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La nostra recensione di Conclave

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Morto un Papa se ne fa un altro e il procedimento passa attraverso il conclave, la sala entro cui si riuniscono i cardinali per l'elezione. Accompagnandoci in un luogo inaccessibile che sembra poter contenere un buon numero di misteri e contrasti sottaciuti, il regista Edward Berger porta su grande schermo il romanzo omonimo di Robert Harris sfruttando bene la magnificenza dei luoghi (i meravigliosi interni della Reggia di Caserta in sostituzione degli originali) che la fotografia eccellente di Stéphane Fontaine sa rendere cupi e carichi di incombenti minacce da decifrare.

I nomi papabili (ehm...) non sono molti: se la giocano i due italiani Bellini (Tucci) e Tedesco (Castellitto),...Leggi tutto lo statunitense Trembley (Lithgow), l'africano Adeyemi (Msamati) e, molto più defilato, il sudamericano Benitez (Diehz). Lo stesso Thomas Lawrence (Fiennes), che ha il compito di garantire il corretto svolgimento del conclave e non ha nessuna intenzione di candidarsi, viene votato contro la sua volontà e finisce col rientrare suo malgrado nella lista. E' lui, comunque, il perno intorno al quale ruota il film, il punto di vista privilegiato attraverso cui seguire la vicenda; perché è l'unico che deve essere sempre messo al corrente di quanto accade per avere la certezza che si rispetti la regolarità dell’operazione. Vedremo come non sarà affatto facile garantirla, perché gli uomini, si sa, sono fallaci, e più di un'ombra si profila all'orizzonte a intaccare la presunta, specchiata virtù necessaria a chi, per definizione, sarà più vicino a Dio.

Il film si preoccupa di dare solido spessore ai protagonisti, dipingendone con gusto e grande misura i caratteri, anche quando si tratta di lasciare spazio al più focoso del gruppo, un Castellitto che mette in luce la palese intransigenza tipica del conservatore e la teatralità italiana. Fiennes più di tutti, attore formidabile, si cala magnificamente nel ruolo dando statura e raro grado di umanità al suo Thomas Lawrence, mediatore eccellente, chiamato a comunicare decisioni anche dure senza che mai debbano apparire umilianti.

Una dopo l'altra le giornate si susseguono, regolarmente concluse dalla tradizionale fumata nera che indica come ancora la maggioranza non sia stata in grado di convergere su un unico candidato. C'è spazio per mosse impreviste, tentativi di sorpasso, rinunce… il tutto senza che mai si alzino i toni mentre i cardinali, immediatamente riconoscibili nei loro inconfondibili abiti biancorossi, si spostano nei sontuosi ambienti silenziosi tra alti colonnati e scalinate, sale affrescate e spazi ampissimi. Una dimensione autonoma, che si estranea dal mondo esterno da cui proviene l'eco (e non solo quello) di attentati riconducibili a quella che potrebbe configurarsi come una prossima guerra di religione. C'è bisogno di grande buonsenso; come quello che dimostra l'outsider Benitez, per esempio, uno con la testa sulle spalle.

Nel cast pure Isabella Rossellini nel ruolo di suor Agnes, alle prese con una sorella la cui presenza pare nasconda un preciso segreto... Dalle mura vaticane non si esce praticamente mai, le puntate all'esterno sono pochissime e tutto sembra confluire in direzione di un colpo di scena finale controverso che però sembra delinearsi come la logica conseguenza di un'evoluzione nel pensiero della Chiesa e che si sposa perfettamente con l'esigenza di imprimere una svolta imprevista, forte, funzionale a una certa spettacolarità cui il cinema americano difficilmente rinuncia. Potrà far sorridere, una conclusione simile, ma ha una sua coerenza narrativa e chiude concisamente un film originale, ben diretto e soprattutto sontuosamente interpretato: Fiennes, Tucci, Lithgow soprattutto, ma mettiamoci pure il nostro Castellitto, sono interpreti d'eccezione e il loro impatto sul risultato è evidente.

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Tutti i commenti e le recensioni di Conclave

TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/10/24 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/12/24
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Rambo90 27/10/24 21:31 - 7887 commenti

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Drama sul conclave per elezione a pontefice, che ci porta tra i segreti oscuri ecclesiastici con l'abile mossa narrativa di rendere il tutto quasi come fosse un giallo. Un superbo Fiennes, infatti, è il diacono che poco alla volta scoprirà brutte macchie sui principali candidati, in un storia prevedibile ma condotta con competenza. Il cast di supporto funziona, con punte di eccellenza in Lithgow e unica nota stonata in un Castellitto che sembra uscito da un cinepanettone, per irruenza e gigioneria. Lento ma avvolgente, si fa vedere con interesse.

Paulaster 2/12/24 18:01 - 4730 commenti

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Il Papa è morto e un decano è responsabile per il conclave. Thriller di trame nascoste e intrighi in stile politico per mostrare lo scarso lato umano dei protagonisti in decisioni così importanti. Fiennes offre una buona interpretazione, soprattutto preoccupata, e fatica a sopportare i sotterfugi. La regia è perlopiù asciutta, con qualche grandangolo per dare solennità; il messaggio ecclesiale passa nonostante i colpi di scena. Castellitto dà una nota di colore all’italiana, la Rossellini ha solo una scena.
MEMORABILE: Il primo scrutinio; L’inchino della Rossellini.

Capannelle 3/12/24 20:34 - 4528 commenti

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Quello degli intrighi all'ombra del cupolone di San Pietro comincia a essere un filone affollato ma va dato atto a Berger di aver plasmato la materia con discreta personalità e senza inventarsi personaggi o situazioni troppo da spy story. Magari non ha reso un buon servigio a Castellitto o ha idealizzato troppo la figura del cardinale Benitez, ma per il resto ha seguito il giusto ritmo e messo bene in contrapposizione i vari contendenti. Il tutto costruito attorno a un valido Fiennes e accompagnato da sapienti note musicali che riecheggiano quelle di un altro film di successo.

Sbiriguda 5/12/24 10:24 - 47 commenti

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Ennesimo dramma/thriller sugli intrighi e i misteri di un conclave. L'ottima realizzazione complessiva e un eccellente cast (Fiennes, da Oscar, e Lithgow su tutti) non bastano per elevare una sceneggiatura zeppa di luoghi comuni e personaggi stereotipati (l'ultraconservatore, il modernista, il pauperista, il trafficone) ai limiti del macchiettismo. La "rivelazione" finale del tutto implausibile non aiuta. In sostanza, la forma prevale sul contenuto. Peccato.
MEMORABILE: La ricostruzione della cappella Sistina; L'interpretazione di Fiennes; La colonna sonora.

Deepred89 21/12/24 17:31 - 3824 commenti

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Bellissima l'idea iniziale: il conclave visto dall'interno, tra segreti e colpi di scena. Peccato che nessuno dei due elementi riesca a farsi realmente sorprendente, compreso un improbabile colpo di coda finale che poco aggiunge alla prevedibile scoperta del vincitore. Esteticamente il film è però notevole e quei corridoi vaticani di notte, tra passi misteriosi e porte da non aprire, hanno un certo sapore argentiano che aumenta la sensazione di grande film mancato. Cast notevole, nonostante un Castellitto costretto a incarnare lo stereotipo dell'italiano che urla e gesticola.

Erfonsing. 23/12/24 14:22 - 90 commenti

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Cosa c'è di più noioso di riti, burocrazie, sermoni e via elencando? Può un film sulla nomina di un papa non far addormentare? Certo, basta chiedere una serie di attori strepitosi (Finnies su tutti - non è una novità - ma anche Tucci, Lightgow e perfino Castellitto, che recita alla perfezione la parte assegnata: l'italiano caciarone e retrogrado) e rendere politica e sacralità alla pari di un thriller. La chiave scelta da Berger è tutta qui e funziona alla grande. Peccato il finale tirato per i capelli, ma d'altra parte qualcosa che uscisse dal seminato era necessario. Molto buono.
MEMORABILE: L'anello del papa uscente.

Gabrius79 23/12/24 14:30 - 1474 commenti

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Film piuttosto lento ma nobilitato se non altro dalla bravura di Fiennes nel credibile ruolo di Cardinale (anche se Lithgow, pur apparendo meno, sa il fatto suo). Tucci e Castellitto non convincono granché, forse poco aiutati da una sceneggiatura già fiacca di suo. Rossellini incolore. La prima parte funziona meno mentre la seconda si riprende i colpi persi nella prima, anche se assistiamo francamente a un colpo di scena finale curioso ma allo stesso tempo poco sensato.

Beffardo57 25/12/24 08:36 - 302 commenti

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"Conclave" è un prodotto molto professionale, esempio di un cinema che non ambisce a elevarsi a opera d'arte (esito, imprevedibile a priori, di un coacervo di fattori che concorrono a un risultato irripetibile; per cui, di regola, volendo il capolavoro non lo si ottiene). E' onesto artigianato. Ma avvince lo spettatore sino alla fine e quindi non annoia e non delude. Monumentale la prova di Ralph Fiennes, molto bravi anche Lithgow e Tucci; Isabella Rossellini ristretta in un cameo. Dissonanti i i toni sguaiati della interpretazione di Castellitto, malservito dalla sceneggiatura.

Reeves 27/12/24 07:30 - 2750 commenti

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Un thriller senza omicidi ma con tanti colpi di scena e una tensione che cresce passaggio dopo passaggio. La regia del premio Oscar Berger è efficace e sa trarre da tutti gli attori (in particolare Fiennes, Lithgow e Castellitto) una personalità forte e una caratterizzazione efficace. L'atmosfera claustrofobica del Conclave per eleggere il nuovo Papa fa poi il resto. Inoltre (e non è poco) il film è molto rispettoso nei confronti della fede, della vocazione e delle contraddizioni umane.

Gabigol 1/01/25 12:53 - 630 commenti

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Un robusto thriller drammatico con oggetto le dinamiche ecclesiastiche durante l'elezione papale: soggetto rischioso che ripaga. Complici la buona fattura dei dialoghi, un senso di ritmo nella placidità dei tempi narrativi e la scenografia della Reggia Di Caserta, il film denuda le dinamiche politiche sottese al contesto religioso, cedendo qua e là ad alcuni archetipi evitabili (Castellitto e la sua arringa conservatrice è quanto di più banale ci sia). Il finale la butta un po' troppo di fuori. Bravi Finnies, Lithgow e lo stesso Castellitto.

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Cotola 5/01/25 18:14 - 9387 commenti

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L'idea di partenza era sicuramente interessante e stuzzicante: mostrare un conclave nei suoi rituali ma anche nelle sue pieghe più nascoste e meno edificanti. E per circa due terzi il film funziona, anche se la storia non presenta colpi di scena elettrizzanti e sorprendenti. L'ultima parte invece sì che sorprende, specie per quel finale molto particolare che può dividere e lasciare basiti, anche se forse vuole portare avanti un certo discorso. Scintillante la confezione, con una fotografia notevole e ambienti ben ricostruiti. Cast di livello che fornisce, quasi tutto, buone prove.

Hart crane 6/01/25 12:49 - 51 commenti

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Non si sentiva il bisogno di un ulteriore film su un‘elezione papale, vista la proliferazione di pellicole sul tema, ormai un vero e proprio genere. Validi la fotografia e il cast ma troppo scoperta l’operazione politica mondialista, ai limiti della propaganda, di "Conclave", film che sarà molto apprezzato dai vertici vaticani e vincitore di futuri Oscar. Si procede sull’equivoco del conflitto tra un tradizionalismo oscuro e bigotto e una modernità della Chiesa, esempio fulgido di progressismo egualitario. Ma l’autenticità del messaggio cristiano non si situerà altrove?

Sebazara 10/01/25 06:21 - 204 commenti

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Malgrado un inizio un po' traballante, un Castellitto un po' troppo sopra le righe e un finale non del tutto convincente, il film rimane un thriller ottimamente realizzato e dalla confezione curatissima. Partendo da un'interessantissima e non banale idea di partenza, il regista Berger sa dare il giusto ritmo alla vicenda e costruisce una trama coinvolgente e dai pungenti sottotesti politici. Ottimo il montaggio sonoro e strepitosa l'interpretazione di Fiennes. Frettoloso il finale, ma comunque inaspettato e, soprattutto, è motivo di importati riflessioni.
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  • Discussione Reeves • 27/12/24 07:32
    Contratto a progetto - 758 interventi
    Ho sempre pensato che Isabella Rossellini assomigliasse molto a sua madre Ingrid Bergman. In questo film, però, la sua somiglianza con il padre Roberto Rossellini è molto evidente.