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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Se cominci un film che si chiama TO ROME WITH LOVE con "Volare" sui titoli di testa hai già detto molto delle tue intenzioni. E infatti Allen, dopo aver celebrato Parigi a mezzanotte passa a un'altra capitale europea della cultura con una leggerezza che però stavolta pare davvero esagerata. Roma sembra quasi dipinta, da tanto la fotografia falsa i colori virando in uno spaventevole ocra arancio; ritratta nelle sue piazze principali, nei suoi scorci più riconoscibili, assiste impotente a episodi frivolissimi che s'alternano proponendo in primo piano volti noti assistiti da uno stuolo impressionante di attori e caratteristi italiani. Un...Leggi tutto tale affollamento non s'era mai visto, e se non altro rende l'operazione curiosa per i cinefili di casa nostra. Il problema vero è la qualità del soggetto, che al di fuori del geniale episodio che Allen (doppiato da Leo Gullotta dopo la morte di Lionello) si ritaglia per sè, propone storie di dubbio gusto, mal ricalcate su idee già viste e meglio realizzate. Benigni ad esempio appare del tutto sprecato, nella puerile riflessione sul successo che Allen gli affida: diventato famoso d'improvviso senza un motivo, Leopoldo Pisanello sperimenta cosa significhi vivere ossessivamente circondato da giornalisti e paparazzi; uno spunto kafkiano che poteva anche intrigare, ma che viene sviluppato con una ripetitività sfiancante, incapace di offrire nulla al di fuori di qualche simpatica espressione attonita del sempre bravo comico toscano. Della coppietta giovane americana in vacanza (Eisenberg/Gerwig) che si becca la sexy bellezza di Ellen Page come terza incomoda e Alwec Baldwin come quarto ancor più incomodo a commentare le loro gesta è bene dimenticarsene: un trionfo di banalità nel rapporto a tre con Baldwin goffa guest star che sciorina consigli da viveur al timido ragazzetto presentandosi in un bizzaro ruolo da simil-angelo custode visibile e invisibile nello stesso momento. La coppia di Pordenone trasferitasi a Roma per un'occasione lavorativa di lui si ritrova invece subito catapultata nel più classico degli equivoci: lei (Mastronardi) è per strada e perde il telefonino, lui (Tiberi) è in albergo e gli entra in camera una prostituta (Cruz) dicendo che è stata pagata per farci l'amore. Scambio di persona, ma intanto arrivano i parenti e lo sorprendono a letto, così a lui non resta che far passare la donna per la futura moglie. Nel mentre la vera fidanzata si perde per Roma e si ritrova a subire le avances di un notissimo attore per il quale stravede (Albanese). Chi tradirà chi? Pochissime le gag divertenti, troppi i momenti di stanca, come accade per l'intero film, in cui l'unico autentico colpo di genio arriva dall'episodio di Allen, che sfrutta l'idea del "tutti sotto la doccia sanno cantare" per proporre evoluzioni in definitiva esilaranti, condite da sprazzi isolati di comicità alleniana pura grazie anche all'ottima Judy Davis ("forse non è il cantante più grande del mondo ma è certamente il più pulito") e a una situazione di base da "padre della sposa" che fa da buon contorno alla simpatica trovata cardine. Troppo poco, però, per poter risollevare un film nel complesso deludente e povero. Ed è un peccato doverlo dire proprio in concomitanza col ritorno di Allen attore sulla scena, specie dal momento che il suo episodio aveva le carte in regola o quasi per poter far riprendere il regista dal tronfio (ma più fresco e centrato) film parigino.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/04/12 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 22/04/12
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Puppigallo 21/04/12 01:15 - 5251 commenti

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Un film che irrita e lascia perplessi. Passi che ormai per il mondo siamo dei pagliacci, ma qui si esagera. Il "buon" Woody ci propina un minestrone di storie a dir poco banali, con situazioni da commedia all’italiana di bassa lega, moraluccia da "minus habens" (come citato) e maldestri tentativi qua e là di risollevarsi con qualche battuta decente o ragionamento che va oltre l’impulso sessuale (ormai una fissa per il regista). L’episodio con Benigni è patetico, quello con Allen, a tratti imbarazzante; e non parliamo dei due sposini e la Cruz...Almeno Baldwin mantiene una sua attorica dignità.
MEMORABILE: Woody: "Hai sposato un genio; ho un quoziente d'intelligenza di 150, 160". E la moglie: "Tu ragioni in euro; in dollari è molto meno"; Benigni al TG.

Rambo90 21/04/12 00:19 - 7661 commenti

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Allen viene a Roma e ci regala quattro storie leggere leggere, alternate ma mai intrecciate. Le più divertenti sono quelle con Allen stesso (sempre in gran forma) e con uno straordinario Benigni. Alla coppia Baldwin/Eisenberg spetta la palma del migliore: un episodio surreale, riflessivo e colto come i migliori del maestro. Infine c'è l'infimo episodio con la Cruz, banale e puerile, con imbarazzanti interpretazioni della Mastronardi e Scamarcio. Sfilacciato, ma si ride spesso e si pensa anche un po'. Notevole.

Mtine 21/04/12 19:53 - 224 commenti

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Pesante tonfo di Woody Allen: il film è incredibilmente noioso, poco divertente e recitato indegnamente da squallidi attori, purtroppo, italiani (la Mastronardi su tutti). E, cosa più grave, mancano quasi completamente le geniali battute del comico newyorkese, vero marchio di fabbrica delle sue commedie. Inoltre i pochi bravi attori (Penelope Cruz, Alec Baldwin, Benigni) non sono stati ben sfrutttati e sembrano stare lì per puro caso. Considero questa pellicola come un incidente di percorso del buon Allen e spero si riscatti al prossimo film.

Deepred89 25/04/12 13:17 - 3701 commenti

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Una Roma raramente così stereotipata (abiti a fiori che neanche nel dopoguerra, cestini in vimini per far la spesa al mercato, ecc) fa da sfondo a quattro storielle fiacchissime e quasi mai divertenti, delle quali l'unica decente (quella con Allen) pesca da fonti già esistenti (un corto animato della WB, Bravissimo con Sordi). A ciò si aggiunge una confezione con picchi terribili e attori italiani impresentabili (tranne Benigni, professionalissimo). Si salvano le musiche (degne di miglior causa) e il cast americano. Il peggior Allen di sempre.

Markus 25/04/12 20:06 - 3680 commenti

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Dopo la cartolina da Parigi arriva puntualmente quella da Roma: Allen ci propina una serie di episodi incrociati ma dai soggetti davvero puerili che strappano un sorriso e fanno trascorrere due ore piacevoli, ma da lui ci si aspetta sempre qualcosa di più. Ogni intuizione è consumata in due battute. Roma (l’Italia, insomma) è rappresentata attingendo ai soliti cliché da americano in vacanza (fortunatamente Woody ci ha risparmiato il mafioso con la coppola lasciandoci "solo" la 500 rossa e il secolare pino che si staglia sul cielo cobalto).

Nancy 27/04/12 15:51 - 774 commenti

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Dopo tutto il rispetto mostrato per Parigi nel precedente film, Allen poteva renderci qualcosina di più in questo. Nessun nazionalismo, ma se si vuole fare un omaggio che almeno lo si faccia bene e non con un occhio a quanti biglietti si possono staccare inquadrando colossei e terme sotto temporali romantici e tramonti rosacei. Con uno stuolo di attori simile, tra cui Benigni, il film continua a rimanere basso, a causa di una sceneggiatura per niente ispirata, piena di banalità. Unico episodio che poteva spiccare quello con Eisenberg e la Page. Peccato.

Mota 29/04/12 03:54 - 59 commenti

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Roma fa da sfondo a quattro diverse storie in questa simpatica commedia di Woody Allen. Proprio quella con il regista è quella più interessante e divertente, seguita da quella con Benigni e quella con Baldwin/Eisenberg/Page. Il film fa ridere spesso, ma da Allen ci si aspetta di più di una Roma (e di un'Italia) abbastanza stereotipata. Non male.

Ghostship 5/05/12 11:27 - 394 commenti

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Allen continua il suo tour europeo e questa volta fa tappa a Roma con risultati migliori rispetto a Barcellona e Parigi. To rome with love è un film leggero e godibile, uno dei più riusciti tra gli Allen un po' svogliati da Match Point in poi; tra una risata e l'altra il regista newyorkese ci mostra come dovrebbe essere una commedia all'italiana fatta con un certo gusto, vista anche la mole di attori nostrani impegnati nel progetto. Woody si è stancato di essere autore, si limita all'onor di firma, ma sempre con stile.

Giulyfab 17/05/12 10:46 - 32 commenti

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Unico episodio divertente quello con Allen, episodio davvero "sofferente" quello con il povero, splendido, Benigni. Una ondata di luoghi comuni, un tramonto quasi continuo (ecco la dominante arancione giallastra) e una recitazione generale piuttosto sciatta. Gli attori italiani non ci fanno una bella figura, ma gli americani ancor meno (e non parliamo della Cruz, un'escort italiana ci stava meglio)! Lo sconsiglio vivamente!
MEMORABILE: Unica levata d'ingegno "I pagliacci" rappresentati col sistema escogitato per il successo!

Cloack 77 25/05/12 14:54 - 547 commenti

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Una povertà, una sciatteria, una messa in scena talmente svogliata da apparire come un dovuto lavoro alimentare su commissione; insomma, tutto il peggio che ci si possa attendere da un regista in vacanza, di stile e idee, con “l'obbligo” del film annuale. Lo scempio parte tutto dalla mancanza di una idea se non quella di girare un film a Roma, così, in sede di sceneggiatura, Allen abbozza quattro storielle alla Vanzina.

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Paulaster 12/10/12 10:04 - 4375 commenti

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L’intreccio degli episodi sembra un’accozzaglia di idee senza costrutto, dove si fatica a distinguere chi si guadagni la sufficienza. Forse Benigni è l’unico con qualcosina in più. Allen dirige spuntato anche dove si nota la sua mano, soprattutto perché non si capisce che c'entri la venatura anni 60 tra vestitini, acconciature e musichette di sottofondo. Anche l’inevitabile cambio di doppiaggio indica l’inesorabile declino dei tempi, anche comici. Solo un paio di battute azzeccate, poi il nulla.

Galbo 13/10/12 05:45 - 12372 commenti

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Al di là dei clichè della rappresentazione italica "cartolinesca", che sono stati quasi unanimemente segnalati dalla critica, quello che colpisce in negativo in questo film di Woody Allen è la sciatteria dell'insieme. L'altrove grande autore americano dirige una pellicola la cui sceneggiatura è scritta con i piedi, nel tentativo di scimmiottare il suo glorioso passato. Storielle insignificanti, messe in scena con pigrizia assoluta nel contesto di un paesaggio smaccatamente irreale e piattamente rappresentato. Indecente.

Ilcassiere 22/10/12 16:02 - 284 commenti

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A parte il fatto che potrei riempire queste poche righe con l'elenco dei loghi di aziende varie che, senza alcuna necessità, vengono platealmente mostrati, mi limiterò tuttavia a sottolineare la pochezza di questa pellicola. Uno dei peggiori film di Woody Allen, forse il peggiore di sempre. Mi piange il cuore a scrivere questa recensione ma la banalità di tutte e quattro le storie è davvero sconcertante. Mi sento di salvare solo Penelope Cruz, unico personaggio che risveglia lo spettatore dal torpore generale.
MEMORABILE: Se sei in contatto con Freud fatti ridare i miei soldi.

Jandileida 27/11/12 22:26 - 1558 commenti

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Woody, Woody what have you done? Hai preso un mandolino e l'hai fatto suonare fino a sfracassarmi la gioielleria di casa, hai detto agli attori (oddio, attori per alcuni di quelli visti qui è un complimento, anche generoso) di gesticolare il più possibile perchè questo è quello che si aspettano tutti, ti sei scordato di scrivere qualcosa che possa ricordare anche solo lontanamente una sceneggiatura e hai disegnato una Roma che non è mai esistita se non in qualche sogno di Alemanno prima della neve. Svogliato e sciatto, che colpo duro da assorbire!

Graf 27/12/12 02:44 - 708 commenti

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Credevo peggio. Tutto sommato un film di Allen che si guarda con un certo interessante in quanto quasi privo di quell'insopportabile saccenza da intellettuale newyorkese frustrato che ammorba spesso i suoi ultimi film in proporzione inversa alla scarsità dell'ispirazione. Allen, ormai più turista che regista, si sposta a Roma e, attraverso una fotografia della tonalità calda ed morbida, riesce a cogliere qualche lampo carnale e qualche guizzo di umanità della città eterna intrecciando tre episodi stracchi e telefonati, ma bizzarri e quasi surreali.
MEMORABILE: Il tenore sotto la doccia è la trovata iconica migliore del film; Benigni, fuori ruolo e fuori contesto, sembra passare lì per caso.

Homesick 2/03/13 10:14 - 5737 commenti

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In vacanza romana, Allen si rilassa e fa rilassare con bonarie storielle di amore e adulterio dentro la cornice di una Città Eterna calda e turistica che pare risorta dalle nostre commedie anni Cinquanta. Nelle sue mani gli attori fanno un’ottima figura: il sornione Baldwin, la Page che sprizza sessualità come la Ricci di Anything else, la Cruz prostituta chic, la deliziosa Mastronardi in un idillio felliniano e un Benigni finalmente tenuto sotto stretto controllo. Per il doppiaggio italiano, Allen ha trovato in Leo Gullotta un valido sostituto del compianto Oreste Lionello.
MEMORABILE: L’irruzione della Cruz nella stanza di Tiberi; i commenti di Baldwin sulla Page; il fraintendimento su “minus habens”; Benigni per strada.

Nando 20/03/13 23:01 - 3806 commenti

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Una Roma vergognosamente arancione fa da teatro a quattro storielle prive di senso. Un film realizzato con il nulla cinematografico spacciato per arte. Benigni implode nell'immediatezza della narrazione risultando inutile nel plot che potrebbe fare anche a meno di lui. Aberrante e scadente, con il resto del cast da dimenticare. Doppiaggio pessimo.

Piero68 3/05/13 09:05 - 2955 commenti

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Se da questo film Roma esce rivalutata nella sua bellezza da cartolina non si può dire altrettanto degli italiani che, ancora una volta, nella visione americana, passano per un popolo di sempliciotti. E se da un lato ci si risparmia la solita solfa di pizza e spaghetti, dall'altro non si lesina su fisarmonica e mandolino (basta ascoltare i pezzi: "Volare", "Arrivederci Roma"...). Il grosso neo è che Allen vuol far passare del puro teatro dell'assurdo per realtà di vita vissuta, e ovviamente non gira. Cast funzionante a tratti. Cruz superata.

Elnatio 13/05/13 13:02 - 38 commenti

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Leggi Allen Woody e il palato si prepara a assaporare qualcosa di squisito... Questo film, invece, lascia l'amaro in bocca. Manca quasi tutto quello che caratterizza il cinema di Allen; qualche battuta decente Woody l'ha riservata solo al suo personaggio, per il resto la sceneggiatura è pessima, così come la regia. Alcuni spunti buoni c'erano, ma stranamente Allen non li ha saputi sfruttare. Peccato.

Pumpkh75 28/05/13 20:15 - 1736 commenti

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Anche volendo chiudere entrambi gli occhi sulla visione datata e irreale che Allen vuole dare della nostra capitale, resta un film scadente, quasi dilettantesco, con una cascata di attori in semplice parata e una serie insulsa di storielle senza interesse né divertimento. Terribile la figura del vigile a inizio film, irritanti i siparietti da anni 60 nei quali il film è immerso. Vale solo come colorata cartolina di una Roma lontana ormai dagli occhi ma non dal cuore.

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Enzus79 22/06/13 10:08 - 2864 commenti

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Credevo che il film girato in Spagna fosse il peggiore girato in Europa da Allen, ma mi sbagliavo: questo è peggio. Le quattro storie (eccetto forse quella con il regista stesso) non divertono proprio. Patetico l'episodio con Albanese e la Mastronardi, sscadenti quelli con Baldwin, la Page e Roberto Benigni.

Gabrius79 29/07/13 19:19 - 1420 commenti

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Commedia "alla Woody Allen" che, nonostante il bel paesaggio romano da cartolina, risulta riuscita solo in parte. L'episodio migliore è forse quello con il trio degli equivoci Mastronardi-Tiberi-Cruz, piuttosto riusciti quello con Benigni (un po' legato) e quello con lo stesso Allen che fa diventare un famoso tenore "sotto la doccia" il consuocero Armiliato. Il resto è noioso e patetico. Baldwin insopportabile. Veloci camei della Muti, della Alt, della Omaggio, di Albanese e Scamarcio.

Luchi78 18/10/13 17:55 - 1521 commenti

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Banalità varie e superficialità nella scrittura fanno da sfondo alle immagini di una Roma turistica, esclusivamente da cartolina: si sono invertite le priorità, gli episodi non hanno consistenza alcuna mentre l'ambientazione in una Roma che è solo tramonti e monumenti rimane tanto bella quanto stucchevole. Un fallimento completo, non riesco a salvare neanche uno degli episodi nonostante le numerosi interpretazioni e i volti più o meno altisonanti; anzi nomino come peggiore quello con un Benigni davvero sprecato. Sconsigliato assolutamente.

Daniela 19/04/14 13:17 - 12606 commenti

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Svogliata incursione romana che non rende certo onore alla città: le riprese dei luoghi celebri sembrano cartoline ingiallite, gli scorci pittoreschi appaiono finti, gli stereotipi vanno oltre il limite di guardia. Non va meglio con le varie storie: se quella con Benigni è una barzelletta illustrata, l'imitazione felliniana della coppietta di provincia è misera e mal recitata e l'episodio con Baldwin raggiunge a stento la sufficienza, solo in quella con Allen protagonista, pur complessivamente mediocre, è presente il tocco del suo genio comico: un'oasi in un deserto.
MEMORABILE: La rappresentazione del Rigoletto: unico momento da ricordare

Lady 6/05/14 22:06 - 54 commenti

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Dopo appena mezz'ora di visione il senso di fastidio inizia a serpeggiare prepotentemente. Cinquecento caratteri sono troppi per commentare questo film. In sintesi: negativo. Interpretazioni di attori di chiara fama, in pratica, scialbe. Unica nota positiva: il refrain di "Arrivederci Roma" che ritempra e rinfranca.

Simdek 8/05/14 13:06 - 122 commenti

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Rappresentazione ultracolor di una Roma farsesca e stereotipata con esagerazioni di ogni sorta, poco divertenti e mal calibrate. La carrellata di tanti attori famosi non alza il basso livello del film che s'annacqua ulteriormente con la partecipazioni di attorucoli e doppiatori degni del peggior Vanzina. Mentre con Midnight in Paris Allen aveva sfiorato vette altissime creando una magica osmosi tra realtà e sogno, di quest'avventura romana non si ricorderà altro che una serie di storielle colorate da una fotografia da cartone animato.
MEMORABILE: In teatro sotto la doccia.

Mutaforme 19/05/14 13:53 - 415 commenti

I gusti di Mutaforme

Divertente film di Woody Allen ambientato a Roma. Non siamo certo di fronte a un capolavoro, ma si ride spesso e il film scivola via senza mai annoiare. Non brillanti gli attori italiani, danno l'idea di comparse che hanno recitato gratuitamente pur di apparire nel film del Maestro. Nessuno di loro emerge. Buono spot per Roma.

Saintgifts 10/12/15 17:55 - 4098 commenti

I gusti di Saintgifts

Film a episodi, ben separati tra loro, con un unico punto in comune: la città di Roma. Una Roma volutamente colorata, così come può essere vista da un turista che, velocemente, ne coglie l'aspetto esteriore, innamorandosene. Il titolo non tradotto può giustificare quindi la visione di Allen turista anche se, per la verità, gli episodi si possono considerare universali (potrebbero stare sullo sfondo di una qualsiasi città europea). Piuttosto ciò che manca è la sottigliezza che il regista sa usare quando gioca in casa, nella sua Manhattan.

Il ferrini 10/02/16 02:20 - 2337 commenti

I gusti di Il ferrini

Divertissement senza troppe pretese ma non un orrore come da alcuni descritto. Certo Roma è stereotipata, ma non più della Ischia di Billy Wilder, che all'epoca attinse dagli attori nostrani, così come Allen. Il risultato è altalenante: il miglior episodio è senza dubbio quello in cui recita il regista, quello che perplime di più è quello con Benigni, nonostante la buona idea iniziale. Penelope Cruz in forma, nonostante il personaggio un po' squallido. Si ride, ma più spesso si sorride, leggero.

Faggi 17/04/16 15:04 - 1548 commenti

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Pessimo. Il peggiore film di Allen di sempre. Non mi interessa sapere come è stato accolto altrove (fuori dall'Italia) ma l'effetto che fa qui da noi (credo sia appurato) è di un prodotto puerile, cartolinesco e sbagliato. Quell'ombra di simpatia che viene dal personaggio interpretato da Allen e dalla vicenda che lo riguarda annegano nella mediocrità di tutto il resto. Alcuni attori italiani presenti (non faccio nomi) risultano a dir poco patetici.

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Von Leppe 24/12/16 12:53 - 1256 commenti

I gusti di Von Leppe

La fotografia esaspera la luce di Roma, con i palazzi che prendono tonalità arancione, ma i risultati sono troppo finti. Forse era proprio questo l'intento di Allen: ricreare la Roma di certe commedie italiane (operazione non del tutto riuscita). Anche se per qualche americano avrà il suo fascino è comunque un'accozzaglia di luoghi comuni sull'Italia, con tanto di fisarmonica, opera lirica e "Volare" di Modugno. Le storielle hanno in parte un qualcosa di pessimista e surrealista )su tutte quella dall'architetto).

Minitina80 5/03/17 08:55 - 2976 commenti

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Di Roma e dell’Italia c’è effettivamente poco, se non qualche ammiccamento di vicoli e panorami sullo sfondo. La poetica dell’autore però è sempre riconoscibile: il rapporto con la morte, la vacuità dell’essere celebri e il cinismo dell’approfittarne. Non brillano per niente gli attori italiani e anche il copione è borioso e poco coinvolgente. Allen stesso denota una stanchezza di fondo abbastanza palese, mentre la tanto agognata fotografia non è il vero punto debole. Decisamente, non è annoverabile tra i suoi lavori migliori.

Xamini 23/07/17 23:18 - 1244 commenti

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Appesantito da un audio italiano talora addirittura fastidioso, questo omaggio a Roma da parte di Woody Allen par quasi omaggiare anche qualche situazione da commedia italiana, ma, pur strappando qualche sorriso, gli elementi dell'amalgama appaiono scordati o privi di nerbo. Qualche battuta alleniana fa capolino qua e là ma non basta assolutamente e la fotografia della città fa rimpiangere i suo lati opachi, tratteggiati da Sorrentino e Solima.

Didda23 14/05/18 11:44 - 2424 commenti

I gusti di Didda23

Un Allen senza alcun tipo di idea e acuto degno del proprio genio gira una pellicola di ambientazione italica a episodi completamente slegati fra loro. Per una volta non è colpa del cast di casa nostra che quanto meno si impegna, nonostante la pochezza dei personaggi. Fa sorridere il fatto che sia l'ultimo film di Woody con Woody: si spera possa tornare davanti alla macchina senza lasciarci con un canto del cigno così stonato. Fra gli episodi quello che ha un barlume di rilevanza in più è quello del "tenore" sotto la doccia. Sprecato Benigni.
MEMORABILE: Benigni che si rammarica di non essere più riconosciuto; Le esibizioni a teatro; La storia effimera fra la Page e Eisenberg.

B. Legnani 19/10/18 00:23 - 5519 commenti

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Imbarazzante e mortificante. Si parte con il sottofondo di "Volare" e con la macchina che, quando si ferma, inquadra Palazzo Venezia col fatale balcone. Poi si continua non con semplici stereotipi, ma con stereotipi portati all'eccesso, per cui non c'è nessuna ironia sul come - esagerando - ci vedono (in questo modo Morandini cerca di salvarlo). C'è esagerazione e basta. Come se non bastasse, recitazione pessima (escluso Baldwin), attori fuori ruolo (incredibile Albanese simbolo sexy), dialoghi spesso micidiali, fotografia fastidiosa. Un incubo. Con manica larghissima, una palla e mezzo.

Thedude94 20/11/19 23:44 - 1084 commenti

I gusti di Thedude94

Può definirsi il peggior film di Woody Allen, sia per mancanza di tematiche (effettivamente inesistenti) sia per come viene presentata Roma, in maniera esageratamente superficiale. Raccontare storie differenti funziona davvero molto poco; l'unica parte che fa un po' sorridere è quella che vede come protagonista Allen stesso, nei panni di un vecchio produttore musicale che non riesce a godersi la pensione. Per il resto recitazione del cast pessima: Benigni, Cruz, Baldwin grandi nomi sprecati per storie di poco conto. Peccato.

Herrkinski 3/07/22 01:09 - 8052 commenti

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La lettera d'amore di Allen all'Italia (a Roma, a dire il vero) si rivela deludente fin dal principio, con una "Volare" sui titoli di testa che fa presagire i soliti cliché sul Belpaese, puntualmente snocciolati durante il film; l'impressionante parterre di attori italiani coinvolti risulta piuttosto sprecato, a fronte di una serie di microstorie che raramente strappano il sorriso. Si salvano giusto la porzione con Allen stesso e poco altro, tra riprese cartolinate dei punti più noti della capitale e musiche che a tratti sembrano uscite da una commediaccia italiana dei 70s.
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  • Homevideo Markus • 15/10/12 11:33
    Scrivano - 4775 interventi
    Il prossimo novembre uscirà in DVD/BR il film in oggetto. So con certezza che in fase di montaggio sono state tolte molte parti e tagliato a piè pari l'episodio con Nino Frassica (http://cinema-tv.virgilio.it/news/cinema/nino-frassica-film-woody-allen-mi-hanno-tagliato-scene-rimborsi.html). Dalle prime - poche - informazioni presenti sui siti mi par d'aver capito che la versione lunga non c'è e francamente auspicavo che almeno nella versione home video fosse inserito. Attendo conferme/smentite... chissà magari come extra.
  • Homevideo Galbo • 15/10/12 16:20
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    Di solito i contenuti extra dei dvd/BR di Allen sono molto scarsi o del tutto assenti. In questo caso è il film ad essere assai scadente.....
  • Homevideo Zender • 15/10/12 16:35
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Esatto, confermo quanto detto da Galbo. Credo sia lo stesso Allen ad essere da sempre poco interessato a inserirne o a fornire materiale.
  • Homevideo Markus • 15/10/12 17:45
    Scrivano - 4775 interventi
    Che il film è scadente dal punto di vista artistico è un dato assodato,ma da appassionato di uncut-version/long-version, dico che l'unico motore che mi spingerebbe ad acquistare il film in DVD è la presenza di questa fantomatica versione lunga. Confermo la scarsa cura dei contenuti extra, infatti, MIDNIGHT IN PARIS (che invece m’è piaciuto), non l'ho preso per la totale mancanza di materiale video supplementare al film. Temo che le attese del buon Nino Frassica (che dice "Ci sono rimasto male, spero di essere nel dvd di To Rome With Love") saranno deluse.
    Ultima modifica: 30/11/12 11:04 da Markus
  • Discussione Galbo • 25/10/12 05:25
    Consigliere massimo - 3990 interventi
    http://www.cinematografo.it/cinemedia/woody__meglio_tardi_che_mai/00023591_Woody__meglio_tardi_che_mai.html

    incredibilmente è il secondo incasso di Allen in carriera......
  • Discussione Markus • 25/10/12 08:36
    Scrivano - 4775 interventi
    Sono cose davvero strambe e d'altro canto il giornalista riassume l'evento in una frase che condivido alquanto:

    "Curioso destino per un autore che, dopo i capolavori osannati dalla critica negli anni settanta, sta incontrando il gradimento di pubblico nel periodo forse meno esaltante"

    Credo che un film così all'estero abbia comunque più significato a guardarlo (soprattutto negli Usa dove i cliché "turistici" sull'Italia sono tuttora vitali). L'unica cosa che do atto ad Allen è l'omaggio - in certi momenti della pellicola - a quell'atmosfera leggera delle nostre commedie italiche anni '70 (sapientemente sottolineate dal recupero del tema musicale 1977 - rimaneggiato - "AMADA MIA, AMORE MIO" del mitico M° Paolo Zavallone detto "El Pasador").

    Come dicevo qualche giorno fa l’unico motivo che avrei di rivedere questo filmetto in dvd è solamente se esce nella long-version:

    https://www.davinotti.com/forum/home-video/to-rome-with-love/20028271
  • Discussione Capannelle • 3/03/13 19:45
    Scrivano - 3473 interventi
    Profetica frase del Puppigallo che in data 21/4/12 scrive:

    "Passi che ormai per il mondo siamo dei pagliacci.."

    Quasi un anno dopo, post-elezioni, politici e giornali esteri riprendono il concetto dei "clown".
    Ultima modifica: 3/03/13 19:49 da Capannelle
  • Discussione Caesars • 9/05/14 09:33
    Scrivano - 16796 interventi
    Così inizia la recensione del maestro Davinotti:
    "Se cominci un film che si chiama TO ROME WITH LOVE con "Volare" sui titoli di testa hai già detto metà molto delle tue intenzioni."

    Immagino che quel metà sia in eccesso (oppure molto).
  • Discussione Zender • 9/05/14 17:53
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Sì, decisamente, Grazie mille Caesars. Gliene casso uno a caso, così forse la prossima volta sta più attento quando scrive :)
    Ultima modifica: 9/05/14 17:54 da Zender
  • Discussione Ruber • 9/05/14 18:51
    Formatore stagisti - 9241 interventi
    Motorship ebbe a dire:
    Carlo Verdone,proprio a proposito dell'ultimo film di Woody Allen "To Rome With love",ha espresso parole davvero crude, anche perchè descrive una Roma inesistente più vicina ad una Paperopoli che non alla realtà della capitale. Concordo perfettamente con lui: infatti neanche a me è piaciuto il film, tra l'altro recitato malissimo, al minimo impegno(ma neanche). Speriamo che il film di Sorrentino con Verdone sia più meritevole, anche perchè Sorrentino è una garanzia per il cinema italiano di oggi, oltre ad essere più giovane dell'ormai super imbolsito e ormai privo di sale Allen.

    Ciò che dice Carlo corrisponde sempre alla realtà fidati. Non e uno che ha mai parlato a venvera nella sua lunga carriera mai ha parlato male di un collega, e se esprime un suo pensiero o una sua opinione e perchè (come in questo caso) largamente condivisa, e infatti io la condivido tutta.