Il problema è che non esiste nessun racconto di Cechov intitolato "La goccia d'acqua"; o un altro che richiami il tema del terzo episodio.
Secondo me l'attribuzione è del tutto inventata, come per Maupassant. Posso sbagliarmi, tuttavia.
È più probabile che parte dell'ispirazione sia dovuta al racconto di P. Kettridge, "Dalle tre alle tre e mezza", contenuto nell'antologia del 1960 "Storie di fantasmi. Racconti del soprannaturale" (Kettridge non è altri che Franco Lucentini).
In esso si narra di una donna uccisa da un'entità sovrannaturale. Qui compare la famigerata goccia d'acqua:
"Helen ... chiude meglio il rubinetto perché fino a un momento fa le è sembrato di sentirne lo sgocciolio ...". Un rumore, ingannevole, che torna più avanti: "Clic, clic, clic: tre volte. Poi silenzio ...".
Nel racconto la protagonista si chiama Helen Corey, nel film Helen Chester.
Le consonanze, però, finiscono qui.
Il motivo del gioiello e della vendetta vanno ricercate altrove. Magari proprio in "The ghoul".