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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Return of the jedi
Anno: 1983
Genere: fantascienza (colore)
Regia: Richard Marquand
Note: Secondo sequel di "Star Wars - Guerre stellari". Aka "Episodio VII: il ritorno dello Jedi".
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L'IMPRESSIONE DI MMJ
Per l'episodio conclusivo della prima trilogia, Lucas chiama alla regia Richard Marquand e si fa aiutare - per la sceneggiatura - da Lawrence Kasdan (che già aveva reso al secondo capitolo un servizio notevole). Ovvio che centrale nel film sia il rapporto padre-figlio, destinato a chiudere degnamente una trilogia già passata alla storia del cinema. Forse per questo si sono un po' trascurati gli altri aspetti, con la storia che innegabilmente perde in parte il suo fascino quasi mistico per lasciare spazio all'azione e alla solita schiera di pupazzi. Si va insomma verso una direzione sempre più orientata al divertimento spettacolare....Leggi tutto Esemplare in questo senso le famose scene sugli scooter volanti tra gli alberi di Endor, riproposte più volte e fiore all'occhiello di un film che comunque può offrire molti altri momenti riusciti. Eppure lo spirito vero che aveva fin qui animato la saga sembra irrimediabilmente perduto: Harrison Ford e Carrie Fisher sono ridotti a poco più che guest-star, nemmeno animatori dei consueti simpatici battibecchi, le maschere si fanno troppo numerose e gli Ewoks sono orsetti pelosi che sembrano creature più disneyane che lucasiane (non per nulla protagonisti di ben due spin-off derivati dalla saga). Restano intatte la magia degli scontri spaziali (commentata dalle immancabili note ideate da John Williams) e l'accuratezza delle scenografie, mentre via via vengono perfezionati un po' tutti gli effetti speciali. Ma il lato oscuro della forza ha perso il suo magnetismo, pare ricondotto a una logica semplicistica e a personaggi “solari” semi-fumettistici. I dialoghi perdono di consistenza, l'ironia latita. Se non fosse per la professionalità degli autori, per la convinzione e la fede del padre-padrone George Lucas, forse non si potrebbe parlare di una conclusione degnissima...
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- Un film straordinario, quasi perfetto!:
Metuant - Grande esempio di cinema:
Greymouser, Almicione, Tarabas, Rambo90, Rigoletto, 124c - Davvero notevole!:
Marcel MJ Davinotti jr., Stubby, Puppigallo, Fabbiu, Bruce, Paruzzo, Belfagor, Modo, Piero68, Ryo, Xamini, Minitina80, Magi94, Jdelarge, Aco - Quello che si dice un buon film:
Caesars, Galbo, Cotola, Tomslick, Aal, Mickes2, Zender, Stelio, Vito, Daniela, Viccrowley, Smoker85 - Non male, dopotutto:
Buiomega71, Saintgifts, Rebis, Rocchiola - Mediocre, ma con un suo perché:
Sadako, Redeyes - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Michdasv
Ed eccoci giunti al terzo episodio per la conclusione di questa saga strepitosa. Nonostante non sia affatto male, questo ultimo film non può essere paragonato ai primi due. Dopo un inizio esplosivo (che riprende da dove era finito il film precedente) la parte centrale e conclusiva (combattimento finale escluso) sembrano più una favoletta per bambini, con l'inserimento della tribù degli Ewoks. Comunque con questo episodio si chiude una delle saghe più avvincenti del secolo, che verrà poi ampliata nel 2000.
Si dice che non doveva essere Marquand il regista, ma Lynch. Ancora oggi non si sa quanto di vero ci sia in questa leggenda, ma di certo le cose sarebbero andate diversamente... Capitolo conclusivo della prima trilogia di Star Wars, deludente da qualsiasi punto di vista. Ormai i ruoli sono ben definiti ed è ovvio fin dall'inizio che dovrà esserci l'happy ending. Viene ulteriormente rovinato dalla riedizione, con l'eliminazione del sonoro originale della festa nel villaggio Ewok, un peccato.
Il più pirotecnico, spettacolare e effettistico della prima trilogia. Forse si è un po' persa la magia dei predecessori, ma ritmo, azione e interpretazioni ancora da applausi consentono a questa pellicola di concludere degnamente la saga fantastico-fantascientifica (si va dalla dimora di Jabba, spietato fancazzista festaiolo, alla luna boscosa di Endor, attorno alla quale ruota la Morte Nera). Gli unici a lasciare un po' perplessi sono gli Ewoks (più che orsetti combattenti, sembrano peluches). La scena sulle moto sprinter è fenomenale, ma ce ne sono diverse. Più che godibile.
MEMORABILE: Indimenticabile quando Fener mostra il suo volto al figlio.
Capitolo conclusivo della trilogia dove la spettacolarità, se possibile, è ancora maggiore rispetto ai film precedenti. Non ci sono comunque grosse novità rispetto al passato e chi ha apprezzato i primi capitoli non potrà non gradire anche questa puntata. Gli ewoks, simpatici pupazzetti che poco hanno da spartire con le altre creature della saga, saranno protagonisti di una serie di tre film a loro dedicata. Il regista Richard Marquand dirige con professionalità ma abbastanza anonimamente. Tre pallini, forse, li merita anche questo capitolo.
Conclusione della prima serie dedicata alle Guerre Stellari di Lucas (in realtà la seconda cronologicamente) diretta da Marquand ma in realtà "figlia" del talento di Lucas. Il film segue i canoni narrativi dei precedenti episodi ma sembra in realtà svolgersi in tono un po' minore salvo che nel finale dove il tema del conflitto padre-figlio riporta in alto la tensione drammatica concludendo in bellezza la serie.
Conclusione della trilogia originale e dell'intera saga, vanta una profondità maggiore dei primi due capitoli e una ricchezza di situazioni davvero notevole. Certo, si vede dietro a tutto la volontà di attirare quanta più gente possibile, ma è un gran bel vedere comunque. I momenti memorabili sono molti, a cominciare dall'emozionante battaglia finale ma anche del contemporaneo duello. Il finale rimaneggiato si riallaccia con la nuove trilogia. Cult, come i suoi predecessori.
MEMORABILE: Il duello con colpo di scena finale.
Ultimo capitolo di un'iniziale trilogia,cui poi si aggiungeranno altre tre pellicole,
che si mantiene sui buoni livelli dei lavori precedenti. La storia è discreta, il livello di coinvolgimento è buono ed il divertimento non manca. Bello il colpo di scena finale. Molto godibile.
Conclusione più che degna della trilogia (o dell'intera saga) ma, in sostanza, paragonato ai due precedenti, si ha un sostanziale indebolimento narrativo: gli scontri nelle foreste degli Ewok sembrano molto più riempitive che altro; Harrison Ford ha una parte più contenuta del solito; ma ambientazioni e scontri stellari sono ancora di livelli alti. Ma è giusto che sia così: questa è la conclusione, la parte più piena e avventurosa è già passata, resta lo scontro (non solo con spade laser) tra padre e figlio.
Valida chiusura della saga stellare, più o meno a livello dei due precedenti episodi. Forse c'è meno attenzione ai dialoghi, ma è divertente, fantasioso e molto avventuroso, con tanta azione, ritmo ed ottimi effetti speciali. Regge assai bene il passare degli anni.
Ancora un cambio di guardia alla regia per la conclusione della saga di guerre stellari: Marquand ci mette buon mestiere al servizio di una scorrevole sceneggiatura, ed ha il vantaggio di poter campare sugli allori dei primi due episodi, con personaggi ormai ben caratterizzati e amati dal pubblico. Anche il comparto SFX è più evoluto rispetto ai precedenti. Niente di trascendentale, quindi,. ma ottimo cinema fantastico.
Carrie Fisher HA RECITATO ANCHE IN...
Si giunge infine al confronto finale tra Male e Bene. Peraltro questo avviene all'interno di una pellicola in cui ci sono altri (impietosi) confronti narrativi: il personaggio di Luke (fulcro del film), appiattito dal nient'affatto eccelso Mark Hamill, viene letteralmente sovrastato dall'innegabile oscuro fascino di Lord Fener; in più, ciò che succede (poco più che una bambinata) nella luna boscosa patria degli Ewoks non è nemmeno da paragonare con la dimensione epica della battaglia che nel frattempo infuria nello spazio. Meritevole, comunque.
Degna conclusione della prima trilogia, un film con più azione rispetto a L'impero colpisce ancora e che presenta il bellissimo attacco finale alla Nuova Morte Nera, ancora migliore di quello visto in Una nuova speranza. Punto debole del film l'attore Mark Hamill, che non fa risaltare quello che dovrebbe essere il personaggio chiave, Luke Skywalker.
L'ultimo capitolo della trilogia soffre di qualche peccatuccio veniale, che lo rende inferiore ai due meravigliosi predecessori. Il regista non è più Lucas e probabilmente si sente. Ma il divertimento è comunque assicurato. Alcune scene sono a mio parere memorabili: ricordo sempre con piacere il duello finale con la morte dell'Imperatore e la fine di Jabba. Un po' stucchevoli, anche se carinissimi, i pelosi Ewok.
Pur non raggiungendo il livello dei primi due capitoli, è una degna conclusione per l'epica serie fantascientifica. L'inizio coi botti e il memorabile finale sono appesantiti da una parte centrale virata più sui temi fantasy. Gli Ewoks, sebbene non siano esattamente il genere di creature che ci si aspetterebbe in un film come questo, guadagnano inevitabilmente l'attenzione e la simpatia del pubblico. Il finale presenta forti tratti edipici e un richiamo (evidenziato già dal titolo) alla conclusione de Il Signore degli Anelli.
Finisce la prima e inimitabile trilogia. Degna conclusione del trittico fantascientifico più amato. Dei tre, forse, è quello che mi è piaciuto meno, ma siamo sempre ad altissimi livelli. Mentre nel primo c'era la magia, nel secondo la cupezza, il terzo è roboante, anche se ha la pecca di essere a tratti superficiale. Forse inevitabile per chiudere il cerchio.
Si chiude in bellezza, sulla falsariga degli episodi precedenti, questa favolona avventurosa e ironica, romantica e nobile. L’ultimo capitolo è l’inevitabile resa dei conti fra il Bene (incarnato nel valoroso Luke, il coraggioso Jan, il fido Chewbe, l’audace regina) e il Male (ottima la figura dell’imperatore oltre al sempre cupissimo Fener). Ambientazioni suggestive e studio dei personaggi principali approfondito, anche se non mancano alcune cadute di stile (la festa a casa Jabba, l’invasione alla base). Comunque una signora trilogia.
Dopo il V questo è senza dubbio l'episodio migliore della saga. E ciò conferma il fatto che Lucas sia un regista poco abile, ma comunque lo scrittore della più fortunata space opera. Per questo capitolo posso ripetere lo stesso che per il precedente: il punto forte è senz'altro un buon equilibrio tra scene nello spazio e sulla terra, così come tra comicità e serietà; ciò assicura un gran divertimento. Ora posso sostenere i più accaniti fan nelle accuse mosse nei confronti di Lucas, il quale ha rovinato la saga con la nuova trilogia.
MEMORABILE: L'inseguimento nella luna boscosa di Endor; "It's a trap!".
Se si fosse ridotta la parte con gli Ewoks a dieci minuti, il film ne avrebbe enormemente guadagnato. Perchè per il resto è la degna conclusione di una grande saga, nella quale rivedo l'abilità malefica di certi scrittori come Dumas (padre) di avviluppare lo spettatore\lettore nel racconto, facendoci accettare qualunque forzatura, qualunque ovvietà. Le astuzie commerciali, a loro volta, non mancano, ma basta il grande finale per ottenere la mia resa incondizionata. PS: non so cosa avrei dato per uno spin off sulla vita matrimoniale dei coniugi Solo...
Gran finale della trilogia originale, con qualche scivolone nella melassa e in un umorismo un po' infantile (gli Ewoks son quel che sono) ma con grandissima carica emotiva per gli spettatori nonché scene spettacolari e avvincenti. La parte più interessante è ovviamente il confronto finale fra Luke, il padre e l'imperatore, magistralmente girato con una bella carica di tensione. Ottimo.
È curioso che questo sia l'unico capitolo (tra tutti e sei), successivo a Star Wars del 77, che abbia vinto l'Oscar per gli effetti speciali. In realtà sembra quasi un tributo più dovuto che meritato. Non che gli effetti siano brutti, ma non mi è sembrato certo il più adatto per la vittoria. Curiosità a parte il film scorre bene, in binari precedentemente già segnati. La sceneggiatura fa centro per l'ennesima volta e il cast, già ampiamente rodato, merita il successo riscosso. Unico neo, forse, la regia di Marquand.
MEMORABILE: Ovviamente lo storico duello padre-figlio.
Richard Marquand HA DIRETTO ANCHE...
E finisce in burletta... Dei grandi temi sottesi ai primi due capitoli rimane l'ombra. A farla da padroni qui sono Jabba e i suoi nella prima parte e i famigerati ewoks nella seconda, coi soliti noti a muoversi tra risatine e raggi laser. Luke si ritrova al tavolo delle grandi decisioni col babbo e l'Imperatore, ma dello spirito jedi resta poco (e difatti Yoda lascia). Una giostra di pupazzi ben diretta, ricca e divertente; ma priva di quell'anima che aveva fatto grande la saga, con un attacco finale che è la replica povera del primo.
MEMORABILE: Gli inseguimenti velocissimi in spacemotoretta tra gli alberi.
Discreta conclusione di una grande epopea cinematografica. La forma non è più quella smagliante dei primi due capitoli, ma il film si lascia apprezzare in diverse sue fasi, tra le quali spicca senz'altro quella nel covo di Jabba the Hut. Il punto più debole è nella parte finale e anche la spiegazione del colpo di scena del film precedente in realtà è abbastanza debole. Buono.
Il ritorno dello Jedi (di cui solo alla fine si scoprirà il riferimento) è l'ultimo, appassionante capitolo della saga di Guerre stellari. Il ritmo è molto serrato fin dall'inizio, con il fantastico inseguimento nel pianeta dei pupazzosissimi Ewok, poi rallenta per dare spazio a interessanti rivelazioni, addii e scontri verbali fra il bene e il male. Degna conclusione (?) di un'pica esalogia.
MEMORABILE: Luke apprende di non essere figlio unico; Lo "smascheramento".
Il gran finale non poteva essere un film deludente, ma paga lo scotto di molte (troppe?) similitudini con il primo film. La spettacolarità è però a livelli intergalattici e la crescita dei personaggi è migliorata film dopo film. A me spiace che Hamill o la Fisher abbiano raccolto poco rispetto al successo della serie, ma abbiamo guadagnato un Harrison Ford diventato poi una stella luminosa nel firmamento dei grandi attori. Nel film non mancano momenti di pura ilarità (il rapporto Solo-C-3PO, gli Ewoks, Chewbecca versione Tarzan).
MEMORABILE: "Tu, come tuo padre, ora sei... mio!"; Nota di merito altissima per il doppiatore di Palpatine, Alvise Battain.
Considero Episodio 6 un pelo sotto a 4 e 5. Dopo la prima parte con Jabba e la sua cricca (che definirei caratteristica), lo scenario si divide in due: da un lato Luke e il suo percorso jedi, dall'altro il rimanente manipolo di eroi su Endor assieme agli ewok. Qui il film rafforza ancora di più i suoi connotati fiabeschi e se prevale una sensazione di staticità maggiore, è il confronto tra Luke e Fener a farla da padrona e chiudere degnamente la trilogia. In ogni caso il film risulta ridimensionato, rivisto con occhi adulti.
Momenti di assoluta grandezza spettacolare all'altezza della saga (nel covo di Jabba con il lynchiano Bib Fortuna e la principessa Leila ridotta a una slave sadomaso, la corsa delle moto spaziali degli stormtrooper, lo scontro finale tra Darth Vader e il demoniaco imperatore Palpatine) che inalzano il terzo capitolo della saga classica, purtroppo affossato dai pagliacceschi e insopportabili orsetti/canidi pelosi (gli Ewoks), che riducono il potenziale a mero film per bambini che manco la Disney (taccio sulla chiusa finale). Un cult della SF parzialmente mancato.
MEMORABILE: D3BO mima le gesta avventurose intorno al fuoco; Luke Skywalker alle prese con il mostruoso Rancor; Luke e Darth Vader si apprestano a duellare.
La prima trilogia finisce leggermente in discesa poiché era inevitabile perdersi qualcosa per strada. Ciò nonostante il magnetismo rimane comunque buono e tutte le situazioni lasciate in sospeso nei precedenti capitoli troveranno il loro compimento saziando la voglia di sapere come andrà a finire. Gli scenari sono sempre ariosi e l’azione non latita, mentre lo spessore e la caratterizzazione di tutti i personaggi consegnano la saga alla storia del cinema.
In questo episodio finale si perde completamente il tono da tragedia greca dei precedenti film e si porta tutto su atmosfere più infantili e bambinesche; insomma, alla fine dei conti è solo una massa di pupazzi (per dirla alla Kevin Smith). L'aggiunta degli odiosi Ewoks fa ulteriormente perdere punti. Si salva qualche bella scena d'azione come lo scontro al pozzo del Sarlacc. E si ritrova un barlume della vecchia epicità nel finale col duello tra Luke e Fener.
Degna ma non esltante conclusione della trilogia originaria: lo scontro nel finale fra Luke e il padre costituisce un momento appassionante, vengono chiusi alcuni conti in sospeso e non mancano le sequenze altamente spettacolari come quella della corsa fra gli alberi. Per contro, il troppo spazio riservato agli orsetti di peluche rischia di far pendere l'ago della bilancia troppo sul versante fantasy rispetto a quello fantascientifico, che aveva trovato il suo magico equilibrio proprio nell'episodio precedente, il migliore di tutta la sestologia.
La trilogia classica si completa con questo episodio che risolve tutte le sottotrame introdotte nell'Impero colpisce ancora. Si parte col botto con Luke e compagni che tentano di liberare Han prigioniero di Jabba, per arrivare alla pirotecnica battaglia sulla Luna Boscosa di Endor e al confronto finale tra Luke, Darth Vader e l'Imperatore. Il divertimento e le emozioni non mancano, ma si è forse leggermente esagerato con il pupazzame assortito, che cambia totalmente l'atmosfera dopo il cupio dissolvi dell'episodio V. Una comunque degna conclusione.
MEMORABILE: L'inseguimento nei boschi di Endor; Il confronto finale tra Luke e il Lato Oscuro.
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Per i fan di Guerre Stellari (e sono tanti) non sarà difficile trovare anche in questo capitolo conclusivo motivi di grande divertimento nel rivedere i propri eroi combattere di nuovo contro nemici di ogni specie. Per quel che mi riguarda ciò che ho trovato più stuzzicante, in questa noiosa ripetizione, è stata la principessa Leila nei panni di slave del simpatico Jabba. Per il resto tutto nella norma, con effetti speciali in alcuni casi notevoli (se poi mancavano anche quelli!) con un'esagerazione di mostriciattoli e un finale da ridere.
L'attesa sollevata nel precedente capitolo cade in una narrazione che ricalca in modo pedissequo lo schema del capostipite: troppe divagazioni discutibili - anche incongrue: gli Ewoks, ma persino l'intro nella bisca di Jabba the Hutt non convince - soluzioni dei conflitti parentali repentine e schematiche. Sia chiaro: lo spettacolo e il divertimento non mancano, ma la saga patriarcale lucassiana qui mette impietosamente in luce un'epica di superficie che non riesce, fuori dalla mera iconografia, a conseguire complessità. Per chi scrive, la matriarcale Alien-saga resta uno spettacolo imbattibile.
Il più significativo della prima trilogia è anche il più pagliaccesco, con una prima parte abbondante simil-cialtrona fra Jabba, Ewoks e combattimenti fra pupazzetti pelosi. Fortunatamente se ne esce verso la fine e arriva il tanto atteso momento della resa dei conti, che, tuttavia, par quasi tirato via per lasciar spazio all'universo di mostriciattoli (a me assolutamente non gradito). Non è il mio mondo, quello spaziale, ma se lo avevo apprezzato nei primi due capitoli qui mi sono un po' annoiato.
MEMORABILE: Sado-Leila; Gli ultimi 20 minuti.
Degna conclusione della saga, con finale scontato ma lo era dal termine del precedente episodio. Molta azione, personaggi secondari azzeccati a partire dai ruffianissimi orsetti coccolosi. L'idea della nuova Morte Nera sa un po' di dejavu nella scena delle astronavi che vanno a distruggere il nucleo. Spassosa la solita ironia di sottofondo orchestrata dalla coppia comica di robot.
L'episodio conclusivo della prima trilogia è forse quello più altalenante. Sebbene l'idea di far partecipare gli "orsetti del cuore" all'assalto contro la Morte Nera sia astrattamente valida, in concreto si rivela abbastanza noiosa, nonostante il make-up sia apprezzabile, per l'epoca. A salvare la scena il decisivo scontro tra Bene e Male, incarnati ancora una volta da Luke e, stavolta, direttamente dall'Imperatore. Gradevole anche la parte iniziale di recupero del povero Han Solo. Bello, ma imperfetto.
MEMORABILE: La morte di Yoda; Il secondo confronto tra Dart Fener/Vader e Luke.
La prima grande trilogia ha termine e tutte le parentesi lasciate aperte ne L'impero colpisce ancora si chiudono. E' nuovamente grande cinema, nonostante la presenza degli orsetti Ewoks e della seconda "Morte Nera" orbitante dell'Impero, che non dispiacciano affatto (anche perché i momenti epici non mancano e nuovi eroi si aggiungono a quelli classici). Sconvolge la scoperta che la Fisher sia la gemella di Hamill e che preferisca apparire schiava in bikini nelle scene di Jabba the Hutt (per la gioia dei fan) che impugnare spade laser.
L’episodio finale chiude il cerchio all’insegna di un buonismo esasperato. Ogni film della saga si inventa qualche scena maestra (qui l’inseguimento nei boschi) e introduce qualche nuovo personaggio (qui gli Ewoks, poi protagonisti di due inutili spin-off). Però il soggetto segue sempre il medesimo schema (compresa una riedizione della distruzione della morte nera) e alla fine, malgrado l’incontro-scontro edipico, si è stufi di vedere spadaccini laser. Nella sua interezza resta un’opera imponente in cui la somma vale più degli singoli addendi.
MEMORABILE: La liberazione di Han dalla bara di grafite; L’inseguimento nei boschi con le moto-aeree; Luke agonizzante sotto fulmini di forza dell’imperatore.
Prima parte decisamente riuscita grazie alla presenza del personaggio di Jabba The Hutt, che aveva già fatto una breve apparizione nel primo capitolo. Dopodiché è innegabile che il film subisca una battuta d'arresto notevole, con la conseguenza che la durata avrebbe potuto tranquillamente essere di venti minuti inferiore. Il montaggio alternato finale non funziona particolarmente perché evidenzia il fatto che Ian Solo, uno dei personaggi più importanti, non si trova a casa sua, ossia nel Millennium Falcon. Bello lo scontro finale.
Una più che dignitosa conclusione della trilogia, seppure con qualche sbavatura legata a una concessione al fantasy (allora i due generi erano molto più distinti di oggi) e a una ripetizione senza troppa fantasia di alcune situazioni. L’insieme però regge e se il finale, la vittoria del bene sul male, è scontato, non altrettanto lo è il percorso che questo deve effettuare per arrivarci. L’epilogo dell’opera è, nello spirito, la vera conclusione della saga. Forse sarebbe stato meglio fermarsi qui...
MEMORABILE: La corsa nella luna boscosa di Endor.
Sconclusionato. Ringraziamo Lucas per aver risposto al quesito “la saga di Star Wars è fantascienza o è fantasy?” con questo film, in cui non c’è nulla di tecnologico (tranne le motorette volanti), tanto troppo di magico e orsetti paciocconi sconfiggono guardie imperiali archi contro laser (Avatar). Siccome è fantasy, capiamo magia, principessa e cavalieri, Impero, persino la balestra (!) di Chewbacca, e il bacio incestuoso. Rimane inspiegato perché Han Solo sia vestito come un cowboy dell’Arizona. Adatto ai più piccoli, se non si spaventano a vedere il vermone stile Dune.
MEMORABILE: Citazioni e parodie attestano memorabile l'outfit da schiava incatenata di Carrie Fischer (che ha sempre puntato sulla verve, non sul fisico sexy).
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- Ma no son carini dai
- Quando scrivo "famigerati" nel commento è proprio perché hanno la fama presso molti (e io concordo piuttostamente) di aver ammazzato il film :)
- Zender ebbe a dire:
Quando scrivo "famigerati" nel commento è proprio perché hanno la fama presso molti (e io concordo piuttostamente) di aver ammazzato il film :)
Concordo appieno, Zendy... - Raremirko ebbe a dire:
Ma no son carini dai
Sì, come un calcio negli stinchi! - * Il termine Jedi deriva dalla contrazione delle parole giapponesi "Jidai Geki", con le quali vengono identificati i drammi in costume ambientati durante l'epoca dei samurai.
Fonte: Ciak, Un secolo di grandi capolavori, supplemento riservato ai lettori di Ciak n.3 - Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (mercoledì 18 febbraio 1987) di Il ritorno dello Jedi. La foto con Mark Hamill e Yoda è presa, però, dall'Impero colpisce ancora!
- Volevo rimarcare la grandezza registica di Marquand (lasciando questa valle di lacrime troppo presto, purtroppo), che si avvicina al miracolato Kershner dell'Impero
Poi non e colpa sua se Lucas ha imposto i pupazzetti pelosi e rompicoglioni (maledetto lui) mandando a remengo un ottimo, potenziale, terzo capitolo della saga classica e costringendomi a darle due dolorosi pallini e mezzoUltima modifica: 22/12/15 22:01 da Buiomega71 - Il cofanetto di 9 bluray pubblicato dalla Fox nel 2015 contiene i sei film e tre dischi con oltre 40 ore di contenuti speciali. La qualità audio-video dei film, compresi quelli più vecchi, è davvero eccellente.Ultima modifica: 7/05/19 09:43 da Zender
- Come conferma anche il flanetto di Sorrisi e Canzoni, e il poster del film, la cosa che rimane più impressa è l'outfit da schiava in catene indossato da Leia, poi citato in molti film e telefilm (tra cui Friends e Big Bang Theory) come apoteosi della libidine di tantissimi nerd statunitensi.
Il che pone delle domande serie sulla salute mentale degli americani nel 1983.
Per alimentare la bramosia degli appassionati, l'ufficio stampa fece trapelare che Carrie Fischer (e anche la controfigura nelle scene più movimentate) non indossavano niente sotto, perchè, testuali parole della costumista, "nel futuro non esisteranno reggiseni" (la cui abolizione era percepita come simbolo delle lotte femministe antipatriarcali) sebbene questo non spiegasse l'assenza di mutandine. La stessa Fischer confermò il dettaglio in numerose interviste, dichiarandosi indignata e offesa ma alimentando il mito (che si sparli, purchè se ne parli). - Non è quasi mai citato nel cast l'attore che recita all'interno del pupazzo-ewok che per primo incontra la principessa Leia nel bosco, accogliendola con un saluto rimasto memorabile, almeno in italiano e in spagnolo.
Si tratta, per la precisione, di Warwick DAVIS, attore inglese affetto da nanismo, che reciterà come protagonista in Willow, poi come professor Vitious in Harry Potter e ancora come goblin della spada, sempre in Harry Potter (ultimi due film)
