Ed ecco l'immancabile coppia Boldi-De Sica in salsa natalizia, diretta da Neri Parenti come nel buon VACANZE DI NATALE 95 (e dopo che Vanzina se li era ripresi per due anni facendogli interpretare i due brutti capitoli di A SPASSO NEL TEMPO). Questa volta ai due si affiancano il redivivo Nino D'Angelo (riabilitato all'insegna del riciclaggio trash), l'insopportabile "er Patata" (scoperto da Pieraccioni in FUOCHI D'ARTIFICIO e sostituto ideale di Francesco Benigno, altro tipico "outsider"...Leggi tutto dell'epoca di ANNI 90) e, udite udite, Diego Abatantuono "terrunciello" pentito. Chissà perché però il grande Diego pare quasi vergognarsi di riesumare il mitico accento lombardo-pugliese e lo dissimula (come già aveva fatto nel BARBIERE DI RIO) tra cadenze brasiliane (nell'episodio con la Casalegno), francesi (nell'ultimo con la Parietti) e addirittura bielorusse. Perché, Diego? Apertura con cinque mini-episodi che ci presentano gli altrettanti protagonisti i quali, con il loro nome di battaglia, rimarranno gli stessi per ogni episodio (la struttura e il finale - col megascoop impossibile - ricordano molto un altro film di Parenti, SCUOLA DI LADRI): c'è King (Abatantuono, travestito da fioraio bielorusso provoca e paparazza un improbabile flirt tra Mara Venier ed Emilio Fede), Er Patata (esce da una torta di compleano, fa uno strip e fotografa la festa privata della Parietti), il Faina (De Sica, inventa e filma un incontro occasionale tra Sgarbi e Ramona Badescu), Ciro 3000 (D'Angelo, finto posteggiatore, provoca e riprende una lite tra Biscardi, napoletano d.o.c. come lui, e il calciomane Maurizio Mosca, perlomeno divertenti e non impacciati come gli altri) e per finire il signor Bin (Boldi, vecchio amico dei quattro, apprendista paparazzo che per scattare un servizio su Valeria Mazza fa cadere la madunìna dal Duomo). Poi il primo episodio vero: Martina Colombari incinta. I cinque, travestiti da infermieri che trasportano D'Angelo falso partoriente, si introducono in ospedale e zac! Gag stravecchie, ma Boldi e De Sica bravi. Abatantuono sottotono. Secondo: Abatantuono aggancia la domestica obesa di casa Casalegno e si introduce da lei appostando la macchina fotografica in piscina, ma l'autoscatto predisposto da Boldi non scatta. Elenoire ci regala un nudo notevole (vista da dietro), Abatantuono sbraca e coglie poco nel segno. Terzo: matrimonio privatissimo di Anna Falchi: D'Angelo si traveste da prete e scatta. La coppia novella fugge in auto ma Abatantuono e De Sica vigili sono appostati grazie ad un Boldi stupendo autista ubriaco. L'affiatamento tra i due è notevole e si ride abbastanza. Fine primo tempo. Poi: megafesta con Brigitte Nielsen che si infratta ed è paparazzata da De Sica; lo insegue, lo invita in camera e lo tortura in stile BASIC INSTINCT. Arriva Boldi in aiuto. E' l'episodio in cui la coppia Boldi-De Sica furoreggia e, nella scena del cieco, si dimostra perfetta. Finale in Costa Smeralda: Abatantuono, con D'Angelo e il Patata, organizza una festa di sosia (Michael Jackson, Stallone, Di Caprio, Gibson, Schumacker...) per arrivare ad invitare la Parietti, Boldi scarrozza Claudio Lippi e consorte su uno yacht fingendo un improbabile accento veneto (è l'episodio peggiore), De Sica incontra Natalia Estrada e fidanzato. Chiusura con il citato mega-scoop con Clinton e fuga dal mondo. Il film non è granché e i più indicati per questa via italiana alla commedia comica restano sempre Boldi e De Sica. Abatantuono è un pesce fuor d'acqua, incapace di tornare deciso alle sue origini, D'Angelo sarebbe bravino ma gli tocca un ruolo secondario e infelice, Er Patata è una comparsa e poco più. Un altro tentativo di offrire solide spalle a Boldi e De Sica è fallito. Marcel M.J. Davinotti jr. Chiudi
Tentativo mal riuscito di satireggiare su stelline e presunti vip che riempiono purtroppo le cronache di costume del nostro paese, presunte (molto presunte) prede della fantomatica categoria dei paparazzi. Cogliendo l'attimo Neri Parenti confeziona l'ennesimo tra i suoi scalcinati (quanto economicamente remunerativi) film con il solito gruppetto di attori che danno vita ad una raccolta di gag, il più delle volte mal riuscite che vedono la partecipazione della presunta star di turno. Meglio astenersi.
Non male. Sarebbe bello rivederlo tra tanti tanti anni e ricordarsi dei volti noti della tv, precisamente del gossip e riviste da parrucchiere (Emilio Fede compreso). Tra i quattro i migliori sono senza dubbio i bravissimi Boldi & de Sica (vera essenza e forza comica del film), mentre gli altri sono poco più che comprimari. Il campo è forse un pochino più aperto per Abatantuono, ma nonostante riesca a far ridere appare sempre molto limitato. La parte iniziale fila liscia, nel centro il film ricade un po' nelle classiche bambinate, il finale è orrendo.
MEMORABILE: Micheal Jackson di Latina (King lo sfotte imitandogli la vocina).
Grande sfilata di volti noti del nostro star-system per una commedia che sa davvero di poco. Sembra più che altro un marchettone per pubblicizare volti noti, non tanto una commedia divertente nata per quello. Abbastanza evitabile, a mio avviso. Si ride poco e male, regia insicura di Neri Parenti.
Uno dei peggiori film della triade Boldi-DeSica-Parenti. Non ci sono alibi: il film è strutturato a sketch indipendenti, quindi le gag sono fondamentali come non mai. Peccato che siano raffazzonate, improvvisate, ed alla fine l'unica cosa a cui aggrapparsi è la classe di DeSica, che comunque fa quello che può. Tolto lui siamo a livelli veramente bassi: D'Angelo ed ErPatata non hanno battute, Abatantuono non sa che pesci pigliare e Boldi non ha guizzi. Regia stile "buona la prima".
Quando ti chiedi cosa ci si possa ancora aspettare di improponibile in campo cinematografico arriva questo gioiello. In tutta onestà non ho trovato un'unica battuta o situazione che carpisse un attimo di divertimento. Siamo nella volgarità più becera sposata in perfetta sintonia con la totale assenza di verve degli attori. In più riproporci addirittura Er Patata mi sembra davvero troppo! Girate al largo!
Cinepanettone a 3 punte. Esterni d'attacco i collaudatissimi Boldi/De Sica, all'apice della loro chimica, a tratti semplicemente irresistibili, magari un po' volgari ma va bene lo stesso. Centravanti il cavallo di ritorno Abatantuono, non molto ispirato ma protagonista di un divertente duetto con Christian (finti carabinieri). A completare la squadra Brunetti (mediocre) e un simpatico Nino D'Angelo. Allenatore il sempiterno Parenti. Chilometrica la lista di amichevoli partecipazioni. I più divertenti: Mosca, Biscardi e Fede (basta guardarlo per ridere!)
MEMORABILE: Boldi autista, Christian e Massimo nella camera del cieco e Abatantuono bielorusso.
Rivisto dopo anni di dimenticatoio, credo possa essere definito uno dei migliori cine-panettoni della coppia Boldi-De Sica. Volgarità diminuite, sceneggiatura meno raffazzonata del previsto e regia davvero coinvolgente portano "Paparazzi" al secondo posto tra le commedie natalizie, dopo Natale sul Nilo. Attori in parte, così come le comparse. Prima parte così così, poi la fantastica trovata della festa con i sosia (morti, di Latina, col traghetto) e il pre-finale giornalistico lo rialzano. Fantastici i protagonisti, tratti da ricordare.
MEMORABILE: La serata dei sosia con la presentazione alla Parietti, Jacko de Latina e Abatantuono che lo sfotte, il letto d'ospedale e Boldi, le dimissioni al tg.
La coppia Boldi-De Sica ci ha fatto divertire per tanti anni, ma in questa pellicola l'affinità tra i due sta già andando scomparendo. Si cerca di far ridere anche se molto spesso non ci si riesce e le gag sono davvero troppo poche. Peccato perché il cast era molto ricco. Tra i tanti da salvare solo Fede e Biscardi: divertentissimi! Per il resto è tutto alquanto ridicolo.
Cinepanettone insolito, con il gruppo impegnato a lavorare come paparazzi. La storia è un pretesto per vari sketch più che riusciti, soprattutto grazie all'affiatamento tra i protagonisti in cui spicca Abatantuono (che in alcuni numeri rispolvera il terrunciello). Le parti migliori sono quella in ospedale con Boldi, quella con Brigitte Nielsen e la festa dei sosia organizzata da Abatantuono verso la fine.
Bastano i primi minuti con comparsate di Alba Pariett, Emilio Fede (che si auto-doppiano) e Mara Venier per capire che siamo nel peggio dl cinema italiano. Poi quando appare Sgarbi si prende coscienza che non c'è uscita. Non si ride mai, si è consapevoli che il punto più basso del leccaculismo e delle apparizioni televisive è stato raggiunto. Salutate i passanti che guardano in camera.
Sarabanda di presenze più o meno celebri, di ogni sorta e gusto (ci sono anche Nesta e Mosca...) e intente ad evitare di essere immortalate dagli scatti di un gruppo di cercascoop decisi a tutto. Ci si diverte parecchio in un contesto che gioca a prendere in giro il sistema stesso in cui l'opera medesima agisce e vive: il mondo dei vip. Abatantuono e De Sica sopra di una spanna, con Boldi sempre buon interprete di comicità per tutti. Si ride a più riprese.
MEMORABILE: "Ma che c'è un cane morto lì dentro? Ma come vi alimentate?" (Abatantuono ai compagni prima di salire in auto per uno scoop).
Insieme poco coeso di gag che vedono protagonisti un gruppo di paparazzi. Imbarazzante distillato della piccola e cafona esaltazione mediatica degli anni '90: vorrebbe sembrare una satira sull'ossessione per le celebrità del piccolo e grande schermo, ma in realtà ne è parte integrante. Le gag sono piatte e insipide, il ricorso alla volgarità non si fa pregare, lo spreco di un gruppo di protagonisti così promettente finisce col risultare imbarazzante. Parenti dirige in modo raffazzonato.
L'unico motivo per cui si fa segnalare questo film è l'altissima presenza di ospiti VIP che interpretano se stessi: da Nesta a Biscardi, da Fede alla Parietti e chi più ne ha ne metta. Ma ovviamente il clima è quello triste della solita commedia italiana: la sceneggiatura è poca cosa e le gag sono sempre le stesse. Alla fine saranno proprio le seconde linee ad uscire vincenti: D'Angelo e Brunetti infatti sono più genuini e credibili nei loro accenti rispetto al terzetto Boldi-De Sica-Abatantuono che continuano imperterriti con le loro maschere.
Apoteosi trash che travolge. Gruppo di paparazzi crea situazioni-scoop: delirio. Comparsate storiche (Emilio Fede!) da parte di tutti i frequentatori dei rotocalchi nostrani, che, tutto sommato con autoironia, interpretano se stessi in vari episodi del film. Moltissimi quelli divertenti: la festa dei sosia con Alba Parietti (cult), la Colombari incinta, quello ambientato in Sardegna. Un film che diverte con estrema leggerezza, se si cede al patto di non aspettarsi umorismo fine. Sempre nei suoi panni De Sica, meno bene Boldi e Abatantuono.
MEMORABILE: Michael Jackson de Latina; Il falso Elvis a Alba: "Te nun poi esse Alba Parietti, quella è così carina, te c'hai na faccia da mignotta...!"
Ennesima baracconata in cui sfilano volti noti del gossip nostrano impegnati a sfuggire a un gruppo di agguerriti fotografi d'assalto. Trama risibile, fatta di situazioni abbastanza scadenti in cui, tra scambi di persona e doppi sensi, si cerca di strappare un sorriso che fatica ad arrivare. Forse il solo Abatantuono emerge dal marasma.
Cinque paparazzi alla ricerca di scoop: è l'esile pretesto per unire una serie di episodi che vedono protagonisti una sfilata di vip televisivi. Vip per modo di dire, perchè di qualcuno ormai si è già persa la memoria... Il film tutto sommato regge, è meno volgare del solito e a tratti ci si diverte anche. Forse uno dei migliori cinepanettoni di Boldi-De Sica, poco aiutati da un Abatantuono sottotono e dagli inutili D'Angelo e "er patata".
Una storia molto funzionale al variegato cast! Cinque (4+1) paparazzi gestiscono un'agenzia fotografica con metodi non proprio standard, ed ecco che nascono le varie gag che animano tutta la pellicola. De Sica sempre con la battuta pronta (ricicla pure il personaggio di Cristiano Gardini) a un Boldi iper-pasticcione e molto divertente. Abatantuono (che si rimette in gioco con il terrunciello), D'Angelo e Brunetti sono più marginali.
Mediocrissima commediola, con attori sotto tono e celebrità quasi sempre impacciatissime nel ruolo di loro stesse. I prime cinque episodietti, mirati a presentarci i cinque paparazzi, paiono poca cosa, ma quando dal breve respiro si passa ad episodi più articolati le cose peggiorano, con tocchi talora pessimi. Il meno peggio è de Sica, mentre a non piacere per nulla è Boldi, il cui personaggio è troppo pasticcione per non far prevedere tutto: così tronca sul nascere ogni speranza di sorriso.
L'esperimento di far recitare vip (Fede e Biscardi, tanto per citarne alcuni) e attori negli stessi episodi si rivela dannoso e corrosivo. Episodi scadenti e caratterizzati da una comicità scontata e grossolana tipica dei cinepanettoni del ventunesimo secolo. Forse i soli De Sica e Abatantuono si salvano con la loro maestria. Buona la colonna sonora.
L'allegra brigata Boldi-De Sica è qui supportata dal trio Abatantuono-D'Angelo-Brunetti e il risultato è discreto. Una gran carrellata di vip o presunti tali fa da cornice alla storia di questi imbranati paparazzi. Gustoso l'episodio con Brigitte Nielsen, mentre gli altri sono "cosette" scacciapensieri.
Solita comicità trash del duo Boldi-De Sica con appena un pizzico di originalità, che quanto meno rende il film meno prevedibile del solito. Alcune (poche) gag sono riuscite, altre sono davvero pessime (Nesta che tira la pallonata). Il finale con i titoli del tg è divertente.
Primo episodio di una trilogia dedicata alle varie figure professionali e umane. Il tutto sulle spalle del solito duo Christian/Massimo, coadiuvati dal redivivo Abatantuono e dal riciclato Nino D'Angelo. Sicuramente la prova è al minimo sindacale, ma all'epoca Boldi e De Sica assieme sapevano ancora strappare qualche risata, tra mimiche e goffaggini. Grande parata di vip tra cui un'ancor bellissima Parietti, la sexy Nielsen, Claudio Lippi, la Estrada, Biscardi e Mosca. Guardabile e senza troppe pretese, anche se non mancano i momenti simpatici.
MEMORABILE: I sosia dei Vip; Abatantuono: "Alba Paperelli!"; De Sica spacciatosi per nobile ruba la macchina fotografica alla coppia Estrada/Longoni.
Commedia basata sul rapporto "paparazzi vs vip" diretta da un Neri Parenti in forma e apprezzabile soprattutto per le numerose gag (non originali, in quanto ricordano molto sia Le comiche che Scuola di ladri) che fanno scappare più di una risata. Tra esse segnalo la festa organizzata da Abatantuono con i sosia ("Elvis... è morto? E quando?...") e lo sketch con il cieco. I grossi limiti del film sono il non avere una trama ben sviluppata e l'aggrapparsi per lo più al duo Boldi/De Sica. Film leggero, senza particolari pretese. Non male.
Sarà l’indigestione di volti televisivi, ma è difficile lasciarsi andare alle gag e alla demenzialità di fronte a una confezione tanto squallida e opaca e a una tale mancanza di una vera e propria trama. Eppure dopo qualche minuto l’occhio si abitua e la mente metabolizza l’episodicità della sceneggiatura, così il film inizia se non altro a fornire un certo intrattenimento, anche grazie a un cast mediamente in palla (a De Sica, ottimo, il compito di sobbarcarsi i passaggi più insulsi) e dall'indubbio potenziale comico.
Terribile cinepanettone di Parenti testimone della fase calante del genere che ormai aveva poco o niente da dire. La storia riprende il tema del gossip, di sicura presa sugli integralisti del piccolo schermo, rassicurati anche dalla teoria di starlette (o presunte tali) che rifanno se stesse senza fantasia. Lo script è ai minimi storici e mortifica il talento di attori come De Sica, Abatantuono e D'Angelo. L'operazione avrà sicuramente il suo tornaconto, ma quanta nostalgia per il cinema italiano che esportava commedie in mezzo mondo...
MEMORABILE: La festa con i sosia, in cui si raggiunge un livello davvero imbarazzante.
Grandissima parata "altmaniana" dei vip più o meno noti dell'epoca, pezzi di grandissima comicità (il raggruppamento dei sosia costantemente umiliati da un Abantantuono in formissima), un Boldi scatenatissimo e completamente fuori di testa (un must il suo totale delirio come autista in auto con la Falchi che sprizza lo champagne), citazioni paracinefile BDSM (la Nielsen mistress con le forbici e la Luna di fiele con De Sica) e tempi comici quasi perfetti. Inutili le figure del "Patata" e di D'Angelo, ma resta una squisita deriva dello slapstick usa e getta più sconclusionato.
MEMORABILE: Tutti i momenti catastrofici con un Boldi incontenibile; Le tumultuose pantomime alla clinica con la Colombari neo mamma; La gag zoofila col cane.
Neri Parenti ci regala un mirabile esempio di come si confeziona un film senza avere uno straccio di ispirazione da cui partire. Si parte da un po' di attori famosi, cui si assegna un ruolo adatto a situazioni rocambolesche, poi si infarcisce la pellicola con una pletora di vip a fare da comparse dedicando una scenetta più o meno lunga a ognuna di esse, senza dolersi se manca del tutto una trama oppure se la sceneggiatura riprende solo gag banali o inverosimili. Per fortuna alcune fanno ridere.
Il film non è costituito da una trama bensì da tante piccole missioni nelle quali i nostri eroi cercano di paparazzare personaggi famosi in situazioni imbarazzanti. La comicità è la solita della coppia Boldi e De Sica, che riescono sempre a catturare lo spettatore con la loro verve nonostante molte scene sappiano di già visto. Buono inoltre l’apporto di Abatantuono e di Nino D’Angelo, così come valide si rivelano la regia e le scelte musicali.
MEMORABILE: “Victor, molla il wurstel”; Il party in piscina con i sosia.
A Boldi-De Sica si aggiungono Diego Abatantuono e Nino D'Angelo il cui operato, nel complesso, favorisce la buona riuscita del film. I quattro paparazzi combinano guai a ripetizione e alcune scene sono veramente divertenti. Buone le musiche ed eccellenti gli scenari (le riprese in Sardegna sono ottime). Gli episodi sono gradevoli e il film si presta particolarmente per una serata con gli amici: le risate sono assicurate. Bene Neri Parenti nella scelta di alcuni VIP quali Claudio Lippi, Emilio Fede, Alba Parietti ed Anna Falchi. Un buon film.
MEMORABILE: La scena in camera del cieco; Il sosia di Michael Jackson che afferma "Sò de latina"; La caduta in mare con l'auto nel finale.
Parata di volti più o meno noti in questo film corale mal amalgamato. Mini sketch in cui il gruppo di fotografi cerca lo scoop ad ogni costo, puntando al colpaccio impossibile nel finale. Si salvano solo il gigione De Sica e Abatantuono, che si barcamena rispolverando il suo terrunciello; la sceneggiatura però è scarsa e veramente troppo frammentata: con mini episodi del genere il ritmo andava tenuto altissimo. La svogliatezza pare regnare sovrana e la poca Naturalezza di alcuni vip fa il resto. I migliori in assoluto sono Biscardi e Mosca. Occasione sprecata.
Più che una pellicola omogenea, una serie di sketch incollata alla bell'e meglio che sfrutta le innate qualità comiche della coppia De Sica/Boldi. Sono loro, infatti, i veri mattatori, con situazioni divertenti che strappano una risata, mentre il resto del cast non brilla per acume comico (D'Angelo e Brunetti anonimi, invece è valido Abatantuono che contamina la parlata tipica). A distanza di anni è piacevole vedere i volti che componevano lo star system anche se per lo più impacciati nella recitazione. La regia di Parenti è una garanzia, in termini di gestione dei tempi da commedia.
MEMORABILE: La presentazione dei vari paparazzi; Il parto della Colombari; La trashissima festa con i sosia.
Poco prima delle guardie del corpo lo zeitgeist televisivo viene intercettato da un gruppo di paparazzi che, in barba ad ogni elementare privacy, cerca di stanare i vip di turno. Soggetto esile in cui comunque si riesce a ridere nelle esagerazioni delle situazioni, anche se spesso sono tirate troppo per le lunghe. Abatantuono si adegua alle dinamiche del cinepanettone e ci fa una discreta figura (esilaranti i suoi accenti), mentre D'Angelo e Er Patata sono esornativi. La zoppicante recitazione delle guest star (Paternostro praticamente biascica) regala pure delle risate involontarie.
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