Nightbeast - Film (1982)

La fantascienza è un po' troppo per Dohler, sorta di Ed Wood degli Eighties. Pur girato nel 1982 sembra un film degli anni 50, con un mostrone alieno che si aggira con raggio laser (una evidente pistola giocattolo). C'è qualche buona scena, soprattutto la parte iniziale con l'arrivo del mostro sulla Terra, ma poi bisogna sorbirsi lunghi riempitivi con uno psicotico violentatore e un sindaco stile Lo squalo che non vuole evacuare la città. Non manca l'attore feticcio di Dohler, Stover, l'unico che nel complesso mostra di saper recitare discretamente.

Tra Alien factor e Galaxy invader, Dohler gira questa ennesima variazione sul tema "alieni precipitati sulla terra", a sorpresa tra i suoi migliori lavori; certo, parlando di Dohler va presa con le pinze, dato che siamo sempre nel low-budget a un passo dal trash, ma qui atmosfera e fotografia ricordano da vicino cose come Horror - Caccia ai terrestri e ci sono degli inserimenti di gore casereccio piuttosto gustosi. Un po' buffo il look dell'alieno - nemmeno mal realizzato - e gli effetti visivi "laser" fanno tenerezza, ma è un grindhouse da birra e popcorn a suo modo irresistibile.

Appoggiandosi a stilemi e luoghi comuni della vecchia sci-fi orrorifica di serie B, il buon Dohler scodella per meno di 15 mila dollari una poco compatta e involontariamente comica sequela di attacchi violenti, nudi gratuiti, mal riuscite gag spezza-tensione e strampalati accenni drammatici (la ragazza uccisa dall'amante e la conseguente scazzottata punitiva, un toccasana per qualsiasi fruitore del cinema brutto). Più che l'artigianalità degli SFX (non troppo parchi in materia di gore), sono la tremenda recitazione e l'assurdo montaggio a far sognare i trash-seeker. So bad it's nice.

Una navicella con a bordo un alieno privo di buone intenzioni si schianta nelle foreste di un paesino nord-americano seminando il terrore. Dohler scrive, dirige e monta uno sci-fi horror dove praticamente non succede mai nulla: la caccia al mostro da parte dello sceriffo e i suoi non concede null'altro che una manciata di side story senza capo né coda. Recitato malamente, dagli effetti prostetici raffazzonati e con qualche nudità gratuita: il classico, pessimo z-movie dei primi Ottanta, da guardare assonnati la domenica pomeriggio per godere della sua sognante innocenza.

La psychotronia mobile di tarda notte egidata Troma ci fa ravvicinatamente incontrare un King Kong gigerian-lovecraftiano come l'avrebbe plasticosamente e pupazzosamente allucinato Corman, sceso dalle stelle con l'intento di farcele vedere. E per l'estasi del driveiner il contacadaveri dà subito di matto (12 morti nei soli primi 15'!) dando al gore quel che è del gore, bimbi inclusi, tra suoni/luci da videoarcading. Poi pianta le tende un assestamento lewisiano filleroso che guasta una festa tutto sommato ben riuscita per i voluttuosi della sottomissione a uno schermo weirdominatrix.