Due diverse famiglie: da una parte Jim (Ferrell), il padre della sposa, e dall'altra Margot (Witherspoon), la sorella dell'altra sposa. La figlia del primo, Jenni (Viswanathan), è giovanissima, e quando dice a papà, vedovo da una decina d'anni, che vuole sposare Oliver (Blyden), ottiene l'effetto di destabilizzarlo. Come prevedibile lui cerca di farla desistere, di farla anche slealmente retrocedere dal proposito, ma quando capisce che non c'è nulla da fare decide allora che il matrimonio dovrà celebrarsi all'albergo Palmetto House, sull'isola dove si erano sposati molti anni prima lui e la mamma di Jenni. Una telefonata e alle prenotazioni Jim...Leggi tutto parla con la stessa signora (Knighton) di allora, ormai anziana, che dopo aver riservato sul registro l'evento per il primo giugno con una penna che non scrive, muore sul colpo prima di poterlo riscrivere visibilmente e dopo aver già messo giù il telefono.
Pure Margot, che ha in programma grandi cose per il matrimonio di sua sorella Neve (Hagner) con lo stripper dancer Dixon (Tatro), prenota alla Palmetto House, ma lo fa per lo stesso giorno di Jim, il quale non può sapere che il figlio (McBrayer) della defunta ha programmato l'evento sempre per il primo giugno. In breve le due diverse famiglie e i relativi parenti si ritrovano contemporaneamente sull'isola chiedendo spiegazioni in reception. Il ragazzone capisce l'equivoco, ma potendo ospitare un solo matrimonio a weekend non può che concedere l'onore a Margot, titolare della prenotazione. Jim è disperato e la donna capisce, decidendo infine che in qualche modo si divideranno gli spazi, nonostante le prime imbarazzanti incomprensioni, fonti di inevitabili scortesie. Ma la situazione sarà sempre in bilico tra la sfida e la rappacificazione, con dispetti reciproci e riavvicinamenti, scambi di cortesie quando non veri e propri tentativi d'approccio (la sorella di Margot e Neve, piuttosto focosa). Jim e Jenni ospitano in gran parte invitati giovani, Margot e Neve un parco parenti più tradizionale, comprensivo di madre e altri fratelli.
Ferrell e la Witherspoon sono le due figure chiave, con il primo mattatore relativamente contenuto e la seconda in costante attrito con la madre e i fratelli che - esclusa Neve, a cui è affezionatissima – mal sopporta: troppo diversi da lei, donna in carriera a capo di programmi televisivi decisamente "trash" (un uomo zebra che canta e balla, un folle gioco a premi in cui bisogna indovinare se l'animale disteso in studio è vivo o morto...). L'atmosfera è delle più classiche, corale e in gran parte gioiosa, con Ferrell a ballare e cantare ("Islands In The Stream", che i Bee Gees lasciarono a Dolly Parton e Kenny Rogers, viene riproposta in tutte le salse, pure in versione estesa - e multi interpretata dal cast - sui titoli di coda) e la Witherspoon che cambia spesso umore, si ubriaca e unica capisce come Jim sia più perfido di quanto sembri. Anche perché ha l'abitudine di ammettere senza filtri le proprie slealtà, con una genuinità disarmante che tuttavia non lo può tenere al riparo dalle vendette.
Il solito eccellente Pino Insegno al doppiaggio, accompagna Ferrell al centro del set con merito, anche in presenza di uno script non certo brillantissimo. E poco può aggiungere la scena con l'alligatore proposta come "spot" del film, più che altro un'idea pretestuosa per simulare una follia grottesca in realtà poco presente nel copione. Qua e là qualche gag simpatica, ma anche tanti momenti insignificanti e la riproposizione di trovate viste e straviste quando non piuttosto ambigue, almeno in italiano (il continuo riproporre il termine "bitch" in chiave positiva e scherzosa tra i giovani). Il simpatico Will, da icona del demenziale spesso politicamente scorretto, si sta trasformando in eroe sui generis della commedia per famiglie.
Il giorno del matrimonio deve essere qualcosa di infernale in America: può andare storto e cambiare la vita. Anche in questo caso assistiamo ai classici preparativi (suddivisi in capitoli) in una storia la cui conclusione si indovina al minuto tre. Eppure, nonostante le quasi due ore, raramente annoia (forse negli intramezzi musicali) e qualche trovata va a segno. Ferrell è un comico anomalo, quasi terrificante più che divertente. Witherspoon ci mette del suo, il resto del cast è di media levatura. Da guardare in TV.
MEMORABILE: Il gestore di Palmetto che somiglia terribilmente a Franck.
Due famiglie prenotano contemporaneamente il matrimonio in un'isola molto esclusiva, che però può ospitare solo una cerimonia al giorno. Dopo molteplici disguidi si accorderanno per dividersi gli spazi e i momenti della giornata, ma le incomprensioni saranno solo all'inizio. La prima parte è molto divertente e lascia presagire un film godibile, peccato che le premesse vengano disattese e che alla lunga il film risulti un po' pesante. L'eccessiva durata infatti non contribuisce affatto a rendere il film maggiormente fruibile e la parte finale è tirata troppo per le lunghe.
MEMORABILE: La lotta con l'alligatore; I sorrisi di Will Ferrell.
Avere Ferrell e sprecarlo quasi totalmente in questa pellicola di livello piuttosto basso dal punto di vista della comicità è un vero peccato. Nel complesso è un marasma di sciocchezze, qua e là di dubbio gusto, intervallate da qualche gag riuscita, grazie a Ferrell ma anche alla madre di lei, che sembra perennemente sotto tranquillanti e critica tutto. Il resto è davvero poca cosa, con uno sconfinamento troppo forzato nel demenziale (per trasferirlo nella locandina) e una fastidiosa colonna sonora da operetta.
MEMORABILE: I vari "Sei stata vittima di..." dei familiari alla protagonista; La madre alla figlia: "Non capisco mai niente di quello che fai e che dici".
Ennesima commedia americana matrimoniale, cerca di mettere alla berlina due nuclei familiari diversi in tutto, mettendo in campo due celebrità (e bravi attori) come Ferrell e la Witherspoon. Il risultato però è sotto le aspettative, al netto della prova dei protagonisti, che comunque non sembrano molto in sintonia. Troppi luoghi comuni, gag banali e canzoncine dimenticabili, che fanno presto affiorare la noia.
Difficile dirigere una commedia brillante avendo a disposizione un attore dal grande potenziale comico come Will Ferrell e riuscire a non strappare una risata neppure per sbaglio a causa della banalità della trama, il carattere stereotipato dei personaggi, il livello mediocre delle gag. Eppure, come qualche volta è avvenuto anche in passato, Stoller è riuscito nell'impresa proponendo l'ennesimo film incentrato su una cerimonia nunziale in grande stile costellata di imprevisti. Il fatto che questa volta le cerimonie siano due ha il solo effetto di aumentare l'uggia. Perdibile.
Non male, nonostante la premessa vulcanica sia in realtà attutita, con pochi momenti genuinamente demenziali e sopra le righe e un più generale codice da cinema per tutta la famiglia. La Whiterspoon batte ai punti Ferrell, anche perché il suo personaggio è più compiuto e lei ci sguazza, mentre lui risulta a volte ripetitivo nei duetti con la figlia. Discreto il cast di contorno, con qualche caratterizzazione che in alcuni casi ruba la scena ai protagonisti. Lunghetto, con qualche momento nullo ma piacevole.
Commedia made in Usa che dalla sua ha una durata importante ma anche una buona leggerezza, che ci fa giungere all'epilogo (scontato) senza troppe difficoltà. Certo è lapalissiano come balzi in mente il rammarico di avere un fuoriclasse in squadra e farlo eseguire il compitino senza sussulti, e questo può e deve lasciare un po' di amaro in bocca; nonostante ciò qualche sorriso arriva. Le gag fra le famiglie sono politicamente corrette e giusto il coccodrillo fa sussultare. Finiamo per passare due ore leggere ma finiremo per dimenticare il tutto celermente.
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CuriositàZender • 31/01/25 14:13 Capo scrivano - 48681 interventi
Curioso che nella camera da letto di una giovanissima come Jenni (Geraldine Viswanathan) compaia come poster addirittura quello del concerto dei Pink Floyd all'Oakland Coliseum del 9 maggio 1977, manifesto tra i più celebri del gruppo, con tanto di maiale gonfiabile allora simbolo della tournée di "Animals". Più assegnabile come gusti a papà Jim (Ferrell)...