Concordo Anthony, visto al cinema da ragazzino e già mi conquistò immediatamente.
Presa la vhs della
Playtime, all'epoca, ne apprezzai sempre più il mix tra horror puro e humor macabro (ma mai nessuno dei due prende il sopravvento sull'altro) tanto che , personalmente, lo associo alle derive landisiane di
Un lupo mannaro americano (i soldati zombi non sono un caso) e a quelle o'banniane del
Ritorno dei morti viventi (c'è la stessa atmosfera da EC comics e gli zombi ciarlieri)
Credo sia il vero capolavoro mineriano, dove il regista dei due sequel di
Venerdì 13 rincara la passione per i fumetti di William Gaines e , seppur con un sorriso macabro sulla faccia, sia uno dei primi a raccontare il disagio e le alienazioni mentali dei reduci del vietnam in un film prettamente "dell'orrore" (Bob Clark a parte).
Straordinaria la grottesca strega gommosa (
Dov'è tuo figlio, Roger? Non lo troverai mai), la mostruosa creatura nascosta nell'armadio e i teschi alati che tirano di fucilate (e Sam Raimi se ne deve essere ricordato per
La Casa 2)
Per me un piccolo gioiellino, amplificato dalla simpatia di William Katt e da quella di George Wendt, dalle battute fulminanti e dai bei pezzi musicali nella colonna sonora.
Tutti pessimi (per quanto mi concerne) i sequel, ad eccezione della
Casa 7 (che , però, ha ben poco a che fare con la saga dell'House cunninghamiana, e sembra di vivere indipendentemente di vita propria-
Sotto Shock docet-)