Trascurabilissimo e banale horror giovanilistico con innesti fantascientifici che fin dall’intro nello spazio (ambientato in un’astronave aliena abitata da mostriciattoli che sembrano una brutta copia dei Muppets) ci fa intuire la miseranda qualità dell'operazione. Il prologo in bianco e nero è prolungato inutilmente e ci introduce già nell'ambiente dei campus americani dove si svolgerà anche il resto del film. Il problema principale è rappresentato da un cast di ragazzetti insopportabili, diretti male da un regista - Fred Dekker - che sembra più interessato a infilare maldestre citazioni horror perfino nei cognomi dei protagonisti (Miner, Hooper, Cronenberg, Cameron, Romero...) che a dare...Leggi tutto un senso al suo film. La sceneggiatura (sempre opera sua) è di rara inconsistenza, con dialoghi spenti e gag di quart'ordine (non dimentichiamo che Dekker è il regista di SCUOLA DI MOSTRI...), mentre gli unici momenti in cui NIGHT OF THE CREEPS pare funzionare sono quelli in cui può scatenarsi l'estro gore degli effettisti. Ma è poca cosa anche qui perché, evidentemente, l'obiettivo di arrivare a un target di teenager (che dovrebbero essere i primi fruitori del film, considerata l’ambientazione) ha costretto gli autori a contenersi anche nella violenza. L'idea dei viscidi mostri striscianti che escono dai corpi delle vittime è un chiaro plagio (o vogliamo chiamarlo omaggio?) del Cronenberg di IL DEMONE SOTTO LA PELLE, le altre citazioni le lasciamo a chi vorrà divertirsi a trovarle (e ce ne sono a quintali, a dimostrazione di quanto queste spesso nascondano una deprecabile vuotezza di fondo). Dispiace vedere il buon Tom Atkins (è il commissario di polizia) finire in mezzo - e nemmeno per pochi minuti - in un film tanto privo di umorismo.
Fred Dekker (all'epoca neanche trentenne) esordisce dietro la M.d.P. con un horror canonico, imbastito sugli zombi, generati da creature esogene alla Terra (conseguenza di un ufo-crash!) omaggiando a più non posso i suoi modelli cinematografici: su un televisore scorrono immagini del film di Ed Wood, Plan 9 from outer space; i personaggi si chiamano Hooper, Craven, Romero, Landis, Cameron e Raimi. Il regista utilizza i pochi mezzi con dignità, lasciando supporre un prolifico futuro autoriale: che si è perso dietro Scuola di mostri e Robocop 3.
Simpatico horrorazzo del quale ho sempre amato la locandina (sì, avete capito bene, la locandina!). Il film pur non essendo un capolavoro diverte, contiene buoni effettacci di sangue. Tra gli attori c'è l'ottimo Tom Atkins e la storia regge in modo discreto.
Gustoso divertissement di genere, come se ne giravano una volta, che mescola horror con spruzzate di fantascienza. La passione per il genere è palese (si pensi che i nomi dei personaggi sono Romero, Carpenter, Cronenberg) e la trama, anche se a tratti risulta un po’ demenziale, non manca di ritmo. Non un capolavoro, ma gli amanti di questo tipo di film potrebbero trovarlo di loro gradimento. In definitiva, una simpatica “scemenza”.
Un piccolo gioiello del teen horror anni 80. Inizia, più o meno, come Critters, poi bellissimo e tosto prologo anni 50 sulle note di "Smoke gets in your eyes" e infine una delirante e folle discesa fantahorror negli '80, tra zombi, assassini ritornati, gatti "morti viventi", schifosi vermi cronenberghiani via orale, corpi criogenizzati e detective in stile hard boiled (grande Tom "stupiscimi" Hatkins). Come ne L'ululato i personaggi hanno nomi di registi horror e gli sfx di Jim Doyle sono gustosissimi. Dekker aveva talento e tanta passione.
MEMORABILE: Lo zombi armato di ascia che sbuca dal pavimento; il massacro nel prologo alla coppietta di innamorati; il ragazzo paraplegico nei bagni; "Stupiscimi"
La dimensione non è quella del terrore, avvicinandosi di più alla parodia. E' il classico filmetto imbottito di adolescenti (fighetti palestrati, nerd) e adulti che faticano di più a credere che dei lumaconi da corsa possano trasformare le persone in zombi e che si debba fargli saltare la testa (azione che però libera gli stessi). A differenza di altri ragazzotti-movie almeno i dialoghi sono qua e là quasi potabili e le teste aperte, o scoppiate non mancano. Peccato che la parte finale sia eccessivamente parodistica, sfociando nel pagliaccesco sbracato. Comunque, innocuo e sopportabile.
MEMORABILE: "La notte dei gatti morti viventi..."; Amico in bagno vs lumaconi; La vecchietta che guarda un film di Ed Wood e riceve una "simpatica" visita.
L'esordio del bravo e sfortunato Dekker è un gustoso omaggio al fantahorror anni '50 stile L'invasione degli ultracorpi, incrociato con lo splatter e la teen-comedy (con tanto di love-story) anni '80. Sarà che gli anni '80 ci hanno abituato bene, sarà che i gusti di oggi si sono inariditi e involgariti, fatto sta che questo flop, a distanza di anni, risulta ben più sofisticato di successi analoghi e recenti come Planet terror. Sfiziosa l'idea di affibbiare ai personaggi i cognomi di registi horror.
MEMORABILE: Il detective Cameron: "Ssstupiscimi..."
Teen-horror ironico e godibile, dalla tramina esile esile e non particolarmente ritmato ma non privo di una certa consapevolezza tecnica. Il tutto si guarda con piacere, tra vermoni cronenberghiani, teste che esplodono, umorismo e una leggerezza globale che non guasta assolutamente. Doppiaggio scadente (nonostante Locchi a dar voce ad Atkins e al suo "stupiscimi"), attori scarsi (a parte il già citato Atkins) e citazionismo sfrenato, anche se dell'incendio finale e dell'insolito utilizzo del tagliaerba se ne ricorderà un certo Peter Jackson.
Sarà la nostalgia di certo cinema eighties o chissà che, ma rivedendolo non l'ho trovato così male. Dekker dietro la mdp ci sa fare ed è un peccato si sia perso successivamente, dato che aveva talento; la storia è poco più di un tributo allo sci-fi anni '50 mixato con l'horror anni '80, senza alcuna pretesa, quindi va presa per quel che è. Piuttosto divertente (nonostante qualche lungaggine), citazionistico, con un bravo Atkins e gustosi SPFX. Da vedere in combo con la saga de Il ritorno dei morti viventi, popcorn e una cassa di birre gelate...
MEMORABILE: Lo zombi con ascia che sbuca dal pavimento e spacca la testa alla vecchietta.
Un ultracult horror in tipico stile anni 80! Sembra quasi una parodia di sé stesso. La trama è semplice e buttata lì: un invasione aliena che dà "vita" a un invasione zombi (guarda caso uno dei personaggi alla TV guarda Plane 9 from outer space) e da lì il delirio di mostri gommosi e pupazzoidi, una recitazione caricata a livelli spropositati con frasi esageratamente sopra le righe, clichè scontati seminati qua e là. Tutto il film è godibile, proprio perché le numerose trovate risultano talmente poco credibili da risultare comiche.
MEMORABILE: Il gestaccio del dito medio, attivato da un invisibile manovella: tristissimo! Il commissario che non deve chiedere mai.
Validissimo horror girato dall'autore del bambinesco Scuola di mostri. Efficaci gli effetti speciali e buona prova del cast. Vuole chiaramente omaggiare il cinema di fantascienza anni 50 (La cosa e simili). Sicuramente da riscoprire e per me anche da rivalutare.
MEMORABILE: Uno degli invasi si presenta a un party e le ragazze pensano sia mascherato.
Piccolo classico degli anni ottanta, condito da piacevole humor nero (come spesso si faceva in quel decennio) ed effetti ancora oggi godibili. La trama cerca di rivitalizzare il genere zombi e in parte ci riesce, intrecciando ai morti viventi delle larve uscite da un esperimento alieno. Fa sempre piacere inoltre vedere Atkins fra i protagonisti e i ragazzi del cast se la cavano. Buono.
Nel suo film culto Dekker si abbandona a un citazionismo sfrenato, che riesce a condensare in un'ora e mezza il meglio della produzione horror eighties. Si parte con Alien, si passa agli slasher a suon di sorority house ottantiani e a Croneneberg per concludere con un trionfo di Ritorno dei morti viventi. Non per niente i personaggi si chiamano Carpenter, Romero, Croneneberg ecc... Una maionese è perfettamente amalgamata in un film che è anche originale. Regia valida, ottimo Atkins. Peccato Dekker si sia fermato così presto.
MEMORABILE: L'antefatto sull'astronave; Lo zombi che emerge dal pavimento; Le teste che esplodono piene di parassiti.
Zombi, vermi alieni, splatter e umorismo. Sono gli ingredienti di questo horror anni '80 che con gli anni è diventato un vero cult. Il ritmo è veloce, complice anche la breve durata, la regia di Dekker sempre fortissima, con il suo stile cartoonesco e gli effetti speciali realizzati benissimo. C'è anche il grande Tom Atkins detective hard boiled che risponde sempre al telefono col suo mitico "Stupiscimi!". I personaggi hanno tutti nomi di famosi registi horror come Carpenter, Romero o Cronenberg. Cosa volere di più?
Il cinema horror anni '80 era capace di regalare alcune piccole perle come questa; film che mescolavano orrore e fantascienza aggiungendovi il giusto tocco d'umorismo per non prendersi troppo sul serio. I riferimenti al cinema cronenbergheriano sono evidenti nella scelta dei parassiti che si riproducono invadendo il corpo umano, ma le contaminazioni tra generi si sprecano sino ad arrivare allo zombesco. Lo si guarda ancora oggi con una certa simpatia.
E' la più classica delle commistioni - tipicamente Anni '80 - tra teen-movies e horror, quasi a voler intrattenere con la formula più leggera possibile piuttosto che spaventare. Nel consueto laboratorio, per via di una sciocchezza di un paio di ragazzi, sfugge uno zombi reso tale da una specie di bestiola (simil-Alien) che si introduce nella bocca delle persone trasformandole in morti viventi. Siamo chiaramente dalle parti del B-movie e della quasi parodia di uno e più generi, ma in una forma allora più che accettabile in funzione dell'home-video.
Consapevole o meno, una parodia del cinema degli zombi e di quello dei collegiali, che si incontrano per un prodotto d'evasione spiccio e a buon mercato, condotto con spirito autoironico nelle continue citazioni di nomi di registi simbolo del genere horror e fantascientifico e soprattutto nella figura dell'impavido detective Tom Atkins. Dolce e graziosa la Whithlow, a fianco del timido Marshall nella lotta con fucili e lanciafiamme contro i cadaveri riportati in vita da larve extraterrestri.
Molti rimandi alla fantascienza Anni Cinquanta (tanto che in una scena si vede in un televisore Plan 9): è questo il genere a cui qui ci si rifà di più, mescolando alieni e zombi. Sci-fi e horror dunque, con tanto di prologo in bianco e nero ambientato nel 1959. Poi c'è la parte tipicamente Anni Ottanta, con le storie di adolescenti, la classica situazione dove il perdente si innamora dell'irraggiungibile ragazza del bullo. Non mancano splatter e umorismo.
Horrorino zombico di ambientazione collegiale (con poppe nude sotto la doccia): questa volta i morti tornano a gironzolare con intenti omicidi per colpa di larve aliene in libera uscita da una astronave. Gli intenti satirici sono evidenti fin dalla scelta dei nomi dei personaggi, che omaggiano i maestri del genere, e certo, più che a suscitare terrore, mi mira a strappare qualche sorriso nostalgico. Operazione almeno in parte riuscita per la discreta confezione. Nel cast, più che il reparto giovanile, conta quello dei veterani, con alcuni bravi caratteristi accanto al solido Atkins.
Per la milionesima volta sorbiamo la malinconica minestrina di universitari americani (arrapati) che si cacciano nei guai (con zombi e mostriciattoli) ammannendoci i soliti frizzi da universitari americani (arrapati). Stavolta i mostriciattoli sono guizzanti vermetti piuttosto inadatti sia allo spavento che alla costruzione di una trama davvero terrorizzante (a dispetto del titolo italico). Scontro finale un po' goffo e deboluccio a base di lanciafiamme. Non infimo, tuttavia; assolutamente insipido sì.
Teen horror in puro stile anni 80 ambientato in un college in cui gli studenti vengono infettati da lumaconi alieni che si trasformano così in una specie di zombi. Divertente B-movie che altro non è che un buon mix di horror, fantascienza e commedia con moltissime scene splatter. La trama è solida e credibile e accompagnata da ottimi effetti speciali artigianali. Una piccola chicca che merita di essere riscoperta.
Al di sopra della media delle produzioni horror adolescenziali di quegli anni, il film di Dekker ha acquisito la fama di cult nel corso del tempo, vuoi per il forsennato e divertito citazionismo (dai rimandi alla sci-fi anni '50 ai nomi di famosi registi del cinema della paura), che anticipa tendenze più recenti, vuoi per la buona cura tecnica e per il ritmo acceso. Non tutto funziona, molti nodi del plot sono lasciati un po' a se stessi e avrebbero meritato maggior attenzione. Anche il climax finale poteva osare di più. Resta buono, comunque.
MEMORABILE: "Stupiscimi!"; L'incipit cheesy con gli alieni; Il prologo in b/w; I vermi che anticipano quelli di Slither; L'attacco alla casa delle ragazze.
Bella commistione tra fantascienza anni '50 e stilemi classici dell'horror ottantiano (anche se l'impronta è di Romero). Notevoli effetti speciali e un cast in palla garantiscono la buona riuscita dell'opera, la quale si arricchisce di uno sfrenato citazionismo per sollecitare lo spettatore e tenerlo all'erta ora con ammiccamenti ora con una frecciata di humour nero (per impedire al film di puntare alto per quanto concerne le ambizioni). Meritatamente un cult degli anni '80: Slither e Stranger things passano (anche) da qui.
MEMORABILE: Tom "stupiscimi" Atkins, investigatore sopra le righe che pare essere uscito da qualche romanzo hard boiled di Hammett o Lansdale.
Se non fosse per l'effettiva mancanza di azione, la quale, quando effettivamente è presente, tradisce le aspettative che il buon girato aveva creato, il film sarebbe decisamente interessante, perché la regia e le inquadrature sono di buonissimo livello. Peccato per il troppo chiacchiericcio che, seppur simpatico, alla lunga stanca. Bella la classica ambientazione collegiale e tutto il contorno, ma manca un po' l'essenza del film.
Delizioso teen horror dall’aspetto puramente ottantiano. Gioca coi cliché del genere, esorcizza la paura con lo humor e omaggia i grandi classici dell’orrore. Davvero efficaci gli effetti speciali artigianali e decisamente corposo (seppur grottesco) lo splatter. Divertente, nostalgico e con un gruppo di giovani attori sconosciuti in gran forma. Sempre una garanzia invece il temerario Atkins. Da riscoprire.
Prologo urticante tra bipedi bitorzoli spaziali e Paul Anka che allieta fidanzati pomicioni, ma poi Dekker, nonostante non riesca a smacchiare gli aloni degli anni 50, addrizza il tiro: obitori, studenti zombi, bagarozzi infestanti e persino un killer con ascia direttamente dall’oltretomba balzellano mano nella mano e, sebbene una certa disomogeneità interferisca nella coesione, è un bel vedere che riconcilia con le (sperate) attese. Atkins regala un detective da annali, Jason Lively un protagonista da schiaffi. Una paella saporita, ma chissà con un pizzico di pepe in più....
il film di Dekker è meritatamente diventato opera di culto per gli amanti del cinema horror anni 80, che possono leccarsi i baffi dall'inizio alla fine: il prologo nell'astronave aliena e poi l'omaggio in b/n del cinema sci-fi degli anni 50; l'ambientazione ottantiana a base di confraternite e sororities (con cenni sexy), i nerds, il laboratorio segreto criogenetico, i vermi alieni, gatti e cani zombi, zombi con le teste che esplodono piene di vermi, un Tom Atkins da urlo vera icona horror di quegli anni. Ottimi effetti speciali artigianali, ritmo indiavolato. Stupiscimi!
MEMORABILE: Gli alieni nell'astronave; Paymer con la gola tagliata che passeggia; Lo zombie che esce dal pavimento; Fucile e lanciafiamme; I nomi dei registi.
Più che un film una trasognata elegia, in cui Fred Dekker - al suo esordio - si diverte a maneggiare con disinvoltura i più disparati immaginari di genere: mutazioni zombesche, minacce aliene, esperimenti fantascientifici. Modus operandi caotico e compilativo, infiocchettato però da un gusto peculiare per lo splatter e da un ritmo incessantemente cinetico. Nostalgico.
Dei parassiti extraterrestri contagiano una cittadina americana seminando terrore e omicidi. Sorta di cult anni Ottanta. Non è certamente perfetto, ma ha il pregio di intrattenere e a tratti anche divertire. Debitore nei confronti di tanti noti horror, il film non è però mai irriverente. Regia di Fred Dekker piuttosto efficace, così come trucchi ed effetti speciali.
Zombie-movie di ambientazione collegiale caratterizzato da qualche sorriso, un po' di splatter e tante citazioni. Dekker firma un suo personale omaggio al cinema di genere a partire dalla fantascienza anni Cinquanta fino ad arrivare all'horror di quegli anni. Stereotipate ma funzionali le caratterizzazioni psicologiche, controfinale in perfetto anni 80 style, ottimi gli effetti splatter, cast passabile (male il doppiaggio in italiano).
MEMORABILE: "Stupiscimi"; I cognomi dei vari personaggi (Romero, Carpenter, Cronenberg, Landis ecc).
Citazionistico e divertente ma niente di trascendentale. Nere larve aliene, zombi e collegiali in una mescolanza di generi (fantascienza, horror e commedia). Non manca di un certo brio. I personaggi si muovono in attesa di riscontro, in un ambiente accogliente, dove l'umorismo nero trova discreti risultati. Da vedere in piena rilassatezza, magari con pizza e birra.
Delizioso fanta horror tipico degli Ottanta, propina commedia studentesca (con l'inevitabile diatriba tra giocatori di football e nerd e con la bella che lascia il figo play boy e si innamora del tenerone gentile e rispettoso), parassiti alieni che ti entrano nel cervello zombificandoti e le solite battute cool (declamate dal disilluso e duro detective che esordisce sempre con "stupiscimi"!). Gli zombi sono splendidi, con lattice e animatronics commoventi, ispirati a quelli, esemplari, di Savini. Teste spappolate come zucche al sole: ma occhio al verme!
MEMORABILE: Contagio rapido nel dormitorio femminile; Lo zombi scheletrico armato di ascia, omaggio a Eddie, la mascotte degli Iron Maiden.
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Il pallinaggio di Von Leppe a questo gioiellino mi ha tirato su una costola, dopo che oggi mi son visto massacrare ( senza alcuna pietà) due miei cult , uno appresso all' altro ( LA SINDROME DEL TERRORE da Deep e VITTIME NEL BUIO da Digital)
DiscussioneCaveman • 12/12/18 07:36 Servizio caffè - 403 interventi
Buiomega71 ebbe a dire: Schramm ebbe a dire: di tutto il film ricordo solo atkins che quasi ogni volta esordisce con uno stanco e ironico "avanti, stupiscimi!". non ricordo una scena che sia una del film o una pur vaghissima trama.
E un mio cultissimo (lo so praticamente a memoria)
Siamo in due! Un vero e proprio gioiellino!
DiscussioneCaveman • 31/12/18 18:09 Servizio caffè - 403 interventi
Rebis ebbe a dire: Me la regalarono i miei compagni di classe! La conservo ancora. Ricordo che erano indecisi tra questa e Inferno di Argento. Bei tempi.
Chiedo venia per l'efflorescenza malinconica.
Wow, che nostalgica curiosità!! Dal canto mio posso dire che avrei apprezzato moltissimo tale regalo. Dekker better than Argento; Dimensione Terrore ossia una vera a propria pellicola nostalgia, nonché un vero e proprio capolavoro di genere per quel che mi riguarda.
Caveman ebbe a dire: Rebis ebbe a dire: Me la regalarono i miei compagni di classe! La conservo ancora. Ricordo che erano indecisi tra questa e Inferno di Argento. Bei tempi.
Chiedo venia per l'efflorescenza malinconica.
Wow, che nostalgica curiosità!! Dal canto mio posso dire che avrei apprezzato moltissimo tale regalo. Dekker better than Argento; Dimensione Terrore ossia una vera a propria pellicola nostalgia, nonché un vero e proprio capolavoro di genere per quel che mi riguarda.
Bravo Caveman, e come si dice in questi casi...Stupiscimi! ;)
DiscussioneCaveman • 31/12/18 18:53 Servizio caffè - 403 interventi
Dekker un eroe che purtroppo sì è perso troppo presto, questo e Scuola di Mostri sono due film intoccabili per me!