Distopia adolescenziale bigbrotherizzata che ingloba senza sete filologica mitopoiesi ellenica, panem et circenses romani e tutta una tradizione cine-letteraria che va da Orwell a Bartel passando per Battle Royale e L'implacabile. Rispetto alla tiritera anodina del fanta-mainstream l'amabaradam futuristico resta secondario, lasciando spiragli a quel po' di descrizione contestuale e psicologica. Nel subisso di banali sdolcinatezze twilightiane s'alza a pelo d'acqua la scontata ricodifica metaforica della società odierna, governata a bacchetta dalla sciacallesca catalizzazione massmediatica.
Fantascemenzucola vietata ai maggiori (ma non è una buona giustificazione) che ricicla a tutto spiano con l'aggravante del contagio Twilightesco. L'unica speranza è che l'epidemia si blocchi, o per la settima arte sarà davvero la fine. La prima metà, con la preparazione e i personaggi del grande carrozzone mediatico, è maldestra e malamente caricaturata. Mentre nella seconda se non altro c'è azione, sprecata però da banalità assortite e fortune ultrasfacciate della protagonista (migliaia di alberi e lei fugge su quello col nido di vespe da usare come arma...). Misero, quanto inutilmente lungo.
MEMORABILE: Il nero, nemico, ma poi salvatore della protagonista grazie al solito megafondoschiena dell'ultimo secondo.
Mi aspettavo di più, ma se non altro il film mantiene la promessa di un prodotto commerciale, senza guizzi ma ben girato. Molto buona la prima parte con la preparazione, dove la descrizione del mondo post apocalittico e della gara fra distretti ricorda L'implacabile; più banale la seconda d'azione, con sottotrama amorosa figlia della generazione di Twilight. Buono il ritmo, ottimo il cast in cui spiccano Harrelson, Tucci e il vecchio leone Donald Sutherland (i ragazzi fanno quel che possono).
Spacciato come film per ragazzi serio e dagli “alti” intenti pedagogici, è in realtà un minestrone abbastanza insapore, che scopiazza a tutto spiano da ogni dove: la letteratura di genere (Orwell ma non solo); cinema (su tutti The running man); addirittura dalla letteratura greca. C’è poi la solita solfa del panem et circenses, la storiellina amorosa da latte alle ginocchia. Il tutto è difficilmente digeribile poiché francamente troppo puerile e prevedibile oltre che eccessivamente lungo (135 minuti: ma scherziamo!). Brava la Lawrence e poco altro.
Tratto da un romanzo di successo, questo film ha come unico punto di forza l'interprete femminile, quella Jennifer Lawrence che, in X-men: l'inizio, aveva sostituito Rebecca Romjin nei panni di Mystica. Il resto è un lungometraggio per adolescenti, dove la fantascienza si mescola ai reality show, che ha ben poco da offrire al pubblico variegato. Questo è un gioco di morte, dove la crudeltà non viene mai mostrata fino in fondo. Non è che volessi un splatter, ma una storia più cupa sì. Jennifer Lawrence è un'arciera col cuore, ma non basta. Due.
MEMORABILE: Le interviste del presentatore Stanley Tucci ai concorrenti in gara; Donald Sutherland fa il dittatore.
Hunger games corre dritto, fin quasi all'arrivo, sul filo del rasoio; sembra che da un momento all'altro possa precipitare nel baratro dell'anonimato o improvvisamente cogliendo tutti i sottotesti che semina per strada, possa spiccare il volo. Invece mantiene questo suo precario equilibrio fra banalità e rimandi alla (allucinante) realtà. Purtoppo l'equilibrio il film lo perde nel finale, ed è un botto fragoroso, superficiale e forzato oltre ogni dire.
Va preso per quello che è: un filmetto di intrattenimento, non originalissimo, con più di un passaggio forzato (quante volte ho detto "che cu*o!" di certo non riferendomi al fondoschiena della protagonista?). Ad aspettarsi di più si rimarrebbe inevitabilmente delusi, anche se l'estremizzazione del mondo dei reality non è male.
Tratto da un ciclo letterario di grande successo, Hunger games è stato realizzato in modo indiscutibilmente professionale, curando parecchio la ricostruzione ambientale e affidando la regia all’autore di film non trascurabili e non certo per adolescenti. L’elemento più riuscito è decisamente la scelta della protagonista, una delle attrici più promettenti della sua generazione. Il film paga tuttavia alcuni momenti di stanca, nei quali il ritmo non risulta impeccabile. Si tratta tuttavia di un' opera tutto sommato godibile.
I combattimenti pubblici all'ultimo sangue per divertire-controllare il popolo li avevano già inventati i Romani migliaia di anni fa. Nemmeno su pellicola sono una novità (vedi Rollerball, giusto per citare il primo che mi viene in mente). Il film quindi, pur ineccepibilmente realizzato, non riesce a dire davvero nulla di nuovo. L'unico inquietante brivido viene dal fatto che, in fondo, lo spettatore si diverte guardando questo gioco al massacro, esattamente come il "popolino" del film. Non male, ma speriamo che il sequel dia più sostanza...
Eccellente confezione, patinatissimi personaggi, look con acconciature versione Arancia meccanica e situazioni alla Implacabile. Infanti e adolescenti come fosse Il signore delle mosche parte seconda e nulla più. Nessun colpo di scena, scossa, sobbalzo. Tutto va come deve andare, come direbbe Max Pezzali. Lunghetto oltremodo, non tedioso, ma pura esplosione di colori ben miscelati e nulla più.
Prodotto commerciale ma godibile. Si poteva osare di più in questa estremizzazione dei reality in una distopica società del futuro, soprattutto perché non si percepisce un granché del fine di questi "Hunger games" (commerciale? sociale? sembra che la cosa venga completamente nascosta allo spettatore, forse per essere giocata nei futuri episodi). Ottima l'interpretazione della protagonista femminile, Jennifer Lawrence.
Tipico prodotto distopico à la Battle Royale, che mette da parte la fantapolitica (e non è sempre un male, visto che evita degli strafalcioni) per concentrarsi sul gioco al massacro, sulle orme di Rollerball e L'implacabile. Il lato visivo, patinato e variopinto, è curato e funzionale. Del cast giovanile si ricorda la Lawrence protagonista, mentre fra gli adulti si possono annoverare Harrelson, Sutherland compassato e Tucci truccatissimo. Ridurre un po' la durata non avrebbe guastato.
MEMORABILE: Le interviste ai concorrenti; La telecronaca.
In genere l'intensità del battage per reclamizzare un film è chiaro sintomo della sua scarsa qualità e questo film non fa eccezione alla regola. Da subito appare evidente il richiamo a un'altra opera (Battle Royale) e da questo confronto comunque ne esce sconfitto. La Lawrence è praticamente (a voler essere magnanimi) quasi al di sotto del minimo sindacale, per non parlare degli altri attori (eccezion fatta per il solito Tucci). Mediocre e banale con un finale ridicolo.
Nel mondo del futuro, i poveri vestono finto povero dignitoso ed i ricchi hanno lo stesso stilista di Lady Gaga e un parrucchiere che si fa d'acido. Ogni anno si organizzano giochi tv ad eliminazione che sembrano la riedizione alla camomilla di Battle Royale, con il sangue tenuto fuori campo per non impressionare gli spettatori impressionabili. Fra l'amazzone con il miglior look ed il suo partner, uno svenevole biondino, nascerà l'amore che omnia vincit? Film pensato per adolescenti con pruriti ormonali, troppo lungo, troppo prevedibile, troppo leccato, troppo...
MEMORABILE: Harrelson esibisce una parrucca a tetto di paglia, il povero Tucci una crocchia blu, Sutherland deve aver detto "quella cosa rosa no, neppure morto"
La bellezza mozzafiato della Lawrence è riuscita a rendere gradevole quest'opera indirizzata soprattutto a un pubblico di teenager. Il regista gira con mestiere, allontanandosi dalle proprie caratteristiche che aveva dimostrato in precedenza (Seabiscuit, Pleasantville), offrendo allo spettatore inquadrature poco ricercate. La sceneggiatura non è pedestre, ma si attesta su livelli mediocri e i dialoghi hanno un impatto emotivo semplice ed elementare. Più curioso il ruolo dell'istrionico Tucci rispetto a quello dell'imbalsamato Sutherland.
La versione edulcorata di Battle Royale è un film girato fin troppo bene (in pellicola e con una meravigliosa fotografia) per quel che ha effettivamente da dire. La critica socio-media-fantascientifica è banale, quando si entra nel vivo dell'azione la sceneggiatura sembra scritta come se la vita della bravissima Jennifer Lawrence fosse stata davvero a rischio; non si teme per la sua incolumità neanche per un secondo aumentando solo l'odio per quest'ingiustificata aura di santità che il personaggio si porta dietro. Si fa guardare e dimenticare.
Il film scopiazza da diversi altri, su tutti L'implacabile (nettamente superiore sia per le atmosfere che per il senso di ribellione alla dittatura). La copia, però, è piena di errori: non c'è mai tensione, la storia d'amore è mielosa e scontata e il finale pietoso. Non c'è spessore, i protagonisti lottano solo per salvarsi la pelle ma non dicono o fanno mai niente contro una dittatura che estraendoli a caso li costringe a uccidersi. Qual è il senso del film? Raccontare una storia d'amore condita con un po' di azione? Mah.
Soggetto francamente troppo abusato per convincere. C'è davvero di tutto all'interno di questo film: dallo spirito olimpionico in stile Grecia si passa a temi futuristici in stile Rollerball con abbondanti spruzzate Orwelliane. Ma troviamo anche temi tratti da Giochi di Morte, L'implacabile e addirittura Mad Max. Ross evidentemente in difficoltà dirige male levando pure quel poco di pathos negli scontri sanguinari visto che le immagini sono così veloci che non si vede proprio nulla. Cast deludente con la Lawrence unica nota positiva.
Dal punto di vista tecnico è ineccepibile, come molti dei film a grandi budget di oggi. Si vede, che sotto sotto della qualità c'è: la prima parte risulta interessante e meno scontata dal previsto (il reality-show, gli sponsor, tutte le interviste ecc.), attingendo anche credibilità del punto di vista fantascientifico. Poi, come facilmente intuibile, perde di qualità nella seconda parte, quella dell'arena e dei combattimenti, risultando perciò attento alle esigenze di un pubblico molto giovane. Comunque, meno ruffiano di quanto pensassi.
Veramente difficile da digerire questo polpettone fantascientifico per teenager. Oltre all'eccessiva lunghezza, nel film, si registrano momenti di interminabile stanca. L'azione è limitata alla seconda parte del film ma la ricostruzione da Love story di alcuni momenti fa scivolare tutto nel patetico. Possibile che non si potesse fare di meglio? Il sospetto è che questo genere di film sia arrivato a un punto di non ritorno. Pessimo.
Fumettone fantascientifico provvisto di finale scontato e situazioni già viste; tuttavia il ritmo non è malvagio, anche se penalizzato da un'eccessiva lunghezza. La Lawrence è valida e intensa nonostante la storiella d'amore appaia totalmente adolescenziale. Sempre magnetico il grande Sutherland.
Hunger Games è la copia commerciale per adolescenti del giapponese e ben più violento Battle Royale. Indubbiamente è un film ben girato con ottimi effetti speciali e una bravissima Jennifer Lawrence, pecca però un po' di lentezza soprattutto all'inizio, prima che comincino i giochi. Ovviamente bisogna tenere conto che si è davanti a un blockbuster per adolescenti, quindi non bisogna avere grandi pretese. Resta insomma un film godibilissimo.
I giovani dei paesi poveri dovranno lottare tra loro fino alla morte per i ricchi che si godranno lo spettacolo. Trama completamente decontestualizzata; ci si chiede dove, quando e soprattutto perché, ma a quanto pare è da prendere così, senza domande. Film scontato, con scene d'azione poco avvincenti e col sangue censurato. Aggiungi una storia d'amore stucchevole e avrai un film da evitare. Successo inspiegabile, anche per il pubblico adolescente. Si salva solo la protagonista.
Deprimente fantapolpettone per adolescenti evoluti, che rumina idee vecchie come il cucco, incapace di portarne una a digestione. Centrifugando il mito di Minosse, Stephen King e Battle Royale nel contenitore di una frusta distopia orwelliana, l'intrattenimento arranca per 135 elefantiaci minuti. Il delirio scenografico, che vorrebbe alludere alla vacuità dell'impero dei mass media, è solo baracconesco e trash. Cast rimpolpato di vecchie volpi come in un catastrofico anni '70. Morti fuori campo e splatter rabberciato al montaggio, per il trionfo del politically correct.
Ossimoro. Si può definire in una sola parola il qui presente filmetto campione di incassi. E' un film che vorrebbe essere sovversivo ma tenta di esserlo utilizzando proprio il suo contrario, ovvero una messa in scena e uno svolgimento che più commerciale non si potrebbe. Ross gira bene ma non c'è un secondo della pellicola in cui batta terreni anche solo un pochino al di là della logica dell'entertainment di massa per ragazzini. Ed è un peccato perché la Lawrence rende bene il suo personaggio e l'estetica non è per niente da buttare.
Il concept di Hunger Games è banale e abusatissimo, ma non è questo il problema. Anche l'idea più scontata può risultare vincente, se sorretta da uno stile degno. Il film, purtroppo, non osa abbastanza, non possiede guizzi creativi o momenti d'intensità. Riesce giusto a destare un minimo di aspettativa per i "giochi", salvo scoprire che sono la parte più noiosa dell'intero film. La violenza tanto decantata dal concept risulta sciapa e quasi tenera nella sua ingenuità. Brava la Lawrence. Noioso.
MEMORABILE: Tucci conciato come un fenomeno da baraccone: fastidioso da guardare.
Più fantastico che fantascientifico: se cercate dialoghi brillanti e grandi interpretazioni avete sbagliato film, anche se Harrelson ce la mette tutta per alzare la media. La prima parte, con il delinearsi dei personaggi e del mondo in cui si muovono funziona bene, i giochi in sé hanno invece sviluppo e finale piuttosto prevedibili. È un prodotto indirizzato agli adolescenti e si vede, tuttavia è ben confezionato a livello visivo e può intrattenere. Qualche sforbiciata avrebbe giovato.
Nel futuro distopico il Grande Fratello è una carneficina fra i sorteggiati dei distretti che compongono la Nazione. Chi vince, sopravvive; e tutto è trasmesso a reti unificate. Il soggetto ci sarebbe, ma la realizzazione paga la scarsa ispirazione degli sceneggiatori che, malgrado la durata eccessiva, corrono troppo. Mancano atmosfera e mistero. L'esito è un polpettone senza capo né coda, nel quale si impantano anche gli attori al minimo sindacale. Forse qualche prurito adolescenziale, ma niente più.
Al di là degli aspetti ludici e spettacolari, della buona recitazione dei personaggi e dei tanti effetti speciali, Hunger Games è una grande metafora in-volontaria del mondo reale, dove al posto di Capitol City e i dodici/tredici distretti potremmo mettere gli USA e il resto del mondo ma, volendo, in avvenire, qualsiasi potenza dominante e i paesi assoggettati. Insomma, un messaggio sottotraccia, ma non troppo, molto più inquietante, politico. Un avvertimento che prima o poi tutti gli imperi sono destinati a tramontare e la vendetta degli schiavi potrebbe essere molto feroce.
Per essere un film di fantascienza distopica per ragazzi, questo "Hunger games" tiene botta e, grazie anche a un cast stellare capitanato dalla Lawrence, riesce a intrattenere e dire la sua. Di certo non sono né la regia né gli effetti visivi a colpire, quanto piuttosto le dinamiche di sceneggiatura che prevedono una serie di colpi di scena che rivitalizzano i pochi momenti di stanca. Ottimo anche l'utilizzo delle musiche, sempre presenti, che scandiscono le varie situazioni, da quelle più action fino a quelle più drammatiche. Non male, in definitiva.
Distopico? No. Film per ragazzi? Neanche per sogno. Al netto del fatto di essere adattamento di un romanzo di fantascienza destinato (forse) a quel pubblico, il film è troppo ben realizzato per rimanere confinato da un'etichetta che già mal si adatta al libro. In fondo si tratta della ripresa di temi di un cinema visionario ma non troppo (a cominciare da Rollerball) valorizzato dalla scelta di Ross di sublimare certi aspetti (la dicotomia metropoli/periferia, i circences nella società plutocratica, la TV sempre più dominante). Ciò che rende il suo finale perfetto e inutili i seguiti.
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Cotola, questa spoilerata non la dovevi fare...
Hai guastato la sorpresa a tutti :(
DiscussioneZender • 13/05/12 08:15 Capo scrivano - 48365 interventi
Esatto, è proprio come dice il buon Cotola: io infatti non ho visto il film e mi sarei, grazie a lui che mi ha messo in guarda scrivendo SPOILER, evitato di leggere che l'assassino è il maggiordomo. Purtroppo per capire l'esempio adesso lo so anch'io e non potrò più vedere Hunger games...
Capito...io avevo usato il tag HIDE.
Comunque, dicevo (non che fosse 'sto gran pensiero ma sentivo il bisogno di dirlo) che
SPOILER
quando già immagini che, a meno di qualche colpo di scena comunque negli ultimi minuti, l'eroina si salverà, certe scene perdono ovviamente in tensione
SPOILER
e comunque d'assassino ce n'è più d'uno :p
DiscussioneZender • 14/05/12 20:44 Capo scrivano - 48365 interventi
Disponibile in alta definizione (2 Blu-Ray Disc + Copia Digitale) dal 18/09/2012 per Warner Home Video:
DATI TECNICI
* Extra Preparing for The Games: A Director’s Process
Dialogo con Gary Ross e Elvis Mitchell
Propaganda Film
Archivio Marketing (Poster Gallery, Photo Gallery, 3 Theatrical Trailers)
Copia Digitale
Game Maker: Suzanne Collins e il fenomeno Hunger Games
Lettere dal Rose Garden
Controlling the Games
DiscussioneDaniela • 14/01/14 14:44 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Notiziona:
Il 16 gennaio prossimo esordirà nelle sale italiane Angry Games – La ragazza con l’uccello di fuoco, la parodia di Hunger Games diretta dagli stessi registi che hanno realizzato le parodie di Twilight (Mordimi) e 300 (3ciento chi l’ha duro la vince).
Non so voi, ma io non vedo l'ora di perdermelo, come ho felicemente perso i precedenti...