Valhalla rising - Film (2009)

Valhalla rising

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/05/10 DAL BENEMERITO BRAINIAC
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Rullo 11/09/12 20:40 - 388 commenti

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Valhalla Rising si presenta come compitino di estetica piuttosto ben riuscito. Refn, si sa, ha l'innata dote di saper rappresentare la violenza con tocco artistico, e infatti qui la sua caratteristica si presenta all'ennesima potenza. Il soggetto tuttavia è sufficiente e la sceneggiatura interessante, seppur con pochissimi dialoghi (il protagonista è muto). Belle ambientazioni e ottima fotografia.

Brainiac 19/05/10 19:33 - 1083 commenti

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One-eye è un guerriero ferino, guercio ed eufemisticamente poco loquace. Comunica tramite un bimbetto con la zazzera di Cobain ed eviscera nemici adottando il metodo "William Wallace". Preveggente, viene additato come divinità-guida nel viaggio che porterà un manipolo di vichinghi verso la terra promessa. L'esodo assumerà le fattezze Herzoghiane di una discesa negli inferi agevolata da sbornie d'acqua salata (One-eye, furore di Odino?). Giunto al settimo sigillo della sua carriera Refn si kurosavizza, filmando lunghissime sortite su crinali silenti ed ottenendo un fascinoso ibrido fantasy-autoriale.

Daniela 25/05/10 23:10 - 12662 commenti

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Metafisico. Gruppo di vichinghi cristiani in viaggio per andare a liberare la Terra Santa la piglia alla larga e finisce da tutt'altra parte. Li accompagna un guerriero tatuato muto, orbo e visionario, tallonato da un ragazzetto biondo che gli fa da tramite. Dimenticate i vighinghi fanfaroni e chiassosi "Odino qui Odino là", questi sono truci, sporchi e pure cattivi, e la loro traversata in barca attraverso terre sconosciute fa sembrare al confronto l'avventura di Aguirre & Co. una scampagnata di allegri mattacchioni. Opera deprimentissima ma con un suo fascino visivo che finisce per conquistare

Greymouser 2/06/10 18:31 - 1458 commenti

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Regia lisergica quella di Refn; intendiamoci, non in senso negativo, anzi: mi riferisco alla fascinazione ipnotica e visionaria che l'autore danese imprime a questa herzoghiana spedizione verso il nulla. Enigmatico e metafisico in molti passaggi, crudo e sanguinario in altri, non è un film che piacerà a molti, ma la potenza evocativa delle immagini, a suo modo poetica, è indimenticabile. Impressionante la maschera muta, sfigurata e impenetrabile di Mads Mikkelsen, che non dice una parola ma centra una grande e memorabile interpretazione.

Capannelle 7/06/10 09:49 - 4411 commenti

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Un inizio bellissimo, pregno di silenzi e violenza (giustificata dal fatto che in gioco c'è la sopravvivenza). Poi una parte centrale, un attimo lunga, dove a predominare sono il senso dell'ignoto e della spossatezza. Infine un ambiente apparentemente rigoglioso, che si trasforma in qualcosa di terribile (e punitivo per chi vuole imporre il proprio credo agli altri), anche se alcune risposte fornite mi paiono un po' forzate. Ma questo non intacca la forza interiore delle immagini del film e di un Makkelsen da brividi.

Harrys 8/07/10 23:02 - 687 commenti

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Il minimalsimo (non formale) correlato alla frusciante colonna sonora ipnotizza. L'innata predisposizione pop non riesce totalmente ad emarginarsi dal punto di vista emoglobico: il solo ed unico peccato di questa poderosa folgore, summa di una filmografia essenziale, elucubrante con invidiabile eccezionalità sul "credo". Con un'abbondante auto-suggestione i celatissimi ammiccammenti divengono vigorosa carne. Con un'esagerata predisposizione filologica si raggiunge l'estasi mistica. Ad oggi l'intensità del capolavoro. Un domani la consacrazione.

Jandileida 12/07/10 20:23 - 1565 commenti

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Continua senza posa la mia personale guerra con il cinema scandinavo: anche qui bella la storia (ripresa dall'Aguirre), molto profonda e che offre uno spunto di riflessione non banale sulla religiosità e sul mondo misterioso che ancora oggi, anno domini 2010, ci circonda e a volte ci inquieta, bella la regia, che mostra sprazzi di gran classe, ed ottima l'intepretazione del muto Mikkelsen. Tuttavia i peccati soliti, per me, degli scandinavi (pesantezza nel racconto, vuoti non riempiti, un certo autocompiacimento nel pessimismo) me lo rendono ostico.

Galbo 16/12/11 18:51 - 12393 commenti

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Molto autocompiaciuto ma assai poco originale, il cinema di Refn trova in questo film una delle sue espressioni massime. Tecnicamente inoppugnabile, Valhalla rising é scarno narrativamente e l'indubbio fascino dell' immagine non riesce quasi mai a superare la staticità del racconto quasi fosse una metafora non tanto subliminale avere scelto un protagonista muto.

Jena 26/06/11 11:57 - 1555 commenti

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Più Herzog che Dreyer in questa mistica discesa nel Valhalla, anche se sono inconfondibili i tratti di certa introspezione scandinava. Il film in fondo è molto più cristiano di quel che si pensi: la colpa è punita (i vichinghi "cristiani" che cercano il dominio o le ricchezze), la purezza premiata (la morte mistica dle vichingo che vuole espiare la morte del figlio), c'è il sacrificio/redenzione finale di OneEye. Splendidi paesaggi (scozzesi), regia magistrale, brutalità realistiche, Maddsen perfetto. In Danimarca è sorto un nuovo autore..

Cotola 14/08/11 22:02 - 9043 commenti

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Tecnicamente il cinema di Winding Refn non di discute e questo film non fa eccezione: visivamente parlando, le immagini hanno una potenza notevole e così non si pensa troppo alla storia ed ai suoi possibili risvolti e significati. Mi chiedo però se tanto tecnicismo non sia un po’ fine a se stesso e credo che sia esagerato tirare in ballo un regista come Herzog la cui morale della visione ed il cui stile rigoroso sono, almeno per il momento, fuori portata per il danese.

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Mickes2 6/10/11 15:51 - 1670 commenti

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Più fascino visivo, atmosfera evocativa, fotografia eccezionale e curatissima… che contenuto. Una parte iniziale molto bella che promette bene e mantiene poco. Refn utilizza un registro minimale, onirico, lirico... ma tutto ciò non basta; l'epica e il respiro del racconto vengono sovrastate da un climax che rasenta il nulla, gli snodi narrativi sono flebili, la didascalica divisione in capitoli poco congeniale. Criptico e con troppa carne al fuoco che lo chef Nicolas non riesce a cucinare.
MEMORABILE: L'incipit; La fotografia supportata dalla Red one camera.

Pinhead80 17/01/12 20:46 - 4760 commenti

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Un inizio davvero promettente aveva indotto il sottoscritto a credere di assistere a un film intenso e pieno di ritmo. Sicuramente l'intensità non manca, resa anche grazie a una stupenda fotografia. Il ritmo invece è molto lento e sembra che i tempi si dilatino senza fine. Lo stordimento dell'ambientazione porta a vivere un reale valhalla e si esce dalla visione realmente disorientati di fronte a quanto si è visto. Arricchito a dismisura di significati sottesi e di simboli a volte poco decifrabili il film scorre lentamente sino all'epilogo.
MEMORABILE: I combattimenti di one-eye.

Belfagor 8/02/12 13:42 - 2690 commenti

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Forte di un'altissima qualità dell'immagine, Refn decide di affrontare la sfida herzogiana di un racconto in stile Aguirre. Dopo un buon inizio, però, proprio come i suoi guerrieri vichinghi finisce per disperdersi nelle fosche e livide atmosfere così ben fotografate, senza che il film riesca a raggiungere una chiara destinazione. L'intreccio si rivela quindi scarno, insufficiente a reggere la durata e il peso: girare un film di lunghi silenzi richiede maestria e a quanto pare Refn non la possiede ancora.

Piero68 28/03/12 09:45 - 2957 commenti

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Che Refn sia uno dei migliori registi europei in circolazione è innegabile. Ma questa volta chiede davvero troppo al pubblico con un film che, in alcuni tratti, è noia allo stato puro sia per mancanza di dialoghi che per mancanza di una sruttura narrativa lineare. Mistico e simbolico, One eye altri non è che Odino (anch'esso rappresentato a volte con un occhio solo) e tutto il film, in parte ispirato ad un vecchio racconto della mitologia norrena, non è altro che una continua e sottile metafora. Un buon lavoro, ma l'operazione non mi ha convinto.

Gaussiana 16/04/12 14:20 - 121 commenti

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One Eye (Mikkelsen) è una sorta di semidio muto che passa dalla schiavitù all'elevazione tramite la perpetrazione della violenza e del sacrificio. In eterei luoghi nebbiosi lo smarrimento di chi lo incontra è grande, come quando si va in Terra Santa mia si finisce all'Inferno. Solo un biondo ragazzino gli fa da voce probabilmente grazie a poteri telepatici. Questo ieratico e possente film scandinavo è violento ed espressivo, dai dialoghi ridotti al minimo; forse in questo aspetto osa troppo.

Cloack 77 8/05/12 11:02 - 547 commenti

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È innegabile il fascino dell'opera, l'assoluta necessità della violenza per arrivare alla salvezza, quasi al martirio, così come la necessità di quella stessa eccessiva e disturbante violenza che ha reso orami celebre questo autore. Violenza che naturalmente conduce al divino, con l' unico superstite e conduce in un "aldilà" ben conosciuto, fascinoso e terribile, da desiderare e ripudiare, da affrontare per comprendere.

Puppigallo 4/09/12 18:53 - 5275 commenti

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Pellicola singolare, che dosa bene la cruda realtà e il divino, il suo concetto, diverso a seconda del credo, in grado di fare uscire di senno chi ne è accecato, trascinandolo in un gorgo che non potrà che condurre tutti a un epilogo fatto di dolore e smarrimento. Il protagonista è freddo, deciso e violento (ha sempre combattuto per la vita; e la libertà era una chimera). Lui e la morte camminano di pari passo. Seppur cruenti, non c'è spettacolarizzazione negli scontri. Quasi privo di ritmo, un po' compiaciuto e con qualche virtuosismo cromatico-visivo di troppo, ma nel complesso, riuscito.
MEMORABILE: "Questi seguaci del Dio bianco mangiano la sua carne e bevono il suo sangue...è abominevole".

Tarabas 9/09/12 18:10 - 1878 commenti

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Smisurata ambizione, smisurato fallimento. Parabola (ironicamente) cristologica, quella del guerriero One Eye, pagano massacratore impersonale che si trasforma in martire per salvare l'unico innocente. Confezione visiva esasperatamente ricercata, lunghe sequenze immobili, conosce solo due trucchi (saturazione e viraggio al rosso) per suggestionare. Colonna sonora (?) monotònica, con brusio sordo di chitarre in sottofondo. Film quasi muto, con poche parole, che dovrebbero scolpirsi nella mia memoria come responsi di un feroce oracolo. Non è andata così.

Bjorn 11/06/13 02:46 - 32 commenti

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Opera visiva, quadri in movimento e un'atmosfera sublime che ci calano idillicamente in questo Valhalla di sangue. Sì, perché sono il silenzio, la violenza e lo scarlatto siero i protagonisti assoluti della pellicola, incarnati nel conturbante e misterioso One-Eye. Trama scarna e semplicissima come vuole la tradizione Scandinava, ma immagini di una potenza assoluta e sognante. Un "trip senza ritorno" come la crociata dei protagonisti, le cui vite cambieranno inesorabilmente. Refn punta tutto sulle immagini e colpisce con un'ottima regia. Sublime, trasognato.
MEMORABILE: I combattimenti di One-Eye, il viaggio dei crociati; La follia all'arrivo nella nuova terra.

Didda23 21/06/13 17:29 - 2426 commenti

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Refn conferma di essere uno dei più talentuosi e originali registi in circolazione, grazie a una classe infinita nella mise en scène, tale da offrire allo spettatore inquadrature che spezzano il fiato. Ma se si analizza la sceneggiatura iniziano i dolori. Incapacità narrativa? Poca concezione del ritmo cinematografico? Troppa ambizione autoriale? L'opera regala più perplessità che altro, ma il film lascia quasi esclusivamente una tetragona convizione: trovato un grande sceneggiatore, il danese non faticherebbe a entrare nell'olimpo dei maestri assoluti.

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Furetto60 8/07/13 08:15 - 1194 commenti

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La violenza come dannazione della nostra genia vista attraverso le gesta di un guerriero involontario, pur invincibile, costretto dagli altri a esaltare le proprie tremende qualità: è One-eye che arriverà fino alla fine del mondo per scoprire che non c'è scampo alla follia dell'uomo. Fotografia stupenda, commento sonoro alla Tangerine Dream prima maniera, atmosfere angoscianti: un film simbolico, onirico, allucinato, quasi da cinema sperimentale.
MEMORABILE: Il viaggio sul mare in bonaccia, avvolti nella nebbia: stupendo.

Von Leppe 4/08/13 23:50 - 1262 commenti

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La vicenda di un gruppo di bestioni senza cervello, violenti e fanatici cristiani che partono per la terra santa e senza rendersene conto si ritrovano in America. Continuano ad ammazzarsi e gli indigeni del luogo non sono da meno (consideriamo che rispetto ai protagonisti cristianizzatori sarebbero dei primitivi). È un film scarno, dalla storia assurda e dalla violenza insensata. Essendo poi un film d'autore direi che la figura del guerriero accompagnato dal ragazzo è poco originale.

Rebis 28/08/13 15:34 - 2337 commenti

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Parabola cristologica di un oltreuomo nietzschiano o fumettone bidimensionale di un guerriero silenzioso tampinato da un ragazzino, Valhalla Rising è la quintessenza del cinema di Refn, nutrito dal dissidio tra immagini ieratiche e narrazione minimale. Rivendicando la supremazia dello sguardo, conferisce alle forme una potenza evocatrice che va oltre le esigenze del racconto, e trova nell'anamnesi, nella memoria ancestrale, la sua ragion d'essere. Misure inconciliabili che scateneranno la densità emozionale dell'archetipo o il sospetto di manierismo. Herzog, comunque, c'entra poco o nulla.

Giùan 18/03/14 11:18 - 4559 commenti

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Spesso a Winding Refn il gioco (tutto cinefilo) di aggiornare la classicità filmica riesce (leggi la trilogia dei pusher coatto danesi e ancor più Drive), talora però (vedi Bronson) la presunzione autoriale stravacca in stile senza alcuna vera personalità. In Valhalla ci troviamo, anche criticamente, in una freddissima terra di mezzo dove il tentativo "mitico" di superare Herzog (negare il riferimento sarebbe ipocrita) ha un innegabile potenza visiva mal supportata però da convinzione e basi cuturali. Brumoso anche nella sua edificazione della violenza.
MEMORABILE: Il finale.

Schramm 17/11/14 15:56 - 3495 commenti

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Armato di nitrato d’oppio, Refn fa del cinema un mistero eleusino, un distillato di misticismo, usa la pellicola come un velo di Maya, fa del ritmo una questione di meditazione trascendentale, di estatica trance, di amniotica apnea, di sogno traslucido, di festival psicot(r)onico, di pista cifrata in cui unendo i puntini che vanno da Murnau a Herzog, da Bartas a Malick, da Kubrick a Milius via Tarkovskij appare il Sacro Graal del cinema, presidiato da un Mikkelsen anello mancante tra Odino e Juan de la Cruz. Superiore. Assoluto. Oltre. E chi più ne ha. Dio, non ho più dubbi: il tuo nome è Refn.

Redeyes 22/08/16 15:18 - 2449 commenti

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Refn ha i mezzi, l'estro, l'occhio, ma qui sembra quasi gigioneggiare, privilegiando l'impianto visivo-evocativo alla scorrevolezza della storia. Ne esce un racconto quasi metafisico, quasi nicciano, con un Mikkelsen tirato a lucido fisicamente e, sopratutto, espressivamente parlando. Scevro o quasi da dialoghi, il film innalza a protagonista l'assenza d'aspettative da una parte e il sogno di un mondo migliore dall'altra. Trait d'union la violenza che inaspettatamente volge all'amore, seppur a suo modo. Grave pur poetico.

Jdelarge 29/09/16 19:29 - 1000 commenti

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Iconico ed ermetico, il film di Refn cerca di comunicare tramite immagini e pochissimi dialoghi che risultano fondamentali. Pur essendo un film che chiaramente può prestarsi a svariate interpretazioni, l'argomento che spicca maggiormente sembra essere quello riguardante la dialettica padre-figlio, che potrebbe riassumere il rapporto Dio-uomo. Padre e Dio verso cui i protagonisti della vicenda tendono incondizionatamente, senza accorgersi che forse questi si cela dietro a quello che loro considerano il male.

Fauno 1/11/16 19:56 - 2212 commenti

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Da lodare soprattutto per le riflessioni che può stimolare al di fuori della routinaria ufficialità: il flusso malefico dell'America ci colpiva inesorabile ben prima della partenza delle Caravelle. Ancora: qualsiasi religione o credo è imprescindibile dal sacrificio e dalla resurrezione; che si usino frecce in pietra o clave varie ci fa un baffo. Dulcis in fundo il feticcio delle pietre accumulate le une sulle altre: ricorda la brama di vil denaro e i futuri grattacieli protesi verso l'infinito. Un film antiamericano senza Bandiera Rossa... miracolo!
MEMORABILE: Le immagini in rosso indicanti chiaramente l'Inferno; La dannazione presente in tutti i personaggi; Le vane promesse di terre e ricchezze ai Crociati.

Vito 10/11/17 05:49 - 695 commenti

I gusti di Vito

Pellicola visivamente stupefacente, dai paesaggi bellissimi e dalla fotografia "fredda" molto affascinante. Il viaggio del gruppo di vichinghi in una terra sconosciuta e ostile possiede un ritmo lento ma ipnotizzante spezzato da esplosioni di violenza e flash onirici. Bravissimo Mikkelsen guerriero muto e con un solo occhio. Finale poetico e brutale tra sacrificio e redenzione.

Emil 1/10/17 04:47 - 22 commenti

I gusti di Emil

Bellissimi paesaggi fanno da sfondo a un film che tradisce gli spunti iniziali da revenge-movie per imbarcarsi (letteralmente) in un sentiero narrativo a tratti tedioso. Sporadiche esplosioni di violenza ravvivano il ritmo di una storia sempre più ermetica con l'aumentare dei minuti, ma capace di creare aspettativa grazie alle inquietanti visioni del protagonista. Suggestivo e d'impatto, ma chi è in cerca di una pellicola vichinga dai toni più avventurosi potrebbe rimanere deluso.
MEMORABILE: Lo spaventoso One-Eye; I guerrieri cristiani in preda a estasi mistica.

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Minitina80 22/04/18 19:55 - 2984 commenti

I gusti di Minitina80

A Refn va riconosciuta la tenacia nel perseguire un’idea di cinema non comune. Spoglia l’opera di qualsiasi pomposità, scegliendo di far parlare le immagini e i lunghi silenzi e indugiando in scenari di grande impatto visivo. Le chiavi di lettura possono essere molteplici e ampio spazio viene lasciato all’interpretazione personale, permettendo di spaziare tra religione e deriva della mente umana. È riconoscibile qualche assonanza con Herzog, anche se il film non possiede la stessa forza ammaliatrice, rimanendo evidente la differenza nello stile.

Bubobubo 25/12/18 20:10 - 1847 commenti

I gusti di Bubobubo

Bergmaniano, esistenziale, asfissiante. Quasi non si parla e nei pochi frangenti in cui il silenzio viene increspato si rimpiange lo stato di quiete: a essere vomitate fuori sono parole d'odio, di conquista, di sopraffazione. One-Eye, veggente a modo suo, non comunica verbalmente, ma con il ferro e con le visioni: è un Caronte a Gerusalemme, un Cristo magico e selvaggio, un lottatore spregiudicato che elimina dal suo cammino qualsiasi intralcio alla realizzazione di un piano superiore. Dove "letargico" (nel ritmo) si sposa con "catartico".
MEMORABILE: Tutto il terzo catatonico capitolo: su un vascello fantasma a morire di stenti, in mezzo a un infinito banco di nebbia, senza venti né correnti.

Thedude94 11/09/20 00:58 - 1097 commenti

I gusti di Thedude94

Maestoso film vichingo, diretto con efficacia e gran gusto da Refn, che si dimostra un prodigio del visivo e del narrativo. Con una trama relativamente semplice, il regista riesce a sviscerare tutto ciò che compone l'animo umano mostrandoci momenti di puro ribrezzo (in termini positivi) e violenza non gratuita suggellati da un comparto tecnico fenomenale. La fotografia cangiante tra il rosso e il blu tocca punti altissimi, così come perfetto è il missaggio audio, che riesce a far percepire la crudeltà dei colpi di botte e armi primordiali. Un grande esempio di cinema.

Valcanna 27/12/22 11:33 - 34 commenti

I gusti di Valcanna

Film dalle premesse molto importanti ma dai contenuti piuttosto deludenti, molto bella l'ambientazione. Purtroppo l'epopea di One Eye verso la terra Santa sta in piedi poggiandosi su una sola gamba, la bravura del regista; per il resto è una promessa non mantenuta. I pochi dialoghi dovevano essere determinanti lasciando dentro la memoria dello spettatore un solco importante, invece risultano essere piuttosto banali e scontati. Un occasione persa, peccato.
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  • Discussione Buiomega71 • 18/03/14 17:28
    Consigliere - 25999 interventi
    Zender, il film viene trasmesso su Raidue con il titolo Regno Di Sangue

    Vuoi metterlo negli aka?
  • Discussione Zender • 18/03/14 17:45
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Sì, certo, aggiunto.
  • Homevideo Schramm • 16/11/14 16:46
    Scrivano - 7694 interventi
    che voi sappiate la versione nostrana in dvd della bim ha subito qualche taglietto? riporta una durata di appena 87' contro i 93' della versione equina di anni fa. anche calcolando i famosi 2'30'' di scarto per ogni ora resta fuori qualcosa...
  • Homevideo Didda23 • 16/11/14 17:12
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    A me non risulta alcun taglio di sorta...
  • Homevideo Schramm • 16/11/14 18:23
    Scrivano - 7694 interventi
    ho appena finito di rivederlo. scartando gli end credits (che lo portano a una running time di 88'43''), il girato dura appena 83'... può darsi che sia uno scherzo della memoria, ma nel rivederlo effettivamente le parti cruente iniziali mi sono parse accorciate e un po' meno al sangue. più tardi provo a ripescare la versione equina d'epoca e a fare un comparing...
  • Homevideo Didda23 • 16/11/14 19:20
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Facci sapere
  • Homevideo Schramm • 16/11/14 21:02
    Scrivano - 7694 interventi
    Didda23 ebbe a dire:
    Facci sapere

    devo ancora verificare scena per scena i passaggi secondo me alleggeriti, ma posso iniziare a confermare che il girato della versione equina è di 87' tondi di contro agli 83' del dvd ita. per cui a debite sottrazioni tecniche fatte resta almeno 1 minuto e mezzo circa di materiale in più... più tardi passo tutto al vaglio...

    stando però a imdb il mistero è parzialmente sbrogliato: esistono a quanto pare due metraggi, uno da 93 e uno da 90. anche su amazon si parla di dvd uncut...
    Ultima modifica: 16/11/14 21:07 da Schramm
  • Homevideo Didda23 • 16/11/14 21:42
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Passa al vaglio.. Ho il DVD bim e mi dispiacerebbe se fosse alleggerito. Comunque mi pare strano..
  • Homevideo Deepred89 • 17/11/14 00:08
    Comunicazione esterna - 1601 interventi
    Io ho il film da bluray, in inglese. Purtroppo non ce l'ho qui con me e fino a mercoledì non potrò leggere la durata. Facci sapere se scopri eventuali tagli...
  • Homevideo Completist • 31/05/23 18:57
    Galoppino - 26 interventi
    Io possiedo il Blu Ray BIM e nonostante sulla cover sia riportata la durata di 87 minuti, la durata effettiva è di 01:32:30, il che coincide con la durata "ufficiale" riportata sui vari siti.