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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Non per tutti. Dietro una parvenza fantascientifica Tarkovskij nasconde un film profondamente filosofico, che si interroga sul valore della fede e propone, nella seconda parte, un teatrino colto con gli attori quasi fermi, a ragionare sul significato della vita. La capacità di creare una fantascienza di impressionante forza visiva senza l'utilizzo di alcun effetto speciale è la dimostrazione del talento di Tarkovskij, che colpisce lo spettatore con immagini di una bellezza frastornante, caricandole di una pregnanza estetica fuori dal comune. In fondo dove siamo? In un prato, o nelle fogne di un edificio abbandonato... Sbagliato, siamo nella “Zona”, un luogo dove le persone scompaiono e ogni passo...Leggi tutto sull’erba può essere inspiegabilmente l'ultimo. Per entrarci e raggiungere la “stanza dei desideri” bisogna essere guidati da uno “stalker”, uno scout dell'ignoto, che conosce le invisibili insidie della Zona. Tutta la prima parte, pur lenta, a tratti lentissima, è un autentico spettacolo per gli occhi, in cui le scenografie interne ed esterne - che presentano un mondo in totale stato di abbandono - vengono esaltate dal tocco magico del maestro russo: piani-sequenza eterni indugiano tra l'erba, sotto i tralicci, nei cunicoli sotterranei facendo quasi sempre risaltare superfici d'acqua che scorrono talvolta silenti altre impetuose. Il bianco e nero dell'introduzione prende il colore all'arrivo nella Zona per riproporsi, spiazzante, di tanto in tanto. Il clima di mistero si fa opprimente fino alla - relativa - liberazione finale, con una sonora perfetta, mai invadente (e che Argento recupererà in parte per PHENOMENA). Eccellente il doppiaggio italiano diretto da Pino Locchi.

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Cotola 19/12/07 00:11 - 9044 commenti

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Cosa accadrebbe se sulla terra esistesse un posto in cui tutti i desideri umani potessero realizzarsi? Questo l’assunto di partenza di questo atipico film di fantascienza in cui il genere è soltanto un paravento che serve al regista per dare vita a interessanti e complesse elucubrazioni filosofiche. Semplicemente straordinario da un punto di vista visivo, risulta invece molto arduo da seguire da un punto di vista narrativo, visti i ritmi estremamente dilatati, caratterizzati da un ampio uso di lunghi piani sequenza. Non per tutti.

Annaebasta 13/08/09 11:10 - 16 commenti

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Uno Stalker, uno scrittore e uno scienziato in viaggio verso la “Zona”. Cos’è la zona? Esiste veramente? E’ solo una nostra proiezione? È il non-luogo di un lungo sogno? Forse più "semplicemente" è la vita, la nostra vita. Tarkosky realizza un viaggio all’interno dell’inconsio di ognuno di noi, tocca le corde più dolorose della nostra anima, miscela ad arte concetti filosofici presocratici, psicoanalisi e perle zen. Solo gli infelici “entreranno” veramente in questo film (uscendone illesi), a tutti gli altri sconsiglio la visione.

Pigro 28/05/09 09:25 - 9666 commenti

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Uno stalker conduce uno scrittore e uno scienziato nella pericolosa Zona proibita dove sta la stanza che trasforma i desideri in realtà. Eccezionale allegoria della sete di conoscenza e della ricerca della verità, del senso della vita e della spiritualità. Tarkovskij tratteggia un viaggio rarefatto e intenso all'interno di sé, con una raffinatissima sensibilità simbolica e visiva (fotografia mozzafiato), risucchiando lo spettatore in questa tensione eterna destinata allo stallo. Un capolavoro che dà emozioni sottili, estetiche e intellettuali.

Aal 16/08/09 16:56 - 321 commenti

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Capolavoro assoluto. Costruito come una "quest" di oggetti mirabolanti all'interno di una pericolosa e letale zona di origine aliena è metafora altissima del viaggio verso la conoscenza e l'ignoto, compiuto per rispetto della propria natura di esseri umani. Gli scenari e gli ambienti che scorrono sullo schermo possono benissimo essere identificati come stanze della mente, luoghi del sogno e dell'inconscio. Vedere questo film ti segna per sempre. Assai superiore al romanzo (scritto dai fratelli Arkadi e Boris Strugatsky) da cui è tratto.

Noir 21/02/10 17:24 - 24 commenti

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La ricerca di dare un senso alla vita. Perchè siamo qui? A cosa serviamo? Dove andiamo? Tutti questi pensieri e altro sono racchiusi nelle dilatate immagini di questa pellicola. Ad un tratto nella nostra quotidiana esistenza (grigia e livida) ci viene data la possibilità di poter esaudire i nostri più profondi desideri (in una Zona a colori). Ma il cammino non è facile, non siamo pronti a questo poiché l'animo delle persone inaridito dagli eventi passati (macerie), ormai è vuoto. Pessimista ma sincero.

Rickblaine 25/06/10 10:05 - 635 commenti

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Capolavoro, senza ombra di dubbio. Più di 160 minuti essenziali e tutt'altro che noiosi. Ogni momento per Tarkovsky è sacro e ogni momento è significativo. Le camminate lenti, i primi piani sugli sguardi degli infelici, il chiaro scuro. Come al solito il regista riflette sull'uomo sul come e se può migliorare. Il film va avanti come una poesia ad un ritmo lento ma soave. Bellissimo.
MEMORABILE: "Il corpo dell'uomo nasce tenero, elastico e muore rigido e forte...".

Losciamano 25/06/10 11:52 - 112 commenti

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Per me è un'insolita storia di guerra, dove la tragedia della prigione e lo scalpore della speranza è racchiusa nei dialoghi riflessivi di un ka-tet di cinque persone (uno stalker, sua moglie e sua figlia, uno scrittore e uno scienzato). Si parla anche di infelicità e insoddisfazione: l'uomo per se stesso non è mai sazio di ciò che ha, è addirittura possessivo e orgoglioso di ciò che non ha e non potrà mai avere. "Stalker" potrebbe apparire indubbiamente noioso, ma tuttavia rimane... un ottimo film.

Enzus79 2/07/10 20:47 - 2896 commenti

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Fantascienza filosofica, che per piacere deve raggiungere il cuore di chi la guarda. Tarkovskij è un regista che si pone molte domande sulla vita e sulla fede, ed è questo il punto centrale di Stalker. Le inquadrature lunghe sui visi dei tre viaggiatori che riflettono sulla loro esistenza valgono più di mille parole.

Capannelle 27/08/10 11:44 - 4411 commenti

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Riprende da Solaris il complesso gioco a tre fra diverse visioni del destino umano e della possibilità di influire su di esso. Ho trovato eccessivamente enigmatica e dilatata la prima ora e mezza (ma si sa che con Tarkovsky non si scherza). Nell'ultima ora però, le interazioni sono ricche di significato e il ricomporsi dei dubbi appaga lo spirito. E anche i sensi, almeno in parte. ***

Lupoprezzo 24/02/11 16:00 - 635 commenti

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Capolavoro di Andrei Tarkovskij che riflette sul rapporto tra fede, scienza e arte in un mondo disilluso, che ha ormai perso il mistero dell'incanto. La complessità, la sofferenza, la difficoltà sia nel procedere che nell'arretrare fanno della zona una metafora della vita. I silenziosi piani sequenza pacificano il cuore. Aleksandr Knyazhinskij (direttore della fotografia) è lo pseudonimo che utilizza Dio quando è tra noi poveri mortali.

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Topspin 4/03/11 15:19 - 12 commenti

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Stalker è forse il capolavoro del noto maestro Tarkovskij. Fantastico e realistico allo stesso tempo. Riflessivo e molto allegorico, analizza a fondo come diverse personalità possano affrontare un medesimo viaggio dallo scopo comune e dall'ignoto esito; alla ricerca della felecità o forse no? Memorabili fotogrammi poliinterpretativi. Da vedere almeno una volta nella vita!

Mickes2 3/05/11 09:56 - 1670 commenti

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Eccezionale road-movie interiore alla (ri)scoperta della vita. Uno Stalker guiderà uno scrittore ed uno scienziato in questo tragitto riflessivo, un viaggio all'interno dell'uomo, delle sue speranze e dei suoi sogni, nella cosiddetta Zona. Straordinarie introspezioni dei personaggi, che vengono analizzate creando un solco per quanto sono profonde. Il tutto è immerso in questo mondo disilluso. La regia è meticolosa, i piani-sequenza hanno un fascino raro, l’impatto visivo è straordinario. Finale molto sospeso e rarefatto più che mai. Strepitoso.
MEMORABILE: La fotografia di Aleksandr Knyazhinskij. L'interpretazione intensa degli attori. Il mistero che avvolge La Zona.

Puppigallo 29/07/12 13:53 - 5275 commenti

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Rendere la fantascienza quasi tangibile, vera, come se da qualche parte ci potesse essere un luogo simile, non era impresa facile. Eppure, se ci si immedesima nei tre che lo esplorano, intraprendendo un percorso non solo fisico, ma soprattutto mentale, ecco che tutto sembra plausibile, persino la "zona", con le sue regole e anomalie. L’Uomo qui finisce per fare i conti con se stesso (cosa vuole) e con le inevitabili conseguenze. Gli oggetti sul pavimento allagato riescono a comunicare angoscia e pace nello stesso tempo. Tutto è silente, in attesa di chi si avventura. Pachidermico, ma unico.
MEMORABILE: La guida: "La zona esige rispetto, altrimenti castiga"; Lo scrittore: "O valgo qualcosa, o sono una merda come tanti altri".

Daniela 10/09/12 09:49 - 12662 commenti

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Al centro di una zona proibita c'è una stanza che esaudisce i desideri, ma chi conosce quali sono i suoi veri desideri, quelli che non confessa neppure a se stesso? Fantascienza mentale, premonitrice di catastrofi nucleari, in cui natura e civiltà convivono in una simbiosi umbratile, l'una corrodendo l'altra che a sua volta contamina la prima. Film fatto di acqua e nebbia, di lunghe sequenze ipnotiche, di primi piani intensi, di silenzi rotti dai dialoghi di tre personaggi che, ognuno per un motivo diverso, non possono oltrepassare la soglia.

Deepred89 7/09/12 14:14 - 3706 commenti

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La forza delle idee: un grande film di fantascienza fatto praticamente con nulla, senza effetti speciali né virtuosismi, sorretto da un'intuizione formidabile (la Zona) in grado di traformare le spoglie scenografie (enormi distese erbose e corridoi umidicci e diroccati) e i ritmi dilatatissimi in un vortice che cattura lo spettatore senza un solo cedimento, senza arretrare di fronte a "chiacchere" filosofiche le quali però, per una volta, risultano condotte con acume e intelligenza. E il messaggio appare chiaro, senza troppi ermetismi. Ottimo.

Didda23 30/12/12 20:14 - 2426 commenti

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Tarkovskij sfida le logiche commerciali del genere e dirige una maestosa opera di fantascienza senza ricorrere ad effetti speciali. Il gusto visivo è di quelli fini e il buon Andrey non regala solo immagini, ma veri e propri quadri dal valore inestimabile (coaudivato da un ispiratissimo direttore della fotografia). Profondi i dialoghi filosofici (e non filosofeggianti) che indagano il senso della scienza e della vita. L'opera offre molto, a patto di essere preparati a uno spettacolo che ha davvero poca dimistechezza con la concezione di ritmo.

Lucius 14/09/13 10:07 - 3015 commenti

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Mi ha ricordato in parte 2001 Odissea nello spazio, seppur l'ambientazione sia terrestre. A discapito del film va l'eccessiva lentezza narrativa, ma la pellicola è di indubbio valore. Un viaggio non solo fisico ma soprattutto interiore alla scoperta di una camera, tassello di un puzzle esistenziale dove l'inconscio è l'attore e la vita stessa il palcoscenico. L'atmosfera rarefatta e la stupenda fotografia elevano qualitativamente il film, venandolo di cromatismi poetici. Un'opera metafisica profondamente enigmatica come il senso della vita stessa.

Fabbiu 14/03/14 12:59 - 2145 commenti

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Capolavoro di Tarkovsky, con una fotografia meticolosa che è poesia in ogni scena. Sofferenze e dubbi, interrogativi per l'esplorazione dell'uomo alla ricerca di un senso della vita. Lo scienziato e lo scrittore bilanciano le personalità di un individuo, lo Stalker, traghettatore che conduce nel viaggio. Fantascienza filosofica; certo non proprio un film per tutti ma che va visto, se non altro per deliziare la vista.

Rullo 28/03/14 23:12 - 388 commenti

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La Zona è il luogo più pacifico del mondo e una volta dentro cambia la visione di tutto: cambiano i colori, cambiano le sensazioni, il mistero che permea l'area è talmente opprimente da provocare malessere. Lo Stalker accompagna lo Scrittore (grande prova) e il Professore in questa landa desolata (?) tra dialoghi esistenziali e piani sequenza da capogiro, alla ricerca di una quasi metaforica meta, in un climax vertiginoso di emozioni. Le inquadrature e la fotografia sono talmente perfette che ogni fotogramma andrebbe preso e appeso al muro.
MEMORABILE: La confessione dello Stalker; Il "tritacarne".

Stelio 25/04/14 08:44 - 384 commenti

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Stalker, come spesso dico quando mi capita di parlarne, non è un film, ma un trattato filosofico in forma dialettica sull'eterno confronto tra l'umanistica e la scientifica. Un dibattito che va avanti in maniera serrata da un buon millennio e che nell'opera di Tarkovsky trova una delle sue massime espressioni (forse anche letterarie, il copione andrebbe rilegato e letto come opera a sé, a mio parere). In mezzo ai due estremi si insinua il pensiero dell' "uomo medio", allegoricamente stalker, mediante rispetto alle due posizioni.
MEMORABILE: "L'uomo scrive soltanto perché si tormenta, perché dubita, perché deve costantemente dimostrare a sé stesso e agli altri che davvero vale qualcosa".

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Harrys 8/08/14 18:22 - 687 commenti

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La Zona è il paradosso, un non-luogo distante da qualsivoglia precetto civile eppure ontologicamente (sino alla fisica) ancorato al progresso: il vertice concettuale della civiltà. Un alveo di pura metafisica e trascendenza donde lo smarrimento spirituale e intimista aspira alla sineddoche totalizzante, alla strenua ricerca di un'alterità rivelatoria. Tarkovsky, dal nulla di una brulla distesa o di un edifico diroccato, allestisce sontuosamente un percorso che vorrebbe essere di ieratica redenzione, ma che riporta a una ciclicità alienante.

Schramm 16/12/14 17:55 - 3495 commenti

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E’ virato seppia il post-mondo di Tarkovskij: un limbo tutto muffa e fango, nebbia e detriti, acquitrini e residuati bellici e industriali (TarrKovskij?). Poesia e narcosi, spettralità e stato militare fattosi mondo (Orson Orwelles?) Poi, nella Magia tanto negata (La Zona), il mondo si colora di verde, il cielo è sempre più blu, e la sola fantascienza in cui credere è la realtà. E tra razionalismo e romanticismo, scienza e arte, spirito e cerebro, sapere e credere, teoria e vita, volontà e destino è guerra aperta. Ma sotto tanto brulicare pessimistico, Tarkovskij la dà vinta a un fastidioso ecumenismo veicolato da un ineguagliabile senso dell’estetica e del cinema.

Jdelarge 29/11/15 10:53 - 1000 commenti

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Un viaggio vero e proprio verso una terra incontaminata che si ritiene capace di rivelare una verità ancora incompresa dall'essere umano. La Zona è una sorta di oasi in grado di poter formare un nuovo profeta che possa essere in grado, una volta tornato nel comune mondo, di mostrare una nuova verità all'uomo, rinchiuso ormai nelle ferree leggi dell'esistenza mortale. Inquadrature mozzafiato, sapienti e allegoriche in ogni momento del film. Arduo, ma non impossibile.

Beffardo57 12/10/17 21:36 - 262 commenti

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Inutile nascondersi dietro un dito: se per cinema si intende avvincente narrazione o stimolante giuoco combinatorio, qui non ci siamo. "Stalker" è solo l'estenuante dispiegarsi (sia pur con immagini quasi sempre originali, spesso mirabili) delle elucubrazioni filosofico esistenziali dell'autore, per centosessanta interminabili minuti. Oggetto di culto per alcuni, per altri opera di fronte a cui si può solo assentire in compunta ammirazione (ma quanto sincera?), a qualche irriverente pare una tremenda mattonata: opinione più che legittima.

Paulaster 26/11/18 10:30 - 4419 commenti

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Uno scienziato e uno scrittore vengono accompagnati in una zona proibita. La ricerca della felicità e la stanza dove tutto viene rivelato: il viaggio è la meta dove il pessimismo esistenziale si scontra con la razionalità della fede (per chi crede). Dialoghi intellettualoidi tra esseri umani in una landa fatiscente e ostile fotografata magnificamente (addirittura con diversi stili). Regìa che sfrutta la lunga durata per accompagnare lentamente i personaggi; qualche lungaggine nella prima parte.
MEMORABILE: Le chiacchere nella locanda; Il tunnel.

Bubobubo 14/01/19 18:06 - 1847 commenti

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Un'opera come "I fratelli Karamazov" non si può solo leggere: ci si può solo accostarvi, duellare attivamente con i personaggi nella speranza di penetrarne le trame e di cogliere il senso ultimo che anima l'universo filosofico in cui si muovono i protagonisti. Allo stesso modo, Stalker non si può solo guardare: va percepito, interiorizzato, vissuto dalla prospettiva di chi si muove e agisce su schermo, accettando l'annullamento del tacito patto che sancisce l'alterità dello spettatore sul personaggio. Estetico, in ambo i sensi.
MEMORABILE: Il passaggio dal b/n al colore man mano che i protagonisti si avvicinano alla Zona lascia senza fiato.

Rufus68 16/04/19 21:32 - 3842 commenti

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Non uno dei vertici del regista, il cui stile sembra involversi in una tortuosità a volte criptica. Nonostante tale pecca e qualche ristagno nei dialoghi il film offre eccezionali bagliori, sia dal punto di vista figurativo (la desolazione della "Zona") che concettuale: il contrasto tra desiderio intimo e legge morale (il "Porcospino" che prega per il fratello, ma ottiene la ricchezza) e la sofferenza come elemento necessario alla felicità (il monologo finale della moglie).

Minitina80 30/05/19 07:42 - 2984 commenti

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Difficile dare un giudizio definitivo a un’opera di tale portata. Più facile descriverlo con degli aggettivi che possano rubare uno stralcio di quello che il regista ha portato sullo schermo. Spettrale, essenziale e allo stesso tempo impregnato fino all’osso di spunti che non danno vere risposte ma suscitano domande. Che il cammino fino alla Zona sia un viaggio metaforico alla ricerca di una verità assoluta e di una salvezza che in realtà non esistono? Non è una passeggiata e bisogna essere predisposti di animo per apprezzarlo.
MEMORABILE: La passione è l’attrito tra l’animo e il mondo esterno.

Hackett 9/04/20 10:13 - 1867 commenti

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Profondo, filosofico e visivamente coinvolgente, questo viaggio di Tarkovskji all'interno dell'animo umano non lascia indifferente chi lo guarda. Ricerca profonda all'interno dei personaggi, tempi lunghi e una sceneggiatura che non smette mai nel suo scavare all'interno di chi sullo schermo si pone le domande e di chi guardando cerca delle risposte. Location spettrale, fotografata in maniera magnifica. Da vedere più volte.

Giufox 22/03/21 16:10 - 324 commenti

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Sublime (perché disturbante), fisico (per i tempi) e metafisico (nella forma), Stalker è perfetto esempio di cinema tarkovskiano: poetico fino al midollo e visivamente libero da dogmi stilistici. In superficie c'è il rapporto tra uomo e fede, ma oltre, addentrandosi nel/la limbo/zona, l'opera si rivela un esperienza trascendente rara nella storia del cinema, a seconda della predisposizione dello spettatore di sapersi perdere in quelle gallerie magnificamente fotografate. Film fantascientifico talmente potente nelle intenzioni da potersi liberare di qualsiasi tecnologia visuale.
MEMORABILE: Il lento viaggio sui binari tra gli edifici in rovina prima di arrivare ai confini della Zona.

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Teddy 26/09/22 21:36 - 825 commenti

I gusti di Teddy

Un film che respinge ogni genere e ogni soluzione, visionario, sporco, ipnotico e ai limiti della decifrabilità logica. Pervaso da una costante aurea di maledettismo che pervade luoghi e personaggi, riesce comunque a essere estremamente pittorico e sognante. Divenuto un vero e proprio cult per gli appassionati del cinema d’autore, resta uno degli esperimenti filmici più importanti nonostante le ardue ed evidenti pretese psicoanalitiche.

Nosferatu 16/08/23 22:15 - 5 commenti

I gusti di Nosferatu

Grande film visionario di Tarkovskij, che come nei precedenti utilizza la fantascienza come contesto per una profonda riflessione sull'esistenza. Accompagnati da uno stalker, guida clandestina e disperata, un intellettuale e uno scienziato giungono nella Zona, fino all'ingresso con la stanza che può esaudire i desideri, ma uno cerca l'ispirazione perduta per tornare a sentirsi importante, l'altro vorrebbe il Premio Nobel e forse non sono degni di una ricerca autentica della felicità che conta. Lo stalker forse la possiede già nella famiglia e non se ne accorge. Miserabile umanità.

Silvia75 15/04/24 01:10 - 161 commenti

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Tre uomini cercano di raggiungere una zona dove sembra sia caduto un meteorite e dove si possono realizzare i desideri. Uno è un accompagnatore chiamato stalker, il secondo è un professore di fisica, il terzo uno scrittore in crisi. Splendide inquadrature di Tarkovskij e grande fotografia. Ragionamenti sulla vita in un film filosofico, spirituale e poetico insieme. Ci sono anche alcune poesie scritte dal regista. Da vedere assolutamente.
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  • Curiosità Puppigallo • 31/07/12 10:15
    Scrivano - 506 interventi
    L'esempio perfetto per spazzare via sogni e speranze di chissà cosa
    "Non esiste alcun Triangolo delle Bermuda...esiste solo il triangolo a b c che è uguale a a1 b1 e c1".
  • Curiosità Buiomega71 • 6/02/15 17:09
    Consigliere - 25999 interventi
    Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Cinemania", lunedi 26 maggio 1986) di Stalker:

  • Discussione Noncha17 • 29/09/16 16:00
    Magazziniere - 1068 interventi
    So dal principio che, son due film completamente differenti..ma, dall'inizio alla fine questo film mi ha ricordato Il mago di Oz!


    * L'inizio in seppia - l'irreale a colori

    * I 3 personaggi, ognuno con la sua "mancanza":

    - Stalker = Spaventappaseri;
    - Scrittore = Uomo di latta;
    - Professore = Leone

    * Desideri da esprimere una volta arrivati

    * E, per finire, c'è anche un cane e il colore verde del mondo di Oz
    (anche se, entrambi sempre presenti nei film del regista Russo..)


    Il fatto è che, non sono l'unico:

    Stalking Dorothy (non l'ho letto!)


    Voi, cosa ne pensate..? :)


    P.S.: Anche il finale mi ha ricordato qualcos'altro con una bambina protagonista..ma, questa è un'altra storia! ;)
    Ultima modifica: 29/09/16 18:16 da Noncha17
  • Discussione Zender • 29/09/16 19:02
    Capo scrivano - 47787 interventi
    In effetti potrebbe non essere un caso, anche se non sono molte come somiglianze...
  • Discussione Rebis • 29/09/16 23:24
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Non ci avevo mai pensato, però è un'ipotesi affascinante...
  • Discussione Noncha17 • 29/09/16 23:29
    Magazziniere - 1068 interventi
    C'è chi va anche oltre.. ;)


    movieskickassblog

    peoplelikeus

    tharunsureshproductions
    Ultima modifica: 29/09/16 23:51 da Noncha17
  • Discussione Pigro • 1/10/16 19:33
    Consigliere - 1661 interventi
    Apperò! Grazie della suggestione, e dei link. Questa curiosa ipotesi merita una seconda visione del film...
  • Discussione Noncha17 • 2/10/16 02:00
    Magazziniere - 1068 interventi
    Ah, la mongolfiera la trovi all'inizio di Andrej Rublëv! ;)

    Video
    Ultima modifica: 2/10/16 02:00 da Noncha17
  • Musiche Rabuccia • 24/07/17 00:02
    Disoccupato - 2 interventi
    La colonna sonora di Stalker comprende alcuni frammenti di musica classica come il Bolero di Maurice Ravel, il Tannhauser di Richard Wagner,la Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven ed alcuni estratti dalla Marsigliese di Claude Joseph Rouget de Lisle. ll motivo musicale portante del film é stato composto è suonato da Eduard Artemiev, grande musicista russo, antesignano nell'uso dei sintetizzatori. In particolare in Stalker viene utilizzato un motivo ispirato alla tradizione indiana amalgamando abilmente suoni orientali di flauto con sonorità elettroniche.
  • Homevideo Zender • 22/09/17 09:45
    Capo scrivano - 47787 interventi
    Uscoita finalmente anche in bluray, per la General Video, il classicissimo di Tarkovsky! Speriamo sia una buona edizione...

    https://www.amazon.it/Stalker-Blu-Ray-Aleksandr-Kaidanovskij/dp/B072X7JGCC/ref=sr_1_23?s=dvd&ie=UTF8&qid=1506066050&sr=1-23