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qua andrebbe capito se ci marcia su programmaticamente, cioé per irridere i sottotesti stessi e i critici che devono vederceli a tutti i costi per dar pompa alle penne, e per farsi beffe della semiotica tutta e del citazionismo stesso che la fomenta, e in tal caso onore e gloria a lei, già adoro il film a priori. viceversa se si è ammalata di quella brutta refnite neondemoniana che fa prendere il proprio armamentario segnico tematico ed estetico stramaledettamente sul serio alla "ve lo do io l'esoterismo" temo di dovermi fin d'ora raccogliere le nespole da sotto la sedia...Da qualche intervista, la regista ha effettivamente detto di aver creato alcune scene per sfocare i confini tra l'identità di genere e mettere i personaggi maschili e femminili sullo stesso piano, al di fuori dei costrutti sociali. Si nota certamente in alcuni frangenti del film e sono argomenti ormai all'ordine del giorno, anche se solitamente più nei lavori americani, però rispetto a questi ultimi dove spesso sono messi più per seguire un protocollo che per esigenze di copione, qui non li ho trovati particolarmente forzati o fuori contesto. Diciamo che ho trovato l'insieme estetico e di narrazione più importante degli eventuali messaggi sociali, che pur ci sono; non è rivoluzionario in quel senso ecco, perlomeno non più di quanto avesse già fatto Cronenberg con Crash e affini (penso alla scena omo, ad esempio), tra l'altro film con cui ha diverse affinità elettive. Comunque mi saprai dire quando riuscirai a vederlo.
ci potrebbe anche essere una terza possibilità: che le siano sfuggite di mano le redini perché il cavallo è impazzito al punto da farsi indomabilissimo e da una certa non sia stata più capace di gestire il proprio intendimento estetico e contenutistico, non sapendo più lei in primis dove andare a calciare e a parare e lasciando il film in balia di se stesso. ma in generale non credo granché nell'autore così sprovveduto e impreparato e in particolare non mi sembra sicuramente il caso di un artifex che non sa quello che fa.
Comunque mi saprai dire quando riuscirai a vederlo.probabilmente, o almeno spero, domani ;)
l'unico appunto che ti farei è sull'utilizzo delle musiche, che non ho nemmeno citato in sede di recensione (per quanto le abbia notate; da italiano era difficile non notare quantomeno la scena di Nessuno mi può giudicare) perchè ormai quel genere di contrasto "musica melodica/scena ultraviolenta" è tutto tranne che innovativo, anzi ho anche sbuffato leggermente quando l'ho visto, del tipo "seh vabbè dai". E' proprio un escamotage para-autoriale che inizia a stancare (tutta colpa di Tarantino eh).il punto non è se è innovativo o quanto, perché giocare d'antifrasi rivoluzionario e originale non lo è almeno a partire da singin in the rain in arancia meccanica o prima ancora da mondo cane (se proprio vogliamo incolpare qualcuno).
e questo è un tipo di film che affronta tematiche che non mi tangono minimamente.il punto come dicevo anche nell'intervento precedente non sono tanto le tematiche in sé, per quanto in finale trovo sacrosanto il messaggio se si vuole anche molto spicciolo di fondo ("siamo anzitutto persone, creature, entità che hanno tutto il diritto di essere ibride e solo in seconda istanza maschi o femmine"), il problema è il coraggio e l'ardimento con cui vi fa fronte, estetico o contenutistico che sia, sparigliandole e contaminandole, senza preoccuparsi di dover piacere o dispiacere ma più di secernere un cinema anche imperfetto ma libero e che colpisca sempre sopra od oltre quel che ti aspetteresti.
no non sono d'accordo che il film sia liquidabile al solo tema gender fluid e il serraglio di tematiche che incamera e accatasta le ha magnificamente enumerate bubolone nel suo intervento. e non sono neanche d'accordo che tolto quello questo sia un film che appaga solo gli occhi. anche ipotizzando che il film vive di solo gender fluid, il tema mi trova poco sensibile e mi è passato in secondo piano rispetto ad altre valenze (e tuttavia il film mi ha emozionato ugualmente tantissimo commuovendomi su altri piani, basterebbe quello interpretativo a elevarlo al quadripalla), o meglio l'ho vis(su)to come punto di partenza per applicare quella fluidità a tutto: ai rapporti con l'arte, col mondo, con la vita, con la morte, con la famiglia con il cinema stesso.
E a proposito, non ho ben capito cosa ne pensi di tutto il tema gender fluid e di come viene inserito nel film/quanto sia importante, ecc. ... Perchè tolto quello, non c'è altro significato all'interno del film al di fuori dell'impatto visivo e dell'elogio al weird.