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MMJ Davinotti jr
Anno: 1990
Genere: horror (colore)
Regia: Clyde Anderson (Claudio Fragasso)
Note: Sequel apocrifo di "La casa" di Raimi (1981).
APPROFONDIMENTI: Aristide Massaccesi: uno, nessuno, cento generi
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Terza casa “italiana” dopo le due originali di Sam Raimi. In seguito al successo de LA CASA 4 si ritenta quindi il lancio internazionale di un horror nostrano, per l'occasione girato in inglese e con un cast di vera (nel caso di David Brandon ad esempio, comunque già altre volte impegnato in low budget italiani) o artificiosa (nel caso del regista Clyde Anderson, pseudonimo del nostro Claudio Fragasso) provenienza anglosassone. Più che nel ciclo della CASA il film rientrerebbe più correttamente in quello, altrettanto sterminato, generato da AMITYVILLE HORROR...Leggi tutto, sia per il tipo di edificio (circondato dagli alberi e nei pressi d'un laghetto) che per le manifestazioni di carattere demoniaco (la casa è sulla soglia di un temibile mondo parallelo). Poi però ci si infila dentro un po' di tutto, dalle streghe alle sedie elettriche passando per POLTERGEIST e L’ESORCISTA col risultato di ottenere un collage indigesto e mai avvincente. Brandon è un prete spretato che ostenta una recitazione teatrale buona ma fuori luogo, la coppia Gene LeBrock/Barbara Bingham è costretta a interpretare dialoghi tremendi, i figlioletti seguono i genitori per un quadro complessivo di raro squallore. E non tanto per colpa di Fragasso, che anzi sa sfruttare i miseri effetti speciali con inquadrature abbastanza buone che riescono a far apparire il film più “ricco” di quanto non sia, quanto piuttosto per l'inconsistenza della storia, sceneggiata male e zeppa di luoghi comuni. In poche parole: la confezione (buona anche la colonna sonora di Carlo Maria Cordio) maschera bene un film povero e carente di idee, che si arena dopo la prima mezz'ora evidenziando lacune impressionanti nella narrazione.
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ChiudiTITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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- Quello che si dice un buon film:
Rigoletto - Non male, dopotutto:
Lercio, Daidae, Anthonyvm, Mandrakex, Teddy - Mediocre, ma con un suo perché:
Ciavazzaro, Herrkinski, Lupoprezzo, Myvincent, Ryo, Nick franc - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Marcel MJ Davinotti jr., Keoma, Deepred89, Mdmaster, Jena, Pinhead80, Taxius, Gabigol - Gravemente insufficiente!:
Cotola, Rambo90
Che disastro questa "Casa 5". Dopo un'ottimo capitolo precedente a firma dell'avatiano Fabrizio Laurenti, eccoci con questo pastrocchio a metà tra L'esorcista e Amytiville horror. Alcune scene hanno un certo effetto (vedi l'arrivo delle parche-streghe), ma nel complesso è operina dimenticabile.
Film che deve molto alla filmografia horror di Fulci, a Poltergeist e a L'Esorcista. Al di là di questo è scritto bene e intrattiene dall'inizio alla fine senza mai annoiare né cadere nel ridicolo involontario. Alcune trovate, che peccano però di originalità, sono ben posizionate all'interno degli eventi. Prodotto di genere da non buttare.
Horror a basso costo costituito da ideuzze rubate a destra e a manca (Evil dead, Nightmare, L'esorcista, L'aldilà, Amityville horror). La prima mezz'ora, tra qualche scena vagamente inquietante, un po' di trash e ritmo svelto, è abbastanza piacevole, ma presto le idee iniziano a scarseggiare e lo spettatore si annoia. Molto mediocre il cast, fatta eccezione per un David Brandon gustosamente sopra le righe. Azzeccate le musichette in colonna sonora. Non pessimo, anche se sicuramente non raggiunge la sufficienza.
Il più debole dei tre seguiti non ufficiali de La Casa. Alcune discrete scene (quelle degli incubi, le streghe nere, il prologo nel braccio della morte della prigione), ma il finale non convince, così come la recitazione in generale degli attori. Evitabile.
Di solito detesto le "opere" di Claudio Fragasso, uno dei registi meno dotati del panorama italiano anni 80 (che poi si riciclò bene come regista impegnato sfornando anche buoni film). Eppure questo "Casa 5" non è male. Ovviamente si tratta di un sequel apocrifo, ovviamente gli attori non sono eccezionali, eppure scorre bene anche se la paura latita. Misto tra il genere demoniaco-esorcistico e le "case maledette". Tutto sommato non male.
Horror italico a basso costo, tutto girato in USA, con un cast più che discreto e un Fragasso in regia decisamente competente. Tuttavia il film non brilla, a causa di una sceneggiatura che saccheggia a destra e a manca senza ritegno, da Amityville a La casa Di Mary, passando per Poltergeist e per L'Esorcista. Lo splatter è praticamente assente e gli SPFX appena sufficienti, ma almeno le musiche (seppur riciclate) di Cordio donano un'aura spettrale ad alcune scene, perlomeno nella prima mezz'ora. Occasione sprecata, si sarebbe potuto fare meglio.
Uno dei tantissimi sequel apocrifi del film di Raimi cui regista e produttori si sono rifatti nel titolo (per il resto infatti non c’è alcun legame) nella speranza vana di guadagnare più denaro. Per fortuna stavolta il pubblico non ha abboccato e vista la sceneggiatura e gli attori è stata cosa buona e giusta.
Dal solito soggetto della Drudi (con l'aiuto del marito), terrificante pastrocchio di esorcismi e case stregate, narrativamente impedito e scevro di qualsiasi contenuto anche solo vagamente interessante. Fragasso, almeno come regista, tenta di salvare minimamente la pellicola, facendo discreto uso di un cast limitato e di effetti davvero cheap. Non ci riesce naturalmente, non ha sicuramente queste doti, ma il tentativo è comunque encomiabile. Non così tremendo e ridicolo come altre pellicole, ma evitabile.
Forse degli apocrifi della Casa raimiana è quello che gode di una migliore (si fa per dire) realizzazione. L'incipit in carcere prometteva decisamente bene (da brividi le anime dei bambini), peccato che la sceneggiatura non sia proprio all'altezza e certe soluzioni proposte siano alquanto ridicole e poco convincenti (l'assurdo esorcismo; l'intervento telepatico del sacerdote). Claudio Fragasso però dimostra un minimo di mestiere e in alcuni casi riesce ad incutere qualche brivido (la strega che fa precipitare dalle scale il protagonista).
Rischiando affettuosi rimbrotti, vado controcorrente perché il film (che già avevo visto al cinema) mi ha decisamente soddisfatto. Lasciandosi dietro La casa originale e distanziandosi dagli altri sequel apocrifi, è un horror che non ha nulla della violenza fisica ma vira decisamente sul demoniaco, collocandosi a metà strada fra Amityville e L'esoricista (senza avere le stesse qualità). Buon ritmo, tensione costante, discreta colonna sonora e alcune piccole raffinatezze registiche lo rendono ampiamente sufficiente.
MEMORABILE: La figura del prete senza più fede.
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Horroretto all'italiana imbroglione (nessuna parentela diretta con La casa), low budget ma soprattutto low ideas, copia L'esorcista come meglio può e si avvale di un cast di attori mediocri, che riesce a fare quello che può. Dategli un'occhiata fugace, tanto dura poco più di un'ora e mezza.
Mediocre terzo seguito apocrifo de La casa. Degni di nota l'impegno e la ricerca sul campo per cercare di dare un senso alla pellicola, che nel soggetto ha la sua forza, ma di contro c'è una realizzazione tecnica che non mi ha soddisfatto: nella scelta della dimora, nell'illuminazione troppo sparata in alcuni punti, con luminosissimi fasci di luce bianca che investono la scena. Azzeccati i trucchi in lattice e le varie possessioni demoniache. Insomma: da Fragasso mi aspettavo molto peggio!
La casa di Raimi chiaramente non c'entra niente. Il buon Anderson/Fragasso pesca piuttosto a piene mani da Poltergeist e dal cinema fulciano in generale. Qualcosina di buono c'è (ad esempio la strega con una faccia che fa veramente paura, o alcune atmosfere nebbiose attorno alla casa, o ancora il prete allucinato di Brandon). Per il resto però è un polpettone senza capo né coda, in cui si fa fatica a capire cosa stia succedendo, stante l'illogicità di tante scene. Effetti speciali poverissimi ma efficaci. Per completisti.
Ancora una volta si sfrutta il successo del film di Raimi per cercare di vendere meglio il prodotto. A mettere le mani sul film c'è Fragrasso (e si vede), che trasforma l'ennesima casa in un brutto collage di cinema horror. Prende spunto qua e là da opere americane famose non riuscendone però minimamente a imitarle per intensità, atmosfere e paura. Non basta un prete indemoniato a fare un film e nemmeno aver visto molte opere di genere. Servono mano e creatività che qui mancano. Pessimo.
Sorprendentemente meglio di quanto ci si potrebbe aspettare. Certo, i valori produttivi sono quelli tipici di un B-movie della Filmirage e di conseguenza le limitazioni sono evidenti, ma c'è da dire che Fragasso sa fare il proprio mestiere e anche se il plot è una specie di condiglione che mette insieme Poltergeist, L'esorcista e Amityville horror, il risultato finale è sufficientemente godibile. Ci sono anche discrete sequenze inquietanti, che se non fosse per la musica completamente fuori luogo sarebbero quasi magistrali. Bravo Brandon.
MEMORABILE: La sequenza del cavallo a dondolo, rovinata dalla colonna sonora completamente inadatta.
Un sacerdote in crisi spirituale va a vivere con la famiglia in una villa infestata dalle presenze di streghe bruciate sul rogo secoli prima. Di fatto si tratta di un'unione del filone case maledette (spettri e oggetti animati) e di quello demoniaco (possessioni ed esorcismi) e infatti non mancano citazioni da Amytiville horror e da L'esorcista. Effetti speciali artigianali ma efficaci. Dinamiche della trama a volte poco comprensibili. Cast non proprio di prim'ordine (c'è il ragazzino di Troll 2!) ma lo spettacolo non manca. Si è visto di molto peggio.
MEMORABILE: L'orda di streghe velate in nero; Il coltello volante; La possessione subita dal ragazzino; Il macabro rituale delle streghe.
Terzo sequel apocrifo della saga della casa diretto dal buon Claudio Fragasso, che saccheggia ampiamente film come Poltergeist e L'esorcista per un film che non è né carne né pesce. A regnare sovrana è la noia, perché il film è lento, manca di violenza e d'atmosfera (per non parlare del livello degli attori). Nemmeno quel clima da film di serie B Anni 80 riesce a sollevarlo.
Maggiormente curato nella regia e nella fotografia rispetto agli altri apocrifi, ma molto meno divertente, senza tensione e senza ritmo. Splatter manco a parlarne, gli effetti si riducono all'osso e la trama saccheggia molti horror famosi frullandoli in un pasticcio scombinato, ingenuo e confuso. Attori appena decenti e parte finale delirante, con capovolgimenti di situazione inspiegati e tirate sulla fede insopportabili. Da evitare.
Operazione low-budget (l'ultima dei seguiti apocrifi) condotta da un Fragasso che non si rivela essere il tallone d'Achille: la regia indugia con sapienza su corridoi e porte, nel tentativo disperato di esacerbare la fioca tensione; ma sono il cast e la sceneggiatura a far naufragare il poco di buono che la pellicola sa offrire. Tra reminiscenze amityvilliane e rigurgiti di friedkiniana memoria, senza dimenticare qualche rapimento temporale alla Poltergeist, il film inanella saccheggi in fila per arrivare a un finale confuso e rabberciato.
MEMORABILE: Il cigno nero che dondola; La luce dalla porta; La vecchia con il viso cinereo.
Schizofrenia, teologia, occultismo, stregoneria e possessioni. Chi troppo vuole nulla stringe come si suol dire, ma la regia di Fragasso elude la noia e spara una sequela di scena madri a oltranza. Tra il cast l’unico che sembra davvero crederci è David Brandon, costretto a portarsi dietro il pesante fardello del conflitto spirituale. Comunque l’atmosfera c’è, le location pure e la colonna sonora è un inquietante arrangiamento condensato ad hoc.
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Il meno divertente della saga. La sceneggiatura saccheggia a destra e a manca per un horror privo di sangue e in cui la tensione funziona a intermittenza, ma la confezione è abbastanza curata e la regia di Fragasso (che nel genere ha fatto molto peggio) è insolitamente controllata; paradossalmente, però, questo diventa quasi un limite, in quanto la pellicola diventa noiosa e ripetitiva e non accontenta neanche gli amanti del trash. Cast piuttosto anonimo, eccezion fatta per l'iconico Brandon in perenne overacting. Buone musiche di Cordio, non male il doppiaggio.
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- Arrivatomi il dvd della Medusa, ecco un paio di immagini :
Il film dura esattamente 90' 26''.
Video : Video di buona qualità anche se non sono cosi' sicuro dell'aspect ratio.
Audio : E' un dolby digital 2.0 di discreta fattura (è presente solo la traccia italiana).
Extra : Assenti
Mi sembra un buon dvd anche se il prezzo è spropositato e la mancanza di materiale extra si fa sentire (voglio dire, una bella intervista a Fragasso ce la potevano anche mettere).Ultima modifica: 30/08/11 12:25 da Digital - Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima Visione Tv (Ciclo: "Notte horror", martedì 20 luglio 1993) di La casa 5:
- Ma quell'Usa nella casella humour l'hai scritto tu, buio? :-D
- Ovviamente era abusivo e l'ho cancellato durante il processo di restauro operato insieme alla SaDa enterprise :)
- Infatti...
- Avendo sentito parecchie interviste su come operava la Filmirage, ho il fortissimo sospetto (se non la certezza) che questo film sia stato girato contemporaneamente a "Le porte del silenzio" di Fulci.
Stesso anno (1990), stessa città (Madisonville, Louisiana) e nel cast c'è Mary Coulson (la strega) che interpretava zia Marta nel film fulciano. Addirittura verso la fine assistiamo ad una comparsata del mitico carro funebre che tanto ha fatto penare John Savage nell'altro film! Stavolta però, al posto del corpo del povero Melvin Devereux, la vettura trasporta un urlante Michael Stephenson, che sempre nel 1990 partecipa a Troll 2, sempre diretto da Fragasso. - Lorenz1990 ebbe a dire:
Avendo sentito parecchie interviste su come operava la Filmirage, ho il fortissimo sospetto (se non la certezza) che questo film sia stato girato contemporaneamente a "Le porte del silenzio" di Fulci.
Stesso anno (1990), stessa città (Madisonville, Louisiana) e nel cast c'è Mary Coulson (la strega) che interpretava zia Marta nel film fulciano. Addirittura verso la fine assistiamo ad una comparsata del mitico carro funebre che tanto ha fatto penare John Savage nell'altro film! Stavolta però, al posto del corpo del povero Melvin Devereux, la vettura trasporta un urlante Michael Stephenson, che sempre nel 1990 partecipa a Troll 2, sempre diretto da Fragasso.
Fulci e Fragrasso potrebbero essersi aiutati a vicenda nei 2 film? - In blu ray per la tedesca Leonine, con audio italiano, disponibile dal 16/06/2023
https://www.kultvideo.com/DVD.aspx/30387-Blu-Ray-La-Casa-5-16-06-La-Casa-5?__lang=it-IT
