Serie Tv cult in cui esordisce Douglas jr. prima di intraprendere la carriera cinematografica. Una coppia di poliziotti affiatati e con un rapporto quasi padre/figlio - Douglas giovane, progressista ed energico, Malden anziano, navigato e riflessivo - sulle strade dell'assolata California alle prese con casi di omicidio, rapina, rapimento, risolti con la testa e non solo con le pistole. Douglas è anche tra i registi. Innumerevoli le guest-stars.
MEMORABILE: La bellissima colonna sonora funky di Patrick Williams, che commenta il frenetico montaggio delle sequenze sui titoli di testa.
Tra le migliori serie televisive prodotte negli anni '70 (anni molto prolifici per la televisione americana) Le strade di San Francisco si caratterizza per la buona qualità complessiva delle sceneggiature (di stampo più cinematografico che televisivo) l'ottima realizzazione tecnica (eccellenti le riprese delle scene d'azione), le suggestive location (San Francisco e i suoi dintorni molto scenografici) e un cast azzeccato con il grande Karl Malden affiancato ad un volto giovane ma già incisivo come Michael Douglas.
Ottima serie tv, ha il merito di introdurre a livello di serial televisivo il nuovo concetto di poliziesco crepuscolare del cinema anni '70. Personaggi più umani, fragili e disincantati, con un sottile senso di impotenza di fronte al crimine dilagante. Basta leggere i titoli degli episodi per accorgersi di quanto questo prodotto sia lontano dagli stereotipi. Ingiustamente ignorato dai palinsesti televisivi degli ultimi decenni ha rappresentato un modello di ispirazione per molte serie successive (NYPD ne è un chiaro esempio). Capostipite.
Non disprezzabile poliziesco con un immenso Karl Malden. La serie televisiva in questione si fa ricordare anche per la più che discreta intepretazione di un giovane Michael Douglas. Le storie sono ben scritte, non tutte a livelli grandiosi, ma la serie si fa comunque vedere.
Serie tv che ha fatto la storia del pre-serale di Raidue. La coppia di detective della polizia vecchio/giovane non è una novità, però ciò che rende il telefilm imperdibile è la presenza di un Michael Douglas alle prime armi e già bravo. Applausi anche a Karl Malden: il suo poliziotto è un duro, ma è simpatico ed umano. Le storie sono ben sceneggiate e gli attori ospiti numerosi; peccato per la stagione finale con Richard Hatch, attore talentuoso ma che, purtroppo, non vale Michael Douglas. A parte ciò, un buon telefilm davvero.
Discreto, nonostante i quarant'anni sul groppone si facciano sentire. Per gli anni Settanta doveva essere un prodotto di livello non solo per le storie interessanti (ma lo spettatore smaliziato di oggi spesso capisce presto molti snodi narrativi) ma anche
per un cast che oltre al grande Malden ed a Douglas (allora ancora giovinetto e poco
conosciuto), annovera tante comparsate di lusso. Confezione più che dignitosa. Quel
che si dice una buona serie televisiva.
Straordinaria coppia di affiatati interpreti per un serial dai risvolti umani ed etici non comuni, con tematiche sociali sempre interessanti. Ambientato in una metropoli tra le più suggestive e accattivanti, mai stancante, sempre attuale e moderno, con la costante presenza di ammirevoli guest star. Il veterano Malden e l'esordiente Douglas danno vita a due personaggi così empatici che, al termine della serie, non si può che rammaricarsi dell'impossibilità di un seguito. Serie memorabile.
Classico poliziesco americano della golden age: il detective Stone di Karl Malden (uno di quegli attori che sembrano essere nati già anziani) non è né cool come Kojak né simpatico come Colombo, tuttavia si apprezza la sua pur paternalistica umanità e inopinatamente funziona la pur strana accoppiata col giovane Michael Douglas, rendendo la serie una sorta di anello mancante fra Dragnet e Starsky & Hutch. La solare e psichedelica San Francisco dell'epoca è ovviamente la vera protagonista, del resto fin dal titolo.
MEMORABILE: La sigla con lo skyline di Frisco e l'arpeggio funky di Clavinet.
Tra le molte serie tv poliziesche girate negli States nei '70 e arrivate da noi all'inizio del decennio successivo, si caratterizza soprattutto per il felice connubio tra la recitazione sorniona ma sempre sul filo dell'emotività di Malden, veterano dell'Actor's studio e l'imberbe irruenza del figlio di Babbo Kirk. Sconta qualche eccesso di melodramma nei temi e negli episodi, comunque ottimamente confezionati, mentre la dose action fornita dagli inseguimenti per i saliscendi californiani tiene ancor botta. Nella sigla originale un voice over "chiama" protagonisti e guest stars.
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MusicheEllerre • 9/06/09 15:39 Call center Davinotti - 1216 interventi
Le musiche di Patrick Moody Williams sono veramente di notevole spessore sia per la capacità compositiva che d'arrangiamento e ottimamente eseguite dall'orchestra. Strumenti elettrici si alternano e si fondono pregevolmente con strumenti classici restituendoci un misto di jazz e funk unico e irripetibile. Aguzzate l'orecchio quando vi capita di guardare il telefilm. Il tema principale (stagione 1) è questo: http://www.youtube.com/watch?v=RRaB1aJ_Adw
In quegli anni era in uso registrare le sequenze musicali dei telefilm direttamente con le orchestre durante la "dubbing session" conferendo maggior aderenza tra sequenze e musiche. Nella foto qui sotto il maestro Pat Williams durante una pausa di lavoro...
DiscussioneZender • 2/07/09 10:00 Capo scrivano - 48357 interventi
Si è spento alla non verdissima età di 97 anni il bravo enigmista cieco. Naturalmente è pù conosciuto nel mondo per il ruolo ricoperto in questi 110 episodi, ma noi ameremo sempre associarlo a Bartezzaghi, Ghilardi o Di Muro immaginando sempre di leggere Franco Arnò tra parentesi in alto a destra.