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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ingrassato, imbolsito, qualunquizzato, torna il gladiatore Russell Crowe, pronto a guadagnarsi l'Oscar con una storia di schizofrenia derivata dalla biografia di un grande matematico realmente esistito: John Nash. Ron Howard (produttore, oltre che regista) ha preparato a tavolino il classico drammone hollywoodiano moderno, tradendo o travisando molti particolari relativi alla vera vita di Nash: ecco allora aprirsi il film sulle note enfatiche del sempre bravo James Horner ed ecco apparire l'irriconoscibile Crowe, frangetta da bravo ragazzo e sguardo perso nel vuoto. Tutto il gioco della sceneggiatura sta in pratica nell’indistinzione tra il...Leggi tutto piano della realtà e quello dell’allucinazione: lo spettatore è trascinato nell'azione senza che gli si diano i mezzi per comprendere quanto stia effettivamente accadendo. Tanto è vero che la parte centrale del film (dove il dubbio è costante) è la meno godibile e più confusa, troppo dominata oltretutto dalla figura (eccessivamente melodrammatica) di Jennifer Connelly; la quale tuttavia, pur prigioniera di un personaggio banale e a volte sgradevole, ha modo di far valere la sua bravura attraverso la solita incredibile bellezza e un fascino magnetico con pochissimi paragoni. Però la regia di Howard è magniloquente e i dialoghi sommariamente modesti, così la durata esagerata (ben oltre le due ore) fa risaltare difetti non da poco. Per fortuna Russell Crowe, che inizialmente non sembrava affatto lanciato in una performance memorabile, acquista fiducia e si proietta verso un'ultima parte eccellente, che riabilita di molto il film e gli fa guadagnare parte della tanta stima tributatagli.

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Galbo 27/09/07 06:08 - 12372 commenti

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Film piuttosto "furbo" che si inserisce bene nella patinata (e quasi sempre debole) filmografia del sopravvalutato Ron Howard. Della storia del matematico Nash, il regista prende infatti tutto quello che è funzionale e "digeribile" (la malattia, la storia d'amore, il Nobel) tacendo gli aspetti più oscuri che ne hanno segnato la vita reale. Quella che ci viene offerta è quindi la solita storia edificante del trionfo dell'individuo contro le avversità. Troppo miele, insomma! Nota positiva, la prova di Crowe attore quanto mai versatile.

Caesars 15/11/07 09:09 - 3773 commenti

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Sempre il cinema quando trasporta sul grande schermo storie reali le adatta ai suoi bisogni; non bisogna quindi stupirsi se anche stavolta la vita di un uomo non è raccontata troppo fedelmente. Quello che invece sorprende è la capacità del regista e dei suoi attori di riuscire a rendere interessante la storia di un matematico (materia assai "fredda") con problemi psichici; poche cose sulla carta riuscirebbero ad avere meno "appeal" di questa ed invece lo spettacolo regge molto bene. Ottima brova di Crowe e splendida la Connelly. Buono.

Capannelle 5/12/07 15:11 - 4394 commenti

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Da un soggetto non comune, Howard ritaglia una storia classica ma non proprio ruffiana; basti pensare alla scelta di confondere realtà e allucinazioni (che, in effetti, lascia un po' di sconcerto) oppure alle scene di elettroshock e di schizofrenia di John Nash nel secondo tempo. Notevole la colonna sonora, fondamentale per caratterizzare il film (avrebbero meritato l'Oscar ma era l'anno del Signore degli anelli). Buono l'apporto della Connelly, convincente nel suo ruolo drammatico della moglie Alicia e del "severo" Ed Harris.

Red Dragon 6/12/07 12:24 - 125 commenti

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Gran film di Howard. Chi lo accusa di ruffianeria inveendo contro una "biografia epurata" si faccia un ripasso sulla differenza tra film e documentario. La Connelly è chiamata a coprire un ruolo scomodo, ma è magnifica. Crowe merita l'Oscar non tanto per le peculiarità freak (si sa che Hollywood le premia spesso) quanto per le sfumature "minimaliste" che imprime al personaggio. Il film è a volte confuso, ed è un bene (parlando di un genio schizofrenico...); alcune parti sono crude e non c'è buonismo tout-cort. Splendida colonna sonora, ottimo il supporting cast.

Ciavazzaro 6/11/08 15:35 - 4768 commenti

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Una buona prova d'attore per Russel Crowe. Buon film sulla malattia mentale, supportato dalla Connelly, Ed Harris e l'ottimo Christopher Plummer. Buone ambientazioni, ritmo costante, regia senza troppi fronzoli. Una buona e onesta pellicola, in definitiva.

Cotola 9/11/08 00:32 - 8998 commenti

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Solido giocattolone hollywoodiano costruito dal professionista Howard appositamente per avere successo e magari vincere qualche Oscar (puntualmente arrivato); nonostante sia un po' troppo lungo, a tratti sappia di già visto e spesso ecceda in retorica caramellosa, riesce comunque ad avvincere e a lasciarsi seguire piacevolmente. Naturalmente a patto di non aspettarsi troppo e di non avere pretese troppo raffinate.

Luchi78 29/03/10 12:54 - 1521 commenti

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Bella trasposizione cinematografica della vita di Nash, che già di per sè si prestava a colpire l'immaginario pubblico grazie alla commistione tra follia ed intelligenza pura. Bravo Russel Crowe in un ruolo sicuramente difficile, affascinante la Connelly che carica di melodramma la storia; il tutto condito da un finale in crescendo davvero magistrale. Si, forse il film sarà furbetto, ma è una storia che valeva la pena venisse raccontata in questo modo. Oscar meritati.
MEMORABILE: La teoria dei giochi di Nash che si concretizza in un pub, grazie ad un tentativo di approccio con delle ragazze: semplificato ma efficace.

Giacomovie 8/06/10 09:52 - 1397 commenti

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Discreto film con le sue qualità, una vicenda umanamente toccante e un Russel Crowe bravo e poliedrico. Guardare un film di cui si sa che ha vinto l'oscar crea sempre qualche aspettativa in più. In questo caso non dico che il premio sia demeritato, ma mi è parsa una trasposizione un po' accentuata che si rifugia facilmente nel sentimentalismo, reso più attrattivo dalla soave presenza di Jennifer Connelly. ***
MEMORABILE: "È soltanto nelle misteriose equazioni dell'amore che si può trovare ogni ragione logica".

Nando 22/07/10 02:31 - 3806 commenti

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Ispirato dalla vita del grande matematico Nash, il film narra le vicende di un uomo accerchiato dalle sue visioni che vengono ben rappresentate nella pellicola. Howard è didascalico, cerca il clamore ma il suo cinema rappresenta la realtà e non cerca il sensazionalismo inutile. Valido.

Mdmaster 24/07/11 22:36 - 802 commenti

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Non ho mai adorato Howard come regista e qui fa poco per farmi cambiare idea, scodellando il classico drammone moderno che piace a tutti e cerca di non offendere nessuno. Crowe è così così: insignificante nella prima parte, va poi in crescendo; la povera (e sempre bellissima) Connelly fa quel che può, bravo Harris come al solito. Certo, non esistono tanti film del genere dedicati a un matematico e questo è sicuramente un merito, ma non riesco a trovare molte altre qualità, anche a causa dell'eccessiva durata.

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Von Leppe 19/12/11 15:32 - 1256 commenti

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Affronta il tema della schizofrenia in modo politicamente corretto e sentimentale, ma sopratutto è la biografia di un matematico con disturbi psichici. Comincia come un film di fantascienza fino al crollo del sogno delirante del protagonista, quando le sue visioni diventano minacciose, rendendo partecipe lo spettatore (a dir la verità ci riesce solo in parte). Il film nell'insieme è un drammone commerciale che non va oltre, ma ci sono momenti riusciti sui deliri del matematico Nash, quando i suoi fantasmi lo chiamano, lo tentano.

Panza 26/03/12 16:36 - 1834 commenti

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Stupendo film su John Nash, genio premiato con il Nobel per la sua teoria dei giochi. Anche se dura due ore, il tempo scorre velocemente grazie all'ottimo intreccio e all'ottima interpretazione di Russel Crowe. Lo spettatore si trova coinvolto in un gioco di incastri tra realtà e finzione che rende il film interessante e godibile.
MEMORABILE: Le allucinazioni di Nash; Il discorso al premio Nobel.

Pigro 23/05/12 11:17 - 9623 commenti

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Howard è giustificato nello sparare sontuosamente tutte le cartucce della retorica cinematografica hollywoodiana: una storia vera così incredibile e commovente, come quella del genio matematico schizofrenico con visioni allucinatorie, è davvero perfetta per il gran filmone. E il gran filmone non si fa attendere, ovviamente puntando più sull’asse malattia/amore che sulla ben più complessa biografia. Ma il vero punto di forza è Crowe, che in quest’opera riesce a infondere l’anima con una recitazione teneramente appassionata. Godibile.

Deepred89 26/06/12 01:47 - 3701 commenti

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Cinema mainstream di alta classe, dotato di un ritmo narrativo ben calibrato, di una sapiente costruzione dei caratteri dei personaggi e di una confezione che, grazie all'ottima fotografia, si innalza al di sopra della già elevata media delle produzioni hollywoodiane. Peccato per l'improvviso cambio di registro nel secondo tempo, che spiazza lo spettatore riducendo nettamente coinvolgimento ed empatia. Cast di alto livello, anche se Crowe colpisce più per la bizzarria del personaggio che per la sua comunque buona performance. Bel film.

Jdelarge 28/03/13 01:19 - 1000 commenti

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Grande rammarico per un film che avrebbe potuto essere di gran lunga migliore. Fino a metà inoltrata, almeno, la storia procede bene, seppur con qualche lungaggine di troppo in alcuni momenti. Dopodiché emerge chiaro l'intento di Ron Howard: ottenere un consenso più ampio possibile da parte del pubblico. Alla fine gli Oscar sono 4, quindi il regista ha raggiunto il suo obiettivo. Peccato, le premesse erano ottime, ma al termine del film prevale una banalità che sfocia quasi in assurdità. Ottima la prova di Crowe, brava e bellissima la Connelly.

Delpiero89 20/07/13 13:24 - 263 commenti

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Buon film di Ron Howard, molto apprezzato dal grande pubblico e vincitore di quattro Oscar, tra cui quello per il miglior film. È obiettivamente una versione molto romanzata e patinata della vita del celebre genio della matematica (e affetto da schizofrenia) John Nash. Ottima l'interpretazione di Russel Crowe e molto brava anche Jennifer Connelly. In definitiva un buon film, che non cela difetti evidenti ma che si fa apprezzare per la storia e le tematiche, originali, trattate.
MEMORABILE: Il compagno di stanza e la sua nipotina.

Bergelmir 11/05/14 23:04 - 160 commenti

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Storia di John Nash raccontata dal qualunquista Ron Howard, il quale ci serve un'agiografia piatta, semplicistica, impersonale e piena di inutile retorica. E dire che il soggetto c'era, il budget non mancava e gli attori non erano certo dei novellini. Eppure il risultato è assolutamente privo di spessore, di una mediocrità disarmante, per quanto confezionato con fasto hollywoodiano. Un'occasione davvero mancata.

Lou 28/02/16 18:18 - 1119 commenti

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Ron Howard sceglie di privilegiare gli aspetti di sicuro impatto emotivo nel raccontare la vita del grande matematico John Nash, proponendo un film di impostazione molto classica e dai toni enfatici e mielosi, incentrato sui suoi disturbi mentali e sulle amorevoli cure da parte della moglie, interpretata dalla splendida Connelly. Si punta più a commuovere che a documentare. Ottima la performance di Crowe, efficace nel rendere credibili i disturbi mentali e le allucinazioni del protagonista.

Trivex 2/03/16 08:29 - 1738 commenti

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La vita di Jonh Nash forse non è stata proprio così. Il matematico premio Nobel per l'economia, recentemente scomparso, comunque di vicissitudini ne aveva passate e il film riesce a cogliere ed esprimere quel senso strano di contrasto tra la patologia dell'essere umano e la genialità del matematico/economista. Film divulgativo ma ben fatto, con un ottimo Crowe ben supportato dal resto del cast. Momenti commoventi e altri appassionanti, con sempre e comunque al centro dell'attenzione quella macchina meravigliosa e fallibile che si chiama mente umana.

Daniela 8/04/16 14:15 - 12606 commenti

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Biografia riveduta e corretta di un genio della matematica per lungo tempo afflitto da una grave forma di schizofrenia che non si discosta da analoghe operazioni di marca hollywoodiana: si traslasciano i lati più oscuri per sottolineare quelli più edificanti, come l'amore coniugale che sopravvive a tutte le avversità. Le allucinazioni, di cui in realtà Nash non ha mai sofferto, qui assumono forme seducenti, per rendere più comprensibile la possibilità di convivere con esse. Ben fatto e ben recitato, come è lecito aspettarsi dal regista e dal cast, ma banalizzante, a tratti enfatico.

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Piero68 21/06/16 10:28 - 2955 commenti

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Biopic abbastanza ruffiano che nonostante i quattro Oscar lascia Crowe a bocca asciutta nell'unica vera interpretazione in cui l'avrebbe davvero meritato, visto che non solo si carica sulle spalle l'intero film ma sforna una prova maiuscola capace a volte di regalare emozioni con un solo sguardo. Howard è regista sopravvalutato eppure il cast tecnico di contorno è più che valido pertanto, seppur nella sua semplicità, il film funziona e si fa guardare con interesse fino alla fine, che risulterà il vero momento topico di tutta la narrazione.
MEMORABILE: Il discorso ai Nobel; La consegna delle penne al circolo di Princeton.

B. Legnani 21/03/18 23:05 - 5519 commenti

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Un buon film, che lascia qualche dubbio sulla cospicua operazione taglia-togli-cuci-inventa, che ha fra l'altro tolto dalla vita di Nash parti che avrebbero "rovinato" la sua immagine umana allo spettatore (basti pensare al figlio non riconosciuto). Resta, ovviamente, una buona pellicola hollywoodiana, con cast principale ottimo, secondario impeccabile, momenti molto gustosi talora, molto emozionanti talaltra. Crowe forse al suo massimo, Connelly deliziosa come sempre, Harris perfetto per il ruolo.

Jena 2/11/16 18:01 - 1547 commenti

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In teoria tutte le carte erano ok: la regia del bravo Howard, attori di grande vaglia (Crowe, Connelly, Ed Harris), una vicenda ricca di pathos che piace e coinvolge. Eppure tra i film di Howard è uno di quelli che mi ha appassionato di meno, forse per l'eccesso di retorica, i buoni sentimenti e il politically correct per fare incetta di Oscar. Certo Crowe non si discute (e neanche Ed Harris), eppure l'eccesso di "facilità" howardiana mi ha lasciato freddo. Comunque buon cinema.

Magi94 28/06/17 14:02 - 944 commenti

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Film precursore dell'attuale moda di prendere un matematico o fisico, dipingerlo come una fragile persona quasi normale, condire con un po' di lacrime e presentarlo al botteghino. Il modo in cui viene trattata la storia per 130 minuti un po' stanca, cadendo spesso in qualche trovata sensazionalistica "alla Focus" (lui che collega i numeri sulla parete manco fosse un computer), ma la regia è buona e Russell Crowe bravo. Non un capolavoro, ma vedibile.

Rigoletto 10/02/19 13:09 - 1785 commenti

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Buon film su John Nash, geniale matematico vittima di se stesso, che curiosamente si potrebbe iscrivere in quella strana categoria di prodotti relativamente ben fatti ma che raramente si rivedono. Russel Crowe dimostra versatilità, passando da un ruolo d'azione nel Gladiatore a uno più riflessivo che mette in luce uno spettro fatto di maggiori possibilità. Ben calibrato anche il resto del cast, abile a rattoppare qualche falla di sceneggiatura.

Alex75 26/02/19 13:29 - 876 commenti

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Film edificante, ma non agiografico, che ha come vera protagonista la mente geniale e problematica del matematico Nash. Mancano gli elementi più oscuri della biografia dello scienziato, ma la ricostruzione dei processi mentali di Nash, fino alla creazione di una realtà parallela è disorientante, segno che sotto questo aspetto Howard ha centrato l’obiettivo, anche grazie al supporto dell’ottimo Crowe e della soave Connelly, che convincono nei rispettivi impegnativi ruoli.
MEMORABILE: La spiegazione della “teoria dei giochi”; Le proiezioni mentali di Nash; La cerimonia per il Nobel.

Paulaster 10/09/19 11:23 - 4375 commenti

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Storia del matematico e premio Nobel John Nash. Film di stampo classico che punta alla descrizione puntuale degli elementi farcendo di buoni sentimenti il tutto. Godibile la fase studentesca con le teorie applicate alla vita quotidiana; diviene melenso nell'approccio sentimentale e prolisso nei momenti allucinatori. Crowe di spessore specie nell'assecondare l'invecchiamento, il resto del cast ha dialoghi stucchevoli.
MEMORABILE: La teoria delle ragazze al bar; Lo studio pieno di ritagli.

Rambo90 23/10/21 16:47 - 7661 commenti

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Un film che conquista sulla distanza. La prima parte è piuttosto semplice, sembra un biopic sicuramente ben confezionato ma freddino e fin troppo corretto. Poi arriva la svolta e lo spettatore comincia a capire dove lo si vuole portare, immedesimandosi nel protagonista e trovandosi di fronte a una storia tutt'altro che semplice ma anzi sfaccettata e anche commovente. Ottima la performance di Crowe, attorniato sicuramente da un grande cast, ma che comunque riesce a primeggiare per intensità e tenerezza. Notevole.

Xamini 10/08/22 10:50 - 1244 commenti

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Ron Howard sceglie di spettacolarizzare la vita di John Nash costruendo il suo biopic attorno alla dicotomia reale/allucinazione, non esattamente quanto accaduto nella vita del matematico statunitense ma quanto basta per tingere di dramma il racconto. Che è chiaramente costruito ad arte per Hollywood e che comunque può godere del fascino irresistibile della Connelly e di un Crowe un po' meno muscolare del solito. Ovviamente non ne risulta un'opera raffinata o un film d'autore ma qualcosa di godibile, che può spingere a leggere una reale biografia di Nash.

Noodles 30/08/22 16:44 - 2196 commenti

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Operazione zucchero con un pizzico di ruffianeria per Ron Howard, che prende dalla biografia del matematico John Nash gli ingredienti che gli servono per creare un film commovente e a sensazione ignorando altri passaggi che forse ne avrebbero fatto un film più vero. Non si tratta di un brutto film, anche perché si ha l'occasione di osservare Russel Crowe in una delle sue migliori performance, per non parlare della splendida Jennifer Connelly. La storia si guarda, ma il tutto gira intorno a se stessa, compreso il terzetto di allucinazioni, la cui comparsa continua stanca. Così così.

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  • Curiosità Ciavazzaro • 11/10/09 12:02
    Scrivano - 5591 interventi
    Tom Cruise fu considerato per il ruolo di Nash.

    Fonte:Imdb
  • Discussione Qed • 9/08/10 02:00
    Galoppino - 166 interventi
    Dato che il collegamento è alquanto contorto, sarà bene che scriva perché questo film mi ricorda «L'uomo bicentenario» di Columbus:
    1. per la colonna sonora, per alcuni aspetti (credo in parte viscerali e non oggettivi) parecchio simile; peraltro anche lì c'è qualcosina di Horner;
    2.1. per la figura femminile che affianca il protagonista, cioè ne è la compagna, e svolge un ruolo di assoluto rilievo nella sua vicenda (nei due casi anche psicologica), influenzandola profondamente;
    2.2. per la necessità imprescindibile di un aiuto (o quantomeno di forte empatia) dall'esterno da parte del protagonista;
    2.3. per il ruolo del sentimento amoroso, come costante motore immobile;
    3.1. per il fatto che entrambe le storie dipanino l'intero (o quasi) corso di una vita, costituendo degli abbozzi di biografia;
    3.2. dunque per un co-protagonista comune, il tempo, diacronicamente inteso;
    4. per una atmosfera che ho percepito comune, pur non sapendo spiegare esattamente la ragione: forse per un tentativo simile di dare o cercare delle risposte a domande di portata eccezionale (e terrificante);
    5. per la relativa lunghezza.
    Inutile dire che entrambi mi sono piaciuti assai.
    Ultima modifica: 9/08/10 11:38 da Qed
  • Discussione Capannelle • 21/07/11 16:22
    Scrivano - 3473 interventi
    Rivisto ieri, bene la parte iniziale poi cala progressivamente. Comunque da vedere, almeno una volta.

    Negli speciali del DVD ho ascoltato con piacere Horner. il compositore delle musiche (veramente belle) e come ha spiegato la scelta della voce solista (Church, una vocalist gallese) che caratterizza alcuni themes.

    Molto si è dibattuto sull'aderenza del film alla realtà: si tace del divorzio tra lui e la moglie e alcune scene "gloriose" del film (la consegna delle penne, il discorso al Nobel) sono pure invenzioni di sceneggiatura.
    Ma, ricordiamolo, Hollywood è prima di tutto finzione.
  • Discussione Tommy3793 • 16/05/13 19:02
    Galoppino - 1 interventi
    C'è un errore grossolano nel film. Nella scena in cui Nash e gli amici vedono entrare cinque ragazze nel bar, tra le quali figura una bellissima bionda, Crowe "scopre" l'equilibrio di Nash. In realtà tale scena è totalmente sbagliata: l'equilibrio di Nash presuppone che i giocatori raggiungano un punto ,all'interno di un gioco strategia, dal quale essi non siano incentivati a muoversi. Ossia, rappresenta appunto "l'equilibrio" dal quale nessuno vuole allontarsi e che ,di fatto, pone termine al gioco.
    In questo caso, però, Nash-Crowe propone agli amici di provarci solamente con le amiche della ragazza bionda, in modo da non ostacolarsi a vicenda. Ma ciò non è un'equilibrio di Nash: infatti, ogni giocatore sarebbe incentivato a tradire il piano siglato con gli altri invitando, a tradimento, la bella ragazza bionda a ballare; così egli avrà sicuramente ovviamente più chanche di conquistarla, poichè sarebbe l'unico che la considera.
    Potrei entrare più nel dettaglio affermando che la soluzione "tradire gli amici e provarci con la bionda" è una strategia dominante rispetto a "non infrangere il patto e provarci con una delle amiche", e chiarendo quali siano i Pay-off (premi) dei vari giocatori, ma sarebbe troppo noioso.
    Per chi volesse vedere la scena citata:

    http://www.youtube.com/watch?v=5nDknASv5tY

    Fonti: Il sottoscritto, studente di microeconomia.
    Si legga anche "microeconomia" di Andrew Schotter, pag. 221, dove viene presa in considerazione tale scena del film.
  • Discussione Zender • 17/05/13 08:19
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Non capisco: Crowe non dice di provare con le sue amiche, dice che appunto sarebbe sbagliato...
  • Homevideo Mco • 29/01/15 17:22
    Risorse umane - 9970 interventi
    Disponibile dal 30 Gennaio 2015 in DVD per Paramount (Collana Cinelibri).
  • Discussione Panza • 12/06/15 10:14
    Contratto a progetto - 5201 interventi
    Segnalo con molto ritardo che il matematico John Nash è mancato il 23 maggio in un incidente stradale.

    R.I.P.
  • Discussione Alex75 • 19/04/19 17:30
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Panza ebbe a dire:
    Segnalo con molto ritardo che il matematico John Nash è mancato il 23 maggio in un incidente stradale.

    R.I.P.


    Tra l'altro, con lui viaggiava la moglie Alicia. Uniti nella vita, come nella morte.