Un film barzellettistico, che approfitta dell'ambientazione manicomiale per infilarci decine di battute e barzellette in tema vecchie e stravecchie (con qualche - rara - eccezione). La storia è veramente pretestuosa e cerca di offrire al duo Bombolo-Cannavale più situazioni paradossali possibili. Al terzo protagonista invece (il “terrunciello originale” Giorgio Porcaro) si lascia un personaggio più coerente, forse meno simpatico ma almeno capace di esprimere una sua filosofia (l'odio ossessivo nei confronti dei terroni, con la parola “terrunciello” che fa capolino continuamente nei discorsi “abatantuoneschi”). Il suo scopo è quello di fare la “mano a cucchiaietta” alla bella sostituta...Leggi tutto del direttore Renzo Ozzano, impersonata dalla sensualissima Anna Maria Rizzoli. Porcaro, pur divertente nel suo linguaggio totalmente identico a quello dell’Abatantuono dei giorni migliori, non è però bravo quanto il suo collega e non ha la stessa capacità improvvisatoria; è sempre sopra le righe, sbraita, si ripete... Bombolo e Cannavale alternano battute riuscite (e quasi sempre volgari, come quelle legate agli scherzi telefonici) ad altre perfino imbarazzanti per squallore. Attorno a loro altri caratteristi di minor conto cui spettano piccoli siparietti (vedi Nino Terzo che vuole andare dall'oculista e gira con un vaso da notte in mano) o intrusioni saltuarie (vedi Sandro Ghiani ipocondriaco, Enzo Andronico maniaco di arti marziali, la Gegia, il finto Roberto Benigni critico di film e perseguitato dal pensiero di Arbore proprio come il Benigni vero de “L’altra Domenica”). La regia dello specialista della serie Z Mariano Laurenti è debole come previsto, soggetto e sceneggiatura di Gino Capone hanno ben poco di originale. I titoli di testa e di coda scorrono su scenette brevissime che nulla c'entrano con la storia, vere e proprie barzellette coreografate. Modesto.
Film barzellettistico in stile Pierino, diretto in un manicomio; perciò vengono sceneggiate barzellette (o altre cavolate che dovrebbero far ridere) sul tema dei pazzi. La coppia Cannavale-Bombolo è deludente: i due si cimentano in stupidate prive di originalità e gusto. Rimedia un po', per quel che riesce, Porcaro, meno bravo di Abatantuono ma sicuramente degno di nota. Altri caratteristi compaiono in sequenze stupide come la Gegia, dal ruolo decisamente inutile, o Mireno Scali, il sosia di Benigni.
A me questo film piace, molto più di altri dello stesso genere secondo me sopravvalutati come Vieni avanti cretino, che reputo uno dei peggiori film di Banfi. "La sai l'ultima su... i matti?" è un film che nonostante non abbia una sceneggiatura a me fa ridere. Sarà per la presenza di Porcaro e Bombolo insieme? Poi le scene con il finto Benigni (Mireno Scali) sono davvero molto simpatiche.
Non ambiva certo a vette artistiche questo film di Laurenti, tuttavia a suo modo esemplare per il rigore della costruzione al servizio delle barzellette da filmare (come forse riuscito solo al coevo I carabbinieri). Non tutto il cast è all'altezza, ma per esempio Nino Terzo è notevole e ovviamente Bombolo trascende gli umani dando sostanza ad alcune scenette (per esempio nella gag dello zozzone che cerca il bagno), e consegnandone altre alla storia ("Pronto casa Laterza?"... )
Giorgio Porcaro in versione povera del "terruncello" Abatantuono, Bombolo & Cannavale a sostituire l'assenza di veri attori, Mireno Scali copia sbiadita di Benigni (come in Biancaneve & Co... di Mario Bianchi). Tutto questo è già garanzia della pochezza che pervade un insieme di gag da caserma, sulle quali predominano quelle rappresentate da Nino Terzo (pur al limite della volgarità). Del nudo (c'è la Rizzoli) nemmeno l'ombra: da visionare in double bill con Una vacanza del cactus, ideale primo capitolo di una doppietta men che inutile...
Che sia una serie di barzellette è vero. Che siano raccontate qualcuna in modo felice e altre meno, è vero. Però rimane lo stesso uno dei migliori e più divertenti, del genere. Grazie anche alla buona mano dell'esperto Laurenti, che dà alla pellicola il giusto tono senza mai trascendere nella volgarità pura. Grande cast, con il mai troppo compianto Bombolo e Cannavale su tutti. Grande cameo di Nino Terzo.
MEMORABILE: Gli scherzi telefonici di Bombolo e Cannavale; Bombolo e Cannavale nei titoli di testa e, sopratutto, di coda.
Orripilante comico di ambientazione manicomiale. Porcaro che ho apprezzato nell'ottimo Si ringrazia la regione Puglia qui invece delude, ripetendo praticamente una sola battuta (la mano cucchiaio) per tutto il film. La Rizzoli è scarsa come sempre (fisico a parte) e la coppia Bombolo-Cannavale è davvero sottotono (come tutto il film del resto).
Tra i film barzelletta migliori in assoluto, lo metto alla pari con I carabbinieri. Divertente dal principio alla fine, con una marea di scenette irresistibili. Il cast, da annali del bis, è più che libero di improvvisare: Bombolo scatenatissimo come non mai, Cannavale esilarante coi capelli sparati, molto simpatico il povero Porcaro così come i vari Terzo, Di Pinto, Ghiani e Andronico. Assurde e surreali (quindi notevoli!) le due apparizioni di Scali/Benigni. Da ridere anche i camici gialli con su scritto il numero di ogni matto. Bella la musichetta.
MEMORABILE: Bombolo cercando il bagno scoreggia, rutta, sputazza, lancia una caccola e la colpisce di testa; Pronto casa Bolognesi?; Scali chiama Porcaro Arboraccio!
"Pronto, Ciampino? ...Sì? Allora se lo metta 'nder..."; la battuta migliore su questo scherziere italiano che batte stancamente e senza soldi la via pierinesco-infermiere by night. Bombolo e Cannavale reggono un po' più degli altri, per via del mestiere consumato (Cannavale è un grandissimo attore caratterista). La Rizzoli è al di sotto del suo mestiere. Premio al Comico Ignoto a Porcaro, inventore del terrunciello con (forse prima di?) Abatantuono, ma al contrario del socio privo di humor.
MEMORABILE: Bombolo prende una caccola di testa e centra il water gridando "Gol!"
Serve coraggio per fare un film così: praticamente, una serie di gag e barzellette tra il pietoso, lo scemo e il penosamente ridicolo. Ci sono un'infinità di volti noti, tra i quali spiccano, ovvero sono almeno passabili, il mitico Bombolo e il buon Cannavale. il resto è più o meno ciarpame attorico da bagaglino. Non si salva quasi niente, compreso l'insopportabile Porcaro (non riuscirebbe a farmi sorridere nemmeno se mi imbottissero di gas esilarante). Nota di merito per le forme della Rizzoli. Decisamente evitabile.
MEMORABILE: "Dottoressa, tutte le mattine alle 7 in punto devo andare in bagno": "E qual'è il problema?". "Io mi sveglio alle 9".
Quando io e un mio amico vogliamo rivangare i vecchi tempi, il nome di questa pellicola salta sempre fuori con la celebre battuta "Pronto, Ciampino?... Metteter' ter culo" ed altre amenità di tal fatta. Son consapevole della pochezza dell'intera opera ma da un romanzo ci si aspetta la serietà, da una commedia erotica una serie di nudità e da una comica le gag simpatiche. E qui il duo Cannavale-Bombolo accontenta davvero i fans con gli scherzi telefonici... Mini cult.
Dopo le due "Settimane" Laurenti recupera quasi tutto il cast (compresa una Rizzoli qui più bionda e bella del solito) piazzando un barzelletta-movie che pagando forse dazio al nuovo vento pierinesco estende, con l'ambientazione manicomiale, alcune idee già viste ne L'infermiera nella corsia dei militari. Il film a tratti funziona, ma complessivamente il livello delle gag è infimo e l'assenza di uno straccio di trama riduce la portata comica della serie di sketch sotto la soglia della sufficienza.
Appurato che si tratta di una produzione basata sul risparmio (lo sfortunato Porcaro al posto di Abatantuono, il solito Mireno Scali al posto del più costoso Benigni), il film è da prendere per quello che è: una barzelletta. O meglio, un'antologia di barzellette popolari, che diventa irrestistibile nel momento in cui le gag sono affidate alle facce di Bombolo, Cannavale e Jimmy il Fenomeno. Della Rizzoli, invece, non è certo lo stile recitativo che rimarrà impresso nella nostra memoria. Frammentario ma divertente.
MEMORABILE: Le telefonate di Bombolo; Jimmy il Fenomeno e il suo "cane con le corna".
Barzelletta-movie senza pretese ambientato in manicomio. Si sorride abbastanza soprattutto grazie alla coppia Cannavale/Bombolo, molto meno quando entra in scena l'insopportabile Porcaro: il suo "terruncello" annoia dopo pochi minuti. Bellissima la Rizzoli. Siamo comunque molto nell'ambito della mediocrità, con una colonna sonora composta da una musichetta quasi ossessiva ripetuta ad libitum. Da Laurenti mi aspettavo di più.
MEMORABILE: "Ha del caffè freddo?" "Sì" "Ce ne riscaldi due!"
Dopo averlo visto, è impossibile non chiedersi come facevano a far uscire film del genere in quel periodo; tuttavia, da amante del cinemabis e di certo trash italico, è altrettanto impossibile non ridere alle varie apparizioni di Bombolo, alla simpatia di Cannavale e alla follia di certe sequenze (tipo quelle con il finto Benigni). Una sequela di barzellette di infima qualità, dove spesso manca un filo conduttore, al cui confronto i vari Pierini sembrano film seri. Detto questo, chi tollera questo genere di prodotti potrebbe pure divertirsi!
Dopo il successo del Pierino contro tutti con Alvaro Vitali, scoppia nei primi anni '80 la moda dei "barzelletta movie", che molti anni dopo verrà riportato in scena dai fratelli Vanzina con Le barzellette (quindi i Vanzina non hanno inventato nulla di nuovo). Mariano Laurenti è il regista adatto per questo genere di film. Bombolo ed Enzo Cannavale funzionano alla grande, mentre delude un po' Giorgio Porcaro. Pellicola spensierata che strappa sorrisi, ma probabilmente dice più questo film sugli '80 italiani che molte altre opere più sofisticate.
MEMORABILE: Cannavale: "Cosa stai cercando?" Bombolo: "10.000 lire" Cannavale: "Ma le hai perse qui?" Bombolo: "Non è che le ho perse... sto a vede' se le trovo!"
Serie di barzellette trite e ritrite mischiate a momenti scollacciati che strappano a malapena qualche risata con un cast di comici di buon livello ma tutti più o meno sprecati (a cominciare dalla coppia Bombolo-Cannavale). La presenza della bella Rizzoli non aiuta a migliorare il prodotto. Povertà di mezzi.
Appartenente ai cosiddetti “barzelletta-movie” in voga nella prima metà degli anni Ottanta, la pellicola di Laurenti va annoverata (a patto che si accettino volgarità e risate di grana molto grossa) tra le più riuscite del lotto, soprattutto grazie a un Bombolo in parte e a un Cannavale che da sempre è una garanzia. Per soddisfare i bassi istinti c’è la statuaria bellezza della Rizzoli (all'alba del suo addio al cinema). La povertà di mezzi si evince soprattutto dal cast di caratteristi “bis” (su tutti Scali, sosia di Benigni).
Accozzaglia di barzellette di livello pietoso sia per il contenuto - non già demenziale come potrebbe essere, bensì demente e non di rado di infimo gusto - sia per la fiacchezza e sciatteria con cui sono dette. Ci si fa qualche sparuta risata con il duo Bombolo-Cannavale, il "terrunciello" Porcaro che si crede del Nord e l'ansimante Terzo; il corpo scultoreo della Rizzoli appaga gli occhi.
MEMORABILE: Le cure di Bombolo contro il mal di denti e il verme solitario; Dal barbiere; «PIN-PON! La centralinista subito dal caposervizio: PON-PIN!».
“Pronto Ciam... pino?" "Sì, dica!" "Se lo metta ar culo!”. Questo per fare l'esempio della battuta più riuscita di tutto il film.... mentre sul resto è meglio glissare. Il film è un poverissimo barzelletta movie interpretato dal trio Bombolo, Cannavale e Porcaro (qui al suo peggio) con Gegia e la sensuale Rizzoli a rimpinguare le quote rosa. La coppia Bombolo-Cannavale dona un minimo di verve a un film altrimenti interessante come una dichiarazione dei redditi. Regia inesistente e paratelevisiva.
L’assenza di una trama è pressoché totale e lo stesso dicasi per un canovaccio che permetta alla pellicola di avere un minimo filo conduttore. Si basa tutto su sketch e battute fini a se stesse che trainano con alti e bassi fino alla fine. Se non fosse per Bombolo e Cannavale ci sarebbe il vuoto cosmico, ma è più il loro carisma a funzionare perché il copione viaggia a livelli decisamente bassi.
Terribile film, apprezzabile solo per lo sforzo estremo che potrebbe essere costato il raccattare una quantità enorme di barzellette alle quali si cerca di dare un'animazione. Bombolo e Cannavale fanno di tutto per cercare di sollevare il livello della pellicola, ma quando la sceneggiatura è infima c'è poco da fare. Si sorride mediamente ogni mezz'ora; terribile Porcaro, sufficiente la Rizzoli.
Non esiste una vera e propria trama in questo film che raccoglie tutto il meglio (o forse sarebbe meglio dire il peggio) delle classiche barzellette che tanto sanno di freddure. Chi fa veramente ridere è la coppia Bombolo-Cannavale, che dimostra si sapersi destreggiare bene sketch dopo sketch grazie a un affiatamento costruito nel corso degli anni. A piccole dosi funziona pure Porcaro nel personaggio del terrunciello, mentre Gegia è davvero insopportabile. Operazione simpatica ma poco riuscita.
MEMORABILE: Gli sketch che aprono e che chiudono il film.
Avvilente antologia di freddure e barzellettacce ambientata in una clinica psichiatrica dove medici e infermieri non sembrano godere di uno stato mentale migliore di quello dei pazienti. Scritto e girato con desolante sciatteria rispettivamente da Gino Capone e Mariano Laurenti, riesce a volte a strappare qualche avara risata grazie alla collaudata professionalità della gloriosa coppia Bombolo-Cannavale. Pessimi gli altri a partire dall'insopportabile simil-Abatantuono Giorgio Porcaro e compresa la splendida ma inespressiva Anna Maria Rizzoli.
MEMORABILE: Le telefonate goliardiche di Bombolo ai malcapitati utenti.
Barzelletta movie dall'esito non felicissimo che trova terreno fertile nella malattia mentale, uno dei soggetti più eplorati da questo tipo di pellicole assieme ai carabinieri. Si ride poco e le sparute risate sono frutto della innata simpatia di alcuni interpreti (Bombolo, Cannavale), che con mestiere riescono a scavalcare una sceneggiatura totalmente inadeguata, che si rifugia spesso nel pecoreccio andante. Non che ci si aspettasse chissà che, date le premesse, ma qui si vola davvero basso. Consigliato solo ai completisti del genere, altrimenti abbondantemente evitabile.
Quando Bramieri fa endiadi con bromuro. Quando cioè il cinema ripiega sulla rifrittura di battute che già nel 1982 erano più ataviche della costola adamitica. Esausto l'olio adoperato, più esausta ancora (e rassegnata) la platea già entro il minuto tre davanti allo stakanovismo della balordaggine, al brutto che fa cavallina col nulla, al pessimo che fa straordinari non richiesti, magari sperando di lisciare con avvilenti duplicati di Abatantuono e Benigni. A ogni minuto, grande squallore aggiunto. Tolte due gegiate, quanto di più simile a un castigo divino sotto forma di celluloide.
Laurenti gira all'insegna del risparmio e della sciatteria una carrellata di storielle dal fiato corto che erano vecchie già all'epoca: nonostante ciò le squinternate avventure di questo gruppo di matti qualche sorriso lo strappano, soprattutto in virtù della verve di Bombolo e Cannavale e per la gradita presenza di alcuni caratteristi storici del cinema bis come Andronico, Terzo e Ghiani. Sempre stupenda la Rizzoli mentre Porcaro non ha la personalità di Abatantuono e risulta fiacco e ripetitivo. Al netto della zavorra, comunque, un simpatico trash senza pretese.
MEMORABILE: Andronico; Le telefonate di Bombolo; I titoli di testa e di coda.
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HomevideoGeppo • 7/11/10 22:22 Call center Davinotti - 4357 interventi
Infatti sono assolutamente convinto che le varie etichette (come la 01 o la CDI) prendono i master già fatti per la TV e li stampano su DVD così come sono, senza nessun restauro.
È chiaro che un DVD supera la qualità di una VHS originale... ma da una mia osservazione confermo che tra un film registrato su DVD-R dalla TV digitale e un DVD originale (tipo "La sai l'ultima sui matti") non c'è nessuna differenza... ma proprio perchè non vengono restaurati.
Un altro DVD di qualità vergognosa e bassissima che mi viene in mente è "Le finte bionde".
HomevideoZender • 8/11/10 08:09 Capo scrivano - 48570 interventi
Infatti secondo me ci son film che si vedono PEGGIO in dvd che in tv. Le finte bionde ad esempio mi sa che è uno di questi, qa quanto ricordo.
La partita di calcio che il "Terrunciello" (Giorgio Porcaro) corre a vedere in televisione invece di apprezzare le curve della sua neo sposina Vanessa Lelli (Anna Maria Rizzoli) è Inter-Roma del 22 novembre 1981, 9° giornata di Serie A stagione 81/82 e terminata 3-2. Nelle immagini (che scorrono sui titoli di coda) si vede il gol di Bruno Conti. Anche se ripreso in prospettiva diversa rispetto alle immagini d'epoca possiamo riconoscere la partita grazie alla posizione della bandiera di un tifoso sopra un carttellone pubblicitario.
DiscussioneZender • 12/01/15 14:42 Capo scrivano - 48570 interventi
Sì, era già messo tra gli aka "non legittimi". Imdb non fa testo, per i titoli italiani. Bisognerebbe capire se esiste qualche manifesto o screen title che chiama così il film. L'importante è che digitandolo così qui, il film lo si trova lo stesso.
La Fiat 128 Coupè targata MI-T0... è la stessa auto che appare anche in "Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesi ".
La prima immagine è del film "La sai l'ultima sui matti" al minuto 4 e 27 secondi e la seconda è del film "Si ringrazia la regione Puglia per averci fornito i milanesi " al minuto 33 e 29 secondi.