Il disco volante - Film (1964)

Il disco volante

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La nostra recensione di Il disco volante

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Tinto Brass, regista veneto all'epoca non ancora lanciato verso l'Olimpo del softcore d'autore, ambienta nella sua regione la propria terza fatica registica e fa parlare in dialetto perfino Alberto Sordi, unico mattatore del film e interprete di ben quattro personaggi diversi: il primo è un tenente dei carabinieri di chiare origini meridionali, il secondo un figlio omosessuale di una ricca contessa (e qui Sordi dà il meglio di sé regalandoci almeno un siparietto irresistibile), il terzo un ragioniere che flirta con la moglie del sindaco (una Monica Vitti lasciva come non mai), il quarto un parroco dal cuore d'oro. Nonostante le premesse per un sano divertimento ci siano tutte, il film si arena ben...Leggi tutto presto in una stanca monotonia figlia delle velleità autoriali di Brass, il quale indugia troppo in carrellate mute ed estenuanti dedicate ai presunti marziani (mai vista al cinema un'invasione aliena tanto distaccata e insulsa: i marziani camminano e camminano senza meta, si lasciano catturare senza reagire, non comunicano... sono per lunghi tratti protagonisti ma incidono meno delle comparse). Sceneggiatura ripetitiva e priva di mordente; l'intero film è sospeso in un alone di surrealtà non giustificata e Brass sembra riconoscersi solo nei particolari più piccanti (una coscia della Vitti, un amplesso suggerito...). Al principio sembrava avvertirsi una certa verve nella regia grazie alle interviste sul fenomeno condotte vivacemente da una radio locale, poi tutto si spegne e di ricercare significati nascosti non ne ha voglia nessuno. Sordi è bravo ma non basta.

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Tutti i commenti e le recensioni di Il disco volante

TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Sunchaser 5/11/08 18:27 - 127 commenti

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Commedia travestita da fantascienza o viceversa? Prima di passare al porno-soft "cinecologico" (sua definizione), Brass era un regista anarchico e provocatore. Pur sotto la guida commercialmente avveduta di De Laurentiis, ha diretto un film acido e cattivo che si diverte a criticare malcostume e vizi dell'Italia cattolica provinciale. Proprio per questo non ebbe successo. Sordi, che teneva moltissimo al film, se ne dispiacque a lungo. Curioso il finale che anticipa Spielberg.

Matalo! 7/11/08 12:21 - 1378 commenti

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Molto divertente Sordi, specialmente nella macchietta del brigadiere (ma anche il nobile pederasta, prototipo di Giovanmaria Catalan Belmonte non è male). Il film in sè è derivativo di "Marziano a Roma" di Flaiano. Fa colpo vedere divi della commedia inseriti in un contesto simil-nouvelle vague, con fotografia livida e macchina a mano. Ma a Brass le cose riescono spesso a metà.

Pigro 19/12/09 11:20 - 10024 commenti

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I marziani sbarcano in un paesino veneto: tutti vogliono trarne beneficio e un maresciallo indaga. Caustica e grottesca operetta satirica alla Bulgakov che, imperniata su una presenza surreale scatenante, mette in luce la grettezza di un piccolo mondo sconvolto dalla sua stessa ipocrisia. Brass porta in primo piano proprio quella realtà rurale di confine tra contadini ignoranti, borghesi rampanti e nobili decaduti, che sta alle radici dell'attuale leghismo. Un film apparentemente scoordinato, ma acutissimo. Con un camaleontico Sordi. Notevole.

Manfrin 25/02/11 22:53 - 403 commenti

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Originale per l'epoca anche per i luoghi scelti, il film ci fa conoscere un Brass alle prime armi ma che dimostra buon talento nel raccontare una strana storia di marziani che atterrano nella campagna veneta e che sconvolgono, ma non troppo, il tran tran della vita di provincia. Cast di tutto rispetto con Sordi che recita addirittura in quattro ruoli, tra i quali da segnalare quello riuscito di un brigadiere. Manca forse qualche caratterista veneto, ma merita di essere visto.

Luchi78 23/06/11 11:30 - 1521 commenti

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Sorpresa Brass che agli albori si diletta in commedie all'italiana con tanto di risvolto critico-sociale ambientato in un paesino dell'Italia del nord. Sordi la fa da padrone, ma tra i suoi quattro personaggi spicca il ragioniere che recita in versi alla sua amante (Monica Vitti), la quale risponde con il mitico "dime porca che me piasi di più". Peccato per alcune lungaggini evitabili e una certa inconsistenza nel finale del film. Divertente notare i piccoli spunti che nel futuro caratterizzeranno la regia erotica di Brass.

Rambo90 10/02/12 15:57 - 7923 commenti

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Commedia simpatica e molto originale, che Brass dirige con un po' di lentezza ma che non dispiace. Sordi interpreta quattro personaggi, uno più spassoso dell'altro, attorniato da un cast femminile di tutto rispetto: Vitti, Mangano e Rossi Drago bravissime. Non manca una leggera vena di malinconia nel tratteggiare il divario fra ricchi e poveri, né alcuni tocchi che anticipano il Brass re del cinema erotico italiano (il costume della marziana; la lascività della Vitti). Da vedere.
MEMORABILE: Il conte che balla col marziano; Il finale.

Saintgifts 30/12/12 19:08 - 4098 commenti

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Evidentemente l'atterraggio del disco volante e la presenza di marziani e marziane nel piccolo, ma ben composto socialmente (sembra non manchi nessuna figura) paese veneto è un pretesto per fare un "bel" ritratto della provincia (e non solo) italiana. Il cast c'è tutto e lavora a dovere (Silvana Mangano offre la prestazione migliore, ma c'è un Sordi raramente così incisivo, pur se misurato). Brass è vagamente felliniano e distante anni luce (nel senso positivo) dai suoi "capolavori" futuri. Un film notevole, da rivalutare senz'altro.
MEMORABILE: Una traccia del Brass futuro: la marziana che sale la collina carponi, vista dal didietro, con un costume che richiama la biancheria intima femminile.

Graf 14/11/13 01:09 - 708 commenti

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Una boiata ma realizzata con l’ostentazione di una tecnica sopraffina e prelibata che cinguetta con lo stile, allora di moda, della nouvelle vague. Sordi si fa davvero in quattro per sostenere la stamberga, puntella qua e là, con il suo straordinario talento interpretativo, la struttura scricchiolante della narrazione ma, purtroppo, il film non decolla mai e, dopo un prologo incoraggiante, si dissolve per colpa di uno sviluppo frammentario e sconnesso, in un discorso tutto fumo e niente arrosto, più bislacco e cervellotico che raffinato e poetico. Mai visto al cinema "marziani" più ebeti e perdigiorno di questi!

Gabrius79 13/07/16 20:58 - 1484 commenti

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Le premesse c'erano tutte per un buon film, con Alberto Sordi che interpreta ben quattro personaggi uno più spassoso dell'altro; invece la pellicola si ingolfa poco dopo un inizio che lasciava ben sperare. Una regia che indugia troppo sui marziani in Veneto e non dà possibilità a Sordi di gigioneggiare come si deve. Vitti e Mangano in due camei piuttosto incolori.

Il ferrini 22/04/16 01:20 - 2609 commenti

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Il Tinto Brass che non ti aspetti. Divertente e divertito spaccato della provincia veneta in tempi di "invasione": la diffidenza, la paura del diverso, gli stereotipi e i luoghi comuni, insomma; visto con gli occhi di adesso appare quasi profetico. Sordi è incontenibile (recita i ruoli di prete, brigadiere, ragioniere e giovane rampollo), ma anche la Vitti e la Mangano sono in gran forma. Gli alieni sono teneramente retrò, ma in fondo sono solo un pretesto per raccontare i terrestri.

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Deepred89 16/06/16 22:16 - 3840 commenti

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Un Sordi ai vertici del suo trasformismo, una regia di sicuro mestiere e una discreta originalità di fondo (dalle ambientazioni ai risvolti del soggetto) non bastano ad animare una commedia fanta-allegorica fiacca e poco coinvolgente, dalla sceneggiatura incapace di valorizzare il curioso soggetto, spenta nel ritmo e nelle battute. Il finale critico e sarcastico funziona, ma non risolleva il film da un mood abbastanza sonnacchioso.

Alex75 12/07/16 09:34 - 920 commenti

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Le apparizioni degli alieni sembrano un pretesto (e pure soporifero), ma sono usate con intelligenza per un ritratto caustico e tuttora attuale della provincia veneta, con la sua grettezza e le sue piccole aspirazioni. Buona parte del merito va all’efficace camaleontismo di Sordi (anche se la sua parlata veneta fa sorridere), alla prova brillante della Vitti e alla classe della Mangano. Qua e là affiorano indizi della carriera futura di Brass (le scosciature della Vitti, la marziana).
MEMORABILE: Le interviste iniziali; Il ragioniere declama e Dolores risponde: “Dime porca...”; La seduzione del brigadiere; Il finale.

Vitgar 21/03/17 15:14 - 586 commenti

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Filmino da poco, fragile sotto tutti i punti di vista, dalla trama alla sceneggiatura. Si pone come amara considerazione sulla meschinità della società ma non riesce ad andare più in là di una rappresentazione macchiettistica. Sordi in versione "faso tuto mi" si divide in quattro personaggi. Le presenze femminili, pur prestigiose, non aggiungono nulla.

Cotola 19/07/18 14:54 - 9424 commenti

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Siamo dinanzi ad un film di Brass ancora prima maniera che si diverte a colpire vari bersagli (politica, corpi armati, chiesa, borghesia, popolo...insomma un po' tutti) con quella che è a tutti gli effetti una commedia satirica. Il risultato è sicuramente lontano dall'essere eccezionale ma tuttavia gradevole e riesce a strappare alcune risate ed a colpire qualche bersaglio. Ricco il cast, con un Sordi in forma smagliante che interpreta ben quattro ruoli. Per approfondire la conoscenza di un regista che poi si imporrà con film ben diversi.

Leandrino 7/08/20 13:05 - 529 commenti

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Cast d'eccezione per questa satira del nordest italiano, che nella "sporcatura" di genere ricorda l'Omicron di Gregoretti, uscito solo l'anno prima. La discesa di un disco volante in un paesino della campagna veneta è il pretesto per raccontare vizi e pregiudizi (senza virtù) di una società classista che vede l'alieno con la sola lente del desiderio: il bisogno, di tipo economico o sessuale, accomuna un po' tutti, e così tutti finiscono per essere esenti dalla redenzione. Una satira piuttosto spietata e godibile, che sembra peraltro anticipare gli avvistamenti UFO di massa del '78.
MEMORABILE: La sequenza-inchiesta iniziale.

Zampanò 10/07/21 17:43 - 386 commenti

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Per i tempi spassoso, oggi ha più valore di documento (l'ufologia popolare) che di commedia. Sonego si diverte col giovane Brass a rincorrere la metafora platonica: chi è portatore di un pensiero alieno è destinato alla morte o al manicomio. Specie nel Veneto reazionario che regista e sceneggiatore conoscono bene. Sordi è uno e trino, anzi di più, e ispirerà nell'accurata distinzione dei caratteri i futuri personaggi verdoniani. Orbitano la Vitti e la Mangano, sue massime vestali. Irresistibile la marcetta che accompagna il brigadiere.
MEMORABILE: Dolores all'amante: "Dime porca che me piase de più".

B. Legnani 21/08/23 23:42 - 5633 commenti

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Strambo film, piacevole ma così generico che permette, ragionando ora, di trovarci ciò che si vuole. Certa è la critica alla società in tutte le sue componenti, ma senza che essa graffi oltre la superficie. Sordi in quattro parti: la migliore è quella del brigadiere, la più buffa quella nobiliare (ricorda un ruolo che interpreterà ne I nuovi mostri), quella sacerdotale nel finale ricorda la conclusione del primo Don Camillo, mentre quella dell'impiegato delle Poste è la più banale, ma origina la battuta memorabile. Cercando il Brass che verrà, si notano simbologìe vulvari e falliche.
MEMORABILE: Lui le recita poesia amorose e lei ribatte: "Dime porca che me piase de più".

Paulaster 15/10/24 18:00 - 4770 commenti

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In un paesino del Veneto vengono avvistati degli alieni. Soggetto fantascientifico per una satira alla borghesia di provincia. L’inizio parte da un fatto di finta cronaca e si dipana in qualche sfaccettatura. La storiella ha comunque il fiato corto e non ingrana, salvo alla conclusione. Sordi si quadruplica come ruolo e propone personaggi che verranno sviluppati più a fondo in altre pellicole. Come parte la più centrata è quella della Mangano, che diverte nelle inflessioni dialettali; la Vitti appare ancora acerba nel genere comico. Regia con punte oniriche per dare l’idea degli Ufo.
MEMORABILE: La vangata al marziano; Col marziano sull’Ape.
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  • Discussione B. Legnani • 24/07/10 13:44
    Pianificazione e progetti - 15121 interventi
    Chi ha il film potrebbe postare un'immagine del volto del Vescovo?
    Grazie.
  • Discussione Zender • 24/07/10 15:52
    Capo scrivano - 48565 interventi
    Mi spiace, io non l'ho, è uno dei film con Sordi che meno mi piace.
    Ultima modifica: 24/07/10 15:52 da Zender
  • Discussione Quidtum • 22/03/12 11:17
    Magazziniere - 2201 interventi
    B. Legnani ebbe a dire:
    Chi ha il film potrebbe postare un'immagine del volto del Vescovo?
    Grazie.


  • Discussione B. Legnani • 23/03/12 01:08
    Pianificazione e progetti - 15121 interventi
    Abbiamo dato un volto ad Albino Principe.
  • Musiche Alex75 • 25/11/16 17:41
    Call center Davinotti - 710 interventi
    Le due canzoni del film, cantate da John Foster:
    "Ballando con te" e "Chi sei amore?"

    https://www.youtube.com/watch?v=c-odWmXQ6aQ

    https://www.youtube.com/watch?v=Ub9lpeL-isk
  • Curiosità Zender • 19/12/16 17:49
    Capo scrivano - 48565 interventi
    Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:

  • Curiosità Fauno • 14/10/18 00:25
    Formatore stagisti - 2754 interventi
    Dalla collezione cartacea Fauno, un altro flano del film: