Ottima versione dello stokeriano Dracula diretta da Franco con un cast di attori prestigiosi, ottime musiche e scenografie. Lee recita in modo regale ed è sempre presente la musa franchiana Soledad.
Deludente versione del classico di Bram Stoker. Nonostante la sbandierata fedeltà al testo originale, qui la noia la fa da padrona e non basta la presenza del solito Lee nel ruolo del Conte a salvare la baracca. L'attore è bravo e almeno la scena in cui ricorda il passato della sua famiglia (che poi sarebbe il suo), è molto bella. Ma il resto, tra cui la messa in scena davvero scadente, è da dimenticare. Coinvolto nell'operazione pure
il grande Herbert Lom nel ruolo di Van Helsing, comunque ottimo come sempre.
Buonissima trasposizione del classico di Bram Stoker. Franco è abbastanza fedele, comunque la bellezza del film sta soprattutto nell'ottimo cast, nelle stupende location (lugubri e gotiche, veramente suggestive) e nelle musiche di Bruno Nicolai. Certo, gli effetti visivi son quello che sono ma ci si passa sopra tranquillamente.
Questa trasposizione franchiana del romanzo di Stoker è decisamente ben fatta e abbastanza fedele. Dettaglio non da poco sono i baffi del Conte Dracula sfoggiati dal grande Christopher Lee, inspiegabilmente assenti da praticamente tutte le versioni. Van Helsing è Herbert Lom e il folle Renfield è un sempre grande Klaus Kinski. Soledad Miranda, poi, è sempre una gioia per gli occhi. Superbe musiche di Nicolai. Pochi effetti speciali e tanta suggestione lo rendono un piccolo classico.
Trasposizione decisamente fedele al testo, quella del mitico Jesus Franco. In primis si segnala un buon cast, con il classico Christopher Lee (sempre una garanzia nel ruolo), l'immancabile Soledad Miranda, un bravo Lom e un silenzioso (ma pur sempre convincente) Kinski. Il film punta più sull'atmosfera che sugli effetti speciali, ottendendo un buon risultato, nonostante talvolta si noti il budget risicato. Le belle musiche di Nicolai aiutano a creare il mood gotico della pellicola. Sullo stile di certi prodotti Hammer del periodo, non male.
Nel complesso un bel film su Dracula del 1970. Gli interni del castello sono molto tetri, le mura enormi e grezze nei grandi saloni spogli. Attori eccezionali: Christopher Lee nel ruolo che lo ha reso celebre, Klaus Kinski in quello di Renfield (più matto del solito e silenzioso) e Soledad Miranda si rivela un'ottima Lucy: notevole la scena del morso nella sua stanza con le finestre ovali. Le musiche sono belle, hanno un sapore ungherese.
MEMORABILE: L'impalamento delle vampire con fiotto di sangue sul volto.
Pessima trasposizione del romanzo di Stoker. Lento, noioso e con alcune cose ai limiti del ridicolo involontario (la scena con gli animali impagliati e i loro versi ripetuti nella notte). Brutte le inquadrature, il film non coinvolge mai e sono sottotono anche le interpretazioni dei solitamente grandi Christopher Lee e Herbert Lom. Gli darei proprio uno se non fosse per la buona colonna sonora di Nicolai e l'interpretazione (muta) di Klaus Kinski. Orrendo.
Il miglior Jess Franco è quello che può scatenare l’estro caldo, visionario e anarchico di opere come Las vampiras; per contro, la fedeltà al romanzo di Stoker lo irrigidisce in una compostezza innaturale e monocorde che contagia la messa in scena – alquanto fredda – e gli attori, rendendo incredibilmente spenti il Dracula di un Christopher Lee ben al di sotto dei suoi standard e il Van Helsing di Herbert Lom. Liliale preda prima, vampira ammazza-bambine poi, Soledad Miranda si sdoppia e duplica il suo fascino.
MEMORABILE: La stanza con gli animali imbalsamati; lo sguardo della Miranda che chiama a sè la bambina.
Ottimo e abbastanza fedele adattamento cinematografico del classico di Stoker: film dalle atmosfere molto cupe, a tratti anche malate, con una ricostruzione eccellente degli ambienti (la tetra foresta, il castello di Dracula...), musiche suggestive e attori fantastici. Christopher Lee, nei panni di Dracula per la prima ed ultima volta in un film non della Hammer, è a tutti gli effetti il miglior Dracula su celluloide di sempre, senza nulla togliere ai vari Lugosi, Langella, Oldman... Ad oggi, il mio film di Dracula preferito in assoluto.
MEMORABILE: Tutte le scene con Lee/Dracula; I pipistrelli che svolazzano attorno alla torre emettendo strani gridolini.
Jesus Franco alle prese col racconto classico e gli elementi tipici del vampiro assetato di sangue, fra i quali la tenebrosa ambientazione gotica. Scorrimento lento, senza tanti guizzi, rallentato da una certa monotonia di fondo e da dialogni un po' spenti. Gran parte del fascino del film è dovuto all'aura di antichità acquisito dal tempo e dalla presenza di due star del genere horror-draculesco.
Caratterizzato da una buona fotografia che esalta i colori di costumi e scenografie, veramente curati. Il colore cede il passo al grigio della nebbia nei momenti tetri, i quali spesso annunciano l'arrivo dei vampiri e del sangue che scorrerà (più "idealmente" che materialmente mostrato, però). Ci sono anche diverse ingenuità e momenti fuori posto, come il lancio dei pietroni dal castello o l'attacco degli animali impagliati (in entrambi i casi il "trucco" è troppo palese). La prima parte è la migliore, poi la lentezza generale porta anche un po' di noia.
Valida trasposizione cinematografica che segue fedelmente il libro ma alla quale manca quel pizzico di genialità e di naturalezza che lo renderebbero un prodotto più appetibile. Eppure non è un film fatto male. Il cast è di primissima scelta, le musiche di Nicolai sono efficaci e Franco non è parco di raffinatezze registiche. Al Dracula di Lee manca quel tocco perverso da autentico signore delle tenebre, mentre Lom avrebber meritato più libertà di azione. Da notare la grande lentezza, affascinante a tutta prima ma sterile e noiosa alla fine.
Una delle innumerevoli trasposizioni del libro di Stoker, non certo tra le migliori ma comunque vedibile. Il film di Franco si segnala per uno svolgimento della trama particolarmente lento e poco avvincente, con soluzioni registiche a volte decisamente poco riuscite (gli animali impagliati), altre più convincenti. Il cast attoriale, che pur vede impegnati grandi nomi come Lee e Lom, non supera la sufficienza; a innalzare un po' il livello della pellicola ci pensa lo score musicale di Nicolai.
Scarno, essenziale, sommesso, lontano dalle atmosfere sfarzose e rumorose come è giusto che sia. La versione di Franco non delude e, grazie a una regia più accorta e meno anarchica del solito, firma il suo piccolo capolavoro. Indovinate le ambientazioni mediterranee, luminose, ma al contempo tetre, che gli donano un fascino sinistro e arcaico. Il tema portante del Maestro Nicolai rappresenta un valore aggiunto in tale direzione. Per veri intenditori.
Uno dei rari film "normali" di Franco, horror tratto da Stoker e a esso pure piuttosto fedele, in cui poco si ha da obiettare (giusto quelle foreste palesemente mediterranee collocate in Romania) sulla confezione e sulle interpretazioni. Eppure il film proprio non ingrana: sonnolento, moscio, esangue (anche rispetto ai primissimi Dracula della Hammer), senza alcun elemento in grado di imprimersi nella memoria (Kinski che mangia insetti? Troppo poco). Dispiace ammetterlo, ma a tratti si rimpiange il lato sperimentatore e cialtrone del regista.
E va bene: il film segue con fedeltà il capolavoro di Stoker. Se questo mette al riparo lo spettatore dalle celebri alzate d'ingegno del regista spagnolo (anzi, il racconto è diligente e lineare, sebbene un po' sbrigativo), è anche vero che il film, per ciò stesso, risente di una certa piattezza di tono. Manca il senso di occulta minaccia propria del miglior gotico e gli effetti sono rozzi e ingenui (ah, l'arte dell'allusione!). Sprecato il cast. Adeguate, invece, le musiche di Nicolai.
Che sia uno degli adattamenti più fedeli al romanzo di Stoker non è di per sé un pregio, ma offre una struttura narrativa più solida della media dei film di Franco. Abitato da un cast carismatico (Lee a suo agio nei panni del conte; Kinski melanconico e glaciale; Lom un valido Van Helsing e Miranda icona irrinunciabile del regista), percorso dalle sinistre musiche di Nicolai e immerso in ambienti e scenografie di grande impatto visivo, è da ascrivere tra gli esiti più riusciti della sua produzione. Se la tensione drammatica è piuttosto efficace, la mancanza di ritmo è una recidiva del regista.
Primo vampiresco di Franco nonché uno dei film più fedeli al Dracula di Stoker. Mezza delusione però, perché nella sua aderenza al romanzo non c'è spazio per quegli eccessi per i quali il regista è famoso e a restare in evidenza è solo la correttezza a metà (la Transilvania spagnola). Kinski con la camicia di forza è ovviamente a suo agio, ma anche piuttosto di routine. Apprezzabile però la prova di Lee, che si mette a disposizione evitando di ripetersi ma lavorando per sottrazione, incarnando un Dracula malinconico, anziano e baffuto.
Le tre magiche carte del gotico martello-paletto-pipistrello, ormai consunte, sono ancora una forte tentazione per Franco che tuttavia strappa Cristopher Lee dalla Hammer detestata dal regista iberico. La paura mentale, il confine labile tra fantastico e reale, la claustrofobia, l'ansia creata solo da un'inquadratura su un volto o una parete (e la musica synth-rumorista che completa il tutto), pongono un trampolino per il salto tra tradizione e innovazione. Il marchio di fabbrica del regista si sente, ma la sua amplificazione deve ancora arrivare.
MEMORABILE: Il ruolo di Kinsky pre-Nosferatu herzoghiano.
Una delle più fedeli trasposizioni del grande romanzo di Bram Stoker. Proprio l'aderenza alla pagina scritta induce Franco a bandire quegli eccessi che erano croce e delizia del suo cinema, ma il film si avvale di ottime interpretazioni (se Lee e Kinski giocavano in casa, anche gli altri personaggi funzionano a partire dal convincente Van Helsing di Lom), una giusta atmosfera e un'azzeccata colonna sonora di Bruno Nicolai. Gli si può rimproverare una certa lentezza (quella sì tipica del regista), ma chi ha amato il libro lo preferirà alla pomposa versione di Coppola.
Il monolitico e goticheggiante Dracula di Jesús Franco ha come principale difetto quello di arrivare molto dopo l’esasperato espressionismo di Murnau e il signorile classicismo di Browning. Incuriosisce comunque per la definita caratterizzazione dei personaggi e per il cupissimo contesto manicomiale. Ottimi invece il terrifico sound design e il suggestivo score di Nicolai. A modo suo, funziona.
Poveristica trasposizione del capolavoro di Bram Stoker. Effetti flou e grandangoli casuali, nebbie sparate da una macchina del fumo come su una pista da ballo, pastori tedeschi al posto dei lupi, pipistrelli cartonati anni '30. Almeno Franco avesse osato con una lettura folle, spericolata! Macché, nemmeno quello. Rimane fedele al testo con una spenta messa in scena povera e un ritmo ingessato da sceneggiato RAI. Il prestigioso cast ad hoc, che sarebbe stato in grado di eseguire il lavoro a memoria da solo, è zavorrato da una direzione imbrigliante.
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R.f.e. ebbe a dire: Von Leppe ebbe a dire: Credo anche io che sia uno dei, o forse il, Franco migliore. Ha un ritmo più veloce e può competere con i Dracula Hammer.
Scusa, Von Leppe, ti sei dimenticato la "faccina" ironica che ride a crepapelle quando hai detto ha un ritmo più veloce.... Eri ironico, no...?
Lo metto qui, anche se forse non è il posto più appropriato.
E' uscito per "I gialli Mondadori" il romanzo di Cristiana Astori "Tutto quel nero". La protagonista deve cercare una pellicola scomparsa (ricorda forse qualche film di Carpenter?), ma la cosa che mi suggerisce di segnalare qui la cosa è che nel libro (che ho appena incominciato a leggere) molto importante è il ruolo che ha Soledad Miranda (proprio lei, non u'ononima) e viene anche raccontata (in un flash back) la realizzazione di una scena del Dracula di Franco. Forse gli ammiratori del regista spagnolo potrebbero voler leggere il libro in questione.
Per chi volesse approfondire:
http://www.bizzarrocinema.it/contenuti-extra/libri/tutto-quel-nero/
Nei titoli di testa (ma anche nel flanetto postato da Zender in curiosità, e su Imdb) il nome del regista è riportato come Jesse Franco (al posto del più comune Jess).
Leggo sul forum di Gente di Rispetto, che il secondo disco contiene Vampir di Pere Portabella Cosa che non mi pare venga segnalata nella copertina del dvd.
La nuova edizione Sinister, quella di Luglio, è integralissima e contiene la famosa scena inedita della madre che bussa alla porta del castello per riavere suo figlio rapito, tutta completamente in italiano.