Sully - Film (2016)

Sully
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Per raccontare la storia dell'ammaraggio nell'Hudson dell'aereo pilotato dal comandante Sullenberg (detto Sully) il 15 gennaio 2009 Eastwood sceglie una via diversa da quelle utilizzate abitualmente dal cinema catastrofico. Innanzitutto apre a disastro avvenuto (anche perché certo che ognuno di noi sappia bene com'è finita la storia, col salvataggio di tutti i 155 passeggeri), poi evita la personalizzazione del dramma: i passeggeri sono un'entità unica e indivisibile, virtualmente interscambiabili, vittime predestinate miracolate dall'intervento di un comandante in grado di prendere la decisione giusta (per quanto apparentemente folle) senza titubanze; ma attenzione: la decisione viene a sorpresa...Leggi tutto contestata in un secondo tempo da una commissione che deve valutare se non sarebbe stato invece più conveniente raggiungere in qualche modo un aeroporto nei pressi. Partendo dalla conclusione l'azione viene rivissuta in flashback multipli che si sovrappongono inseriti in una narrazione frammentata, intervallati dalle riflessioni del comandante che appare a lungo frastornato per l'accaduto. Tom Hanks è bravo a trovare la giusta profondità per interpretare Sully: poche parole, sguardi eloquenti, le difficoltà nel riconoscersi come eroe nazionale nonostante le ripetute dimostrazioni d'affetto, un basso profilo che stride con la grandezza del gesto ma che individua immediatamente la statura del protagonista; più di quella del suo secondo (Eckhart), una buona spalla al completo servizio del comandante che trova il suo momento di gloria giusto nell'efficace battuta su cui si chiude il film. Naturalmente ben rese le ricostruzioni del volo radente e dell'impatto, furbescamente spettacolari gli incubi con lo schianto del velivolo tra i grattacieli. Non è certamente durante il "birdstrike" (lo stormo d'uccelli che s'infrange sui motori distruggendoli) o nelle fasi tese immediatamente successive che emergono le debolezze del film quanto piuttosto nella verbosità delle sedute con la commissione (senza le quali peraltro sarebbe stato arduo raggiungere anche l'ora e mezzo di prammatica), nel vagare silenzioso del capitano per New York, nella lunga fase dei soccorsi. Il lavoro in regia di Clint è al solito impeccabile nel suo secco rigore, ma manca di vero pathos; si avverte lo stesso distacco che Sully prova nei confronti di ciò che lo circonda (forse a causa della ricostruzione ai limiti del documentaristico) e non basta l'intervento della moglie di Sully (Linney) qua e là a rendere davvero "vivo" il personaggio. I titoli di coda mostrano il vero Sully a colloquio coi “miracolati”, che si presentano non con il loro nome ma con il numero del sedile occupato quell'indimenticabile 15 gennaio.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 20/11/16 DAL BENEMERITO CAPANNELLE POI DAVINOTTATO IL GIORNO 4/12/16
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Puppigallo 5/12/16 11:44 - 5367 commenti

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Con ciò che aveva a disposizione (non molto), Clint ha saggiamente ridotto il minutaggio rispetto ai suoi standard, cercando di riempire i vuoti di una pellicola che poteva sopravvivere solo grazie alla descrizione delle conseguenze di una simile esperienza sulla psiche del protagonista (un frullatore mediatico-giuridico, che finisce per rendere assurdamente secondario un più che probabile gesto eroico, frutto di incredibile sangue freddo e un pizzico di sana follia). Resta comunque al di sotto delle sue possibilità, visto che poco rimarrà impresso, a parte il calvario di Hanks.
MEMORABILE: La richiesta del numero di sopravvissuti; "Meglio un ritardo di un disastro"; Il salvataggio rapido a causa della temperatura molto bassa.

Nancy 16/12/16 13:02 - 778 commenti

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Eastwood fa un film su un incidente aereo che non è davvero un incidente aereo: è la storia dell'umano eroe americano contro la macchina della burocrazia. Non c'era molto su cui lavorare, ma il regista fa bene a scegliere Hanks per interpretare il pilota esperto ma fragile Sully, salvatore di 155 vite umane: è coi suoi ritmi interiori che noi viviamo il film, ricostruito a pezzi e mai in un climax tensivo da facile "disaster movie", ma col passo della coscienza e della reazione all'evento traumatico. Pessimi gli ultimi 5 minuti.
MEMORABILE: Il copilota: "Lo rifarei, ma a luglio".

Xamini 3/12/16 01:05 - 1268 commenti

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In un film fatto di poca sostanza ma tanta suspence, Eastwood dismette la sua naturale asciuttezza per regalare alla sua America il ritratto di un altro eroe, dopo quello del cecchino. Il biopic si discosta un pelo dai fatti laddove dipinge con il sospetto e le tinte scure una NTSB che avrebbe fatto invece solamente il proprio dovere. Ad ogni buon conto, la materia filmica gioca le proprie carte sul fattore umano e, pur con tutti gli espedienti del caso, il buon Clint dimostra di saper costruire un'opera assai godibile anche a partire da un documento di 208 secondi.

124c 5/12/16 15:00 - 2949 commenti

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Ci sono eroi che sparano come cecchini ed eroi come il pilota di aerei di linea Sully che salvano ben 155 vite ammarando nel fiume Husdon. Clint Eastwood reinventa a suo modo il cinema catastrofico alla Airport rendendolo reale e tangibile cone non mai. Tom Hanks con parrucchino e baffetti bianchi si cala magnificamente nel ruolo del protagonista (piace soprattutto quando ha quegli incubi in cui l'aereo si schianta tra i grattacieli tipo 11 settembre). Il meglio, però, il regista ce lo riseva nei titoli di coda, con i veri passeggeri.

Capannelle 20/11/16 00:39 - 4479 commenti

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Oltre al personaggio misurato e tormentato di Hanks e a una efficacissima sequenza dell'atterraggio cosa c'era da raccontare? Poco altro; ecco allora che Eastwood avalla l'invenzione narrativa della commissione ostile e prevenuta per creare tensione nel racconto. Ci riesce solo in parte, pur confermando di non essere un novellino dietro la mdp. La stessa durata del film, il più breve mai diretto da Clint, testimonia un certo imbarazzo.

Il Gobbo 6/12/16 12:19 - 3015 commenti

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Solido e classico, nutrito di temi tipicamente clintiani: il Singolo vs l'organizzazione (o la burocrazia); la ricerca di una moralità nel fare bene il proprio lavoro, come presidio di dignità personale e difesa contro una società che può essere dura ma sa anche riscattarsi nella solidarietà collettiva. Girato impeccabilmente, con un Hanks credibile e misurato. Sconsigliato agli "air nervous".

Daniela 7/12/16 08:22 - 12916 commenti

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Nel gennaio 2009 il pilota di un aereo di linea in avaria riuscì a ammarare il sul fiume Hudson, salvando la vita a passeggeri e membri dell'equipaggio. Da questo fatto di cronaca, E. trae materia per il ritratto di un altro eroe americano, affidato al volto onesto e dubbioso di Hanks, in grado di suscitare molto più empatia rispetto al cecchino del film precedente. Il risultato è un'opera dignitosa, ma anche un poco povera a livello di contenuti per la contrapposizione ripetitiva fra il protagonista e la commissione d'inchiesta, inframezzata da telefonate alla moglie lontana.

Deepred89 13/12/16 21:04 - 3784 commenti

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Eastwood ce la mette tutta per aggirare i limiti di una vicenda (un fulmineo disastro aereo a lieto fine) piuttosto striminzita, giocando abilmente con salti temporali e ridondanze e girando da maestro le scene di panico a (sempre meno) alta quota. A posteriori il tutto suona come un pretesto per lodare Usa e rispettive istituzioni, ma essendo lo spettacolo di buon livello (avvincente soprattutto quando sbarca in tribunale) la cosa non infastidisce. Efficaci i due protagonisti, gli altri si dimenticano in fretta.

Rambo90 13/12/16 01:03 - 7815 commenti

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Robusto film biografico, quasi tendente al catastrofico e molto più riuscito di American sniper, sia nei tempi che in un ritmo che coglie nel segno, tra flashback e presente. La performance di Hanks è ottima, tale da coinvolgere lo spettatore anche nei momenti più spenti, ed è supportata dal bravo Eckhart, sua spalla ma per nulla esornativo. La ricostruzione sa un po' troppo di americanata, ma ciononostante commuove e regala una bellissima parte finale in tribunale. Bene il tema musicale. Notevole.

Josephtura 5/12/16 12:49 - 188 commenti

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Racconto teso e drammatico, con poche pause. Sarebbe il caso che i traduttori prendessero l'abitudine di tradurre l'espressione "I love you" anche con il più semplice "ti voglio bene" invece che il classico ed esagerato "ti amo". Escluse queste forzature zuccherose la storia rimane tesa e drammatica nell'esagerata, ma in fondo mica tanto, inchiesta sull'incidente stesso. Come sua abitudine Eastwood dirige un film secco e teso, bravissimo Hanks.

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Macbeth55 5/12/16 19:43 - 34 commenti

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Eastwood riesce a raccontare un atto eroico e i relativi dubbi che esso lo sia con estrema misura, senza lasciarsi prendere la mano dai 25 minuti in cui i soccorsi riescono a mettere in salvo le 155 persone tra passeggeri e membri dell'equipaggio. In altre parole non scade nella facile "americanata", con un dosaggio dei tempi che sorprende ma non delude. Tom Hanks è attore consumato e il cast all'altezza.

Ugopiazza 6/12/16 18:02 - 118 commenti

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Clint ci sa ancora fare. Funzionale la struttura: il film dapprima ci lascia solo dedurre l'accaduto tramite la versione di chi non c'era per poi darci modo di giudicare in prima persona l'operato del comandante Sully attraverso l'eccellente sequenza dell'impatto, resa tale dalla mancanza di spettacolarizzazioni che molti avrebbero ingenuamente inserito e dalla sobria attinenza ai fatti reali. Il minutaggio ridotto favorisce la scorrevolezza ma non l'incisività dello straordinario Hanks, che forse per la terza statuetta dovrà aspettare.
MEMORABILE: "Non mi sento un eroe"; Il comportamento tenuto dal comandante Sully nei minuti successivi all'impatto; Le simulazioni mostrate nel processo finale.

Pinhead80 9/12/16 13:08 - 5101 commenti

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Tom Hanks veste i panni di un eroe moderno capace di salvare le vite di un intero volo aereo grazie alla sue capacità di pilota navigato e soprattutto di uomo altruista. Non c'era tanto materiale su cui girare il film ma c'era tanto da dire e al solito il buon vecchio Clint riesce nell'intento. Il messaggio arriva chiaro e forte ed è potentissimo. In un mondo costellato di anti-eroi o di super-eroi immaginari esistono anche grandi uomini che nella loro semplicità illuminano la Terra di gioia e speranza.

Jena 10/12/16 12:56 - 1601 commenti

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Stavolta Eastwood adotta un tono minimalista e antispettacolare nel delineare una nuova figura di (anti)eroe americano. Come già in American sniper il taglio è molto realistico, tanto che sembra di assistere in certi punti a un mocumentary. la regia rimane comunque di grande professionalità e Hanks, as usual, si cala bene (abbastanza...) nel ruolo di un ordinary man che fa un'impresa straordinaria. Il tono è quello senza retorica e sentimentale già visto in Flags of our fathers. Buono, in definitiva.

Ryo 16/12/16 19:54 - 2169 commenti

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Interessante narrazione degli eventi che hanno portato il capitano Sullenberger a un atterraggio di fortuna sul fiume Hudson di New York. Mi è piaciuta molto la scelta sequenziale degli avvenimenti: comincia il film a fatto compiuto, vengono mostrati gli interrogatori, le interviste... poi ci immergiamo nel flashback dell'incidente per poi tornare al processo finale. Convincente la prova di Tom Hanks. Interessante la vicenda, spaventoso come il volo di uno stormo di uccelli avrebbe potuto causare la morte di un centinaio di persone.

Mtine 15/12/16 15:09 - 224 commenti

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Cavare il sangue da una rapa si può: lo dimostra l'esperto Eastwood che, da uno spunto che andava bene per un episodio di un telefilm, riesce a tirare fuori un film di 90 minuti. Un'opera ben fatta, a tratti avvincente, che però deve più alla professionalità di chi lo ha realizzato piuttosto che alla storia in sé: per allungare il brodo il buon Clint deve mostrarci due volte l'incidente e inserire insipidi intermezzi familiari per dare tridimensionalità al suo Sully. Hanks e Eckhart corretti ma un po' sottotono, un po' come tutto il film.
MEMORABILE: Sully perseguitato nei pensieri e nei sogni dall'incidente; Il fattore umano.

Lou 26/12/16 00:50 - 1127 commenti

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Eastwood racconta l'incredibile ammaraggio sull'Hudson del 15 Gennaio 2009, quando tutte le 155 persone a bordo dell'Airbus A320 della US Airways si salvarono grazie all'abilità del comandante "Sully" Sullemberger e all'efficienza dei soccorsi. Ottima la ricostruzione degli eventi dal punto di vista tecnico-aeronautico e azzeccata la sequenza temporale del racconto, che lo rende appassionante. Un'altra occasione per il vecchio Clint di celebrare un eroe americano, per fortuna senza troppo eccedere in retorica.
MEMORABILE: "Preparetevi all'impatto".

Saintgifts 20/01/17 18:12 - 4098 commenti

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Buona la sceneggiatura, che uscendo dalla sequenza cronologica dei fatti riesce a non far cadere mai l'attenzione e senza bisogno di esagerazioni, ma attenendosi a quella che sembra essere stata la realtà. Sully è una manna per Eastwood, è l'eroe antieroe, è l'americano perfetto nella visione del regista, che fa muovere Hanks come veramente si muove il comandante dell'aereo (nei titoli di coda). Nessuna concessione alla spettacolarizzazione, se non una commissione d'inchiesta inizialmente troppo burbera, ed è questo il maggior pregio del film.

Cotola 22/01/17 14:19 - 9271 commenti

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Il merito principale del film è sicuramente quello di mantenere buono il livello di coinvolgimento, nonostante tutti sappiano gli esiti della vicenda principale. Plauso quindi alla sceneggiatura che sa mescolare i vari piani temporali con grandi capacità. Il film quindi è molto fruibile, anche grazie ad una durata che arriva ad appena 90 minuti. Però per il resto c'è poco da segnalare e se si pensa che a dirigere è un certo Eastwood non si può non rimanere un po' delusi per una regia pulita che qualcuno definirebbe classica, ma senza idee e guizzi degni di nota.

Piero68 2/03/17 12:11 - 2967 commenti

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Questa volta Eastwood sceglie di dirigere in modo piuttosto classico. Per cui se da un lato si perde lo stile asciutto, diretto e senza fronzoli, dall'altro si guadagna in emozioni ed empatia grazie anche a un Hanks quasi immenso. Ma da gran conservatore qual è, l'American style e tutte le sue eccellenze rimangono sempre al centro dell'attenzione. Così, tra retorica spiccia, eroismo a poco prezzo e altruismo dei soccorritori si arriva comunque fino alla fine con la tensione sempre alta. Eastwood diverso ma sempre efficace. Gran film e Eckhart ottima spalla.
MEMORABILE: L'autocitazione con il cartello pubblicitario del film Gran Torino.

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Galbo 7/04/17 05:55 - 12513 commenti

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La storia del comandante Sullenberg, autore di un ammaraggio sull'Hudson, era perfetta per Eastwood che celebra ancora l'epica dell'uomo comune, eroe per caso. Il regista riesce nella non facile impresa di rendere appassionante una vicenda abbondantemente nota, concentrandosi sulle incertezze e le fragilità del protagonista, riluttante al clamore che si scatena intorno a lui. Hanks è l'interprete ideale di Sully, ma ancora una volta stupisce la capacità del cinema americano di qualità di scegliere volti perfetti anche per i ruoli secondari.

Didda23 30/05/17 12:08 - 2439 commenti

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L'abilità narrativa di Eastwood sa rendere una vicenda arcinota molto interessante, soprattutto per le complicanze giuridiche poco note al grande pubblico. La breve durata non inficia lo sviluppo psicologico dei personaggi, che sono bene caratterizzati da un efficace Hanks e da un sempre bravo Eckhart. Il meglio del film, come pathos, è soprattutto nella seconda parte, con le scene in tribunale, ma non è male pure l'ammaraggio sull'Hudson (anche se la tensione nel film di Zemeckis è maggiore). Intrattenimento di qualità.
MEMORABILE: Le varie simulazioni con piloti esperti; L'ammaraggio; Le schegge oniriche.

Kinodrop 8/06/17 18:06 - 3127 commenti

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Con Sully il regista si attiene a un fatto di cronaca noto, evitando di sovrapporvi un eccesso di narrazione, senza particolari enfasi retoriche o eroiche. Attraverso un montaggio "a ritroso" si ripercorrono le fasi tecniche ed emotive del pilota, dei passeggeri, dell'atterraggio fluviale e dell'ostile commissione di inchiesta. Si comprende come certe decisioni radicali siano un mix di emozioni estreme e lucidità razionale, al di là di ogni simulazione strumentale. Perfetto Tom Hanks nel ruolo di antieroe, tra fierezza e dubbi. Solido e rassicurante.

Nando 28/06/17 17:48 - 3853 commenti

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La facilità di Eastwood nel narrare vicende relative a eroi comuni è notevole e questa pellicola ne è la prova lampante. Il noto atterraggio del 2009 è narrato con veridicità e senza fronzoli evidenziando le contestazioni burocratiche della vigilanza a fronte della notevole sicurezza del pilota e del suo vice. Il risultato è un film validissimo che si avvale di due ottimi protagonisti ben coadiuvati dal resto del cast. La non eccessiva durata rende il tutto ancora migliore.

Giùan 25/09/17 11:03 - 4754 commenti

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Impressiona come, quasi subliminalmente, il film dica qualcosa di profondo sulla fragilità dell'America post 11 settembre 2001 rispetto a troppe opere che hanno affrontato il tema tanto più direttamente quanto opacamente. Ad Eastwood, per antonomasia uno dei pochi registi "adulti" rimasti in circolazione, interessa l'analisi del gesto (eroico) di Sully, vivisezionato nei suoi dettagli dal protagonista (un Hanks verticalmente impersonale), in grado di porsi da più punti di vista e con più dubbi di qualsiasi macchina simulatrice. Seconda parte un po' "meccanica".

Caesars 9/10/17 15:08 - 3864 commenti

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La storia è nota a tutti (un aereo è costretto a un ammaraggio di emergenza sull'Hudson), ma rimane interessante. Clint Eastwood dirige col suo solito stile da cinema classico, essenziale e senza grande azione e Tom Hanks fornisce un'interpretazione più che valida, donando al comandante il giusto spessore psicologico. Un buon film quindi, al quale però manca la capacità di riuscire a coinvolgere più di tanto lo spettatore (forse anche a causa del fatto che gli esiti finali dell'atterraggio non sono un mistero).

Jandileida 26/11/17 15:30 - 1609 commenti

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Inserire due volte la stessa scena nello stesso film la dice lunga sulla stiracchiatura della sceneggiatura: raccontare un ammaraggio del 2009 forse non è stata un'ottima idea per l'ampiezza del racconto. Appare evidente che quello che interessa a Eastwood non è tanto il fatto in sé quanto piuttosto rendere il capitano Sullenberger il paradigma dell'eroe americano tutto d'un pezzo, operazione già maldestramente tentata con American sniper (almeno qui non ci sono iracheni infernali). Piacciono sempre lo stile rigido e il vecchio Hanks. Un po' vuoto.

Dusso 12/01/18 10:03 - 1568 commenti

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Con non troppa carne al fuoco (un possibile disastro aereo cinque minuti dopo il decollo causa stormo di uccelli) Clint Eastwood gira il suo film più breve (nel quale l'eroe rischia di diventare il capro espiatorio); ma è un film impeccabile e per niente stucchevole, come l'interpretazione di un ottimo e misurato Tom Hanks. Eccellenti anche i (pochi) effetti speciali.

Bruce 11/07/18 09:52 - 1007 commenti

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L'uomo valoroso che da eroe rischia di diventare vittima, schiacciato da una macchina burocratica mossa da interessi economici. Eastwood dirige in modo esemplare un film, su un fatto realmente accaduto, dal tono quasi documentaristico e che lascia poco spazio a sentimenti ed emozioni. Tom Hanks è il protagonista, anche lui molto rigoroso e piuttosto monocorde. Non empatico ma sicuramente ben fatto.

Tarabas 11/10/18 12:25 - 1888 commenti

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La storia dell'ammaraggio sul fiume Hudson di un aereo di linea raccontata con il consueto piglio solido e diretto da Eastwood, regista capace come pochi di tenere sotto controllo le esagerazioni retoriche che al cinema USA piacciono parecchio. Qui poi l'eroe è perfetto per il regista, un uomo comune in una situazione eccezionale. Bravi i protagonisti Hanks e Eckhart, bella la ricostruzione. Certo il film non è molto più che un racconto di fatti che non lascia troppo allo spettatore, una volta conclusa la visione.

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Taxius 19/10/18 21:21 - 1656 commenti

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Clint Eastwood è un maestro nel girare biografie di eroi a stelle e strisce e con Sully non si smentisce. Il film è costruito su una serie di flashback che alternano le scene del processo a indagini e sequenze in volo; in questo modo mantiene sempre alto l'interesse dello spettatore con una trama più leggera che altrimenti sarebbe stata un filo pesante. Ottimi Tom Hanks (ormai abituato ai disastri aerei) e Eckhart. Davvero un buon film.

Minitina80 5/12/18 09:29 - 3094 commenti

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È possibile nutrire un po’ di scetticismo sulla capacità di intrattenere della pellicola, non sapendo cosa potesse riservare di inatteso. Le cause dell'ammaraggio del volo US Airways 1549 sono note e la fatalità dell’incidente non forniva grandi spunti interessanti. Ci si deve ricredere perché Eastwood trova la maniera giusta per coinvolgere lo spettatore in qualcosa di cui già si conosce l’esito. A fare la differenza è anche Tom Hanks, autore di un’interpretazione di spessore che non trascende mai per cercare l’emozione facile.

Ilpiccio75 24/02/19 20:27 - 11 commenti

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Con troppa facilità il comandante Sully riesce a scagionarsi dalle accuse dei burocrati e se anche queste sequenze al cospetto della commissione per la sicurezza del volo sono vitali per sostenere la storia che Clint Eastwood ci ha proposto, qui Tom Hanks corre a "250km/h autolimitati". Hanks non ha una grande mimica, ma i suoi occhi trasmettono tantissimo e non siamo ai livelli di Terminal. Piace in generale l'assenza di "caos visivo e sonoro" tipico del repertorio storico di pellicole di disastri aerei.

Hackett 23/03/20 12:32 - 1868 commenti

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Concreto, misurato e al solito dotato di un gran talento nel narrare storie, Eastwood ci propone un'altra vicenda di un eroe incompreso, un altro personaggio eccezionale visto con diffidenza da media e autorità che ha segnato la storia contemporanea e la cronaca americana. Cast di livello con un Hanks sempre sobriamente in parte, gestito con sicurezza da un regista che riesce a trarre un po' di epicità da ogni scena che gira. Doveroso omaggio.

Schramm 12/12/19 17:33 - 3652 commenti

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Ci vuole un eroe per cantare le gesta di un altro eroe. Eastwood, destriero della 7° arte, canta le gesta tutt'altro che impulsive e imprò di Sully, eroe quasi suo malgrado che amalgama 50 stati e fa del cielo il 51° stato unito con la terra. La regia è velivolo senza tema di vuoti d'aria e bird-wave critici, lo schermo cielo ove praticare soffice ammaraggio psicovisivo. Alla vigilia delle 90 primavere Clint è sempre più capace di avere i nostri occhi, far decollare i nostri sensi e far rollare su nubi di zucchero filato le basiche esigenze spettatoriali. Applausi a prova di fonometro.

Fromell 18/06/20 09:37 - 77 commenti

I gusti di Fromell

Clint Eastwood si è sempre distinto per lo spiccato rigore registico, e "Sully" non fa eccezione anche se viene a mancare una caratteristica peculiare del cinema americano, ovvero l'immedesimazione emotiva col personaggio principale. Il fatto che Sully funzioni solo a metà sta nel fatto che da spettatore non dubiti un secondo della sua rettitudine morale e professionale di pilota. Sai già che è un uomo senza macchia e come andrà a finire la sua vicenda. Al di là della cronistoria dell'ammaraggio, quindi, il film è freddino come un documentario e non vibra di particolari emozioni.

Leodol2002 27/12/20 23:54 - 40 commenti

I gusti di Leodol2002

Ottimo film con attore protagonista un Tom Hanks in grande forma. La vicenda, ispirata all’ammaraggio di un volo United Airlines sul fiume Hudson nel gennaio 2009, viene riprodotta in maniera fedele alla realtà; apprezzabili sono gli effetti speciali nelle scene in volo. Lo svolgimento del film è intervallato da rapidi flashback, che non disturbano assolutamente, della vita di Sully. La regia di Eastwood è, indubbiamente, buona; il finale con le parole del vero comandante Sullenberger testimoniano l’umanità dell’uomo in sè, prima ancora di quella del pilota. Grande esempio di cinema.

Domino86 28/04/21 18:10 - 607 commenti

I gusti di Domino86

Quando il buon Clint Eastwood si mette all'opera è assai raro rimanerne delusi e anche con quest'opera non si smentisce: ottima pellicola che racconta quanto realmente accaduto negli Stati Uniti ormai qualche anno fa e come lo straordinario pilota sia riuscito con la sua impresa a salvare le vite dei passeggeri. Viene tuttavia mostrato anche il lato negativo, quasi squallido della vicenda, che ci mostra cosa abbia dovuto affrontare Sullenberger nonostante il valore della sua impresa.

Enzus79 30/11/21 23:00 - 3037 commenti

I gusti di Enzus79

Tratta da un fatto realmente accaduto, è in definitiva una storia abbastanza toccante (nel finale vediamo anche i reali protagonisti) e ben riuscita. Celebrare un momento storico per la Grande Mela in salsa quasi documentaristica è stata una buona idea. Tom Hanks empaticamente perfetto, forse in una delle sue miglioriinterpretazioni. Discreta la colonna sonora.

Ultimo 25/09/22 19:25 - 1688 commenti

I gusti di Ultimo

Ancora una volta un buon film firmato Clint Eastwood, incentrato sul famoso ammaraggio sul fiume Hudson da parte del capitano Sully. La vicenda è trattata con buona cura per i particolari e funziona molto bene la rappresentazione dell'evento. Solo sufficiente invece l'analisi psicologica del protagonista, interpretato da un Tom Hanks a tratti troppo distaccato. Nel complesso comunque un film godibile, anche grazie alla durata non eccessiva.

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Il ferrini 11/06/24 00:31 - 2499 commenti

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La sceneggiatura è solida ed essendo molto breve riesce a mantenere vivo l'interesse fino in fondo, mescolando il dramma alla parte legale. Il principale difetto del film, ed è un paradosso trattandosi di un salvataggio che ha del miracoloso, è l'assenza di parti veramente emozionanti. L'unica scena riuscita, sotto questo aspetto, è quando Sully in commissione chiede di "umanizzare" le simulazioni. Per il resto gran mestiere di Eastwood sul fiume, un Eckhart convincente e dei titoli di coda da non perdere. Non è un brutto prodotto ma neanche imperdibile.

Herrkinski 24/07/24 15:43 - 8390 commenti

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Parte della carrellata di "eroi comuni" americani messi sullo schermo da Eastwood, persone qualunque che per diligenza ed etica lavorativa hanno salvato decine di vite (il concetto sarà ripreso anche in Richard Jewell), è un lavoro intelligentemente stringato rispetto agli standard di durata di produzioni simili e dello stesso Eastwood; dispiace un po' però riscontrare un approccio para-televisivo che non ci si aspetta da un regista di tale fattura. Forse era proprio la vicenda a non avere abbastanza respiro per un trattamento cinematografico, pur restando interessante; bravo Hanks.

Noodles 5/09/24 16:26 - 2431 commenti

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Un Clint Eastwood sempre potabile ma in tono minore. Sinché il film si concentra sui tormenti del protagonista, sulla spettacolarizzazione della stampa e sulla contrapposizione uomo/macchina è più che dignitoso; a rovinare il tutto ci pensano le scene dell'incidente e quelle immediatamente successive, che evidenziano toni da americanata e molte ridicolaggini. Essendo una storia vera però fa sicuramente riflettere e comunque lo stile di Clint è riconoscibile e piacevole. Poteva essere senz'altro meglio senza certe concessioni all’americanismo a tutti i costi. Guardabile, non di più.

Paulaster 12/09/24 18:02 - 4624 commenti

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Capitano ammara sul fiume Hudson per un'emergenza. Il fatto vero viene proposto da Eastwood mescolando il lato temporale e considerando l'altra faccia dell'eroismo. L'intenzione è restituire lustro agli Stati Uniti dopo la caduta delle Torri Gemelle e dare un filo di speranza dal lato umano. L'ammaraggio e il recupero di chi sta a bordo hanno meno minutaggio rispetto all'indagine e questa scelta aiuta a far scoprire aspetti burocratici (e assicurativi) che i media omettono a favore del sensazionalismo.
MEMORABILE: La distinzione tra "caduta" e "ammaraggio"; Le simulazioni di successo; Il numero di tutti i superstiti.
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  • Discussione Zender • 16/12/16 14:31
    Capo scrivano - 48336 interventi
    G. enriquez, copio qui la tua rispettabilissima opinione, perché i commenti devono spiegare cosa non ti è piaciuto di un film e dare un parere che non sia quello di dire che non c'è più il Clint di una volta.

    Mi dispiace ammetterlo, ma "Sully" decreta la morte artistica del grande attore-regista. Già con "American Sniper" si erano viste strane derive reazionarie, che avevan fatto scattare un campanello d'allarme nella mia mente. Conferme che arrivano puntuali con questo nuovo lavoro. Dov'è il Clint rivoluzionario de "L'uomo nel mirino", dov'è quello al vetriolo di "Gran Torino" o il contestatore del sistema di "Fino a prova contraria"?! Non c'è più traccia di questo grande artista. Addio Clint, sei stato cmq un grande.
  • Discussione Raremirko • 1/07/19 22:45
    Call center Davinotti - 3863 interventi
    Senz'altro buono e sostenuto da un cast di livello (c'è pure Rapaport, mi chiedevo che fine avesse fatto...), intelligente nell'aver scelto di durare solo 90 minuti (non c'è troppo da dire), credibile, paga forse un pò pegno in alcuni momenti di umorismo facilone, pure a sfondo sessuale, che il recente Il corriere renderà ancora più evidenti.

    Non male, avvincente, ma il vero Eastwood (che qua manco si vede) è da altre parti.