SOME LIKE IT HOT viene spesso considerato un esempio di commedia perfetta, ma non lo è affatto e nemmeno ci si avvicina. Specialmente se vista oggi appare decisamente datata, recitata troppo sopra le righe e, quel che più conta, quasi mai divertente come si sente dire. Certo, i dialoghi sono brillanti, la regia di Billy Wilder conosce i tempi e si distingue sempre per dinamicità, Jack Lemmon è attore di rango e si vede, Marilyn è Marilyn e qui canta l’immortale “I Wanna Be Loved By You”, eppure sono troppe le scene ripetitive, prive di carica vera. Pensiamo al lungo party in treno, a tutte le parentesi gangsteristiche tirate inutilmente per le lunghe, ai baci appassionati tra Tony Curtis...Leggi tutto e Marilyn... Il travestirsi da donna è sempre stato un espediente "drastico", per suscitare l’ilarità, e trasportarlo nella commedia di serie A non basta a “sdoganarlo” (nonostante la leggendaria chiusura sul “Nessuno è perfetto”), specie se non lo si assiste poi con una sceneggiatura adeguatamente spiritosa o impegnata. Si può dire che il film cominci in realtà con l’arrivo in stazione di Lemmon e Curtis travestiti, perché prima non si riesce a capire bene dove ci si voglia condurre. Poi finalmente i giochi sono chiari e comincia la trasferta in Florida nelle spiagge dei milionari. I due, pur costretti a fingersi donne (per suonare sax e contrabbasso in un'orchestra femminile e contemporaneamente fuggire dai gangster che li cercano), faticano a resistere al fascino della “collega” Marilyn (suona l'ukulele) e la ricopriranno di attenzioni. Mossette e gridolini si sprecano e il film vale soprattutto perché ormai un classico.
Ottima commedia diretta Billy Wilder che, anche a quasi 50 anni di distanza, riesce ancora a divertire come il giorno in cui uscì sul grande schermo. Jack Lemmon è irresistibile e fornisce qui una delle suo migliori interpretazioni, con Tony Curtis che gli fa da degna spalla. Ma forse chi sorprende di più è Marylin Monroe, che si ammira sì per la sua bellezza ma non solo. Che dire poi della battuta che chiude il film, giustamente entrata nella storia del cinema? Da vedere assolutamente.
A non farmelo adorare contribuiscono in maniera determinante il travestimento femminile dei protagonisti, meccanismo umoristico o di mascheramento che non mi piace mai, e la presenza di Jack Lemmon, che anche qui trovo ricco di gesti eccessivi (non a caso lo adoro, invece, in ruolo serio, in Salvate la tigre). Molto meglio Tony Curtis, grandioso nel suo travestimento da miliardario. Incontestabile il meccanismo di grande commedia, ma con lungaggini e parentesi che appesantiscono. Deliziosa, ovviamente, la Monroe.
Una delle migliori commedie del grande Billy Wilder, che ha uno dei finali più citati della storia del cinema. Ricco di situazioni e movimenti che lo portano di diritto tra i grandi capolavori del genere. Sceneggiatura impeccabile che ha il merito di mettere in primo piano l'ambiguità (il travestitismo dei protagonisti) che genera umorismo, senza mai cadere nella volgarità; straordinari i protagonisti maschili che hanno capito bene i meccanismi della commedia, stupenda la Monroe, perfetta nel ruolo.
Una vera e propria delizia. Forse la commedia classica hollywoodiana migliore in assoluto, con una coppia di attori in stato di grazia ed il surplus della presenza di Marilyn. Sceneggiatura perfetta, si ride molto e ci si diverte con intelligenza... Sul finale poco da dire: talmente ben riuscito da essere stato copiato un numero infinito di volte. Billy Wilder al suo meglio e ho detto tutto.
La storiella è carina, ma niente di eccezionale. A rendere memorabile il film sono le prestazioni dei tre interpreti principali, anche se Marylin riesce ad essere nel contempo deliziosa ed insopportabile. Il più divertente di tutti è però Joe Brown, comico di razza. Molte sequenze sono entrate nella storia e per molti registi un'opera così potrebbe considerarsi il vertice di una carriere. Ma Billy Wilder, a mio avviso, ha fatto di meglio.
Gradevole commedia con la divina Monroe e l'ottima coppia comica Lemmon e Curtis (travestiti anche da donne). Molti i particolari di culto come il viaggio in treno, le mutande di Marylin... Regia sicura di Billy Wilder, che ancora una volta sforna una commedia entrata negli annali.
Due orchestrali in fuga dalla mafia approdano travestiti in un’orchestra femminile. Un classico della commedia americana, grazie alla sapiente conduzione del gioco da parte del grande Billy Wilder e grazie a un terzetto davvero pirotecnico: Curtis-Lemmon-Monroe. Divertente, irresistibile, birichino: il film è tutto questo, e la splendida frase finale è la più bella e scanzonata chiusa cinematografica della storia. Un classico dello stile camp (che ha nell’esagerazione uno dei suoi punti di forza). Un film assolutamente perfetto.
Perfetto esempio della commedia brillante di Billy Wilder: fughe, equivoci, uomini en travesti, donne innamorate, musica, balli e persino regolamenti di conti tra gangsters degni della miglior tradizione del noir statunitense. Nonostante le quasi due ore, tutto scorre liscio e veloce: è il favoloso trio Monroe-Curtis-Lemmon a tenere le redini, ma anche Brown non è da meno, tanto da chiudere personalmente il film con il suo memorabile «Nessuno è perfetto».
Commedia folgorante, ambigua e maliziosa, tra le massime del cinema americano, dove i sessi vengono confusi e l'erotismo è sempre presente grazie anche ad una Marylin in stato di grazia. Jack Lemmon dà forza al suo personaggio nevrotico, inguaiato e vittima del destino, Curtis gioca la carta di rubacuori mettendo perennemente in crisi la sua stessa figura (deve fingersi donna e miliardario psicolabile). Il finale è una di quelle scene scolpite negli annali del cinema. Il massimo!!!
MEMORABILE: "Nessuno è perfetto"; Marylin sullo yacht vestita con un abito che sta su solo grazie alle tette; George Raft che parodia se stesso (Johnny Stecchino)
Probabilmente la migliore commedia di Wilder. Utilizzando uno stratagemma narrativo quale il travestimento, ripreso più volte nel corso della storia del cinema, Billy riesce a realizzare un film in cui si ride quasi senza sosta grazie ai protagonisti Jack Lemmon e Tony Curtis, all'azzeccato personaggio di Marilyn Monroe e ad una serie di spassosi comprimari. Se si vuole sghignazzare di gusto. ****1/2
Commedia capolavoro tra le più belle ed imitate della storia del cinema: regia magistrale di Wilder, sceneggiatura dallo spunto semplice (ma non poi così tanto nel ’59) e sviluppata con grande bravura riuscendo a dare nerbo e ritmo a tutta la pellicola oltre che infarcita da dialoghi brillantissimi (basti citare la memorabile chiusa), attori di grande spessore (anche Marilyn è in stato di grazia). Una perla impedibile della cinematografia mondiale di ogni tempo da vedere e rivedere.
MEMORABILE: Le mutandine di Marilyn in frigo; “Nessuno è perfetto”.
Se è vero che nessuno è perfetto, questa commedia si avvicina molto alla perfezione, grazie all'alta professionità della regia, al trio di protagonisti eccellenti e affiatati (anche se solo sullo schermo, è noto il giudizio di Curtis "baciare la Monroe è come baciare Hitler"), a gustose caratterizzazioni. Nonostante il travestismo sia un espediente comico vecchio come il cucco e generalmente troppo "facile" per risultare davvero convincente, Wilder riesce a donarci una delle pietre miliari del genere. Grazie Billy!
Capolavoro della commedia statunitense, magnifica e divertente, enorme opera di un grande regista come Billy Wilder. La storia è scorrevole ed è ben assortita da un ottimo cast che non delude affatto le aspettative. Ma è Marilyn Monroe il punto forte del film: il suo fascino e il suo stile hanno reso il film politicamente scorretto.
Buona commedia di Wilder che ci procura un'opera che attira per un cinema profetico riguardo alla tecnica cinematografica, anche se spesso la pellicola si dilunga in scene ripetitive. La Monroe è bellissima e brava anche se molti la ricordano per le sue difficoltà dietro le quinte. Il duo è ottimo. Lemmon e Curtis riescono a non divenire antipatici nonostante il travestimento, come spesso accade in altri film del genere. Da vedere.
Commedia frizzante e brillante, non c'è che dire. Il travestimento della coppia Lemmon-Curtis fa sorridere in ogni scena, anche in quelle lunghe (nel treno o sulla spiaggia). La Monroe mi ha stupito. Non sarà un capolavoro, ma sicuramente è una delle migliori commedie che ho visto degli anni '50-'60 made in USA.
Anch'io non sopporto il travestitismo dei due protagonisti (espediente che non apprezzo mai, tanto per parlare chiaro...) che personalmente "non noto neppure" (mai piaciuti Lemmon e Curtis...). Pure l'ambientazione mi disturba abbastanza. Tuttavia c'è una Marilyn divertente e più "sculettante" che mai (quel culetto sembra una gelatina tremolante in alcune sequenze! Carinissima quella alla stazione, dove lo sbuffo di fumo che la colpisce sembra quasi una sorta di metaforica "pacca" sul sedere).
Nessuno è perfetto, tantomeno questo film, ma questa immortale commedia è entrata di diritto nella storia del cinema, per non dire nel mito (posizione numero 22 nell'AFI 100 e numero 27 nel Sight & sound Poll 2002). Non poteva essere altrimenti con due grandissimi ma sottovalutati (per anni) come Lemmon e Curtis, con Marilyn la più bella di tutti i tempi e con un regista caustico come Wilder. Campionario di battute fulminanti affidate in parte agli eccellenti caratteristi di contorno, che fanno ben sopportare alcuni passaggi un po allungati.
MEMORABILE: La conchiglia (in inglese, shell) che Curtis/Junior addita come lo "stemma di famiglia" spacciandosi per magnate del petrolio.
Brillantissima commedia, trionfo di esilaranti inganni: c'è chi si finge donna, chi si finge milionario, chi si finge stupida... e Curtis è grande nell' "omaggiare" Cary Grant. Non si avvertono cadute di ritmo, i numeri musicali sono ottimi, situazioni e dialoghi mantengono freschezza anche dopo una seconda (o terza) visione. Il travestitismo ha niente di volgare o forzato né dal punto di vista visivo né narrativo: è un tassello ben inserito in mosaico di brio e di malizia. Un film a cui ci si affeziona davvero.
Sarò di parte, sarò inesperto, sarò quel che volete ma per me è un capolavoro, o poco ci manca. Commedia spumeggiante, che luccica come un diamante (come quelli di cui cantava la Monroe in Gli uomini preferiscono le bionde) e che fa sorridere di continuo, con qualche risata "d'assalto" spruzzata con modestia. Bravo Tony Curtis, anche più bravo Jack Lemmon dalle smorfie curiose; Marylin Monroe è magnifica, splendida, brava cantante e recita con passione.
MEMORABILE: Ovviamente: "Sono un uomo!" "Beh, nessuno è perfetto!"
Commedia indimenticabile che conserva ancora tutto il suo brio e la sua maliziosa simpatia. Il duo Curtis e Lemmon è perfettamente inserito in un meccanismo comico fatto di ambiguità, doppi sensi, allusioni e repentini stravolgimenti. Li affianca (o meglio, li catalizza) una Marilyn Monroe bellissima e deliziosa. E poi, naturalmente, non bisogna dimenticare Brown, a cui spetta l'onore di recitare una battuta finale ormai entrata nel mito. Delle commedie firmate Wilder, è probabilmente la più riuscita.
Commedia comica all'americana impreziosita dalla presenza di Marylin e da un Tony Curtis strepitoso (e all'epoca molto invidiato). Nonostante siano passati più di 50 anni, il film si guarda ancora col sorriso sulle labbra, ammirando la bravura dei protagonisti. Certo, è una semplice commedia divertente, ma ancora affascinante.
Farsa, riuscita, con tre attori veramente in palla. Una pellicola che non si può scordare, per le troppe battute e situazioni che ci sono. Negli anni '60 era difficile portare sul grande schermo una commedia su due uonini che si travestono da donna (anche se per scappare da dei killer), ma Billy Wilder ci riuscì. Se Marilyn Monroe è deliziosa, come suo solito, non sono da meno Tony Curtis e Jack Lemmon (in special modo Jack Lemmon, a cui è affidato il ruolo più brillante). Nessuno è perfetto!
Gran commedia di Wilder in cui trova posto un po' tutto l'occorrente; al primo posto una Monroe eccezionale, poi una sceneggiatura che funziona bene (con qualche perla, come il pluri-citato finale), ben interpretata dai due "amiconi" Lemmon e Curtis, in un vortice di situazioni al limite del paradosso.
L'unico neo è che di hot (inteso come jazz) non ce n'è molto: i tre brani affidati alla Monroe vanno dal romantico al teatrale e anche lo score è piuttosto tradizionale. Tuttavia il film è oltremodo divertente, deliziati dagli intrighi di personaggi che fingono di essere qualcun'altro (solo la mafia sembra essere sempre uguale a se stessa) e va da sè che in questo continuo mascheramento nessuno è... perfetto. Ambientato nel 1929, il film si conclude con un inseguimento da manuale, come un due bobine tipico del cinema muto.
Mi aspettavo una bella commedia e mi sono ritrovata a sbellicarmi dalle risate. Le prime sequenze servono proprio per imbandire la storia ma dal momento in cui si parte per la Florida è fatta: la coppia Lemmon/Curtis è veramente geniale e Marilyn Monroe, qui Zucchero, è circondata da un'aura particolare. Un gran filmm da vedere assolutamente.
MEMORABILE: "Non sono mica un'ubriacona, posso smettere quando voglio; solo che non voglio, specialmente quando sono giù".
Lo conosco a memoria battuta per battuta; il film che non mi stanco mai di rivedere e che mi fa ridere inarrestabilmente da oltre vent'anni. La rivoluzione della commedia americana, un copione geniale, un regista mitico, tre attori superlativi, situazioni esilaranti battute indimenticabili, un autentico capolavoro da tramandare di generazione in generazione.
MEMORABILE: L'irresistibile tango tra Lemmon-Daphne e O'Brien-Boccuccia di rosa: impagabile!
Si conferma ancora graziosa la commedia di Wilder, se non altro in un umorismo garbato anche se immerso nella crassa farsa dei due uomini travestiti da donna per scappare alla mafia. Lemmon e Curtis sono una bella coppia, ma non hanno molto materiale con cui lavorare, finendo spesso nella recitazione esagerata per riempire i vuoti. Due ore poi sono tante, neanche una Marilyn in forma (piena!) riuscirà a tener su un ritmo altalenante. Il film inizia dopo un'ora, in pratica. Certo non quel capolavoro che uno s'aspetterebbe, ma ancora divertente.
MEMORABILE: La spettacolare battuta finale; lo scatenato ballo latino tra Daphne e il suo corteggiatore; l'accento inglese di Joe travestito da riccastro.
Jack Lemmon e Tony Curtis sono i mattatori assoluti di una commedia travolgente e vitale. Wilder orchestra tutto in maniera splendida e con intelligenza si prende gioco della società del tempo mescolando temi importanti, concentrandosi sul mondo dei gangster e le classiche convenzioni sociali. L'dea geniale del travestimento è il fulcro principale su cui il regista attua la sua vena profondamente ironica e brillante; serra i ritmi con tempi comici strabilianti. Varie le sequenze memorabili e stupenda la Monroe nella sua dolcezza e sensualità.
MEMORABILE: "Nessuno è perfetto"; la festicciola sul treno; lemmon e Curtis nella loro espressività.
Commedia capolavoro di Billy Wilder, una sequenza di gag e battute fulminanti che divertono dall'inizio alla fine. Eccezionale la sceneggiatura scritta dallo stesso Wilder in coppia con Diamond, ma eccezionale soprattutto il trio protagonista, la deliziosa Marylin Monroe e i due travestiti Jack Lemmon e Tony Curtis. Non risente minimamente del peso degli anni.
Nessuno è perfetto, ma Billy Wilder ci andava veramente vicino. Prende una classica commedia degli equivoci, con abbondanti dosi di slapstick (la "festa" nella cuccetta del treno), la spara a tutta velocità (con un ritmo che tuttora risulta frenetico), la riempie di battute e dialoghi da manuale. Altri avrebbero chiuso qui. Lui non si accontenta del meccanismo (che pure conta molto), ma si preoccupa di conferire a ogni personaggio un suo carattere, una sua umanità, riuscendo anche a commuovere. Se non fosse un Wilder, il voto sarebbe ancor più alto.
Bellissima, geniale commedia degli equivoci, raffinata ed elegante per quanto spesso "irriverente". Un cast in stato di grazia (Jack Lemmon e Tony Curtis indimenticabili, ma anche la dolcissima Marilyn) anche grazie al direttore d'orchestra, il geniale Billy Wilder che più che un regista è una garanzia. Situazioni divertententissime, dialoghi brillanti; l'unico neo sta in qualche lentezza subito all'inizio del film, che comunque è veramente un diamante della filmografia del regista e anche di tutto un filone di cinema hollywoodiano.
MEMORABILE: "Nessuno è perfetto!"; "Non piangere Zucchero, perché nessun uomo merita le tue lacrime!"
Billy Wilder dirige una commedia eccezionale, sorretta da un ritmo frenetico (così come la musica jazz di sottofondo) e da ottime interpretazioni. Lemmon, Curtis e Monroe forniscono prove di livello eccelso, calandosi perfettamente nelle rispettive parti. Tutto il resto è affidato alla sapiente mano di Wilder che, come sempre, riesce a conferire alla pellicola un andamento scorrevole, in grado di far passare in secondo piano la durata forse un po' eccessiva del film.
Devo confessare che non rientra tra le mie commedie preferite: la trovo troppo frenetica in certi punti ma al tempo stesso piena di lungaggini sostanzialmente inutili. Anche l'espediente "travesti" dopo un po' esaurisce la sua carica comica e finisce per stancare. Certo, è una commedia garbata, ritmata e costruita con cura che fa anche sorridere, diretta con classe, interpretata benissimo soprattutto da Curtis e deliziata dalla burrosa presenza di Marylin, ma i Giorni perduti e i Tramonti di Wilder sono decisamente su un altro livello.
Spassoso, con un brillante script ricco di intrecci ed equivoci ben studiati, è uno dei migliori film del Billy Wilder divertente e istrionico, il quale trova pure occasione di dare sfogo alla sua vena trasgressiva e provocante (entro i limiti imposti dal costume dell'epoca). La sua regia dinamica accompagna perfettamente il rapido accavallarsi delle situazioni esilaranti, Jack Lemmon e Tony Curtis sono bravi e disinvolti e una sensualissima Marilyn Monroe si fa ammirare nel suo splendore. Confezione di classe per un film da collezione.
Basti pensare che la frase "Nessuno è perfetto" è incisa sulla lapide di Billy Wilder per avere la misura dell'importanza di questo film. Un Jack Lemmon immenso, ma non fa notizia, un ispirato Tony Curtis (specie in versione miliardario) e perfino un'ottima Marilyn, nonostante si dica abbia fatto impazzire il regista durante le riprese. Si sorride spesso, i temi trattati e i tempi comici assai moderni rendono questo film impermeabile agli anni. Imprescindibile.
MEMORABILE: "Tredici in una cuccetta porta male, bisogna che undici se ne vadano".
Scoppiettante fino al primo appuntamento tra il falso miliardario e Zucchero; poi rallenta un po', per scatenarsi di nuovo quando i gangster arrivano all'albergo. E' una commedia divertente, con punte di risate nel viaggio in treno, colma di doppi sensi nascosti che proprio per questo non scadono mai nel volgare. Bravissimi Curtis e soprattutto Lemmon, davvero esilarante con le sue smorfie. Marilyn è incantevole e recita benissimo. Particolarmente azzeccato il faccione rampante del miliardario texano.
Coppia di musicisti si traveste da donna per evitare una vendetta della mala. Tutto giocato sullo sdoppiamento di ruoli, diverte in modo sguaiato con l’energia di Lemmon e in modo sofisticato con l’aplomb di Curtis. Wilder disegna bene anche i tratti del proibizionismo con l’ottima scelta delle caratterizzazioni. La formosetta Monroe inizia a essere malinconica e affascina, specie nei numeri musicali. Eccezionale il ritmo, ma gli ultimi inseguimenti sono così così.
MEMORABILE: I caffè al posto dei distillati; La festina sulla cabina del treno; Il dialogo tra Curtis e la Monroe sullo yacht; La conchiglia della Shell.
Divertentissima commedia, brillante e originale, imitata e straimitata (sopratutto nel nostro Paese). Lo sfondo è l'epoca del proibizionismo americano, in cui i due protagonisti sono costretti a travestirsi da donne per fuggire ai mafiosi e aggregarsi in una banda musicale tutta al femminile. Jack Lemmon è l'attore più carismatico della pellicola, ma qui finisce per fare da spalla a un Tony Curtis in ottima forma, capace di dare vita a, praticamente, tre personaggi diversi. Inutile ribadire quanto fosse splendida la Monroe.
MEMORABILE: La festicciola nella cuccetta del treno; Il miliardario della Shell; "Sono un uomo!" "Nessuno è perfetto!"
Partendo da un cliché, l'uomo che si traveste da donna, il grande Billy Wylder ci regala una delle commedie migliori della storia del cinema. Irresistibili le gag della ditta Lemmon-Curtis, splendida come sempre Marilyn. Il film, tra le tante cose, si basa soprattutto su dialoghi straordinari e ricchi di humour, tra i migliori mai scritti. Il film corre dall'inizio sino al celeberrimo finale e non annoia mai. E risulta modernissimo, nonostante l'età ormai avanzata.
Tra le commedie americane più belle in assoluto. Una sceneggiatura perfettamente calibrata tra comicità, equivoci e romanticismo, con brevi parentesi musicali azzeccate e un ritmo ancora oggi invidiabile. La regia di Wilder non perde un colpo e l'intero cast è assolutamente magnifico (in particolare ovviamente la coppia Curtis-Lemmon). La Monroe forse regala la sua interpretazione migliore mentre la fotografia in bianco e nero rende benissimo il periodo fine anni venti. Imperdibile.
Probabilmente la miglior commedia di tutti i tempi. Tra gangster-movie, slapstick e travestitismo un omaggio al cinema degli anni 20-30 girato però con stile moderno e per nulla nostalgico, con la celebre battuta finale che addirittura anticipa la cultura transgender. Lemmon “en-travesti” è superlativo e surclassa il pur bravo Curtis. Anche Marilyn appare più brillante del solito malgrado le leggendarie difficoltà recitative che fecero impazzire Wilder. Un film perfetto che, visione dopo visione, non ha perso nulla dello smalto originario.
MEMORABILE: "Be', nessuno è perfetto!"; La strage di San Valentino; I miliardari incartapecoriti che aspettano le soubrette; Il boss Bonaparte simile al Duce.
Due musicisti scapestrati vogliono essere eliminati dalla mafia; un curioso travestimento porterà loro guai e risvolti inaspettati. La commedia è quella classica brillante, la firma Billy Wilder, i protagonisti (Lemmon, Curtis e la Monroe) appaiono in forma smagliante. Ci si diverte senza offese e volgarità, con buon gusto e senza chiasso, con i due gigioni e una Marilyn svampita a farla da padroni. Praticamente un capolavoro.
Probabilmente il prototipo della commedia perfetta, leggera ma mai puerile: lo script non conta una sola virgola fuori posto, le gag sono costruite con una precisione quasi architettonica, i personaggi sono deliziosi e, giustamente, dialoghi e situazioni sono entrati a far parte della storia del cinema. Fra i numerosi capolavori di Wilder forse questo è il più noto e riconoscibile, se non altro il più iconico, grazie anche alla presenza magnetica della Monroe. Ancora oggi in grado di far sorridere e ridere di gusto, è uno di quei film che anche dopo decine di visioni non stancano.
MEMORABILE: La festicciola improvvisata nella cuccetta del treno; Curtis e la Monroe sulla yacht; Quell'indimenticabile "Be', nessuno è perfetto" del finale.
Wilder dirige alla grande una commedia che è scuola del cinema per tempi comici, battute, scene romantiche e scene di tensione, facendo interpretare a Lemmon, Curtis e Monroe ruoli iconici per le loro rispettive carriere. La sceneggiatura è molto coinvolgente e ritmata e tiene alta sempre la soglia dell'attenzione grazie alle situazioni goliardiche in cui si trovano i protagonisti, sia quelle piacevoli sia quelle non. Meravigliosi i costumi, ottime le scenografie e tutto il comparto tecnico, supportato dalla solita mano eccellente di umo dei migliori registi mai esistiti.
Un vero caposaldo della commedia americana, un film che regala gag a ripetizione e scene memorabili, il tutto sorretto da un cast in stato di grazia con una Monroe sfavillante e la coppia Lemmon-Curtis davvero eccezionale. Senz'altro indimenticabile la scena finale. Insomma, un classico che può essere visto e rivisto senza che perda nulla della sua brillantezza e della sua originalità.
Anni '30: due musicisti jazz (il titolo si riferisce ad un genere musicale chiamato "hot jazz") assumono una identità femminile per sfuggire ad Al Capone e capitano in una orchestrina di sole donne: fraintendimenti, intrecci romantici, anche una spiaggia di milionari in Florida. Un classico della commedia anni '50 con bei brani musicali. Bravissimi Jack Lemmon e Tony Curtis ma è soprattutto Marilyn Monroe, splendida, fragile e simpatica star a rendere grande questo film.
MEMORABILE: Marilyn Monroe a Tony Curtis " Mai provato a baciare un'americana?"; Il milionario a Jack Lemmon: "Nessuno è perfetto ".
Brillante commedia della Grande Hollywood, deve il successo a una coppia di attori ben affiatata e a una storia ben costruita e senza cali di ritmo, sostenuta dalla presenza di una splendida Monroe. Scoppiettante il cast di attori, perfetti nelle loro parti. Da notare come vengono presentati i mafiosi (caricaturali) e come, con apparente leggerezza, vengono affrontati temi per l'epoca molto delicati come l'identità di genere. Si rivede con piacere e fa ridere ancora oggi.
C'è poco da dire su un film tecnicamente perfetto, con un ritmo incalzante, una recitazione da urlo e battute che si susseguono come il crepitare del mitra che compie la famosa strage di San Valentino. Notevole la caricatura che viene fatta dagli italiani, ma anche gli americani sono nel mirino del grande Billy Wilder. Sembra impossibile che una bella e brava come Marilyn si sia tolta la vita pochi anni dopo.
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Tony Curtis ha sostenuto più volte che baciare Marilyn Monroe sul set era come "baciare Hitler". Ciò non gli ha impedito di avere un flirt con l'attrice.
DiscussioneRaremirko • 5/08/17 04:21 Call center Davinotti - 3863 interventi
Quoto chi dice che il ritmo qua e là si inceppa, ok, ma lo trovo di sicuro un film più che buono, anche se non raggiunge le vette di Wilder, che secondo me sono altre.
Comunque il travestitismo qui è una colonna portante, altrochè...
Bravi tutti, film fresco e piacevole, ma magari una durata leggermente inferiore avrebbe globalmente giovato.
HomevideoRocchiola • 6/08/19 10:01 Call center Davinotti - 1318 interventi
Ottimo prodotto. L'immagine è pressoché perfetta e presenta un bianco-nero davvero brillante e ben dettagliato. A livello di pulizia ho riscontrato la sporadica presenza di qualche piccolo puntinatura e qualche scena in esterno risulta più granulosa, ma si tratta di piccolezze quasi impercettibili. L'audio in DTS 5.1 è discreto, ma poteva essere più potente anche nelle musiche. penso che la traccia mono originale non inclusa nel BD, sarebbe risultata più performante.
Il titolo originale "Some Like It Hot" allude a un particolare genere di musica jazz detta appunto "calda" in contrasto con un "jazz freddo". Quando Curtris/Junior chiede a Monroe/Sugar che tipo di musica veloce suona la sua orchestra "that fast music...jazz?" , lei risponde tutta entusiasta "Yeah! Real hot!", ma Junior, ostentando indifferenza risponde "Well, I guess some like it hot. I personally prefer classical music." che per capirci tra noi potrebbe essere reso come "oh beh immagino che a qualcuno piaccia caldo... io personalmente preferisco l'approccio classico" (ma evidentemente c'è un doppio senso a sfondo sessuale)
Tra le canzoni cantate da Sugar/Monroe, spicca "I Wanna Be Loved by You", un pezzo scritto nel 1928 e che fu oggetto di numerose cover (da Sinatra a Sinead O'Connor). La versione nel film però, è davvero unica, vuoi per la presenza di Lemmon al contrabbasso e Curtis al sax, o per una particolare grazia della Monroe nel veicolare il messaggio. Anche il costume fa la sua parte.