Formula 3 - I ragazzi dell'autodromo - Film (1993)

Penultimo film di Bianchi, forse voleva sfruttare il successo di Giorni di tuono; visti i mezzi inesistenti si ripiega sulla più modesta Formula 3 e si condisce la vicenda con sequenze softcore fatte ad hoc per la Di Pietro. Tra noiosissime corse in autodromo, un vago intrigo "thriller" e un triangolo amoroso/sessuale il film arranca per l'intera durata, peggiorato da prove attoriali pessime, una Ost abbastanza insulsa di Nico Fidenco e una confezione al massimo risparmio. Il risultato, manco a dirlo, è inqualificabile; da dimenticare.

Poche e anonime le riprese delle corse automobilistiche, dato che la primissima scena chiarisce gli intenti del regista, cioè realizzare l'ennesimo softcore in cui la trama è praticamente inesistente. A dire il vero, le scene erotiche non sono particolarmente spinte e si limitano a qualche accenno di preliminari. Se almeno Joe D'Amato, regista che ha frequentato ripetutamente il genere, aveva un'indubbia competenza tecnica, lo stesso non si può dire di Bianchi, che dirige svogliatamente. Brutta anche la fotografia. Consigliato solo agli affezionati delle procaci grazie di Carmen Di Pietro.

La Di Pietro torna nel ruolo di protagonista femminile in un softcore e si conferma davvero all'altezza. La faida sportiva tra i due automobilisti passa subito in secondo piano rispetto al triangolo, più sessuale che amoroso, che si instaura tra i piloti e la donna. Purtroppo niente a che vedere con il film di D'Amato per quando riguarda le scene e l'erotismo. A Bianchi il solo merito di aver scelto la Di Pietro che con la sua procacità: è l'unica ragione per guardare il film.