L'idea più semplice del mondo: “coreografare” le barzellette facendole interpretare ad attori comici di fame recente, in gran parte acquistata di riflesso grazie agli ultimi exploit di Boldi e De Sica (fanno eccezione Carlo Buccirosso e cioè la spalla prediletta di Salemme, e il bravo Gigi Proietti, già barzellettaro in TV da tempo immemore). Nessuna storia, nessun soggetto; ci sono solo i personaggi ricorrenti di Buccirosso esibizionista e incapace di capire l'umorismo e di Max Giusti in luna di miele con la moglie. Gli altri fanno un po' di tutto, cambiando travestimenti, dialetti, espressioni. Tra loro l'unico davvero nato per la parte (e lo si sapeva già in partenza) è Proietti, mentre...Leggi tutto il resto del gruppo denota gravi limiti, senza capire che non è esasperando le caricature che si racconta necessariamente bene una barzelletta; anzi, spesso se ne rovina il finale nel patetico tentativo di strafare (cosa che capita regolarmente a Biagio Izzo, con Salvi il peggiore). I Vanzina sceneggiano per modo di dire, più che altro selezionano le barzellette e le danno in pasto ai protagonisti, i quali si impegnano come se fossero in TV a “La sai l'ultima?”. Ogni “finale” è quasi sempre raggelante e le barzellette valide saranno al massimo una decina; inoltre nel complesso si tratta di materiale stravecchio (la gag del portiere che si fa una signora del palazzo, la paga 500 euro e dice al marito di lei di averle appena consegnato i 500 euro che doveva a lui, viene addirittura dall'episodio francocicciesco di AMORE FACILE, anno di grazia 1964!) spesso diluite fastidiosamente. Un'operazione desolante condotta senza gusto, inutilmente sovrastrutturata. A raccontarle dopo le barzellette fan più ridere...
Lo stile cinematografico di Pierino riproposto in un'epoca in cui il cinema barzellettistico non è per niente richiesto. Merita solo Proietti, ma neanche tanto in quanto le battute sono riciclate, vecchie e già sentite (per cui non fanno nemmeno molto ridere). Solo tre scene salvo, del film: quella del contadino che tocca i testicoli della mucca, quella del numero 18 e quella del cameriere (tra l'altro tutte e tre con Proietti). Film adatto a chi ha il coraggio di dire che i Fichi d'India sono comici...
Film che utilizza il meccanismo delle scenette- barzelletta che con un pretesto si attaccano l'una all'altra. Le fasi con Proietti, che in ogni caso pur dicendo un sacco di volgarità non risulta mai fastidioso, sono le più divertenti. Qualche sorriso lo strappano anche Biagio Izzo e Buccirosso (gli altri molto meno). Da vedere una volta, poi bisogna andare a cercare qualche libro e qualche barzelletta con Bramieri (o Proietti, fate voi).
Film barzelletta che si affida esclusivamente alla bravura e alla simpatia di Gigi Proietti. È a lui infatti che toccano gli episodi migliori (su tutti, il 18 e quella del cameriere) e le battute più divertenti. Il resto è pura e semplice mediocrità a cui uno come Vanzina non può porre in alcun modo rimedio. Se poi si chiama gente come Izzo, Salvi Vito, Flaherty, Cavallari e Giusti per tentare di tenere in piedi la baracca, vuol dire che le si va a cercare. Completamente sprecato Buccirosso.
Film che revoca uno dei più sfruttati (e abusati) canoni dello spettacolo italiano, quello delle scenette di televisiva memoria. Mutato il titolo in "Le barzellette", i fratelli Vanzina confezionano un film che dovrebbe sulla carta divertire ma lo fa solo a sprazzi (anche perchè le situazioni comiche tutto sono fuorchè inedite) anche se ha il pregio della concisione e quello di portare al cinema un bravo attore come Proietti.
Divertente raccolta di barzellette diretta da Carlo Vanzina e interpretata da attori di grande calibro. Ci sono quasi tutti i caratteristi degli ultimi cine-panettoni Boldi-De Sica. Un coattissimo Salvi, un divertente Izzo, un simpaticissimo Buccirosso, i fantastici Fichi d'India (memorabile la barzelletta del contadino nel cinema a luci rosse). C'è il grande Proietti "18" e Max Giusti. Comparsate veloci per Eva Henger, il pugliesissimo Uccio De Santis. Su 10 barzellette 5 rasentano la sufficenza e 3 sono divertenti. Meglio di così cosa si vuole?
MEMORABILE: Proietti: "Mangi, ci vengono dei clienti da fuori coi pullman. Vanno via soddisfatti", "è brutta la sinusite", Michelangelo, le palle del mulo.
Orrore! Davvero, una delle cose peggiori che mi sia capitato di vedere. Penosissima rappresentazione delle più vecchie barzellette italiane, alcune delle quali già presenti nei Pierini di Alvaro Vitali (e già questo dice tutto...); la presenza di Proietti non serve ad evitare lo sfacelo del film, che raggiunge l'apice della bruttezza nell'episodio dell'igloo coi Fichi d'India. Un vero capolavoro di cattivo gusto.
MEMORABILE: La gag del dito nella minestra: si arriva a rimpiangere Alvaro Vitali...
Se scendete in un qualsiasi bar d'Italia avrete modo di ascoltare queste barzellette, sicuramente dette peggio ma contestualizzate, almeno. Ma chi te lo ha fatto fare, caro Vanzina? Orendo, con una sola r: si, sòla come tutto il film. L'unico dato interessante è che ricorda quei film fatti dal tu babbo, solo per una questione di pagnotta. Operazione nostalgia.
Nulla di esaltante, piuttosto volgarotto. Si salvano Propietti, Bucirosso e parzialmente i Fichi d'India, per il resto la pellicola è ben poca cosa. Le barzellette è meglio raccontarle e non farci un film sopra. Da evitare, a mio avviso.
Materiale comico vecchissimo portato in scena con poca sapienza registica. Le risate sono poche e alcuni episodi rasentano il comico... involontario. A parte gli episodi con Proietti (bravissimo, ma deve apparire al cinema solo in film come questi?), salverei questi episodi: Michelangelo, il cinema a luci rosse e il vigile che multa il prete. Il resto è nebbia. Salvi e Buccirosso stranamente sottotono.
Grandissimo successo commerciale per i Vanzina con un film a dir poco inguardabile. Altrove li ho apprezzati moltissimo (Vacanze di Natale, Olè, In questo mondo di ladri) ma qui davvero peccano oltremodo di originalità. Non basta trasportare famose barzellette sullo schermo (pure slegate tra loro se si esclude una risibile cornice all'inizio e alla fine) e farle interpretare da attori in gamba: il divertimento latita e la noia regna. Grandi comunque Proietti e Messeri.
Ammetto che ero prevenuto, visto il cast e la regia, ed ammetto che, purtroppo avevo ragione. Non adoro le barzellette e, nella pellicola, altro non c'è se non freddure a profusione a discapito di una qualsiasi parvenza di trama. Spiace vedere Proietti alle prese con tali boiate, ma d'altra parte... Alcune risate si abbozzano pure, ma l'attenzione cala dopo i primi dieci minuti, poi è tedio. Il pregio è la capacità di fare un film dal niente e non è poco. Se ne può fortemente fare a meno.
Sfruttando uno dei simboli del costume italico, la barzelletta, ne è uscita almeno una commediola - al confronto di tante commediacce - con la quale ci si svaga pur senza risate eclatanti. La miriade di micro-scenette ha richiesto una certa fantasia anche se ha portato ad un’ulteriore frammentazione del concetto di film ad episodi. Tutti i comici di televisiva popolarità si mettono in bella mostra. Si segnala poi l’opportuna assenza di volgarità gratuite o di erotismo da caserma. L’unico mini-strip di Eva Henger fa esclamare: "porca Eva!"... **
La dote migliore della pellicola (*½) consiste nel titolo, nel senso che dice già cosa ci si deve attendere. Alcune fanno ridere, alcune no, alcune sono vecchissime. Alla fine dei conti le migliori sono la prima (di media lunghezza) e l'ultima (brevissima). Di tutte le altre quelle preferibili sono quelle con Proietti, non perché siano le piu divertenti, ma perché c'è l'interprete nettamente migliore dell'intero cast. Forse a funzionare di meno sono I fichi d'India.
MEMORABILE: Oltre alle due citate, quella della sauna.
Sbiaditissima e noiosa raccolta di barzellette e sketch per la maggior parte trite e ritrite che non fanno che avvilire anche i bravi attori del cast, che tirando le somme risultano assai sprecati (specie il bravo Gigi Proietti). A fatica si trova spazio per sorridere.
Il titolo più o meno racconta già tutto, tranne che di film proprio non si tratta. Abbiamo un insieme di scenette attaccate l'una all'altra alla bell'e meglio con un risultato poco esaltante. Sì, qualche volta si ride, ma l'impressione è che si potesse fare di più. Il cast è buono e quindi non può essere un alibi per il regista. Gigi Proietti comunque, rispetto agli altri, è un mostro di bravura.
La negazione del cinema sotto ogni punto di vista: nessuna sceneggiatura, regia da televisione regionale, recitazione imbarazzante. Oltretutto le barzellette proposte sono risapute, spesso triviali, raramente - o anche mai - divertenti. Praticamente impossibile completarne la visione. Disarmante dover constatare che un artista del calibro di Proietti si sia prestato a un film simile.
Assemblaggio di barzellette volgarotte e poco divertenti in cui almeno si è cercato di trovare vari pretesti per collegarle l'una con l'altra: non si ride molto e si salva solo qualche segmento come quella del numero diciotto e quella degli alieni. La scena con la regina e Bush pare uno di quei preziosi quanto trash ridoppiaggi alla Pangallo di "Striscia la notizia". La palma della peggiore se la aggiudica Max Giusti, mentre solo grazie al mestiere Proietti nobilita un minimo questo dimenticabile film. La spogliarellista nel locale è Eva Henger!
Filmetto comico targato Vanzina, i quali confezionano un prodotto senza troppe pretese con l'obiettivo primario di attirare lo spettatore medio del piccolo schermo. Come da titolo, il film è improntato su sketch comici e poco altro. Segnalo la barzelletta del sogno e quella del contadino con l'asino. Poca roba il cast, in cui si salva solo il grande Proietti, che riesce a divertire con il consueto carisma. Mediocre.
Vanzina porta in scena un collage di barzellette datate e scontate in una operazione commerciale che riesce davvero difficile definire un film. Lo stesso Proietti (un attore secondo me largamente sopravvalutato) e gli altri comprimari sembrano non crederci e vagano senza meta nel limbo della mediocrità. Solo il professionista della barzelletta sceneggiata Uccio De Santis ce la mette tutta e strappa alcune delle pochissime risate dal film. Si fa davvero fatica ad arrivare alla fine. Orribile!
Operazione stramba, alla quale tuttavia accordiamo simpatia per la vena retrò che recupera la trivialità più sfacciata e narrativamente anarchica di un "genere" che il cinema popolare non osava più dai tempi del Pierino di Vitali. Tra brevi freddure e storielle più articolate si alternano attori di spessore (Barra, Messeri) e cabarettisti televisivi (Salvi, Giusti). Come sempre la riuscita dipende da chi e come la racconta, con i Fichi d'India in fondo alla classifica e le maschere ataviche di Bucciroso e Proietti una spanna sopra tutti.
MEMORABILE: L'avventura di Biagio Izzo portiere di condominio con la bella moglie dell'avvocato dell'attico, ispirata addirittura a una novella del Decameron.
Osceno film vanziniano che lascia allibiti per la qualità delle battute che evidentemente fan ridere il pubblico italiano. Già l'idea di partenza, trasporre barzellette più o meno popolari sullo schermo cinematografico, pare malsana, ma la realizzazione raggiunge livelli agghiaccianti nel non riuscire a far scaturire quasi mai il riso. 90 minuti di noia pura; si salvano forse solo la scenetta iniziale parodia di Senso e Enzo Salvi che va da Michelangelo. Difficile decidere se siano più insopportabili i Fichi d'India o Biagio Izzo.
Improponibile, terribile sequela di sketch barzellettistici di uno squallore e di una miseria che non ha eguali nel cinema comico italiano. Non si capisce il senso di questa scellerata operazione e spiace che Vanzina ne sia stato coinvolto. Freddure terrificanti che non fanno mai ridere, sortendo un effetto di sconfortante tristezza, dagli alieni dei Fichi d'india (le orecchie) al dito di Proietti infilato nelle portate del ristorante (già sfruttata in Kakkientruppen) alla desolante parodia del Senso viscontiano "Rompo li coioni?". Atroce.
MEMORABILE: Unico momento l'omaggio a Sessomatto, con Buccirosso che facendo una telefonata oscena chiama una vecchia che sta morendo nel letto ansimando.
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DiscussioneDisorder • 24/06/10 13:44 Call center Davinotti - 380 interventi
Io invece sono quasi sicuro di averlo visto in tv,in chiaro,probabilmene in seconda serata...
Del cast fa parte anche Gaetano Gennai, il presentatore nella scena con Max Salvi. Gennai ha avuto un buon momento di celebrità ai tempi di "Aria Fresca" con Panariello, Ceccherini ecc ecc. Adesso è relegato agli spot sulle tv locali; si ricorda "Gran Bazar" magazine tv di shopping toscano, dove figura anche Barbara Bouchet come conduttrice.
DiscussioneZender • 2/09/10 08:30 Capo scrivano - 48839 interventi
Redeyes ebbe a dire: Del cast fa parte anche Gaetano Gennai, il presentatore nella scena con Max Salvi. Gennai ha avuto un buon momento di celebrità ai tempi di "Aria Fresca" con Panariello, Ceccherini ecc ecc. Adesso è relegato agli spot sulle tv locali; si ricorda "Gran Bazar" magazine tv di shopping toscano, dove figura anche Barbara Bouchet come conduttrice. Aggiunto Gennai e trasformati i rossi e blu in grassetti, grazie Redeyes.
Zender ebbe a dire: Sì sì, ebbe il suo successo il film, ricordo bene anch'io.
azz davvero?? ma sai che veramente non sapevo, ma dai commenti che leggo non mi sembra tutto sto filmone boh, ma ne sei sicuro che ebbe successo intendo anche come incassi e come critica?
Ruber ebbe a dire: Zender ebbe a dire: Sì sì, ebbe il suo successo il film, ricordo bene anch'io.
azz davvero?? ma sai che veramente non sapevo, ma dai commenti che leggo non mi sembra tutto sto filmone boh, ma ne sei sicuro che ebbe successo intendo anche come incassi e come critica?
Come critica avrei delle riserve
DiscussioneZender • 30/01/14 18:33 Capo scrivano - 48839 interventi
Parlavo di incassi al botteghino, la critica non credo sia stata granché tenera.
Zender ebbe a dire: Parlavo di incassi al botteghino, la critica non credo sia stata granché tenera.
Si si certo di incassi parlavo anche io, della critica pensavo non fosse stato molto buona, ma sai mi sorprendo anche degli incassi cmq sia perchè boh sarà che e un film che e stato fatto in un periodo pre crisi in generale intendo e quindi questi film prendevano quello che prendono oggi i vari Zalone&C, solo che oggi come oggi li prende solo lui, anni fa erano piu spalmati gli incassi.
DiscussioneGugly • 30/01/14 19:30 Archivista in seconda - 4712 interventi
Zender ebbe a dire: Parlavo di incassi al botteghino, la critica non credo sia stata granché tenera.
Non stiamo parlando di un film ispirato ad Antonioni....