questo modo si crea una sorta di continuità visiva che rappresenta forse l'unica vera trovata originale di un film che per il resto fa ricorso a una pletora di espedienti che il cinema orientale utilizza da tempo immemore, andando a mescolarli in una trama confusissima che ricorda quelle astruse di certe produzioni dell'universo Marvel.

Ogni personaggio ha diverse incarnazioni e si fronteggia con gli altri in molteplici occasioni sul sottofondo di un'azione che corre a mille all'ora per poi improvvisamente rallentare fin quasi a bloccarsi e procedere lentamente fino a una nuova accelerazione. Nel mezzo qualche simpatica invenzione (gli uomini dalle dita a wurstel) e sparuti colpi di genio (l'universo in cui non ci sono umani ma sassi, che dialogano nell'assoluto silenzio circostante), mentre faticosamente si cerca di far rientrare in una logica quantomeno improbabile tutta una serie di accadimenti assimilabili al fantastico di oggi, in cui si tessono complicate relazioni e sottorelazioni tra i protagonisti e il mondo bizzarro che li circonda. E si va avanti così per due ore e oltre, quasi senza soluzione di continuità, senza che esistano pause in cui chi guarda abbia modo di ricapitolare almeno mentalmente quanto sta accadendo.

Un'estetica evidentemente vincente, considerati gli apprezzamenti tributati al film da più parti, che sposa l'estetica da videoclip in un videogiocone eccentrico come solo in oriente sanno fare, con grande sprezzo del ridicolo e citazioni perlopiù pretestuose (RATATOUILLE). Si fa notare (soprattutto nel finale) la Curtis, gli altri restando più anonimi o costretti a una recitazione sovreccitata (Quan) come spesso si vede in Oriente. Molto fumo negli occhi ma anche una ragionata condivisione di un apparato visivo "very up to date" e un approccio innovativo nel montaggio e nella vorticosità della messa in scena.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 24/07/22 DAL BENEMERITO SCHRAMM POI DAVINOTTATO IL GIORNO 12/02/23
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Schramm 24/07/22 20:13 - 3495 commenti

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L'universo è un buco uscito con ciambella a prova di ingordigia e salvataggi, dove uno non è più il numero delle tue vite disponibili. I Daniels fanno un 48(mila) del reale in un'imbizzarrita polifonia di personalità spazi e tempi, incrociate mise en abyme di sliding doors e scene madri dove omniversi storie stili generi umori sono contesi all'ultimo frame tra ubiquità e compenetrazioni, sceneggiati da mille illusionisti usciti di senno e Hark Miike Chan simbolisti. Si ride piange sogna trasecola come non mai nella più colossale sbronza di fantasia presa nell'incanto del Geniorama.
MEMORABILE: “Meno senso ha, meglio è”; Paillettes; Hotdog; 2001; Cane; Raccaccoonie; Tra sassi; Bagel.

Capannelle 27/07/22 09:31 - 4412 commenti

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La Yeoh e la sua progressiva trasformazione sono il motivo per cui vedere il film, grazie all'iniziale sbigottimento con il marito e per l'ambiente che le muta magicamente intorno. Quando però i metaversi e le gag, lotte e schemi di ogni tipo si allargano e diventano ripetitivi, il divertimento cede il passo a un preoccupato "e quindi?" appesantito dall'eccessiva durata del racconto. Per quanto i personaggi possano invocare empatia questa non sembra così genuina e si procede per accumulo di situazioni senza reale costrutto, come del resto avviene nella tradizione della casa.

Herrkinski 29/07/22 00:15 - 8122 commenti

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I Daniels si divertono col concetto del multiverso per fare una riflessione piuttosto scontata sull'accettare la propria vita e i propri cari nonostante i "se" e i "ma"; nel mezzo, un caleidoscopio di dimensioni alternative e avventure fantastiche dal ritmo ultracinetico, reminiscente di tanto cinema orientale degli ultimi 25 anni e ricco di citazioni, da Matrix a Ratatouille, fino a 2001. Stilisticamente fa effetto e il talento registico è indubbio, ma l'ambizione è esagerata e l'assalto visivo continuo finisce per stordire o annoiare chi può considerarlo un gusto acquisito.

Deepred89 30/07/22 15:26 - 3709 commenti

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Viaggi in universi paralleli e azione parossistica un po' alla Kill Bill ma senza vera violenza per un film ricchissimo di idee e di finezze a livello visivo ma ripetitivo e talvolta confusionario a livello di contenuti. Un calderone potenzialmente indigesto, anche per via di un'ironia che lascia spesso perplessi, reso godibile da un ottimo ritmo, dalla grande quantità di trovate originali e dal buon cast. Il continuo passaggio dall'inglese al cantonese/mandarino non gioca a favore della chiarezza. Per riassumere: fantasioso e creativo ma sovraccarico.

Daniela 1/09/22 10:19 - 12672 commenti

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Proprietaria di una lavanderia pensa di trovarsi nei guai nel mondo in cui vive, ma in altri sta peggio, o meglio o così così... Le infinite possibilità del multiverso applicate alla vita di tutti i giorni per approdare all'invito di accettare serenamente quel che ci capita a fianco delle persone che amiamo/ci amano: apprezzata la fantasia di questo assalto visivo quasi senza soluzioni di continuità con un mix stordente di invenzioni e citazioni, difficile sfuggire alla sensazione del tanto rumore per nulla, senza contare che nel mezzo c'è spazio pure per un senso di indigestione.
MEMORABILE: L'universo con le mani a salcicciotto con rilettura della sequenza delle scimmie di 2001Odissea nello spazio.

Viccrowley 7/10/22 14:04 - 814 commenti

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Il caleidoscopio di situazioni, montaggio alternato, linguaggi visivi che si sovrappongono e afflato cine(meta)matografico spinto di Kwan e Scheinert stordisce. E su questo non ci piove. La bravissima Yeoh si carica sulle spalle un racconto che fa del multiverso una metafora delle emozioni umane e dei rapporti e lo fa viaggiando di addizione e accumulo continui, con la pecca di un segmento finale troppo prolisso. Dove casca l'asino è purtroppo nel ridursi alla fine alla solita storia banale dell'accettazione di se stessi con tanto di morale buonista e politically correct.
MEMORABILE: Il multiverso con le dita ad hot dog.

Pigro 7/10/22 15:33 - 9673 commenti

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Una parodia imponente di Gondry, Nolan e di tutti i film con paradossi spaziotemporali. Un frullato di multiversi multifilmici, da 2001 a Ratatouille. Sontuoso, barocco, virtuosistico, demenziale, mélo, trash, praticamente tutto l’universo in un bagel-buco nero e oltre: comico e drammatico, devoto alle arti marziali alla Matrix e Jackie Chan, ma struggentemente classico per una storia familiare di relazioni sfilacciate da ricostruire, in cui realtà fantasy e s/f sono in rotta di collisione tra una lavanderia e l’agenzia delle entrate. Cosa si è visto? Boh. Si ride e si piange. Wow!

Kinodrop 16/10/22 19:31 - 2957 commenti

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Il contenuto è semplice, quasi banale: una famiglia disgregata affettivamente ed economicamente cerca di ricucire fratture e contrasti. Quello che invece è straordinario è l'itinerario fantasmagorico che i Daniels mettono in campo per un messaggio di umiltà e di accettazione dei propri limiti attraverso una sovrapposizione di iperboliche controrealtà che travolgono lo spettatore per la tecnica sbalorditiva e l'ipercinetico citazionismo. Soffre un po' della sproporzione tra forma (ultradilatata) e contenuto, ma in un certo modo soggioga e forse un solo trip non basta. Grande cast.
MEMORABILE: La grande prova di Yeoh; Le due pietre parlanti; La splendida OST e il contributo di Son Lux; Il bagel/buco nero; L'impietosa esattrice.

MAOraNza 17/10/22 10:58 - 244 commenti

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Evelyn Quan è una donna che vive la sua vita sul baratro del fallimento. Il lavoro, la famiglia: tutto le si sta sgretolando attorno mentre lei cerca di rimanere aggrappata alla sua meschina esistenza. Ma la Evelyn che conosciamo è solo la sua versione peggiore, quella che ha fallito non realizzando mai il suo potenziale. Ed esistono decine di versioni migliori in altri mondi del multiverso. Un po' Gondry, un po' Nolan, un po' Wachowski: il film è una perla, fantascienza al servizio della famiglia, nel suo senso più profondo. Kitsch, camp, chiamatelo come volete, ma è bellissimo.

Xamini 20/10/22 17:32 - 1253 commenti

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Difficile valutare l'equilibrio di questo action sci-fi un po' Matrix, un po' Inception, un po' Jackie Chan: fondato su un montaggio dai ritmi vertiginosi, imbevuto di ironia sin nel suo più piccolo dettaglio, gioca con tecnica, ralenti, accelerazioni per soggiogare il sense of wonder dello spettatore e frullargli il cervello. Ci riesce alla perfezione, ma quando attacca l'ennesima sequenza priva di frazioni di tempo per respirare si fa strada anche una sensazione di eccesso e i suoi 139 minuti sono troppi. Livello di apprezzamento proporzionale all'età, ma va visto.
MEMORABILE: Il dialogo tra sassi.

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Saintjust 18/12/22 16:09 - 159 commenti

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I Daniels mettono in scena un mirabolante circo dalle mille attrazioni: ci si diverte, ci si commuove, si riflette sul senso di tutto quello che ci circonda e sui rapporti umani che sono il collante con il quale riempire il gigantesco bagel che è la somma delle nostre esperienze. Raramente si vede uno spettacolo del genere, pieno di qualsiasi cosa: un'enorme matrioska dalle molteplici sorprese. A oggi la parola definitiva sul multiverso. Se si volesse trovare un difetto lo si potrebbe localizzare nell'eccessivo ipercinetismo delle immagini, che potrebbero stordire. Grande cinema.
MEMORABILE: I sassi parlanti.

Paulaster 16/01/23 18:05 - 4427 commenti

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Proprietaria di lavanderia ha dei problemi col fisco. La sceneggiatura affronta problemi matrimoniali (poco chiari, che evaporano poi), di tasse e di liti con la figlia (alla fine tutto è però politicamente corretto), sfruttando al massimo la forza visiva. Il delirio d'immagini mostra doti non comuni di fantasia, ma la sbornia di effetti in digitale fa perdere il filo. Anche qualche decisione lascia piuttosto perplessi, e tra dita come salsicce (con conseguente momento fetish al piano), sassi parlanti e procioni in testa, sarebbe stato meglio curare solo la fase action.
MEMORABILE: La figlia vestita da Elvis; Le mille facce della madre in sequenza; La madre stella del cinema.

Rambo90 23/02/23 21:14 - 7702 commenti

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Frullatone di paradossi che a differenza di tanti film simili e più commerciali ha tanto da dire e lo fa bene. Le oltre due ore scorrono piacevoli e il lavoro del cast è da subito impressionante, al punto da far entrare i personaggi nel cuore istintivamente. L'ultima mezz'ora poi, dopo tanto kung fu e gag, si fa quasi commovente ricordandoci come anche il cinema di genere possa dire qualcosa di non banale e coinvolgente. Gran lavoro di musiche e montaggio.

Reeves 16/03/23 09:00 - 2228 commenti

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Pluripremiato esageratamente agli Oscar, è un frullato di scarsa qualità che mescola insieme il metaverso, la citazione cinematografica e il politicamente corretto che si sta rivelando la vera metastasi che distrugge la passione per il cinema. Noioso, confuso, esibizionisticamente "giovanile": il classico prodotto costruito a tavolino per vincere i premi. Li ha vinti, quindi operazione riuscita. Il divertimento è un'altra cosa.

Gottardi 21/03/23 11:06 - 396 commenti

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Titolare di lavanderia di mezza età ha problemi economici, marito sempliciotto, figlia problematica. Contattata da universi paralleli, può interconnettersi e influenzarsi con essi. Visivamente accattivante, attori di ottimo livello, qualche invenzione notevole e belle scene di kung fu. Non poco, ma poco altro in un accumulo pretenzioso che finisce alla deriva sul versante “anime” fino ad affogarci nel finale. Alla lunga genera saturazione, ma rimane comunque un discreto intrattenimento. Transeat per lo smaccato “spottone” dei sette Oscar: tanto rumore per nulla.
MEMORABILE: Jamie Lee Curtis impiegata dell’Agenzia delle Entrate; Il marsupio/nunchaku.

Teddy 7/04/23 14:55 - 832 commenti

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Un delirio audiovisivo che non è solo un bellissimo capriccio autoriale, ma anche una resa del destino di fronte allo sgangherato stoicismo dell’essere umano. Tolte le ancore dal fardello della coerenza, il film del duo Kwan/Scheinert cavalca le onde del sense of wonder senza perdere mai di vista il racconto e tutti i suoi personaggi. Tante le citazioni, innumerevoli i guizzi geniali. Cast di maniacale perfezione.

Jandileida 8/04/23 15:23 - 1567 commenti

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Mondi di sopra, di sotto, di lato, di sguincio. L'essere qui ma nello stesso tempo anche altrove è spunto già notevolmente utilizzato, qualche volta di buon auspicio per film intriganti. Stavolta invece si assiste quasi basiti a un susseguirsi di scenette colorate e ben realizzate ma che finiscono per non aver niente da dire, o almeno paiono aver un significato talmente recondito che ci si stanca a cercarlo. Verso la fine si intuisce che l'amore ci salverà, massima già svelata da svariati Baci Perugina. Gli innesti kung-fu hanno decisamente fatto il loro tempo. Tranvatona.

Galbo 9/07/23 09:51 - 12399 commenti

I gusti di Galbo

Se il secondo episodio del Dr. Strange aveva sondato le innumerevoli possibilità narrative del multiverso, gli autori di questo film spingono il piede sul pedale. Il risultato è curioso e frastornante, ma artisticamente poco rilevante, benché sia stato gradito dalla critica. Un'opera che celebra più il montaggio che la regia (abbastanza incredibilmente premiata con l'Oscar) e che si apprezza anche per le buone performance degli attori (la più brava è Stephanie Hsu), ma che si dimentica molto in fretta.

Silvestro 24/07/23 13:56 - 362 commenti

I gusti di Silvestro

In questo film i due registi portano all'estremo una delle caratteristiche principali del cinema orientale: mixare vari generi cinematografici nella stessa pellicola. Ne viene fuori un cocktail troppo pesante, davvero difficile da digerire. Indiscutibile la qualità del montaggio, ma è troppo poco per innalzare il livello. Nel complesso, tanto fumo e poco arrosto.

Giùan 5/11/23 09:51 - 4565 commenti

I gusti di Giùan

Astuto e perfettamente girato, il film di Kwan e Scheinert è un caleidoscopico compendio guazzabugliesco del cinema post moderno o contemporaneo che, partendo dalle sliding doors di Oldboy arriva ai mille cunicoli del multiverso ma in realtà ha come riferimento più consustanziale il cinema di animazione polifonico e polimorficamente perverso della Pixar (al di là della pretestuosa citazione), rispetto al quale tuttavia resta perdente nel disperato tentativo di approfondimento psicologico dei personaggi, castrato dal contrasto irriducibile tra velocità e verità. Meravigliosa Yeoh.

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Puppigallo 25/01/24 17:59 - 5280 commenti

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Lo spettatore si ritrova in un vero e proprio frullatore, più audiovisivo che mentale (i multiversi per capirsi, riavvicinarsi, nonostante possa sembrare il contrario per lunghi tratti). Purtroppo finisce per risultare piuttosto ridondante e, qua e là, fatto più per colpire, esagerando nelle assurde tecniche per aprire le porte e ottenere le svariate capacità. Tra il fastidioso e l'originale, dimostra anche un certo coraggio, non giustificando comunque l'eccessiva durata. Ha però il pregio di essere singolare, lasciando alcune evidenti tracce nella memoria. Meritevole di un'occhiata.
MEMORABILE: L'ostetrico; "Mi dispiace, è una bambina"; "Sei in grado di fare qualunque cosa perché sei incapace di tutto"; Il mignolo; "Io combatto a modo mio".
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  • Discussione Buiomega71 • 13/03/23 15:05
    Consigliere - 26015 interventi
    Boh, a me non ispira per nulla, mi basta già leggere nei commenti "politicamente corretto" e "CG a profusione" per starmene alla larga ( già Swiss army Man non mi aveva fatto impazzire). Contento comunque per Jamie Lee Curtis e per Brendan Fraser dopo il periodo di declino (e visto che siamo in zona Aronofsky bella soddisfazione anche per sua maestà Adrien Morot).
    Ultima modifica: 13/03/23 21:05 da Buiomega71
  • Discussione Herrkinski • 13/03/23 18:07
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Meglio che non mi esprimo :-)  

    Quello alla Curtis sembra più uno di quei premi alla carriera di consolazione, tipo Morricone per The Hateful Eight. Con tutti i film che ha fatto scappa da ridere a pensare che questo fosse l'unico per il quale meritava un Oscar, da non protagonista poi.
  • Discussione Daniela • 13/03/23 20:32
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Capannelle ebbe a dire:
    Daniela ebbe a dire:
    Non è uno scherzo: 11 nomination agli Oscar 2023, comprese quelle di miglior film, miglior regista, migliore attrice protagonista, miglior attrice non protagonista (3 candidature).
    Un tantinello sopravvalutato, no? 
    E ora come la mettiamo ahah?
    Non solo film e regia ma 3 statuette 3 agli attori è roba da scherzi a parte.
    Confermo l'opinione: sopravvalutato. E' un film simpatico ma davvero è più bello degli Spiriti dell'Isola? e i due Daniels sono davvero registi migliori di Spielberg di The Fabelmans?
    Ok, è stato pagato un altro pegno all'inclusività  - questo volta agli americani di origini asiatiche. Meglio passare altre.

    Ultima modifica: 14/03/23 02:13 da Daniela
  • Discussione Herrkinski • 13/03/23 22:57
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Ok, è stato pagato un altro pegno all'inclusività  - questo volta agli americani di origini asiatiche. Meglio passare altre.

    Ecco, hai centrato il punto...

  • Discussione Rebis • 14/03/23 07:57
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Meglio che non mi esprimo :-)  

    Quello alla Curtis sembra più uno di quei premi alla carriera di consolazione, tipo Morricone per The Hateful Eight. Con tutti i film che ha fatto scappa da ridere a pensare che questo fosse l'unico per il quale meritava un Oscar, da non protagonista poi.
    Beh, dai, sinceramente: quale sarebbe il film per cui Jamie avrebbe meritato l'oscar? True Lies? Sia chiaro, io la adoro, ma questo film le ha dato un riconoscimento che altrimenti non credo avrebbe mai ottenuto.

  • Discussione Galbo • 14/03/23 08:54
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    Meglio che non mi esprimo :-)  

    Quello alla Curtis sembra più uno di quei premi alla carriera di consolazione, tipo Morricone per The Hateful Eight. Con tutti i film che ha fatto scappa da ridere a pensare che questo fosse l'unico per il quale meritava un Oscar, da non protagonista poi.
    Beh, dai, sinceramente: quale sarebbe il film per cui Jamie avrebbe meritato l'oscar? True Lies? Sia chiaro, io la adoro, ma questo film le ha dato un riconoscimento che altrimenti non credo avrebbe mai ottenuto.


    concordo, non è un’attrice che ha interpretato film memorabili ….
  • Discussione Rebis • 14/03/23 11:45
    Compilatore d’emergenza - 4422 interventi
    Galbo ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    Meglio che non mi esprimo :-)  

    Quello alla Curtis sembra più uno di quei premi alla carriera di consolazione, tipo Morricone per The Hateful Eight. Con tutti i film che ha fatto scappa da ridere a pensare che questo fosse l'unico per il quale meritava un Oscar, da non protagonista poi.
    Beh, dai, sinceramente: quale sarebbe il film per cui Jamie avrebbe meritato l'oscar? True Lies? Sia chiaro, io la adoro, ma questo film le ha dato un riconoscimento che altrimenti non credo avrebbe mai ottenuto.


    concordo, non è un’attrice che ha interpretato film memorabili ….
    Sicuramente non memorabili come prova d'attrice. 

  • Homevideo Caesars • 14/03/23 12:07
    Scrivano - 16812 interventi
    Bluray e dvd editi da I Wonder (distribuzione Eagle Pictures)
    https://www.dvd-store.it/Video/Blu-Ray/ID-79427/Everything-Everywhere-All-at-Once

  • Discussione Herrkinski • 14/03/23 15:03
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    Meglio che non mi esprimo :-)  

    Quello alla Curtis sembra più uno di quei premi alla carriera di consolazione, tipo Morricone per The Hateful Eight. Con tutti i film che ha fatto scappa da ridere a pensare che questo fosse l'unico per il quale meritava un Oscar, da non protagonista poi.
    Beh, dai, sinceramente: quale sarebbe il film per cui Jamie avrebbe meritato l'oscar? True Lies? Sia chiaro, io la adoro, ma questo film le ha dato un riconoscimento che altrimenti non credo avrebbe mai ottenuto.

    Nessuno, ma voglio dire che poteva essere un qualunque altro film che ha interpretato a questo punto, ha sicuramente avuto più ruoli memorabili di questo. Come non protagonista, di certo era più memorabile in True Lies o Una poltrona per due o Un pesce di nome Wanda che qui. Non da Oscar, sia chiaro, ma il senso del discorso è che la premiazione sembra più un premio alla carriera che altro, non aveva senso di esistere.

    Ultima modifica: 14/03/23 15:05 da Herrkinski
  • Discussione Schramm • 14/03/23 15:26
    Scrivano - 7694 interventi
    Rebis ebbe a dire:
    Galbo ebbe a dire:
    Rebis ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    Meglio che non mi esprimo :-)  

    Quello alla Curtis sembra più uno di quei premi alla carriera di consolazione, tipo Morricone per The Hateful Eight. Con tutti i film che ha fatto scappa da ridere a pensare che questo fosse l'unico per il quale meritava un Oscar, da non protagonista poi.
    Beh, dai, sinceramente: quale sarebbe il film per cui Jamie avrebbe meritato l'oscar? True Lies? Sia chiaro, io la adoro, ma questo film le ha dato un riconoscimento che altrimenti non credo avrebbe mai ottenuto.


    concordo, non è un’attrice che ha interpretato film memorabili ….
    Sicuramente non memorabili come prova d'attrice.
    d'accordissimo e anzi personalmente a me è quasi sempre stata sul gozzo e qua forse è uno dei pochi casi in cui l'ho trovata centrata. ma quanto al non aver abitato film memorabili, dissento.
    quanto ai premi rastrellati, ne appoggio 4 su 7. quegli agli attori mi paiono decisamente forzati.
    per il resto un film può vincere 20 oscar o non accedere neanche alla notte di premiazione, il personale valore percepito sarà sempre quello che conta.
    Ultima modifica: 14/03/23 15:33 da Schramm