Qualcuno volò sul nido del cuculo - Film (1975)

Qualcuno volò sul nido del cuculo

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Stubby 9/03/07 22:44 - 1147 commenti

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Ancora una interpretazione straordinaria di Jack Nicholson. Stavolta per sfuggire alla giustizia si fa rinchiudere in un manicomio, dove terrà un lungo e duro braccio di ferro con la direttrice. Cast straordinario e splendide interpretazioni. Il film, dai toni prettamente drammatici, strappa più volte il sorriso per via delle frequenti situazioni divertenti.

Caesars 21/03/07 09:47 - 3794 commenti

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Un buon film che esportò il talento di Jack Nicholson presso il grande pubblico (anche se una certa notorietà sicuramente già l'aveva). Tutta la storia è girata con i toni della commedia e risulta decisamente divertente salvo poi deviare nella parte finale verso il dramma. Molto buona la regia di Milos Forman, regista mai banale e da applausi l'interpretazione di tutti gli attori (ovviamente Nichoson in testa). Un film da vedere e rivedere.

Lele Emo 28/03/07 15:10 - 184 commenti

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Forse la più strepitosa interpretazione di Nicholson, se non altro quella che gli ha regalato la sua naturale collocazione attoriale e dunque la cospicua fortuna a posteriori. La trama, abbastanza scarna, è tenuta in piedi dal cast di rilievo, dove ognuno ha un personaggio definito e che nonostante la grave drammaticità concettuale, riesce a regalare un sorriso in più di una sequenza. Forse per Forman si poteva dare di più, per il cast sarebbe stato impossibile. Grande film senza tempo, a mio avviso da vedere più volte.

Deepred89 12/04/07 19:56 - 3708 commenti

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Uno dei capolavori del cinema anni 70. Qualche lentezza nella sceneggiatura non penalizza un film crudele, commovente e a tratti pure divertente. Foreman dimostra di saperci molto fare ma anche il cast aiuta molto: Nicholson è straordinario, la Fletcher strepitosa e anche gli attori secondari (tra cui De Vito e Lloyd) sono perfetti. Il finale è senza dubbio tra i più belli della storia del cinema. Le musiche si sentono poco, ma quando si sentono (come nel finale) sono efficacissime.

Capannelle 27/02/08 09:34 - 4412 commenti

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Bel film dal soggetto originale e toccante. Un Jack Nicholson in gran forma resiste alle cosiddette cure dell'istituto dove è internato e cerca di dare un raggio di speranza agli altri ospiti smascherando i metodi repressivi adottati dalla direttrice. Denuncia sociale condotta con buon piglio, senza compromessi e anche una certa ironia. Particolarissimo il personaggio del pellerossa con cui stringe amicizia. Ruolo minore per Danny de Vito. Rende meno alla seconda visione.

Fabbiu 12/04/08 11:44 - 2146 commenti

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Con un'ottima sceneggiatura (per cui vinse uno tra i cinque Oscar) Forman racconta K. Kesey avvalendosi della impressionante espressivita di Jack Nicholson e della bravura di tutti gli altri attori (tra cui anche Danny Devito e Christopher Lloyd). È un omaggio alla vita con numerosissime chiavi di lettura, che spazia dai diritti umani alla tolleranza verso le etrnie, ma anche alla follia, l'imputabilità e il problema definitorio. Molto cura per gli ambienti e il senso claustrofobico. Contribuisce la colonna sonora di Jack Nitzsche.

Puppigallo 12/09/08 17:37 - 5279 commenti

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Un Nicholson d'antologia è la ciliegina sulla torta di questa indimenticabile pellicola, dove, a un certo punto, sembra quasi di essere lì, nell'ospedale psichiatrico, o manicomio che dir si voglia, con questo gruppo di bravi attori, ognuno con le proprie caratteristiche (psicosi), che il protagonista, sano di mente, riuscirà a comprendere molto meglio del personale medico, portando una ventata di allegria e di spensieratezza in uno dei luoghi più opprimenti esistenti sulla faccia della Terra. Bello, triste, duro, con una punta di ironia e una speranza di libertà nel finale. Grande!
MEMORABILE: La bastardaggine assoluta della capo infermiera, che costerà cara a uno dei pazienti (il più sensibile). Il finale.

Redeyes 17/09/08 13:41 - 2449 commenti

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Difficile esimersi dall'elogiare questo capolavoro di Forman, come impensabile sarebbe non pensare ad un immenso Nicholson, ed altrettanto complicato è dire qualcosa che non sia già stato detto. Uno di quei rari film in cui si sposano perfettamente Denuncia, arte registica e recitazione. Imperdibile.

Renato 12/03/09 14:37 - 1648 commenti

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Ottimo. Non ho mai amato particolarmente Forman, ma qui ha azzeccato davvero tutto, dalla storia ai personaggi. Cast delle grandi occasioni, Nicholson in uno dei suoi ruoli migliori (ruolo cui si affezionerà forse sin troppo) e nessuna inutile lungaggine. Inoltre, quando si gira un finale come questo, in pratica si consegna il film direttamente all'Olimpo degli immortali.

Ford 9/06/09 20:23 - 582 commenti

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Forman confeziona un film schizofrenico proprio come i personaggi che lo popolano: a tratti l'esperienza del manicomio può risultare divertente, ma basta uscire dal seminato per essere duramente puniti; infatti qui l'individuo-Nicholson si scontra con la società-manicomio il cui ordine è garantito da una austera caposala. Ottimo cast, regia semplice impreziosita da una fotografia claustrofobica, quella luce rossa in fondo al tunnel fa notare la sua presenza nella penombra mostrando l'impossibile uscita al grigiore del manicomio.

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Pigro 18/07/09 08:31 - 9671 commenti

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Lo sguardo della cinepresa affonda nel microcosmo di un ospedale psichiatrico rivelando le aberrazioni di un sistema totale di controllo ma anche l'umanità complessa e delicata di chi lo abita. Il manicomio descritto da Forman mostra anche in trasparenza le dinamiche sociali del nostro mondo, in un potente e disturbante gioco di rimandi. Eccellenti le riprese, la fotografia, la costruzione incalzante della storia fino alla sconvolgente serie di finali, e soprattutto l'interpretazione di Nicholson, attorniato da un cast di grande efficacia.

Cotola 9/01/10 23:55 - 9052 commenti

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Indimenticabile atto d’accusa contro le barbarie che si perpetuavano nei manicomi firmato da un Milos Forman alla sua migliore prova registica. Splendido, teso, coinvolgente ed estremamente emozionante. Strepitosa la prova del cast su cui spiccano Jack Nicholson e una crudelissima ed eccezionalmente brava Luis Fletcher. Entrambi vennero giustamente premiati con l’oscar così come il film, la regia e la sceneggiatura. Immancabile.

Daniela 11/01/10 16:43 - 12670 commenti

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Uno dei titoli imperdibili del decennio, fusione perfetta di commedia e dramma in grado di stamparsi nella memoria soprattutto grazie ad un finale commovente ed epico. Più che la storia (non del tutto esente dai clichés, soprattutto nella rappresentazione dei "matti simpatici"), contano i personaggi, interpretati da un cast eccezionale. Fra Nicholson, nato per il ruolo, e Brad Dourif, grande attore sfortunato cui sarebbero in seguito mancate occasioni, spicca Fletcher nel ruolo della capo infermiera, repellente nella sua ipocrisia.
MEMORABILE: La fuga finale, con la sagoma dell'omone che si staglia contro il cielo, mentre scorre un motivo musicale da brivido.

Pasolini 17/04/10 10:19 - 10 commenti

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Ottimo film che mostra che alla fin fine molte delle persone rinchiuse in istituti psichiatrici non sono tanto più "pazze" rispetto alla gente che circola per strada. Un Nicholson strepitoso, una recitazione ottima. Il film si serve di momenti ironici per rendere meno triste il tutto. Mi è piaciuto il personaggio di "Grande Capo".

Stefania 11/03/10 15:53 - 1599 commenti

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Dalla sequenza della distribuzione rituale dei tranquillanti (messi sulla lingua, deglutiti col succo di frutta), orrida eucarestia psicoterapeutica, si capisce che sarà un film di denuncia: appassionato, appassionante, ma anche un po' manicheo. E questo non gli giova. McMurphy è una forza della natura, dall'opportunismo iniziale all'eroismo finale, il balbuziente Bibbit e il muto Bromden, gigante d'argilla, sono bellissimi. Ma perché Nurse Ratched deve essere l'incarnazione del male? Critica all'establishment, più esaltante che profonda.
MEMORABILE: Il colloquio di Mc Murphy col medico, dove fa intendere di preferire il manicomio al campo di lavoro. La Ratched dopo il suicidio di Bibbit: gelo!

Animalo 10/04/10 18:14 - 31 commenti

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Strepitose le interpretazioni dei pazzi: non si riesce a capire se sono attori o no, in certi punti. Nicholson è letteralmente "the flew over the cuckoo's nest" (l' uccello finito nel cuculo\manicomio) che rompe la monotonia e la claustrofobia del manicomio proponendo una ribellione anarchica tra i pazzi.
MEMORABILE: I pazzi vengono portati in barca a pescare.

Galbo 8/06/10 05:46 - 12399 commenti

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A quasi 40 anni dalla sua realizzazione, il film di Milos Forman non ha perdutto nulla della carica polemica e positivamente sovversiva che aveva alla sua uscita e che ne fa un potente strumento di denuncia delle condizioni in cui spesso sono relegati i cosìdetti "malati di mente". Il film è però anche (per ammissione dello stesso regista) una metafora delle condizioni della popolazione dei paesi dell'est pre caduta del muro di Berlino. Fondamentale l'apporto di un grande cast con una vera e propria gara di bravura tra i protagonisti.

Paruzzo 13/08/10 23:53 - 140 commenti

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Un grandissimo film, che mostra come quelli che hanno problemi non siano i pazienti, ma coloro che dirigono il manicomio, su tutti l'infermiera capo Mildred Ratched. La vita in quel posto procede "normalmente" fino all'arrivo di Randle che scombina tutto ridando vita ai suoi "compagni". Cinque Oscar meritati.
MEMORABILE: Il commovente finale.

Lucius 7/09/10 01:01 - 3015 commenti

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Un regista immenso che meriterebbe di essere considerato tra i geni, tipo Kubrick, ci regala un'opera cinematografica importante nella storia del cinema. Pur avendo una particolare antipatia per Nicholson (nella mia cineteca è presente solo Shining dei suoi film) riconosco che è perfetto per il suo ruolo e che ha fornito un'interpretazione epica, affrontando un argomento delicato come quello del disagio negli ospedali psichiatrici. Da un romanzo di Ken Kesey. Ottimo.

Luckyboy65 23/09/10 22:59 - 143 commenti

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Da una parte abbiamo Jack Nicholson che recita, interpretando il ruolo di un finto pazzo che per l'appunto recita la parte per ingannare la legge. Dall'altra invece ci sono Brad Dourif, Danny DeVito, Cristopher Lloyd, Vincent Schiavelli e gli altri, all'epoca semisconosciuti caratteristi e fino alla fine ti chiedi "ma sono attori o veri pazzi?". Questa per me è la forze del film: la gara di bravura fra tanti, veri, bravissimi attori. Molti di questi sono rimasti famosi soprattutto per questa interpretazione.

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Rambo90 28/10/10 00:49 - 7700 commenti

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Eccezionale apologo sulla pazzia (vera o presunta) e denuncia sui sistemi barbari adoperati nei manicomi. Tranne qualche lungaggine (la lunga sequenza sulla barca da pesca), il film è semplicemente meraviglioso e trae la sua forza, oltre che dalla regia di Forman, dall'interpretazione di un Nicholson in forma strepitosa. Bello anche il cast di contorno con i giovanissimi DeVito, Lloyd e Dourif. Buona la colonna sonora, strepitoso il finale con Grande Capo.
MEMORABILE: La prima donna che mi faccio la accendo tutta come un flipper e alla prima botta quella mi fa tilt ci puoi scommettere!

Pinhead80 23/02/11 16:05 - 4765 commenti

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Non si può prescindere dal vedere questo intensissimo film almeno una volta nella vita. Un film che è un grande atto di denuncia nei confronti delle pratiche psichiatriche del tempo (praticamente carcerarie). Riesce poi nello stesso tempo a far sorridere (grazie alle memorabili scorribande di Nicholson che nella parte del folle non sbaglia un colpo) e a far piangere (basti pensare alla parte finale). Un elogio alla follia e un inno alla libertà. Tragicamente bello.

Greymouser 16/05/11 14:29 - 1458 commenti

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Un tassello fondamentale nella storia del cinema, il lavoro di Forman - solo lievemente datato - rappresenta una condizione che fortunatamente non esiste più, almeno nel mondo occidentale. E tuttavia, al di là del contingente, la vicenda si fa metafora raffinata del totalitarismo in tutti i suoi aspetti, di ogni situazione in cui vi siano oppressi ed oppressori. Ottima la prova degli attori, Nicholson in testa, ma menzione d'onore per Dourif. Un tantino stereotipata e sopra le righe la figura della capo-infermiera

Belfagor 13/08/11 12:27 - 2690 commenti

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Intenso e travolgente, unisce il filone spesso in ombra della denuncia con quello del film carcerario, termine non improprio viste le condizioni nelle quali sono ricoverati i pazienti del manicomio. Il punto di forza del film sta nelle interpretazioni magistrali - il cast comprende Dourif, Lloyd e De Vito - in mezzo alle quali spicca la guerra fra il caotico McMurphy (Nicholson in uno dei suoi ruoli più memorabili) e la crudele infermiera Ratched, per la quale la Fletcher vinse un Oscar più che meritato. Drammatico ma con un'inaspettata ironia.

Nando 14/10/11 16:33 - 3816 commenti

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Una solida denuncia con un pizzico di allegoria del sistema di internamento del malati di mente, una situazione affronatata con un film lievemente verboso ma dotato di una forza dirompente generata soprattutto da un cast di primo livello in cui Nicholson mostra tutte le sue immense peculiarità di artista istrionico.

Nancy 9/11/11 00:12 - 774 commenti

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Film d'intensità graduale: dalla lentezza iniziale infatti si arriva al raggiungimento dell'enorme pathos nel finale in un crescendo drammatico assolutamente notevole; merito di un Nicholson al massimo, di una sceneggiatura che alterna lentamente momenti comici con picchi drammatico-emotivi, della bellissima fotografia all'interno dell'ospedale psichiatrico nel quale poi si svolge preponderantemente il film (che ci rende una sensazione di insanità, di qualcosa di profondamente invadente). Memorabile la figura del "Grande Capo". Bellissimo.
MEMORABILE: Il finale; La scena sulla barca.

124c 19/01/12 12:50 - 2920 commenti

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Era uno dei film che voleva portare sul grande schermo il grande Kirk Douglas; ci riuscì suo figlio, Michael (ai tempi star di Le strade di San Francisco), in veste di produttore. Grande regia di Milos Forman, gigantesco Jack Nicholson (pazzo ma una volta tanto "buono") e un bel numero di caratteristi in parte, a cominciare da Christopher Lloyd e Danny de Vito. Un film dalla parte dei pazzi, ma anche da desiderio d'evasione. Indimenticabile l'indiano solitario Will Sampson, perfida come non mai l'infermiera Louise Fletcher. Buono.

.luke. 10/04/12 13:20 - 89 commenti

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Eccezionale atto di denuncia nei confronti delle condizioni alle quali sono sottoposti i pazienti nei manicomi. Un film contemporaneamente ironico, drammatico e commovente. La migliore prova attoriale di Jack Nicholson, nei panni di Randle McMurphy che con il suo essere fuori dalle righe, romperà gli schemi all'interno dell'ospedale psichiatrico. Attorno a lui un gruppo di caratteristi fenomenali.
MEMORABILE: Voi non siete più pazzi della media dei coglioni che vanno in giro!

Didda23 25/06/13 18:55 - 2426 commenti

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Capolavoro assoluto degli anni settanta, la pellicola di Forman mischia con sapienza la componente critica-sociale a situazioni tipiche della commedia. Escludendo la perfezione del cast in La parola ai giurati, questo di sicuro sta sul podio: ogni personaggio nel suo piccolo dà vita a una pazzia particolare e degna di tormentoni tra amici ("Sono stanco"; Danny DeVito che insiste per piazzare un albergo nel monopoli...). Sceneggiatura che delinea dialoghi da antologia e una regia accorta rendono l'opera un gioiello di inestimabile valore. La fragilità di Dourif buca l'anima.

Modo 26/06/13 11:33 - 949 commenti

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Film che appassiona toccando un tema delicato e difficile. La mente umana vista nella sua debolezza e presunta incapacità di vivere in modo libero, non opresso. La rigidità del manicomio è sollecitata continuamente ma ci fa capire come sia difficile se non impossibile far cambiare metodo di cura riguardo pazienti ricoverati. Strepitoso Nicholson che oltre a recitare bene ha un'esperessività come poche volte vista dietro le telecamere. Ma vanno menzionati tutti i protagonisti. Allegro, tenero, riflessivo ma soprattutto dirompente e fuori dagli schemi.

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Mickes2 11/09/14 11:52 - 1670 commenti

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Irresistibilmente comico e struggente capolavoro umanistico e di denuncia etico-sociale. La regia pacata e intima di Forman si addentra in punta di piedi nelle dinamiche comportamentali di causa-effetto tra pazienti e inservienti, mettendo alla luce le discriminazioni e l’ipocrisia di chi in primis dovrebbe annullarle e disprezzarle. Ma è anche, metaforicamente, uno splendido atto di ribellione dato da una presa di coscienza eroica e “pazza”, come qualcuno che vola sul nido di un cuculo. Eccellente l’apporto corale degli attori. Capolavoro.
MEMORABILE: Dopo l’episodio tragico di Bobby, la Ratched dice: “Continuiamo come se fosse un giorno qualsiasi”; "Carta a me! ".

Zio bacco 25/10/14 17:44 - 240 commenti

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Decisamente il miglior lavoro di Forman, che consegna alla storia del cinema un capolavoro senza tempo. Le differenze col libro sono talora evidenti, ma nel film risalta meglio la cruda denuncia contro la barbarie sui malati mentali. Strepitoso Nicholson, ma tutto il cast è superlativo, senza alcuna distinzione. La trama non è particolarmente corposa, eppure l'eccellente caratterizzazione dei personaggi da sola riesce a scandire la narrazione. Ottime le musiche, che fanno da struggente accompagnamento alle miserie del manicomio. Immortale.

Lythops 15/04/15 11:14 - 1019 commenti

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A volte succede che la sensibilità di un regista, unita ad attori capaci che riescono a immedesimarsi non solo nel ruolo, ma anche nella tematica e nei problemi che i loro personaggi comportano, portino alla nascita di un capolavoro. È il caso di questo film, in cui in molte sequenze si può andare oltre la lettura del semplice episodio rappresentato e in cui in molti personaggi si possono individuare riferimenti e condizioni universali. È un'opera lodevolmente anarchica, in cui il potere è descritto come realmente è, con un finale liberatorio.

Ryo 23/08/15 12:58 - 2169 commenti

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Un autentico capolavoro. Eccelso per regia, fotografia, montaggio, colonna sonora, sceneggiatura e magistralmente interpretato, da Jack Nicholson in primis, protagonista eccezionale ma senza nulla togliere a tutto il cast di contorno, in cui ognuno dà il meglio di sé incastrandosi alla perfezione come un perfetto meccanismo. Delicato il tema affrontato, mai banalizzato, senza scadere nella denuncia forzata da dialoghi ma lasciando il compito alle immagini di parlare da sole,: creano scompiglio, turbano e addolorano. Finale struggente.
MEMORABILE: La gita in barca; La partitella di basket; La partita di baseball immaginaria; Il festino; Il finale.

Victorvega 22/05/15 16:12 - 502 commenti

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Grande film di denuncia applicata a più livelli, dai trattamenti nei confronti dei malati psichici a una società che combatte la devianza e impone l'omologazione e le proprie regole. Per interpretare il tutto ci vogliono grandi attori e il film non sfugge alla regola. Nicholson al meglio con la sua maschera pazzoide (così come nota di merito all'odiosa infermiera) ma tutti i partecipanti caratterizzano al meglio i loro personaggi in una pellicola non a caso pluripremiata agli Oscar...

Lou 7/10/15 23:54 - 1121 commenti

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Grande cinema, con tutti gli ingredienti giusti e ben assortiti a cominciare da un eccellente protagonista come Jack Nickolson, perfetto per il ruolo. È una visione coinvolgente e destabilizzante per lo spettatore, che riesce ad accedere al mondo dei manicomi americani degli anni 60 attraverso gli occhi spiritati di McMurphy, che si finge pazzo per sfuggire alla galera e prova a scardinare le regole. Un potente atto d'accusa su cui si affaccia impetuoso il vento ribelle e liberatorio degli anni della contestazione.

Ultimo 22/11/15 10:33 - 1656 commenti

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Un Jack Nicholson semplicemente magnifico è protagonista di un capolavoro anni 70 firmato Milos Formas. Un film intenso, serio e di denuncia dei trattamenti riservati ai pazienti degli ospedali psichiatrici, ove l'attore americano dà prova di tutte le sue abilità recitative: è lui il vero leader del gruppo, a cui seguono a ruota gli allora giovani e bravi Lloyd e DeVito, contrapposti all'altrettanto brava Louise Fletcher, tremenda infermiera. Finale da brivido per una pellicola che merita il massimo dei voti.
MEMORABILE: La gita; La cronaca della partita.

Hanon 5/03/16 11:21 - 27 commenti

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Atto di denuncia delle condizioni dei malati di mente all'interno del manicomio: i veri mostri non sono i pazienti ma chi gestisce la clinica. Film che non sente minimamente il peso degli anni e mantiene tuttora la fortissima carica emotiva che lo caratterizza, con un finale struggente e straordinario. Jack Nicholson è il faro di un cast perfetto, con una serie di personaggi che rimangono nella memoria.

Marcolino1 27/11/16 00:52 - 553 commenti

I gusti di Marcolino1

L'istituzione manicomiale vista nella sua doppia valenza, falsamente rassicurante simbolo delle istituzioni cosiddette "giuste" (la facciata pulita e candida del personale e la musica classica ad alto volume nell'istituto, sempre la stessa) e dall'altro lato strumento abietto che distrugge e annienta l'essere umano nel corpo e nella mente, prima in sordina, poi con la forza brutale. Il personaggio dell'infermiera è efficacemente odioso nell'interpretazione magnifica della Fletcher, superbo Nicholson e non da meno gli altri attori.
MEMORABILE: La fuga in barca degli internati; Il festino Natalizio; La Fletcher che subdolamente minaccia un'internato sorpreso a letto con una ragazza.

Paulaster 12/10/16 10:14 - 4423 commenti

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Diverse chiavi di lettura nella condanna alla reclusione psichiatrica forzata. I metodi senza fronzoli, l'elettroshock, il manicomio in sé per dimostrare l'inefficacia del ricovero coatto. Il tutto reso anche con leggerezza e voglia di vita. Nicholson è il condottiero sacrificale di un gruppo di attori in stato di grazia e che orchestra l'inno alla libertà dei più deboli. Regìa impeccabile a sottolineare i tic e i sentimenti di docile pazzia.
MEMORABILE: Il grande capo che butta la palla fuori dal canestro; Le facce di DeVito.

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Il ferrini 29/11/16 02:08 - 2360 commenti

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Semplicemente il miglior film che abbia visto. Tutto è perfetto: i tempi, i dialoghi e soprattutto le interpretazioni, che oltre al miglior Nicholson mai visto includono l'agghiacciante dottoressa Fletcher e altri due giganti come Christopher Lloyd e De Vito. Straordinarie le scene corali (la gita in barca, le votazioni per vedere la partita), ma anche le interazioni col "nativo" Sampson. Le tracce di questo capolavoro saranno ovunque: nei Risvegli, nelle Ragazze interrotte, in Rain man. Maestoso, emozionante, imprescindibile.

Alex75 30/11/16 09:33 - 880 commenti

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Forman denuncia con fermezza e sensibilità il carattere disumanizzante delle istituzioni “totali” e simpatizza apertamente con chi cerca di sovvertirne le regole. Jack Nicholson ha la faccia e il talento giusti al posto giusto (e su personaggi folli o borderline costruirà il seguito della sua carriera), con il contrappunto di una Louise Fletcher perfetta nel ruolo della glaciale infermiera e il contorno di bravi caratteristi che rendono memorabili i vari personaggi reclusi nel manicomio.
MEMORABILE: “Sono stanco”; I vari momenti ricreativi all’interno del manicomio; L’amicizia tra Randle e Grande Capo; Il finale.

Magi94 24/10/17 21:47 - 954 commenti

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Nella mia top 3 dei più bei film di ogni tempo. Non solo denuncia coraggiosa della situazione deplorevole dei manicomi, ma anche fiaba triste che racconta la storia del commovente personaggio di Jack Nicholson, qui sulla vetta di tutte le sue interpretazioni (forse insieme a Shining). Nessuno era mai riuscito a umanizzare i matti in questo modo senza mai sfiorare la stucchevolezza o l'inganno, facendo sì piangere ma mai in modo ricattatorio. L'ultima scena è in assoluto la più poetica della cinematografia universale.
MEMORABILE: Grando capo che conquista la libertà.

Anthonyvm 1/10/19 15:26 - 5700 commenti

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Se il fine ultimo del cinema è l'emozione (il tipo varia a seconda dei generi), Forman firma una delle gemme più splendenti nella corona della settima arte. Un film straordinariamente umano, che parla una lingua universale e arriva dritto al cuore senza marciare sulla via del facile sentimentalismo. Un urlo di doloroso amore lanciato verso la libertà e l'identità dell'uno contro un conformismo deviante, un'eco che si perde nel pessimismo del finale, senza spegnere il fuoco della speranza. Musica sublime. Cast assolutamente perfetto. Capolavoro.
MEMORABILE: La fredda crudeltà di Louise Fletcher; La fuga con l'autobus e l'uscita a pesca; L'elettroshock; La triste sorte di Brad Dourif; Il finale straziante.

Rocchiola 4/03/20 08:47 - 968 commenti

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Celebre film sulle condizioni di vita negli ospedali psichiatrici. Un inno alla libertà individuale in una società rigidamente organizzata e basata sull’intolleranza del diverso. Un messaggio non nuovo ma sempre d’attualità, affrontato senza troppa retorica da un gruppo d’attori in stato di grazia. Ammaliante prova di Nicholson ribelle senza causa che si finge pazzo, ma a restare nella memoria sono soprattutto l’impassibile Fletcher capo-infermiera di spietata inumanità e gli eccentrici pazienti tra cui spiccano gli esordienti Dourif e Lloyd.
MEMORABILE: La gita in barca non autorizzata; L’aggressione della Ratched; Il sollevamento del pesante lavabo di marmo; L’esultanza finale di Lloyd.

Lebannen9_ 27/05/20 15:49 - 40 commenti

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Forman conquista l'olimpo portando in scena l'omonimo romanzo di Kesey. Abbandonate le pesantezze da controcultura, rimodellando in toto il personaggio del "capo" egli predilige una narrazione realista che risalta i contrasti umani palesati dalla splendida fotografia. Così il lugubre ospedale diventa il palcoscenico per la "banalità del male" del personale (Fletcher magnifica quanto Nicholson) contrapposta alla luminosa stravaganza di McMurphy e le sue scene en plein air. Una potenza espressiva che ammalia senza mai scadere nel banale. Immenso.
MEMORABILE: Il perenne disgusto nei volti delle infermiere; La finta telecronaca; La gita in barca; Il suicidio di Billy; Il finale.

Zoltan 25/08/20 13:09 - 201 commenti

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Film riuscito nella sua critica, che riesce con enorme efficacia a immedesimare lo spettatore nelle condizioni tremende di vita dei protagonisti e che piazza alcune scene di alto livello artistico. Ma ancora superiore a ciò, a fare entrare nella storia il film è la prova incredibile di Jack Nicholson, strepitoso e in stato di grazia, perfetto nel dare un tocco personale alla caratterizzazione del proprio personaggio: ogni stato d'animo che lo attraversa nel film è accompagnato da una espressione facciale e un'intensità attoriale di livello supremo. Immenso.
MEMORABILE: Jack Nicholson che fa la telecronaca immaginandosi le azioni della Gara-3 della World Series del 1963 tra Yankees e Dodgers.

Ira72 24/10/20 15:03 - 1313 commenti

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La prima cosa che colpisce è la modernità della pellicola. Quasi ringiovanita, anziché invecchiata. La seconda è l’incredibile interpretazione di Jack Nicholson, raro fuoriclasse e qui commovente per bravura. Ma non è solo. Anche tutti - e davvero tutti - gli altri contribuiscono a piene mani alla realizzazione di un film straordinario. Un lavoro corale destinato all'Olimpo della cinematografia. Struggente eppur divertente, dalla trama semplice e dal tema complesso, ove calore umano e distacco medico si mescolano creando una miscela esplosiva. Imperdibile.

Manfrin 7/07/21 13:40 - 392 commenti

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Le brutalità compiute nei manicomi USA vengono evidenziate nel film in maniera clamorosa dall'impeccabile regia di un grande Forman. Nicholson è ai suoi massimi livelli, la Fletcher interpreta la perfida infermiera in maniera a dir poco impeccabile, Lloyd e De Vito erano già ottimi caratteristi, ma il gigantesco indiano (Sampson) è una figura indimenticabile. Una pietra miliare.

Noodles 16/12/22 17:43 - 2233 commenti

I gusti di Noodles

Un flm bellissimo, il primo a denunciare la tremenda situazione nei manicomi e il trattamento disumano subito dai cosiddetti "matti", che fa riflettere sul significato di questa parola, sulla società e sulla libertà. Un film incisivo come pochi, senza poesia perché in un manicomio poesia non ce ne può essere. Peccato per alcune parti inutilmente lunghe, perché il film ha momenti indimenticabili (su tutti lo splendido finale) e un Jack Nicholson perfetto (ottimo anche il resto del cast). Commuove senza cercare la lacrima, un dono raro nel cinema. Vinse numerosi Oscar, tutti meritati.

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Rigoletto 16/09/23 10:50 - 1787 commenti

I gusti di Rigoletto

Sul film di Forman ci sarebbe tanto da dire ma il tutto si può riassumere in una sola parola: capolavoro (o quasi). La costruzione dell'opera, il modo con cui si è voluto dar forma all'ospedale psichiatrico, gli inni alla libertà di McMurphy opposti alla freddezza e al cinismo di uno personaggi più odiati del cinema, sono lo specchio di una società paternalista che guarda alla superficie ma rifugge le profondità dell'animo umano. Mostruosamente bravi Nicholson e la Fletcher, attorniati da attori che faranno onorevoli carriere (DeVito, Lloyd, Dourif, Schiavelli, Sampson).
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  • Homevideo Galbo • 4/06/11 05:35
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Disponibile in BR con queste specifiche tecniche (fonte dvd-store)

    Formato video 1,85:1 Letter Box 1080p
    Formato audio 1.0 Dolby Digital: Italiano Turco Tailandese Ungherese Ceco Francese Tedesco Russo Spagnolo
    5.1 Dolby Digital: Inglese
    Sottotitoli Arabo Svedese Croato Ceco Bulgaro Polacco Ungherese Rumeno Slovacco Tailandese Danese Olandese Turco Finlandese Francese Spagnolo Russo Portoghese Norvegese Coreano Giapponese Greco Ebraico Estone
    extra
    documentario
    "Completely Cuckoo"
    Intervista
  • Curiosità Buiomega71 • 28/07/14 17:27
    Consigliere - 25997 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (martedì 23 ottobre 1984, secondo ricerche di Zender) di Qualcuno volò sul nido del cuculo:

  • Discussione Buiomega71 • 12/09/14 14:47
    Consigliere - 25997 interventi
    Complimenti Mickes, bellissimo commento ad uno dei miei film del cuore (che pur sapendolo a memoria non sono mai riuscito-caso forse più unico che raro-a commentare)
  • Discussione Mickes2 • 12/09/14 16:43
    Addetto riparazione hardware - 335 interventi
    Grazie mille Buio, anche per me è tra i film della vita :)
    Curiosissimo di leggere un tuo probabile futuro commento.
    Ultima modifica: 12/09/14 16:45 da Mickes2
  • Discussione Didda23 • 12/09/14 18:44
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Mi associo, bel commento Mickes! Uno dei miei film del cuore e uno dei migliori film dei 70...
  • Musiche Alex75 • 24/03/17 17:57
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Il tema principale:

    https://www.youtube.com/watch?v=M7alU4al3UQ
  • Curiosità Fauno • 3/02/19 23:52
    Contratto a progetto - 2743 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, il flano del film:

  • Discussione Matemalex • 27/10/19 09:09
    Galoppino - 496 interventi
    È morto a 98 anni Josip Elic, che impersona Bancini, il paziente che porta sulle spalle Nicholson durante la partita di basket:
    https://www.repubblica.it/spettacoli/people/2019/10/26/news/e_morto_josip_elic_il_gigante_de_qualcuno_volo_sul_nido_del_cuculo_-239531530/

    ...in memoria lo inserirei nel cast
    Ultima modifica: 27/10/19 09:12 da Matemalex
  • Homevideo Rocchiola • 4/03/20 08:51
    Call center Davinotti - 1255 interventi
    Il bluray della Warner tuttora reperibile prezzi medio-bassi è un ottimo prodotto. Le immagini presentate nel formato 1.85 sono pulite e presentano una definizione superiore rispetto al precedente DVD. L'audio italiano monofonico 1.0 non è molto potente ma scorre senza particolari problemi, chiaro ma non molto brillante.
  • Curiosità Caesars • 2/07/21 16:19
    Scrivano - 16812 interventi
    In un primo tempo la regia doveva essere affidata ad Hal Ashby. Poi la cosa non andò in porto e il film rimase "fermo" per alcuni anni. La stessa cosa era già successa per la trasposizione su grande schermo dell'opera teatrale Hair, per il quale venne in un primo tempo considerato proprio Ashby. Curiosamente quando i due film furono, successivamente, realizzati, vennero entrambi affidati a Milos Forman.

    Fonte: Imdb e il libro "Being Hal Ashby: Life of a Hollywood Rebel" di Nick Dawson