Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 25/05/07 09:02 - 3015 commenti

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Signora di buona famiglia e buone frequentazioni sospetta del marito. La conferma dei suoi sospetti la precipita in una crisi esistenziale da cui cercherà rifugio nello spiritismo e nella sensualità... Taluni cercatori di pulci amano odiare questo film per la presunta cattiva riuscita dell'"introspezione". Un bel "chissenefrega" è d'obbligo a fronte della straordinaria visionarietà dell'opera, a tratti persino insostenibile per eccesso. Il Gran Bugiardo si scatena col colore e con l'eros, e regala uno spettacolo forse prolisso ma indimenticabile.

Gugly 17/01/08 22:29 - 1187 commenti

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Opera visionaria che è un doppio della vita di Fellini e signora di allora (amante compresa); ma allora, Giulietta è la Masina o il gran bugiardo che come al solito rievoca l'opprimente educazione cattolica per tentare di liberarsene una volta per tutte? Trama irrisolta, i personaggi sono marionette sgargianti, soprattutto tutto il cotè che ruota intorno alla protagonista. Bellissimo l'inserto circense con il ricordo della ballerina e lo sguardo della madre al fusto sotto il tendone.

Homesick 15/06/08 08:47 - 5737 commenti

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Chimerico e ridondante. Se da un lato rappresenta una sorta di controparte femminile di 8 ½ dove viene mostrata la crisi della donna e del suo tradizionale ruolo di “angelo del focolare” sottomesso al marito e ai precetti cattolici, dall’altro è un delirio onirico di scenografie fulgide, festose, contorte, barocche, incantate. Alla Masina, sobria e tenera, si contrappongono la triplice Milo, radiosa baccante, e una lunga galleria di carnevaleschi personaggi guidati dalle leziosaggini della Cortese.

Galbo 17/06/08 17:24 - 12390 commenti

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Crisi matrimoniali ed esistenziali viste dalla parte della donna secondo Federico Fellini in un film che appare speculare rispetto al più riuscito . Se quello era sembrato una digressione esistenziale maschile piuttosto sincera, questo risulta artefatto, quasi forzato e poco armonizzato con evidenti squilibri tra la parte onirica e quella reale. Restano alcune immagini e sequenze molto poetiche e le buone prove degli attori.

Maineng 16/07/08 21:06 - 100 commenti

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Fellini dirige alla perfezione sua moglie nei panni della borghese trascurata dal marito che cerca la soluzione giusta per trovare la felicità. Piacevolissimo da vedere già da come viene impostato: la ricerca nelle varie situazioni, nelle esperienze e conoscenze della protagonista. Motivo per dare sfogo al talento creativo di Fellini dando vita ad una carrellata eterogenea di personaggi e ambientazioni tipiche del regista. Molto suggestivi i vari momenti a sfondo onirico che si confondono con la realtà, senza dimenticare luci e colori. Brava la Masina.
MEMORABILE: Il ricordo della recita scolastica della Masina nelle vesti di piccola martire messa al rogo.

Deepred89 15/11/08 12:59 - 3706 commenti

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Notevole film di Fellini. Difficile stare dietro alla storia, che rimane solo la cornice di una serie di sogni, visioni e metafore tutt'altro che chiare e immediate. Registicamente però abbiamo la perfezione assoluta: immagini geniali e stupefacenti (rese ancora più belle e pittoriche dall'ottima fotografia) si susseguono per tutta la durata accompagnate dalle musiche di un Nino Rota ispiratissimo. Giulietta Masina, quì più misurata del solito ma assolutamente espressiva, offre una delle sue interpretazioni più riuscite.

Capannelle 4/02/09 16:25 - 4411 commenti

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Un Fellini molto allegorico, anzi troppo, concentrato sul personaggio della Masina (molto brava come suo solito) alle prese con l'infedeltà coniugale: voglia di non sapere, soluzioni improvvisate come gli spiriti, morale religiosa e per finire i dubbi sul come reagire. Meno riuscito di altri suoi lavori perché impaludato su questa introspezione psicologica, dà il suo meglio nell'intermezzo girato all'interno della villa della Milo, qui nelle vesti di disinvolta amica della protagonista che le propone una via d'uscita per così dire... lussuriosa.

B. Legnani 5/08/09 18:09 - 5529 commenti

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Fra i meno riusciti del grande Maestro. Il film affoga nell'orgia rutilante di una splendida fotografia (probabilmente piacerà ai baviani di stretta osservanza) e riserva le cose migliori nel recupero del ricordo (bellissima la recita parrocchiale). Ma, quando deve narrare i trìboli della protagonista, la storia (scritta da quattro uomini) funziona nella descrizione del vilissimo uomo-marito, ma stenta e si ingarbuglia quando si fa dalla parte di lei. Mini cameo di Guido Alberti: è il giocatore seduto di fronte al più riconoscibile Mino Doro.

Rebis 29/08/09 16:40 - 2337 commenti

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L’inconscio della protagonista è allestito come uno spettacolo di circense sontuosità, ma il flusso di coscienza dischiuso da Fellini – pur con gusto visionario ed esotico dell’allegoria, incalzante e finanche inesorabile nella ricostruzione puntigliosa di desideri e inibizioni - adombra, tra sinistri panneggi, l’imperizia di uno sguardo inevitabilmente maschile. La società dei costumi invece, appariscente e vuota, che rifugia nell’esoterismo la vacuità del proprio essere senza coglierne l’importanza e il senso, rimane un caustico giro di vite. Disarmante lo smarrimento dell'ottima Masina.

Stefania 25/03/10 17:19 - 1599 commenti

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Gli spiriti alleggeriscono la carne: la liberazione dal peso dell'educazione cattolica e delle convenzioni borghesi passa, per Giulietta, attraverso visioni fantasmagoriche, spiriti evocati in sedute medianiche, visioni che minacciano castighi eppure tracciano il sentiero verso un imprevedibile slancio liberatorio. Spiriti che si mescolano ad una bizzarra parata di personaggi eccessivi, grotteschi, multicolori, in un film che ha il gusto dello spettacolo circense e del musical. Dice poco sull'emancipazione, ma è vero cinema!

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Pigro 28/01/10 09:20 - 9664 commenti

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Tradita dal marito, attraversa il proprio mondo sociale e il proprio mondo di ricordi e immaginazioni alternando adesione e scetticismo: è la protagonista, interpretata da una splendida Masina, di un film (un po' lungo) impregnato di stupefacente visionarietà onirica. La proiezione di ossessioni e sogni di Fellini in un presunto immaginario femminile seduce e spiazza, attingendo ai segreti della psiche umana. Una meraviglia dello sguardo grazie a una straordinaria fotografia, straordinarie scene e straordinari costumi.

Pinhead80 6/11/10 11:38 - 4757 commenti

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Tra tutti i film che ho visto di Fellini, questo è quello che ho digerito con più fatica. L'interpretazione della Masina è veramente eccellente, ma è la sostanza a mancare. La dimensione onirico/spirituale dopo un po' stufa e, anche se si percepiscono le migliori intenzioni degli sceneggiatori, il film sembra essere un impasto senza amalgama. La lunghezza della pellicola non ne agevola la fruizione. Etereo.

Nando 24/03/11 09:22 - 3814 commenti

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Una donna alto borghese, dopo aver scoperto il tradimento del marito, inizierà un peregrinare lungo e bizzarro che la porterà ad avere esperienze e a vivere situazioni non sempre convenzionali. Una narrazione onirica ricca di allegorie e dotata di immagini stupefacenti. Il genio di Fellini mostra colori accesi e scene sognanti.

Nancy 31/10/11 13:20 - 774 commenti

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Giulietta cerca la sua pace e gli spiriti le danno il tormento (spiriti che tuttavia è lei a cercare); niente più che spiriti sono infatti i personaggi che le ruotano vorticosamente attorno non lasciandola pensare, influenzandola, confondendola. Fellini, dopo aver scavato dentro di sè in 8 e mezzo, scava dentro la sua metà femminile; infatti non sembra un caso che agli antipodi comportamentali in questo film ci siano proprio la Masina e la Milo (entrambe fantastiche), moglie e presunta amante del regista. Fotografia stupenda, ottime musiche di Nino Rota.

Lucius 13/08/12 23:00 - 3015 commenti

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Gli spiriti che popolano la testa di Giulietta, una casalinga innamorata del proprio uomo ma convinta che questi la tradisca, prendono vita grazie al marchio di fabbrica del cinema di Fellini, il suo stile. Un'opera visionaria di innegabile bellezza, un cast variopinto e una regia dove nulla è scontato, neppure la recitazione della Milo, che si dimostra all'altezza del ruolo (e questo la dice tutta). Un insolito viaggio nella psiche e nell'inconscio della donna, porterà la stessa in un sottobosco abitato da personaggi stravaganti e libertini. Surreale.

Mickes2 20/12/12 00:37 - 1670 commenti

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Il bilancio della vita di Giulietta, donna tradita nel cuore, sola nell’animo, cerca negli spiriti, invocati proprio da lei, una soluzione, dei consigli oppure solo un modo per alleviare una sofferenza difficile da esternare, chiusa nell’involucro sottile di una fragile esistenza. E la liberazione vive proprio nell’animo grondante di solitudine, ma in fondo felice, leggiadro, candido. Onirico, visionario, picaresco e variopinto sogno/incubo ad occhi aperti, dove i frammenti della memoria si mescolano alla amara realtà e alle stranianti allucinazioni.

Hearty76 15/12/13 01:56 - 258 commenti

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Gemma nella corona dei cult. Cast e colonna sonora epici in un film per nulla semplice. L'incedere è lento e il peso di copiose allegorie (sul bordo teso tra macchinosa arte figurativa e deliranti visioni psicanalitiche) non compromette la godibilità del tragicomico "viaggio statico" dell'alienata protagonista; anzi, ci par quasi d'accompagnarla nei meandri dell'inconscio e d'una società dogmatizzante. Anticipatore forse ignaro d'importanti rivoluzioni di quegli anni e brillantemente attuale.
MEMORABILE: Gli sguardi fissi e silenziosi di Giulietta (gran talento la Masina), che in ogni situazione rendono qualsiasi stato d'animo accennato eppur "urlante"!

Ryo 22/12/13 23:52 - 2169 commenti

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Un'opera dalla struttura innovativa per l'epoca, un autentico viaggio in un sogno. È un film che lascia basiti per numerose situazioni slegate fra loro che hanno una forza magnetica pazzesca, data dalla loro capacità di catturare e lasciare con il fiato sospeso, con scene che vanno dall'inquietante al mistico al pazzoide seguendo un filo logico (altalenante ma ben preciso), una moglie corrosa dai sospetti di un marito presunto traditore. Masina sempre ottima, protagonista assoluta che muove tutta la trama. I colori usati, allegri e variopinti, sono in perfetta armonia con il film, che ricordano a tratti una graphic novel.
MEMORABILE: Il rifugio sugli alberi; La (il) medium.

Myvincent 15/02/14 11:16 - 3741 commenti

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Giulietta è una donna borghese che ha una vita incapsulata in un menage che tutti hanno già deciso, fin quando non sperimenta l'infedeltà del marito. Grande baraonda filmica di Fellini con tutto il meglio del suo cinema onirico-immaginifico e dove il passaggio psicoanalitico dei personaggi è d'obbligo. Forse le premesse e lo sviluppo sul tema della crisi coniugale sono datate, ma rimane comunque e sempre un esempio di geniale inventiva.

Almicione 26/10/14 01:30 - 764 commenti

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Fellini visionario inarrestabile, ineguagliabile. L'abbandono del bianco e nero si rovescia in un tripudio di colori, i quali raffigurano le fantasie (gli "spiriti") di una Giulietta preda ossessionata della gelosia, indecisa, tanto somigliante al Guido del precedente 8 ½ (film di simile fattura). Le componenti psicoanalitica – la bambina che brucia – e psicologica – la protagonista che si sente scavalcata e giocata dalle altre donne – si fondono con la potenza visiva per dare vita a sequenze memorabili pregne della magia felliniana.
MEMORABILE: La scena iniziale, nella quale non viene mai ripreso il volto di Giulietta.

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Modo 2/12/15 13:57 - 949 commenti

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Primo film a colori di Fellini, che non delude. Prevalgono i tratti cromatici verde bianco e rosso del nostro tricolore. Storia costruita attorno alla bravissima Giulietta Masina che analizza il suo percorso di riabilitazione verso una nuova vita. Soffocata dall'angoscia del tradimento del marito, combatterà contro i fantasmi del suo inconscio. Conoscerà una sensualissima Susy (Sandra Milo) che turberà il suo percorso in contrapposizione alla visione rigida della "bacchettona" madre. Onirico, visionario, ben girato. Affascinante la fotografia.

Saintgifts 1/09/16 11:02 - 4098 commenti

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Fellini passa al colore e lo fa senza mezzi termini; lo sfrutta con saturazioni che esaltano i costumi e il trucco delle numerose presenze femminili, risparmiando solo la protagonista, "vittima" di un'educazione severa e di se stessa. Fellini mette molto di sé nel carattere di Giulietta (Masina), lasciandola solo adulta, nel rapporto matrimoniale, dove i tradimenti del marito sono quasi scontati. Fellini continua la strada imboccata con 8 e mezzo, con le introspezioni della protagonista circondata da figure appariscenti ma mediocri.

Rufus68 24/02/17 23:42 - 3840 commenti

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Non il miglior Fellini, ma alle soglie del capolavoro. Come tutte le opere insigni il film cambia al volgere del gusto: se ieri pareva rilevare solo come avanspettacolo calligrafico, oggi lo si guarda tra la nostalgia e la stupefazione. Nostalgia per un mondo artistico in cui sovrabbondavano solidi attori e grandi scenografi; stupefazione poiché, da una trita storiella borghese, il Nostro, attingendo al proprio immaginario biografico, riesce a edificare un rutilante caleidoscopio di larga forza evocativa. Misurata ed espressiva la Masina.

Minitina80 12/07/17 08:10 - 2984 commenti

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La trama in Fellini assume un semplice pretesto per dare libero sfogo alla mente creativa che lo ha sempre distinto in positivo. Ecco che una semplice vicenda di gelosia e tradimento si trasforma nelle mani di Fellini in un affresco ricco di sfumature e colori che vanno oltre l’atteso. In particolare, le parentesi oniriche di Giulietta sono davvero notevoli e aprono squarci su mondi paralleli disegnati con mano sapiente. La durata è, forse, eccessiva, ma sembra che Fellini ci prenda gusto senza pensare all’orologio.

Daniela 23/10/17 16:06 - 12654 commenti

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Fra i film di Fellini, forse quello che meno mi ha convinto. Non che manchino sequenze splendide per bellezza formale e potenza visionaria, ma su questa crisi matrimoniale raccontata dalla parte di una donna sposata con un uomo ricco, meschino e traditore aleggia la maniera ed anche Masina ha espressioni, gesti e sguardi che ricordano i suoi personaggi popolari che qui mal si conciliano con lo status sociale del suo personaggio, mentre risultano più convincenti nei rispettivi ruoli le altre attrici del cast. Opera da gustare a pezzi e bocconi, più nel suo complesso.
MEMORABILE: I cappelli delle sorelle e della madre di Giulietta; La recita con la graticola; Il nonno in volo con la Ballerina.

Paulaster 28/05/18 09:55 - 4413 commenti

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Moglie teme il tradimento del marito e si affida alla magia e all'investigazione. Se a prima vista il passaggio al colore penalizza il senso di poesia, man mano ci si ritrova coinvolti da un cromatismo debordante che descrive i pensieri e i giochi amorosi. La Masina risulta troppo mite come personaggio, ma nel finale si riscatta. Conclusione che passa dal claustrofobico al liberatorio in modo impeccabile. Nota per la Milo, che ha la presenza della Ekberg e più profondità.
MEMORABILE: Le suore incappucciate; La recita; La casa sull'albero.

Rocchiola 20/01/20 10:15 - 963 commenti

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Se con Otto e mezzo Fellini aveva psicanalizzato se stesso, qui tocca alla moglie nei panni di una donna dell’alta borghesia romana in crisi matrimoniale. Il regista riminese, al suo primo film a colori, replica l’originale formula tra sogno, realtà e ricordi personali che è ormai il suo marchio di fabbrica. Rispetto al film precedente c’è una maggior compattezza narrativa, ma certi eccessi scenografici e alcune stravaganti figure di contorno sono quasi irritanti. E poi la Masina, come già nelle Notti di Cabiria, non possiede il physique du rôle.
MEMORABILE: La recita scolastica sulla graticola; Gli incontri con la disinibita vicina di casa Susy; La visita al santone indiano; L’addio al marito.

Magi94 9/09/18 00:23 - 952 commenti

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Tentativo di Fellini di dare un seguito femminile al suo capolavoro, attingendo a piene mani alle sue infedeltà coniugali e ai recenti hobby spiritistici in famiglia. Ma una sceneggiatura scritta da quattro uomini e un'eccessiva passione poco razionale per il mondo onirico e la psicoanalisi creano un mondo eccessivo e barocco fino allo sfinimento: dove in 8 e 1/2 vi erano una sincera dichiarazione personale e dei sogni meravigliosi, qui quasi tutto sa di artefatto. Si riscatta in alcune scene appariscenti e nella riuscita parte finale.

Noodles 20/01/19 18:12 - 2226 commenti

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Federico Fellini è stato un grande regista anche per la sua capacità di rapirti sempre e comunque, anche con pellicole non eccelse come questa. Il regista sembra prendersi una pausa dopo i capolavori di La dolce vita e 8 e 1/2. Manca l'incisività dei suoi precedenti e futuri capolavori, ma le poche idee presenti nella pellicola sono confezionate in maniera pregevole. Guardando il film ci si sente come quando si sogna durante la febbre. Ennesima prova maiuscola di Nino Rota.

Alex75 5/02/20 18:51 - 880 commenti

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Il colore irrompe grandiosamente nel cinema felliniano, trasfigurando una crisi coniugale (forse troppo diluita in suggestioni sovrabbondanti) in una fantasmagoria di simboli, allusioni e illusioni che si inseguono tra scenografie lussureggianti in cui ci si perde con la protagonista (una preziosa ed espressiva Masina, cui fanno da contraltare la sensuale Milo e la folle Cortese, in un film tutto al femminile, data la voluta piattezza dei personaggi maschili), fino all'epilogo liberatorio.
MEMORABILE: La seduta spiritica e le impertinenze di Olaf; I guru, in verità piuttosto ridicoli; La recita scolastica; La casa sull’albero; Il finale.

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Zampanò 27/04/20 13:42 - 381 commenti

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Primo lungometraggio a colori per Fellini, che non manca di farne un'opportunità formale. Gli "spiriti" sarebbero stati nulli, in bianco e nero. Costruito su un montaggio invasivo, sembra la versione femminile del precedente 8 e mezzo: l'autoanalisi vale per la Masina, sua moglie, messa clamorosamente a confronto con Sandra Milo (amante di Federico nella realtà!). Le corna, il più visitato dei tòpos, fellinizzato, come una semplice pasta e ceci ribaltata da uno chef stellato. Prolisso ma ipnotico.
MEMORABILE: Dall'alcova sugli alberi la Milo, lupesca, fa scendere Giulietta e salire due sconosciuti.

Thedude94 5/05/20 00:30 - 1094 commenti

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Un viaggio nei meandri dello spirito di Giulietta, donna forte e sofferente, moglie del regista, che in quest'opera si mostra in tutta la sua bravura e nel suo splendore. Fellini con grande maestria riesce a farci rimbalzare tra il mondo reale e quello onirico, mettendo in scena tutti i ricordi e il presente tormentato di una donna forse non troppo felice. I costumi sono davvero eccezionali, così come le scenografie maestose e la musica come al solito molto coinvolgente. Non mancano né gli incubi né la bellissima Sandra Milo. Puro Fellini.

Reeves 24/05/23 08:32 - 2210 commenti

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Ultimo film diretto da Federico Fellini, con una sceneggiatura scritta anche da Ennio Flaiano: i due litigarono e si separarono per sempre prima che il film uscisse. Un Fellini decisamente ispirato, capace di raccontare come un sogno una storia che lo riguarda molto da vicino, riguardante il siuo ménage familiare. Come sempre tanti volti popolari, c'è addirittura Dakar!

Von Leppe 27/11/23 17:33 - 1262 commenti

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E' una storia di corna abbastanza semplice, ma Fellini ci costruisce un mondo di sogni, allucinazioni e ricordi immerso in scenografie colorate che non fanno pesare le due ore e mezza circa di durata. Tra le scene più riuscite c'è sicuramente il ricordo della recita di Giulietta bambina dalle monache. Ottimi anche gli attori: Mario Pisu non poteva essere scelta migliore per la parte del marito infedele; Giulietta Masina fa la moglie morigerata in crisi e la vicina libertina è affidata a Sandra Milo.
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  • Curiosità Gugly • 6/02/08 20:45
    Portaborse - 4710 interventi
    La villa che si vede all'inizio del film rispecchia la Villa di Fellini e signora a Fregene in via Volosca abitata all'epoca (questa però è ricostruita interamente a Cinecittà), e anche il pedinamento da parte dell'investigatore pare sia ispirato ad un'azione compiuta davvero dalla Masina.
  • Discussione Gugly • 26/04/08 13:47
    Portaborse - 4710 interventi
    mi sono messa a riascoltare la bellissima marcetta che connota i ricordi della ballerina con il nonno e ho iniziato a riflettere: questo film non è stato molto apprezzato perchè in effetti la protagonista sembra abbastanza succube degli avvenimenti e non ha ne la magica ingenuità di Gelsomina nè la protervia di Cabiria...però le scenografie riscattano parecchio la sostanza che latita; visto che il tema del riscatto della donna trattato da Fellini in questo film può ritenersi tranquillamente superato, forse possiamo apprezzare meglio le invenzioni visive, ora ai limiti dell'allucinogeno ( tutta la festa alla casa di Susy, l'incontro con il santone) ora fiabeschi ( nel circo manca solo Pinocchio)
  • Curiosità R.f.e. • 1/08/09 10:43
    Fotocopista - 826 interventi
    Piccola curiosità: il medium ermafrodita albino, Bishma (Valeska Gert), è curiosamente doppiato da Alighiero Noschese!
  • Discussione B. Legnani • 5/08/09 18:13
    Pianificazione e progetti - 14959 interventi
    Gugly ebbe a dire:
    (...) questo film non è stato molto apprezzato perchè in effetti la protagonista sembra abbastanza succube degli avvenimenti e non ha ne la magica ingenuità di Gelsomina nè la protervia di Cabiria...

    Devo dire che mi è piaciuto poco. Mi pare che i quattro sceneggiatori (Fellini, Pinelli, Rondi e Flaiano) vadano benisimo nel descrivere il comportamento maschile (Pisu), ma che s'ingolfino quando devono far agire la protagonista.
  • Curiosità Gugly • 18/10/09 21:32
    Portaborse - 4710 interventi
    Il personaggio dell'investigatore inizialmente doveva essere interpretato da Mario Carotenuto.
    Ma dopo tante esitazioni alla fine Fellini decise di far sostenere la parte ad un attore generico al quale durante le riprese il regista impose di pronunciare solo numeri, tanto sarebbe stato doppiato.

    Fonte della notizia : la biografia di Fellini scritta da Tullio Kezich.
  • Musiche Lucius • 31/07/12 11:25
    Scrivano - 9054 interventi
    Direttamente dalla prestigiosa collezione Lucius, il 45 giri originale francese:




    e quello originale:


    Ultima modifica: 13/06/14 15:01 da Zender
  • Homevideo Rocchiola • 18/09/19 12:18
    Call center Davinotti - 1252 interventi
    Il DVD della Mustang offre la versione del film restaurata nell'ambito del progetto Cinema Forever promosso da Mediaset. L'immagine è pulita e discretamente dettagliata. I colori sono vivi ed equilibrati. L'audio originale monofonico è piuttosto potente e discretamente chiaro. L'inglese Cult Films ha da poco licenziato il bluray che ovviamente presenta l'audio italiano, ma che non ho ancora visionato. Le recensioni parlano di una qualità buona ma non eccezionale.
  • Discussione Alex75 • 7/02/20 18:54
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Sono rimasto anch'io un po' deluso: la realizzazione tecnica è superba, ma non basta a riscattare del tutto dei contenuti piuttosto risaputi (e trattati, secondo me, con eccessiva leggerezza) e l'unico vero guizzo è secondo me la rappresentazione dei guru, che fanno una ben grama figura.