Salvate la tigre - Film (1973)

Salvate la tigre
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Titolo originale: Save the Tiger
Anno: 1973
Genere: drammatico (colore)
Note: Oscar come miglior attore a Jack Lemmon nel 1973
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/06/08 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 27/06/08 16:09 - 12393 commenti

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Harry Stoner, presidente di una ditta di confezioni femminili, attraversa un momento di difficoltà finanziario e psicologico; deve così fare e accettare numerosi compromessi. Salvate la tigre è un film sul progressivo degrado dei valori morali in un'epoca di grossa crisi (i primi anni '70) della società americana. Il malessere del protagonista (uno splendido Jack Lemmon) è ottimamente reso dall'ottima sceneggiatura del film che senza dare giudizi etici rappresenta il progressivo disfacimento di un individuo e del suo mondo. Da vedere.

B. Legnani 21/09/08 16:46 - 5532 commenti

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Jack Lemmon è fantastico in questo film in cui, più che al sorriso, deve dar vita al dramma personale. Si rincorrono la nostalgìa della lontana gioventù, l’essere soli per quanto circondati da decine di persone, la difficoltà nel rispettare i valori nella costante competizione, i guasti della modernità. In tutto il film non c’è un minuto di troppo. Eccellenti pure tutti gli altri attori, con Jack Gilford indimenticabile.
MEMORABILE: "L'Europa è un paese civile. Qui da noi le cose vanno a rotoli".

Lovejoy 17/08/10 15:47 - 1823 commenti

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Bellissimo dramma ben scritto e diretto da un Alvidsen ancora al di là dal successo internazionale di Rocky (appena due anni dopo). Il film comunque è dominato dal primo all'ultimo minuto dalla carismatica interpretazione di un Jack Lemmon ai suoi massimi livelli e premiato giustamente con l'Oscar come Miglior Attore. La sua prova qui è da antologia. Ottimo anche il resto del cast.

Modo 15/04/14 23:09 - 949 commenti

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Uno spaccato d'America cinico dove regna il compromesso. Jack Lemmon strepitoso nell'interpretare un uomo di mezz'età nostalgico e psicologicamente combattuto tra presente e passato; presente che gli appare vuoto e privo di stimoli e slanci emotivi. Possiede una ditta di confezioni che manca di liquidità nonostante sia molto creativa e viva nel mercato. Degna spalla è Jack Gilford, uomo più "puro" e meno scaltro ma pronto a seguire il suo socio anche in situazioni al "limite". Film degno di nota, non troppo lento, tutto da gustare.

Rambo90 29/07/15 22:50 - 7697 commenti

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Film giocato sulla grande forza attoriale di Jack Lemmon, che riesce a rendere alla perfezione lo smarrimento di un uomo che non ha più sogni, tanti rimpianti e che cerca di sbarcare il lunario ricorrendo ai mezzi più infimi. La sceneggiatura lo serve molto bene, regalandogli un paio di momenti indimenticabili. Più lenta e datata la regia, ma nel complesso è un film notevole.

Cotola 25/07/17 02:07 - 9044 commenti

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Ci mette poco a carburare questo straordinario film di Avildsen (regista per nulla banale) in cui si mette in scena in modo perfetto e magistrale il decadimento di un uomo, che incarna l'intera società americana, e dei suoi valori. La sceneggiatura fornisce dei dialoghi e delle situazioni intense e di grande interesse ed ha il merito supremo di non essere mai moralista e quindi di non giudicare le azioni del protagonista. Coinvolgente come pochi, vista la sua verbosità, e molto triste ed amaro. Monumentale la prova di Lemmon ma Gilford non gli è assolutamente da meno.

Il ferrini 18/08/17 11:16 - 2358 commenti

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Intensa interpretazione di Lemmon (Oscar) al servizio di uno script molto verboso ma mai noioso o prolisso. Il suo essere risucchiato dalla depressione (emblematico il monologo alla ragazzina "vorrei innamorarmi di qualcosa, di qualsiasi cosa...") è palese metafora del decadimento di un intero paese. Molto bravo anche il socio in affari Jack Gilford (si rifiuterà di tuffarsi nella piscina di Cocoon), pure lui candidato agli Oscar. Un film molto intimo, diretto e interpretato magistralmente.

Paulaster 21/02/19 10:13 - 4419 commenti

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Produttore di tessuti cerca di affrontare le difficoltà finanziarie. Trama basata sulla nostalgia dei vecchi tempi confrontata col malessere odierno. Parecchia carne al fuoco tra strozzini, piromani, giochi erotici, Watergate e Vietnam: la nota dolente è la scelta dell'assolata Los Angeles. Con questa location si perde la connotazione del marciume e, anche se Lemmon è encomiabile come impegno, non si percepisce la malinconia di un'epoca ormai cancellata da una società senza valori morali.
MEMORABILE: L'incontro al cinema col piromane; Gli oggetti della escort; Lemmon che introduce la sfilata immaginando i soldati.

Didda23 3/10/19 11:45 - 2426 commenti

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Un intenso Jack Lemmon (in chiave prettamente drammatica) è il protagonista assoluto di questa bell'opera firmata da Avildsen. La sceneggiatura, col pretesto di dimostrare le enormi conseguenza che una crisi finanziaria può generare, è abile nel mostrare le debolezze dell'uomo soprattutto se colpito da traumi (la guerra) irrisolti. La regia di stampo classico, sorretta da un discreto ritmo, ha dei colpi di genio assoluto (le scene oniriche) che ne aumentano il pathos. Oltre a Lemmon, da sottolineare la prova di un validissimo Gilford. Un'opera dimenticata che meriterebbe maggiore esposizione.
MEMORABILE: L'appuntamento e il tragico incidente; La visione durante la presentazione; Nel cinema.

Rocchiola 19/03/21 12:10 - 968 commenti

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Una giornata nella vita di un imprenditore tessile di Los Angeles, che attanagliato da problemi finanziari cerca di rimanere a galla in un mondo sempre più corrotto e immorale nel quale non si riconosce più. Uno dei migliori titoli sulla crisi d’ideali nell’America nixoniana dei primi anni 70. Il futuro regista di Rocky e Karate kid dirige un grande Lemmon meritatamente premiato con l’Oscar, ma anche i comprimari se la cavano bene con alcune azzeccate figure di contorno. Un malinconico elogio dei bei tempi andati forse a tratti eccessivamente verboso, ma mai noioso.
MEMORABILE: Il cliente che insiste per incontrare la giovane prostituta; L'incontro con l'incendiario nel cinema porno; I ricordi di guerra che sconvolgono Harry.

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Keyser3 27/03/21 23:04 - 444 commenti

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Clamorosamente sottovalutato dal grande pubblico, si tratta di un autentico gioiello firmato da Avildsen appena un paio d'anni prima del celebratissimo Rocky. Certo, non è un film per chi ama l'azione: lo scopo del regista è piuttosto quello di indagare, di psicanalizzare l'anima del borghese Harry Stoner, stretto dalla necessità di salvare la propria ditta da una parte e da una crisi di mezz'età dall'altra. Lemmon, col consueto magistrale doppiaggio di Rinaldi, è semplicemente straordinario, ma anche Gilford, col suo umorismo spiccio e corrosivo, fa un figurone.
MEMORABILE: La crisi durante il défilé: da brividi.

Daniela 29/04/21 19:37 - 12662 commenti

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Proprietario di una ditta che produce capi di abbigliamento, Harry Stoner è un uomo insoddisfatto perso nei ricordi di gioventù, senza più ideali, in procinto di compiere una truffa per andare avanti.. Film dominato dallo straordinario talento di Lemmon, in grado di sublimare la verbosità della sceneggiatura per rendere tutte le sfaccettature del suo personaggio, specchio di un tempo sospeso tra un passato idealizzato ed un futuro più cinico e spietato. Eccellente Gilford nel ruolo del socio restio, mentre Avildsen offre la sua prova migliore prima dell'incontro con Stallone.  

Kinodrop 5/02/22 18:33 - 2950 commenti

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Ritratto di un piccolo industriale delle confezioni femminili che deve barcamenarsi in una situazione finanziaria difficile all'interno di una società che non offre più (Usa anni '70) ideali o punti fermi. Così il protagonista è preso quasi inconsiamente dal rimuginio di spezzoni di un pregresso idealizzato ma anche traumatico (la guerra). Una sceneggiatura impeccabile sostiene la formidabile prova di Lemmon (e di Gilford) nel tratteggiare una crisi di valori personali e sociali, che serpeggia in ogni momento della narrazione, senza patetismi né moralismi. Oscar meritatissimo.
MEMORABILE: Le allucinazioni al défilé; L'ingaggio del piromane professionista; La gita al mare con l'autostoppista.

Mattatore 26/11/23 17:31 - 81 commenti

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Avildsen delinea con l'ausilio di un'intima alienazione e una mai lacrimosa rincorsa di nostalgie uno squarcio di vita di Harry Stoner (brillantemente assaporato nell'arco di un'unica giornata), proprietario di un'azienda d'abbigliamento femminile in crisi. Costantemente in bilico tra memorie giovanili inebrianti (il jazz e il gioco del baseball) e dolorosamente laceranti (i compagni caduti, lo sbarco ad Anzio), il più ordinario dei volti borghesi si dimostrerà capace di aderire alle storture di quel putrido sistema a lui tanto alieno, ma dal quale accetterà una muta sottomissione.
MEMORABILE: La viscerale interpretazione di Lemmon; Risveglio; Incontro con Myra; Invettiva contro l'America; Speech; Dialogo con Sid; Al cinema; Gioco dei nomi.
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    Ottima edizione quella del dvd Sinister che segna un passo avanti rispetto al vecchio DVD Paramount. Non so quale master in HD abbiano utilizzato essendo il film inedito in bluray anche in territorio straniero ma le immagine nel corretto formato panoramico 1.85 appaiono piuttosto buone. Praticamente esente da difetti fatto salvo per qualche sporadica spuntinatura quasi impercettibile e con una definizione ottimale soprattutto nei primi piani e campi medi che appaiono brillanti e ben dettagliati. Audio italiano d'epoca potente e di buona chiarezza.
    Ultima modifica: 17/03/21 14:47 da Zender