Breeder - Film (2020)

Breeder
Locandina Breeder - Film (2020)
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Titolo originale: Breeder
Anno: 2020
Genere: thriller (colore)
Regia: Jens Dahl

Cast completo di Breeder

Note: Presentato al 38° Torino Film Festival nella sezione "Le stanze di Rol".

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Tutti i commenti e le recensioni di Breeder

TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/11/20 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 26/11/20 17:36 - 9608 commenti

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Una cura sperimentale per "l'eterna giovinezza" nasconde metodi di sperimentazione ben poco ortodossi. La storia è di quelle minimali. Gli sviluppi narrativi non sono certo sorprendenti. Eppure il merito dello script è proprio quello di essere una semplice storia nuda e cruda, senza fronzoli e coloriture politiche o volontà "didattiche" che avrebbero sporcato la "purezza" di quel si rivela essere un bel film di genere. La tensione e l'interesse si mantengono su buoni livelli fino alla fine; lo stile è sporco e funzionale alla storia; la violenza e il divertimento non mancano.

Herrkinski 11/03/21 17:01 - 8812 commenti

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Horror danese che rimastica idee e concetti cari al genere captive/survival ma con uno stile e una padronanza della tensione che lo rendono migliore della media; tra echi dei più feroci WIP, con mad-doctors spietati e aguzzini sadici, si consuma un lavoro che fa della freddezza visiva e concettuale il suo punto forte, nella tradizione nordica del thriller. Ambienti sporchi color ruggine, splatter realistico, qualche pugno allo stomaco inaspettato e personaggi non privi di sfumature psicologiche morbose; si dimostra sopra le aspettative e una visione la può meritare senza dubbio.
MEMORABILE: Il bidone pieno di bambini morti; L'onanismo "masochistico" della protagonista nella stalla.

Kinodrop 27/10/21 19:49 - 3475 commenti

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Per creare in laboratorio un elisir dell'eterna giovinezza, una dottoressa senza scrupoli rapisce giovani donne e le segrega in un'orrida clinica per prelevarne con mezzi più atroci il DNA. Spunto non male, anche se non nuovo, per un thriller che peggiora quasi subito e si trasforma in un insensato mix di torture & revenge, con una manichea scissione tra cattivoni e vittime che sopportano di tutto nelle segrete fatiscenti. Regia fredda e statica che non sa bene dove svoltare e si affida alla moltiplicazione delle stesse situazioni illogiche già di per sé. Annoia, anzi esaspera.

Daniela 29/10/21 16:39 - 13376 commenti

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Alla ricerca di un elisir di lunga vita, una manager senza scrupolsi serve di 2 psicopatici per rapire giovani donne e sottoporle a esperimenti... Film danese in cui le premesse fantascientifiche servono solo da innesto per un horror a base di umiliazioni e torture gratuite inferte a poverette gementi e poco vestite segregate in celle zozze, non privo di un certo impatto ma troppo pretestuoso per non lasciare perplessi, senza contare la definizione approssimativa di personaggi chiave come il marito della protagonista o la stessa scienziata, cattiva da fumetto. Irrisolto. 
MEMORABILE: Il cassonetto con i cadaverini; La furia delle baccanti nell'epilogo.

Fedeerra 27/11/21 06:24 - 769 commenti

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Film discontinuo, diviso in due netti tronconi. Se nella prima parte Jens Dahl vuole che lo spettatore contempli lo scheletro morale, ne decifri gli accenni sottesi o scavi tra l’asfissiante lentezza narrativa alla ricerca di chissà quale prospettiva metaforica, nella seconda fa esattamente l’opposto. Si azzera così l’orpello autoriale a favore di una solida esuberanza estetica, il ritmo prende finalmente una sua strada e la carneficina vendicativa dell’epilogo acquista finalmente il sapore di un vero e proprio film dell’orrore. Buono il cast.

Schramm 9/01/22 17:57 - 4055 commenti

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Genetica e torture porn, bio e bua, bambagia e barbarie si alzano dal tavolo delle trattative tra affaristiche strette di mano, al coro di tutti per uno e uno per tutti. Cosa c'è dietro-sotto la corsa alla staminalità che un brivido ci dà e all'eterna giovinezza? Una primavera di efferatezza. Improntata a un approccio clinico così algido e asettico che quando il finimondo prende le redini e ci da dentro di sperone non un nervo viene spettinato. Colpa di uno script che sagoma tout-court le vittime, ridotte a meri bersagli cartonati da traforare. E addio empatia, trazione, spessore.
MEMORABILE: Cassonetto differenziato; Tiro alla catena.

Rufus68 22/01/22 21:00 - 3978 commenti

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Film di marca nordica che se la tira (e la tira per le lunghe) nella prima parte: le tonalità fredde (significare forse il vuoto psicopatico della protagonista) ambiscono addirittura a qualche punta di autorialità. Gettata la maschera dopo una mezz'ora, il film si presenta per quello che è: la storiella del mad doctor, in gonna e camice stavolta, che tortura graziose ragazze per mezzo di aiutanti più matti di lei a maggior gloria della scienza. E c'è anche la novità (?) d'una vendetta finale. Non è horror, ma solo trito e sgradevole. Jess Franco, dove sei?

Lupus73 16/05/22 03:33 - 1622 commenti

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Il mito dell'immortalità attraverso la scienza trova sempre campo fertile nell'horror/sci-fi. Nella prima parte la sceneggiatura ricorda certo cinema anni '60 a base di medicina sci-fi illecita con dinamiche davvero troppo decontestualizzate dal cinema attuale, e interazioni tra personaggi troppo fittizie e irreali. Nella seconda parte invece assistiamo a qualcosa di più crudo, memore di certi nazi-torture settantiani con donne lupo in cerca di cavie femminili; finale revenge/gogna (come nel recente e più brillante Fresh). Quasi distopico, e con spiegone finale dai contenuti ingenui.

Buiomega71 19/11/22 00:48 - 3131 commenti

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L'inizio cronenberghiano faceva ben sperare, ma invano. Se Shainberg adottava, più o meno, gli stessi stilemi ma con certa originalità, Dahl la butta sull'exploitaton sempliciotta che ormai scivola adosso, tra denti strappati, bastonate, bocche graffettate e marchiature a fuoco che lasciano indifferenti. A parte una curiosa attrattiva per i liquami umani (minzioni reiterate, sputate in bocca) e il cassonetto zeppo di neonati putrefatti, il resto rasenta la noia e la mera convenzionalità, con finalone vendicativo chiassoso che sta tra un WIP di Bruno Mattei e Non guardare in cantina.
MEMORABILE: Il vecchio Johansson che si masturba nell'apoteosi dello squallore; "Ti taglio un braccio e te lo infilo nella f**a e l'altro nel c**o"; Il Pap test.

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  • Homevideo Buiomega71 • 19/09/21 14:02
    Consigliere - 27336 interventi
    In dvd per 30 Holding, disponibile dal 21/10/2021
  • Discussione Buiomega71 • 19/11/22 10:13
    Consigliere - 27336 interventi
    Se Shainberg con Rupture usava più o meno gli stessi stilemi ma ci aggiungeva un originale tocco sci-fi che faceva apprezzare l'opera, l'ex socio di Refn, Jens Dahl, la butta sull'exploitation più trita e ritrita (non se ne può davvero più di edifici e stanzette lerce fatiscenti post Saw e post Hostel, senza un briciolo di inventiva) che rasenta la noia e la più fastidiosa convenzionalità.

    L'inizio dalle gelide atmosfere cronenberghiane faceva ben sperare, ma invano, e quando Mia entra nella fabbrica abbandonata il film crolla inesorabilmente verso le classiche derive del torture porn che lasciano totalmente indifferenti (denti strappati, bastonate, marchiature a fuoco, bocche graffettate alla Casa 4) e amplificano il tedio, senza nessun sussulto e nessun tipo di empatia per i personaggi monodimensionali.

    A parte una curiosa attrattiva per i liquami umani (minzioni reiterate, sputate in bocca), il cassonetto zeppo di neonati putrefatti, il vecchio Johansson che si masturba nell'apoteosi dello squallore, Mia che si dà all'autoerotismo calzando gli stivali da fantina e tormentandosi le natiche con gli speroni con livore masochistico, tutto il resto è da b-movie già nato vecchio e sorpassato (come se i nostri nazi fossero passati invano, riprendendo per l'ennesima volta le coordinate , ormai stantie, dei vari Hostel e di Martyrs, ma senza averne lo stesso coraggio di andare fino in fondo, oltretutto ), con fiacchi rimandi al BDSM, personaggi che vorrebbero essere spaventosi e sadici ma sono solo ridicole macchiette (i due aguzzini "il cane" e "il maiale", la dottoressa simil Ilsa in versione scientifica) e un finalone vendicativo tanto chiassoso quanto scontato che sta tra i WIP di Bruno Mattei e Non guardare in cantina.

    Peccato perchè dalla scandinavia, di solito, arrivano opere interessanti, ma non è questo il caso, dove Dahl non fa altro che scimmiottare un sottogenere ormai alla frutta, non preoccupandosi nemmeno di dare un colpo di scena o una benchè minima parvenza di bizzarria.

    Tutto già visto e rivisto, assimilato e digerito, che scivola addosso nell'indifferenza totale, in quello che, una volta, quì sul Davi, si poteva tranquillamente definire un filmaccio.

    Cast tecnico anonimo (come la regia di Dahl) e la Ditlevsen che, nelle espressioni terrorizzate (e non credibilissime), assomiglia un pò a Susan George e poi ma davvero basta con questi tuguri delle torture e stabili fatiscenti fini a sè stessi che già inflazionavano il (de)genere a partire dal 2005.

    Inutile, dimenticabile in pochi secondi oltre che a essere esteticamente bruttarello.

    A questo punto meglio rileggersi, con nostalgia,  le misogine derive sadoerotiche/splatter  marchiate Ediperiodici di Storie blu o Terror blu, di cui questo sciapito e banale Breeder cerca, inutilmente, di rinverdine i fasti (nefasti) su pellicola.




    Ultima modifica: 20/11/22 11:56 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 19/11/22 15:02
    Consigliere - 27336 interventi
    Il dvd edito dalla 30 Holding

    Formato : 2.35:1
    Audio: italiano, danese
    Nessun sottotitolo
    Nessun extra
    Durata effettiva 1h, 43m e 26s

    Immagine al minuto 0.11.09

    dvd-snapshot-00-11-09-2022-11-19-14-54-48
    Ultima modifica: 19/11/22 16:13 da Zender