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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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B. Legnani 27/02/08 22:38 - 5519 commenti

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Ipersordiano (e qui stanno sia la sua potenza sia il suo limite). Un Sordi debordante, adorabile ed eccessivo nello stesso tempo, regge da solo il film, nonostante il bimbetto sia delizioso e ci siano caratteristi cari, come Pandolfini, Mario Riva, Tedeschi e Ciccio Barbi (quello della pubblicità della Fiuggi!). Cala nei rari momenti senza il mattatore e nella seconda parte, ma si impenna nel finale, con la gag del dito del profeta... Discreto.

Puppigallo 3/09/09 13:34 - 5252 commenti

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Trattasi della classica, allegra cazzatella, che va appunto presa per quello che è. Il personaggio del maestro Ubaldo Impallato sembra cucito addosso a Sordi, che riesce a rendere piacevole e piuttosto divertente una storia misera misera. Ogni tanto esagera un po' e scivola troppo nel macchiettistico, ma quando mantiene un certo equilibrio, si fa apprezzare ("Affamato e senza soldi, fa cercare la cicoria agli alunni"; Per avere il posto fisso: "So l'italiano, il francese, l'albanese e il montenegrino"; Non sopporta il bambino, ma poi, scoperto il talento: "Chiamami zio Ubaldo"). Non male.
MEMORABILE: Sordi, che ha ritrovato il bambino, all'impresario: "Lo vado subito a prendere con l'auto?". Risposta: "Sì sì sì sì sì sì sì". E Sordi:"Ha detto sì?".

Galbo 20/11/09 07:55 - 12372 commenti

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Tra le cose più divertenti della prima parte della carriera di Sordi, quella "macchiettistica". Il film è totalmente imperniato sul suo personaggio, un cialtrone adorabile a cui Sordi dona numerose sfumature, efficacemente assistito dal piccolo coprotagonista. Il film è poco altro ma basta per qualche ora di pura evasione.

Nando 15/06/10 03:20 - 3806 commenti

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Il maestro di scuola che si ritrova fra le mani un bambino prodigio (ora sarebbe tutto facile con i mille reality show presenti in televisione) evidenzia il suo spirito maneggione e cerca in tutti i modi di proccaciarsi moneta sonante. Un Sordi valido, forse non eccelso ma capace di mostrare una nuova faccia dell'italiano capace di approfittarsi dell'ingenuità fanciullesca.
MEMORABILE: Il maestro che invita gli alunni a raccogliere la cicoria selvatica dal campo.

Il Dandi 13/04/11 12:50 - 1917 commenti

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Uno dei sempreverdi del repertorio di Sordi, che qui impersona l'uso meschino di un "potere" inconsistente (vedi l'esibizione continua dell'idioma montenegrino nel patetico tentativo di porsi in un ruolo di superiorità con gli altri) regalandoci un maestro ben diverso da quello di Vigevano, ma altrettanto sfortunato e inetto. Menzione d'onore per la voce baritonale di Sordi (che avrebbe potuto seriamente abbracciare la lirica). Grottesca, ma purtroppo avveniristica, la rappresentazione dello sfruttamento televisivo dei bambini prodigio.
MEMORABILE: Sordi si decide a tagliarsi la lunga barba e si saluta compiaciuto allo specchio: "Ohilà... Cary Grant"!

Rambo90 8/01/12 22:55 - 7661 commenti

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Un Sordi eccezionale, strabordante come capitava spesso nei suoi primi film, ma che da solo riesce a tenere in piedi un film altrimenti povero. La storia infatti è abbastanza banalotta (e quei 10 minuti del bambino che fugge sono noiosissimi), ma la caratterizzazione del maestro non può non strappare le risate. Bravi anche Riva e Pandolfini nel ruolo degli zii approfittatori, ma anche il ragazzino è scelto bene. Divertente.
MEMORABILE: Il finale.

Graf 26/10/13 00:07 - 708 commenti

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Ubaldo Impallato (Sordi) è un maestro sottoccupato, amante della disciplina ma anche ampolloso, saccente e avido di arricchirsi sulla pelle di uno dei suo alunni che dimostra eccezionali qualità vocali. Blando tentativo di satira di costume sugli egoismi e le avidità dei grandi, il film, in realtà, è una riuscita farsa caricaturale che si basa sulla trovata iperbolica, degna di un cartone animato, della voce miracolosamente tenorile di un piccolo bambino sballottato tra maestro e parenti tutti intenzionati a sfruttarlo commercialmente. Divertente.

Gabrius79 23/11/14 17:25 - 1420 commenti

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Luigi Filippo D'Amico dirige questa gustosa e divertente commedia con protagonista un ottimo e un po' cinico Alberto Sordim che ci regala gag indovinate grazie anche alla collaborazione del piccolo Giancarlo Zarfati. Anche il resto del cast è azzeccato. Pellicola assai scorrevole, senza momenti morti. Da rivedere.

Didda23 1/03/19 09:28 - 2424 commenti

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Un'opera minore nella carriera dell'attore romano, ma non per questo da considerare mediocre. Il personaggio del maestro che cerca continuamente il riscatto sociale (cercando di elevarsi parlando pure l'albanese e lo jugoslavo) è reso magnificamente da un Sordi ampiamente in parte. Il ritmo è buono; peccato per qualche caduta in fase di coinvolgimento (la fuga del piccolo nell'ambasciata). La sceneggiatura poggia su poche idee (il piccolo genio di stampo cartoonistico) ma condotte in maniera impeccabile. Cast di contorno alquanto anonimo.
MEMORABILE: La barba del maestro Ubaldo; La scoperta del talento; L'operazione alle tonsille.

Paulaster 24/06/19 15:30 - 4375 commenti

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Supplente precario scoprirà un bambino di talento. Commedia dai risvolti farseschi per confrontare l’opportunismo degli adulti con il semplice desiderio di paternità dei bambini. L’idea della voce da baritono è semplice ma efficace perché strappa ogni volta un sorriso. Sordi ogni tanto eccede in pomposità e crea un personaggio che sfrutta sì per il bisogno, ma che ha in fondo un cuore responsabile. Buona morale finale.
MEMORABILE: Il ragazzino che canta “Il barbiere di Siviglia”; Sordi che dà il la; Sordi che canta Rigoletto seduto sul divano; Fuori da scuola a sgasare.

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Minitina80 1/11/19 20:42 - 2976 commenti

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Una commedia costruita interamente attorno a Sordi e destinata all’intrattenimento più puro e semplice. In alcuni momenti rasenta la macchietta, mentre in altri subentrano i buoni sentimenti che guidano a una conclusione positiva. Poche le spalle presenti e con un esiguo minutaggio a disposizione per farcire come si deve il film. Tuttavia Sordi regge bene la scena, non permettendo al film di avere cali significativi. Si tratta di un’opera disimpegnata che per essere apprezzata non va fraintesa o giudicata oltre il suo limite naturale.

Siska80 7/05/20 10:26 - 3715 commenti

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Satira ben riuscita sullo sfruttamento minorile con picchi di surrealismo: Gigetto (il bravo e tenerissimo Zarfati, che ha proprio la faccia della vittima) non ha solo una voce tenorile, ma canta da professionista qualsiasi aria pur non avendo mai studiato né ascoltato musica operistica. Simpaticissimo il personaggio dello scroccone Ubaldo Impallato (un cognome, un perchè!), magistralmente interpretato da Sordi, il quale si cimenta anche nel "main theme" con esiti esilaranti.
MEMORABILE: Il finale a sorpresa.

Reeves 22/10/20 12:20 - 2154 commenti

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Un Sordi straordinario regge sulle sue spalle tutto il film, con gag memorabili e grande capacità di far ridere raccontando il comportamento di un uomo veramente abietto. L'idea del maestro di scuola che si approfitta in modo vile dei suoi piccoli allievi come personaggio comico è la prova più evidente della modernità di Sordi stesso: solo lui poteva riuscirci. Colonna musicale importante di Lavagnino, con Sordi che deve essersi sentito molto a suo agio vista la sua grande passione nel valorizzare le proprie intonazioni di basso.
MEMORABILE: "Questo è l'acquedotto Claudio" "Pure mio cugino si chiama Claudio" "E chi se ne frega".

Ira72 12/08/21 23:46 - 1306 commenti

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Bisogna distinguere tra il giovane Sordi attore e la sceneggiatura. Quest‘ultima è quantomai classica del periodo: buonista, sdolcinata, a tratti patetica. Ma. Arriva lui, il grande, grandissimo Albertone, che fa passare la trama in secondo piano, tanto si è rapiti dal suo talento interpretativo. Francamente il film in sé varrebbe poco. Eppure. Per un momento di pura evasione e di leggerezza, non vengono in mente interpreti migliori. Pellicola mediocre, talento indiscutibile. Facendo una media, non male dopotutto.

Gottardi 21/02/22 12:42 - 394 commenti

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Maestro elementare che stenta a sbarcare il lunario si vede affibbiare un bambino cui fa supplenza perché il padre va in carcere. Cerca di sbolognarlo a chiunque, poi quando scopre che è dotato di un’incredibile voce da baritono lo sfrutta nel “dorato” mondo dello spettacolo. Il paradosso della storia è il pretesto per un film che annovera nel suo brillante umorismo un fondo di pessimismo in cui solo l’innocenza dei bambini si salva; peccato il finalino tirato via. Sordi è geniale, linfa vitale nel classico personaggio meschino che si arrabatta in un mondo che pure è ostile e spietato.

Pessoa 6/12/22 23:02 - 2476 commenti

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L'esordiente D'Amico indovina il lato più canagliesco di Albertone regalandogli uno dei suoi personaggi più famosi. La storia, quella del bambino snaturato alla ricerca della fama a ogni costo, non era nuova, ma la sceneggiatura, pur inducendo a riflessioni tutt'altro che facete e ancora molto attuali, riesce a trovare il lato comico in ogni situazione esaltando il talento di Sordi che sembra fatto apposta per il ruolo (o viceversa). Buone le prove dei comprimari, simpatico ed espressivo il bambino: un classico della commedia all'italiana che non ha perso un grammo del suo fascino!
MEMORABILE: La "passeggiata ecologica" del maestro Sordi con i bambini.

Fabbiu 24/12/22 18:34 - 2133 commenti

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Commediola semplice ma simpatica che si lascia apprezzare più che altro per l'impeccabile performance di Alberto Sordi nell'interpretazione del cialtrone maestro tutore. La caratterizzazione furbastra ma tutto sommato buona, infatti, è legata alla cultura italiana, Sordi la rende genuina, autentica, credibile. Per il resto il film ha una trama semplice e senza particolari sviluppi, ma che si segue con piacere.
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  • Discussione Il Dandi • 11/04/18 14:58
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    Credo che all'epoca risultasse più evidente il richiamo del titolo al Bellissima di Visconti, film che aveva da poco inaugurato l'avveniristico tema dello sfruttamento degli enfantes prodiges.
  • Musiche Reeves • 22/10/20 12:23
    Segretario - 688 interventi
    Il fischio che fa da colonna sonora del film dai titoli in poi è eseguito dallo stesso Angelo Francesco Lavagnino che firma la musica del film (da Ermanno Comuzio, Musicisti per lo schermo, Ente dello spettacolo, 2004)
  • Curiosità Fedemelis • 24/03/23 06:13
    Fotocopista - 2137 interventi
    Il giornale nel quale appare l’articolo in prima pagina della scomparsa di Gigetto (Zarfati) è una rielaborazione del giornale Momento Sera del 23 giugno 1955:

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