Volti del cinema italiano nel cast VOLTI ITALIANI NEL CAST Volti del cinema italiano nel cast

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Disavventure svizzere di un emigrante italiano (Nino Manfredi) sempre alle prese con lavori infelici e problemi di soldi. Molto considerato dalla critica, il film di Franco Brusati sconta tuttavia una lentezza stagnante di fondo che ne inficia il valore, denotando in più occasioni una preoccupante incapacità di sintesi: troppe le scene tirate inutilmente per le lunghe, col risultato che poi, a ben vedere, al nostro Nino non capita poi molto. Piace vederlo al ristorante nei primi venti minuti, dove ancora può sfruttare qualche buon momento e con cinismo se la prende col giovane cameriere che l’aiuta, ma successivamente l'amarezza tende a prendere il sopravvento finendo...Leggi tutto col caratterizzare fortemente l'andamento del film. La condizione dell'emigrante spaesato è resa bene, Manfredi si dimostra una volta di più attore di rango capace di recitare senza necessariamente strafare, ma a mancare è l'incisività dei personaggi che lo circondano. Persino Johnny Dorelli (un mezzo farabutto arricchito in fuga dall'Italia) non riesce a ritagliarsi lo spazio che meriterebbe, confinato in una sorta di mini-episodio che forse per una volta meritava di essere approfondito meglio piuttosto che mostrare lungamente le canzonette in costume con Tano Cimarosa o la solita partita di calcio dell'Italia vissuta in un bar tedesco (segna Fabio Capello, per la cronaca). Un film condotto correttamente, talvolta commovente e toccante, non però così centrato da renderlo particolarmente riuscito.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/07/07 DAL BENEMERITO CAESARS POI DAVINOTTATO IL GIORNO 15/05/08
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Caesars 10/07/07 10:10 - 3772 commenti

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Buon film che affronta un tema drammatico, quello dell'emigrazione, alternando momenti tesi ad altri più distesi. Manfredi è grande nel tratteggiare il personaggio dell'italiano andato a lavorare in Svizzera dove cercherà di rifarsi una vita. Alcune scene (quella nel pollaio fra tutte) sono veramente "forti", in altre il tono da commedia copre, ma solo apparentemente, la tragicità di fondo. Da ricordare Manfredi tinto di biondo per fingersi svizzero che, davanti ad un gol dell'Italia, non riesce a trattenersi esultando e facendosi scoprire.

Lovejoy 22/02/08 00:43 - 1823 commenti

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Gran bel film di Brusati, dove alla commedia si unisce il dramma creando un mix perfetto. A ciò bisogna aggiungere un Manfredi in stato di grazia, che dà corpo ad un personaggio indimenticabile. Da ricordare la scena in cui entra in un bar, facendosi passare per un tedesco e poi, al gol dell'Italia, esplode in un urlo di gioia incontenibile. Ottimo il resto del cast. Classico.

Galbo 8/01/08 05:57 - 12372 commenti

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Pane e cioccolata (il titolo unisce la tradizione italiana e quella svizzera) è un bel film sceneggiato e ben diretto da Franco Brusati che diresse una commedia dai toni dolcemari sull'immigrazione: il film alterna momenti comici a spunti di riflessione con una profonda nota malinconica sulle difficoltà dell'integrazione in un paese straniero e la volontà di elevazione e miglioramento sociale. Gag molto azzeccate si alternano a momenti più poetici. Grande Manfredi in uno dei suoi ruoli migliori.

Ellerre 24/10/08 11:43 - 89 commenti

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Pilastro della commedia italiana, racconta con triste umorismo la storia di un emigrato italiano in Svizzera che, nonostante viva l'amara realtà dello straniero in cerca di lavoro, riesce comunque a salvaguardare una sua dignità al cospetto di altri nella sua stessa situazione. Il grande Nino Manfredi interpreta al meglio il ruolo. Anche i personaggi secondari sono condotti con maestria: Johnny Dorelli su tutti nella parte del milionario sull'orlo del collasso finanziario.

Gugly 25/10/08 17:54 - 1184 commenti

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Bel film che alterna momenti comici e patetismo, lasciando tuttavia al personaggio sempre la dignità che compete all'essere umano. Manfredi è straordinario nella parte dell'emigrante che tenta di realizzare ad ogni costo il suo sogno, ma non sono da meno i comprimari a partire da Dorelli e Cimarosa. Direi che con con i dovuti adattamenti mi pare anche drammaticamente attuale.
MEMORABILE: Visita al pollaio; una schitarrata tra amici; la partita della nazionale.

Didda23 21/03/18 16:31 - 2424 commenti

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Buonissima la prima parte con un Manfredi straordinario come cameriere che sbarca il lunario in terra straniera. Poi però non ci sono moltissime altre idee di fondo; si mantiene una atmosfera triste e melodrammatica, evidente nel corpo centrale, privo di momenti davvero di rilievo (nemmeno il pollaio mi ha fatto impazzire) e con il nadir del numero in travesti, che sfiora il ridicolo. Fortunatamente l'azzeccato finale risolleva le sorti di un'opera che funziona solo in parte. Manfredi è bravo anche se monocorde, Dorelli non aggiunge niente.
MEMORABILE: Il cameriere spagnolo che imbosca il pesce; Il rapporto fra Manfredi e il bambino greco; Il finale.

Skinner 1/05/09 19:53 - 592 commenti

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Grande film, perfetto nelle sue imperfezioni e nelle sue mancanze di equilibrio, una serie di quadretti tragico-comici di vite disgraziate da emigranti/esuli/fuggiaschi. Manfredi domina la scena, dando prova delle sue capacità sopraffine sopratutto nel cambiare registro all'interno della stessa scena, nel passare dal sottotono al sovrabbondante, dall'ironico all'amaro, dal contenuto all'esasperato. Ottimi anche Dorelli e la Karina. Da vedere e rivedere.

Enricottta 11/09/09 17:48 - 506 commenti

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Fate vedere un film del genere ad un emigrante italiano in Svizzera (in quel periodo) e chiedetegli alla fine cosa ne pensa, sentirete stranamente che avranno voglia di parlare ma ne hanno pudore. Il film di Brusati descrive benissimo la storia di tanti nostri fratelli che sono andati lontano in cerca di fortuna. Manfredi finalmente mi soddisfa in pieno nel ruolo di Nino (strano, si chiama come l'attore...).

Febriz 19/11/09 10:18 - 23 commenti

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Uno dei film più belli di Manfredi si rifà al mondo degli emigrati per problemi di soldi e ambizioni di fortuna in una Svizzera (forse troppo) inospitale e rigida che vede l'italiano come un animale. Battute su misura per un attore che è mattatore da sè in quasi tutti i film. La pellicola non presenta un solo momento di noia ed egregiamente ci regala perle ormai irraggiungibili per il nostro tentennante cinema d'oggi.
MEMORABILE: Manfredi a Dorelli: "Sua moglie?" Dorelli: "Ma non vedi che è una mignotta?" Manfredi: "Oh, mi scusi non me ne ero accorto!"

Nando 18/05/10 15:47 - 3806 commenti

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Un film sull'emigrazione italiana in Svizzera con tutti i risvolti derivanti. Un Manfredi a suo agio nella parte interpreta un personaggio pronto a variare atteggiamento per ottenere la sperata integrazione. Memorabile il suo travestimento da ariano durante la visione di una partita di calcio. Discreta l'analisi delle condizioni di vita dei nostri connazionali in terra elvetica.

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Markus 21/05/10 11:15 - 3680 commenti

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Commedia dall'amaro sapore, che tratta (a grandi linee) della condizione dell’immigrato italiano in Svizzera al tempo che fu, pur addizionandola di una sceneggiatura molto ricca che devia spesso lo spettatore verso situazioni talune volte divertenti, altre surreali, altre ancora drammatiche. Il film si avvale del sommo Nino Manfredi, qui in una delle sue prove migliori d’attore. Da segnalare Johnny Dorelli nell’allora novella veste di attore serio: di lì a poco diverrà un campione d’incassi.

Pigro 5/11/10 08:28 - 9623 commenti

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Non solo commedia (acuta e divertente) sull'emigrazione: nell'epica odissea del cameriere attraverso le tappe di una beffarda via crucis c'è il dramma del diverso e del migrante, ma c'è anche la dolorosa ricerca del vero sé. La lacerazione tra italianità e "svizzerità" parte dal primo momento per entrare in tutte le situazioni fino al culmine nella grottesca riduzione dei connazionali a polli. E non è un caso che costante sia la presenza di ragazzi e adolescenti: età di affermazione identitaria in cui il protagonista sembra rispecchiarsi.

Tnex 14/12/10 13:06 - 62 commenti

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Commedia dolce-amara su un immigrato italiano del sud nella ricca Svizzera degli anni '70. Manfredi egregio in questo ruolo, notevole la sceneggiatura e bravi anche comprimari e caratteristi. A quasi quarant'anni, nell'Italia di oggi che vive dall'altra parte della barricata l'immigrazione straniera è un film che deve far riflettere: indifferenza, cattiveria, xenofobia e dall'altra parte dignità, desiderio di emergere e malinconia. Da far vedere.

Tomastich 10/02/15 18:53 - 1255 commenti

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Grandissimo spaccato social-geografico messo su pellicola con grandissima cura da Brusati (regista che purtroppo ha poco lavorato rispetto alla sue qualità) e intepretato magistralmente dal mitico Nino Manfredi. In certi frangenti sfiora il surrealismo (la scena nel pollaio, l'inizio con il pane e la cioccolata). Dorelli crudele come non mai!

Jandileida 21/04/12 18:06 - 1558 commenti

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Bellissimo, forse il migliore del genere; affresco di Brusati sull'emigrazione italiana verso la Svizzera (ma la storia ha valore universale): uno strepitoso Manfredi, che ancora una volta si dimostra attore di grandissima sensibilità, si cala alla perfezione nei panni dell'emigrato. Si ride certo, ma attenzione perché le risate sono a denti stretti e il tema principale è preso di petto e mostrato in tutta la sua durezza: da un lato l'integrazione difficile con gli svizzeri (e non basta una tinta per i capelli) e dall'altro gli italiani canterini.
MEMORABILE: "Ma non sente che pace? Pare un camposanto!"

Errelle 12/06/12 15:36 - 9 commenti

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Il dramma di un emigrato in Svizzera. Fuggire da un inferno per conoscerne un altro fatto di umiliazioni e emarginazioni in cambio dell'illusione di una vita migliore. L'aspetto di denuncia della pellicola viene disturbato da situazioni estreme e grottesche, che vanno a smorzare gli effetti tanto drammatici quanto comici. Nonostante la nebulosità delle intenzioni, Pane e Cioccolata resta un film godibilissimo per affrontare seriamente un pezzo di storia italiana.

Il Dandi 11/02/13 19:32 - 1917 commenti

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Commedia drammatica che lascia un senso di irrisolto, di incompiuto: il tema all'epoca era attuale e assai sfruttato sullo schermo, ma il film non incide né sul versante sentimentale né su quello comico, indugiando in situazioni senza continuità (il personaggio dell'imprenditore esule Dorelli) ed altre grottesche (la partita di calcio contro l'italia in un bar svizzero). Promosso Manfredi, che sembra quasi una versione parlante e italiana del vagabondo Charlie Chaplin.
MEMORABILE: Dorelli presenta la sua accompagnatrice a Manfredi: -"La sua signora?" -"Chi questa? Ma questa è una mignotta!"

Albstef90 6/03/13 10:34 - 78 commenti

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Davvero simpatico e umile. Film così e difficile trovarli, soprattutto ai giorni nostri. Manfredi interpret alla perfezione il personaggio. Sceneggiatura ben condita e strutturata. Brusati gira con il cuore essendo lui stesso stato in gioventù emigrante in Svizzera. Cast di contorno azzeccato con tanti bravi attori e caratteristi. C'è anche Johnny Dorelli che si fa notare in uno dei suoi primi ruoli importanti. Musica fine e nostalgica. Merita assolutamente la visione.
MEMORABILE: L'arresto di Manfredi; La frase del commissario che dice: "Lei è Italiano?". E Manfredi: "Nessuno è perfetto"!

Fabbiu 19/09/13 10:22 - 2133 commenti

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Manfredi era figlio di emigranti negli Stati Uniti. Probabilmente è anche per questo motivo che, oltre alle sua bravura d'attore, regala costantemente agli spettatori un'interpretazione carica di umanità che, non c'è bisogno di dirlo, è il vero motore del film. Una commedia drammatica che commuove e intenerisce nel raccontare le difficoltà i sacrifici e il conflitto interiore di un emigrato, valendo anche come testimonianza di un periodo storico significativo; non manca poi di divertire, con qualche momento simpatico.

Almicione 16/12/13 01:52 - 764 commenti

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Straordinario ritratto di un emigrato oppresso dal continuo, interiore conflitto fra la difficoltà di adattarsi ed essere integrato nella terra ospite e l'impossibilità di far ritorno in patria. Le drammatiche vicissitudini e lo struggimento del clandestino sono lodevolmente rese in chiave comica grazie a un Manfredi in grandissima forma, ma non per questo risultano meno strazianti; strazianti soprattutto perché piene di una speranza che nasce dal confronto con l'industriale e Elena e dai falliti tentativi di tornare in patria. Gran film!
MEMORABILE: "Ecco! Io me metto qui da 'na parte, apro un bel libro, lo richiudo perché è in greco..." "Non me ne frega un cazzo" "Ecco, potrei essé tù nonno!"

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Daniela 27/01/14 12:35 - 12606 commenti

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Immigrato in Svizzera, espulso dal paese per oltraggio al pudore, si arrabatta come clandestino, viene illuso da un bancarottiere, sperimenta vari lavori, compresi quelli degradanti ed infine prova a fingersi svizzero... Fra le migliori prove di Brusati e di Manfredi, circondato da un buon cast di supporto (ottimo Dorelli) ed anche, nella sua alternanza di toni dal drammatico al grottesco con punte surreali, una delle più riuscite commedie sul tema italiani all'estero, che trova un bel suggello nel finale, amaro ed assolutamente non conciliatorio.
MEMORABILE: La famiglia che vive con nel pollaio; Nel finale, l'incontro con i connazionali che stanno rientrando in patria e quel che segue.

Homesick 4/10/14 17:38 - 5737 commenti

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Decrescente, nel momento in cui decide di passare dalla commedia ad un dramma dalla scontata morale "Amara terra mia", così come è scontato il confronto tra stereotipi: l'italiano del Centro-Sud, compagnone e casinaro, e lo svizzero freddo e serioso. Manfredi si destreggia comunque in tutte le situazioni - dagli approcci con la Karina all'intermezzo folle e quasi surreale della casa-pollaio -, riconducendole come d'abitudine ad un registro comico che trasuda schiettezza popolana.
MEMORABILE: I tentativi di socializzazione con il ragazzino greco; La casa-pollaio.

Deepred89 15/11/14 13:52 - 3701 commenti

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Commedia a tema immigrazione (italiana in Svizzera) che colpisce per una visione arguta e consapevole dell'argomento, scevra dai tipici vittimismi e abile nello sbattere in faccia allo spettatore come per integrarsi occorra, in primo luogo, adattarsi. L'atmosfera sobria e carezzevole è spezzata da due ampie digressioni grottesche, rispettivamente il nadir (il numero en travesti) e l'apice (il pollaio) dell'intera pellicola. Buona scelta dei brani in colonna sonora, notevole cast (imperdibile Barra turco), grande finale. Davvero un bel film.
MEMORABILE: La lunga sequenza del pollaio; L'ultimissima inquadratura: vai guerriero!

Graf 31/03/15 01:39 - 708 commenti

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Quando gli italiani migravano in Europa portandosi dietro solo le braccia e la voglia di lavorare. Franco Brusati, regista italiano colto ma appartato, dirige con modi eleganti e raffinati la storia di Nino Garofoli, un emigrante che non riesce, nonostante sforzi e sacrifici, a integrarsi in Svizzera. Tra amarezza e allegria, il film si fa apprezzare per la grande interpretazione di Nino Manfredi, che riesce a infondere al suo personaggio di emarginato un dolore universale colmo di pudori e di rabbie e mai privo della fiducia di un riscatto futuro.
MEMORABILE: Il rifiuto di un finale consolatorio è un autentico atto di coraggio da parte del regista; La scena del pollaio rappresenta una brutta caduta di gusto.

Daidae 13/07/15 04:08 - 3163 commenti

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Capita che quando molti parlano di capolavoro, film stupendo eccetera arrivi la delusione (potrebbe arrivare). Questa volta invece il film è effettivamente bellissimo: Manfredi in splendida forma tratteggia in modo perfetto il personaggio, amaro quanto basta. Uno dei migliori film italiani di sempre.
MEMORABILE: Il pollaio.

Gabrius79 5/10/15 22:04 - 1420 commenti

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Franco Brusati dirige il suo miglior film, ricco di umorismo amaro e momenti impagabili grazie a un'ottima sceneggiatura e a un istronico Nino Manfredi in una delle sue migliori interpretazioni. Qua e là ci sono delle lungaggini che comunque non annoiano. Un bel cameo di Johnny Dorelli completa il tutto.

Rambo90 27/10/15 17:04 - 7659 commenti

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Intelligente e malinconica satira sugli italiani emigranti, con una sceneggiatura che sa muoversi abilmente tra grottesco e drammatico. Nino Manfredi incarna alla perfezione il protagonista, con la sua maschera tragicomica non perde un colpo e si dimostra di eccezionale naturalezza. Nel cast di contorno si fa strada un Dorelli mascalzone come pochi. Ogni tanto c'è qualche rallentamento nel ritmo, soprattutto verso la fine, ma è un film da vedere almeno una volta.

Alex75 10/05/16 09:31 - 876 commenti

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Dietro il velo della commedia, Brusati fa risaltare il dramma di molti emigrati, alle prese con le difficoltà dell’integrazione e con crisi d’identità. Manfredi (figlio di emigrati) misurato eppure versatile, veste bene e in modo sentito il suo personaggio, dignitoso anche in situazioni di degrado. Tra i comprimari, oltre a Dorelli, bancarottiere viscido eppure patetico, spicca Barra, turco muto. La prima parte è impeccabile, la seconda a tratti si perde in grottesche e evitabili caricature.
MEMORABILE: L’inizio al ristorante; I dialoghi tra Manfredi e Dorelli; La sveglia con i musicanti; Il finale (dalla partita al bar in poi).

Redeyes 28/02/17 09:57 - 2442 commenti

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Brusati riesce a girare una pietra miliare sul tema dell'immigrazione. Gli elementi che lasciano il segno sono uno strepitoso Manfredi che da un lato trasmette il bisogno, la paura, la necessità di lavorare, dall'altro un'italianità che da latente esce allo scoperto. Forse in certi frangenti si pecca di pressapochismo con situazioni un po' stereotipate, in altre il grottesco è quasi acontestuale (il pollaio), ma il messaggio finale è drammaticamente attuale. EverBlonde, pardon Evergreen!
MEMORABILE: La corsa a due col Turco per il posto di cameriere; La solidarietà fra immigrati.

Magi94 7/07/17 14:58 - 942 commenti

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Film altalenante che descrive con grande drammaticità la situazione dei migranti per motivi economici, facendo interpretare a un bravo Nino Manfredi un italiano tutto solo a lavorare in Svizzera. Si alternano momenti da commedia supportati da Manfredi, qualche attimo grottesco forse eccessivo (il "canto" nel pollaio) e vere e proprio scene tragiche, come l'urlo liberatorio nel bar. Brusati crea delle belle sequenze insieme ad altre un po' meno riuscite, ma riesce a dare un'idea dell'insieme. Splendido anche se molto triste il finale.

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Wilkerson 18/12/17 18:07 - 22 commenti

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L'opera migliore di Brusati è a metà tra dramma esistenziale e commedia all'italiana. Oggi vale la pena di recuperarlo sicuramente per la prova di Manfredi, uno dei perdenti più malinconici e disperati del cinema italiano, ma anche per l'inafferrabile stile del regista milanese, che scena dopo scena costruisce una variegata Odissea dell'emigrato italiano. In equilibrio tra lacrima e risata, tra pietà e affetto, uno dei film più importanti dell'Italia violenta e sconsolata di quel decennio.

Kinodrop 14/01/18 18:17 - 2908 commenti

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Si fa presto a dire integrazione; in realtà si tratta, per il nostro connazionale Manfredi, di una parabola discendente di subordinazione fino all'umiliazione. Brusati tratta questo tema (sempre attuale) con grande senso dell'ironia, senza scadere nel macchiettismo ma conservando una lucidità drammatica di fondo anche sui difetti e sui pregiudizi tra Italia e Svizzera. Oltre al grande Nino, un ottimo cast altrettanto capace di restituirci l'ambiente tra ostilità e necessità proprie dell'immigrazione. Qualche lentezza c'è, ma non pesa.
MEMORABILE: Il bancarottiere Dorelli; La sfida italo-turca per il posto da cameriere; La bella clandestina greca; Il pollaio; La tintura dei capelli; La partita.

Rocchiola 25/06/19 14:59 - 952 commenti

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Il film più potabile di Brusati, autore diseguale di solito impegnato in pesanti drammi intimisti. Una commedia sull’immigrazione dominata in ogni caso da uno straordinario Manfredi che ne legittima la paternità collaborando anche alla sceneggiatura. Il tocco del regista si sente semmai in alcuni momenti surreali e grotteschi come quello della famiglia che vive nel pollaio e nella sensibilità con cui tratta un tema classico della commedia nostrana come quello dell’italiano all’estero. Argomento ancora attuale anche nell’odierna Unione Europea.
MEMORABILE: Il prete pedofilo-assassino; La reazione del finto biondo al gol dell’Italia; I dispetti con il cameriere turco; La visione dei giovani svizzeri.

Paulaster 1/07/19 11:34 - 4373 commenti

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Emigrato in Svizzera farà di tutto per lavorare e integrarsi. Triste analisi sociale con un tenace Manfredi che non scade nella disperazione. Trama a segmenti narrativi che migliora man mano, in quanto gli inserti grotteschi o le venature più leggere (con Dorelli) alleggeriscono ma escono dal seminato. Anche la recitazione del protagonista è più consona nei momenti di maggiore difficoltà. Conclusione in stazione un po' telefonata.
MEMORABILE: Gli stornelli; L'esultanza al gol dell'Italia; Il cadavere nel bosco; Il bambino che suona Mozart.

Rufus68 2/10/19 22:05 - 3818 commenti

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Brusati riscatta alcune trovate un po' facili (gli svizzeri deificati in riva al lago) grazie al sarcasmo (grandioso Manfredi con il suo intercalare sornione), al rifiuto del sentimentalismo (il fastidio del protagonista per l'italianità da sole, pizza e mandolino) e a una condotta stilistica che reca il film addirittura a vertici di cattiveria espressionista (l'irresistibile scena nel pollaio-macello). Già detto di Manfredi, rimangono da segnalare l'ottima prova di Dorelli e una generale Stimmung di crepuscolare malinconia.
MEMORABILE: Il pollaio-lager; Manfredi cerca i soldi; Dorelli strappa la foto; Il me ne frego di Dorelli.

Jdelarge 12/01/20 19:36 - 1000 commenti

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Bellissimo film sorretto da una regia delicata e, al tempo stesso, estremamente pungente, in grado di seguire in maniera garbata i protagonisti e di metterne in evidenza, con freddezza e un certo distacco, le difficoltà di integrazione. Senza alcuna retorica ogni situazione viene presentata mostrando i due lati della medaglia: uno rappresenta la nostalgia del paese natio e l'altro il fastidio nei confronti di un'Italia incapace di progredire. La fotografia è di altissimo livello, proprio come le musiche e tutto il sonoro in generale.

Gordon 25/01/20 14:58 - 260 commenti

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Manfredi si dimostra perfetto nell'interpretare le fattezze dell'italiano medio, in questo caso come tantissimi emigrato nella fredda Svizzera. Ne viene fuori un bel film, che fa riflettere con uno sguardo agrodolce sulla nostra storia recente, riuscendo a regalare alcuni sorrisi e scene riuscite. Purtroppo invece altre parti sono più indefinite, come quella con Dorelli, oppure un po' banali, come l'episodio della partita. Buoni comunque i comprimari e la sceneggiatura, compassata la regia.
MEMORABILE: Manfredi che si spoglia per trovare i risparmi; Il finale.

Ryo 15/06/20 23:39 - 2169 commenti

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Inizio indimenticabile: ci si aspetta una commedia ma l'incipit è da thriller. Brusati accompagna il pubblico attraverso la vita di un analfabeta immigrato del sud Italia mentre cerca di trovare rifugio nel sistema economico svizzero. Interessanti le situazioni in cui il protagonista si trova coinvolto per l'ilarità che riesce a suscitare Nino Manfredi, reagendo con evidente spaesatezza alle differenze culturali con l'Italia. Capace di generare emozioni stranamente contrastanti (ridere o piangere?). Decisamente valido.

Pessoa 7/02/21 22:45 - 2476 commenti

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Film sull'immigrazione italiana in Svizzera che tocca parecchi tasti che per certi versi dolgono ancora, inc ui il protagonista è un misurato quanto strepitoso Manfredi, che tende però ad adattare troppo il personaggio alle sue corde togliendogli credibilità. Lo script traccheggia troppo nel farsesco (il pollaio) o nello stereotipo (la partita dell'Italia) per essere preso sul serio e il tema di fondo si disperde in troppi rivoli che inibiscono eventuali ambizioni sociologiche. Buono il cast, con Cimarosa e Freyberger (che sarà Papa con Arbore). Non un capolavoro, ma vale una visione.
MEMORABILE: Cimarosa vestito da donna con i peli sul petto, assolutamente imperdibile; Manfredi che finge di parlare tedesco.

Giufox 28/03/21 11:18 - 324 commenti

I gusti di Giufox

Vivace testimonianza sul tema dell'emigrazione, questa commedia, dallo spirito brillante e internazionale, non esprime appieno il suo potenziale. Ricorda in questo certo Sordi. Tra scene cinematograficamente riuscite e il navigare tra registri drammaturgici differenti, alla lunga i meccanismi portanti del film si disinnescano e il film si siede su di un finale non del tutto risolto. Bravo Brusati a dirigere una serie di sketches fortemente caratterizzanti, driblando i facili cliché poplusti. Bravo anche Manfredi a dosarsi, senza rinunciare al suo geniale carisma romanesco.
MEMORABILE: La visita del pollaio nel bosco e la vista dei padroni; La partita in Tv al pub; Il lavoro ristorante; Il siparietto burlesque nel dormitorio.

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B. Legnani 30/10/21 10:59 - 5519 commenti

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Discendente, purtroppo. A una prima parte notevolissima, per la capacità di miscelare commedia, satira, autoironia nazionale, drammi personali, ne seguono altre in continuo calo, dopo l'uscita dal film di Dorelli. Non convincono, forse anche per la chilometrica durata, la parte con i baraccati, quella nel pollaio e, ancora meno, la vicenda calcistica televisiva, che scade a livello di scenetta tv con Gino Bramieri. Manfredi, bravissimo, riesce a rendere credibile un personaggio che, fatto da altri, avrebbe rischiato di non essere credibile. Si ricorda Cerioni, commissario svizzero.
MEMORABILE: Manfredi insegna al ragazzo una musichetta elementare: l'altro gli risponde con Mozart.

Maxx g 23/06/22 21:07 - 631 commenti

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Quinto film di Franco Brusati, narra le disavventure di un emigrato italiano in Svizzera, sempre diviso dal restare nel paese o tornarsene al proprio. Passerà attraverso varie tipologie di vita, affrontando il tutto quanto meglio può senza però rinnegare la propria identità italiana. Nino Manfredi è un attore molto versatile, che sa anche strappare un sorriso, ma il tutto appare ha scarsa convinzione, poco mordente. Si segue, ma senza grande entusiasmo. Poi il virare a volte nel surreale non aiuta molto. Sufficienza, ma stiracchiata. Valido il cast.
MEMORABILE: Le scene con Dorelli.

Mentalt 7/06/23 16:59 - 3 commenti

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Gran film che mescola sapientemente toni comici e toni amarissimi. Brusati, regista poliedrico e ancora poco ricordato, dirige un film veramente di alto livello. Non vi è la retorica appannante come in altri suoi film, ma una leggerezza che si spalma addolcendo momenti fin troppo duri. Manfredi è la faccia giusta, qui nei panni di un personaggio che sin dall’inizio sai che è e sarà un outsider. L’ambientazione è molto convincente e denota vizi e virtù dell’emigrazione all’estero in quegli anni. Stavolta la Svizzera è il luogo di approdo. Bello. E amaro. Amaramente bello.
MEMORABILE: Il momento "cringe" dell'emulazione dei polli; Tano Cimarosa vestito da drag queen; Il momento thrilling del cadavere della bambina.
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In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.


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HOMEVIDEO (CUT/UNCUT):
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CURIOSITÀ:
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MUSICA:
Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
  • Homevideo Caesars • 28/07/14 08:32
    Scrivano - 16796 interventi
    Bella segnalazione Buio. Si colma una lacuna notevole.
  • Musiche Alex75 • 29/09/16 17:13
    Call center Davinotti - 709 interventi
    Titoli di testa con musica di Daniele Patucchi:
    https://www.youtube.com/watch?v=GMpy27qb0QE
  • Discussione Mauro • 11/01/18 20:05
    Disoccupato - 11903 interventi
    Zender ho trovato una tua chiamata per questo film.
  • Discussione Zender • 12/01/18 07:51
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Nelle verificate. Le avevi inserite tu le location, ti facevo vedere che le avevo fotografate, soprattutto quella in Munstergasse che era dimostrata in modo a dir poco tortuoso, senza foto :)
    Ultima modifica: 12/01/18 07:52 da Zender
  • Discussione Mauro • 12/01/18 09:03
    Disoccupato - 11903 interventi
    Ah ok, grazie per le foto
  • Discussione Neapolis • 24/05/19 20:34
    Call center Davinotti - 3036 interventi
    Ho rivisto una decina di giorni fa il film per l'ennesima volta in una tv locale e mi sono soffermato sull'ultima scena di quando Manfredi esce dal traforo ferroviario che mi ha sempre colpito e mi sono detto è mai possibile che non sia stato mai ritrovato? Così mi sono impegnato nelle ricerche e l'ho ritrovato. 
    Ultima modifica: 9/04/21 15:45 da Neapolis
  • Homevideo Rocchiola • 25/06/19 15:01
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Ottima edizione restaurata. L'immagine è pulita e nitida, l'audio 2.0 è chiaro e mediamente potente. Sicuramente consigliato anche in ragione della difficile reperibilità di questo titolo in home-video.
  • Musiche Matemalex • 23/03/21 18:08
    Galoppino - 495 interventi
    Alex75 ebbe a dire:
    Titoli di testa con musica di Daniele Patucchi:
    https://www.youtube.com/watch?v=GMpy27qb0QE

    Il brano che accompagna i titoli di testa è il quartetto Op. 3 No. 5 noto come Serenade attribuito a F.J. Haydn, ma probabilmente opera di un suo allievo: R. Hoffstetter (segnalato anche su IMDB).
    Ultima modifica: 23/03/21 18:27 da Matemalex
  • Musiche Matemalex • 24/03/21 18:38
    Galoppino - 495 interventi
    Il brano che esegue Grigory, il figlio di Elena (Karina), quando è solo in casa con Giovanni (Manfredi) è il secondo movimento (Andante) della celebre Sonata No. 16 K. 545 (detta "per principianti") di W.A. Mozart (segnalato anche su IMDB).
  • Musiche Matemalex • 25/03/21 10:37
    Galoppino - 495 interventi
    Il brano di sottofondo della scena nella quale alcuni giovani biondi e benestanti fanno il bagno al fiume, mentre Giovanni li vede da dentro il pollaio, è il secondo movimento (Andante. Adagio) della Sinfonia in Do maggiore di G. Bizet (segnalato anche su IMDB).