2. La porta sul buio: Il tram - Corto (1973)

2. La porta sul buio: Il tram
Locandina 2. La porta sul buio: Il tram - Corto (1973)
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1973
Genere: corto/mediometraggio (colore)

Cast completo di 2. La porta sul buio: Il tram

Note: Fa parte della serie tv "La porta sul buio" prodotta da Dario Argento.

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La nostra recensione di 2. La porta sul buio: Il tram

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Dopo 4 MOSCHE DI VELLUTO GRIGIO Dario Argento pareva deciso ad abbandonare quella particolare forma di thriller dalle tinte forti che l'aveva portato al successo. Tuttavia, in seguito al flop del curioso e misconosciuto LE CINQUE GIORNATE, rientrò nei ranghi e produsse per Rai Uno quattro telefilm di un'ora ciascuno che riprendevano, ammorbidendole in ragione della destinazione televisiva, le caratteristiche dei suoi thriller. Fu una scelta vincente, che impose la figura di Argento (presentava i minifilm alla maniera di Hitchcock, con una brevissima introduzione di un...Leggi tutto paio di minuti) a più di venti milioni di italiani (all’epoca si poteva scegliere solo tra due canali), che lo indentificavano ormai come l’incarnazione della paura e del terrore. Nella prima puntata Argento annuncia che i registi saranno sempre diversi (anche se IL TRAM è in realtà suo, diretto sotto falso nome, e TESTIMONE OCULARE ne reca ampiamente le tracce) e proporranno un approccio nuovo, moderno, al genere “giallo”. La fotografia di Elio Polacchi è tipicamente argentiana, le musiche di Giorgio Gaslini (tornerà anni dopo con Argento per PROFONDO ROSSO) sincopate, jazzate: suonano assolutamente sperimentali per il thriller e caratterizzano una volta di più l'elemento di novità. Per l'epoca (siamo nel 1973) LA PORTA SUL BUIO dovette rappresentare un bel passo in avanti nell'estetica televisiva, anche se visti oggi i quattro episodi restano passabili o poco più (salvo forse per IL TRAM). Gianfranco Barra, nella parte di un investigatore, appare nella presentazione dell'ultimo telefilm: “E’ una storia vera”, dice lui.

• IL TRAM (***)
È l'unico episodio sicuramente diretto da Dario Argento (sotto lo pseudonimo bizzarro di Sirio Bernadotte), che ne cura anche soggetto e sceneggiatura. Protagonista è il bravo Enzo Cerusico (che Argento riprende dall’appena concluso LE CINQUE GIORNATE) nella parte del commissario Giordani (cognome ricorrente in molti film del regista), costretto a indagare su di un omicidio commesso sul tram numero 14. Giordani porta tutti i sospetti sul tram e li fa ripercorrere lo stesso viaggio della notte del delitto. La soluzione sembra vicina, anche per via di un particolare che il commissario non riesce a ricordare ma sa essere fondamentale (altro escamotage tipicamente argentiano). IL TRAM riunisce tutti i topoi cari al regista: c'è la cura nella sceneggiatura (soprattutto per un certo umorismo di fondo nei dialoghi, per la bella caratterizzazione dei personaggi secondari), il primo piano sui tic del protagonista (schiocca le dita in continuazione), il lungo e angosciante inseguimento finale, l'arma pronta all’efferato delitto (si dovette ripiegare su di un uncino perché il più indicato pugnale era considerato dai produttori televisivi un simbolo fallico), l'esauriente spiegazione finale “a bocce ferme”. Pur non essendo un capolavoro e presenti qualche lacuna nella presentazione dei sospetti, IL TRAM è l'episodio migliore della serie, senz’ombra di dubbio il più argentiano (quel killer vestito di nero, le soggettive...) e il più artisticamente interessante. Certo non ha la forza dirompente di un “vero” film di Argento (la TV ha i suoi limiti), è molto più solare e “classico”, ma va visto.

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Tutti i commenti e le recensioni di 2. La porta sul buio: Il tram

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Caesars 6/02/07 12:25 - 4029 commenti

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Dario Argento si cela sotto lo pseudonimo di Sirio Bernadotte, forse perché all'epoca non voleva essere riconosciuto come l'autore di un prodotto che presenta, essendo realizzato per la tv, solo qualcuna delle caratteristiche che lo avevano reso famoso; il risultato finale comunque è sicuramente buono. Enzo Cerusico (attore purtoppo prematuramente scomparso) deve risolvere un caso di omicidio senza testimoni avvenuto su un tram in piena corsa. Per riuscirci ricorre all'aiuto della fidanzata.

Undying 19/04/07 18:04 - 3807 commenti

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Enzo Cerusico convince nel ruolo del nervoso commissario Giordani, suo malgrado invischiato in questioni "più grandi di lui". La sceneggiatura, ispirata, gratifica lo stile visionario del regista che qui si sbizzarrisce con tecniche cinematografiche come l'uso di carrelli, piani-sequenze, soggettive ed un finale (ambientato nel tetro deposito dell’A.T.A.C) di elevatissima qualità. Il migliore del ciclo, diretto con piglio sicuro dal Maestro per eccellenza del thriller italiano: ancora oggi (ad oltre 30 anni di distanza) piacevole da rivedere.
MEMORABILE: "C’è anche il criminale intelligente (...) compie delitti anche lui, eccome (...) ci mostra le mani e sono sempre bianche, pulite, immacolate".

Homesick 9/07/07 18:03 - 5737 commenti

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In un telefilm di meno di un'ora, Argento riesce a costruire un piccolo giallo con buona suspense e climax finale, su modello della "trilogia animalesca" appena conclusa; c'è anche il famoso particolare rivelatore, chiave del mistero. Valido Cerusico nella parte di un commissario un po' diverso dal solito.

Hackett 18/04/08 20:46 - 1871 commenti

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Sicuramente l'episodio meglio riuscito della serie. Senza sforzarsi di citare in maniera esageratamente evidente altri lavori, Argento riesce a creare un'intreccio niente male, contando in una geniale e insolita location (il tram) e in ottimi interpreti fra cui spicca il commissario Cerusico. Godibile e insolito.

Cif 7/01/09 01:55 - 272 commenti

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È pur sempre un episodio per la TV, ma la storia è fresca, frizzante, di un Argento agli esordi e in una fase di sperimentazione artistica. Qui gioca ad immaginare un omicidio su di un tram, girato quasi sempre a bordo del mezzo. Al posto della solita formula "tutti in una stanza e l'investigatore svelerà l'identità dell'assassino" qui il confronto degli indiziati dovrebbe svolgersi a bordo. L'intoppo sta nel fatto che il commissario non azzecca la soluzione al primo colpo. Ma al secondo sarà (relativamente) più fortunato. Due pallini e 1/2.
MEMORABILE: Carina la caratterizzazione regionale del commissario Giordani, giovane romano sveglio, allegro e per niente decadente.

Cotola 20/12/08 11:32 - 9623 commenti

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Diretto dallo stesso Argento (dietro uno pseudonimo) è probabilmente il miglior episodio della serie. Trattasi di un vero e proprio giallo con omicidio e tanto di ispettore che indaga. Il problema fondamentale è che siamo in tv ed il regista romano non può certo dare libero sfogo al suo estro creativo e "violento". Alla fine mancano un po' di tensione e sangue e lo scioglimento dell'enigma, a mio avviso, non soddisfa in maniera completa.

Deepred89 21/12/08 14:12 - 3906 commenti

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Thriller televisivo diretto da Argento: semplice e lineare ma godibilissimo. La tensione della trilogia animalesca è smorzata da degli azzeccati tocchi da commedia ma l'intreccio giallo è comunque intrigante e ben strutturato (nonostante la soluzione dell'enigma risulti un po' tirata via). Bravo Enzo Cerusico nei panni del commissario.

B. Legnani 8/01/09 23:23 - 5690 commenti

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Episodio non troppo soddisfacente, nonostante la buona prova di Enzo Cerusico, un attore che mi è sempre parso soprvvalutato, qui al suo meglio. C'è lo sfoggio di tecnica, ma è la storia che non riesce a prendere più di tanto. Anche qui Argento conferma di non essere un umorista (le cose meno riuscite di Quattro mosche e di Profondo rosso sono proprio i siparietti comici). Solo sufficiente (se vi stupisco, provate a guardarlo fingendo di non sapere che è di Argento...).

Brainiac 16/04/09 10:27 - 1083 commenti

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Considerando che questo è un film per la Tv, ha delle grandi qualità. Ha ritmo (pre-finale escluso), ottimi colpi di scena e una risoluzione dell'enigma plausibile. Ha inoltre una insolita ambientazione (il vecchio tram coi sedili in legno ed il fattorino: stretta al cuore!) e vanta la presenza di un attore fantastico, il compianto (morì a soli 51 anni) Cerusico. È palese come s'ispirasse a Manfredi (si veda la scena nel letto d'ospedale), ma ha comunque carisma ed è molto simpatico. Il Tram 14 esiste e fa proprio quel tragitto (Via Togliatti-Stazione Termini).
MEMORABILE: Il tic del commissario (schioccare le dita freneticamente, a volte quasi accompagnando la musica Jazz inserita dal regista).

Puppigallo 19/05/09 15:10 - 5530 commenti

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Ben pensato e ben realizzato, con un buon cast, compresi i comprimari (i passeggeri del tram). Cerusico, nei panni del commissario Giordani, se la cava più che dignitosamente (disegna un personaggio un po' particolare, nervosetto, con schiocco delle dita quando è in tensione). Una nota di merito va anche al matto che si presenta in commissariato. Interessante la ricostruzione sul tram della sera dell'omicidio, con passeggeri e relative fermate. Anche l'interrogatorio al fattorino, incalzato dal commissario e dal collega (Morini), non è male. Il finale è puro Argento. Decisamente buono.
MEMORABILE: Morini spiega a Giordani come, secondo lui, sono andate le cose. Giordani lo lascia finire e: "Già, non c'avevo pensato...Morini, ma va a quel paese!"

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Rebis 30/05/09 16:54 - 2508 commenti

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Intrigante giallo incentrato sul tema topico dell’evidenza invisibile, che già fruttò al regista - in esordio - cose notevoli. Argento è padrone della tecnica e gioca non poco con uno stile ancora in fìeri ma già vitale e manifesto, non si concede scorci visionari ma si condensa in una delle strutture più razionali della sua opera. Divertenti i comprimari, un tantino manierata la prova di Enzo Cerusico. Al finale forse si chiedeva maggior secchezza e meno spiegazioni, ma siamo pur sempre in una produzione televisiva e lo spettatore non può essere certamente abbandonato a congetture.

Bruce 16/06/09 15:55 - 1026 commenti

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Niente male questo piccolo giallo per la tv. Il jazz sincopato di Gaslini (alla Weather Report) accompagna l'evolversi della trama e contribuisce bene all'effetto di una suspence in crescendo, con un finale degno del miglior Argento (senza tuttavia poter eccedere negli effetti). Vi è anche qualche tocco da commedia, sul filo dell'ironia e con la presenza di validi caratteristi dell'epoca. Cerusico è simpatico nella parte del commissario, bravo a ricercare e scoprire in tempo l'assassino, con metodo e con una valida intuizione.

Stefania 10/07/09 16:01 - 1599 commenti

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Ambientazione insolita, bella fotografia notturna, soluzione ingegnosa ma non macchinosa, un commissario dalla faccia pulita. E personaggi secondari felicemente caratterizzati da un'espressione, un gesto, una pettinatura, un modo di sorridere... Ottimo piccolo film con un unico neo: la legnosa Paola Tedesco (Giulia).

Funesto 9/07/10 20:44 - 525 commenti

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Il mediometraggio più puramente "giallo" della serie. Firma la regia Dario Argento (sotto pseudonimo), che qui imbastisce una storia senza tutti i fronzoli stilistici dei suoi film ma più diretta e ben sceneggiata. Il mistero riguarda l'uccisione di una povera donna in un tram: nessun testimone, nessun indizio, niente. Perchè? La risposta a tale domanda è geniale ed è uno dei principali motivi d'interesse di questo filmetto. Anche paragonato alle prime opere di Argento, questo esce comunque a testa alta. Merita la visione e, perché no, un altro passaggio in tv!
MEMORABILE: "Quante coltellate hai dato alla vittima" "Eh... dieci coltellate... nove... otto... sette... sei... cinque... quattro... tre... due... una!"

Vanadio 28/04/10 19:42 - 105 commenti

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Scritto e diretto ai tempi in cui la televisione era ancora una cosa seria; Dario Argento cava di tasca un giallo televisivo ben congegnato, scevro delle immagini sanguinolente cui si abbandonerà in seguito e recitato nella media (per i tempi: attualmente si rivaluta non poco). Il fu Enzo Cerusico è simpatico e affabile: c'è anche la presenza "storica" Fulvio Mingozzi, presente in ogni film di Argento fino a Phenomena (incluso), che una volta tanto parla con la sua voce (forse).
MEMORABILE: La presentazione del film fatta dal regista romano.

Xabaras 25/10/10 00:00 - 210 commenti

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Un Argento indubbiamente minore ma pur sempre godibile che dà il meglio di sè solo nel tenebroso epilogo e non viene poi certamente aiutato dal contesto televisivo che pare imbrigliare il tradizionale talento visionario altresì palesato nei precedenti lavori. Fastidiosi Cerusico (odioso il suo continuo schiocco di dita) e i consueti cedimenti alla commedia sempliciotta (il mitomane reo confesso) che, da Il gatto a nove code e fino a Profondo Rosso, rimarrano la più grande pecca dei thriller argentiani. Spiazzante il finale abbozzo di critica sociale.

Myvincent 28/10/11 14:38 - 4066 commenti

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Un omicidio qualunque, un giorno qualunque, sotto gli occhi di tutti, durante l'ultima corsa notturna di un tram. Rumori, clangori, suoni, facce. Dario Argento propone un giallo alla sua maniera giocando con pochi, essenziali elementi e vincendo un'altra volta la sfida. Anche questa volta da un particolare si giunge alla risoluzione del caso. Meccanica di un crimine...

Pinhead80 7/02/11 10:55 - 5555 commenti

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Questo episodio della serie è sicuramente un buon giallo. La mano di Dario Argento si vede in ben più di un'inquadratura (e soprattutto nel finale). Il mistero su chi sia l'assassino tiene lo spettatore sulle spine sino alla fine e questo per un giallo è una vera manna.

Il Dandi 16/02/11 13:08 - 1917 commenti

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Episodio costruito intorno a una scena eliminata (e mai girata) dallo script dell'Uccello dalle piume di cristallo (di cui riprende molto da vicino lo stile, oltre ad alcune ambientazioni e alcuni attori) è un sorprendente esempio di tecnica cinematografica inedita per il contesto televisivo in cui abita (a partire dai marchi di fabbrica dell'autore: uso del montaggio e della musica). Cerusico commissario è simpatico (ed è il primo protagonista italiano che Argento sceglie), la storia del tram in curva è una soluzione visiva affascinante.
MEMORABILE: Paola Tedesco al deposito dei tram.

Zender 2/03/11 08:37 - 321 commenti

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Doveva essere una scena interna all'Uccello dalle piume di Cristallo (Cozzi dixit), è diventato l'episodio più significativo della Porta sul buio, l'unico interamente diretto da Argento (sotto pseudonimo). Omicidio nel tram, indiziati i passeggeri: una buona idea condotta con bella ironia (bravo e in parte Cerusico) e risolto in un finale thrilling con le musiche sincopate di Gaslini a sottolineare la tensione. Non mancano il "particolare che non torna" e più in generale il tocco argentiano (pur se compresso e limitato dalla confezione tv).
MEMORABILE: Il mitomane al commissariato con conseguenti reazioni controllate di Cerusico.

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Markus 2/03/11 14:13 - 3780 commenti

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Del lotto è senza dubbio il migliore, se non altro per le note accortezze registiche di Argento (che in ogni caso presenta l'intera serie, pur dirigendo solamente questo episodio). Thriller di discreta fattura che si segue volentieri, malgrado debba pagare lo scotto del passaggio tv che ostacola i classici toni cruenti. La scelta di attori allora in voga quali Enzo Cerusico e Paola Tedesco confermano lo stile di Argento: puntare più sui volti che sull'effettiva capacità di recitare, pur non sfigurando.

Fauno 15/06/11 23:58 - 2263 commenti

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Simpaticissimo ma troppo buono e dolce Cerusico e fioccano anche altre vecchie conoscenze della cinematografia, solo che anche qui, capito il meccanismo, è davvero un gioco da ragazzi capire chi è l'omicida. L'automobile che segue il tram richiama molto da vicino quella de Il gatto a nove code, solo che quest'ultima aggiunge pupilla e iride del maniaco ed è una delle creazioni più spaventose e riuscite in assoluto. Bello, ma non il migliore della serie.

Raremirko 20/11/13 01:13 - 578 commenti

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A dire il vero non mi è piaciuto quasi per niente; l'idea era buona, ma il tutto soffre di povertà, di imperizia e, mi si perdoni il gioco di parole, di mancanza di mezzi. Ok la destinazione televisiva, però a me il prodotto è parso mediocre proprio di per sè, oltre che non troppo credibile. Se questo è di Argento, non oso immaginare come possano essere gli altri. Molto sinceramente lo ritengo tra i peggiori film del dotato regista.

Panza 12/01/14 20:56 - 1951 commenti

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Una donna viene uccisa sul tram e commissario Cerusico (con un particolarissimo tic che non si dimentica, forse la cosa più memorabile dell'episodio) deve indagare sulla vicenda. Sembra una puntata di Colombo, una delle più noiose, che non prende mai il volo come dovrebbe impantanata da una storia dagli esordi poco avvincenti e sollevata solo dalla sua risoluzione (bello l'inseguimento finale). Tutto ha l'aria di una certa staticità e datatezza nonostante la fresca colonna sonora di Gaslini. Pessime le parti comiche, meglio la moraletta finale.

Trivex 18/02/14 10:06 - 1837 commenti

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La ricerca dell'assassino porta con sé la commozione nel guardare l'epoca. Il tram con il fattorino (il controllore), che adesso non c'è più (per risparmiare un posto di lavoro si consente l'accesso abusivo); il turno di notte (sempre più raro oggi, perché si fatica a lavorare di giorno), mentre il motivo scatenante l'omicidio è, purtroppo, ancora attuale. Seppur minimalistica, l'indagine è affascinante anche per i suoi contorni, con il finale forse un po' improbabile a concludere una storia assolutamente possibile.

Vitgar 11/09/14 13:38 - 586 commenti

I gusti di Vitgar

Giallino-thriller pallido, questo episodio di Argento. Alcune cose discrete ci sono, tipo lo spegnimento delle luci sullo snodo del tram, meno convincenti il finale e la scoperta dell'assassino. Cerusico non era proprio adatto per la parte e Paola Tedesco non me la ricordavo. Insomma, un Argento rimandato a settembre...

John trent 14/09/14 19:18 - 326 commenti

I gusti di John trent

Giallo televisivo innovativo per l'epoca ben scritto e diretto da Argento sotto pseudonimo. Molto bravo Cerusico nei panni del commissario incaricato di scoprire l'assassino che ha ucciso una giovane donna su un tram in mezzo alla gente senza che nessuno se ne accorgesse. Fantastiche le musiche jazz di Gaslini. Una spanna sotto soltanto all'episodio diretto da Cozzi.
MEMORABILE: Il mitomane Fernando Cerulli; La ricostruzione del percorso in tram con tutti i passeggeri presenti la notte del delitto.

Graf 12/01/15 00:07 - 708 commenti

I gusti di Graf

Questo film tv di Argento resta un gioiellino anche dopo quarant'anni. Il futuro regista dell’orrore stregonesco confessa tutta la sua fiducia sia nel cinema sia nella ragione logica ponendole entrambe in stretto rapporto con l’osservazione e il controllo sperimentale; il commissario Giordani capisce chi è il colpevole dopo aver riprodotto l’evento dell’assassinio mettendolo in scena con gli stessi “attori” e usando il tram come palcoscenico. Trama semplice ma geniale, tensione in crescendo, ironia di fondo, ossessione del particolare che non quadra.
MEMORABILE: Il brillante commissario Giordani, notevolmente interpretato dal grande Enzo Cerusico, non esita a usare la sua fidanzata come esca per l'assassino.

Minitina80 3/01/16 18:48 - 3220 commenti

I gusti di Minitina80

Difficile condensare in maniera efficace e in poco meno di un’ora tutte le fasi di un giallo rendendolo addirittura avvincente. Argento ci riesce benissimo e con piglio deciso costruisce un buon plot a cui lascia una spiegazione credibile. La destinazione televisiva gli impone un freno, ma nel finale si intravede la mano inconfondibile del Maestro. Buona prova di Cerusico.

Rufus68 21/07/16 00:37 - 3982 commenti

I gusti di Rufus68

Ingegnoso gialletto che tiene bene sino alla rivelazione finale. Merito di Cerusico, commissario bonario e insinuante, qui in un ruolo opposto rispetto al coevo No, il caso è felicemente risolto. Piacevole, ma nulla di di memorabile; in fondo è un giallo perfetto: esaurito il compito di inchiodare lo spettatore all'unica domanda importante ("Chi è stato?") esso si dilegua nell'ampia regione dell'irrilevante. Certo, rispetto a Don Matteo è un capolavoro immarcescibile.

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Ira72 26/10/16 12:25 - 1387 commenti

I gusti di Ira72

Dario Argento dimostra le proprie capacità anche in questo prodotto per la tv regalandoci un film ben confezionato, dalla trama originale, godibile, certamente dalle scene raccapriccianti più censurate (per non dire assenti). L'attenzione resta comunque alta (anche senza splatter si possono fare buoni film) e il finale non è affatto scontato. Come mai una ragazza viene assassinata su un tram senza che gli altri passeggeri si accorgano di nulla? Lo scopriremo solo vedendo...

Samdalmas 13/03/17 14:03 - 302 commenti

I gusti di Samdalmas

Episodio tv diretto da Argento con uno strano pseudonimo, protagonista il compianto Enzo Cerusico nel ruolo del commissario. La suspense regge per un'ora e il talento del regista si vede anche senza effetti sanguinolenti, utilizzando solo un tram come luogo dell'omicidio. Musiche jazz di Gaslini.

Magi94 27/08/17 19:31 - 1031 commenti

I gusti di Magi94

Una notevole prova televisiva di Argento, che pur con tutti i limiti del piccolo schermo riesce a creare un giallo non banale e puramente argentiano in molti aspetti: ancora una volta al protagonista sfugge un particolare che non riesce a ricordare, musiche sferzanti, il memorabile tic di Cerusico che da solo caratterizza un intero personaggio e le soggettive dell'assassino che ci accompagnano durante la visione. Divertente e dissacrante l'intermezzo comico del pazzoide che pretende di essere il colpevole.

Rocchiola 17/02/19 10:18 - 1030 commenti

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Grazie alla regia di Argento (sotto pseudonimo) e a un interprete un po' più vitale come Cerusico, questo secondo episodio della serie risulta più coinvolgente e riuscito del primo. Alcune situazioni come l'espediente del particolare sfuggito sono tipicamente argentiane e il finale con l'innocente ingiustamente condannato e successiva scoperta del vero colpevole ricorda Frenzy, mentre il percorso sul tram con il poliziotto e la sua fidanzata che corrono gli stessi rischi della vittima può far pensare al coevo caso dell’Ispettore Martin.
MEMORABILE: La scoperta del cadavere sul tram; L'interrogatorio ai testimoni; Il viaggio finale sul tram alla scoperta del particolare sfuggito.

Victorvega 7/12/20 18:17 - 502 commenti

I gusti di Victorvega

Questo secondo episodio della serie, firmato da Argento stesso sotto pseudonimo, presenta uno sviluppo da giallo classico (omicidio, indagine del commissario, scoperta dell'assassino) senza le sua qualità più importanti, quel suo elevare la tensione al massimo grado, quella sua ricerca delle inquietudini, limitato dalla destinazione prima serata Rai anni '70. Detto questo, si lascia ben vedere.

Magerehein 27/12/22 12:03 - 1279 commenti

I gusti di Magerehein

Buon episodio (il migliore della serie) in cui l'impronta di Argento, seppur limitata dalle esigenze televisive, resta chiara e tangibile; la sequenza dell'inseguimento nel deposito dei tram rammenta infatti, con qualche differenza, quella realizzata tre anni prima tra i bus. La storia procede in modo lineare e scorrevole, mentre il protagonista (un piacente Cerusico), tanto accorto quanto salacemente ironico, suscita simpatia senza per questo scadere nel macchiettistico. Non così scontata l'identità dell'assassino e apprezzabile il livello di tensione al momento dell'azione.
MEMORABILE: Il dialogo tra commissario e mitomane.

Anthonyvm 31/12/22 22:09 - 6701 commenti

I gusti di Anthonyvm

L'episodio più puramente "giallo" della serie argentiana reca, non a caso, la firma del Maestro. Le soggettive dell'omicida, le mani guantate e "quel particolare sfuggente" che si rivelerà determinante per la soluzione dell'enigma, sono gli inconfondibili trademark con cui il regista ce lo ricorda. Il soggetto è intrigante e lo script è correttamente eseguito, fra interrogatori, irruzioni comiche di improbabili mitomani e i soliti sospetti accusati ingiustamente. Se l'indagine funziona bene, lo scioglimento del mistero, tanto sbrigativo quanto poco sorprendente, delude. Accettabile.
MEMORABILE: Il sarcastico Cerusico; L'ultima corsa in tram della vittima ricostruito con tutti i passeggeri; La postilla finale contro i "criminali intelligenti".
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  • Discussione Buiomega71 • 18/01/15 18:50
    Consigliere - 27359 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ma lì è il doppiaggio, è ben diverso :)

    Sì, ma pur risentendola più volte (e all'inizio non credendoci) e di un umorismo involontario terrificante!
  • Discussione Graf • 18/01/15 19:23
    Fotocopista - 902 interventi
    A parte il commissario Giordani del film tv Il tram, quando penso ai vari ispettori, commissari e funzionari di polizia che hanno popolato i vari film di Dario Argento mi viene sempre in mente per primo il commissario Morosini dell’ Uccello con le piume di cristallo interpretato da Enrico Maria Salerno.
    Un commissario di polizia semplicemente perfetto.
    Ultima modifica: 19/01/15 01:40 da Graf
  • Discussione Fauno • 19/01/15 19:55
    Formatore stagisti - 2766 interventi
    Chiaro che però il commissario non fa mai la parte del leone nei suoi film...Sono troppo un conto da saldare fra assassino e protagonista! FAUNO.
  • Discussione Graf • 20/01/15 00:04
    Fotocopista - 902 interventi
    E' così, Fauno , hai ragione.
    Nei thriller di Dario Argento, (ma anche in quasi tutti i gialli all'italiana del periodo…) la polizia, l'autorità della pubblica sicurezza, destinata istituzionalmente alla tutela dei cittadini, ha un ruolo via via sempre più marginale; il commissario Morosini nell’' Uccello dalle piume di cristallo è ben presente e partecipe alle indagini e dirige e affianca (proteggendolo) il protagonista Sam Dalmas che alla fine risolve il caso.
    Ma nei successivi thriller argentiani la polizia diviene elemento accessorio, non necessario ai fini risolutivi dell’'enigma, con l'’esclusione, forse, del capitano Germani nel film Tenebre che però viene ucciso dall'assassino appena vistosi scoperto...
    Le matasse criminali vengono sbrogliate da (coraggiosissimi) privati cittadini che si trovano ad aver incrociato per puro caso l'’assassino…
    Sfiducia nell'autorità costituita? Diffidenza verso tutto ciò che ha origine dallo Stato?
    Bisognerebbe indagare nella psicologia dei registi, soggettisti, sceneggiatori dell’'epoca e poi interrogarsi del perché di questa posizione; "il format" del thriller all'italiana è coevo del genere poliziottesco dove, invece, la forza di pubblica sicurezza, i commissari, gli ispettori vengono massimamente celebrati e glorificati nelle loro eroiche gesta con tutti gli strumenti espressivi e retorici posseduti dalla macchina-cinema ….
    Ultima modifica: 17/04/17 20:21 da Graf
  • Discussione Zender • 20/01/15 07:59
    Capo scrivano - 49238 interventi
    Secondo me il privato cittadino ha la possibilità di indagare come vuole senza dover sottostare a regole e procedure, quindi può agire come crede senza dover render conto a nessuno. Questo permette di poter fargli fare quello che vuole, di indagare senza seguire regole, trovarsi in pericoli dai quali non poter uscire chiamando la volante vicina o estraendo la pistola. Senza contare che permette un'immedesimazione sicuramente maggiore da parte dello spettatore.
  • Discussione Nipo • 9/11/17 10:41
    Galoppino - 112 interventi
    Il tram (1973) è il primo dei due episodi firmati da Argento (con lo pseudonimo di Sirio Bernadotte). Il protagonista è Enzo Cerusico nel ruolo del commissario Giordani, nome questo ricorrente nella filmografia argentiana. Il telefilm in realtà nasce da una scena scartata dalla sceneggiatura d'esordio de l'Uccello dalle Piume di Cristallo. La scena ad un primo esame risulterebbe anche buona, un'idea originale con la quale giocare con lo spettatore: come poter commettere un delitto su un tram sotto gli occhi di tutti e riuscire a non farsi scoprire. Il rischio però, di rallentare la trama del film con questa scena, era troppo alto. Quindi Argento accantona l'idea e la rispolvera in quest'occasione, aggiungendo un inizio ed una fine così da rendere il telefilm godibile. Alcuni chiari rimandi all'opera originale si possono cogliere durante la visione del telefilm. La fidanzata del protagonista si chiama Giulia, come la fidanzata di Sam ne l'Uccello, e c'è anche una scena che sembra essere presa a citazione da quel film: Giordani seduto sul divano con la fidanzata Giulia parla alla ragazza dei suoi dubbi e sospetti. Sembra quasi di rivedere una delle scene casalinghe tra Sam e Giulia alle prese con le indagini del maniaco del film precedente.
    Argento mette in scena una trama però lontana dai suoi soliti canoni. Intanto la mancanza di scene violente. Il medium televisivo non è ancora permissivo come lo sarebbe diventato nel tempo, quindi non sono presenti gli efferati delitti tanto cari al regista, e la trama si svolge con una linearità che non impegna molto lo spettatore. Il discorso del particolare rivelatore poi è costruito senza una vera partecipazione del pubblico. In questo telefilm Giordani si ripete spesso di aver trascurato un particolare importante, e il pubblico inizia a ragionare su quello che ha visto fino a quel momento, ma realmente questo particolare non c'è mai stato fino a quando non viene svelato. Di fatto, sia il pubblico che Giordani, scoprono insieme qual'è il particolare rivelatore. A mente fredda ci rendiamo conto che non potevamo sapere quale era questo particolare perchè Argento non lo ha mai mostrato, diversamente da come ha fatto ne l'Uccello e di come farà in seguito in Profondo Rosso e in Trauma, dove veramente il pubblico può vivere “l'inganno dell'occhio” sin da inizio pellicola e quindi è portato per tutta la durata del film a cercare di capire, di codificare l'elemento che risolve la trama. Ma in fondo di questa mancanza di precisione lo spettatore non se ne preoccupa, anzi, alla fine, nel momento del disvelamento, troverà appagamento intellettuale nello scoprire il “come e quando”. Argento punta su questo elemento, in quanto la sceneggiatura lineare gli permette di giocare con la trama semplice. Non ci sono folli da smascherare e comprendere, non ci sono indizi sparsi, nenie infantili e traumi sconvolgenti da risanare. Il movente di questi telefilm è del tutto banale, a misura di famiglia, per uno spettatore medio che in casa potrebbe essere distratto da tante cose, uno spettatore che non segue la storia chiuso in una sala cinematografica dove poter rimanere concentrato sulla visione del film. Giordani è un personaggio superficiale. Non ci pensa due volte a mandare in galera un innocente, pur di trovare il suo colpevole e rimanere in pace con sé stesso. Le sue deduzioni sono banali, spicce, senza alcun approfondimento, e forse si tratta solo per un motivo di coscienza che decide di indagare in modo sistematico e “serio”. In effetti la prima ricostruzione del viaggio in tram è di per sé fallimentare: già nel momento in cui i passeggeri, richiamati a replicare quel viaggio fatale sulla vettura, si mostrano insicuri su molte cose, automaticamente tutto l'esperimento si vanifica. Ma Giordani vuole uscirne vincitore e continua con quella falsa che non ha nulla di veramente utile. E infatti il tutto si conclude con un madornale errore: l'accusa di un innocente.
    Si distacca dal resto del telefilm la scena finale, in cui Giulia, convinta dal suo fidanzato a fare da esca per l'assassino, si ritrova da sola inseguita dal folle all'interno del deposito dei tram. La sequenza della fuga nel condotto per la riparazione dei tram, con un corridoio lungo nel quale Giulia inciampa e cade ripetutamente, riporta alla mente un simile corridoio apparso precedentemente, quello però delimitato da siepi, in 4 Mosche di Velluto Grigio, quando Amelia, cameriera di casa dei protagonisti, fugge nel parco braccata dall'assassino. Come in quel film anche Giulia cerca la salvezza, travolta dal panico mentre un folle armato di uncino cerca di raggiungerla. La costruzione della scena è esemplare, e la tensione è alta, come se Argento avesse voluto, in quel frangente, liberare tutta la sua voglia di fare cinema, il suo piacere nel creare tensione con la costruzione di tempi e attese sapienti; e riesce egregiamente nel suo intento creando una sequenza che non avrebbe certo sfigurato all'interno di una pellicola destinata al grande schermo.
    Particolare è l'aneddoto della scelta dell'arma dell'assassino. I dirigenti Rai esclusero l'uso di coltelli nei telefilm, i quanto simboli fallici! Ai coltelli è stato preferito un (di gran lunga) più inquietante uncino.
  • Discussione Il Dandi • 9/11/17 11:30
    Segretario - 1486 interventi
    Nipo ebbe a dire:
    A mente fredda ci rendiamo conto che non potevamo sapere quale era questo particolare perchè Argento non lo ha mai mostrato, diversamente da come ha fatto ne l'Uccello e di come farà in seguito in Profondo Rosso e in Trauma, dove veramente il pubblico può vivere “l'inganno dell'occhio” sin da inizio pellicola e quindi è portato per tutta la durata del film a cercare di capire, di codificare l'elemento che risolve la trama.

    Ciao Nipo, intanto complimenti per i tuoi interventi, ma veramente a me sembra che solo in Profondo rosso si possa parlare davvero di "inganno dell'occhio": ho rivisto diecimila volte L'uccello dalle piume di cristallo e mi pare che nell'aggressione iniziale con Sam chiuso fra le due porte non ci sia mai un fotogramma che mostri (nemmeno al rallenty) il coltello nelle mani "giuste": si vedono due sagome confuse e le mani sono volutamente "tagliate" in alto. In Profondo rosso invece il meccanismo viene perfezionato (il volto nello specchio c'è davvero e fa fessi tutti).
  • Discussione Fauno • 9/11/17 17:20
    Formatore stagisti - 2766 interventi
    Quando vidi Profondo rosso due anni dopo la sua uscita me l'avevano già raccontato in lungo e in largo e quando venne uccisa la medium io la vidi la faccia della Calamai, e quel particolare nessuno me l'aveva accennato. Pensai a un'autosuggestione dettata dalla troppa partecipazione, e solo alla fine mi accorsi di aver visto giusto. Negli altri due film, anche in Trauma, è impossibile vedere le mani giuste.

    Aggiungerei però un richiamo al Gatto a nove code anche se meno scioccante dell'occhio dell'assassino: la sigaretta fumata all'interno dell'auto prima di seguire il tram.
  • Discussione Nipo • 9/11/17 23:20
    Galoppino - 112 interventi
    ma in realtà, a parte profondo dove è palese, mi riferivo al fatto che comunque un particolare è suggerito nei film, Sam che ricorda continuamente la scena dell'aggressione, o Aura che torna sempre con il ricordo alla sequenza dell'omicidio dei genitori, o anche Giacomo, in Nonosonno che è tormentato dal rumore. Anche se in questi casi il particolare non è davanti agli occhi e palesato come in profondo, comunque la scena è stata "vissuta" dallo spettatore. Ma nel tram non c'è mai stato alcun riferimento al fatto delle curve e della luce che si viene a mancare durante il telefilm, almeno fino al momento in cui, insieme a Giordani, non lo abbiamo vissuto nella corsa notturna e quindi scoperto insieme a lui. Giordani parla di un particolare che gli sfugge, ma in realtà non c'è, visto che nella corsa diurna, con i vari passeggeri, il tram non ha mai avuto problemi di corrente, quindi in realtà il particolare non poteva esserci...
  • Homevideo Rocchiola • 17/02/19 10:18
    Call center Davinotti - 1333 interventi
    L'edizione RaiTrade marchiata Warner sul retro copertina cita riporta la seguente dicitura: "registrazioni d’epoca digitalizzate e rimasterizzate, eventuali imperfezioni testimoniamo l’autenticità della provenienza". Bel modo per dire che la pessima qualità è segno d'autenticità. In ogni caso la qualità è rimasta scarsissima. La Rai ha semplicemente pescato dai propri archivi senza effettuare alcun trattamento sulla fonte originale. Il video viene presentato nel corretto formato televisivo in 4:3 ma presenta una colorazione sbiadita con abbondanza di macchie, graffi e righe. L'audio mono originale è passabile ma non esente da difetti, non sempre chiaro e con fruscii vari. Insomma, un’edizione pessima ma non c’è di meglio e ormai anche questa versione è fuori catalogo. Un'ulteriore uscita senza un adeguato restauro non avrebbe senso. E poi per dei mediometraggi di 50-55 minuti l'uno perché sprecare quattro DVD quando né bastavano due? Sicuramente per speculare sul prezzo di una confezione scarnissima che non ha neanche lo straccio di un piccolo inserto.
    Ultima modifica: 17/02/19 12:25 da Zender