IL SESTO SENSO, thriller soprannaturale di enorme successo, ha avuto il merito di rilanciare il cinema del terrore affrancandolo finalmente da certe contaminazione comiche (vedi SCREAM) che l’avevano trasformato in un genere prigioniero della parodia di se stesso. Nel SESTO SENSO in più di un'occasione, e soprattutto grazie ai portentosi impianti sonori dei cinema moderni, c'era di che spaventarsi. Il seme era stato lanciato e il pubblico riscoprì d'amare il colpo di scena da “balzo...Leggi tutto sulla poltroncina”. La riedizione dell’ESORCISTA fu la conferma e tra i tanti si fece luce anche una ghost-story classica tratta dall'ottimo “Io sono Helen Driscoll” di Richard Matheson. Kevin Bacon ne fu il protagonista ed ECHI MORTALI, thriller di discreta fattura, ripropose la figura del fantasma come prototipo dell'orrore più ancestrale. LE VERITA’ NASCOSTE segue il medesimo percorso, rifacendo in pratica ECHI MORTALI in chiave spudoratamente hollywoodiana. Non a caso il regista è Robert Zemeckis, quello di RITORNO AL FUTURO e CAST AWAY (girato contemporaneamente, visto che LE VERITA’ NASCOSTE è stato fatto nell'attesa che Tom Hanks finisse la sua dieta dimagrante per completare l'altro film). Basta considerare il cast per comprendere le mire dei produttori: Michelle Pfeiffer e Harrison Ford sono tra i “vecchietti” più pagati e rispettati, ad Hollywood, e la loro presenza è solitamente sufficiente a garantire incassi record. La differenza tra i due è però notevole: se infatti Michelle Pfeiffer è ancora splendida, seducente e sempre più brava, Harrison Ford è una pallida copia di quello visto in FRANTIC o BLADE RUNNER: flaccido, una recitazione anonima e un'intensità che va via via svanendo, dimostra che il suo ruolo nel film è assolutamente secondario. La protagonista è lei e, nonostante una sceneggiatura poco brillante, la Pfeiffer sa trasmettere un “feeling” non indifferente, permettendoci di penetrare a fondo nelle gelide atmosfere del film, che trova la sua ragione di esistere nelle frequenti scene di “terrore puro”. E’ innegabile che queste, se seguite nel modo giusto, siano spesso davvero spaventevoli, con colpi di scena da togliere il fiato. La tanto decantata influenza di Hitchcock in realtà si avverte solo in qualche citazione il più delle volte inutile e deviante, mentre è più presente l'ombra di Kubrick e dell'immortale SHINING nelle sequenze con la vasca da bagno. Al di là di tutto LE VERITA’ NASCOSTE non offre assolutamente nulla di nuovo e anzi ricalca spudoratamente tutti gli stereotipi del genere, senza vergogna nemmeno per i luoghi comuni più triti. Chiaramente indirizzato a un pubblico che chiede solo di spaventarsi e di applaudire le gesta della Pfeiffer, si avvale di musiche che, con crescendo telefonati ma inquietanti, accrescono la tensione, a volte insostenibile. La qualità delle riprese di Zemeckis si intuisce qua e là, come nella scena all'interno dell'auto con la Pfeiffer e Ford che si parlano inquadrati negli specchietti retrovisori. Finale degno di HALLOWEEN.
Venduto al pubblico come un thriller, il film si rivela essere invece una sorta di incontro/scontro con il sovrannaturale. Trattato con cura e senza effetti truculenti; la lentezza di alcune situazioni e l'intreccio, via via sempre più prevedibile, stancano non appena si capisce dove il regista vuole condurre lo spettatore. Nonostante la bellezza della Pfeiffer, il fascino maturo di Ford e l'indubbia bravura di Zemeckis non compensano il colpo di sonno che coglie lo spettatore a metà film. Si recupera nel finale... forse un po' troppo tardi.
Giallo horror di impianto classico, ben interpretato dagli attori e, soprattutto, ben sviluppato cinematograficamente: d'altra parte firma la regia Robert Zemeckis. L'autore abbandona qui il tono ironico di un decennio precedente (La Morte ti fa Bella), forse a causa dell'intermezzo che lo ha visto coinvolto nella produzione (e direzione) dei "Tales from the Crypt". Ben confezionato, Le Verità Nascoste non brilla per originalità, orientato com'è al grande pubblico; ha però il merito di avvicinare al "genere" anche spettatori meno smaliziati.
Harrison Ford ha un tremendo segreto... il sesto senso femminile non ha limiti e la moglie M. Pfeiffer, con varie incursioni nel soprannaturale, riuscirà a far emergere le verità nascoste. E' un thriller in cui manca un po' di pepe ma che è stato girato in modo impeccabile e con una certa eleganza di fondo. In alcuni passaggi riesce anche a spaventare (senza esagerare). Un buon film che però ha un difetto (particolarmente grave per un appassionato di cinema): visto una volta lo si mette nel cassetto.
Se si prende un regista affermato come Robert Zemeckis e gli si fanno dirigere due grandi divi come Harrison Ford e Michelle Pfeiffer il risultato al botteghino è assicurato. Ragionamento giusto, che però trascura completamente il valore artistico del film che in questo caso non è un granché, essendo tutto già visto e rappresentato correttamente ma senza una benché minima parvenza di originalità. La Pfeiffer dona spessore al suo personaggio mentre Ford, in un ruolo diverso dai soliti (e ciò è un bene) si dimostra un po' spaesato. Mediocre ma vedibile.
Un buon regista come Zemeckis alle prese con il genere soprannaturale: il risultato non è granché; la colpa è in gran parte della sceneggiatura molto pasticciata e "telefonata": i colpi di scena sono in gran parte prevedibili e si capisce ben presto come finirà. Nemmeno la presenza di attori del calibro di H. Ford e M. Pfeiifer (per la verità piuttosto svogliati) riesce a salvare il film dalla noia che coglie ben presto lo spettatore.
Buona prova corale, dalla saggia regia di Zemeckis all'ottima interpretazione dei due protagonisti in un bel film pregno di tensione che sembra un adattamento di un romanzo qualsiasi di Stephen King. Forse un po' lento a decollare, "Le verità nascoste" è qualcosa di più di un thriller e la componente esoterica questa volta non guasta. Gustoso senza essere indimenticabile.
Sicuramente il film inquieta, almeno gli spettatori impressionabili come la sottoscritta. Nonostante sia tutto un po' già visto, dai vari "colpi di scena" all'esito finale, il film (grazie anche alla Pfeiffer, veramente brava e a Harrison Ford, particolarmente inespressivo, ma in linea col personaggio) mantiene la tensione alta senza un attimo di tregua. La storia è abbastanza banale, anche se vari elementi di disturbo tentano di renderla meno prevedibile. Sconsigliato agli ansiosi e a chi non ama particolarmente le case sul lago.
Thrilleraccio dell'altrove più ispirato Zemeckis. Dopo la preparazione si può impugnare il cronometro, e prevedere a quale minuto si presenteranno, con kantiana puntualità, i "colpi di scena" (sbadiglio"), i "salti sulla sedia" (secondo sbadiglio) e insomma l'armamentario del caso. Se non ci si sloga la mandibola si può anche guardare, ma non è facile. Pfeiffer sempre bella, Ford in cerca di sfumature, senza esiti apprezzabili. Yawn.
Inizia come un film di Hithcock, ma poi il regista vuole strafare e infila tra il lusco e il brusco l'elemento soprannaturale fino all'incredibile finale veramente degno di un film di serie Z... Che altro dire, belle musiche, interpreti bravi(ni), saltelli sulla sedia qui e là ma, sinceramente, non c'è stata una scelta... O tutto thriller o tutto horror. Se stai nel mezzo devi essere plausibile. Mah.
Buon thriller diretto con mano sapiente dall'ottimo Zemeckis. Suspense calibrata al millimetro, personaggi e situazioni perfettamente delineati, effettacci grazie a dio risparmiati, per puntare su una tensione a tratti insostenibile. E il cast è in stato di grazia. Ford impeccabile come sempre. La Pfeiffer bravissima e bellissima. Diversi i momenti da ricordare, specie nella prima parte.
Thriller di chiara marca hitchcockiana che, dopo un inizio piuttosto gratuito che strizza l'occhio a La finestra sul cortile, vira verso strade paranormali con risultati piuttosto modesti, nonostante il colpo di scena finale non certamente riuscito. Ritmo blando e regia piatta per uno Zemeckis non troppo in forma. Insomma sarebbe stato meglio che le verità fossero rimaste nascoste, o restando in tema col film, sepolte. Tranquillamente evitabile.
Patinato, asettico, noiosissimo. Citando a man bassa Hitchcock (dalla Finestra a Il sospetto) e abbondando in effetti digitali, Zemeckis si appropria dell’intero campionario di rumori, urla e sviolinate assordanti, come se lo spettatore non avesse mai visto un horror-thriller in vita sua e, peggio, come se dovesse pure spaventarsi: ma qui si sbadiglia e basta! Neppure i due big protagonisti sono a loro agio: la Pfeiffer (sempre incantevole) come scream-queen proprio non funziona e Ford è smorto. Ottimo come sonnifero, comunque.
Un thriller col solito fantasma dal passato. Niente di memorabile, si salva solo per la buona prova dei due personaggi principali: lei molto bella e sensuale, ancora al top della forma nonostante l'età, lui un po' bolso ma accettabile (e comunque è la Pfeiffer la vera protagonista, non certo Ford, spesso fuori casa o assente). Un finale eccessivamente lungo penalizza la tensione dello stesso, per quanto sia girato con classe da un regista che sa il fatto suo.
MEMORABILE: Quando si varca la soglia del bagno sembra di stare nella stanza proibita dell'Overlook Hotel: molta suspense.
Discreto e niente più. Harrison Ford è un bravo attore e si impegna, la Pfeiffer pure, eppure questo thriller dà la sensazione di qualcosa di già visto (con le solite premonizioni della protagonista e colpone di scena finale). Ricorda vagamente in certi punti il Sette note in nero di Fulci. Bella l'idea della vasca.
Nonostante abbia visto questo film almeno tre volte, non mi stufo mai di rivederlo. La coppia Ford-Pfeiffer è meravigliosa e anche il modo in cui recitano dà molta suspance. Gli ultimi momenti sono davvero memorabili (quando l' assassino viene rivelato e non ha ancora finito di uccidere).
Notoriamente girato nell'attesa che il naufrago Hanks deperisse, questo thriller con venature soprannaturali, pur non brillando per originalità, si lascia vedere grazie alla cura della confezione, la professionalità degli interpreti (soprattutto Pfeiffer, mentre Ford appare sottotono) ed un paio di buone sequenze. La parte migliore è la prima, con la falsa pista che imbroglia le carte, nell'incertezza se le manifestazioni siano frutto di presenze sovrannaturali oppure sintomi della paranoia di una moglie trascurata. Più banale ma comunque ansiogeno l'epilogo.
Lei avverte il fantasma di una donna in casa: forse è la vicina uccisa dal marito o forse è una ragazza scomparsa tempo prima? E perché il marito non le crede? Buon film grazie a una narrazione compatta e incalzante (anche se il plot in sé rischia continuamente la prevedibilità), che mescola il thriller con il soprannaturale in maniera convincente e insinuante, senza pacchianate ma sempre sul filo di un indicibile sospetto. Magistrale la scena finale al cardiopalma nella vasca da bagno. Brava Pfeiffer; Ford sottotono.
All'inizio promette bene, è coinvolgente e soprattutto è credibile, poi diventa una cosa quasi... "disneyana", e uno non ci crede più, la soglia dell'attenzione scende. Sicuramente la Pfeiffer è una scelta azzeccata, è brava e ha quell'aria da cerbiatta impaurita, con però un pizzico di ambiguità, che desta interesse. Nell'insieme, comunque, un buon prodotto studiato per il box office, niente di originale.
Soporifero, scontato e privo di qualsiasi tipo di inventiva registica. Ford è imbalsamato e completamente fuori posto, Michelle Pfeiffer bellissima ma allo stesso modo non a proprio agio nel ruolo. Colpi di scena telefonati, locations pescate nella provincia americana assolutamente senza spessore. Il montaggio non incalza e le musiche sono prese in prestito da mille thriller pseudo-hitchcockiani. Da evitare.
Il film nel suo complesso non si può certo dire che sia malriuscito, ma qualcosa che non va vi è sicuramente. La tensione regge per la durata, però bisogna ammettere che alcune scene risultano quasi "ridicole" per la mancanza di realtà. I protagonisti svolgono bene il loro lavoro, forse in alcuni passaggi si procede un po' lentamente.
Insieme a Echi mortali, la "ghost story" mescolata al thriller più elettrizzante e pregna di atmosfera mai girata. Zemeckis si dimostra eccelso (prima di gettare il suo talento con insipidi film di animation) e non molla mai la presa. Anche quando c'è solo dialogo tra la coppia Ford/Pfeiffer la tensione alleggia costante. Grande location, atmosfere poltergeistiane e immaginifica fotografia di Don Burgess. Il finale, poi, è un pezzo di cinema unico, straordinario climax registico che andrebbe studiato nelle scuole di cinema. Fantasmagorico.
MEMORABILE: Le apparizione ectoplasmatiche alla Pfeiffer; Il tesissimo e sorprendente finale, con montaggio e regia da oscar; La vasca da bagno, le candele.
Lento, tedioso, verboso, inutilmente arzigogolato e spocchioso in un modo veramente insopportabile, quest'insipido prodotto resta ad oggi l'unica incursione di Zemeckis nell'horror, genere verso cui si dimostra poco portato e poco interessato. Brividi da geriatrico, interpretazioni da scassata filodrammatica (la Pfeiffer ocheggia e Ford pare esser stato riesumato dalla naftalina) ed un maldestro citazionismo che sfocia nel plagio più completo.
MEMORABILE: Il finale, cui potrebbe andare l'Oscar del trash.
Thriller con venature soprannaturali in cui emergono alcuni colpi di scena, nonostante lo sviluppo narrativo non sia molto originale. La Pfeiffer è abbastanza ispirata mentre Ford convince poco. Atmosfere inquietanti e misteriose con un finale appropriato.
Zemeckis calca le orme del soprannaturale avvalendosi di due bravi attori quali Harrison Ford e Michelle Pfeiffer. La strada è disseminata di metus simplex come nella tradizione dei migliori salti sulla sedia e costruito sullo spavento residente dietro ai paraventi più ovvi. Ed in tal senso assesta colpi davvero tosti, nella loro genuina ascesa di climax terrifico. La bell'attrice, poi, si candida a musa tarantiniana consacrando all'obiettivo le proprie estremità ogni due per tre. Twist end efficace per una pellicola consigliatissima.
Thriller/horror per la regia di Zemeckis e dalla recitazione impeccabile della Pfeiffer e di Ford, come da programma. Interessante lo sviluppo della trama, specialmente nella parte iniziale, poi verso la metà c'è un calo totale sia di tensione che di interesse. Si riprende degnamente in tutta la parte finale, anche se potrebbe apparire scontata la soluzione. Offre forti emozioni. Tanti gli omaggi a Hitchcock e al suo Psyco.
MEMORABILE: Quando Norman controlla il ciondolo e il viso cambia...
Thriller paranormale che si ispira dichiaratamente a Hitchcock riuscendo a mescolare bene l'intreccio horror con quello più psicologico e giallo. Ottima la confezione, con molte sequenze che descrivono bene la tensione della protagonista e una colonna sonora che fa da perfetto contrappunto. Bravissima la Pfeiffer e impensabile il ruolo affidato a Ford. Da non perdere.
Qual è la vera protagonista del film? L'acqua, sia come elemento di morte che come elemento di vita (o di resurrezione). E' proprio l'acqua che pervade il film dando un senso continuo di annegamento. Nonostante siano chiari i riferimenti ad altre opere del genere il film mi è piaciuto e ho trovato la coppia Ford/Pfeiffer molto convincente.
Thriller non male, ma al di sotto delle aspettative e della sua fama. Certo, Zemeckis si dimostra un regista abile e in grado di girare una pellicola dai contenuti horror qua e là soprannaturali, ma il film non cattura completamente, complice una sceneggiatura prevedibile. Brava e in parte Michelle Pfeiffer, sottotono Harrison Ford. Promosso, ma nulla di più.
Una coppia si trasferisce in una casa nel New England; qui la donna viene tormentata da presenze sinistre e strani eventi soprannaturali la porteranno a scoprire segreti che sconvolgeranno la sua vita per sempre. Bel thriller-horror tra Hitchcock e Stephen King diretto con maestria da uno Zemeckis in forma; il regista sfrutta al massimo l'unica location e il ridotto cast dimostrando di conoscere bene tutti i tempi e i meccanismi della tensione e regalandoci un vero gioiellino della paura. Ottima la Pfeiffer, Ford un po' imbolsito.
Thriller dalle tinte foschi e paranormali non perfettamente riuscite che regala una intensa Pfeiffer a cui si chiede di portare avanti tutto il racconto, visto quanto sta in scena e quanto poco efficace sia invece un Ford che sembra essere capitato lì per caso. Ci sono momenti che conciliano il sonno come altri dove la mano di Zemeckis si fa notare. Note musicali di stampo hitchcockiano ma anche troppo invadenti.
Molto hitchcockiano nella sceneggiatura (La finestra sul cortile e Il sospetto) e nei dettagli che richiamano Psyco (Norman, la colonna sonora e la scena finale con la tenda della doccia strappata come quella del Bates Motel), riprende temi del Maestro come l'ambiguità di coppia e la struttura della tensione in chiave moderna, con tante sequenze di paura improvvisa e a volte sanguinolente, senza comunque scadere nel grottesco. Attori più famosi che eccezionali, ma il cupo mistero che aleggia sulla storia la rende appassionante.
MEMORABILE: La tenda della doccia, strappata come quella di Psyco.
Classico horror che sfrutta senza problemi scene trite e ritrite del genere, impreziosito da una coppia di attori come la Pfeiffer e Ford, anche se questi appare sottotono e inespressivo. Infatti è la Pfeiffer a prendersi la scena, interpretando ottimamente il disagio della protagonista e le sue crisi. La regia di Zemeckis regala alcune raffinatezze ma non riesce mai ad alzare la tensione in modo costante determinando alcuni momenti piatti, ravvivati da un finale truculento.
Il punto di forza del film di Zemeckis sono le sequenze con la Pfeiffer, molto brava, che si aggira terrorizzata nella sua casa nel Vermont alle prese col fantasma dell’amante del marito, molto coinvolgenti e in perfetto stile thriller paranormale. Per il resto tanta prevedibilità e una resa dei conti finale ai limiti dell’horror, infinita e francamente eccessiva.
Thriller sovrannaturale che si può definire hitchcockiano. Storia molto prevedibile. La suspense e la tensione sono dosate discretamente, ma per qualcosa di maggiormente accettabile si devono aspettare gli ultimi venti/trenta minuti. Regia di Robert Zemeckis efficace, anche se la tendenza per il futiro sarà di pensare che sia sopravvalutato. Discreta la colonna sonora. Zemeckis ha fatto di meglio.
Riesce la commistione tra thriller e soprannaturale, legandosi bene le due componenti in un intreccio dal sapore classico eppure sempre efficace. Superba Michelle Pfeiffer, capace di restituire un’interpretazione profonda e dalle molteplici sfaccettature, a rubare la scena a chiunque osi gravitarle attorno. La regia di Zemeckis è ponderata e ordinata, dimostrando di guardare ai maestri del genere per la compostezza delle riprese e la gestione dei tempi. La tensione si avverte sulla pelle e non manca quell’ambiguità diretta a fuorviare lo spettatore, immancabile in questi contesti.
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Disponibile sottocosto (a partire dal 6 maggio) l'edizione DVD targata 20th Century Fox.
L'horror-per-tutti diretto da Robert Zemeckis ha goduto di una discreta edizione digitale, essendo sato riversato nel formato anamorfico 2.35:1, ovviamente con traccia audio in dolby 5.1.
Vano extra costituito da:
- Trailer cinematografico originale
- Commento audio del regista Robert Zemeckis (mi pare di ricordarlo, però, senza sottotitoli in italiano)
- Speciale: Costruire il Thriller Perfetto
Si fa presto a dire film da cinque stelle o film ciofeca.
Bisogna tenere anche conto del budget di realizzazione.
Qui il buon Robert Zemeckis ha potuto contare su una produzione di ben 90 milioni di dollari, cifra che, per dare una idea, avrebbe permesso ad un regista quale Fulci, Bava, Deodato o Lenzi, di realizzare qualcosa come un centinaio di film.
Al botteghino, Le verità nascoste, ne porterà però a casa (a livello mondiale) circa 300 milioni...