The Meyerowitz stories (new and selected) - Film (2017)

The Meyerowitz stories (new and selected)
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

In bilico tra dramma e commedia, gradevole ma piuttosto inconsistente. Storie di una famiglia divisa in tre generazioni che si ritrovano prima attorno a un tavolo e poi a zonzo animando vicende che ce ne fanno conoscer meglio i componenti. Centrale la figura del nonno (Hoffman), artista in pensione senza grandi successi alle spalle. Sposatosi più volte, ha avuto Danny (Sandler) e Jean (Marvel) dal primo matrimonio, Matthew (Stiller) dal secondo. Matthew, business man che ha fatto i soldi, tarda ad arrivare in città, Danny con la sorella e la figlia (Van Patten) lo attendono. Malconcio per via di dolori articolari che lo portano a zoppicare soprattutto appena lascia il corpo a riposo, Danny ha avuto...Leggi tutto qualche breve esperienza da musicista ma ora è di fatto disoccupato, la figlia una tipica diciottenne dei nostri giorni che dice di far cinema ma recita in filmetti amatoriali a contenuto softporno (interpreta un supereroe, Pagina, chiamato così perché ha sia il pene che la vagina...). La prima parte mette al centro Sandler; la seconda, con l'arrivo di Stiller, sposta l'attenzione su quest'ultimo, sempre in relazione al fratello e al nonno. Baumbach guarda decisamente ad Allen, se vogliamo identificare Woody come il principale esponente di un certo cinema d'ambientazione newyorchese fatto di lunghi dialoghi, voci che tendono a sovrapporsi, botta e risposta fulminei e improvvise pause. Divisione per capitoli con didascalie nero su bianco (negativizzando quindi i colori usati da Allen), numerosi esterni urbani, partecipazioni straordinarie (Sigourney Weaver nella parte di se stessa), qualche veloce riflessione sul rapporto padre/figlio. Ma è sulla differenza di carattere dei due fratelli che più si gioca, con saltuari inserimenti della sorella, più in ombra: Danny conscio dei suoi fallimenti ma poco interessato a guardare indietro ("Lui ha cresciuto una figlia", ricorda il nonno, “anche se altri l'hanno fatto riuscendo a combinare non solo quello”), Matthew comprensivo, non fa mai pesare un successo nella vita di cui anzi par quasi si debba scusare dal momento che i suoi affari nulla c'entrano con l'arte. La figlia è poco partecipe (il figlio di Matthew proprio non si vede, abita altrove), le diverse mogli del nonno ogni tanto compaiono a riempire la scena. Sceneggiatura di maniera, che non si sbilancia né in direzione della commedia né del dramma limitandosi a raccontare senza troppa enfasi una storia come tante, di semplice quotidianità. Bravi gli attori (Sandler soprattutto, meno banale di Stiller e Hoffman), inevitabili litigi e riavvicinamenti. La vita, semplicemente.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 14/10/17 DAL BENEMERITO GALBO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 7/12/17
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Galbo 14/10/17 19:21 - 12380 commenti

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Tre fratelli si riuniscono con il padre, anziano scultore. Un film che conferma il talento di Baumbach, forse al suo film migliore. Una sceneggiatura ben scritta e dialoghi che "esplorano" in maniera precisa e pungente i rapporti familiari, e rimorsi e rancori di tre giovani adulti e diun padre possessivo ed egoista. Ben equilibrato nelle sue componenti drammatica ed ironica, un film che vanta ottime interpretazioni tra le quali spicca un grande Adam Sandler, troppo spesso sprecato in commedie banali e che qui trova un grande ruolo. Da vedere.

Rambo90 17/03/18 17:43 - 7679 commenti

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Una bella commedia corale, con una trama labile che permette ai personaggi di emergere e alla storia di questa famiglia particolare di colpire lo spettatore per il tocco leggero con cui è raccontata. La sceneggiatura è brillante nell'alternare momenti realistici ad altri più divertenti. Il cast è ben assortito e in stato di grazia: Sandler stupisce lontano dalle prove demenziali, Stiller serio lo conosciamo ed è una conferma, Hoffman regala una delle sue performance migliori degli ultimi anni, la Thompson simpatica sopra le righe. Notevole.

Xamini 15/03/18 20:27 - 1247 commenti

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Commedia con elementi drammatici che cerca di imitare Woody Allen ma fallisce proprio sul punto cardine: la battuta sapida. Hoffman nella parte del padre di famiglia, artista burbero, Sandler in quello del figlio fallito (quasi sempre in pantaloncini) e Stiller figlio di successo sono il trio attorno al quale ruota tutto, a suo di duetti e qualche momento comico (la figlia di Sandler e il suo cinema "sperimentale"), che tuttavia non strappa più di qualche sorriso. Dimenticabile nonostante l'impegno dei protagonisti (Stiller più drammatico del solito).

Didda23 16/10/17 09:19 - 2426 commenti

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Il fatto che fa più irritare è che Baumbach continui imperterrito e senza remore a copiare lo stile di Woody Allen senza possedere una briciola della qualità del maestro. Se da un lato - per chi ama un certo tipo di commedie - vedere Stiller e Sandler recitare assieme è emozionante, dall'altro è deprimente assistere a uno spreco di talento comico mai così evidente (non una battuta divertente in tutto il film). Per il resto si assiste a un compitino ben fatto, senza punte di qualità assoluta. Un'opera che si dimentica facilmente. Deludente.
MEMORABILE: Le preferenze di Hoffman; La giacca; La lotta nell'erba.

Daniela 25/10/17 23:26 - 12625 commenti

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La trama è incentrata sulla solita famiglia allargata disfunzionale riproposta tante volte dal cinema USA, con un anziano scultore che non ha raggiunto il successo sperato e tre figlioli di madri diverse variamente incasinati ed in rapporto conflittuale con il padre. Allora cosa rende piacevole la visione? La scorrevolezza della sceneggiatura, pur in assenza di battute memorabili, e soprattutto la prova degli attori, tutti calati senza sforzo nei rispettivi ruoli. In particolare, convince Sandler, molto più bravo in queste occasioni che nelle sguaiate commedie "comiche" da lui interpretate.

Kinodrop 15/05/18 17:35 - 2922 commenti

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New York e le sue nevrosi familiar-sociali, rispecchiate in una famiglia atipica vittima dei soliti sentimentalismi "letterari" mille volte rappresentati. Baumbach confeziona una verbosissima sequenza di scenette pretestuose, sulle pseudo responsabilità genitoriali e sui rancori malcelati e le ambizioni inibite. Che dire poi della deriva ospedaliera nella seconda parte, con la gara di buonismo tra i tre fratellastri che rasenta (involontariamente) il comico? Cast ingessato e sprecato, nonostante i nomi; insipida anche la colonna sonora da piano-beginners.

Il ferrini 6/06/18 17:12 - 2345 commenti

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Potrebbe ricordare vagamente i Tenenbaum di Anderson ma in parte anche i sogni e i delitti di Allen. Una saga familiare, dunque, con particolare attenzione a due fratelli (Sandler e Stiller) e al loro rapporto con il padre, un burbero e barbuto Hoffman. Dialoghi ben scritti, qualche volta logorroici, confezione di classe e molto pianoforte (io non avrei tradotto i testi dei pezzi suonati da Sandler). Nell'insieme è una commedia gradevole ma si ha l'impressione che manchi qualcosa: il guizzo geniale, il colpo di scena. C'è anche "Ellen Ripley".

Thedude94 5/11/19 00:12 - 1089 commenti

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Film targato Netflix per Baumbach, che mette assieme le storie di tre fratelli legate dalla vita artistica di un padre che forse li ha trascurati troppo e realizza un buon film nel complesso. La regia è buona, così come la brillante sceneggiatura ricca di dialoghi divertenti che non fanno pesare le scene un po' più drammatiche e il montaggio molto fluido, che mantiene alta l'attenzione. Simpatici sono i riferimenti alla cultura cinematografica e delle serie tv americane e ottime le interpretazioni di tutti (giganteggia Hoffman).

Enzus79 15/11/20 22:23 - 2874 commenti

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Il rapporto difficile e diffidente che c'è fra tre fratellastri e il loro padre, artista di successo. Trama poco originale, ma  il film si fa apprezzare particolarmente per i dialoghi (scritti in modo da rendere l'evoluzione della storia credibile e non banale) e la scorrevolezza. Ben Stiller e Adam Sandler convincenti, forse più dell'acclamato Dustin Hoffman.

Jandileida 10/09/21 16:51 - 1560 commenti

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Baumbach si barcamena tra influssi indie, che si sentono soprattutto nella "simpatica" disfunzionalità della famiglia Meyerowitz, e l'occhialuta presenza spirituale di un famoso ebreo newyorkese: quello che ne esce è un film godibile, anche senza essere troppo originale, e che fa forza soprattutto sugli attori. Sandler e Stiller, lontani da se stessi, piazzano due belle interpretazioni sentendosi chiaramente a proprio agio tra di loro e anche con i propri personaggi, la Marvel non delude mente Hoffman è semplicemente Hoffman. Qua e là verboso e un po' mieloso ma comunque non male.

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Giùan 15/09/23 22:23 - 4539 commenti

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Non propriamente nuove (l'intelaiatura woodyalleniana sul piano del milieu e del "paesaggio" come della strutturazione è incoercibile) ma accuratamente selezionate, le storie(s) di Baumbach sono fette di cinema il cui gusto porzionato e perfettamente dosato raramente riesce a far percepire fragranza di sentimento e verità. Così anche qui momenti toccanti e sfrangiati (soprattutto il rapporto tra Sandler e la figlia Van Patten) sono barlumi inglobati in un esercizio stilistico che si esalta nella impeccabile direzione di un cast in cui anche Hoffman può tornare a non sbagliare film.
MEMORABILE: Le canzoncine "familiari" di Sandler e figlia; I discorsi "paralleli" di Hoffman e Stiller; La Jean della Marvel.
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  • Discussione Capannelle • 17/10/17 19:53
    Scrivano - 3487 interventi
    Anche per me "vedere Stiller e Sandler recitare assieme è emozionante" c'è stato un periodo in cui li confondevo ahahah
  • Discussione Zender • 17/10/17 20:23
    Capo scrivano - 47728 interventi
    Ammazza, ce ne vuole per confonderli, Capa :) Almeno io che ho confuso per anni Botosso con Bigagli e viceversa per anni arrivando a identificarli in un unico volto sono più scusabile. A parte la B si assomigliano pure :)