Note: Sequel di"Chi è sepolto in quella casa?" e di "La casa di Helen", seguito da "House IV, presenze impalpabili". In homevideo anche come "La casa III".
Chiariamo subito le discendenze: HORROR SHOW non ha niente a che vedere con i due celebri EVIL DEAD firmati Raimi né tantomeno con le “case” italiane da quest’ultimo precedute (dalla CASA 3 alla 5, la 6 non esiste). E’ invece un seguito, solo nominale, di quei due horror intitolati in America HOUSE e HOUSE II e ribattezzati da noi (per evitare ulteriori complicazioni) CHI E’ SEPOLTO IN QUELLA CASA?...Leggi tutto e LA CASA DI HELEN. In realtà è una parentela ridicola, visto che questo HOUSE 3 - HORROR SHOW è uno strano incrocio tra horror e poliziesco derivato molto chiaramente dal primo NIGHTMARE di Wes Craven: stesse atmosfere sulfuree, stessa cantina zeppa di acciaio e macchinari, un killer che esce dagli incubi proprio come Freddy (e ovviamente sfregiato), stesse risatine e molto altro ancora (non dimentichiamo poi che il padre di Nancy era un poliziotto...). Insomma, la formula è stata spudoratamente copiata (persino le musiche!), ma il film dell'esordiente Jim Isaac (che il produttore Sean S. Cunningham chiamò per sostituire dopo pochissimo David Blyth) può comunque contare su di una professionalità non comune. Innanzitutto Lance Henriksen è un attore coi fiocchi e sa dare a un soggetto ridicolo una credibilità impensabile rifuggendo con abilità da ogni luogo comune e caricando il suo poliziotto di una intensità lodevole, poi la fotografia di Mac Ahlberg è affascinante, cupa. Gli effetti speciali (più gore che splatter) sono ben fatti e l'atmosfera quella giusta. La prima parte (dopo un inizio in cui il film anticipa di pochi mesi SOTTO SHOCK - ancora Craven! - con l’idea dello scampato alla sedia elettrica) fatica a ingranare e palesa tutte le lacune di un soggetto inesistente, la seconda è più delirante e ha momenti anche molto riusciti, da vero horror di classe. Bastavano un paio di idee in più...
Terzo film del vero ciclo americano sulle dimore maledette, non certo mirabile (Chi è Sepolto in quella casa è il primo capitolo, La Casa di Helen il - peggiore - seguito). "Horror show" viene realizzato lo stesso anno di Sotto Shock (di Wes Craven) tanto da apparire come film gemello sia per tematica (il condannato alla sedia elettrica) sia per bruttura. Lance Henriksen è bravo e convincente, ma è il supporto narrativo che non convince anche se, tra una scena e l'altra, la macchina da presa compie qualche virtuosismo. Ritmo a basso voltaggio.
A parte i cambi di titolo con cui è stato distribuito ("La Casa 7" e poi "House 3" in dvd) e tralasciando la copertina italiana (identica a quella del primo La Casa di Raimi!), il film non è malaccio. Bravi Lance Henriksen e Brion James, effetti speciali efficaci e inaspettatamente gore, qualche buona sequenza e una discreta azione. Il tutto ha un po' l'aspetto del TV movie, tuttavia si lascia guardare senza far cadere lo spettatore in uno stato di noia. Trascurabile ma comunque piacevole.
Partiamo con le cose che si possono salvare (purtroppo poche): il volto segnato da lunghi solchi di Henricksen (viene in mente la battuta di Scappo dalla città: "Se non avesse gli occhi sembrerebbe un mocassino") e la regia, che, pur non riuscendosi a scrollare di dosso, effettivamente, la sua patina televisiva, è ben calibrata e molto anni 80. Il ritmo però è assente ingiustificato, le caratterizzazioni sono sbrigative e far apparire il villain di turno alla prima inquadratura con una parrucca bionda non aiuta di certo a renderlo minaccioso. (*!).
Con il classico trucchetto dei distributori italiani nel cambiare il titolo, questo Horror Show (chiamiamolo con il vero nome) si presenta come il classico thriller-horror dalle venature fantascientifiche. Si riallaccia a molti film sul killer che ritorna dalla morte (come succede in Shocker), tuttavia non annoia ed è adatto a chi adora questo tipo di pellicola, cioè chi pensa che il genere horror usa sia finito con Il seme della follia.
Buon horror/thriller che, discostandosi completamente dalla serie della Casa (a cui la distribuzione italiana ci vuole far credere che appartenga), riesce a creare un buon clima di tensione e qualche ottima scena splatter nella parte finale. Bravissimo Henriksen, spesso sottovalutato, ma anche James che tratteggia un cattivo che rimane impresso. Da vedere.
La Casa 7? Neanche sapevo avesse questo titolo in italiano, divertente. Si tratta di un thriller con minime componenti horror e chiaramente debitore del ciclone "bruciato sulla sedia elettrica torna indietro", inaugurato negli anni '50 nei fumetti horror. Il cast è abbastanza in grado di reggere la storia e la pellicola è girata discretamente, anche se a volte s'impantana per mancanza d'idee e le sequenze ispirate non sono abbastanza. Tutto ciò, ovviamente, non risolve il dilemma di cosa c'entri con la serie di "House".
Niente a che fare con il capostipite o col filone delle case infestate ma piuttosto la storia (affine per certi versi a Sotto shock di Craven che è dello stesso anno) di un serial killer che dopo essere stato giustiziato, torna a vendicarsi di chi lo ha fatto condannare e della sua famiglia. Niente di nuovo sotto il sole ma leggermente meglio della media grazie ad una confeziona più curata, a dei buoni effetti splatter e ad un vilain in buona forma. A quei tempi girava di peggio.
Dalla commedia demenziale (e peraltro divertente) si passa ad uno sciatto horror che fa accapponare la pelle da quant'è brutto. "La casa 7" ha buoni attori come Lance Henriksen e Brion James, ma far travestire quest'ultimo da donna è una scelta orribile (come quella di far travestire Kurt Russel in Tango & Cash). Il film è molto più splatter dei precedenti (un punto a suo favore) e cerca di proporsi come horror puro, ma la sceneggiatura sa di vecchio e di già visto. In "La casa 7" non troverete spaventi, ma solo tanti talenti sprecati.
Una casa infestata da terrificanti ricordi, un assassino senza pietà che si riaffaccia dopo anni... elementi tipici e usurati di questa saga sanguinolenta che, purtuttavia, rendono la visione del film abbastanza divertente, nonostante la sua prevedibilità. Aiutano senz'altro l'atmosfera poliziesca e la professionalità del protagonista (un Lance Henriksen dal fisico bestiale). Dategli un'occhiata.
Quando lo vidi per la prima volta, appena uscito, non mi convinse; oggi, pur riconoscendogli di aver aperto un ramo diverso dai film della casa, l'ho rivalutato nella prospettiva offerta dai protagonisti (Henriksen e James), bravi, compatibili e soprattutto abili (complice il regista Isaac) nel riuscire a dare dignità a un film nel quale il tema portante era diventato obsoleto. Linfa nuova dunque per le case infestate e, anche se non ha fatto granché presa sul pubblico, una visione la vale tutta.
La presenza di un attore cult come Lance Henriksen non basta. La casa 7, titolo italiano che non ha nulla a che vedere con la saga di Raimi, cerca di mixare, in uno strano polpettone, oniricità, scienza, sovrannaturale e splatter, senza eccellere in nessuno di questi elementi. Numerosi spunti azzeccati rendono meno noiosa la visione, ma nel complesso siamo ben sotto la sufficienza.
MEMORABILE: "Ma sei matta? Si avvisa sempre un metallaro sfrenato!"; Il tacchino indemoniato; Il pancione con il volto di Max che spunta da dentro.
Valido film, nonostante il soggetto non troppo originale. Il titolo la Casa 7 è un'ovvia furbata per collegare il film alla serie delle case maledette. Il cast è ottimo: perfette le prove di Lance Henriksen e Brion James, bene il resto del cast inclusi i due giovani, belli gli effetti splatter. Uniche pecche: la trovata del cibo piccante (ma cosa c'entrava?) e qualche battuta idiota di troppo.
MEMORABILE: Il tacchino cucinato posseduto; Lo show tv con il serial killer.
Deve più di una cena a Craven: l’assunto iniziale (pretestuosissimo) è identico a quello di Sotto shock e successivamente pare di assistere a un sequel poliziesco di Nightmare, ma senza Freddy Krueger. Non sono fattori negativi, visto che le trovate visionarie hanno il loro non so che; Brion James e Henriksen la fanno da padroni e in fin dei conti va maluccio solo il finale da Mulino Bianco. Apprezzabile, anche grazie all'indimenticabile scena del tacchino.
Ecco un altro esempio che si aggiunge alla lista dei titoli italiani fuorvianti i quali non fanno altro che confondere le acque. Per fortuna "Horror Show" riesce a far dimenticare questo particolare partendo sin da subito in quarta; il ritmo è sostenuto e il livello di violenza subito alto. Brion Jones ha il viso e il carisma giusti per impersonare Jenke e malgrado appaia poco la sua influenza sulla riuscita della pellicola non è trascurabile. Merita sicuramente uno sguardo, anche perché non latita in quanto a effetti truculenti.
MEMORABILE: La bambina decapitata; Le gambe nel tritacarne; Il poliziotto a cui vengono amputate le braccia; L’esecuzione sulla sedia elettrica.
Terzo capitolo della saga House, si discosta nettamente dai due predecessori (che erano horror comedy) per buttarla sul sanguinario spinto. E i primi 15/20 minuti funzionano alla grande fino a quando il pazzo viene arrostito sulla sedia elettrica; poi il film va avanti a fatica scopiazzando a più non posso da Sotto shock e Nightmare. Le due icone ottantiane Henriksen/James non deludono (in particolare il buon Brion, folle assatanato oversize con mannaia). Riservato a fan fanatici dell'horror anni 80.
MEMORABILE: Henriksen che entra nel covo del pazzo e trova pezzi di poliziotto ovunque, anche nel friggi-patatine; La scena della sedia elettrica.
Henriksen vs James: scontro di titani caratteristi che regala un po' di pepe a tutta la pietanza. Non mancano sciocchezze e spiegazioni parascientifiche da B-movie televisivo, ma il duello fra i due grugni risucchia tutta la nostra attenzione. Svolgimento prevedibile con qualche chicca per intenditori (la renitenza alla morte del condannato per elettrocuzione) e accensione grottesca (un James allucinatorio vestito da donna o che occhieggia dal tacchino del pranzo). Finale esagerato e doverosamente spaccatimpani.
Di qualche mese in anticipo su Sotto shock, e in entrambi i film c'è un pazzo giustiziato tramite sedia elettrica che torna dall'aldilà in una maniera "alternativa" molto particolare, ma qui tutto è esasperatamente grottesco (per quanto impossibile, il modus operandi del criminale post mortem dell'altra pellicola era invece più originale e inquietante), spesso noioso e privo di suspense. Incubi negli incubi, dialoghi del killer e main theme in stile Nightmare, finale ridicolo.
MEMORABILE: La polizia ha paura di entrare nel covo dell'assassino!
"The Horror Show" (è il titolo originale) regala proprio tutto ciò che promette; si abbandonano infatti i toni scherzosi e fiabeschi del film precedente per calarsi in un'atmosfera malsana in cui a farla da padrone è il serial killer Jenke, interpretato magistralmente da Brion James. A combatterlo un Henriksen poliziotto solcato da incubi indicibili. Un fratellino di Sotto shock, che anticipa di poco. Da vedere assolutamente nella sua versione integrale, scevra di tagli: imperano arti maciullati e teste mozzate. Plauso assoluto per gli effetti speciali di livello assoluto.
MEMORABILE: Brion James avvocato.
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HomevideoZender • 15/12/11 21:40 Capo scrivano - 48957 interventi
Ma robe da matti... Non capirò mai il motivo che possa avere tagliare dvd in cui l'effetto speciale è quasi tutto come in questo caso. Mah.
DiscussionePanza • 10/03/13 11:31 Contratto a progetto - 5248 interventi
Il link non è più visibile.
DiscussioneZender • 10/03/13 18:40 Capo scrivano - 48957 interventi
Ma chi aveva nmesso il link del film in streaming??? i link sono solo per brevi sequenze, curiosità... Mi raccomando, ci manca solo che segnialiamo tutti i film presenti in streaming...
HomevideoPumpkh75 • 10/03/13 19:24 Archivista in seconda - 439 interventi
L'edizione full uncut uscirà a breve in Blu-Ray per l'americana Scream Factory, label fenomenale che sta facendo uscire tantissimi cult in edizioni strepitose!