Oltre il guado - Film (2013)

Oltre il guado
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Anno: 2013
Genere: horror (colore)
Note: Aka "Across the river".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/04/14 DAL BENEMERITO PINHEAD80
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Gabigol 10/08/17 14:08 - 580 commenti

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Pellicola dall'atmosfera ansiogena che vive di una magistrale gestione del sonoro nonché della maniacale cura dei dettagli sia degli interni che dell'ambiente esterno (notevole il villaggio abbandonato di Topolov). Nonostante si senta la necessità di una maggior chiarezza - la sceneggiatura non viene in soccorso di tal esigenza, purtroppo -, la pellicola di Bianchini dimostra che non servono budget milionari per costruire efficaci esercizi di tensione. Film italiano da riscoprire assolutamente!

Pinhead80 27/04/14 11:37 - 4759 commenti

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Prova della maturità per Bianchini che ci propone un horror rurale dalle atmosfere inquietanti. Difficile non immedesimarsi con il povero etologo vittima di una sorta di incantesimo mortale. Tutto il film è impregnato d'atmosfere magiche che rafforzano il senso di straniamento che si prova a guardare il film. La scelta di far parlare pochissimo gli attori pare saggia. Altro che The Blair witch project...
MEMORABILE: Il girotondo delle due sorelle attorno all'albero. I ruderi che ricordano molti luoghi delle mie parti.

Digital 14/09/14 09:43 - 1257 commenti

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Etologo si avventura in un luogo mortifero che lo proietterà gradatamente in un incubo sospeso tra realtà e sogno. Horror low-budget formalmente valido ma che lascia l’amaro in bocca. Sì, perché se da un lato il paesino dimenticato da Dio garantisce una sicura atmosfera lugubre, dall'altra si deve fare i conti con una lentezza che, specie nella seconda parte, diventa talmente esasperata da far appisolare persino chi si è scolato più di un bicchiere di caffè. Avrebbe funzionato maggiormente se fosse stato un cortometraggio.

Viccrowley 10/12/14 07:28 - 814 commenti

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Bianchini è un autore da tener d'occhio e questa è la prima cosa da notare dopo la visione di questo piccolo, ansiogeno horror tra il boschivo e il rurale. Un solo protagonista che tiene bene la scena per tutta la durata della pellicola, quasi sempre in silenzio e circondato da rumori che assurgano al ruolo di veri comprimari. Atmosfera creepy che regge bene e rimandi a un orrore lovercraftiano che aleggia e ammanta un contesto triste e malinconico. Unico neo l'eccesiva dilatazione della parte centrale, che rischia di portare un po' di noia.
MEMORABILE: Le due sorelle, chiaro rimando ai ghoul lovercraftiani.

Cotola 30/12/14 10:41 - 9043 commenti

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Horror italico per certi versi atipico (è quasi muto: ci sono pochissime parole di italiano e qualche dialogo in sloveno) che meritoriamente cerca di creare tensione, riuscendoci ma solo in parte, attraverso l'atmosfera e l'attesa e non con i soliti spaventi meccanici o gli effetti splatter. Peccato però che il plot sia un po' troppo scarno e risicato e che ad un certo punto la progressione narrativa si blocchi e si ripetano troppo alcune cose. In questo modo la suspence viene meno. Con più idee ne sarebbe potuto venire fuori un piccolo gioiello. Molto curata la bella confezione.

Daniela 9/06/15 08:52 - 12662 commenti

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Studiando la fauna dei boschi sloveni, un etologo solitario scopre un paese in rovina, solo apparentemente disabitato... Horror low cost di bella ambientazione che per certi aspetti sembra la versione nostrana di BWP, girata meglio e con un protagonista verso il quale è possibile provare umana comprensione. Dialoghi ridotti al minimo, e quasi tutti in slavo. In assenza di sottotitoli, capito il giusto, ossia molto poco, il che ha aumentato la cripticità della vicenda. Una sceneggiatura meno ripetitiva avrebbe giovato, ma le immagini sono suggestive, il talento visivo c'è.
MEMORABILE: Le due gemelle legate alle sedie

Minitina80 1/09/15 11:30 - 2984 commenti

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Una pellicola di buona fattura, ragionata e diretta con una professionalità di cui spesso sono sprovviste le produzioni a basso costo. La solitudine dei boschi, il buio della notte, il silenzio tra i ruderi e i rumori del vento e della pioggia alimentano le inquietudini e le paure dell’ignoto. Forse si poteva osare qualcosa di più sul piano puramente visivo per riempire qualche vuoto di troppo, anche se la sufficienza è raggiunta comunque e con merito.

Pumpkh75 16/09/15 21:49 - 1749 commenti

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Bianchini fa centro, riducendo all'osso la trama (forse troppo...) e puntando tutto su ruderi, ricordi e rumori; la silente tensione, tra urla e bisbigli, genera una solida inquietudine dal passo lento ma inesorabile che mitiga discretamente qualche inevitabile momento di stasi. La presenza dei soccorsi alla fine ha il sapore della forzatura, seppure la bilancia si equilibri con il look azzeccato delle due gemelle, minimale ma davvero spaventoso. Riuscito.

Hackett 24/11/15 07:52 - 1867 commenti

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Davvero un bel film questo horror di Bianchini, ennesima prova di quanto in questo genere di cinema l'atmosfera e una buona regia contino piú di effetti speciali a profusione. Trama semplice, dialoghi quasi inesitenti ma una tensione crescente, strisciante, che si affida a suoni, rumori e silenzi. Bravo anche il protagonista, che porta quasi sempre su di sè il peso dell'inquadratura. A mio avviso anche migliore del più conosciuto Shadow di Zampaglione, con il quale divide la misteriosa location friulana.

Saralex 24/01/16 12:03 - 74 commenti

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Peggio del miglior sonnifero. Scene lentissime, che iniziano e si interrompono, senza capo né coda... inquadrature lunghe, attese spasmodiche. Non succede praticamente niente. Sembra di guardare un lunghissimo cortometraggio, o peggio ancora una scena ripetuta all'infinito. Un quadro d'arte moderna palesemente insignificante, spacciato per capolavoro. Se questa è la strada del nuovo modo di intendere l'horror, allora io scendo e torno indietro.

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Homesick 29/02/16 17:19 - 5737 commenti

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Non essendogli d'aiuto il sin troppo scarno script e i pochi dialoghi esplicativi - alcuni di essi addirittura in dialetto sloveno -, Bianchini si dedica a reiterare e perfezionare i meccanismi tipici del suo cinema della paura - un orrore teratomorfo felpato e alluso con rumori, sospiri e silenzi -, affidandosi ai paesaggi naturali giuliani, che forniscono boschi tetri e borghi abbandonati con case dirute e luride. Si scorgono ancora le ombre dell'Avati gotico-padano, anche se l'impianto narrativo è assimilabile piuttosto a mockumentary stile Il mistero di Lovecraft. **!/***
MEMORABILE: I teli squarciati dagli artigli.

Victorvega 25/07/16 11:50 - 502 commenti

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Veramente notevole! Il regista dimostra tutto il suo talento cercando di sopperire alle carenze di budget con il "mestiere". La tensione è ben distribuita e la scelta dell'unico personaggio e dell'assenza di dialoghi non ne pregiudicano la riuscita. Unico neo la dilatazione dei tempi, con una fase centrale in cui non succede praticamente nulla ma in cui il regista riesce a tener alta la tensione. Probabilmente sarebbe stato perfetto in forma di cortometraggio.

Undying 26/11/16 18:51 - 3807 commenti

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Cinema fatto di atmosfere, di (poche) luci e (tante) ombre nelle quali rumori, scricchiolii, versi di animali o boati dal cielo (sempre piovoso e caratterizzato da temporali) avvolgono lo spettatore portandolo in una dimensione realistica al confine della rassegnazione, qui espressa da un bravo protagonista dotato del physique du rôle. Location suggestiva, sul limitare del confine nazionale, con dialoghi ridotti all'osso (poche parlate in sloveno di alcuni residenti) e un finale decisamente riuscito ne fanno un film interessante da seguire...

Dr.mabuse 18/03/18 12:09 - 18 commenti

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Storia perfetta da horror, quella di un etologo inghiottito dalle malefiche e selvagge presenze che abitano i favolosi e reconditi passi tra Friuli e Slovenia. Ma l'irrazionalità nella pianificazione delle riprese, all'insegna del "tanto risolviamo in montaggio" (indecente nei primi 10'), il penoso missaggio score musicale (ipertrofico)/sonoro d'ambiente (ottimo), penalizzati entrambi, la sintassi campi-piani dilettantistica, inficiano tutto ciò che di buono apportano la superba location, lo script, scarno ma calzante e la fotografia corretta.

Lucius 5/02/17 16:16 - 3015 commenti

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Dopo il promettente ma semi-professionale Custodes bestiae, Bianchini fa un salto di qualità a livello tecnico e per il cinema italiano realizzando una pellicola pregna di mistero e suggestioni sensoriali, degna del genere a cui appartiene. Lo stampo è internazionale: si nota il grande lavoro che c'è dietro a una produzione come questa. Le suite strumentali sono il risultato di una grande ricerca sulle sonorità primitive. Film di atmosfera, location essenziale (un bosco) e grande resa visiva. Un cineasta in crescita esponenziale.

Myvincent 27/02/17 20:45 - 3741 commenti

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Un etologo arriva, sulle tracce di una volpe "guidata", in un paesino diroccato, tragico scheletro di una vita che fu, ma qualcosa o qualcuno sembra animarlo sinistramente. Trattasi di un buon esempio di horror low-budget, dove protagonista è l'attesa di una natura che, imprevedibile, suscita ansia e lugubre mistero. Alla solitudine dell'uomo corrisponderà tutto l'orrore dell'imponderabile, come una vecchia filastrocca che nessuno più riesce a dimenticare...

Giùan 9/05/17 09:36 - 4559 commenti

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M'è parso un di quei canonici film da lodare per le migliori intenzioni ma privo di qualsivoglia plasma cinematografico, considerazione ancor più da rimarcare se si pensa al genere cui bisogna comunque ascriverlo. Bianchini mostra d'aver fatto tesoretto della sua attività di film-maker indipendente, costruendo una atmosferica cornice antropologica la cui inquietudine vorrebbe scaturire dall rarefazione e invece finisce inesorabilmente per evaporare tra le macerie di una sorta di borgo pluviale. Di un rigore che s'ammira ma non coinvolge né sconvolge.

Rambo90 23/06/17 16:15 - 7697 commenti

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Un film dallo stile visivo molto curato e interessante, a cui però non corrisponde una sceneggiatura altrettanto valida. La prima parte promette molto e crea una certa atmosfera, che cade subito però con l'arrivo in paese, dove cominciano una serie di azioni ripetitive del protagonista, appesantite dalla quasi totale assenza di dialoghi. A ciò si aggiunge un finale prevedibile. Peccato perché regia e fotografia sono valide, così come l'interpretazione del protagonista.

Rufus68 23/10/17 21:51 - 3842 commenti

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Desolato e raggelante, coraggiosamente lontano dagli stereotipi dell'horror contemporaneo per la sua pervicacia nell'escludere colpi bassi e bau bau. La costruzione dell'atmosfera all'inizio è ammirevole nella sua essenzialità; nella seconda parte la tensione tende ad allentarsi gradatamente per colpa di una sceneggiatura più impalpabile che allusiva e, perciò, incapace di far ripartire con forza il racconto. Meritorio.

Buiomega71 2/06/18 01:07 - 2910 commenti

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Pervaso da un sentore di desolazione e putrefazione, fiaba nerissima e incancrenita in ruderi sperduti nel nulla. L'elemento acqua (come negli horror giapponesi) ingloba l'opera di Bianchini (che ha la saggia intuizione di mostrare poco il volto delle due terrificanti gemelle in odor di stregoneria) con punte spaventose (il filmato notturno, il girotondo attorno all'albero, il dopopasto cannibalico) e tocchi poetici (le vestali portate dal fiume). Bianchini guarda a certo cinema herzoghiano e tarkovskijano (non solo perché piove nelle case), difettando nel ritmo, un po' flemmatico.
MEMORABILE: Le terrifiche gemelle che salgono le scale; L'emissione di urina di una delle due; L'inquietante foto di gruppo scolastica; Le ciocche di capelli.

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Kinodrop 9/10/18 17:39 - 2950 commenti

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Una narrazione affidata quasi esclusivamente alle suggestioni visive e soprattutto sonore, che punteggiano la perenne atmosfera di attesa di qualcosa di angosciante che dovrà accadere. Tutto questo però non basta a far scattare il meccanismo dell'horror, che pospone continuamente una qualche soluzione restando così prigioniero della monotonia e della reiterazione di gesti minimali e di espedienti fragili. In più, l'assenza di dialogo e la laconicità dello script costringono a un finale affrettato e criptico (forse più adatto a un cortometraggio).
MEMORABILE: Musica non ovvia di buon livello; Tanta pioggia fuori e dentro; La fine del camper; I tronchi insanguinati.

Lupus73 5/11/19 18:42 - 1494 commenti

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Con Bianchini siamo nei territori dell'horror regionale alla Avati (non padano bensì friulano). Un etologo arriva in un paese abbandonato ai confini con la Slovenia, ma oltre alle tracce di animali trova qualcosa di strano. Film quasi muto, se si eccettuano i monologhi tecnici del protagonista; questo contribuisce a rafforzare l'atmosfera creata dalle ambientazioni (foreste, case di montagna fatiscenti, luci notturne e suoni) che è il punto di forza del film. Si sarebbero potuti mostrare diversamente i volti delle gemelle (o non mostrarli). Una rivelazione tutta italiana.

Fedeerra 12/12/20 23:02 - 770 commenti

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Al film di Bianchini non servono parole, non serve nemmeno una storia vera e propria. Oltre il guado vive di tetre atmosfere e di un uso delle location sbalorditivo. Ogni inquadratura, ogni angolo di quei boschi o di quelle case diroccate sono già di per sé un racconto dell’orrore. Onirico, inquietante e con una colonna sonora imponente e indimenticabile. Senza dubbio uno dei migliori horror italian degli ultimi vent'anni.

Bubobubo 4/01/21 11:47 - 1847 commenti

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Alla periferia dell'impero europeo non solo il passato, faulknerianamente, non passa mai, ma i contorni di favole e leggende, resi indistinti dall'acqua, sfumano continuamente nella realtà. Il maggior pregio dell'horror naturalistico di Bianchini, girato negli impenetrabili boschi tra Friuli e Slovenia, sta nel suo minimalismo simbolico: cosa davvero succeda nella vicenda (presenze demoniache? la follia dell'autoisolamento coatto?) è filtrato dalla prospettiva del protagonista prima, dai ricordi indistinti e fumosi di due vecchi sloveni poi. Nel complesso riuscito, stimolante.
MEMORABILE: La scomparsa del camper; L'acqua che gocciola in bicchieri e tegami.

Magerehein 26/03/22 21:32 - 1001 commenti

I gusti di Magerehein

Prodotto di buona fattura e più curato di tanti horror che puntano allo spavento facile senza costruire altro. L'atmosfera di abbandono del piccolo villaggio (ben studiato con sapienti inquadrature) non lascia indifferenti, la storia narrata è enigmatica e tiene viva l'attenzione ed è facile comprendere azioni e stato d'animo del protagonista (bloccato lì con tutta quella pioggia che altro potrebbe fare?). Purtroppo il suddetto è perennemente solo e questo comporta assenza di dialoghi e una certa ripetitività di fondo all'intera vicenda, appesantendola un po'. Resta un buon film.
MEMORABILE: La piovosa desolazione del villaggio, emergente soprattutto negli interni.

Teddy 6/11/22 04:51 - 825 commenti

I gusti di Teddy

Molto lotano dalla drammaturgia horror canonizzata, Lorenzo Bianchini dirige un film atmosferico e immersivo, scorgendo nell’intaccata bellezza della natura paure viscerali e primigenie. Le poche sperimentazioni visive - come i flashback in bianco e nero o le spettrali visioni notturne - amplificano il terrore mitologico del racconto senza snaturarne però la potente verosimiglianza.
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  • Homevideo Caesars • 25/07/14 10:09
    Scrivano - 16811 interventi
    Il bluray tedesco è uscito.
    Però sul forum di gentedirispetto, l'utente Giorgio Brass avverte:

    "... vi metto in guardia sul blu ray tedesco, pieno di difetti ed errori di authoring.
    Non credo che sia solo la mia copia ad essere così, comunque:
    - Se si prova a far partire il film in realtà parte il corto che c'è negli extra. L'unico modo per far partire il film è quello di andare nella selezione capitoli e scegliere il primo
    - Non è possibile selezionare l'audio dal menu, l'opzione non funziona, bisogna farlo col tasto SUBTITLES del telecomando una volta che lo si sta guardando
    - A un minuto dalla fine la featurette backstage si blocca per quello che riguarda il video mentre l'audio continua
    - Non ci sono sottotitoli in tedesco per la versione italiana. Voi direte: e vabbeh, che me ne frega? E invece no...
    Il film nella versione italiana è parlato molto poco. Ci saranno un paio di minuti al massimo di battute in italiano e poi ci sono circa 5/6 minuti di battute importantissime in sloveno, delle quali non ho capito nulla.
    Questo è grave e stupido perché non ha senso mettere la versione originale senza sottotitoli di nessun tipo. In questo modo è fruibile solo a chi conosce sia l'italiano che lo sloveno. Io conosco il tedesco e speravo di trovare i sottotitoli in quella lingua. Invece no, niente..."
  • Homevideo Buiomega71 • 1/08/14 18:23
    Consigliere - 25998 interventi
    Arrivatomi adesso il dvd inglese della Monster Pictures

    Ho controllato velocemente, ma l'italiano io non l'ho trovato (sub inglesi e lingua slovena-o in inglese-), anche sul retro cover del dvd c'è scritto : Language: English (non si menziona l'italiano, nemmeno sul menù iniziale)

    Per il resto ottima immagine e nessun problema come nel dvd tedesco appena sopra riportato dal buon Caesars

    Pare, comunque, che per la stragrande maggioranza il film sia senza dialoghi (ma ho solo controllato velocemente)

    Le due ragazze, demoni o streghe, che appaiono nei flashback sono davvero spaventose

    Per il resto pare un ottimo dvd (curioso che mi debba pigliare il dvd inglese di un horror italiano fino al midollo e questo la dice lunga sulla penuria della nostra distribuzione sui film di genere italiani)
    Ultima modifica: 1/08/14 18:23 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 17/05/15 19:21
    Consigliere - 25998 interventi
    In dvd per Cecchi Gori, disponibile dal 07/07/2015

    http://www.amazon.it/Across-River-Oltre-Il-Guado/dp/B00XNOQ0ZY/ref=sr_1_297?s=dvd&ie=UTF8&qid=1431883203&sr=1-297
  • Homevideo Undying • 26/11/16 19:03
    Risorse umane - 7574 interventi
    DVD Cecchi Gori molto interessante con l'opera proposta nel formato anamorfico 2.35:1.
    Molto efficace - nonché potente (cosa importantissima dato il tipo di film) - la traccia in dolby 5.1.

    Tra gli extra, oltre al backstage girato sulle location in provincia di Udine (Topolò, Grimacco) del film (circa 25 minuti) è presente anche un mediometraggio diretto da Daniele Trani (che vede coinvolto Bianchini nel ruolo di operatore alla macchina) dal titolo Una serata tra amici, della durata di 18 minuti.

    Durata della versione: 88'03"
  • Discussione Buiomega71 • 2/06/18 09:51
    Consigliere - 25998 interventi
    Bianchini affina la tecnica e passa dalla semiamatorialità al cinema professionale a tutti gli effetti.

    Fiaba nerissima incancrenita e necrofora, densa dell'elemento acqua (come gran parte degli horror nipponici) che tutto fagogita e inumidisce.

    Non solo streghe di Blair nel citazionismo bianchiniano, ma anche la narrazione lenta e sospesa (quasi anticinematografica) di un Herzog e soprattutto (per atmosfere plumbee e desolazione incrostata) di certo cinema tarkovskijano (e non solo perchè piove all'interno delle case)

    Denso di momenti davvero terrificanti e spaventosi (le riprese notturne con agghiacciante sorpresa, il macabro girotondo intorno all'albero, le gemelle che salgono le scale, il dopopasto cannibalico, il filmato dei partigiani con le gemelle legate alle sedie in preda a possessioni reganiane con tanto di minzione di una delle due, il loro giaciglio, le grida disumane che riecheggiano nel bosco e spaventano gli animali, i tendaggi suspiriani strappati e imbrattati di sangue), di tocchi poetici (le vestali delle gemelle trasportate dal fiume) nonchè di forte inquietudine (la foto di gruppo scolastica con il volto delle gemelle cancellato, le ciocche di capelli come avvisaglia del passaggio delle due sorelle)

    Ottima intuizione del regista friulano, poi, quella di non mostrare appieno il volto raccapriciante e corroso dal male delle due sorelle, che fa accrescere l'angoscia e dipinge due creature orribili davvero spaventose, dagli arcaici sapori lovercraftiani, che rimangono per un bel pò negli incubi (Bianchini, oltretutto, non spiega l'origine di questo assoluto male femmineo, lasciando allo spettatore il dubbio e le domande-come giusto che sia-se esse siano esseri demoniaci del folklore di quei posti inospitali che ritorna dal passato o delle "ragazze selvagge" che si sono adattate a vivere come bestie mutando nel fisico e nell'aspetto (leggi The Descent)

    Ma al di là delle personalissime chiavi di lettura, l'incubo bianchiniano trasuda di terrore atavico e paure ancestrali.

    Notevole il prefinale tra i tendaggi, tra le gemelle che urinano , la fuga disperata dell'etologo ormai preda sacrificale e i disturbanti post pasteggi (inutile e forzata la scelta di mostrare l'arrivo dei soccorsi che vengono attaccati a loro volta, che smorza la poetica mortifera e lambisce la pacchiana slasherata)

    Preziosissime le location boschive e il paesello arroccato sulle montagne, dove si respira il tanfo di putrefazione e solitudine (posti, poi, non tanto dissimili da dove vive il sottoscritto), sottolineato dal bellissimo score di Stefano Sciascia (con nenie funeste sullo stile della Jenifer argentiana) e dalla fotografia di Daniele Trani.

    Divertente la "spiegazione" che dà lo stesso Bianchini sull'improvvisa scomparsa del camper dell'etologo nell'intervista su Nocturno del dicembre 2013.

    Peccato per certe scelte narrative che, a tratti, sfiorano la narcolessia (al bar polveroso a trincare grappa, gli appisolamenti, il vagare continuo per il villaggio spettrale) e di far parlare il vecchio e sua moglie in sloveno

    Bravissimo Marco Marchese che si sobbarca tutto il film sulle spalle , perso negli acquitrini dei suoi peggiori incubi.

    Forse la Jenifer argentiana viene proprio da questo piccolo inferno montanaro.
    Ultima modifica: 2/06/18 13:49 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 2/06/18 09:57
    Consigliere - 25998 interventi
    Ho il dvd inglese della Monster Pictures (uscito un bel pò prima del dvd della Cecchi Gori)

    Formato: 2.35:1

    Audio: italiano

    Sottotitoli: inglese (escludibili)

    Extra gli stessi che ci sono nel dvd italico

    Peccato, però, che quando parli il vecchio e sua moglie ( o le notizie alla radio) sia tutto in sloveno (così come quando mostra ai soccoritori il filmino in super 8 girato dai partigiani del paesino dato alle fiamme), in quanto il dvd non ha i sub ita

    Durata effettiva: 1h, 27m e 54s
    Ultima modifica: 2/06/18 10:04 da Buiomega71
  • Homevideo Lupus73 • 2/02/21 14:11
    Call center Davinotti - 55 interventi
    Preso il dvd italiano Cecchi Gori. Ottimo (ma come copertina/locandina preferisco gli altri).