Degnissimo seguito del più grande successo fantascientifico di sempre, THE EMPIRE STRIKES BACK si propone non più come film a sé stante ma come seconda parte di una trilogia e quindi si chiude lasciando aperti moltissimi interrogativi. Ma è chiaro che il vero colpo di scena destinato a diventare il cardine dell’intera saga è la sorpresa sulla vera identità di Darth Fener; qualcosa che lascia letteralmente a bocca aperta e ci fa riconsiderare molti particolari. In ogni caso il film non sta tutto qui. C'è molto di più: innanzitutto una sceneggiatura eccellente (scritta dallo specialista Lawrence Kasdan con Leigh Brackett), che punta...Leggi tutto intelligentemente sull'ironia lasciando lo spazio giusto a Harrison Ford per duettare memorabilmente con la bisbetica Carrie Fisher/Leila, integrando ancor meglio la logorrea del droide C-3PO e i versi di Chewbacca, inventando con Yoda un personaggio di grande simpatia, perfetto come maestro e simbolo degli jedi. L’aver introdotto sceneggiatori così dotati (decisamente superiori al buon Lucas, che resta autore unico del soggetto) ha permesso di apprezzare il film non solo per la bontà degli effetti speciali e la storia, che comunque restano chiaramente il punto di forza. Gli inseguimenti nello spazio, le geniali scenografie futuristiche, il fascino delle astronavi e dei costumi sono innegabilmente un concentrato di quanto di meglio si possa fare per unire azione e gusto estetico in un mix poderosamente valorizzato dalle splendide musiche di John Williams. Certo si ha spesso la sensazione di assistere a un’opera di transizione (cosa che effettivamente corrisponde al vero), con qualche momento morto e un po' meno avventura rispetto al primo capitolo, ma non ci si annoia mai e ci si accorge subito di aver a che fare con un lavoro unico per complessità e varietà di personaggi. Kasdan e Brackett non fanno mai scadere il livello di dialoghi e, assieme alla solida regia di Irvin Kershner, ci consegnano uno dei seguiti più coerenti e “all'altezza” mai prodotti. Stupefacente il realismo degli effetti speciali, non solo nelle celebri scene d'apertura sui ghiacci (che sono state ancora più perfezionate nell'edizione speciale del 1997) ma anche nelle acrobazie spaziali, negli arrivi sulle città... L'incompiutezza di questo secondo episodio era fatale, ma partendo dal fatto acquisito si sono sapute valorizzare al meglio le non troppe idee fornite da Lucas fino ad arrivare degnamente al confronto/duello liberatorio, nel quale nuovi orizzonti si aprono per indurci ad “attendere” spasmodicamente l'uscita del terzo episodio. Attori in gran forma (non solo quelli “in carne e ossa”), con una menzione d'onore all'ottimo Harrison Ford, pronto ormai a spiccare definitivamente il salto verso l'Olimpo dei Grandi di Hollywood. Il difetto maggiore del film sta forse nella povertà di nuovi personaggi e situazioni; non c'è più quel continuo viaggio da un pianeta all'altro, da un popolo all'altro e il nuovo Lando Calrissian non è abbastanza “forte” come presenza, ma si vola indubbiamente ancora alti.
Dopo Guerre Stellari (che era pressochè perfetto), George Lucas se ne esce con questo sequel che lo supera di netto. La storia è sempre più avvincente ed il personaggio di Luke comincia a delinearsi dopo che nel primo episodio era stato completamente offuscato da quello di Ford. Storia stupenda, solita colonna sonora ed effetti speciali ancora migliori. Il finale è magnifico e i fan attendono con trepidazione il terzo capitolo preannunciato. Memorabile lo scontro padre-figlio.
Per molti migliore del fratellone Star Wars, l'Impero ci riporta nella galassia lontana lontana e ci fa conoscere il vero cattivo della situazione: il perfido Imperatore. Gli eroi non hanno tregua e, con l'introduzione di nuovi personaggi culto, il gioco delle parti si moltiplica, creando quel giusto tocco di confusione che permette alla rivelazione finale di essere veramente shoccante. Forse il primo finale cliffhanger della storia, promette un sequel che, purtroppo, non sarà all'altezza.
Sembra che il male riesca a insinuarsi anche nelle anime dei giusti in questo indispensabile capitolo, quasi di transizione, tra il primo e lo scoppiettante terzo episodio. Più cupo, riflessivo (in Luke aumentano i dubbi e vacillano le certezze). La scena dell’attacco dei quattropodi è fantastica. Degna di nota anche la soluzione di Solo per salvare l’amico semi assiderato. Fener è sempre più spietato e il maestro Yoda e il suo allenamento sono la ciliegina sulla torta di una pellicola dal fascino un po’ sinistro. Un grande esempio di cinema.
Rarissimo caso in cui un sequel riesce ad essere migliore del capostipite. Anche in questo caso si rimane nel campo dell'intrattenimento gradevole senza sfociare nel grande cinema, ma la storia incomincia ad assumere connotati più interessanti rispetto a quanto sviluppato nel precedente film. Come sempre la parte del mattatore la fanno gli effetti speciali, anche se gli interpreti sono comunque tutti più che idonei alla loro funzione. Come gli altri due film della trilogia, da vedere.
Quasi un tutt'uno narrativo insieme al suo illustre predecessore e al sequel, è per certi versi il migliore episodio della prima trilogia. Migliorato tecnicamente (gli effetti speciali sono meglio realizzati forse in conseguenza del maggiore budget) presenta alcune pregevolissime scene d'azione e gli spessi personaggi appaiono dotati di maggior spessore rispetto al film precedente. Arma in più, l'introduzione del personaggio di Yoda, tra i migliori della saga.
La ribellione del figlio che affronta il padre e riesce in un primo momento sconfitto sottintende non solo uno scaltro complesso edipico che affiora nella trama, ma anche un conflitto di profondità insospettata. Non dobbiamo dimenticare che - almeno nei primi tre episodi - vi é la lotta tra un'antica religione (da cui si viene prescelti per vie misteriose) ed una nuova, fondata sul potere e la paura. Gli effetti speciali sono fenomenali ed in totale sintonia con il racconto.
MEMORABILE: La scena del duello tra Luke e Lord Fener, nella quale il giovane Skywalker subisce la tentazione del lato oscuro della forza.
Degno seguito dell'episodio iniziale, continua allo stesso livello la felice commistione di invenzione fantastica, di fantascienza, di avventura ed umorismo, ed è difficile trovarne delle differenze sostanziali. I personaggi già noti acquistano spessore e compare Yoda, originalissimo maestro Jeti. Benissimo, pronti per il terzo capitolo.
Capitolo di mezzo della trilogia originale e quindi un po' sofferente dei difetti tipici del caso (non ha un vero e proprio inizio, così come una vera fine), ma si assesta comunque su livelli d'eccellenza già visti in Star Wars. Grandiose le ambientazioni. Il film scorre via liscio fino alla conclusione, denotando una maggiore cupezza di fondo e una maggiore attenzione ai personaggi. La colonna sonora, come anche nel suo prequel, è perfetta.
Prima di [im]pallinarlo ho voluto rivederlo e devo confermare, ahimé, che la saga, dopo la buona partenza del 1977 proprio non mi prende. Sarà colpa del mio io troppo cartesiano? O, come dice Morandini, non faccio parte degli “adulti, purché con regressioni infantili”? Belle le battaglie e simpaticissimo il pavido robot, ma tedioso mi è parso il tirocinio di Luke, insopportabile Chewbecca (o come diavolo si chiama) e stucchevoli i dialoghi amorosi fra Leila e Han: **
Nel fascino del guardare la saga in ordine di narrazione, tutto scorre lineare e avvincente (nonostante questa vecchia trilogia l'abbia già vista da ragazzetto innumerevoli volte) ma ahimè l'identità di Luke non ha il suo colpo, contrariamente a quando lo vidi in ordine di produzione; invece è molto simpatica la figura di Yoda, sempre il sommo jedi ma con il tempo più ingobbito, invecchiato e quasi rimbambito (tant'è che ridacchia inutilmente). Grandissimo Ford: questa probabilmente è la parte più avventurosa e memorabile.
Sequel del celeberrimo Star Wars, (in realtà episodio 5 secondo la cronologia complessiva della saga), questo capitolo appare ancor più maturo del precedente, e denso di suggestioni visive degne di nota, anche se dietro la MdP non c'è più Lucas ma il semisconosciuto Kershner (forse eterodiretto dal buon George?). In ogni caso, questo film è presente in tutte le "top list" formulate dal pubblico, e questo vuol dire che la ricetta è ben congegnata. Sicuramente un capolavoro nel suo genere.
Sicuramente l'episodio (o meglio: puntata) migliore della esalogia di Star Wars. I semi lasciati nell'episodio precedente vengono ottimamente sviluppati, il tutto s'incupisce e la faccenda diventa assai più seria. Benissimo così: sorretto da un'ottima sceneggiatura, da effetti speciali efficacissimi e molto (più) spettacolari e da un'ambientazione di più ampio respiro, il film risulta così essere il maggiormente compiuto dal punto di vista prettamente cinematografico e non solamente da quello del puro intrattenimento. Seriamente divertente.
Meno giocattoloso dell'episodio precedente, il nuovo film della saga di Guerre Stellari segna un passo in avanti in complessità (e spettacolarità, dalla prima parte nel pianeta innevato alle battaglie nei cieli), ma paga lo scotto genetico della baracconata. Un gran luna park per bambini con scenette risibili, sulle quali campeggia il saggio impersonato da un muppet che elargisce insegnamenti da oroscopo estivo. Un videogame pompato, insomma, che alcune belle scene d'azione portano a considerare "non male, dopotutto".
Sovvertendo il più classico dei cliché cinematografici, questo "L'Impero colpisce ancora" riesce incredibilmente ad essere migliore del suo predecessore, contando su una sceneggiatura scoppiettante e un ritmo sostenuto ma godibilissimo. Maledettamente coinvolgente, accattivante, appassionante. Una favola epica per grandi e piccini, un segno dei tempi che si colloca, per rimanerci, nel nostro immaginario. Ovviamente sto parlando della versione originale del 1980. Non ne esistono altre da prendere in considerazione.
Il secondo capitolo di una delle saghe più celebri della storia del cinema, ha il merito, cosa che accade raramente nei seguiti, di mantenersi agli stessi livelli del primo film. La storia si dipana in maniera semplice ma efficace e riesce perciò a coinvolgere lo spettatore. Bene la confezione così come il cast cui si aggiunge Harrison Ford in uno dei personaggi più celebri della sua carriera.
Il secondo capitolo della saga è decisamente più oscuro, profondo e contrastato del primo (complice anche l'impronta edipica che assume per prepararci all'ormai storica rivelazione). Questo però non toglie che sia visivamente e tecnicamente ottimo, con scenografie ed effetti speciali di prima classe. Il film non scorre sempre in modo ottimale, ma riesce a mantenere un'atmosfera epica che gli permette di reggere degnamente il confronto con il primo capitolo. E poi c'è Yoda!
Dopo il giusto clamore riscosso col primo Star Wars si aspettava con trepidazione il nuovo film. Prova ampiamente superata. L'impero colpisce ancora è magnificamente cupo, torbido, la trama si snoda verso un finale imprevedibile e aperto, i personaggi acquistano ancora più caratura. Lucas si prepara le basi per chiudere alla grande la fantastica trilogia.
Inferiore rispetto al precedente perché ricco di scene piuttosto superflue le quali, oltre a non presentare nuovi personaggi, non fanno progredire la vicenda. In ogni caso il film è decisamente riuscito principalmente grazie all'apparizione del maestro Yoda e alla memorabile scena finale. Sempre ben architettate le scene d'azione. Harrison Ford e il suo Ian Solo si prendono definitivamente la scena sullo scialbo Skywalker interpretato da Mark Hamill.
Sul pianeta di ghiaccio, da Yoda e in viaggio con Lando Calrissian: in tre fasi il secondo capitolo di Star Wars (poi quinto) si rinnova degnamente e grazie alla sceneggiatura di Brackett e Kasdan trova bei tocchi ironici che non guastano di certo (anche perché l'azione è meno concitata e le fasi dialogate aumentano). Paesaggi, effetti e musiche rivestono il tutto della consueta magnificenza, la rivelazione finale chiude col botto.
Si continua, in quella che assomiglia più ad un'unica grande epopea, affinando le armi dell’azione e spingendo l’acceleratore sull’assedio, la difesa e l’attacco. Si approfondiscono le caratterizzazioni e l’empatia si mantiene buona e così ci ritroviamo di fronte un Luke Skywalker a un bivio decisivo, un Jan solo mercenario dal cuore d’oro innamorato della principessa e un Lord Fener sempre più affamato di rivalsa. Si sbanda in alcune sequenze simpatiche ma pacchiane e il minutaggio dedicato agli scontri a fuoco (pardon, laser) eccede.
Lucas ha l'ottima idea di affidare a Irvin Kershner la regia di questa seconda parte (cinematografica) di Star Wars e ne esce un film del tutto degno del precedente. Si usa al massimo il computer e ne escono effetti e invenzioni di grande efficacia. La storia offre diverse svolte e sorprese e gli interpreti ormai sono una sicurezza, al pari della famosa colonna sonora. Film quindi pienamente riuscito che diverte ed emoziona. Visto oggi, nonostante i suoi 33 anni, tiene ancora bene; forse datati i dialoghi, specie durante la battaglie.
Episodio che a differenza dei precedenti quattro coinvolge fin dall'inizo. Considerato il migliore della saga lo è senz'altro e bizzaramente è proprio uno dei due non diretti da Lucas; ebbene, l'alta qualità della pellicola conferma che, mentre nella creazione della storia ha lavorato ottimamente, George nella regia non è formidabile e se avesse affidato anche gli episodi precedenti ad altri registi magari la saga sarebbe stata ancora più avvincente. Qui risalta un giusto equilibrio tra azione e dialoghi, spazio e terra, serietà e comicità.
MEMORABILE: L'incontro fra Luke e Yoda e l'intero allenamento di Luke.
Lasciato l'aspetto favolistico si entra in un più congruo e vero film sci-fi. E anche se il film deve essere sempre considerato e valutato come parte integrante della trilogia piuttosto che un film a sé stante, resta il fatto che l'occhio ne guadagna rispetto al più "semplice" primo episodio (o quarto secondo la nuova numerazione). Anche la sceneggiatura acquista più ritmo e nuovi personaggi forniscono linfa necessaria al prodotto. Effetti come al solito magnifici, anche se nell'apprezzarli bisogna sempre tener conto del periodo.
Capolavoro anche questo secondo capitolo della trilogia, riesce incredibilmente a superare persino Star Wars. Si parte subito con l'azione sul gelido pianeta Hoth, una delle più belle battaglie della storia del cinema, si prosegue con la fantastica sequenza dell'allenamento del giovane Luke dal saggio Yoda e infine tutto assume i connotati della tragedia greca con il colpo di scena tra Darth Vader e Skywalker. Immenso.
Avventura, azione, guerra, amori contrastati, amicizie in pericolo, potenti malvagi, ribelli senza paura (ma con una causa e che causa: la libertà per una galassia lontana lontana, ma in fondo vicinissima a noi spettatori). Come Casablanca, anche la Trilogia è il trionfo del clichè, dall'Iliade al western: c'è tutto. Ma se funziona da millenni, un motivo ci sarà e infatti c'è. Una grande storia, grandi personaggi, tifo da stadio per l'irregolare Han Solo, un meccanismo infernale che ti obbliga a stare lì, anche se sai benissimo come finisce. Passionaccia.
E' purtroppo vero - anche se sembra banale dirlo - che film così non se ne fanno più. Gli effetti speciali in go motion, i pupazzi e i raggi laser un po' così ma che ti fanno assaporare un modo ancora artigianale di fare cinema ad altissimi livelli senza cgi. Gli attori sono bravissimi, persino Yoda (e il suo burattinaio) rischiò la nomination all'Oscar. Film che ha risvegliato vecchie emozioni di bambino... tirato via nel finale ma del resto è il secondo episodio.
La storia si fa più cupa e inquietante, con le rivelazioni che danno ancora più respiro ed epicità al racconto rendendo la lotta fra Luke e Darth Fener imperdibile. Gli effetti speciali sono mirabolanti, soprattutto considerando che non vi è traccia della moderna CGI e che non sovrastano la storia ma anzi ne sono parte fondamentale. Il trio Ford-Hamill-Fisher è ottimo, Yoda il personaggio più riuscito.
Secondo episodio della magnifica, stupefacente prima epopea lucasiana, L'Impero colpisce ancora non riesce a rinnovare il travolgente fattore novità del predecessore, ma riesce comunque nell'intento di mantenere storia, regia e sceneggiatura a livelli altissimi e sopraffini. Qui soprattutto compaiono le prime venature dark della serie, tra braccia mozzate e un Darth Vader che si trasforma in qualcosa di più di un semplice cattivo bidimensionale. A completare il quadro, affascinanti SFX e una manciata di scene entrate ormai nella storia...
MEMORABILE: Darth Vader contro Luke e la sconvolgente rivelazione; L'incontro con Yoda; La battaglia di Hoth.
Decisamente il miglior Guerre Stellari della storia, "L'Impero" sviluppa in maniera perfetta le dinamiche del primo episodio, evolve notevolmente la caratterizzazione dei personaggi nonostante la presenza solo saltuaria dello straordinario Guinness, ma anche grazie all'introduzione di quella "fantastica" del personaggio di Yoda. La parte finale è semplicemente clamorosa, da applausi. Chapeau.
Nuove battaglie e sopratutto nuove rivelazioni (ovvie per chi ha visto la prima trilogia), il cui spoiler è ormai cosi diffuso che anche chi non ha mai visto nessuno dei film lo conosce. La trama si aggancia al precedente capitolo e non ha un finale conclusivo, quindi preso come film a sé non ha molto senso. Regala battaglie avvincenti e la presentazione di nuovi importanti personaggi.
Schiacciato fra due giganti, diventa colonna vertebrale di una struttura possente che, malgrado appunto la collocazione, non ha da temere la concorrenza del capostipite o del gran finale. Lucas si fa più smaliziato, la storia più cupa e intrigante e l'intera vicenda si mantiene sui livelli altissimi del primo episodio. Fantastiche le ambientazioni su Hoth, Bespin e Dagobah dove un nuovo amico attende Luke Skywalker per continuare la sua istruzione. Ottima fantascienza non fine a se stessa.
Episodio 5 si presenta più pieno rispetto al 4 e completa l'ottima introduzione all'universo di Star Wars del predecessore. Si avverte la sensazione di una scrittura più ruspante, in modo particolare nei duetti, in cui emergono i personaggi già noti e ne compaiono di nuovi e incisivi (Yoda e lo zen della Forza). È tuttavia la figura mitologica di Lord Fener quella che ne risulta più accresciuta, grazie in particolare a uno dei colpi di scena più famosi della storia del cinema.
Il più cupo, il più tenebroso, il più complesso dell'intera saga lucasiana. L'incipit su Hot con gli AT-AT imperiali, Luke e Yoda sul paludoso pianeta Dagobah, il duello tra Darth Vadher e Luke sul ponte sospeso nelle tenebre con rivelazioni sconvolgenti di parentela. Yeti carnivori, lo svisceramento di un Tauntaun, l'apparizione olografica del diabolico Palpatine, il Millenium Falcon all'interno del vermone: momenti di grandissimo fantacinema orchestrati abilmente da un Kershner in stato di grazia stellare. Uno dei più alti vertici del cinema di SF in assoluto.
MEMORABILE: Yoda a Luke: "Ecco perchè hai fallito"; La città sulle stelle di Lando Calrissian e conseguente tradimento; Ian Slo ibernato nella graffite; Il duello.
Uno dei casi il cui il sequel batte l'originale. Lucas conserva le redini della produzione ma passa la regia al modesto Kershner: se ciò non incide sulla qualità del prodotto, il merito non è da attribuirsi solo ai progressi che consentono effetti speciali assai migliori. Lo sceneggiatore Kasdan arricchisce infatti la trama con nuovi personaggi come quello paradossalmente umanissimo di Yoda e soprattutto fulmina gli spettatori con una formidabile agnizione. Alzi la mano chi non ha provato allora un brivido di piacere a quel "Io sono tu padre!".
MEMORABILE: Gli elefanti meccanici; l'ibernazione di Ian Solo; il duello con le spade laser fra Luke e Darth Vader ed il colloquio finale fra i due
Malgrado l’effetto sorpresa sia svanito, la saga prosegue alla grande riuscendo addirittura a migliorarsi in alcuni punti; la trama è costruita a dovere e sia i colpi di scena sia il susseguirsi degli eventi è architettato nella maniera giusta, non concedendo pause e stimolando la curiosità. Gli effetti speciali, assolutamente all’avanguardia per l’epoca, fanno il resto, dando un respiro ampio come non si era mai visto prima alle battaglie galattiche. E poi entra in scena Yoda!
Curioso come il capitolo più bello dell'intera saga non sia diretto da Lucas ma da un ispiratissimo Kershner. C'è da dire che le migliori intuizioni di sceneggiatura e i colpi di scena epocali sono tutti condensati in questi 120 minuti di emozioni pure. Complessi edipici, amore, amicizia, azione e la rivelazione più citata della storia del cinema compongono la summa assoluta della saga lucasiana e la consegnano all'olimpo degli indimenticabili. Grande tensione emotiva e un finale memorabile, sospeso e incerto completano l'opera.
MEMORABILE: La rivelazione di Vader a Luke; La grandiosa battaglia su Hoth.
Non era affatto semplice fare peggio di Guerre stellari, eppure Kershner ci è riuscito. Ridicoli scontri con yeti alieni, vermi giganti che inghiottono astronavi e tante (troppe) tediose battaglie che non suscitano il benché minimo interesse. I pochi dialoghi presenti sono imbarazzanti. Il massimo è poi raggiunto da una sorta di muppet verde che non ha neanche il pregio di far ridere, ma si prende terribilmente sul serio dispensando grandi verità degne del mago Otelma. La fantascienza è un'altra cosa, il fantasy pure.
Interlocutorio (perché apre e chiude in medias res) ma istitutivo (perché lancia la struttura seriale, dà rotondità a personaggi e relazioni) riposa su uno dei colpi di scena più clamorosi della storia del cinema: attorno la narrazione digrada in rivoli episodici, bacini ricolmi d'ombre in cui prende corpo il lato oscuro della Forza, mentre l'impianto immaginale viene portato a perfezione da sequenze altamente visionarie e spettacolari (anche fini a se stesse). Cupo e spettrale, vive di un senso d'incombenza che resta sospeso nel finale: un arduo passaggio di consegne per il capitolo a venire.
Questo secondo capitolo pare abbandonare l'atmosfera puramente fantasy del precedente per dare maggior profondità ai personaggi e per gettare benzina sul fuoco della narrazione. Meno balocchi - bellissimi, sia chiaro - e più introspezione. Solo continua a oscurare il giovane Luke che trova la forza, grazie al malefico Darth, per potersi riprendere lo scettro di primadonna. Di contorno Lando, le mirabolanti avventure spaziali e il piccolo Yoda. La miccia della curiosità è accesa.
Un secondo episodio che regala ciò che ci si aspetta da un degno successore del primo film, mantenendo tutti i suoi aspetti (buoni e "cattivi"). Ovviamente indimenticabile il nuovo personaggio di Yoda e il suo pianeta che sembra uscito da uno scenografia di un parco divertimenti. Abbastanza standard il resto, ma ottimi gli intrecci che prende la trama.
La saga prosegue con un cambio di regia (che riesce a mantenere inalterate le atmosfere del primo capitolo) e l'introduzione di un personaggio-chiave, ossia Yoda, maestro Jedi in esilio che tenta di completare l'addestramento di Luke. Tanta azione e tanto divertimento, con l'ormai leggendario colpo di scena finale tra il giovane apprendista e il consumato (in tutti i sensi) braccio destro dell'Imperatore. La storia continua ad appassionare e intrattenere, sempre gradevoli le incursioni di Guinness. All'altezza.
MEMORABILE: L'incontro con Yoda, Dart Fener\Vader che appare seduto al tavolo nella sala della stazione di Lando; Lo scontro tra Luke e Fener.
Se Guerre Stellari era una sorta di "Arrivano i nostri", questo film segna la rivincita dell'Impero del male, grazie anche alle rivelazioni sull'identità di Darth Fener e al destino riservato a Harrison Ford. Certo, c'è anche l'allenamento di Mark Hamill per diventare un jedi sul pianeta dove si è nascosto il piccolo maestro Yoda, ma è il suo confronto con Darth Fener nella città spaziale di Lando Carlissian che vale la visione. Finalmente vediamo, per brevi minuti, che faccia ha l'Imperatore, cupo e bellissimo.
Con un budget più cospicuo ed effetti speciali migliori, questo secondo film della saga è tecnicamente più valido e spettacolare dell’episodio originario pur ricalcandone lo svolgimento con minor vivacità. La battaglia sul pianeta ghiacciato è molto suggestiva, meno le scene dell’addestramento di Skywalker e il finale che replica l’ormai consueta battaglia con le spade laser. E poi al cinema sarebbe auspicabile vedere un’opera che non inizia con il riassunto della puntata precedente e termina con un sottinteso “to be continued”.
MEMORABILE: Luke prigioniero del mostro Wampa nella caverna di ghiaccio; La rivelazione finale della vera identità di Dart Fener; La città-nuvola.
Il miglior episodio della trilogia originaria. Trama ben strutturata con ottimi colpi di scena, tra cui quello finale. Ben girato e interpretato, è dotato di una colonna sonora notevole; indimenticabile la Dart Fener’s march. Originale l'ambientazione e notevoli le astronavi imperiali. Eccellenti gli effetti speciali (la battaglia nella neve consente una immedesimazione totale: sembra di stare sui caccia ribelli...).
MEMORABILE: Il duello tra Dart Fener e Luke Skywalker; La battaglia nella neve.
Ridicolo, e infatti oggetto di decine di parodie. Ridicolo l'assalto sui ghiacci (potevano partire da ancora più lontano, eh, nemmeno gli indiani in Ombre rosse), ridicola la stanza con la tavola, ridicola la grafite, ridicolo che Luke vada a duellare proprio su quel ponte, ridicolo che lo recuperino proprio là sotto (e perché?). Se la Forza dà tante informazioni, perché non "sentono" Vader, e se invece non le dà, come fanno a salvare Luke due volte? Accettabili gli effetti speciali, considerando quel che hanno speso.
MEMORABILE: Nella scena finale Lando indossa i vestiti da cowboy di Solo, senza alcun perché.
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DiscussioneZender • 29/11/10 18:35 Capo scrivano - 47701 interventi
Beh, come l'impero non ce n'è, nel suo curriculum. Film che col tempo si è guadagnato un bello status di cult a dispetto del fatto che sia un seguito e anzi il "film di mezzo" di una trilogia. Merito anche suo.
Un punto in più a zenderino che rafforza le 4 palle del Marcel al mio preferito (in assoluto) della saga di Star Wars
DiscussioneZender • 12/02/13 11:40 Capo scrivano - 47701 interventi
Dammene mezzo in meno Buio, gli ho messo 3 e mezzo :), per quanto possa capire il 4 del Marcel e il fatto che sia il tuo preferito (lo è molti fan della saga). Comunque in Bluray è sensazionale.
HomevideoZender • 12/02/13 11:43 Capo scrivano - 47701 interventi
Assolutamente spettacolare il blu-ray della 20th Century Fox. Perfetto l'audio italiano d'epoca restaurato in DTS 5.1, meraviglioso il trattamento riservato alle immagini. Anche questo sembra girato ieri! Incredibile Lucas! Un bd per quanto mi riguarda senza un solo difetto (anche se poi ce ne saranno, magari legati al fatto che è la versione taroccata da Lucas del film, questo non lo so)!
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (mercoledì 11 febbraio 1987) di L'impero colpisce ancora:
DiscussionePanza • 28/05/15 18:01 Contratto a progetto - 5201 interventi
Il titolo è L'Impero colpisce ancora
Note:
Sequel di "Star Wars - Guerre stellari". Aka "Star Wars: Episodio V - L'impero colpisce ancora" ("Star Wars: Episode V - The empire strikes back").
HomevideoRocchiola • 7/05/19 08:35 Call center Davinotti - 1236 interventi
Il cofanetto di 9 bluray pubblicato dalla Fox nel 2015 contiene i sei film e tre dischi con oltre 40 ore di contenuti speciali. La qualità audio-video dei film, compresi quelli più vecchi, è davvero eccellente.