La bella Claudia Koll, prima d'esser assalita da "vocazione mistico/religiosa" presta "il fianco" a Tinto Brass, che la vuole nel ruolo della disinibita, maliziosa e malandrina scultrice Diana, habituè dello pseudo-tradimento che si diverte a sollecitare la tensione (erotica) dell'amante Paolo raccontandogli esperienze "anali" di cui favoleggia sino a quando, chiamata in quel di Venezia per questioni ereditarie, non metterà in pratica. Opera al limite dell'hard con un'ambientazione che rifugge quelle post-belliche e con musiche accattivanti.
Tra i migliori film del regista. Tra commedia e erotico e con sprazzi qua e là anche di inserti hard, una vicenda che scorre via lineare, sottolineata dalla bella colonna sonora e dall'ambientazione veneziana. La parte del leone comunque la fa la splendida Claudia Koll, qui davvero strepitosa.
Mescolando realtà e fantasie della protagonista, Brass costruisce il solito film in cui intesse le lodi del tradimento visto come “botta di vita” e cioè elemento vivificatore del rapporto di coppia. Sai che novità! Questa è la “filosofia” (si fa per dire) del regista e questo è il suo cinema. Prendere o lasciare. Tuttavia almeno qui c’è Claudia Koll che è molto bella e sensuale, a differenza di molte altre attricette dei film di questo regista.
Probabile vetta del cinema di Tinto Brass e della sua ossessione per il fondoschiena. Gran merito è di Claudia Koll, qui davvero bella e attizzante, che regala freschezza al consueto tema del tradimento e delle botte d'allegria che ravvivano il rapporto. Memorabile la sua prima esperienza a Venezia nel suggestivo atelier dell'artista. Nel genere specifico veramente difficile trovare di meglio.
Abbastanza insulso film brassiano. Una dei pochi punti di forza è la Koll, notevole sì ma non dal punto di vista recitativo; per il resto interpretazioni mediocre (roba che manco gli attori di un film porno...), trama fatta solo per inserire nudi e sesso a buon mercato. Di satira ne vedo poca...
Storia di corna, raccontate e consumate, tra due coniugi un po' in crisi. Brass comincia la caduta agli inferi, girando un film che di fatto è un porno per qualità e storia. Attori tragicomici, con il solito signor "EchisonoioBabboNatale". Claudia Koll è bellissima, ma qui recita (vabbè) con una voce garrula che non sembra nemmeno la sua (e comunque ha dimostrato di saper fare meglio in altre occasioni). Vorrebbe essere liberatorio e anticonformista, è mestissimo e piccoloborghese (la scena del rave come se lo immagina il geometra di Gallarate).
Prima di diventare una specie di suor Claudia, la Koll fortunatamente ci ha regalato anche perle come questa. Il film in sè non è di quelli da studiare nelle scuole di cinema, ma poco importa: tolta la Koll hai tolto il film in pratica. Dovrebbe essere visto obbligatoriamente da ogni ragazzino sopra i 13 anni, a mio avviso.
Uno dei migliori film di Tinto Brass che abbia visto. Anche se Claudia Koll non è né la Grandi né la Sandrelli, lascia la sua impronta nelle scene a sfondo erotico, risultando molto eccitante. Il film diverte anche e la scenografia è tipica dei film del regista veneto. Buono.
Indubbiamente uno dei migliori (anzi, no, diciamolo pure: "il" migliore) film erotico-soft diretto da Tinto Brass, vera e propria quintessenza della sua (e nostra) ossessione per il culo femminile (concordo assolutamente sull'affermazione, spesso citata da Tinto "le tette sono solo un culo portato sul davanti"). Splendida Claudia Koll pre-conversione, davvero intrigante e sensuale (e, lasciatemelo dire, molto, ma molto meglio sia dell'appesantita Sandrelli che dell' "esagerata" Grandi!).
Erotico di Brass dall'indubbia efficacia, dove il regista sconfina quasi nella pornografia per dar libero sfogo alle sue passioni feticiste per il didietro femminile e non solo. Comunque da notare una regia di qualità e la scelta di alcune scenografie suggestive. La trama non riveste molta importanza, ma l'interpretazione "artistica" della Koll spiega il perché della sua successiva rinascita morale: in questo film ha dato veramente tutto.
A differenza di altri film di Brass questo non rientra certo nella definizione di erotico ma quasi in quella di hard, a tratti vero e proprio hard. E non può essere certo il ricorso a protesi di lattice per la simulazione dei falli in erezione a ricondurre il film su binari erotici. Organi genitali femminili in primo piano e scene di penetrazione tradiscono il leit motiv del vedo e non vedo. Per il resto davvero scarso: sceneggiatura, regia e Koll su tutti. Non ha il fisico né le qualità. Ambientazione indecifrabile. Per appassionati.
Insieme a La chiave e Monamour è il miglior Brass, con un erotismo provocante e fantasioso che riesce a far apparire giocose le incursioni hard. Peccato che poi viene infarcito con evitabili scene di dubbio gusto che ne riducono la qualità. La Koll si fa ammirare in tutti i modi ed in tutte le angolazioni possibili e per la sua successiva metamorfosi mistica il film assume il valore di rarità.
La storia di per se stessa è inverosimile ed esagerata (nelle continue provocazioni che la splendida Claudia Koll porta avanti in ogni occasione) ma, a parte ciò, la trama scorre ed i personaggi son ben caratterizzati. Da segnalare la presenza del simpatico Renzo Rinaldi, oltre che di Franco Branciaroli, volto ricorrente nella filmografia di Brass. Sicuramente non un capolavoro, ma indubbiamente tra i titoli più piacevoli e felici della filmografia di Tinto Brass.
MEMORABILE: Il cameo di Tinto Brass con tanto di sedicente nipotina.
Una pellicola che tratteggia al meglio la voglia del regista di mostrare ciò che sta dietro quell'aura (noiosa) di normalità. E qui ne riflette tensioni e emotività attraverso lo sguardo rivolto a una coppia come tante. Apparentemente felice Lei, una splendida Koll, si fa convincere a sposare la dolce arte fedifraga e induce Lui a bramare per scoprirne i dettagli, anche se quelli più violenti non gli piaceranno di certo. Molto spinto, ma al contempo molto trattenuto, riassume ed esplicita il cinema brassiano.
Tra le varie scoperte di Brass una delle più sorprendenti resta Claudia Koll, che in seguito a una crisi mistica ripudierà questo ruolo. Qui è nei panni poco vestiti di Diana, in cerca di avventure extra-coniugali e trasgressioni varie, tra Venezia o al rave party dove si concede a un ex seminarista. La Koll rivela anche discrete doti recitative, a differenza di altre muse brassiane.
MEMORABILE: Diana chiama il marito dal rave party ubriaca e circondata da uomini.
Di bello c'è sicuramente la protagonista, di bruttino il marito (Lanza, anche in Fermo posta), di interessante poco altro, se non il mostrare i soliti vizi di provincia tanto cari all'autore. C'è da dire che Brass sa comporre le inquadrature in modo magistrale e nonostante gli anni e gli abiti (pochi) improbabili il film conserva una sua bellezza estetica. La Koll ogni volta che apre bocca (per parlare) è tremenda, così come il cugino veneziano; si salva invece il francese (Branciaroli, presente anche in Miranda). Elogio delle coppie "aperte".
Il Maestro ci delizia con le avventure della spiritata-erotica Diana; Claudia Koll che, da sola, fa tutto il film: a riprova che un erotico deve moltissimo alla sensualità della protagonista. La messa in scena deve (dovrebbe) completare l'insieme (qui la vicenda è talmente risaputa e ruffiana da contare nulla); ma non lo fa e la disinvoltura visuale è esercizio di stile fine a se stesso, stucchevole. Momenti topici? Sparuti, manierati. Oggetto scarso o insufficiente? Una via di mezzo. Meglio rivedersi Paprika, dove lo humour erotico è sincero.
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CuriositàUndying • 16/07/09 18:07 Controllo di gestione - 7578 interventi
Opera buffa: quella di Mozart!
Il titolo potrebbe apparire un tantino volgare: invece, per l'ennesima volta, dimostra come Brass sia autore dotato di estrema cultura.
Quando è stato concepito questo film, infatti, correva la ricorrenza (bicentenaria) di Mozart e della sua Opera buffa, dalla quale, appunto, mutua Così fan tutte.
CuriositàUndying • 27/07/09 15:33 Controllo di gestione - 7578 interventi
Influenze del fumetto sul film
All'epoca della realizzazione di Così fan tutte, Tinto Brass intervenne su alcune riviste a fumetti per adulti dichiarandosi estimatore dell'erotismo a vignette.
Se le influenze di un noto disegnatore sono ben evidenti nelle ultime pellicole (Fallo! ma, ancor di più, Monamour) ci sono, nel film in questione, diverse scene che sembrano essere state "suggerite" dalla matita di Milo Manara.
Una, particolarmente audace (di cui non facciamo menzione) e la ripresa (da tergo) della protagonista, ritratta seduta e con gli attribuiti posteriori bene a vista: tipologia di posa molto sfruttata nei fumetti di Manara.
CuriositàUndying • 15/02/10 18:23 Controllo di gestione - 7578 interventi
Parola di Tinto
"La fedeltà è contronatura, lo è sempre stata per gli uomini ma c'erano difficoltà ad ammetterlo per le donne.
In realtà la fedeltà credo che risalga, come legge di codice religioso, alla religione ebraica, quando era necessario accertarsi della paternità del seme, ma oggi, con i metodi anticoncezionali, questo problema è scomparso, quindi ne è scomparsa anche la conseguenza, la necessità della fedeltà della donna."
concordo assolutamente sull'affermazione, spesso citata da Tinto "le tette sono solo un culo portato sul davanti")
Scusate, l'ex-scienziato che è in me non ha potuto non notare questa affermazione di Brass, che francamente ignoravo, anche perché non sono un cul-tore della sua arte.
In effetti, dal punto di vista della biologia evolutiva, le tette, nell'uomo e negli altri primati, servono proprio come elemento attrattivo nei confronti dei maschi proprio perché ricordano il culo, che è la parte dalla quale spesso in natura ci si accoppia.
Dal punto di vista funzionale non c'è infatti nessuno bisogno di un seno gonfio e sporgente, per l'allattamento.
Il messaggio portato dal seno (parliamo esclusivamente dal punto di vista etologico,è ovvio) é: "guarda qui che roba, immaginati di dietro!".
In effetti, dal punto di vista della biologia evolutiva, le tette, nell'uomo e negli altri primati, servono proprio come elemento attrattivo nei confronti dei maschi proprio perché ricordano il culo, che è la parte dalla quale spesso in natura ci si accoppia.
Il seno femminile umano ha iniziato ad assumere forme callipigie abbondanti proprio da quando i nostri antenati hanno sviluppato la posizione eretta.
E' il modo in cui la natura ci ha rimesso davanti agli occhi l'oggetto precipuo dei nostri desideri.
Bergelmir ebbe a dire: Gestarsh99 ebbe a dire: Bergelmir ebbe a dire:
In effetti, dal punto di vista della biologia evolutiva, le tette, nell'uomo e negli altri primati, servono proprio come elemento attrattivo nei confronti dei maschi proprio perché ricordano il culo, che è la parte dalla quale spesso in natura ci si accoppia.
Il seno femminile umano ha iniziato ad assumere forme callipigie abbondanti proprio da quando i nostri antenati hanno sviluppato la posizione eretta.
E' il modo in cui la natura ci ha rimesso davanti agli occhi l'oggetto precipuo dei nostri desideri.
Benone, allora quegli esami non sono stati dati invano.
HomevideoRuber • 13/11/15 19:18 Contratto a progetto - 9218 interventi
Il blu ray è veramente fatto bene, lo consiglio a tutti gli amanti del cinema "brassiano" nonché della curve di quella che fu un tempo la Koll (che non si vedrà mai più così, quindi è meglio approfittarne).
Ritengo sia uno dei migliori di Tinto Brass insieme alla Chiave e a Paprika (quest'ultimo però rimane un gradino sotto). Peccato che come per Paprika non ci sia alcun extra, avrei voluto sentire la Koll a tanti anni di distanza parlare del film che l'ha lanciata come "femme fatale" nel cinema, anche perché ora è tutta un'altra persona.