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Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un EFFETTO NOTTE rifatto dall’Armata Brancaleone, una simpatica istantanea sulla situazione attuale del business legato allo spettacolo in Italia. Boris passa al cinema dopo le apprezzate serie televisive e ribadisce una formula vincente al passo coi tempi, con qualche stacco di montaggio un po’ forzato ma una storia che, soprattutto durante la realizzazione del film nel film (“La casta”, dall’omonimo libro di successo sull’intoccabilità dei politici) sa colpire pur ricorrendo a gag ed espedienti non certo originali. Narrativamente si vola bassi, anche...Leggi tutto nella presa in giro ormai stantia dei famigerati cinepanettoni, i personaggi ricalcano stereotipi abusati senza aggiungervi poi molto, ma sono la freschezza della regia e la buona vena degli attori impiegati a sorprendere positivamente e a reggere il tutto. Nascoste in sceneggiatura alcune perle che in bocca a certi personaggi ottengono finalmente l’effetto voluto, e il caos organizzato che regna nel film che Renè Ferretti (Pannofino) fatica a dirigere tra mille avversità sembra coinvolgere la realizzazione del film “vero” in un gioco di rimandi metacinematografici piuttosto riuscito. Ottimo Catania quando si tratta di descrivere il passaggio dal mondo “libero” della tv a quello più povero e in mano a “quelli coi maglioni e gli occhialini” del cinema (“prima c’è la tv, poi il cinema, poi la radio... e poi la morte”), simpatiche le macchiette di contorno (il tormentone dell’imitatore di Gianfranco Fini che tenta di introdursi in ogni scena per imporre quello che crede essere il personaggio chiave), fastidiosamente sopra le righe la Crescentini pur dovendo esserlo per il ruolo. Non tutto funziona a dovere e alcune gag sono sfruttate all’eccesso (i tre sceneggiatori che fanno tutto tranne che scrivere), tanto che la prima parte ha momenti in cui sarebbe stato meglio operare una sintesi (vedi la festa con la vecchia troupe), ma quando finalmente, sul set del film da portare a termine ad ogni costo, la sceneggiatura ingrana e la regia trova la strada maestra da percorrere, ci si diverte in più occasioni. Nulla che faccia gridare al miracolo, comunque, e la distanza dai film e dagli spettacoli sui quali si ironizza di fatto disprezzandoli è meno ampia di quanto non ci si voglia far credere. Come sempre originale e spassosa la canzone di Elio e le storie tese sui titoli di coda ("Pensiero Stupesce"), in cui si citano senza sosta battute e concetti dal film.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/04/11 DAL BENEMERITO MARKUS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 8/04/11
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Jorge 9/04/11 19:43 - 164 commenti

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Spassosa trasposizione del telefilm culto, che perde in mordente ed ironia ma mostra momenti intelligentemente comici; l'intelligenza sta nel mettere alla berlina il mondo dei produttori e dei cinepanettoni, con gli italiani, che ridono solo per battute folgoranti tipo "sti cazzi" o, molto più popolarmente, per una scorreggia: la comicità sta nella recitazione di tutto il cast, nella sceneggiatura e nei riusciti ritratti di alcuni "grandi" del nostro cinema. A livello registico c'è qualche difetto, come nel montaggio, ma il prodotto è comunque ottimo.
MEMORABILE: Fini che parla delle prerogative del Parlamento con, nel montaggio, l'attore comico che risponde "sti cazzi!"; Natale nello spazio; la Buy di Boris.

Markus 2/04/11 01:11 - 3723 commenti

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Film molto divertente che attinge (ne è una sorta di costola) alla serie tv (che peraltro non ho mai visto) ma, in definitiva, questo fatto non ha nuociuto: se non altro mi ha risparmiato l’inevitabile confronto. Pellicola godibile per tutta la sua durata e che si giova di fantastiche intuizioni comiche pensate con intelligenza e decisamente ricche di significato. Ottimo il nutrito cast, nel quale spicca un Pannofino decisamente in parte. Il senso del ridicolo e dello sfottò a personaggi reali traspare chiaramente ed è forse la cosa migliore.

Blutarsky 2/04/11 17:09 - 360 commenti

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La serie tv era un intelligente satira sul mondo delle fiction nostrane, Boris il film sposta l'obbiettivo sull'industria cinematografica e le sue contraddizioni. Il risultato è ottimo, la sceneggiatura è di prima qualità, piena di invenzioni e di situazioni comiche esilaranti. Tutto vien messo alla berlina e nessuno viene risparmiato, dal cinema "alto e colto" ai cinepanettoni, mostrando un'umanità nevrotica e cialtronesca. Cast ottimo con una menzione per Pannofino e Rosanna Gentili. Unico difetto, latita un po' nel ritmo (mancanza di poco conto).
MEMORABILE: Il personaggio simil Buy della Gentili; "Eh sti cazzi"; "Natale nello spazio"; il tormentone Gianfranco Fini; "La pepata di cozze"; "BBBucio di culo!"

Puppigallo 3/04/11 18:19 - 5370 commenti

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Ammetto di non conoscere la serie TV, ma se è al livello del film, merita un'occhiata. Ci sono molti personaggi a dir poco singolari e ognuno fa la sua parte, sparando la battuta che ti fa sorridere e, a volte, ridere con un certo gusto. Un plauso va a Francesco Pannofino, che deve arrampicarsi sugli specchi per ottenere qualcosa di decente da una troupe formata quasi interamente da dementi e da un mazzo di attori psicotici, o semplicemente cani (la cagna maledetta e quella che recita sottovoce). Si ammoscia un po' nella parte centrale, ma resta una pellicola piuttosto divertente.
MEMORABILE: "Non ho pregiudizi. Pensate che ho un cugino sordo e omosessuale, un mix infernale"; Mentre trombano: "Sei una zoccola!". "Sei il mio topo di fogna!".

Il Dandi 3/04/11 15:37 - 1917 commenti

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Quando -come canta Elio sui titoli di coda- una serie di culto approda al grande schermo, solitamente è una ciofeca... solo che in Italia la fiction conta più del cinema: "Dopo il cinema c'è solo la radio, e dopo la radio la morte". Boris arriva-sorpresa- davvero alCinema, e non risparmia nessuno: dal lusso dei cinematografari impegnati alle scorregge dei cinepanettoni. Vuoi fare un film scandalo da "La casta" di Rizzo-Stella? L'unica è trasformarlo in "Natale con la casta" e rendere i tangentisti "simpatici abbronzati". Stupesce!
MEMORABILE: "Tu te ne vai alla concorrenza? ahahah... ma la concorrenza in questo paese non esiste! la concorrenza siamo sempre noi!"

Rambo90 6/04/11 01:19 - 7818 commenti

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Non ho mai visto la serie tv ma questo film mi ha fatto divertire davvero tanto. Senza mai scadere nel banale riesce a descrivere il mondo del cinema italiano prendendolo in giro nei suoi punti forti (tra cui i film impegnati e il cinepanettone). Il cast è perfetto, pieno di bravi caratteristi e capitanato da un eccezionale Pannofino (nonchè da un Sermonti che trovo bravo anche al di fuori del medico in famiglia). Buono il ritmo, tanti i momenti da ricordare.

Harrys 9/04/11 17:54 - 687 commenti

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L'evento televisivo degli ultimi anni trasposto al cinema non si limita ad un collage di situazioni già viste, ma si instaura radicalmente in quel mondo oggetto della parodia-critica: il grande schermo, avvalorando la tendenza che vede sempre e comunque il meta-cinema complice e partecipe. La metamorfosi, tuttavia, trascina delle scorie con sè. Il ritmo perde in frizzantezza divenendo ponderato. La confezione appare più solida e quadrata: ci si sofferma sulle paturnie dell'assoluto protagonista (Renè) tralasciando il surplus. Maturo. ***1/2

Xamini 13/04/11 16:18 - 1269 commenti

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Commedia che fa sorridere piuttosto che sganasciare, costruita su personaggi sopra le righe, a parodia del mondo del cinema italiano. Decisamente più efficace per chi conosce la serie di ispirazione, risulta comunque godibile e simpatica, pur senza arrivare a dire nulla di particolarmente rilevante (voglio dire, come funzionano le cose si sa), grazie al cast amalgamato e funzionante. Pietro "Guido Zanin" Sermonti riesce persino auto ironico.

Ford 19/04/11 18:52 - 583 commenti

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Da fan ai limiti dell'irrazionalità della serie televisiva questo film mi ha dato quel che volevo: una critica lucida e amara ma anche divertentissima. La sceneggiatura trae il canovaccio dalla terza serie e (proprio come la serie) è un po' troppo sbrigativa nel finale, ma la cosa sembra voluta. Quando René & co. passano a produrre la solita "mmerda" non si preme sull'accelleratore della comicità come sarebbe stato logico, ai limiti dell'ovvio.

Daniela 5/08/11 11:43 - 12916 commenti

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Costretto a girare l'ennesima porcata televisiva, regista con residue ambizioni pianta tutto per tentare la strada del cinema impegnato (il soggetto è "La Casta"!) ma finirà per trovarsi alle prese con lo stesso ambiente cialtrone. Nell'acquario stagnante del cinema italiano, pieno di pesci morti e vecchi scarponi, Boris è un pesciolino guizzante e simpatico: non un capolavoro, ma una commedia ironica, anche raffinata nei suoi riferimenti, interpretata con brio da un gruppo di bravi interpreti, che diverte stuzzicando l'intelligenza. Buono.
MEMORABILE: Il discorsetto del produttore Catania (spassoso): "Dopo la tv c'è il cinema, dopo il cinema c'è la radio e dopo la radio c'è la morte..."

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Galbo 9/08/11 05:49 - 12515 commenti

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Trasposizione cinematografica della famosa serie televisiva; dalla soap, il regista Renè e soci passano al cinema nell'improbabile adattamento per lo schermo del libro La casta. Film a tratti godibile, che non raggiunge tuttavia la qualità della serie. La vicenda appare eccessivamente diluita e manca della concisione della puntata televisiva. Latita inoltre lo spirito corrosivo della serie originaria a favore di un umorismo più "politically correct" che ha bersagli un pò troppo scontati (il cinepanettone ad esempio). Bravi gli attori.

Tarabas 20/08/11 20:35 - 1888 commenti

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Dopo il fallimento de "Il giovane Ratzinger", la troupe di René Ferretti ha chiuso per sempre con la fiction. Tanto vale passare al grande schermo per girare un film serio, "La Casta". Dopo la serie tv arriva il film, che funziona altrettanto bene. Il cast è tirato a lucido e la satira dell'ambiente del cinema, di per sé più interessante di quella delle produzioni tv, è efficace. In sostanza è una puntatona divertente, ma destinata ai fan. Probabilmente risulterà oscuro a chi non conosce la serie, molto viene dato per noto. Dai Dai Dai!

Coyote 21/08/11 23:31 - 185 commenti

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A voler vedere il bicchiere mezzo pieno, occorre riconoscere che l'inevitabile calo di ritmo di un prodotto televisivo trasportato al cinema viene contenuto da una certa intensità della trama e delle battute. Però non si può negare che, rispetto alla serie tv, il messaggio è meno graffiante, anche perché sparare contro i cinepanettoni sul piano culturale è un po' come sparare contro la Croce Rossa. In ogni caso non delude i fan della serie, se non altro per i continui rimandi e per la presenza di gran parte dei protagonisti e comprimari.
MEMORABILE: “No, io non sono Biascica, però sì, penso che tu sia una zoccola”.

Ryo 13/12/11 00:48 - 2169 commenti

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Approdato al cinema dopo un'innovativa e originale serie televisiva, il film stavolta si concentra sulle difficoltà in Italia di fare cinema "d'autore" con una critica ai superficiali cinepanettoni. Seppur vissuta con ironia, la realtà nazionale è dipinta molto bene e il finale qualcosa di molto amareggiante. I personaggi sono altamente credibili e, contrariamente alle previsioni, la storia non appare forzata ma è tutta congegnata bene, dall'inizio alla fine. Sperando in un seguito o in una quarta stagione...
MEMORABILE: La vecchia troupe che suonando i clacson delle macchine arrivano sul set; Il film "Natale al polo nord".

Lythops 22/01/12 10:44 - 1019 commenti

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Se le tre serie avevano il pregio di proporre ogni volta una catatteristica diversa dell'infelice ambiente televisivo popolare, sia esso rivolto alla produzione, agli attori e ai loro "tic", al sistema dei contratti, raccomandazioni etc, il film non pare all'altezza dei lavori precedenti nonostante alcune scene simpatiche. Ma si procede sotto tono o, se si preferisce, molto spesso con un déjà vu e con un finale forzatamente alla "volemose bene". Insomma, il biglietto costa e spiace quando i soldi non sono stati spesi interamente bene.

Paulaster 31/01/12 09:54 - 4630 commenti

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Il passaggio dalla serie televisiva al film può essere considerato come un premio per il suo successo. E ci sarebbero anche le premesse per lasciare il segno. La sceneggiatura dissacrante, pensata, anche quando è veramente sopra le righe, ne fa una commedia interessante. Troppi personaggi e sfumature la rendono farcita eccessivamente, ma l’utilizzo di cialtroni professionisti fa accettare le numerose caratterizzazioni. Ideale per un nuovo episodio, o una nuova serie.
MEMORABILE: Il mini campo da tennis in casa.

Redeyes 20/02/12 11:53 - 2460 commenti

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Già la prima scena con Itala dà garanzia: nel rutto sta la summa maxima del momento attuale. Era difficile (per non dire deleterio) sulla carta, eppure i nostri hanno portato a casa la scena. Alcuni momenti, è vero, non rendono troppo, ma in altri si respira l'atmosfera del serial. Drammaticamente ironico e realistico, lascia un po' di nostalgia per una delle migliori serie tv degli ultimi anni. Se proprio, infatti, se ne deve trovare un limite, questo sta proprio nella necessità di essere appassionati della serie per apprezzarlo appieno.

Piero68 8/05/12 09:27 - 2967 commenti

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Ferocissima ed attualissima satira sul mondo del cinema italiano (sia televisivo che del grande schermo). Non ho mai visto la serie TV, ma dopo averne apprezzato il film credo che cercherò di rimediare. Una serie di personaggi nuovi e assolutamente "diversi" si muovono sullo sfondo di una sceneggiatura abbastanza indovinata. Pannofino dimostra una buona padronanza della mimica facciale e con questa mette a segno molte zampate. Personaggi ben interpretati, tanto che persino attori come la Crescentini e Sermonti riescono a convincere.

Ilcassiere 13/09/12 08:25 - 284 commenti

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Nonostante sceneggiatura e trama siano un po' "un'impepata di cozze", tanto per citare gli sceneggiatori di Boris, il film non è per niente male. Generalmente quando si realizza un film figlio di una serie tv si ha la sensazione di una puntata di mezz'ora che viene allungata per arrivare ad un'ora e mezza, ma non in questo caso. Anche qui Pannofino e Sermonti sono davvero straordinari nei panni di René e Stanis (Bruschetta non è da meno) e anche questa volta tra flatulenze e volgarità emerge una critica acuta alla nostra società.
MEMORABILE: René che imita l'attrice triste ed insicura.

Nancy 13/11/12 23:15 - 778 commenti

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Niente di permanente, questo Boris, molto meglio se rimane in tv. Regia decisamente sciatta per un film che di certo grava sulle spalle del protagonista, Pannofino, che deve risollevare le sue sorti e di certo ne sente l'onere (anche perché gli altri due attori più frizzanti, Sermonti e Crescentini, non si vedono praticamente mai). Di certo è un deterrente anche il fatto che se non si conosce la serie si fatica a entrare nei personaggi del film. Spero vivamente che agli autori non venga più in mente di fare trasposizioni cinematografiche...

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Pigro 30/01/13 09:24 - 9894 commenti

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La sgangherata troupe del Boris tv, microcosmo dei vizi italici in formato backstage, si ritrova a girare il film “La casta”. Nel passaggio al grande schermo l’idea non perde vitalità, tornando a irridere in modo esilarante le manie del cinema (notevole la parodia di una sfiatata Margherita Buy), i processi produttivi e, attraverso tutto ciò, l’inarrestabile sfracello della cultura nostrana e di una politica tra slogan berlusconiani e retorica di sinistra. Raffinatissimo e sottile, sa essere anche, semplicemente, un gran bel film comico.

Saintgifts 6/02/13 22:29 - 4098 commenti

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Un bel cinepanettone nascosto sotto diverse parodie, tra cui quella del cinepanettone stesso. Non conosco la serie televisiva da cui nasce questo pesce rosso, perciò mi limito a commentare il film come film che, devo ammettere, durante la seconda parte un paio di sorrisi me li ha strappati. Credo si giochi sporco con gli "effetti speciali" (peti, parolacce in romanesco e quant'altro) protetti dal fatto che "tanto stiamo facendo la parodia". La cosa più triste è la visione del pubblico (cioè noi), che si sbellica dalle risate solo a sentire sti ca...

Furetto60 29/07/13 11:14 - 1209 commenti

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Non conoscendo la serie tv, Boris ha rappresentato per me un’inattesa piacevole sorpresa, un film debordante di situazioni, citazioni e personaggi su un substrato di spessa ironia. Un’opera intelligente, critica non tanto nei confronti di programmi tv e film decerebralizzati e decerebralizzanti, quanto verso il gregge del pubblico fruitore. Se un appunto può essere mosso, è proprio la mole di input mostrata, ma che in effetti costituisce uno stimolo continuo per lo spettatore.
MEMORABILE: L’arruffone produttore Sergio; Marilita; E sti cazzi; Asshole.

Enzus79 27/10/13 10:49 - 3041 commenti

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Non ho mai visto la serie tv da cui il film nasce. Il film è poco coinvolgente e l'unico attore veramente in parte è Francesco Pannofino. Gag non proprio esilaranti e oltretutto scarsamente originali. Poteva essere un misto fra Bowfinger ed Effetto notte, ma non arriva nemmeno al discreto.

Qpossum 19/11/13 23:31 - 39 commenti

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L'equazione è presto fatta: se in tv Boris prendeva in giro la tv, al cinema prende in giro il cinema. Ciarrapico/Torre/Vendruscolo allargano gli orizzonti e lo schermo, ma non toccano il meccanismo perché quello funziona già ottimamente: il cast centrale è ormai in simbiosi con i propri personaggi e è quasi perfetto, le gag funzionano, la storia regge. Sfottere i cinepanettoni non sarà l'idea più originale del mondo, ma è realizzata con grande competenza. Un must per chi aveva amato la serie originale.
MEMORABILE: Il giovane Ratzinger; I colloqui con gli sceneggiatori; L'arrivo della troupe originale sul set de "La casta".

Il ferrini 17/05/16 21:26 - 2503 commenti

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Chi ha amato la serie (e come si fa a non amarla?) apprezzerà anche questa pellicola, che - com'è d'uopo - non ci racconta la realizzazione di una serie tv ma il behind the scenes di un vero e proprio film. Pannofino è chiamato a realizzare nientemeno che la trasposizione su grande schermo de "La Casta" e ovviamente ne tirerà fuori un "capolavoro", con Stanis nei panni nientemeno che di Gianfranco Fini. Memorabile ritorno di Carolina Crescentini, che nella serie non ha mai trovato degna sostituta. Si ride di gusto, come sempre. Dai dai dai.

Thedude94 6/10/17 19:00 - 1126 commenti

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Trasposizione cinematografica tutto sommato buona della serie cult Boris, che vede tra le sue fila una serie di attori perfetti ognuno nel proprio ruolo. La trama si distacca da quella della serie, ma i protagonisti sono gli stessi: hanno le medesime personalità e preoccupazioni. Ed è proprio per questo che i tre registi, autori e creatori della serie, non sbagliano il colpo e non cadono nel tranello pericoloso del passaggio al grande schermo. Per il resto la sceneggiatura è divertente.
MEMORABILE: Stanis che vuole interpretare Fini.

Pesten 18/11/18 08:49 - 810 commenti

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Sicuramente un piacere vedere nuovamente certi personaggi e risentire certe battute dopo la fine della serie tv. Pannofino e altri sono sempre sul pezzo, ma ovviamente la trasposizione cinematografica tende ad annacquare l'andamento frenetico che caratterizzava le brevi puntate della serie tv, perdendo in parte quella freschezza e quel continuo botta e risposta privo di pause che ci hanno fatto tanto ridere. Alcuni personaggi diventano quasi invisibili per colpa dell'inserimento di altri richiesti dalla storia ma poco in linea. Godibile.
MEMORABILE: La scena di sesso tra la cagna maledetta e lo schiavo Lorenzo; La metamorfosi di Lopez.

Gabrius79 12/10/18 20:30 - 1452 commenti

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Il film nasce dll'omonima serie televisiva, ma il passaggio al grande schermo ne risente e non ha la freschezza e la corrosivitá dell’originale. Va detto che gli attori sono tutti bravi e il cast è indovinato. Va a segno qualche scena ma la maggior parte del film naviga a vista sulla sufficienza risicata a causa di una sceneggiatura non sempre indovinata.

Fabbiu 26/10/19 23:20 - 2166 commenti

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Il team di Boris passa dalla televisione al cinema, non senza svariate esitazioni. Meno graffiante rispetto alla serie televisiva, ma il concetto di fondo è sempre lo stesso, in grado di dimostrare che in Italia qualcosa di buono si può fare, pur raccontando dell'esatto contrario. Il cast è all'altezza e varie interpretazioni sono particolarmente naturali, come anche sono ben concepiti alcuni dialoghi. Un valido intrattenimento in grado di divertire con un certo stile, frizzante e da subito adorabile.

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Lou 19/12/19 17:11 - 1129 commenti

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Trasposizione cinematografica della serie televisiva di successo, il film mette alla berlina il mondo del cinema italiano e del suo sottobosco denso di cialtroni e arrivisti. Il tentativo del regista Renè (un ottimo Pannofino) di realizzare un film impegnato si scontra con resistenze di ogni tipo in un quadro grottesco ma emblematico dei classici vizi italici. Satira pungente ed efficace.

Caesars 26/05/20 11:12 - 3867 commenti

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La versione cinematografica della serie risulta discretamente divertente. Merito di ciò va anche ascritto al buon cast attoriale: Pannofino in primis, che contribuisce a restituirci un quadro del mondo cinematografico italiano attuale assai realistico. Non si tratta certo di un capolavoro, ma di sicuro di una delle commedie italiane più convincenti degli ultimi anni, dotata di umorismo mai troppo greve.

Giùan 16/01/22 11:09 - 4755 commenti

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Premessa probabilmente non indispensabile: il non aver visto la serie forse impedisce alcune risate e understatement di correità, ma si può altrettanto dubitabilmente sfrondare il terreno critico e di giudizio. L'impressione forte è, come poi avverrà col Maledetto natale, di una comicità che paga il pegno di quella stessa degradabilità su cui vorrebbe ironizzare, utilizzandone non sempre con cognizione critica la stessa grana e arrischiando ben poco. Alcune cose pessime (il trio di sceneggiatori su tutti), altre così cosi (Loi/Buy), eccezionale il tormentone Sermonti/Fini.
MEMORABILE: Pannofino alle prese con la cagna maledetta della Crescentini; Il party con l'intrusione di Sermonti.

Gabigol 5/11/22 20:00 - 618 commenti

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L'epitaffio della serie omonima è un film volto alla destrutturazione - abbastanza basilare, va detto - della formula dei cinepanettoni. Il cast storico gigioneggia e si diverte, pur ricalcando pedissequamente percorsi già battuti in passato; la famigerata "Gli occhi del cuore 2" lascia il passo a una blanda trasposizione di un romanzo sulla casta politica. Sugli scudi Pannofino, Catania e Sermonti; gustosa l'entrata "deus ex machina" di Tirabassi nei panni di Glauco. Pur con simpatia, l'apparato di critica del film, oggi, perde di efficacia per il fisiologico cambio dei tempi.
MEMORABILE: Le invasioni di Sermonti/Fini nelle varie inquadrature; Il temporeggiamento degli sceneggiatori; Corinna alla ricerca dei documenti compromettenti.

Victorvega 21/03/23 16:41 - 502 commenti

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Non sempre il film è efficacemente replicato dalla trasposizione nel nuovo formato cinematografico; spesso si avverte un certo obbligo di dover aggiungere personaggi e situazioni già proposti (Tirabassi, la Proia, la Costantini, Bruno inseriti a forza) mentre la mancata descrizione del carattere dei personaggi rende necessario conoscerli già preventivamente. Però tutto è di buonissimo livello e si ride di gusto.

Magi94 7/01/24 11:54 - 981 commenti

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Tremendo spin-off della notevole serie televisiva. Mancano completamente i tempi comici che avevano fatto il successo della fiction: non si ride quasi mai, i personaggi sembrano delle brutte copie che si sforzano di replicare le gag di Boris ma in modo impacciato e quasi fasullo. Allo stesso tempo conserva tutti i difetti della serie stessa, giocando molto spesso (o quasi sempre) con un umorismo non troppo lontano dallo stesso squallore che l'opera si propone di criticare, tra accenti marcati e stereotipi un po' infantili. Deludente, ma ce lo si poteva aspettare.
MEMORABILE: La battuta migliore rischia di essere quella sul Campo che non c'è più...
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  • Discussione Zender • 3/04/11 17:26
    Capo scrivano - 48353 interventi
    Ok, Dandi, aggiunti.
  • Curiosità Puppigallo • 3/04/11 18:36
    Scrivano - 506 interventi
    Attenzione: spoiler!
    Specchio dei tempi
    Il regista inizia a girare le scene del film di denuncia "La casta", dove emerge il peggio della politica e non solo. Ma poi, finirà per trasformarlo in un cinepanettone, con inserimenti di "Sti cazzi!", pubblici ministeri provocanti e giù, sempre più giù. Magari adesso scopriamo che il primo cinepanettone era nato come film serio, ma poi, visti i tempi, come successo ne "La casta", hanno iniziato a imbottirlo di vaffa, di corna, di culi, di tette, di rutti e...mi fermo qui. Sarebbe bello.

    Bisogna che guardi sul dizionario
    Il regista e i suoi compari si riuniscono per discutere del film, le cui riprese stanno per partire. Ma invece di concentrarsi sulla futura pellicola, intavolano un'ora di discussione su "bisogna", perchè c'è chi dice che è un verbo e chi no, avvalorando la propria tesi: "Secondo voi c'è il verbo bisognare?". A quel punto, anche il sottoscritto, in pieno stato confusionale, terminata la visione, ha dovuto sfogliare il dizionario per avere una risposta. E' un verbo, proprio bisognare, anche se, per come si presenta e lo si utilizza, potrebbe davvero non sembrarlo.
  • Homevideo Edo • 24/07/11 00:07
    Galoppino - 679 interventi
    Disponibile in dvd dal 14/09/2011
    Produttore: 01 Home Entertainment
    Distributore: Rai Cinema

  • Discussione Galbo • 9/08/11 05:51
    Consigliere massimo - 4002 interventi
    Harrys ebbe a dire:
    Ed io mi sento di consigliarti la serie caro Markus, dato che nel commento dici di non averla mai visionata... ;-)

    anche perchè è decisamente migliore del film che ho trovato un pò "fiacco" e con bersagli umoristici un pò troppo scontati. Fare umorismo sul cinepanettone in Italia mi sembra fuori tempo massimo, qualche anno fa forse....
    Gli attori sono comunque davvero bravi.
  • Discussione Zender • 9/08/11 08:23
    Capo scrivano - 48353 interventi
    Sì, la parodia al cinepanettone l'ho trovata anch'io un po' fuori tempo massimo a dire il vero. E noto che anche il buon Marcel scriveva al tempo: "Narrativamente si vola bassi, anche nella presa in giro ormai stantia dei famigerati cinepanettoni".
    Quindi sei uno che seguiva la serie, Galbo?
    Ultima modifica: 9/08/11 08:25 da Zender
  • Curiosità Piero68 • 8/05/12 09:37
    Contratto a progetto - 244 interventi
    Per togliere ogni dubbio: il film che il regista Ferretti/Pannofino intenderebbe girare dal titolo "La Casta", non ha nulla a che vedere con l'omonimo libro scritto da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Mentre il libro scritto a 4 mani (che io ovviamente ho letto) è un libro-inchiesta (ergo un saggio) dove vengono denunciati malcostume e privilegi dei politici italiani e di come nel tempo se li sono accaparrati, il film di Ferretti/Pannofino è, nell'intenzione, una sorta di romanzo: ovvero una storia inventata anche se ha come ogetto la corruzione ed il malcostume di politici ecc. ecc.
  • Discussione Zender • 8/06/12 09:06
    Capo scrivano - 48353 interventi
    Come regola generale comunque, una location come quella del teatro ha senso trovarla se è molto importante all'interno del film (non lo dico per Travis che l'ha trovata ma per chi l'ha ipotizzata come da cercare, penso Mauro). E' bene cercare location visibili, no cose di cui si vede un muro e basta solo perché si riconosce quel muro.
  • Discussione Galbo • 8/06/12 15:10
    Consigliere massimo - 4002 interventi
    Zender ebbe a dire:

    Quindi sei uno che seguiva la serie, Galbo?


    Ne ho viste parecchie puntate anche se non continuità
  • Discussione Ruber • 8/06/12 23:37
    Formatore stagisti - 9299 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Come regola generale comunque, una location come quella del teatro ha senso trovarla se è molto importante all'interno del film (non lo dico per Travis che l'ha trovata ma per chi l'ha ipotizzata come da cercare, penso Mauro). E' bene cercare location visibili, no cose di cui si vede un muro e basta solo perché si riconosce quel muro.

    si già radarizzare una location da un riflesso nel vetro e proprio al limite, poi per una location cosi minima.
  • Discussione Zender • 9/06/12 09:45
    Capo scrivano - 48353 interventi
    Radarizzare da un riflesso si è già fatto e si fa e la dimostrazione di Travis è corretta, tutto sta a capire se ne vale la pena (soprattutto per film così recenti che per gran parte si sa già prima dove son stati girati).