(BABY VINTAGE COLLECTION) Giustamente ignorato dal pubblico, non si capisce come questo film avrebbe potuto riportare Oldoini al centro dell'attenzione del giovani che erano quasi pronti a riconoscerlo come il nuovo Vanzina. In realtà troppo spesso il regista ha vissuto della luce riflessa da comici di valore come De Sica, Frassica o Boldi, pur avendo saputo dirigere molto bene Verdone e Arena, ad esempio, in CUORI NELLA TORMENTA. Questa volta, però, sembra confidare eccessivamente nel carisma del prestigioso cast confezionando un brutto film “vacanziero” a episodi. Così Pozzetto apre le danze con un'interpretazione...Leggi tutto moscia, fiacca, che lo vede vagare sul set da una camera d'albergo al Parlamento. Una delusione anche per i fans del fenomenale attore lombardo. Frassica senza baffi interpreta con un Greggio pur sempre simpatico un episodio di un'ovvietà incredibile, tra false gelosie e autentici meridionali. Continua Faletti, malato per poter tradire la moglie con un'intraprendente e procace infermiera: comicità pecoreccia di livello purtroppo bassissimo. La splendida Falchi (ripresa da Oldoini il meglio possibile per eccitare i maschi in platea) fa la parte del transessuale, smascherata dal nipote mentre fa pipì in piedi con conseguente scandalo in famiglia, dove era stata presentata dall'emergente Pieraccioni come "bomba sexy". Menzione d'onore a Carlo Monni e Novello Novelli, toscani d.o.c., ma quante volte abbiamo già dovuto vedere una storia simile? Segue insopportabile parentesi con due ragazze “poco serie” che prima si vantano delle proprie esperienze per poi confidarsi le delusioni. il pubblico in sala sfolla... Chiudono ancora Greggio con l’avvenente Claudia Koll che da lui si fa sedurre pur di poter conoscere Kevin Costner (epilogo durante la proiezione di BALLA COI LUPI tra la probabile costernazione dei pochi spettatori rimasti) e di nuovo Frassica con la Rinaldi e Johara alle Seychelles: le gravi carenze del copione si notano soprattutto nell'evidente impaccio della solitamente simpatica attrice romana, qui completamente "in trance".
Disastroso instant-movie costruito (quando si dice essere alla frutta) su un famigerato slogan del Cavaliere, a Oldoini non riesce nè il buco nè la ciambella. Si salva soltanto - una volta scontata l'inverosimiglianza di base - l'episodio di Pieraccioni con la Falchi, grazie soprattutto alla verve di Carlo Monni, benchè il tutto appaia meno fresco e originale di una barzelletta di La sai l'ultima. Canna del gas
Oldoini torna al cinema dopo un periodo di lontananza e il risultato è che se restava in esilio era meglio. Una storia a episodi che poco aggiunge al genere e sopratutto che toglie tempo a chi ha la sventura di guardarlo. Noiosi e senza verve i vari episodi e tutti nessuno escluso. Cast di "divi" di casa nostra completamente sprecato. I peggiori in assoluto: Pieraccioni, Falchi, Faletti, Rinaldi, Koll e Cenci. Da evitare accuratamente.
Ennesima commedia para-televisiva che insiste su temi ormai all'ordine del giorno (pure nei TG): sesso, volgarità (esemplare le uscite del toscano Novello Novelli, alla resa dei conti la perte più riuscita) e cattivo gusto. Epigono di Anni 90 (e Anni 90 - Parte 2) si attesta sullo stesso livello di qualità. Il tentativo di frammentare gli episodi non serve a tenere desta l'attenzione, pungolata qua e là dalla presenza di una coscia o di un seno abbondante...
Deprecabile film di Oldoini che nelle intenzioni degli autori (?) avrebbe dovuto fotografare i "resti" dell'Italia del boom effettuando una sorta di radiografia della società contemporanea. Si spera che la società sia migliore di questa raffazzonata raccolta di gag che fanno leva su volgarità generalmente gratuite e prive di qualunque velleità comica affidate ad un cast svogliato. Meglio astenersi.
Filmetto che non è né peggiore né migliore di tanti altri del genere. Un cast di tutto rispetto che fallisce completamente l'appuntamento con la comicità, ma d'altra parte spesso si associa la risata allo sbracato pseudo umorismo da taverna (di ubriachi, aggiungerei). L'episodio che mi ha detto qualcosina in più è stato quello della Falchi. Non tanto per lei che non apprezzo generalemente, né per Pieraccioni, quanto per Novello Novelli, mitico comico toscano che da secoli fa lo stesso personaggio con la stessa medesima calata!
MEMORABILE: "Ufo o non ufo a me codesto ufo mi garba e di morto. Che hà 'nteso?"
Il vero, inesplicabile "miracolo italiano" è come l'un tempo gloriosa e pepata commedia ad episodi sia potuta precipitare così in basso. I presunti assunti di indagine sociale sul marasma degli anni Novanta (acutizzazione dello scontro politico nella Seconda Repubblica, transgender, eutanasia, droghe, sesso, ignoranza...) si estinguono in una lunga serie di sketch vuoti e volgari, che non fanno mai breccia quantunque affidati ad attori di tutto rispetto: infatti nemmeno questi ultimi riescono a compiere il "miracolo" di salvare il film.
Oldoini ha sempre voluto rifare I mostri di Risi e nonostate il dittico Anni 90 persevera ancora, convincendo anche Angeletti e De Micheli. Qui si tenta di fare un po' la radiografia dell'Italia nei giorni dell'avvento della seconda rupubblica. Un paio di episodi non sono malaccio (il primo con Pozzetto, quello con Faletti) ma poi la noia regna sovrana. Simpatico Frassica, insopportabile Greggio, Pieraccioni pre Ciclone. La confezione comunque è curata (uno dei pochi meriti di Oldoini regista).
Se il trash è ciò che è spazzatura ma ci aggrada, se il kitsch è ciò che è spazzatura dorata ma ci aggrada, ecco pronto il filmettino di metà anni '90 fatto per noi. Si fa prima a citare un Pozzetto sopra le righe (soprattutto nel cameo dell'episodio caraibico) e un Frassica memorabile con i suoi non-sense (putroppo poco sfruttato dal cinema di genere italiano). Superlativa anche la scena di Anna Falchi come novella Venere, accompagnata da "The Show Must Go On" dei Queen (ricordiamoci che da pochi mesi era scomparso Mercury).
Filmetto ad episodi sulla scia dei vari Anni '90, prosegue il filone natalizio di Oldoini, anche se questa volta il cast è veramente buono: Pozzetto (il migliore del lotto), Frassica, Greggio, Faletti, Pieraccioni e Brignano. Purtroppo le storie sembrano appena abbozzate e non scatta mai la risata liberatoria, l'episodio con Faletti e quello con Brignano sono facilmente sorpassabili, il resto pure routine. Comunque carino rispetto ad altri esempi del genere (con I mostri oggi Oldoini ha fatto peggio).
Il film che mette insieme attori di grido, regista di "spessore", musichette ammiccanti, con il risultato di combinare un tale casino che a confronto altre pellicole scadenti sembrano Il settimo sigillo. Episodi a casaccio, senza personalità, guidati malissimo da Enrico Oldoini e francamente partiti già vecchi in partenza. Un poco un "come eravamo", ed eravamo fatti male... a giudicare da questo film!
Veramente pessimo. Segue la stessa impostazione di Anni 90 e Anni 90 parte seconda. Scontato, volgare, con poco umorismo e qualche belloccia che si concede (vedi Claudia Koll prima della redenzione religiosa). Se questa è la reale fotografia di quegli anni, c'è da rattristarsi parecchio...
Sulla scia di Anni 90, una commedia satirica a episodi dove Oldoini cerca di fotografare l'italiano medio nell'anno d'inizio del berlusconismo e in un periodo di cambiamenti; a vederlo ora fa quasi tenerezza, dato che anche gli episodi più volgari sembrano sobri in confronto a quel che è la società odierna. Pozzetto sottotono, Frassica bravo ma fa quel che può, Greggio se la cava col suo non-sense. Per il resto tabula rasa, anche se il livello attoriale in generale non è dei peggiori. Gineceo d'altri tempi di tutto rispetto; ma non si ride.
MEMORABILE: La Falchi che esce dall'acqua al ralenti con "Show must go on" dei Queen in sottofondo; Greggio che finge di parlare con Costner.
Dopo i due capitoli di Anni 90, fortunati al botteghino ma massacrati (non troppo a torto) dalla critica, Enrico Oldoini torna alla farsaccia all'italiana. Ci sono quasi tutti gli attori, a eccezione di Roncato e di Boldi, per questo film a episodi. Non tutto è riuscito, anzi è più facile dire quello che funziona: simpatici gli episodi con Faletti e di Pieraccioni. Il resto non è proprio granché.
Solita commedia anni '90 all'italiana volgarotta, boccacesca; talvolta sembra redimersi, ma subito dopo ricade miseramente nella più banale volgarità. Sempre ottimo Novello Novelli, simpatici i giovani Pieraccioni e Brignano. Il vero miracolo sarebbe stato il non fare film di questo tipo.
L'eutanasia, i transessuali, la rinascita politica sotto il segno di Silvio Berlusconi: questi e altri i temi spiattellatti in modo superficiale e banale, giusto per contestualizzare una serie di episodi e di gag evidentemente nati già vecchi, o comunque mal concepiti. Le velleità vanziniane di Oldoini prendono così forma in una sorta di cinepanettone minore, edulcorato e moscio all'inverosimile, in parte redento dalle performance di Pozzetto, Frassica e Faletti. Non pervenuti Pieraccioni e Brignano. Greggio come sempre insopportabile.
Commedia ad episodi che ricalca lo stile di Anni 90, sempre di Oldoini. Il risultato è poco brillante: sono tutte storielline che a stento regalano qualche sorriso. Forse, pescando nella mediocrità della pellicola, si salvano Ezio Greggio, Renato Pozzetto e Nino Frassica grazie al loro mestiere.
Fa parte di un cinema recente, non paragonabile a film italiani a episodi di molti anni fa. Risente quindi di una cultura diversa (peggiore!?) rispetto ad anni passati. Merito (o demerito) della politica politicante? della tv? Non credo, sono solo scelte diverse dove anche il pubblico ha il suo (forte) peso. Non mi sento di bollarlo definitivamente, anche per rispetto ad attori buoni mestieranti, che possono risultare più o meno antipatici ma fanno quello che sanno fare; a loro si chiede solo quello. Gli episodi possono anche far riflettere.
Desolante commedia a episodi diretta da Oldoini sulla falsariga di Anni 90: il primo episodio, con il comunista Pozzetto e la fascista Monti travolti dalla passione, è il paradigma di come la sceneggiatura cerchi di rinfrescare stereotipi triti e ritriti spacciandoli per attuali; la fanno da padrone le corna ed equivoci sessuali di vario genere (con Anna Falchi che fa pipì in piedi dodici anni dopo Agostina Belli). Frassica strappa qualche sorriso.
MEMORABILE: Frassica a Greggio (che si è appena fatto sua moglie): "Ridi ridi, che quando ti vedo in televisione cambio canale", Greggio: "E sai che me ne frega".
Tremendo. Soggetti già di per sé risibili affrontati con una cialtroneria irritante, l'episodio col deputato comunista Pozzetto e la fascista Monti su tutti; va un po' meglio con Pieraccioni ma non certo per la Falchi trans, quanto per Novello Novelli e il Monni sempre divertenti caratteristi. Su Frassica e Greggio pietoso velo, recitazione sotto il livello di guardia; stesso dicasi della Koll, qui innamorata di Kevin Costner. Fotografia televisiva e le peggiori hit del momento completano il quadro.
Commediola a episodi tipica del periodo che annovera nomi noti del panorama cinematografico italiano ma che purtroppo non incide e non strappa la risata. Il migliore episodio rimane quello di Pozzetto e la Monti, mentre i due più noiosi appaiono quelli interpretati da un petulante Nino Frassica. Indubbiamente una pellicola che non ha lasciato il segno.
Sette episodi che vorrebbero nelle intenzioni raccontare gli italiani nella cosiddetta seconda Repubblica (il titolo cita lo slogan con il quale Berlusconi vinse le elezioni del '94). Gli intenti sono però assecondati in pochi frangenti e soprattutto nel primo episodio, in quanto per il resto si assiste a un campionario di umanità non certo originale. I racconti sono solo una scusa per una serie di barzellette e battute da commedia all'italiana di basso profilo, tanto che si arranca non poco ad arrivare a una quasi bramata conclusione.
MEMORABILE: Lo spassoso episodio con le brave (e allora graziose) Cecilia Dazzi e Carlotta Natoli.
La cosa migliore del film sono i titoli di testa, il resto è un insieme di episodi raffazzonati alla bell'e meglio che spreca inutilmente un cast importante. Se l'episodio iniziale che vede protagonista Renato Pozzetto è almeno simpatico, gli altri non si riescono a salvare. Dispiace vedere naufragare in questo oceano di banalità attori come Nino Frassica e Athina Cenci, che avrebbero meritato di meglio. Sono proprio loro due comunque a dare un senso al resto del film. Solo presenza "fisica" per la Falchi e la Koll.
Dopo Anni 90 e Anni 90 - Parte II Oldoini cala il tris tentando nuovamente, con la commedia a episodi, di criticare la crisi di valori imperante nell'ultimo decennio del secolo scorso. Lo fa con una pellicola che riconferma parte del cast precedente, assegnando a Frassica (che fa quel che può) un ruolo da quasi mattatore e aggiungendo Faletti (sprecatissimo) e Pozzetto (qui al suo minimo sindacale). Ne risulta però un confuso guazzabuglio, in cui temi come l'eutanasia si mischiano alla crisi coniugale, con alcuni episodi in cui non si ride affatto e anzi quasi ci si rattrista.
MEMORABILE: "La nazione più lunga d'Europa? Lungheria!".
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Zender ebbe a dire: Secondo me non è associabile agli altri due, è nettamente peggio. Oldoini invece a me non dispiace necessariamente. CUORI NELLA TORMENTA ad esempio è una commedia molto sottovalutata, per quanto mi riguarda. E mi rivedrei volentieri pure BYE BYE BABY
Se intendi a livello qualitativo no,è sicuramente meno riuscito,meno risolto e con meno budget.Basta vedere il cast piuttosto raffazzonato e privo di vere star di punta (Pozzetto non è che un ripescaggio,dal momento che inq uel periodo tirava pochissimo al botteghino,in quanto a Greggio al cinema non ha mai avuto grossi consensi)
Tuttavia a livello tematico,secondo me,è la prosecuzione di Anni 90,una specie di terzo capitolo.
Cmq sì,è vero,almeno ad inizio carriera Oldoini ha firmato delle buone commedie,compreso il cult Lui è peggio di me e Yuppies 2.Nonchè il da te citato Cuori nella tormenta,anche se lì,bisogna dirlo,alla sceneggiatura mise le mano Ettore Scola.
E' strano ma per colpa dei suoi ultimi film tendo a non ricordarmi la sua vecchia produzione.....
Nell'episodio di Frassica partecipano anche i Siciliani Francesco Benigno e Dario Bandiera, i due presero parte al lavoro teatrale "Sotterraneo" del 1994
Sesto episodio. Nel bagno di Vanessa e Samantha (Carlotta Natoli e Cecilia Dazzi) viene inquadrato un flacone del femminile (vintage) della eau de toilette TRUSSARDI (uscita nel 1982).