Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/05/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 25/05/07 08:55 - 3015 commenti

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Roma, una donnetta che fa la vita, ma con ultraterreno candore, si confronta con varie disavventure in un mondo ostile, senza però perdere la natìa innocenza. Poeticissimo "minore" (se così si può dire) di Fellini, tutto cucito sulla Masina, in una Roma trasfigurata e magnificamente fotografata. Straordinaria parte di Amedeo Nazzari, divo del cinema in disarmo oggetto della venerazione di Cabiria, ma la scena più cult è quella, notissima, del pellegrinaggio al santuario del Divino Amore. Da riscoprire.

Deepred89 15/11/08 12:55 - 3705 commenti

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Commedia drammatica con venature grottesche che anticipa i toni di alcuni dei film futuri del regista. Il film è composto essenzialmente da una serie di macrosequenze, notevoli se prese singolarmente ma nell'insieme un po' slegate tra di loro. Di ottimo livello comunque la regia, che regala anche stavolta varie sequenze da antologia (quella nel prefinale in particolare è straordinaria) e bravissima la Masina, perfetta nell'interpretare il personaggio di questa prostituta a tratti arrogante a tratti dolce ed ingenua. Buone musiche di Nino Rota.

Matalo! 17/11/08 11:36 - 1378 commenti

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Fellini prima maniera, con la collaborazione di Pasolini, di cui sembra non essere rimasto nulla se non un'antipatia reciproca. Cabiria è uno dei titoli indimenticabili del regista, dove la lezione del neorealismo si fonde col gusto fantastico tipico dell'autore riminese. Masina perfetta, sufficientemente gretta e antipatica ma pur sempre vittima. Immortale la scena del pellegrinaggio. Da questo film un musical di Bob Fosse con la McLaine, "Sweet Charity".

Capannelle 19/01/09 12:23 - 4411 commenti

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Grande piccola Masina, autentica mattatrice della pellicola e discreto il film che vive i suoi momenti migliori nel primo tempo. Gustosi gli episodi che che vedono protagonisti la vita caciarona delle belle di notte, la casa del divo (il Nazzari) dove Cabiria dà il meglio di sè, il benefattore che passa i trovare i derelitti nelle cave. Poi rimane solo la tenera e vitale ingenuità di Cabiria, mentre il contorno diventa meno appassionante (ad esempio tutta la processione..) e originale.

Pigro 9/01/10 09:40 - 9662 commenti

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Le notti sono quelle passate da Cabiria a battere sulle strade romane, a litigare e sperare, a incontrare un divo del cinema o un uomo che la vuol sposare. Fellini racconta, come nella Strada, una donna esclusa dalla vita, naif, ribelle e perdente, entrando nella miseria economica e umana di una città insidiosa e invereconda, grondante cinismi e fanatismi (spendido l'episodio al santuario). Un realismo fantastico, sospeso tra accenni sentimentali e spunti visionari, con al centro una Giulietta Masina elettrica e grandissima. Film mitico.

B. Legnani 18/01/10 00:05 - 5529 commenti

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Ci sono accenti che scendono da La strada e momenti che prefigurano La dolce vita. La Masina è eccellente, ma il Maestro sa trarre il meglio da tutti. Forse l'episodio conclusivo è il meno prezioso (meglio la processione e la parte con Nazzari e con la Gray), ma serve a farci capire ancora di più il trionfo del candore, comunque ed ovunque. Il magnaccia è il figlio di Marino Girolami (lo doppia Manfredi!). Molto notevole.
MEMORABILE: "Mi-ìra il tuo popolo, o bella Signo-òra, che-e pien di giùbilo, oggi t'onora!"

Stefania 4/03/10 00:19 - 1599 commenti

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Cerca una cosa sola, Cabiria, negli sterri di Caracalla, in un night di Via Veneto, in un pellegrinaggio al Divino Amore, nel losco teatrino di un ciarlatano: cerca una grazia, cerca un miracolo. Un miracolo che le confermi la sua speranza: che il mondo non sia solo avidità e sopraffazione. Corre a braccia aperte ed occhi chiusi incontro a un sogno che non c'è, con la sua radicata ingenuità e le sue fuggevoli diffidenze. E nell'ultima inquadratura è un Pierrot, che piange e che sorride, nel suo carnevale. Roma è lucente e fangosa, in bilico tra splendore e vergogna: ha collaborato, Pasolini!
MEMORABILE: Dopo la visita al santuario, piangendo: "Nun semo cambiate, nun semo!" La collega: "A Cabi', ma che te voi cambià?"

Mdmaster 20/09/11 11:19 - 802 commenti

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Nonostante mi sia sempre professato non-fan di Fellini, continuo a stupirmi della forza del suo cinema, specie quando si avvicina alla strada e alle storie di vita povera. La Masina è a tratti insopportabile, perfino ochetta, ma sempre candida e innocente, non si riesce a toglierle gli occhi di dosso. E il mondo è cattivo, cara Cabiria, e farà di tutto per ferirti. Ma tu non perdere mai quel sorriso, anche se tirato, anche se addolorato... dopo la fine, è tutto quel che ci rimane. Toccante, cattivo, splendido. La mano di Pasolini si avverte.
MEMORABILE: Oscar e Maria nel loro primo e ultimo ballo insieme.

Giùan 11/05/12 16:05 - 4559 commenti

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Summa e apoteosi della prima maniera del Genio riminese. Atto d'amore assoluto nei riguardi di Giulietta Masina, che La strada stavolta letteralmente la batte, trasfigurando un rischioso bozzetto in personaggio che si scolpisce nell'anima con la sua insopprimibile richiesta di Grazia. Anticipatore per molti versi de La dolce vita (la "rivelatrice" struttura a episodi), Cabiria ne rappresenta il risvolto più popolano, religioso, in cui lo schermo intellettuale pur presente è miracolosamente invisibile. Turpe Pèrier, possente Franca Marzi, di-v(in)o Nazzari.
MEMORABILE: Il pellegrinaggio iniziale al Divino Amore; La visita alla casa di Nazzari; Perier che mostra il suo vero volto e lo stupore di Giulietta.

Mickes2 4/06/12 18:38 - 1670 commenti

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Le notti dell’ingenua Cabiria sono sempre le stesse: fredde, piovose, piene di futile chiacchiericcio borgataro. Ma la speranza è sempre viva in fondo al suo cuore e la forza di volontà è motore propulsivo per giungere alla tanto agognata misericordia. Sontuosa tragedia poetica, sentimentale, agrodolce, ironica e sofferta con spiccato tono religioso. In un percorso iniziato con I vitelloni, la visionarietà di Fellini si sposa magnificamente col tocco neo-realista: come ne La strada sono le persone borderline a far piangere e sorridere il cuore.
MEMORABILE: Il finale; La strabiliante interpretazione di Giulietta Masina.

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Lucius 22/08/12 11:17 - 3015 commenti

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La moderna pretty woman si chiama Cabiria, una donna di vita che stravolge tutti i clichè visti al cinema sulle donne di strada. È infatti sull'atipica immagine della Masina oltrechè sul suo notevole talento che Fellini punta tutto, realizzando un film immaginato e pensato per la sua dolce consorte. Una Roma sparita, la provvidenza, la parabola della vita, tutto concentrato in un'opera di notevole spessore ispirata vagamente a Mamma Roma. Impregnato di realismo, condito con un pizzico di cinismo, indispensabile per sopravvivere. Un'opera d'arte.

Bjorn 22/03/13 02:15 - 32 commenti

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Fellini confeziona quella che è l'opera costruita sulla Sua Cabiria (Giulietta Masina-sua moglie) e ne trae una commedia agrodolce di notevole spessore che rimarrà nella storia. La Masina è perfetta (oltre che bravissima a recitare) e l'intero cast ci dà l'idea della "caciara" alla romana, con picchi di notevole divertimento e altri che, teneramente, ci muovono a pietà e compassione. Ed è su quest'altalena che il film si muove, un continuo sbalzo dal tragico al comico gestito in maniera esemplare da una regia formidabile che mai annoia. Incantevole.
MEMORABILE: Le "colleghe" di Cabiria; Il desolato posto dove vive; La Wanda; Prologo ed epilogo.

Almicione 19/08/13 01:25 - 764 commenti

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Sbalorditivo è il modo in cui Fellini rappresenta l'ambiente di Cabiria, una prostituta romana che si ritrova a vivere straordinarie esperienze notturne tra speranze e delusioni; proprio tramite queste vicende si delinea mano a mano la società romana degli anni cinquanta, da chi vive nelle "grotte" a chi possiede case monumentali, alla ricerca di amore, cibo o denaro. Da lodare in particolar modo la magistrale performance di Masina, oltre che la superba regia di Fellini, il quale riesce qui a equilibrare il realismo magico col neorealismo.

Graf 10/10/13 04:43 - 708 commenti

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Uno stupendo film che Fellini gira con l’intelligenza del cuore. Ancora scevro dalle turgidezze di una inventiva portata alla saturazione degli effetti, Fellini sviluppa la nobile poetica di un'umanità dolente ed emarginata che rimane ottimista e candida sino in fondo nonostante i continui scacchi e fallimenti. La storia della piccola e misera prostituta Cabiria che riesce sempre a trovare in se stessa e negli altri la forza di sorridere alla vita nonostante le falsità e le truffe delle quali è vittima è un canto di gloria al miracolo della vita.
MEMORABILE: Il pellegrinaggio al santuario del Divino Amore; Giulietta Masina nel ruolo della vita; La doppiezza di Francois Perier; Il cinismo dell'ipnotizzatore.

Ryo 21/12/13 00:35 - 2169 commenti

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Stavolta Cabiria (personaggio già visto ne Lo sceicco bianco) è protagonista assoluta. Un ruolo cucito addosso a Giulietta Masina, che interpreta divinamente. Molto divertente e a tratti drammatico. Cabiria vive una serie d'avventure autoconclusive, riguardanti spesso un uomo e che terminano in delusioni. Dall'inizio alla fine c'è sempre un avversione verso gli uomini che viene continuamente confermata dalle esperienze vissute dalla protagonista.
MEMORABILE: "Ma tu, me voi bbene?"

Saintgifts 22/10/14 02:13 - 4098 commenti

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Fellini usa Cabiria per raccontare ancora una volta Roma nelle sue molteplici facce: il varietà, la religione... insomma, tutto il suo mondo, vero e immaginario. È ancora il Fellini che "gira" nelle strade, con sfondi veri, tra gente vera (il Fellini che preferisco). Cabiria è sola, indifesa e maschera le sue paure con l'aggressività di chi è pronto a credere a tutto e, inevitabilmente, arriva lo stupore rabbioso della scoperta di una realtà sempre cattiva. Splendida Cabiria (la Masina), meno toccante della Gelsomina de La strada, ma più viva.

Fauno 14/08/15 22:55 - 2212 commenti

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Per quasi un'ora il film ha tutti i presupposti per le lodi più convinte e genuine, sia per il salvataggio che per la nottata con Nazzari. Un primo calo con la cerimonia del voto a Maria viene rintuzzato dall'ottima scena del popolo delle grotte. Non so cosa sia saltato in mente a Fellini di andare a rovinare film, Perier e perfino sua moglie, la Masina, che in questo film si era letteralmente superata, con un finalino squallido, irritante, insulso, che sembra fatto apposta per farmi gridar vendetta e farmi sparare un 18 con lancio del libretto...
MEMORABILE: Lei risponde male all'addetto del night club di via Veneto.

Hearty76 27/03/16 14:38 - 258 commenti

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Una giovane e sorniona prostituta vaga, di notte in notte, per le vie d'una Roma postbellica che dispensa senza sosta chimere e cinismo. Della "battona" però non ha invero nulla, al contrario della sua cara amica Wanda. A dispetto del nome malizioso ha piuttosto una salda dignità, sotto il suo dire e vestire quasi da pagliaccio. Ispira tanta simpatia e tenerezza, sogna una vita decente governata dall'amore e non dall'effimera voluttà di perfetti sconosciuti. Grande film neorealista sulla condizione umana tra le spaccature del classismo sociale.
MEMORABILE: Il gesto "dell'ombrello" con cui Cabiria si congeda da Wanda dopo averle comunicato, in preda all'euforia, d'aver ricevuto una proposta di matrimonio.

Liv 21/10/16 13:58 - 237 commenti

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Fellini, a mio umile giudizio, sta arrivando verso il suo meglio, fra La strada e La dolce vita (quando poi diventa troppo "felliniano" le cose cambiano). La sua Giulietta Masina dà una grande prova di recitazione, che affianca quella della regia. La vicenda narrata regge tutto il tempo del film, senza intoppi, anche se gli episodi sono di varia natura, ma tutti molto emozionanti. All'ultimo si comincia a dubitare che la storia finisca così com'è cominciata, ma la forza morale di Cabiria è a prova di qualsiasi colpo del destino.
MEMORABILE: La felicità di Cabiria e la sua angoscia nel perderla (e sappiamo che la perderà).

Rufus68 16/03/17 16:10 - 3839 commenti

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La storia d'una grazia, chiesta e ottenuta, per vie a lei imperscrutabili, da una martire delle periferie, intimamente avida di purezza. Alla fine Cabiria si spoglia di ciò che ha ottenuto con la vita precedente e può finalmente rinascere, al termine dell'itinerario spirituale, sorridendo al saluto d'una ragazza (o d'un angelo): "Buonasera". Un film che sopporta innumerevoli riletture, come tutti i classici. La Masina, indimenticabile, presta il suo visetto dolce e sfrontato, ma tutti sono perfetti in tale sacro mistero sulla redenzione.

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Daniela 25/07/17 23:43 - 12654 commenti

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Minuta prostituta che batte le strade di Roma agitando la sua borsetta, Cabiria è una bambina destinata a non crescere mai, per quanto siano squallide le esperienze che la vita le riserva: in questa ingenuità infantile, nella capacità di credere ancora nelle fiabe risiede la sua condanna ma anche la sua salvezza, in quanto le consente di rialzare la testa anche quando il principe azzurro si rileva un farabutto simile a tanti altri con cui aveva già avuto a che fare. Perfetta nel ruolo Masina, bravi Marzi e Périer, gustoso Nazzari nella parte di se stesso.
MEMORABILE: In cima al dirupo, Cabiria vede la fronte del fidanzato imperlata di sudore e comprende le sue vere intenzioni

Minitina80 24/08/17 22:51 - 2982 commenti

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L’abilità di Fellini nel trasporre su pellicola la situazione di quel periodo è tale che pare di trovarsi di fronte a un’istantanea appena scattata. In Cabiria riversa le sfortune e la forza di un qualunque essere umano a cui la vita non ha regalato che sofferenza e mere illusioni. Attrice dotata la Masina, a cui non è stato reso il merito dovuto, capace di donare uno spirito profondo e mai arrendevole alla povera prostituta romana. È il viaggio di una vita che ritorna lì dove aveva iniziato, arricchito dalle sfumature dell’animo umano.

Paulaster 18/12/17 10:10 - 4411 commenti

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La ruspante e ingenua Cabiria fa la vita di notte e sogna di svoltare. Ritratto della povera gente che aspetta di rinascere (anche dalle grotte) tra mazzate, voti alla Madonna e autosuggestioni (il mago). Il vero dramma è la lotta per il pezzo di pane, ma Fellini lascia ancora un margine di giocosità prima che diventi cattiveria. Conclusione che fa presagire il peggio e crea palese tensione. Masina straordinaria benché minuta e segnalazione per Nazzari nel ruolo del divo immaturo.
MEMORABILE: La Masina che balla il mambo in strada; La Masina sul palco del mago; Lo zoppo che spera nel miracolo alla processione.

Magi94 25/08/18 23:04 - 952 commenti

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Curioso e famoso episodio della filmografia felliniana, che soprattutto all'inizio stranisce perché ambientato in un mondo che sembra aver poco di felliniano e molto di pasoliniano (Pasolini stesso aiutò a scegliere luoghi e dialoghi). Prima parte particolare per la presentazione del potente personaggio di Cabiria anche se non troppo interessante, seconda decisamente migliore, dopo un'impennata meravigliosa con il sognante spettacolo di magia (felliniana), fino al finale tragico che incorona Cabiria nell'immaginario collettivo.
MEMORABILE: L'insuperabile ultima scena.

Buiomega71 11/08/20 01:04 - 2910 commenti

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L'intensità e la meraviglia del cinema felliniano nella sua più pura essenza. Favoletta cinica, crudele, spietata e al contempo delicata, poetica e stralunata, con punte di struggente bellezza (la fugace notte mondana pre Dolce vita, il fanatismo popolare al santuario che Ken Russell prenderà a modello per Tommy) e ossessioni tipiche felliniane (le matrone/prostitute, il sibilo del vento, gli squarci da avanspettacolo che torneranno in Roma). Un prefinale nel bosco di rara cattiveria e una chiusa commovente che lascia il segno. Quando Fellini ci azzecca non ce n'è per nessuno.
MEMORABILE: "Uccidimi, uccidimi..."; La carnosa Wanda che ancheggia grottesca sugli zoccoloni; Il furto della borsetta con quasi annegamento di Cabiria.

Myvincent 22/10/21 08:59 - 3740 commenti

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Le strade di notte a Roma vengono riempite dalla presenza di Cabiria, fragile prostituta da poco, unitamente alle sue compagne di sventura. Cabiria si avventurerà nella Roma che non dorme e che non conosce districandosi fra sogni e tragici, repentini ritorni alla realtà. Il suo grande peccato sarà credere all'amore senza riserve. Film amarissimo con lo stile inequivocabile di Fellini, ancora lontano dalle simbologie espressive che tanto lo caratterizzeranno successivamente. Ottima la Masina nel suo usuale ruolo da tenero pagliaccio.

Caesars 25/05/22 15:43 - 3789 commenti

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Masina è buona interprete nel ruolo della prostituta piena di sogni (puntualmente infranti) che non si fa scalfire dalle brutture della vita. Pur presentando parte assai riuscite, la pellicola risente in molte fasi di una pesantezza (vedi la sezione relativa alla processione al santuario) che la rendono non facilmente digeribile. Peccato perché il racconto stuzzica l'interesse e si avvale di un potente e (quasi) roseo finale. Non male in definitiva.

Noodles 16/12/22 09:33 - 2225 commenti

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Giulietta Masina ripropone il suo personaggio tenero e ingenuo, stavolta in un contesto di sfruttamento e squallore urbano. Come in tutti i film realisti del periodo, e questo sfiora il neorealismo, non c'è alcuna possibilità di scampo per gli sfortunati protagonisti. Tra il film migliori di Fellini, che conferma la maggior bravura nel girare storie di questo tipo piuttosto che le opere egocentriche degli anni successivi. La storia è semplice ma è tutto il contesto ad essere immediato e fortemente reale. La protagonista però ci mette il tocco che gli dà qualcosa in più. Molto bello.

Mattatore 20/07/23 21:00 - 81 commenti

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Fulgido documento denso di cinismo appartenente alla fase finale delle iperrealistiche esperienze cinquantiane di Fellini, capace di restituirci con popolare onestà un andirivieni di inganni, sogni messi a tacere e nottate cosparse di illusioni di un'inguaribilmente romantica Cabiria, prostituta atipica e ingenua. Gli episodi presentati brillano di bidoniana ferocia, non risultando tuttavia smorzati da una ritmata ironia vernacolare messa in ottima ed osmotica relazione con alcuni algidi fotogrammi, presaghi della via Veneto più frizzante. Centrato il varietà, magnifico il finale.
MEMORABILE: La splendida e visceralmente sincera prestazione della Masina; Il misterioso benefattore col sacco; Il varietà; Il commovente Divino Amore; Finale.

Von Leppe 13/12/23 19:22 - 1261 commenti

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Giulietta Masina fa una prostituta bassetta e buffa dal carattere irascibile che per certi versi ricorda Charlot. C'è già quella sorta di “glam” (che sarà più marcato nelle pellicole successive del regista), malgrado il film parli di gente di borgata. Fellini comunque ci mette Via Veneto, il divo che abita in una villa sull'Appia Antica, Il Santuario del Divino amore... quindi varie tipologie di umanità della Roma di allora, narrate attraverso le peripezie della protagonista, soprannominata Cabiria, rese interessanti dallo stile del regista romagnolo.

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Maxx g 16/03/24 21:29 - 635 commenti

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Delizioso e dolce film di Fellini, presenta una Giulietta Masina poetica e triste che cerca di sfuggire dal suo mondo squallido. Si prostituisce, vero, ma sogna l'amore della vita che la porti via, attraversando diverse situazioni reali e leggermente surreali. Si piange, si ride amaro, si sogna, in questo "Le notti di Cabiria", film che merita di essere visto e apprezzato. Cast nutrito, con Amedeo Nazzari nella parte di se stesso. Valido. Forse Fellini rende meglio col bianco e nero.
MEMORABILE: Il ritrovamento di Cabiria.
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  • Curiosità Gugly • 27/06/08 00:06
    Portaborse - 4710 interventi
    il personaggio di Cabiria era già comparso nel film Lo sceicco bianco.
  • Curiosità B. Legnani • 18/01/10 12:29
    Pianificazione e progetti - 14959 interventi
    Ennio Girolami è doppiato da Nino Manfredi.
  • Discussione Roger • 24/09/12 22:44
    Fotocopista - 2919 interventi
    Ecco il trailer
    http://www.youtube.com/watch?v=YO8PFBmkRSc
  • Discussione Roger • 21/10/17 19:06
    Fotocopista - 2919 interventi
    Nella parte dell'uomo con la sacca che rifocilla i diseredati recita Leo Catozzo che curò il montaggio del film

    fonte wikipedia oltre a extra del dvd
  • Curiosità Roger • 25/10/17 13:40
    Fotocopista - 2919 interventi
    L'auto che Alberto Lazzari (Amedeo Nazzari) guida è una Desoto Fireflite:

  • Homevideo Rocchiola • 9/01/20 09:03
    Call center Davinotti - 1252 interventi
    La Divisa Home video casa editrice spagnola ha pubblicato il film in bluray con audio italiano:
    http://www.divisared.es/index.php/cine/internacional/item/las-noches-de-cabiria
    Ultima modifica: 9/01/20 09:04 da Rocchiola
  • Homevideo Rocchiola • 24/01/20 08:17
    Call center Davinotti - 1252 interventi
    Attenzione secondo quanto appreso dai commenti rilasciati da chi ha acquistato questo prodotto, il film benché restaurato in 4K risulterebbe privo della celebre sequenza dell"uomo col sacco" a suo tempo censurata, ma poi reintegrata nel 1998 in sede di restauro del film ed inserita sul DVD italiano. Male, se è così non lo acquisterò !!!
  • Homevideo Zender • 24/01/20 08:31
    Capo scrivano - 47765 interventi
    Si può vedere su Mediasetplay la versione restaurata. Se sai dov'è puoi verificarlo tu stesso.
  • Discussione Buiomega71 • 11/08/20 11:04
    Consigliere - 25983 interventi
    Rassegna estiva: Italian Graffiti d'agosto 

    La pura essenza della perfezione cinematografica e in assoluto uno dei capolavori felliniani più lividi e crudeli, una favoletta amarissima, spietata, lunatica e trasognata, dove il regista riminense parla con il cuore in mano, abbagliando con il suo cinema inconfondibile e pregno delle sue ossessioni (le prostitute matrone e carnose, il vento che soffia, il feticismo per le calzature-gli zoccoletti delle battone i buffi sandaletti di Cabiria, gli zoccoloni sui quali ancheggia grottescamente Wanda- i numeri di cabaret, i volti spettrali e ghignanti della varia fauna umana che popola le notti romane, lo straordinario finale con Cabiria in mezzo ai ragazzi festanti. e lei che piange lacrime amare e accenna ad un aspro sorriso in una grottesca maschera mista a dolore e rassegnatezza).

    Tutto è perfetto in Cabiria, dove il sommo tocca tutte le corde emotive (dalla commedia, al dramma, per lambire il fantastico e il surreale), e un uso ammaliante delle location, che diventano magia, suggestione, incanto, meraviglia.

    Attualissimo per la sua vena di spietatezza (l'incipit con il brutale furto della borsetta e Cabiria gettata a fiume, da un irriconoscibile Franco Fabrizi, e  che rischia di annegare, il pre finale nel bosco che è un concentrato di emozioni palpitanti e picchi di  crudeltà altissimi "Uccidimi...uccidimi...") con in mezzo momenti straordinari di una bellezza visiva e di una potenza narrativa che non ha eguali nel cinema italiano (e non).

    La fugace uscita mondana con Amedeo Nazzari nelle notti pre Dolce vita è un must da custodire nel cuore,  la processione al santuario della Madonna del divino amore è di un anticlericarismo ferocissimo (ecco dove Ken Russell ha preso il pellegrinaggio in chiesa , venerando Marilyn Monroe, di Tommy), la processione notturna in mezzo alle battone, la retata della polizia,  allo spettacolo del mago ipnotizzatore contorniato da un pubblico urlante, sbeffeggiante e cafone (prove generali per Roma, dove pure lo zio Herschell ne prenderà nota per Wizard of gore), nella lancinante e straziante presa in giro della povera Cabiria, che danza e parla con Oscar, una specie di uomo invisibile, dove i suoi sentimenti vengono presi a dileggio sia dall'illusionista perfido che dagli spettatori, l'incontro con il romantico uomo della sua vita, che rivelerà la sua vera faccia di farabutto impostore.

    Nel mentre Cabiria improvvisa mambo, litiga con le sue colleghe (la zuffa con la grottesca puttanona è da antologia), vive nella sua casetta in mezzo a quello che sembra un arido deserto del Nevada ai margini delle luci della città, tra piccole miserie e sogni infranti (da aggiungere la parte intensissima con "l'uomo con il sacco", tra derelitti che sbucano dalle grotte e l'ex prostituta "Bomba atomica", ridotta a larva umana dopo aver vissuto una vita in ricchezza, che pare anticipare certe caricature mostruose del Satyricon).

    Fellini nel capolavoro della prima ora (metto Le notti di Cabiria insieme a Roma, Giulietta degli spiriti, Toby Dammit, La città delle donne, Il casanova, insomma tra quelli che reputo i suoi lavori immortali), dove , come non mai, il grande illusionista tocca anche le corde delle emozioni e delle brutture della vita, con un sorrisetto amarognolo e , al tempo stesso, ottimista.

    Unico, piccolo, neo il personaggio della Masina (comunque immensa) un pò troppo chapliniano e clownesco (ma tipicamente e indissolubilmente felliniano, nell'aggettivo più puro del termine).

    Le notti di Cabiria è tutto un opus meraviglioso, di un'intensità trascinante e coinvolgente, che non assomiglia a nessun altro film (almeno per l'epoca) e dove , la stragrande maggioranza dei "batton movie" a venire ci pescheranno a mani basse.

    E mai, come in questo caso specifico, a Fellini l'appellativo di genio, calza a pennello, perchè , forse, come lui, non c'è nessuno e dove tutti (se non in gran parte) hanno attinto dal suo modo unico di fare cinema.

    Menzione speciale per la carnassa femminile che mette in mostra (donne splendide, capricciose, immense, carnali, esotiche, fumettose, odorose, dove Cabiria ne sembra la versione ridotta-appellata dagli uomini come "nanetta", "paperina", "bassetta"-).

    La quintessenza della meraviglia cinematografica, in tutto il suo felliniano splendore.

    Irrinunciabile e poeticamente struggente.

    E quando Fellini ci azzecca, non ce n'è per nessuno.
    Ultima modifica: 11/08/20 22:09 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 11/08/20 11:30
    Consigliere - 25983 interventi
    Ottimo il dvd edito dalla Filmauro/BMG

    Formato: 1.33:1

    Audio: italiano

    Sottotitoli: italiano , italiano per non udenti, inglese.

    Come extra: interviste a Federico Fellini, Dino De Laurentiis e Giulietta Masina (7 minuti). Trailer dell'epoca. Estratti (di 2 minuti l'uno) dai cinegiornali dell'epoca (Premio Oscar, A proposito della censura, Festival di Cannes). Una scheda con alcune curiosità e schede filmografiche.

    Durata effettiva; 1h, 52m e 33s (versione che reintrega la parte dell' "uomo con il sacco").

    Immagine al minuto 00.16.10. Cabiria (Giulietta Masina), tra le sue colleghe, si appresta a scatenarsi nel mambo.

    [img size=424]https://www.davinotti.com/images/fbfiles/images53/PDVD-139.jpg[/img]
    Ultima modifica: 11/08/20 14:48 da Buiomega71