Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il racconto di Aleksej Tolstoj dal quale il film è tratto era già stato portato al cinema da Mario Bava, che ne aveva usufruito per costruire il più celebre episodio (“I Wurdalak”) del suo I TRE VOLTI DELLA PAURA. Era un episodio giocato tutto sulle atmosfere, in cui la fotografia voluta da Bava era protagonista assoluta. Giorgio Ferroni, che aveva già dato un fondamentale contributo al gotico italiano con l'ottimo IL MULINO DELLE DONNE DI PIETRA, amplia il racconto e lo trasforma il lungometraggio cercando in qualche modo di rievocare le atmosfere baviane....Leggi tutto Purtroppo, al di là del fatto che l'ex Sartana Gianni Garko non può competere col fascino oscuro di Boris Karloff, l’aver diluito un racconto già di per sé piuttosto scarno ha l'effetto di rendere il film di una lentezza non comune. Ogni azione è rallentata, i momenti in cui per troppo tempo non accade nulla sono frequentissimi, la recitazione è corretta ma pedantemente drammatica. La cinepresa si muove nella casa prima, nei boschi poi, senza mai riuscire a cogliere la scena efficacemente, riemergendo solo nello splendido finale. Comunque di altissima qualità la ricerca fotografica, che pur non potendo rivaleggiare con l’estro e il talento di Bava sa rendere suggestivi i paesaggi dominati da alberi secchi immersi spesso in una splendida luce notturna dai colori bluastri. Qualche discreta scena di sangue di derivazione vampirica (i Wurdalak sono infatti, in pratica, veri e propri vampiri che assediano la casa dei protagonisti, come nella NOTTE DEI MORTI VIVENTI). Musiche - brutte - di Giorgio Gaslini.

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Undying 24/03/07 00:14 - 3807 commenti

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Gianni Garko, rimasto a piedi con l'auto, si avventura lungo un sentiero "autunnale", avvolto da boschi sul confine con la ex Jugoslavia, dove la natura, con i suoi colori spenti, pare preludere a qualcosa di minaccioso e inevitabile (come suggerisce l'inizio stesso del film, ambientato all'interno di una casa di cura). La vicenda si svolge come un lungo flashback che lentamente, ma inesorabilmente, aumenta di tensione sino ad un (visivamente) duro pre-finale. Uno dei migliori "gotici" anni '70.

Deepred89 4/09/07 09:20 - 3744 commenti

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Ottimo horror gotico (ma con ambientazione moderna) dei primi anni 70. La storia riprende l'episodio dei Wurdalak di I tre volti della paura di Bava e nonostante qualche passaggio piuttosto lento riesce a funzionare. Ottima la regia di Ferroni, che riesce a creare un'atmosfera inquietante e suggestiva nonostante i mezzi non proprio abbondanti. Curiose per l'epoca le scene splatter. Bellissima colonna sonora di Giorgio Gaslini. Da non perdere.

B. Legnani 2/09/07 01:12 - 5576 commenti

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Patriarcale, zombesco. Inferiore al culto che ha. Certo: parte con le cascate di Monte Gelato, Raho, la Torosh e Felleghi, per cui l'amante degli Anni Settanta è già felice, ma la scarsità di mezzi (Ferroni usa bene gli orologi, le ruote di carro e le reste d'aglio, ma ha in mano troppo poco) ed alcuni dialoghi mediocrissimi non permettono al film un vero decollo, fino al prevedibile finale. Kovacic è interpretato dal doppiatore Renato Turi. Curioso, da vedere, ma da comparare neppure per scherzo all'ottimo Mulino... dello stesso Ferroni.

Ciavazzaro 11/06/08 11:49 - 4769 commenti

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Ferroni dirige un ottimo horror, forse superiore (ma di poco) al precedente Il mulino delle donne di pietra, con un'ottima atmosfera inquietante e un cast molto in parte. Ci sono Garko protagonista assoluto, la sensuale Agostina Belli, la Gimpera, Vanders, Raho e i bravi caratteristi Tom Felleghy e Rosa Torosh, il doppiatore Turi... Ottimi gli effetti speciali curati da Rambaldi, il tema musicale e l'ambientazione delle cascate. Tratto da I Wurdalak, di Aleksej Tolstoi.
MEMORABILE: Il finale, un vero colpo di scena.

Goblin 6/05/09 10:58 - 11 commenti

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A mio modesto parere considero i due film horror di Ferroni tra i migliori usciti in Italia. Questa sua seconda opera, pur non raggiungendo l'eccellenza de Il mulino delle donne di pietra, risulta davvero superlativa (stiamo pur sempre parlando degli Anni Settanta in Italia, quando con due lire a volte si riusciva a tramutare in oro il carbone)! La rilettura in chiave gotico-moderna dei Wurdulak di baviana memoria lascia decisamente il segno; ciò grazie alla solida regia, all'ottima atmosfera e agli attori funzionali, ma credibili. Inquietante gioiellino.

Caesars 28/10/09 08:43 - 3829 commenti

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Non male questo horror diretto da Ferroni, anche se inevitabilmente deve confrontarsi (uscendone sconfitto) con l'episodio "I wurdalak" del baviano I tre volti della paura, tratto dal medesimo racconto. Comunque l'idea di narrare il tutto in un lungo flashback in cui il povero Gianni Garko, rinchiuso in una casa di cura mentale, rivive gli accadimenti, non è male e anche il finale, peraltro previdibilissimo, è discreto. Certamente il ritmo è lentissimo e ciò può far storcere la bocca a molti, ma negli anni '70 era cosa diffusa.

Buiomega71 16/12/10 19:33 - 2960 commenti

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Uno degli horror italici ancor oggi sottostimato e che meriterebbe una riconoscenza a pieno merito. Zeppo di un'atmosfera autunnale e terrificante e di un colpo di scena finale tra i più belli e inaspettati di tutto il cinema horror tout court. L'ho preferito all'episodio Baviano dei Wurdalak, a cui si ispira e ancor oggi ho inquietudine ad avventurarmi nei boschi per colpa di questo film (e non per nulla, vedendo lo stupefacente The blair witch project, mi è tornato alla mente). Una tappa obbligata per tutti gli amanti del cinema della paura.
MEMORABILE: La strega che appare nei boschi. Le bambine (tra cui Cinzia De Carolis) che spiano dalla finestra.

Cotola 8/08/10 23:38 - 9187 commenti

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Bel gotico italiano che dopo una prima parte piena di intrigo e di mistero innesta nella seconda, specie nel finale, la marcia orrorifica con qualche punta splatter per concludere poi con un bel finale crudele e beffardo. Un film di genere solido e molto godibile che si avvale della sapiente mano di Ferroni e di una sceneggiatura, tratta da un racconto di Tolstoj (ma non quello di "Guerra e pace"), ben scritta. Chi ama il genere lo recuperi poiché non resterà deluso.

R.f.e. 10/08/10 19:09 - 816 commenti

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Preferisco di gran lunga, come versione cinematografica del racconto di A. K. Tolstoj, l'episodio contenuto nel baviano I tre volti della paura. Infatti, come dicevo anche nel mio commento della pellicola di Bava, il film di Ferroni mi ha sempre dato l'impressione di essere stato girato "nel boschetto sotto casa" (sic!) e comunque non sembra credibile che un'intera famiglia viva davvero nella casetta che si intravede nel film, per non parlare del casting non proprio esaltante.

Trivex 10/01/11 13:53 - 1761 commenti

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Buon horror d'atmosfera, con affermata tensione e qualche spruzzata di liquido rosso, tanto per condire la storia. Cupo e lento, con l'atmosfera che diventa quasi insostenibile, mentre si cerca di comprendere se il ritorno del caro sarà da festeggiare o da maledire. Semplicistico rispetto al Mulino delle donne di pietra, girato con sana parsimonia, può tranquillamente trasmettere un rassicurante messaggio sulla sobrietà economica. Il risultato qui dipende anche dal minimalismo: bello, anche con pochi soldi.

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Fauno 27/06/11 22:08 - 2221 commenti

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Trama, ambientazione ed evoluzione sono ottime... con qualche scena splatter in più sarebbe diventato un cult, ma resta pur sempre un must (d'altronde era solo il'72). Più che i due protagonisti mi son piaciuti molto Bill Vanders (Jovan), già visto nello splendido Assassination di Miraglia e ovviamente la Gimpera, ma che dire del brigadiere Kovacevic, anche se si vede solo un minuto? Per i lineamenti particolari e per il nuovo impiego, sarebbe da almanacco dell'horror... Lasciano molto a desiderare le casualità delle ultime due morti.

Gestarsh99 25/07/11 21:08 - 1395 commenti

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Penultimo lavoro registico per Ferroni, che a 12 anni di distanza dal pregevolissimo Il mulino delle donne di pietra torna nuovamente a bazzicare i lidi nebbiosi dell'horror gotico riprendendo lo stesso romanzo di Aleksej Tolstoj da cui era stato tratto il baviano I Wurdulak. È notevole lo sforzo di far convivere il clima fosco, decadente e autunnale delle penombre selvatiche coi limpidi accenni alla Notte di Romero e la voce calda e vellutata di Edda Dall'Orso, ma la rozzezza formale e l'abuso scoordinato dello zoom fanno inevitabilmente scadere la qualità dell'insieme.
MEMORABILE: La bocca orrendamente insanguinata della piccola Cinzia De Carolis.

Bruce 27/01/12 17:07 - 1007 commenti

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Lento è bello; così almeno si può dire a proposito di questo notevole horror di Ferroni, dalle tinte forti e quasi macabre. La lentezza riesce a farci entrare meglio nell'incantesimo diabolico dei Wurdulak, in quel paesaggio ancestrale, immobile, pauroso e straniante, dove la vita è così vicina e simile alla morte. Da vedere.

Daidae 27/02/12 07:36 - 3231 commenti

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Ecco uno degli utimi, rari gotici decenti all'italiana. La storia del Wurdalak già trattata dall'ottimo Bava viene qui riproposta e per certi versi migliorata. Da segnalare la bravura della Belli che qui fa valere, oltre alla sua bellezza, anche le sue doti di attrice; bene anche il resto del cast. Tre pallini.
MEMORABILE: Il finale.

Ryo 1/02/12 20:33 - 2169 commenti

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Quello che subito salta all'occhio è la fotografia tendente al rosso, cupa e sporca. La storia parte da uno spunto poco originale, ma si sviluppa in maniera eccelsa e incute timore per la maggior parte del film. Gli attori sono ben impersonificati (c'è persino un sosia di Hugh Jackman). Centrate la location del bosco e della catapecchia, buoni effetti splatter. Horror tutto da gustare.
MEMORABILE: La fuga in macchina.

Max renn 29/03/12 23:22 - 80 commenti

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Ad oltre un decennio di distanza da Il mulino delle donne di pietra, Ferroni vira nuovamente sull'horror proponendoci una storia di streghe e non morti di ispirazione letteraria. Seguendo la moda del decennio, il regista è costretto ad abbandonare le fini e suggestive atmosfere del gotico, imprimendo maggior risalto al macabro grandguignol e a quelle ossessioni cinematografiche che si riversano sugli spaccati di periferia (Non aprite quella porta è ancora spora latente, ma i tempi stanno maturando). Suspense dicreta... e poco altro.

Homesick 30/04/12 18:00 - 5737 commenti

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La versione del racconto di Tolstoj, già proposto da Bava con l’immenso Boris Karloff come guest-star, procede lento e scarno, privilegiando atmosfere gotiche di seconda mano (l’arcaico villaggio di contadini sperduto nel bosco) e il senso di angosciante impotenza provocato dalle scene nell’ospedale psichiatrico; piena rimonta con il deciso rifiuto dell’happy end. All’inadeguatezza dei mediocri attori si sottraggono un Gianni Garko risucchiato nel vortice di un’irreversibile follia e la zombesca strega Maria Monti. Troppo poco, comunque, per giustificare lo status di cult-movie.
MEMORABILE: Il cadavere con gli occhi sanguinanti.

Chappaqua 18/06/12 12:52 - 16 commenti

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La prima volta l'ho visto appena uscito. Poi lo avrò rivisto almeno altre cinque volte, ed ogni volta rimanevo incantato dalle atmosfere cupe e dall'incedere lento e onirico del film. Esattamente il contrario delle pellicole moderne (e dalla vita nevrotica di oggidì), dove non si riesce nemmeno a pensare. Assolutamente da vedere, come antidoto agli horror attuali. Le fiabe non devono sembrare realtà, devono rimanere fiabe.

Giùan 20/08/12 14:03 - 4678 commenti

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Ferroni torna dopo 12 anni alle atmosfere gotiche de Il mulino, recuperando il congestionante racconto di Tolstoj cui aveva già attinto Bava. Il prologo e l'epilogo nella "contemporaneità" dan la sensazione di esser fuori luogo e "tempo", ma quando il film sosta nella terra di nessuno della famiglia zombi-vampiresca, la fiaba nera funziona e attrae nel suo buco nero, nelle tare create dalla mancanza d'amore. Se l'atonia di Garko, pur congruente, è alla lunga fastidiosa, frementi sono le partecipazioni femminili, dalla strega Monti alla piccola De Carolis.
MEMORABILE: Il ritorno a casa del vecchio dopo il rintocco delle 6; La madre che si abbandona al bacio della figlia vampirizzata; I wurdalak alla finestra.

Corinne 29/09/12 19:22 - 421 commenti

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Non ha la carica visiva del corto baviano tratto dallo stesso racconto, ma nella sua semplicità l'ho apprezzato di più. Un horror classico, con la terribile maledizione che grava su una famiglia, lo straniero coinvolto suo malgrado, la storia d'amore, la bella della situazione... e un finale che se non può dirsi inaspettato, di certo fa il suo effetto, andando contro i clichè del genere. Riuscito quindi, anche nel trasporre ai giorni nostri una vicenda di sapore antico.

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Von Leppe 14/12/12 15:50 - 1272 commenti

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Notevole e anticipatore sui tempi il set con casa nel bosco, per questo adattamento dei Wurdulak di Tolstoj già portato magnificamente sullo schermo da Bava (con, purtroppo, inevitabili deja vu e confronti); ma quello era un episodio mentre Ferroni ne fa un film intero, molto diverso a cominciare dall'ambientazione contemporanea e per la figura della strega nei boschi. Pregevoli la marcata componente rurale e contadina e i tocchi splatter. Ottima la sceneggiatura nell'idea del flashback e dello splendido finale.

Lucius 10/01/13 10:58 - 3015 commenti

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Buon gotico italiano che difetta esclusivamente nel reparto effetti speciali, comunque esigui nel film. Avvolto da una suggestiva atmosfera che costituisce di per sè un valore aggiunto e irrinunciabile per un film del genere, si fa apprezzare per la semplice ma convincente sceneggiatura e per l'ambientazione rurale, il cui fascino ancestrale deriva dalle antiche terre adiacenti il lago di Bracciano. Essenziale.

G.enriquez 21/03/13 01:29 - 121 commenti

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Ottimo horror d'atmosfera per Ferroni, regista che conosce i tempi e i modi per creare tensione nello spettatore, specie se ha dalla sua un soggetto e una sceneggiatura ben curati. Buona la fotografia, effetti speciali poveri ma rozzamente efficaci. Per mia fortuna non ho ancora visionato il corrispettivo Baviano tratto da I tre volti della paura, che molti dicono esser superiore, così ho potuto dare un giudizio distaccato. Colmerò presto la lacuna, ma questo è in ogni caso un film da vedere.

Hackett 4/07/13 23:31 - 1868 commenti

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Affascinante a tratti ma non del tutto riuscito. La storia è semplice e si basa su atmosfere e superstizioni, ma manca la cattiveria necessaria, manca l'inquietudine che Mario Bava (traendo spunto dallo stesso racconto) invece aveva saputo dare nel suo adattamento. Attori dignitosi, alcune soluzioni interessanti, ma non convince e non spaventa.

Pumpkh75 9/07/13 21:57 - 1782 commenti

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Rurale e tardo gotico, riempie il proprio carniere con alcune parti affascinanti e ben realizzate, ma anche con passaggi eccessivamente lenti che ne appesantiscono la visione: in tal senso le sequenze in ospedale, seppur a me non graditissime e fuori sincrono con l’ambiente della storia, fungono da necessario toccasana. Cast succoso, regia artigianale ma efficace. Non male, ma i Wardulak baviani e il Mulino dello stesso Ferroni gli sono superiori.
MEMORABILE: I bambini alla finestra...

Jdelarge 12/06/14 11:55 - 1000 commenti

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Un buon horror diretto dallo specialista Ferroni, sempre bravo a sfruttare al massimo gli ambienti (in questo caso una foresta sperduta) e a valorizzare la storia grazie a inquadrature davvero degne di nota. Il ritmo è lento, ma è funzionale alla progressiva metamorfosi che colpisce la povera famiglia. Nel complesso, pur essendo un horror degli anni '70, il film sembra più ancorato al gotico italiano anni '50 e ancor prima a certo horror americano dei '40. Interessante.

Nicola81 11/10/14 17:18 - 2902 commenti

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Ferroni torna al gotico 12 anni dopo l'ottimo Il mulino delle donne di pietra, portando sullo schermo un racconto che già ispirò il secondo episodio del baviano I tre volti della paura. L'impressione, avvalorata da un ritmo piuttosto lento, è che l'aver trasferito la vicenda ai giorni nostri sia andata a discapito della tensione. Buona prova del cast e piacevoli musiche di Gaslini per un prodotto realizzato con indiscussa professionalità, ma oggettivamente datato. Finale amaro e beffardo.

Maik271 7/02/15 21:23 - 436 commenti

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Sfruttando un'ambientazione rurale ma contemporanea (verosimilmente una zona al confine italo-jugoslavo), a differenza di quanto fece Bava a suo tempo, Ferroni rivisita il racconto di Tolstoi "I Wurdulak" riuscendo a stupire per l'ottimo risultato. Ben curati i vari aspetti del film: buona colonna sonora, ottimi gli effetti speciali di Rambaldi e il discreto cast.

Myvincent 14/07/15 08:52 - 3802 commenti

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Rifacendosi a Mario Bava e quindi a Tolstoi, il film è un angosciante racconto sui non viventi, perlopiù ambientato in una diroccata tenuta di campagna. Se si escludono alcuni dialoghi scadenti e una recitazione non sempre appropriata, colpiscono sia le atmosfere "nere" sia gli effetti speciali di un certo pregevole artigianato, come pure il finale davvero cattivo. Un altro prodotto anni '70 che non delude.
MEMORABILE: Le morti dei wurdalak tipo "bambole squagliate" dal fuoco...

Minitina80 28/11/15 14:56 - 3004 commenti

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Ferroni dimostra ancora una volta di avere una buona mano e dirige un horror cha possiede alcuni spunti veramente notevoli, soprattutto nella seconda parte, quando si entra nel vivo della storia. Non stonano i richiami tra la casa nel bosco e l’ospedale (molto differenti tra loro) e nemmeno gli effetti speciali. Da vedere e riscoprire, possibilmente evitando qualsiasi inutile paragone con opere precedenti.

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Samdalmas 20/06/16 16:49 - 302 commenti

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Ferroni torna al cinema gotico molti anni dopo Il mulino delle donne di pietra e s'ispira al racconto "I Wurdalak" come fece Bava. Se fosse uscito prima sarebbe stato un classico, ma lo stile è ormai datato e manca la giusta dose di mistero. Gianni Garko offre una misurata interpretazione mentre Agostina Belli se la cava pur non essendo il suo genere. C'è anche il mitico Umberto Raho. Musiche di Gaslini.
MEMORABILE: Il finale nell'ospedale.

Pinhead80 30/12/16 14:10 - 4949 commenti

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A seguito di un incidente un uomo rimane con l'auto in panne in un bosco abitato da individui impauriti da una strana entità che minaccia la loro esistenza. Ferroni ha sicuramente il merito di portare un tocco di horror/fantastico nel cinema di genere italiano e lo fa dirigendo un adattamento del romanzo "I Wurdalak" di Tolstoj di tutto rispetto. Pregevole il fatto che si mantenga un'atmosfera straniante e lugubre sino all'azzeccato finale. Una pietra miliare dell'horror italiano dell'epoca.

Rufus68 9/03/18 22:55 - 3868 commenti

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D'inaspettata qualità. Anzitutto per la claustrofobica atmosfera che lo accompagna (ottima l'ambientazione solitaria) e poi per l'intelligente cornice girata nell'ospedale psichiatrico che favorisce la tensione per l'attesa creata e poi la scioglie con l'unhappy ending. Le scene cruente sono le più deboli esplicitando il non detto in maniera troppo evidente e pacchiana (gli effetti non sono gran cosa). Discreto il contorno d'attori, soprattutto il cast femminile.

Ira72 31/10/18 14:26 - 1327 commenti

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Quasi interamente ambientato in un bosco, con pochi personaggi. La forza del film sta nel fatto che, proprio in quel bosco, potrebbero celarsi pericolose creature: streghe? demoni? vampiri? licantropi? zombi? A saperlo... Potabile, nel complesso. Specie per la suspense e per alcuni effetti splatter ben dosati. Finale abbastanza telefonato e ingenuo. Ma forse, questo candore, è anche il punto forte dei generi horror anni 70.

Il Dandi 14/10/20 02:24 - 1917 commenti

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Dallo stesso racconto di Tolstoj (non si tratta di "quel" Tolstoj, ma di un suo cugino) che aveva già ispirato un episodio dell'antologico I tre volti della paura, Ferroni tira fuori un gotico di ambientazione contemporanea, di cui a tratti addirittura ci si dimentica grazie alla cornice autunnale e boschiva, lontana dal fiabesco Technicolor che fu del film di Bava (ma anche del suo stesso Mulino delle donne di pietra) eppure non stonata. L'unico difetto è la necessità di diluire lo spunto in un lungometraggio, penalizzando un po' la prima parte.
MEMORABILE: La dissoluzione del corpo del vampiro trafitto; Il risveglio della strega Maria Monti.

Keyser3 11/12/20 23:27 - 444 commenti

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Discreto horror gotico di Ferroni nel quale è evidente l'influenza baviana (la vicenda dei Wurdalak trattata nei Tre volti della paura, gli effetti grandguignoleschi). Il merito principale del regista è quello di conferire alla pellicola una fitta aura di mistero, grazie anche alle angoscianti musiche di Gaslini. Insolita l'ambientazione di confine, fra Italia e Jugoslavia (ricreata sul lago di Bracciano), mentre alla piccola De Carolis, reduce dal successo del Gatto a nove code, è riservato un ruolo davvero inquietante. Il finale invece è abbastanza prevedibile.

Bullseye2 1/11/21 13:54 - 444 commenti

I gusti di Bullseye2

Notevole tardo gotico, sicuramente meno affascinante della versione di Bava ma perfettamente collocato nel suo tempo con audaci tocchi di splatter, sesso e atmosfere acide e lugubri che anticipano gli orrori campestri di Hooper e Craven. Ferroni sarà anche lontano in questo caso dai fasti del suo precedente gotico e dal genio di Bava, ma segna qui il suo ultimo film di gran livello. Ottimi Garko e la Belli, di grande qualità le musiche di Gaslini. Un classico dell'horror tricolore forse minore ma sempre di grande importanza.

Schramm 19/05/22 12:09 - 3592 commenti

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Avanti sui tempi (e su modi che Fulci si divertirà a esasperare), Ferroni fa del gotico del macabro dello scabroso e dell'allucinatorio tutto un locupletare da jawdropping continuo: licenze gore già in splatter-zone elevate a meccanismo matematico incalcolabile, una visione segregazionista e protestataria di civiltà e progresso, il virus della disfunzionalità che unisce-divide austero familismo arcaico e/dalla disgregazione valoriale moderna, una narrazione inginocchiata a quell'imponderabile che olia e spezza gli appositi sostegni. E con Tolstoj quale breviario! Vuoi non sbalordire?
MEMORABILE: Allucinatorio memento manicomiale tra teschi brulicanti di vermi, volti che esplodono e cuori strappati dal petto; La lenta decomposizione del volto.

Noodles 4/07/22 12:09 - 2335 commenti

I gusti di Noodles

Una piccola perla dell'horror nostrano, ambientato però in Jugoslavia. Si tratta della riproposizione di un racconto di Aleksej Tolstoj. Il film non ha dalla sua sicuramente un ritmo vivace, e impiega un po' di tempo per farsi davvero interessante. Ma il contorno di grande inquietudine e desolazione regge da solo una trama di per sé piuttosto esile. Eccellenti gli attori, con ottima scelta dei volti maschili e un'Agostina Belli sempre splendida. Finale beffardo e amarissimo. Merita assolutamente una visione per le sue atmosfere. Da riscoprire.

Ronax 25/02/23 01:45 - 1285 commenti

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Ferroni riprende il racconto di Aleksej Tolstoj allungando per un film che ha l'ovvia conseguenza di dilatare oltremodo i tempi della narrazione, che soffre di una notevole lentezza e che prede quota solo nella parte conclusiva, con il suggello di un finale particolarmente amaro. Nominalmente ambientato fra le foreste della ex-Jugoslava, ha all'attivo il fascino dell'ambiente naturale selvaggio e della cappa di mistero e di orrore che vi grava. Poco convinto Garko, brava e intensa la Belli.
MEMORABILE: La bambina trasformata in vampiro.

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MUSICHE:
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  • Homevideo Noir • 12/06/12 18:49
    Galoppino - 573 interventi
    Ultime news: purtroppo ci sono problemi per i diritti sul mercato italiano e quindi, salvo sorprese, per ora uscirà solo per il mercato americano (con audio italiano). Se avrò altre notizie vi terrò aggiornati.
  • Homevideo Digital • 20/10/12 14:09
    Portaborse - 4039 interventi
    Dvd della Raro Video disponibile dal 12/12/2012!!!
  • Musiche John trent • 28/12/12 15:52
    Custode notturno - 526 interventi
    Altro tema di Gaslini:

    https://www.youtube.com/watch?v=WTvSyehiAVA
  • Homevideo Lucius • 10/01/13 10:44
    Scrivano - 9041 interventi
    Il dvd della Raro Video presenta tra gli extra l'inizio alternativo che è poi quello estrapolato dalla vhs.
    Un fotogramma dall'edizione Raro Video:

    Ultima modifica: 10/01/13 10:45 da Lucius
  • Homevideo Deepred89 • 10/01/13 12:49
    Comunicazione esterna - 1603 interventi
    Il dvd Raro presenta una versione comprendente scene di nudo e di sangue (tutte concentrate all'inizio) assenti dalla versione cinematografica italiana. Tali scene sono presenti in alcune vhs estere (olandese, svedese e giapponese, quest'ultima però con censure ottiche).
  • Homevideo Mco • 10/01/13 18:29
    Risorse umane - 9970 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    Il dvd Raro presenta una versione comprendente scene di nudo e di sangue (tutte concentrate all'inizio) assenti dalla versione cinematografica italiana. Tali scene sono presenti in alcune vhs estere (olandese, svedese e giapponese, quest'ultima però con censure ottiche).

    Quindi anche le versioni vulgate in tv sono sicuramente prive di questi elementi?
  • Homevideo Deepred89 • 10/01/13 20:18
    Comunicazione esterna - 1603 interventi
    Esatto. La versione Mediaset corrisponde con la versione cinematografica italiana.
  • Homevideo Mco • 11/01/13 21:02
    Risorse umane - 9970 interventi
    Deepred89 ebbe a dire:
    Esatto. La versione Mediaset corrisponde con la versione cinematografica italiana.

    La versione Mediaset in mio possesso (completa, a differenza di altri passaggi televisivi) ha una durata di 86 minuti circa.
    Saresti così gentile da dirmi a quanto corrisponda quella della Raro?
    Grazie mille.
    Ultima modifica: 11/01/13 21:03 da Mco
  • Homevideo Deepred89 • 11/01/13 22:05
    Comunicazione esterna - 1603 interventi
    Il master del dvd Raro dura 1:25:38.
    Come scrivevo sopra non si tratta di un caso di cut/uncut, ma di due diverse versioni del film.

    Il segmento di film che in questo link (http://www.youtube.com/watch?v=cJc6y9aC9rY) va da 3:03 a 4:12 nel dvd è sostituito da un susseguirsi di inquadrature di teschi, cuori palpitanti appena estratti, mani che palpeggiano una donna integralmente nuda e frammenti (le radiografie, i primi piani di Garko) presenti anche nella versione italiana, per un totale di esattamente un minuto e 28 secondi.
  • Curiosità Buiomega71 • 12/02/14 10:08
    Consigliere - 26303 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (un pò "vissuto" per via del tempo) della Prima tv (Ciclo: Horror all'italiana, Luglio 1982) di La Notte Dei Diavoli: