In una notte del 1983, un ragazzino scompare in una piccola città dell’Indiana. Per i nostalgici degli anni ’80, una serie televisiva ricca di citazioni e riferimenti al cinema e alla televisione dell’epoca. Non molto originale nella trama, Stranger Things è una serie ben fatta, dal deciso target adolescenziale ma godibile anche per il pubblico adulto. Ritmo, suspense e colpi di scena, nonché effetti speciali non invasivi e ben realizzati. Bravi e ben scelti i giovani attori che affiancano colleghi più rodati come Winona Ryder e Matthew Modine.
Sembra girata negli anni '80 questa serie tv, proprio come i film a cui rende omaggio, da ET a Poltergeist tanto per fare esempi famosi. Ma anche se non è tratta da un suo romanzo, durante gli 8 episodi è King la presenza più avvertibile, con i suoi ragazzini in bici che devono vedersela con i bulli, la bambina dai super-poteri che i militari vogliono sfruttare per i loro fini, le famiglie in cui ad essere problematici sono più i genitori che i figli, la tranquilla vita di provincia sconvolta dall'irruzione di un male dai contorni oscuri. Bel fatto e ben interpretato, piacevole.
MEMORABILE: Il ragazzino a cui mancano i denti davanti: parla in modo buffo ma dice le cose più sagge
Impossibile non provare affetto per questa serie per chiunque non sia uscito vivo dagli anni '80. Citazioni a parte (Goonies, E.T., Stand by me...), il mood e tutti gli elementi narrativi ricordano pesantemente quel periodo (c'è anche sapore di Stephen King). Tuttavia non mi sento di tributargli lodi sperticate: diversi snodi sono risolti con leggerezza, il plot non è poi così geniale e parecchi eventi risultano tutt'altro che imprevedibili; infine il doppiaggio italiano cede un po' sul versante pargoli. In ogni caso un'occhiata la merita.
Un ragazzino scompare in circostanze misteriose facendo pensare, almeno inizialmente, a un allontanamento volontario, ma dietro c'è qualcosa di ben più sinistro. Sin dalla bellissima sigla d'apertura si capisce di essere dinanzi a un piccolo, grande, omaggio a un certo cinema degli anni ottanta. Gli episodi riescono a catturare immediatamente facendo proiettare lo spettatore in un clima di mistero e paranoia, con fatti sempre più inquietanti forieri di genuina tensione. Cast adeguatamente selezionato; ost magnetica.
Dichiarazione d'amore al modo di concepire l'horror/fantastico negli anni 80. Tripudio di ammiccamenti, omaggi e riferimenti espliciti a quelle atmosfere tanto care a chi negli anni 80 è cresciuto tra King e Carpenter, tra Spielberg e Craven, perlustrando quella provincia americana che sembra immutabile nel tempo, tra corse in bicicletta e storie di formazione giovanile. Oltre a tutto ciò, la serie è avvincente, ben fatta e con un ottimo cast. Da vedere e rivedere.
Gustosa e piacevolissima serie grazie alla quale i nostalgici potranno rituffarsi pienamente nelle atmosfere del cinema horror, fantascientifico a fantasy di quegli anni. Ma il sapore non è solo quello della celluloide ma è anche prettamente kinghiano
da cui gli sceneggiatori hanno saccheggiato non poco così come da svariate pellicole. Tutto qui? Nì: perchè se è vero che la confezione è curata e gli attori se la cavano più che egregiamente, è anche vero che la storia, pur non annoiando mai,
non è nulla di particolarmente originale e prosegue, e termina, senza troppe sorprese e colpi di scena.
Compendio dell'immaginario fantahorror ottantico, con King e Spielberg posti a numi tutelari: se la caratterizzazione dei personaggi - consegnati ad un cast accattivante - e l'accurata rievocazione d'epoca sono vincenti, la storia non si può dire riservi risvolti originali - e non era nemmeno un obbiettivo perseguito. Buoni gli Spfx a tecnica mista. Come operazione vintage trasuda amore e dedizione per una generazione di pargoli fatti adulti, ma l'entusiasmo è appannagio di un pubblico nutrito a serie televisive: uno qualsiasi dei titoli omaggiati - libri o film - gli è nettamente superiore.
MEMORABILE: I titoli di testa sulle note pulsanti e la grafica di copertina dei romanzi di Stephen King.
Le citazioni da King si sprecano, ma anche da Poltergeist e dal recente Insidious; l'ambientazione anni '80 è suggestiva e ci evita le solite trovate tecnologiche (cellulari, GPS, ecc.), tuttavia poteva essere sfruttata anche meglio. Qualche buco di sceneggiatura e qualche lungaggine (credo avrebbe reso di più come lungometraggio da cinema), una Ost che cita Carpenter e Tangerine Dream; a far la vera differenza è un cast scelto con gusto, su cui spicca la formidabile Brown, nonché il toccare corde emozionali di facile presa per un vasto pubblico.
La nostalgia canaglia evocata scientemente dall'operazione retromaniaca (lo scoperto citazionismo 80s) aiuta i Duffer Brothers a caratterizzare in modo netto - e superfurbo dal punto di vista promozionale - il mood della serie, consentendogli quindi di lavorare senza sbavature su quello che, in fin dei conti, è un plot solidamente collaudato. Così, grazie a un cast azzeccatissimo nel quale spiccano la pazzesca Brown e un sontuoso Harbour, è impossibile non affezionarsi a questa serie, lasciarsi coinvolgere con un briciolo di malinconia.
Molto si è detto e scritto sul serial rivelazione del 2016, vero scrigno di memorabilia ottantiana in grado di mandare in sollucchero una moltitudine di aficionados. Attingendo a piene mani da uno scrigno sterminato, i Duffer plasmano la loro serie con alla base la mitologia e lo stile kinghiano, fondendola con I Goonies, Spielberg, Koonz e Lovecraft. Citazioni a non finire con in testa la creatura che pare uscita da La cosa e un pugno di attori che ben ne incarnano lo spirito. Tutto bello per carità, ma sovente una certa ruffianeria fa capolino.
Goonies in salsa lovecraftiana. I Duffer ci catapultano negli 80's con una buona storia, seppur con qualche difettuccio. Telecinesi, Dungeons & Dragons, Mk-ultra e vasche di deprivazione, universi paralleli e mostri della laguna nera 2.0. Un bel guazzabuglio di citazioni e nostalgia per la cara fantascienza che fu e per un King non ancora prosciugato da ogni inventiva. Ottimo il cast, su tutti la rediviva Ryder e la promessa Brown, anche se il mio preferito è Matarazzo. Buono il finale, eccellente il ritmo.
MEMORABILE: Il prof che spiega la costruzione della vasca di deprivazione.
Gradevole serie che richiama alla mente tanti classici anni '80 (in particolare Goonies e alcuni film spielberghiani) per frullarli in una storia ben calibrata e che si fa via via più coinvolgente. Fotografia e musiche ottime, perfettamente in linea con l'operazione e scrittura dei personaggi al di sopra della media. Un po' di lentezza qua e là nel ritmo di alcuni episodi ma lo spettacolo regge fino alla fine. Ottimo il cast, con una ritrovata Ryder e tutti volti ben scelti. Da vedere.
A volte anche i derivati riescono con il buco. Pur essendo infatti un compendio dell'horror/fantasy ottantiano (si parte da King, passando per E.T. e le varie Case fino ad arrivare ai Goonies), la serie riesce ad appassionare perché la storia, pur semplice, è altamente evocativa e, si sa, la nostalgia funziona quasi sempre. Molto buone anche le prove degli attori sia giovani sia stagionati; in generale la qualità del girato è di molto sopra la media. Niente di innovativo, dunque, ma una bella ode al cinema (e all'adolescenza) del decennio tutto da bere.
Un'avventura molto avvincente e ben confezionata, che senza disperdersi in inutili sottotrame racconta una storia originale, con musiche e fotografia in grado di "rapire" in particolare i nostalgici delle atmosfere anni 80. La regia è in grado di far sognare come solo sapevano fare alcune pellicole stile Goonies, sebbene in salsa più dark-fantasy, come un mix tra I segreti di Twin Peaks e lo stile avventuroso dei giochi di ruolo, di cui gli adorabili e bravissimi ragazzini interpreti sono appassionati; sono comunque tante le fonti ispiratrici.
Del cinema anni '80 ci sono gli omaggi, ma non l'atmosfera. Non bastano le musiche (e dire che siamo nel 1983) per restituire il mood dei film realizzati veramente negli anni '80. La fotografia ricorda più le serie anni '90 come X-Files che non i Goonies o E. T. La sceneggiatura è molto ottantiana, ma è la resa a non essere eccelsa. I giovani, a parte il ragazzino sdentato e quello di colore, non hanno volti che richiamano quegli anni; in più il doppiaggio non li ha aiutati. Nonostante ciò, incuriosisce, mantiene la tensione e si lascia vedere.
Prevedibile, derivativo, datato... in una parola bellissimo! Difficile immaginare un atto d'amore più grande per il cinema e la cultura pop anni 80, con omaggi praticamente a non finire: oltre agli ovvi King e Spielberg, anche l'horror di cassetta e il cinema Brat Pack (il trio Nancy-Steve-Jonathan sembra uscito dritto da Breakfast club). Le musiche rasentano il sublime, sia per la scelta che per l'utilizzo. Unico neo forse la sceneggiatura, non sempre del tutto convincente. Comunque consigliatissimo, per nostalgici e non!
Un prodotto eccezionale che ha la forza di una trama genialmente ispirata a un mix di diversi videogiochi e giochi da tavolo e di un'ambientazione ultimamente molto alla moda. La produzione fa un ottimo lavoro scegliendo un cast azzeccato. Una fotografia eccellente, costumi, musiche e atmosfere catturate pari pari dalla golden age del cinema Anni 80. Costruiti bene gli effetti speciali, che si fondono in maniera sublime con la realtà. Simpatiche le citazioni a pellicole che hanno fatto la storia.
Al di là dell'antologia di stilemi e di generi del cinema anni '80, questa serie ha una forza attrattiva e non solo per i teenager; del resto di fronte ai misteriosi e inquietanti eventi che colpiscono la cittadina di Hawkins, anche le reazioni sono stratificate per età; a trovare il bandolo saranno però i più giovani appassionati del genere fantasy. A parte qualche rallentamento e qualche divagazione, in ogni singolo episodio c'è qualcosa di coinvolgente e ben realizzato, con tecnica generosa e sapiente. Cast azzeccato e carico di simpatia.
MEMORABILE: Gli effetti speciali e le location; Effetti sonori e musiche; La disinvoltura dei quattro ragazzi; La discutibile prova della Ryder.
Clamoroso successo Netflix che, a ben guardare, non fa che godere di riflesso del culto che in realtà appartiene al bagaglio fantasy anni '80 di spudorato riferimento: E. T., Poltergeist, I Goonies, Stand by me... fino a citazioni apertamente "diegetiche" (gli accessori dei Ghostbusters, con cui in effetti giocavano i bambini dell'epoca). Strepitoso il cast di adolescenti (mentre non digerisco Winona Ryder versione mamma allucinata); però la deludente seconda stagione lo ridimensiona a occasionale (benché riuscito) fuoco di paglia.
Autentica fucina citazionista degli anni '80 è un'operazione tanto riuscita quanto ruffiana, soprattutto verso gli odierni quarantenni. CGI notevole ma soprattutto magnifici effetti di scena realizzati dalla Spectral Motion, la stessa di Del Toro per Pacific rim o Hellboy. La vicenda, all'inizio nebulosa, si svela poi piuttosto lineare e decisamente kinghiana; bravi tutti i ragazzini, soprattutto "11", meno interessanti gli adulti (la Ryder ha la stessa espressione contrita in ogni scena), inquietante "soldato Joker" Modine nella prima stagione.
MEMORABILE: 11 che si rifiuta di uccidere il gatto nella prima stagione e "D'Artagnan" nella seconda che invece ne sbrana uno.
Se, da adolescenti non si son visti cult quali I Goonies o E.T. si può anche trovare questa serie notevole. Ma. Certamente un prodotto ben realizzato, in cui i giovani protagonisti danno un buon contributo recitativo. Malino, invece, la Ryder (a tratti snervante). Tributo o plagio che sia, questo tripudio anni 80 che attinge a piene mani dal passato pecca spesso di lungaggini inutili, a discapito di un ritmo talvolta soporifero. Si passa dallo stupore alla letargia con sbalzi da montagne russe. Lodevole iniziativa, comunque, per avvicinare anche un pubblico più giovane.
Appassionato e appassionante omaggio alla cultura pop anni '80 (da Spielberg a King e altro). Ma se nei modelli originali i bimbi salvavano il mondo e i grandi facevano la figura dei fessi, qui anche teens e adulti fanno la loro parte, finché tutti insieme affrontano la prova finale. Ogni season è strutturata in questo stesso modo. Ma non annoia, perché i personaggi sono simpatici, ben strutturati e hanno una magnifica complicità tra loro. Straordinarie fotografia e musiche. Ruffiano, ma dettato da affetto genuino e fatto con intelligenza.
MEMORABILE: Il medley di "Neverending Story" a spezzare il climax del finale della terza stagione.
Serie televisiva americana di gran successo che pesca, volutamente e a piene mani, nel repertorio cinematografico degli anni Ottanta, da E.T. a Poltergeist ai Goonies. Il prodotto è di qualità e chiaramente rivolto a un pubblico giovane (anche i protagonisti principali sono dei ragazzini). Tra il fantastico e l'horror, ma senza esagerare. Colonna sonora di ottimo livello.
Serie TV ambientata negli anno 80 divertente e ben fatta (soprattutto le prime due serie, già la terza mostra un po' la corda). Siamo nei tipici plot da B movie anni 50: mostri radioattivi, presenze paranormali. Film e telefilm dagli anni 50 agli anni 90 vengono condensati in un prodotto di largo consumo che è anche in un certo senso un racconto di formazione.
MEMORABILE: Il ballo alla fine della seconda serie.
La migliore e più azzeccata serie della cultura streaming e TV degli ultimi vent'anni, che ha pochi paragoni per sinergia attoriale, ambientazioni, effetti speciali, musiche. Qualcuno dice ruffiana, ma come si può chiamare così un tributo tanto incondizionato e un atto d'amore tanto palese verso quegli anni? Vero amore, piuttosto. E traspira e ti travolge! Se si eccettuano i Simpson, The Big Bang theory e non molto altro, davvero poco è stato fatto di meglio a livello di serie. Da guardare e riguardare.
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Mi sono arenato al terzo episodio della terza stagione e non riesco ad andare avanti. Anche per me prima da tre palle, seconda da due... Ora mi sembra che i personaggi non abbiano più nulla da raccontare, a parte che stanno abbandonando l'infanzia per diventare adolescenti, ma è un po'generico e prevedibile. Sì susseguono situazioni buffe in cui devi davvero amare i protagonisti per stare al gioco, pena sbadigli a catena. Sti topi che scoppiano mi sembrano proprio una trashata, splatter a misura di coviewing familiare, e la Russia no dai, più che vintage è roba da mercatino delle pulci... Boh, magari migliora?
Rebis ebbe a dire: Mi sono arenato al terzo episodio della terza stagione e non riesco ad andare avanti. Anche per me prima da tre palle, seconda da due... Ora mi sembra che i personaggi non abbiano più nulla da raccontare, a parte che stanno abbandonando l'infanzia per diventare adolescenti, ma è un po'generico e prevedibile. Sì susseguono situazioni buffe in cui devi davvero amare i protagonisti per stare al gioco, pena sbadigli a catena. Sti topi che scoppiano mi sembrano proprio una trashata, splatter a misura di coviewing familiare, e la Russia no dai, più che vintage è roba da mercatino delle pulci... Boh, magari migliora? Heh, se non ti sono piaciuti i primi episodi mi sa che non ti piaceranno neanche gli altri. Io devo dire che lo trovo sempre accattivante, di certo le premesse iniziali non sono state rispettate nel senso che sta palesemente mostrando i suoi limiti (che già aveva) con l'età che avanza dei protagonisti. D'altro canto, se dei Goonies avessero fatto 4 o 5 film, staremmo a rimpiangerli? :°) Le operazioni nostalgia, anche quelle riuscite, per me hanno una scadenza. A me sta terza stagione non è dispiaciuta e da un lato sarebbe brutto se la serie si concludesse a breve, ma di certo non starò col fiato sospeso. Di certo si devono sbrigare, dato che per questa stagione ci han messo più di un anno e mezzo e i ragazzi crescono.
Stagione deludente, non c'è più quella coesione del gruppo dell'inizio, ma un'eccessiva dispersione di storylines che potrebbero rappresentare benissimo 3-4 telefilm diversi, con un raggruppamento forzato. Ho trovato anche le scenografie e la computer grafica, più finta del solito, ma forse è un'impressione. Bello il momento nostalgia al cinema per la prima di Ritorno al futuro con conseguenti citazioni. Per il resto una stagione dimenticabile e "in più".
**!
DiscussioneZender • 25/11/19 08:03 Capo scrivano - 48841 interventi
annuncio agli irriducibili affezionatissimi rimasti che una quarta stagione è pronta a salire sulla rampa di lancio di netflix. questione di pochi mesi...
annuncio agli irriducibili affezionatissimi rimasti che una quarta stagione è pronta a salire sulla rampa di lancio di netflix. questione di pochi mesi...
Ormai i ragazzini avran 20 anni...
Non mi ricordo più una mazza delle stagioni precedenti però, vedrò se c'è un riassuntone su YouTube o da qualche altra parte...
STAGIONE 1 *** 1/2 Il risultato generale è da attribuire molto alle belle musiche elettroniche che praticamente valgono la visione e richiamano i Tangerine dream. La Ryder così stralunata non si era mai vista. Alla sua disperata battaglia contro i mulini a vento fa da contraltare quella dei ragazzini che prendono tutto come un'avventura. Ricorda un po' David Lynch, in particolare l'ultima serie di Twin peaks anche se molto meno "sperimentale": la morte non impedisce alle persone di continuare a influire sulla loro comunità di provenienza. MEMORABILE: Undici, i suoi poteri e il rapporto col padre/scienziato ambizioso e glaciale
DiscussioneZender • 16/04/23 12:02 Capo scrivano - 48841 interventi
Grazie Occhiandre, aggiunto. Nei commenti alle stagioni da inserire negli speciali comunque non mettiamo né i link (fondamentali invece nei commenti ai film) né i Memorabili.