Sei già CHI E’ SEPOLTO IN QUELLA CASA era un horror che si divertiva a mescolare il genere con divagazioni pseudofantascientifiche e fumettistiche giocandosi con una certa abilità la carta dell'ironia, il suo sequel spinge ancor di più il tasto della parodia finendo con l’ottenere una commedia fantahorror di dubbio gusto, che infilando dentro con la stessa disinvoltura zombi, far west, mondi preistorici, giungla e vergini da sacrificare crea un caos indescrivibile. Si parte dalla solita vecchia tenuta ereditata dal ragazzetto di turno (Arye Gross) per continuare con un bis-bis nonno riportato...Leggi tutto in vita dopo settant’anni insieme al suo prezioso teschio di cristallo. La casa ci mette poco per aprirsi su dimensioni parallele ed entrano in scena pterodattili, brontosauri (tutti animati vecchio stile) e altri bizzarri animali che affollano la scena dividendola con lo zombi avversario del caro nonnino e i due giovani protagonisti che paiono non stupirsi poi troppo di quanto sta loro accadendo. Il regista Ethan Wiley (sotto la produzione di Sean S. Cunningham) sembra preoccuparsi solo di aggiungere effetti su effetti, abbandonando quasi da subito ogni velleità horror per cercare vanamente le risate del pubblico. Ma ci vuole altro per coinvolgere e interessare. HOUSE II - THE SECOND STORY si presenta insomma come una baracconata da quattro soldi, confezionata discretamente ma priva di un solido script che sappia bilanciare gli ingredienti mantenendo una struttura in grado di sorreggere la troppa carne al fuoco. Dopo la prima mezz'ora si è già saturi e si procede per inerzia.
A parer mio è un qualcosa di imbarazzante, né carne né pesce; non spaventa né diverte, insomma una noia mortale. Credevo di guardare un horror invece si tratta di una commedia fantastica, veramente poco divertente. Sono presenti moltissime scopiazzature da altri film di successo. Unica nota positiva la colonna sonora country che chiude il film: come si suol dire due piccioni con una fava.
Secondo capitolo della serie estera delle case (House II: the Second Story è il titolo originale) da noi, sul filo della memoria, adattato a titolo di ben altro spessore (La Casa di Mary) e divenuto così La Casa di Helen; a suo modo ripercorre quanto mostrato in Chi è Sepolto in quella Casa? (il primo del ciclo) ma farcendo il tutto di un manto puerile, comico, quasi fiabesco. Tanto da rendere vani i buoni effetti speciali e connotare l'opera (in)compiuta di un tasso altissimo di cialtroneria. Resta insoluto mistero il fatto che, a molti, è piaciuto.
Seguito di Chi è sepolto in quella casa che punta ancor più del capostipite sulla mescolanza tra horror e commedia. Anche gli incredienti narrativi sono gli stessi. Ancora una volta il risultato è ben lontano dalla decenza ma forse risulta meno peggio del primo proprio perché il regista non si prende sul serio. In ogni caso meglio perderlo che trovarlo.
Strano seguito di House, che toglie quasi completamente la componente horror per focalizzare l'aspetto su un action/adventure con dei minimi elementi orrorifici. Gli elementi in gioco sono davvero troppi, il cast per reggerli non c'è e la trama se ne va presto a... donne di malaffare. Non so bene a chi sia venuta un'idea malsana del genere, ma nonostante provi una certa simpatia, o pietà forse, per un esperimento così, la votazione non può che riflettere il valore intrinseco di una pellicola del genere (soprattutto come seguito di House).
Pseudo-sequel di Chi è sepolto in quella casa?, da cui riprende solo gli elementi comico/grotteschi e l'idea dei mondi paralleli all'interno dell'antica casa "maledetta"; per il resto, nulla a che vedere col divertente capostipite. Qui si cerca di puntare tutto sui lati fantasy e commedia, con puntate nel western e nel film avventuroso "alla Indiana Jones", con risultati a dir poco pietosi. L'aspetto horror è completamente assente e il film pare destinato a un pubblico inferiore ai 13 anni; effetti speciali accettabili (per l'epoca), il resto è da buttare.
MEMORABILE: Il geniale titolo dato dai distributori italiani: nessuno ha mai capito chi fosse Helen...
Assoluta cretinata vietata ai maggiori di 10 anni. L'inizio promette bene, con il pistolero zombi, poi il filmetto svacca presto, con risibili situazioni degne dei Piccoli brividi. Un nonnetto zombi per nulla simpatico e irritante, dinosauri (sic), creature fatte di plastica e protagonisti dementi (spiace vedere Jonathan Stark, l'ex aiutante di Chris Sarandon in Ammazzavampiri, nel ruolo di un deficente). Nel finale tenta di risollevarsi con il ritorno del pistolero zombi, ma è troppo tardi. Ignobile presa per i fondelli.
Un generoso mix di generi tanto cari ai mitici anni '80: l'horror da cassetta, i personaggi fantasty (tra Labyrinth, Troll e La storia infinita) e degli sfx molto validi. Peccato la storia rimanga leggermente in secondo piano. Godibile per gli appassionati (come il sottoscritto)!
Non è un cattivo film. Non se lo si prende con lo spirito giusto; già il primo episodio lasciava molto spazio alla fantasia, qui ci troviamo non di fronte a un film dell'orrore, ma a una sorta di avventura nera, venata di situazioni comiche. Va però sottolineata la pessima prova del cast (in particolare Mahler e le due ragazze, gli altri si attestano sulla mediocrità, escluso il nonnino). Vedibile, divertente, leggero.
MEMORABILE: "Nell'armadio c'è un morto vivente o forse un pterodattilo... cucciolo!".
Un anno dopo Chi è sepolto in quella casa?, arriva il sequel "House II", conosciuto in Italia come "La casa di Helen". Non ha niente a che vedere con il film originale, anzi, le situazioni cambiano radicalmente. Questo è molto più demenziale del primo, addirittura con un nonno zombi e animali preistorici. Comunque rimane un filmetto divertente. Con il prossimo capitolo, La casa 7, la serie prenderà una svolta più horror.
Seguito di Chi è sepolto in quella casa, ma con toni differenti e poca relazione col primo capitolo (giusto la casa e gli scambi tra dimensioni). Questa volta si punta decisamente sul fantasy ironico e avventuroso, con momenti riusciti ma anche trovate imbarazzanti (vedi il bruco/cagnolino). Nel complesso ci si diverte, perché il ritmo è tenuto costantemente alto e il finale ha una certa dose di tensione, con l'entrata in scena di uno zombi pistolero (che richiama lo zombi soldato del precedente). Discreti effetti e cast.
Seguito non entusiasmante di Chi è sepolto in quella casa? che sceglie di puntare tutto sul fantastico. È ancora un film totalmente anni '80 ma, pur nella sua realizzazione poco avvincente, si riesce a vedere tranquillamente. Il discorso sul cast è lo stesso del capitolo precedente: pochi nomi (nessuno famoso) che permettono allo spettatore di concentrarsi solo sul film. Preso nell'insieme, se si parte dall'idea di ciò che ci aspetta, non si rimarrà troppo delusi.
Va preso per quello che è: un fantasy praticamente per famiglie. Sicuramente presentato in modo un po' fuorviante, a parte i primi minuti moderatamente horror vola verso il racconto misterioso, quasi fiabesco e pesantemente condito con ironia, la quale risulta efficace solo a momenti alterni. Gli spfx sono quelli degli anni 80 e le maschere hanno limiti visivi evidenti. Inoltre la storia tende ad avvitarsi su se stessa, risultando a tratti ripetitiva e noiosa. Comunque a volte ci si diverte pure e il prodotto potrebbe rivelarsi un utile scacciapensieri.
MEMORABILE: L'elettricista/avventuriero che, dopo aver avvisato del collegamento col mondo parallelo, estrae dalla scatola degli attrezzi una spada da guerra!
Ennesimo capitolo pseudo-horror sulle case e uno dei pochi che rimane ben impresso per le sue fantastiche trovate, i personaggi accattivanti e variopinti e i mitici mostri pupazzosi. Meritevole perché riesce a unire horror e comicità come già faceva il precedente Chi è sepolto in quella casa? Non pretende di essere preso sul serio, ma gioca con i personaggi, trovando pure tempo per far pronunciare loro battute memorabili! Se a suo tempo fosse stato interpretato da volti noti sarebbe diventato un bel cult!
MEMORABILE: Il tenerissimo cane-bruco; "Guardate questo Reagan! Lui non ha mai combattuto contro i pellerossa! La tv dice solo menzogne!"
Il secondo capitolo della saga antologica prodotta da Sean Cunningham - ogni puntata è autonoma e ambientata in una diversa casa stregata - vede in cabina di regia lo sceneggiatore del primo episodio. Non brutto come si legge in giro, ma la delusione rimane: perché non di horror si tratta ma di un film fantastico con avventurosi salti nel tempo (preistoria, aztechi, far west), pupazzoni bizzarri e un ritmo che anela alla slapstick comedy. Qualche gag va a segno - l'elettricista - ma la successione di eventi è giustapposta e il continuo rilancio dell'inverosimiglianza finisce per stancare.
Un misto di avventura, commedia, fantasy e horror, con quest’ultimo a malapena accennato. Il target è esclusivamente adolescenziale e può essere esteso al massimo agli appassionati incalliti degli anni ottanta. La storia di per sé è semplice e punta a intrattenere per mezzo dei curiosi e intriganti, almeno come idea, passaggi dimensionali. Nel mezzo ci sono sprazzi di una leggera vena comica, grossolana e dozzinale, tipica delle commedie americane destinate ai ragazzi sotto i quattordici anni.
Simpatico filmetto anni '80 che paga eccessivamente dazio nel distaccarsi dalle tinte horror del film precedente, scegliendo un approccio più incline al fantasy e irrorato da una forte componente avventurosa. Inutile mascherare le falle di una sceneggiatura sbilenca e l'invecchiamento precoce degli effetti speciali, ma con il giusto piglio la visione risulterà divertente, scorrevole e genuina nelle ingenuità tipiche dei film da teenager di quegli anni.
MEMORABILE: L'elettricista, armato di sciabola recuperata non si sa bene dove, con una conoscenza impressionante dei viaggi interdimensionali.
Quanto a impalcatura ricorda molto il primo capitolo: il brucane, il teschio di cristallo, il nonnetto e la sua nemesi malvagia sono tutti elementi della sceneggiatura che piacciono in quanto tali e non come muri portanti della storia. Sono in effetti i jolly che lo salvano, perché stavolta, abiurato totalmente il sangue, il ricorso a elementi troppo fantasy e disparati (preistoria e aztechi, ma perché?) cancella ogni brivido potenziale. Azzeccato il personaggio dell’elettricista. Un tipico due pallini.
Strano horror che forse horror tanto non è in quanto, locandina a parte, è più un fantasy per ragazzi. Se si escludono i primi dieci minuti il resto è un susseguirsi di pupazzi, mummie pazzerelle e viaggi in giungle stile Jumanji; indimenticabile il cucciolo metà cane e metà bruco. Piuttosto mediocre sia per la pochezza di mezzi che per la regia. Si può anche guardare, basta essere consapevoli del fatto che non è un horror.
Secondo capitolo della serie delle case stregate, il cui capostipite è l'ottimo Chi è sepolto in quella casa? (questo l'assurdo titolo italiano). Sceneggia e dirige proprio quell'Ethan Wiley che aveva sceneggiato il primo capitolo. Qui pensa bene di accentuare ancor di più i lati comedy a scapito di quelli horror, pur mantenendo la geniale idea delle porte fenditure per accedere ad altri mondi. La fantasia non manca neanche qui tra bisnonni pistoleri resuscitati, teschi maledetti, dinosauri a passo uno, aztechi e creature varie. Divertente.
MEMORABILE: La resurrezione "jasoniana" dal sepolcro del nonetto; I dinosauri e il mini pterodattilo a passo uno; L'idiozia di Jonathan Stark.
Ethan Wiley, già sceneggiatore del primo capitolo, viene qui promosso a rango di regista e questa volta parte anche da una storia da lui stesso scritta. Gli aspetti da commedia/fantasy avventurosi vengono ancora ampliati rispetto alla pellicola precedente, ma non riescono a garantire al film, a esclusione di qualche momento, brio sufficiente a renderlo memorabile. Discrete le interpretazioni e non particolarmente interessanti le scelte registiche. Per il resto trucchi low-cost che possono anche suscitare simpatia. Forse **, ma con generosità.
A fare uso improprio della fantasia scordando che la premessa di base era il sequel di un semihorror, il rischio di sprofondare nel demenziale molesto non è basso. È proprio un male? Certo, Wiley non è Craven né Miner, molto dello humour tipicamente 80's riconcilia con la morte e brividi e sangue sono i due più ingiustificati assenti, ma le risorse inventive di questa sorta di cronaca narniana ante litteram son tante e tali – e di così spartano impianto artigianale da ufficializzare il guilty pleasure - che non si può non abbandonarsi alla propria parte ancora bambina e simpatizzare.
MEMORABILE: Brucane; La più grande invenzione del secolo (no, non è la tv...).
Fastidiosa parodia sulle case stregate che, incomprensibilmente, pare voglia farsi beffe degli spettatori attraverso i primi minuti che, per quanto inverosimili (vedi il fantasma che ammazza col fucile), coinvolgevano per la loro drammaticità. Il resto, al contrario, è una catena si situazioni rocambolesche che non hanno nulla di divertente, messe in scena da un cast anonimo; trucco ed effetti speciali sono carnevaleschi, ma ciò si deve probabilmente, oltre al basso budget, a una scelta atta a rinforzare la risibilità dell'insieme.
A differenza del primo film, pregno di metafore e parecchio più profondo di quanto non possa sembrare; è una bella favola adatta a grandi e piccini, ci si diverte a patto di lasciar uscire il fanciullino che è in noi. Tantissima carne al fuoco: il nonno zombi, la casa piena di insidie, gli strani animaletti ivi convenuti... Non manca nulla anche perché laddove latita il sangue si sopperisce con le gag che riescono comunque a strappar sorrisi. Sciocchezzuola parecchio succosa con i due protagonisti veramente in parte anzichéno. Royal Dano addirittura toccante nel finale.
MEMORABILE: L'elettricista/avventuriero in stile Indiana Jones.
Mediocre sequel (ma siamo più dalle parti della parodia) di un cult degli anni 80. A differenza del primo qui sangue e brividi non ce ne sono e tutto vira verso la commedia fantastica con risultati poco memorabili. Parte bene (buono l'inizio) ma poi si perde e si salva solo la trovata dell'elettricista-avventuriero, per quanto Dano e Gross se la cavino discretamente. Ci fosse stata meno carne al fuoco sarebbe riuscito meglio.
Pensavate che Spookies fosse la horror comedy ottantiana con più cose buttate a caso in un miscuglio indecifrabile? Questo film potrebbe farvi ricredere: casa con passaggi per luoghi e tempi diversi, magici artefatti dai poteri non chiari e una fiera di creature preistoriche e non. Tutto è un puro pretesto per permettere al mago Chris Walas di scatenare i suoi fx, tanto economici quanto irresistibili. Del resto l'assenza di collegamenti col film di Miner e l'abbondanza di ironia non lasciano dubbi su come il tutto vada preso. Così assurdo da essere forse il migliore della saga.
MEMORABILE: Cena in famiglia con sorpresa; Il cavallo zombie; Abitanti della giungla preistorica; L'elettricista pronto ad ogni evenienza (vedere per credere!).
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Il motivo per il quale si è immediatamente scartata l’ipotesi di dare un seguito diretto al primo House (Chi è sepolto in quella casa?) va individuato nel basso budget che non avrebbe permesso l’ingaggio degli attori del primo capitolo.
Fonte: The House Companion, libro presente all’interno del cofanetto Blu-Ray Arrow della saga
DiscussioneZender • 28/11/17 10:31 Capo scrivano - 47727 interventi
Pumpkh75 ebbe a dire: La confusione generata dalla distribuzione italiana è conosciuta anche all’estero e genera mostri: sul libro inglese The House Companion presente nel cofanetto Blu-Ray Arrow della saga House si afferma che House II è stato distribuito da noi come La Casa 6 e che, come tale, sia lui che House III – the Horror Show (distribuito come La Casa 7) sono usciti cronologicamente prima dell’uscita de La Casa 5!!!!
Infatti non mi risulta che sia mai uscito la casa 6. Da noi è sempre uscito come La casa di Helen, che io sappia...
Né è vero che La Casa 7 sia mai uscito prima della Casa 5...
Han buttato lì due info sballate a far casino :)
Resta una delle più grandi vaccate viste in vita mia ( ricordo che, da ragazzino, quasi piansi sentendomi vilmente preso per i fondelli, usando la vhs Playtime come nastro di incisione per altri film)
Ancor oggi mi chiedo il senso di cotanta demenza messa su pellicola ( il nonnetto, i dinosauri di plastica, lo svaccamento rovinoso nella commedia vietata ai maggiori di 12 anni)
Tanto quello di Miner è un gioiellino dell' humor /macabro quasi landisiano, tanto questo può al massimo ambire a fare il paio con Piccoli Brividi
Buiomega71 ebbe a dire: Resta una delle più grandi vaccate viste in vita mia ( ricordo che, da ragazzino, quasi piansi sentendomi vilmente preso per i fondelli, usando la vhs Playtime come nastro di incisione per altri film)
Ancor oggi mi chiedo il senso di cotanta demenza messa su pellicola ( il nonnetto, i dinosauri di plastica, lo svaccamento rovinoso nella commedia vietata ai maggiori di 12 anni)
Tanto quello di Miner è un gioiellino dell' humor /macabro quasi landisiano, tanto questo può al massimo ambire a fare il paio con Piccoli Brividi Quoto. E alla fine, chi era Helen?? :-D
Herrkinski ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Resta una delle più grandi vaccate viste in vita mia ( ricordo che, da ragazzino, quasi piansi sentendomi vilmente preso per i fondelli, usando la vhs Playtime come nastro di incisione per altri film)
Ancor oggi mi chiedo il senso di cotanta demenza messa su pellicola ( il nonnetto, i dinosauri di plastica, lo svaccamento rovinoso nella commedia vietata ai maggiori di 12 anni)
Tanto quello di Miner è un gioiellino dell' humor /macabro quasi landisiano, tanto questo può al massimo ambire a fare il paio con Piccoli Brividi Quoto. E alla fine, chi era Helen?? :-D
andrebbe chiesto ai distributori italiani, dato che il titolo originale non la menziona. un'ipotesi l'avrei: tentativo di ricalcare il conio de la casa di mary, forse?!
Schramm ebbe a dire: ...andrebbe chiesto ai distributori italiani, dato che il titolo originale non la menziona. un'ipotesi l'avrei: tentativo di ricalcare il conio de la casa di mary, forse?!
Qua il mitico Evit c'ha fatto un bello "specialino" sulle case fasulle..