Estromesso Lucas dall'operazione (congedato con 4 miliardi di dollari assieme al suo studio), la Disney punta tutto sull'effetto nostalgia cercando di recuperare i fan rimasti perplessi di fronte alla frattura netta operata dalla trilogia prequel. Vengono quindi furbescamente accontentati coloro che volevano ritrovare tutti insieme Han Solo, Leia (perché il nostro doppiaggio ha abbandonato definitivamente i nomi "italianizzati"), Chewbacca, i due droidi storici e persino Luke Skywalker, ma la forza innovativa, propulsiva della saga viene del tutto annientata in un pedissequo ricalco senz'anima del primo GUERRE STELLARI di cui francamente sfugge...Leggi tutto il senso. Tra citazioni e rimandi si perde di vista persino la logica, gettando nel calderone quanti più richiami possibili ma dimenticando di farlo talvolta con un briciolo di criterio, aggiungendo ingredienti noti solo per il gusto di mettere in azione i riflessi pavloviani del fan. Come si può pensare di riproporre tale e quale l'attacco alla Morte Nera con tanto di canalone (e molto altro) fingendo di non sapere quanto nell'originale ogni soluzione anche visiva avesse una sua profonda ragion d'essere, che Lucas si preoccupava di far rientrare all'interno di ragionamenti precisi? Per non parlare del novello Darth Vader - lontanissimo dal fascino oscuro di Christensen nel volto e pure da quello meraviglioso della maschera che celava Prowse - suo malgrado simbolo di un tremendo miscasting che coinvolge tutti (tranne Ford, Fisher e Hammill, per quest'ultimo un solo intenso cameo nel finale che parrebbe preludere a un sequel più "vero"): la bella Daisy Ridley sembra uscita da HUNGER GAMES, John Boyega è un inespressivo, anonimo comprimario promosso a quasi protagonista e del misticismo jedi che imbeveva la saga non è rimasto nulla, appiattito in un action spaziale indubbiamente spettacolare e portentoso dal punto di vista visivo (con scenari che riecheggiano con grande abilità quelli immaginati a suo tempo da Lucas) ma privo della forza (in ogni senso) dei capitoli “originali”. E stupisce leggere che alla sceneggiatura abbia lavorato lo stesso Kasdan che nell'IMPERO COLPISCE ANCORA aveva dato grande dimostrazione di talento, perché qui è anche nello script che si rileva una svogliatezza, una sterilità creativa che lascia abbastanza stupefatti, come se si fosse delegata la riuscita del film alla sola capacità di Abrams di spingere il più possibile sull'effetto nostalgia e sullo show (che in 3D è a dire il vero meno esplosivo del previsto). Meglio quindi l'inesausta spinta innovatrice di Lucas (passata anche attraverso scivoloni e parentesi maldestre) o il più facile e sicuro aggiornamento Disney? Per l'assenza di sbavature tecniche il secondo, ma per tutto il resto... Un giocattolone divertente, sì, ma a ben vedere a tratti persino noioso, nauseante nel suo interminabile beccheggio tra le alte onde di un passato troppo glorioso per esser dimenticato; ad ogni scena ripetuta riaffiora alla memoria quella originale e il confronto è impietoso: da una parte un perché, dall'altra un vabbé.
Dopo il successo planetario dei film precedenti, J.J. Abrams riporta sul grande schermo le mitiche guerre stellari, iniziate nel 1977 con il gioiellino di Lucas e ne esce un film ottimo. Harrison Ford è convincente e si trova a interpretare una parte che ha cucita sul petto; allo stesso modo risultano convincenti i nuovi entrati (Daisy Ridley e John Boyega). La vicenda è indubbiamente avvincente, ma passa quasi in secondo piano dinanzi alle bellissime scene di guerra tra astronavi. Davvero notevole.
Vacua operazione commerciale che nulla aggiunge al film originale del 1977, ricalcandone le idee - peraltro già misere - in maniera talmente imbarazzante che più che di un sequel si dovrebbe parlare di remake. La produzione Disney si percepisce a ogni fotogramma: dialoghi ridicoli e falle immense di sceneggiatura (ci hanno stressato per quarant'anni con l'importanza di essere Jedi e poi arriva un Finn qualsiasi e usa le spade laser perfettamente). Gli unici "colpi di scena" sono talmente prevedibili da essere stati previsti da anni. Evitatelo.
Dignitoso episodio, piuttosto dinamico, anche spettacolare (discreto 3D), che però viene minato da alcuni personaggi. Su tutti, il cattivo di turno (figlio degenere...), che quando si toglie il casco fa automaticamente esclamare "Rimettitelo subito!" (non ci sono più i cattivi di una volta). Il malvagio capo supremo invece sembra il fratellone di Voldemort. Simpatico ma ai limiti della caricatura Ford (Solo). Mentre a distinguersi è la giovane protagonista, convincente nella parte. Nel complesso comunque non è male, pur non lasciando particolari tracce nella memoria a lungo termine.
MEMORABILE: I relitti dell'ultimo scontro semisepolti nel deserto; Il vecchio gioco con i mostri sul Millennium Falco; L'incontro padre-figlio.
Godibile. Questo nuovo capitolo della saga guarda molto al passato riempiendo il film di citazioni che piaceranno ai fan più scatenati. L'uso del computer appare non troppo evidente e questa risulta essere cosa molto positiva. Buon utilizzo delle scenografie naturali (Irlanda). Nel cast ritornano gli storici (un Ford in forma); nota stonata il principale cattivo, un'interpretazione modesta e di scarso spessore, tanto da far rimpiangere gli altri storici cattivi della saga. Molto meglio la giovane protagonista e il breve cameo di Von Sydow.
Il ritorno della saga si affida a una trama piena di colpi di scena e Abrams riesce a rendere lo spettacolo scorrevolissimo e piacevole. La struttura ricalca il film del 77, ma i nuovi personaggi funzionano e il vecchio Ford brilla per carisma e tempi comici. Molta azione, tanto divertimento. Notevole.
Forse il fattore nostalgico, con continui ammiccamenti alla (vecchia) saga è un po' sfuggito di mano e pur tra scene telefonatissime, un "finalone" da fermo immagine nonché qualche spiegone imbarazzante nei dialoghi, l'episodio 7 riesce se non altro - e a differenza della trilogia 1-3 - a deliziare visivamente e a divertire come si deve. Certo, il nuovo cattivo è di un brutto esagerato e la "forza" non sembra più essere quella di una volta (pare che chiunque ora ne abbia padronanza immediata). Esattamente ciò che ci si aspetta da un Abrams.
Degna prosecuzione della saga stellare; JJ Abrams dirige un episodio a metà tra sequel e remake, cogliendo bene lo spirito della serie e reinserendo intelligentemente i personaggi storici (specie nel finale), ma contemporaneamente introducendo nuovi volti per proseguire bene la storia. Quello della Ridley è il personaggio più riuscito e meglio caratterizzato, quello di Driver forse il più debole. Di ottimo livello le scene d'azione, esaltate da un 3D efficace, e l'ambientazione in mondi diversi tra loro ma egualmente affascinanti. Riuscito.
Bisogna capirsi: la splendida magia dei primi episodi non verrà mai più raggiunta e su questo non ci si può che rasssegnare. Detto questo il film funziona: sotto sotto trattasi della trama del primo episodio (alcune scene sono quasi uguali) riproposta sotto altre vesti e con alcune ottime idee (in primis il confronto con i "grandi vecchi" della serie che qualche commozione ce la fanno ancora provare). Ottima la Ridley, con una "forza" dentro che la principessa Leyla mai ha avuto, bene anche il nuovo cattivo Kylo Ren. Regia svelta e spettacolare.
Grandissimo ritorno della mitica saga lucasiana. Abrams (da vero fan e si vede) fa un gran lavoro, riprende le stesse atmosfere del primo Guerre stellari (impagabili le creature che popolano i locali), omaggia L'impero colpisce ancora (l'emozionante confronto padre/figlio sul ponte), dà spessore ai nuovi personaggi (la "jeidesca" Rey, il lato oscuro del nuovo Darth Vader, il simpatico droide B-B8) e dona potenti momenti visivi tra pianeti innevati e paradisiache oasi perdute, nonché lievi attimi di cupezza (Rev e la spada laser). Lontano anni luce dalle fantabaracconate odierne.
MEMORABILE: Il fossile della maschera di Darth Vader; La carcassa, nel deserto, di un AT-AT; Il convegno nazista del Primo Ordine tra le montagne innevate.
Star Wars torna e lo fa in grande stile. Il tutto è una pura operazione commerciale ma il film diverte e intrattiene perfettamente. J.J. Abrams omaggia la saga storica con quello che è una sorta di remake dell'episodio IV modernizzandolo con effetti speciali spettacolari e una trama più fluida; certo, siamo distanti anni luce dal capolavoro del '77, ma è anche vero che c'è un netto miglioramento rispetto alla trilogia prequel (1999-2005). Ford è la colonna portante del film, ma anche il resto del giovane cast merita. Zeppo di colpi di scena.
MEMORABILE: La prima apparizione di Han Solo; Tutte le scene in cui compare il simpaticissimo BB-8.
Di Abrams avevo apprezzato Star Trek e speravo che sapesse gestire anche la storica saga di Lucas. Visivamente, lo stile pulito e fortemente cromatico fa risaltare la complessità degli interni e la bellezza dell scenografie. Il problema è la storia, un remake non dichiarato di Una nuova speranza con dei cambiamenti che paiono buttati lì a caso e una Forza fin troppo facile da padroneggiare. I protagonisti hanno del potenziale mentre i cattivi sono abbastanza scialbi. Il nuovo Darth si brucia subito narrativamente e delude molto le aspettative.
Risveglio della forza... o risveglio dello sforzo? Perché di questo si tratta, di uno sforzo da parte del regista J. J. Abrams di non scontentare quei fan che quarant'anni fa furono folgorati dalla saga di George Lucas. Decisamente si sono fatti passi avanti rispetto alla trilogia del 1999-2005, ma anoora quel primato e quella bellezza del 1977-83 non è stato né raggiunto, né superato. Fa piacere vedere, seppur invecchiati, Han, Leia e Luke, ma la loro presenza serve solo per ufficializzare il passaggio di consegne per le nuove leve. Buono.
Non ho visto tutti gli episodi ma il capostipite lo ricordo bene e ho potuto gustare i vari rimandi e citazioni (in questo il film è divertente). Gli effetti speciali sono ottimi, come tutto il lato visivo. E' una sorta di remake e omaggio del primo Star Wars con al posto di Luke Skywalker una specie di Lara Croft, ben interpretata. Han Solo è un buon ritorno ma Harrison Ford non è più adatto a vestire gli stessi panni come se non fossero passati tutti questi anni (Chewbacca se li porta molto meglio). Alcune battute fuori luogo.
Scelta azzardata quella di riproporre alcuni personaggi storici del primo film, molto azzardata; ma la regia compie il miracolo di incorniciare un quadro narrativo perfettamente in linea con gli altri film della saga arricchendo la pellicola di una serie di personaggi complementari. L'ispirazione nazista risulta efficace, quanto la Morte Nera in azione. Il motivo del successo è anche la riproposizione del format principale. Grande performance di Daisy Ridley, giovane e motivata attrice di talento. CGI dosata e grande spazio alle emozioni.
Non si racconta niente di particolarmente nuovo, in questo risveglio esteticamente di gran spessore (forse il migliore, in particolare nell'uso dei colori). Quello della mancanza di fantasia è il suo limite più evidente (daje co' 'sta palla spararaggi piena di canali e soggetta a vulnerabilità). Altri sono qualche problema logico (duelli senza addestramento e persino senza Forza?), una mancanza di carisma del cattivo, da imputare in parte alla sceneggiatura (le spadate di nervosismo? Maddai), in parte alla voce italiana. E infine qualche momento drammatico non adeguatamente sottolineato. Daisy Ridley perfetta nella parte, Isaac con del potenziale. Complessivamente godibile.
MEMORABILE: Il twist principale; Le immagini delle carcasse di Star destroyer; Il nuovo droide palletta; Il finale, pure se telefonato.
È il primo (e ultimo) episodio che vedo. Mi pare una saga nordica aggiornata all'America odierna, con i suoi modi da Frontiera, con tutte le tecnologie futuribili, con tutte le sue ossessioni liberiste e relativiste (tant'è che l'eroe è una donna ed è immancabile anche l'eroe afro, anche se poi gli va maluccio). Guerre nella galassia come se fosse l'Ovest americano, con ambientazione primitiva e a tratti medievale che riecheggia le remote radici germaniche. Mancano gli Dèi. Ci sono solo i miti individualisti di autodeterminazione. Demenziale.
Primo capitolo della nuova trilogia targato Abrams. La mia curiosità è stata ben ripagata nonostante qualche difetto legato alla trama. Non si può certamente parlare di reboot, ma la somiglianza di trama col capitolo IV è a volte ostentata. Detto ciò, il film è riuscito e avvincente. Per i nostalgici quasi commovente, rivedendo quella vecchia canaglia di Han Solo. Daisy Ridley interpreta benissimo il nuovo personaggio femminile. Il resto del cast è in sintonia, ma i cattivi non raggiungono il livelli di Vader e Palpatine. Torna finalmente un'ottima fotografia.
Più che un seguito della saga sembra un remake o un reboot, visto che parecchie scene e situazioni sono identiche alla trilogia originale. Certo, furbescamente si possono definire "omaggi", ma il richiamo è veramente troppo forte. I vecchi personaggi fanno venire un pizzico di nostalgia, mentre i nuovi non sono assolutamente all'altezza. Alla fine si salvano le battaglie e i combattimenti e naturalmente gli spettacolari effetti speciali.
Lasciando da parte qualsiasi banale considerazione sulla natura commerciale della nuova trilogia (lo stesso Lucas non ha nascosto la sua perplessità), il nuovo Star Wars è un impegnativo banco di prova per Abrams. Test più che superato: raffinato gusto per l'immagine, ottima conoscenza dei tempi cinematografici e un ossequioso rispetto ai prequel ispiratori. Fatto sta che il film, per sua natura, non può che vivere di luce riflessa: si va dalla commossa rimpatriata, fino al sentore di scopiazzatura (lo Starkiller). Daisy Ridley rivelazione!
MEMORABILE: I copiosi momenti nostalgia: il Millennium Falcon, Han Solo, Chewbecca, Leia; Rei-Daisy Ridley; Il (rielaborato) confronto padre-figlio.
La saga ideata da Lucas ritrova linfa vitale in questo nuovo capitolo, linfa dovuta alla reintroduzione dei vecchi personaggi e all'introduzione della Ridley. Il reparto sfx e la flotta ovviamente sono strepitosi e lascia il segno l'atmosfera simile al capostipite. La forza è ancora con noi, dopotutto. Nel cast, oltre alla Ridley, Ford e la Fisher da segnalare Von Sydown e Mayhew.
Già dalla prima visione le falle evidenti della storia lasciavano un senso di disagio, ma la conferma con la seconda visione lascia una decisa delusione. Non altro che una mera impresa commerciale per ammiccare all'orda di fan condita con una buona dose di effetti visivi. l'unica nota positiva è l'accattivante robottino sferico rotante. Evitabile.
A parte qualche semplificazione di troppo (l'accesso alla struttura per disattivare gli "scudi") e la non eccelsa originalità del finale (ma si tratta di un omaggio al passato), il film torna a far volare alto il mito delle Guerre Stellari. Astronavi e location paiono "vere", depurate dall'eccesso dell'artefatto digitale e riconquistano l'anima degli episodi migliori della saga. I nuovi personaggi paiono azzeccati e quelli vecchi, beh... strappano quasi una lacrimuccia, facendo ricordare le visioni del "secolo scorso". Si, la forza è tornata al cinema.
Ero un poco prevenuto di fronte a un'operazione delicata come questa, ma ho dovuto ricredermi alla grande: sebbene sia derivativa (e comunque in questo caso non è un difetto), si respira l'atmosfera della trilogia classica, i cameo sono dosati in modo eccellente e mai gratuiti, la storia fila e gli attori convincono tutti, vecchi e nuovi. In più non c'è abuso di cgi, cosa che aveva un po' penalizzato la trilogia dei prequel. Per gli appassionati, ma anche non, è imperdibile.
MEMORABILE: Il dialogo di Kylo Ren con la "testa"; "Ma è un pezzo di ferraglia!"
Tanta attesa per questo settimo episodio, dove Abrams (e amici) si mostra accorto – ma non audace – offrendo molto sia agli spettatori novizi che agli inveterati fan. Chewbe, R2-D2, le mitiche X-wing mi hanno fatto sorridere insieme all'adorabile BB-8, ma poi si è creata una di quelle tristi atmosfere tipiche delle rimpatriate con i vecchi amici. D'altronde Ford è un vecchissimo amico ed è una delusione totale, così come la Fisher. Del nuovo poco convince (forse Finn) e si nota l'influenza negativa della Disney. Male Driver e il suo personaggio.
Ogni generazione reclama il suo Guerre Stellari e allora ecco una fotocopia del film d'esordio, il ritorno di qualche vecchia gloria per aggradare "noi che c'eravamo" e l'aggiunta di qualche novità. Lo spirito resta più o meno simile alle origini, però qui a deludere è nettamente il Lato Oscuro, con un ragazzino antipatico e un Imperatore da fumetto. Più credibile il lato dei Ribelli, ma nulla di che. Nella media delle aspettative. Sèguito telefonatissimo. Pessima la spada di Kylo Ren.
MEMORABILE: Le rovine delle astronavi e degli AT-AT abbandonati nel deserto; Chewbacca che ha freddo; L'adunata "oceanica".
Non si discute, questo film è un fan service: tutto è stato congegnato per sembrare “vintage” e far scattare la nostalgia nell’appassionato; persino la trama ricalca quello di episode IV. Abrams ha cercato, riuscendo, di fare un’operazione rispettosa del materiale originale. Certo sono palesi i buchi nella sceneggiatura e a qualche fan potrebbe sembrare un passo indietro il parco dispiego della CGI (qui poche astronavi e pianeti spogli), ma il prodotto si fa apprezzare. Pessimi il cattivo e il duo protagonista “politically correct”. Fiabesco.
Un'operazione che mira a far godere i fan e che cerca spudoratamente di accaparrarne di nuovi creando un film che ricalca al 90%, per filo e per segno l'episodio IV. Il cattivo non ha la metà del carisma di Darth Vader, quasi imbarazzanti i "passaggi di consegne" fra i personaggi vecchi e nuovi che possiedono le medesime caratteristiche, scena fra babbo e figlio telefonatissima, numerose scelte poco credibili. Si salva perché... è Star Wars e (quasi) qualunque sia la storia affrontata l'effetto nostalgia vince su tutto, se condotto bene.
MEMORABILE: "Chube, siamo a casa!"; "Salve sono C3PO, ma forse non mi riconosce con questo braccio rosso!"
Operazione furbissima e pienamente riuscita della Disney. Recuperare lo spirito originario della saga stellare e rilanciarlo con un prodotto di immediata presa per le nuove generazioni, come primo episodio di una nuova trilogia. Il film è ben fatto, ha un buon ritmo, ottimi effetti e una sceneggiatura semplice e scorrevole. Tutto previsto, nessun miracolo, nessun capolavoro.
Per l'evento cinematografico del decennio, Abrams sceglie la via più furbetta: omaggio ai personaggi storici della saga, una rispolverata ai temi musicali originali e dinamiche narrative praticamente copiate dall'episodio IV. Ed è proprio qui che casca l'asino: il voler per forza attaccare l'episodio IV a questo rende alcune situazioni inverosimili (non dovrebbe essere il Primo Ordine una specie di "resistenza"?) e fastidiosamente prevedibili. Il film in sé è buono, le scene d'azione ottime, ma i prossimi episodi dovranno essergli superiori.
MEMORABILE: L'entrata in scena di Han Solo/Harrison Ford, sempre in parte nonostante l'età.
Il tanto atteso ritorno della saga originaria rivela, ancora una volta, quanto le operazioni-nostalgia siano spesso un errore e, nel caso specifico, palesino come il sogno americano non sia più da tempo quello di una volta. Lo straordinario colpo di genio che appassionò il mondo intero nel 1977 (intento, allora, a ballare sotto la “disco-ball”) è ridotto a un’avventuretta spaziale che non aggiunge nulla d’innovativo. Il mix tra attori attuali e d’epoca palesa come i vecchi si ripetano e i giovani non sappiano cosa dire.
Ma non l'avevo già visto questo film? Solo, gli attori erano più giovani. Per il resto è uguale. Insomma. Simile, diciamo. Ad esempio, il cattivo fa meno paura di Casco Nero e nel mio oratorio non sarebbe sopravvissuto un pomeriggio. L'eroina maneggia la Forza senza neanche sapere cos'è, avendo come principale esperienza di addestramento una brillante carriera nel settore rottami spaziali. I buchi di sceneggiatura sono nerissimi, profondi come la tana di un Sarlacc. Francamente irritanti le scorciatoie nella trama. Serviva proprio questo remake? No.
MEMORABILE: L'isterico Kai Loren che piagnucola tutto il tempo su quanto è dilaniato.
Episodio simpatico perché si riallaccia bene alle altre parti. Purtroppo qua e là il film è troppo semplicistico nello sviluppo della trama (l'arma disattivata...). Non troppo azzeccato il cattivo di turno. Mancano poi elementi tradizionali della saga. Ci si aspettava di più: riportiamo le attese alle prossime puntate.
Ottimo sequel della trilogia originale. Abrams rispolvera le atmosfere artigianali e magiche della trilogia classica grazie a citazioni, vecchie conoscenze (Han Solo su tutti) e grandiosi effetti speciali. Il ritmo è frenetico, la regia dinamica e spettacolare, la fotografia ricca di colori e sfumature e la colonna sonora di Williams memorabile. Il film pecca per la scarsa originalità e per alcuni personaggi non particolarmente riusciti (Snoke sembra uscito da Il Signore Degli Anelli). Comunque, splendido!
MEMORABILE: Kylo Ren, uno dei migliori cattivi cinematografici degli ultimi anni; Il simpatico BB-8; Le varie creature realizzate con protesi e make up.
Si fa seguire, il ritmo è discreto e alcune scene interessanti ma alla fine non ti rimane nulla di memorabile o di particolarmente innovativo. I personaggi stessi, tra vecchie glorie e nuove facce, funzionano a corrente alternata. Per una lei in palla c'è il faccione di Boyega che tende a saturare lo schermo. Il robottino sfera offre un gradevole effetto scivolamento, peccato si debba assistere al ritorno del demente di latta. La trama è quella risaputa e anche troppo ripetitiva, sonoro ed effetti non deludono.
A. replica la stessa operazione tentata con Star Trek: ridare nuova linfa ad una saga amatissima ma appannata non dal passare del tempo, che nulla può con i nostalgici appassionati, quanto da poco felici riproposizioni. Operazione abbastanza riuscita dal punto di vista spettacolare, molto meno per quanto riguarda la sceneggiatura, i dialoghi e la definizione dei caratteri. Soprattutto risulta privo di carisma il nuovo cattivissimo, di cui peraltro ci viene rivelata sin troppo presto l'illustre parentela: Kylo Ren è un isterico bizzoso e questo toglie pathos anche al momento-clou. Deludente.
Dopo una trilogia prequel quantomeno discutibile, la saga per eccellenza passa nelle mani di Abrams, regista di sicuro sopravvalutato ma artefice di un buon reboot della saga di Star Trek. Opera improntata totalmente al fan service più spudorato essendo un quasi remake di Episodio IV. E sta nel non voler innovare il più grande difetto e allo stesso tempo il pregio di questo episodio, che pone comunque buone basi per il proseguo della saga. Ottimo il nuovo villain Kylo Ren: spiazzante, debole, insicuro e tormentato ma proprio per questo interessante.
MEMORABILE: La shakespeariana sequenza di Kylo Ren davanti ai resti del casco di Darth Vader.
L’idea di un remake mascherato che ammicca alla vecchia trilogia non si è rivelata una scelta malvagia. Abrams, inoltre, preferisce non esagerare con l’azione e con l’uso del digitale e il film ne risente in positivo. Di poco spessore, invece, il nuovo cattivo che non incide malgrado ne abbia l’opportunità. Nel complesso superiore alla triade diretta da Lucas, anche se paga qualche ingenuità nei dialoghi. Comunque sufficiente e godibile, soprattutto per gli appassionati della saga.
Non delude J. J. Abrams in questo nuovo episodio di Star Wars. Come già sperimentato in Star Trek, il segreto sta nel presentare un mondo nuovo strizzando l'occhiolino alle vecchie generazioni. Se in Star Trek tornava Spock, qui ci si affida soprattutto a Han Solo per risvegliare la forza che è dentro lo spettatore degli anni 80. La sceneggiatura non è delle migliori (Luke è sparito...) e si attinge parecchio dal passato, ma quel che conta è che questo sia una vero film di Star Wars e non la temuta riedizione disneyana. Passaggio di consegne.
Francamente pensavo meglio. Pare quasi una trasposizione ampliata dell’edizione del ’77, solo con più effetti e interpreti invecchiati. Confezionato molto bene ma senza luce propria, pare fatto apposta per i fans e la loro nostalgia per la prima trilogia. Non annoia, anzi, diverte pure, ma in sostanza è già stato tutto gustato, anche se con impasti diversi. Una carrellata di personaggi classici, umani e non, ammiccanti somiglianze (Von Sidow/Guinness? Boyega/Williams-Lando Calrissian?), nuovi eroi interpretati discretamente ma poco altro.
Tra reboot e remake un'operazione commerciale piacevole ma vacua. Certo gli effetti speciali, gli scenari e l'oggettistica varia si lasciano guardare, ma l'assenza di un benché minimo spunto che vada oltre il recupero filologico di un marchio famoso, rende il tutto facilmente dimenticabile. I personaggi sono privi di spessore, fatta eccezione per un invecchiato e malinconico Han Solo al quale è data l'occasione di morire onde evitare patetici ritorni in terza età. Abrams ormai esperto di ripescaggi famosi è un regista tanto abile quanto futile.
MEMORABILE: La morte di Han Solo; Il nuovo robottino BB-8.
Un passaggio di testimone a giovani protagonisti che raccolgono l'eredità dei vecchi eroi della trilogia classica. Si può dire che la sceneggiatura non sia del tutto originale, ma le novità (e i colpi di scena) non mancano. Siamo lontani dai toni puerili, le stucchevoli romanticherie o i duelli cartooneschi della trilogia diretta da Lucas. Il ritmo è acceso e la narrazione scorre fluida, libera dai noiosi siparietti politici del passato. Una nuova speranza per il kolossal spaziale.
MEMORABILE: Adam Driver: un volto che farà discutere; Duello nella foresta innevata; Padre e figlio.
Mi sembrava troppo bello sperare in un sequel che portasse con sé delle vere novita; infatti, come più volte denunciato, si scade nell'ennesimo ricalco con micro-variazioni rispetto all'originale. Quanta povertà, quanta banalità. L'unica veramente in palla sembra la Ridley, mentre più anonimo è Boyega. Il vero punto dolente è il cattivo (completamente privo del carisma di Vader), quasi più un r-chic che, non avendo avuto i suoi giocattolini, frigna come una bambino viziato. Il ritorno di Solo e Leia non produce l'effetto sperato.
Deludente oltremodo questo VII capitolo della saga che più di un sequel ha il sapore di un remake. Irritante e inappropriata atmosfera da commedia avventurosa per quasi tutta la durata del film (ma non era uno sci-fi?) e vuoti narrativi cosmici. Ininfluente la riesumazione delle vecchie glorie, con una Fisher quasi irriconoscibile nel suo lifting e nuovi personaggi al limite del ridicolo involontario. Cattivo di turno poi (con reliquia del nonno a seguito) assolutamente da dimenticare. Si salva dal disastro totale solo per la regia e il 3D.
MEMORABILE: Nonostante Rey non sappia nemmeno dove sia di casa la forza riesce a tenere testa a Kylo Ren in un duello a colpi di spada laser.
Abrams riesce a mettere mano alla delicata materia di cui sono fatti i sogni. Giocare con guerre stellari dopo Lucas non era riuscito nemmeno a Lucas ma il lanciatissimo regista dei reboot di Star Trek accetta la sfida e per buona parte la vince. Realizza un seguito che mantiene lo stile originale e nella trama richiama talmente il primo episodio (in realta il IV cronologicamente) che finisce quasi sembrarne un remake. Buone le prove dei nuovi personaggi inseriti, emozionante rivedere le vecchie glorie.
Operazione squisitamente nostalgica, infarcita di memorabilia, ricolloca con devozione e sensibilità cinefila - in un apparto visivo smagliante - feticci e corpi ormai entrati nell'immaginario collettivo. Concettualmente aggiornato all'era Obama - Rey, promotrice di un nuovo e convincete protagonismo femminile, e Finn, irrisolto campionario di black power - è appena sbozzato nella caratterizzazione dei malvagi - che attendono approfondimenti. Per gli sceneggiatori era ora di scoccare nuovi dardi in una narrazione sempre più ripetitiva, ma tant'è: epidermicamente il film di Abrams è appagante.
Per recuperare i miliardi sganciati a Lucas, Disney e Abrams imbastiscono il più costoso fan-movie della storia rifacendo paro paro o quasi il capostipite, due ore di gomitini dal primo all'ultimo fotogramma ("guarda, ci ho messo Han Solo! La taverna con le creature buffe! Lo scontro padre-figlio sulla passerella! La morte nera 2.0!" e via dicendo) senza la minima ambizione, puro fan-service. Anche come spettacolone fanta-action (che poi era quello che mi interessava, perchè come contenuti che ti aspetti da uno Star Wars?) se una volta si alzavano asticelle oggi sembra solo uno dei tanti.
Un furbesco remake dell'episodio IV travestito da sequel, ma l'operazione riesce alla perfezione e il divertimento si gusta come non si faceva ormai dalla prima trilogia. Se certo capolavoro non è visti i punti della trama che richiamano man mano i fasti passati, d'altra parte la regia coniuga con maestria effetti speciali e ambientazioni spaziali (senza la falsa computer grafica della seconda trilogia), segue una sceneggiatura dalla narrazione solida e si appoggia a validi interpreti, vecchie glorie e non. Promettente.
L'obiettivo di questo settimo capitolo della saga sembra quello di rimettere in scena alcuni dei personaggi che hanno determinato il successo degli episodi precedenti, con la funzione di accompagnare nel cuore della storia nuovi protagonisti che, però, convincono solo parzialmente. A funzionare sono indubbiamente le scene d'azione, ben girate e arricchite da effetti speciali di livello altissimo, così come tutto il sonoro.
Una riedizione poco curata dei precedenti film della serie, un concentrato dei luoghi comuni della fantascienza e un trionfo del politicamente corretto. Si poteva fare di meglio, essere più originali. Per esempio realizzando una trama più curata, inventando nuovi personaggi più credibili, vestiti e oggetti dissimili da quelli utilizzati nei precedenti film, nuove astronavi e mezzi diversi. La Morte Nera mascherata da pianeta lascia basiti. Brava Rey, la nuova protagonista della saga.
Fin dalle prime scene si capisce che lo spettatore dovrà sorbirsi una specie di remake del capostipite, con meno pathos per l'effetto "già visto", personaggi privi del carisma delle sei pellicole precedenti, una trama che lascia perplessi. L'inserimento dei vecchi personaggi è un modo per invogliare i "vecchi cuori" a visionare la nuova trilogia, ma il loro impiego appare poco appagante. La "nuova speranza" della ribellione è una ragazza che ricalca il piccolo Anakin e il giovane Luke. Tecnicamente gradevole, ma non emoziona.
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DiscussioneDaniela • 9/03/20 16:28 Gran Burattinaio - 5937 interventi
Alla fine la Morte ha presentato il conto al Cavaliere... se ne va un attore straordinario.
Da giovane, non era bello Max Von Sydow, così lungo e secco da sembrare uscito da un ritratto di El Greco, ma era tanto bravo da riuscire a diventarlo, se accorreva, come quando per Bergman vestì i panni dell'illusionista Vogler ne Il volto.
Con il passare degli anni, come talvolta accade, aveva acquistato un fascino naturale, conservandolo fino a tarda età.
Il suo primo ruolo cinematografico è stato nel 1949, l'ultimo in un film ancora in post-produzione: una carriera lunghissima e ricca di titoli indimenticabili. Grazie Max.