Fellini, Bergman, Visconti: del primo si richiamano l'amarcord (c'è Brancia) e gli squarci onirici e circensi; del secondo, la dimensione femminile, il pacato intimismo, la presenza di Josephson; del terzo, la ricerca del pregio estetico di provenienza artistico-letteraria. Nonostante questi nobili riferimenti, si ha da subito l'impressione di assistere più ad un vuoto e ridondante esercizio di stile che ad un saggio di reali doti d'autore: e l'impressione diventa presto certezza. Purtroppo.
Ho trovato il film estrememente interessante, indipendentemente dalle analogie con gli stili di altri registi. Una delle scene erotiche, che giudico molto forte e credibile rispetto al panorama italiano (se si esclude Tinto Brass) è stata ben messa in scena. All'epoca il film ebbe molti giudizi positivi e allo stesso tempo molti che cercarono di ridimensionarlo. Secondo me resta l'opera di Brusati. Splendida e raffinata la colonna sonora.
Quattro personaggi (due uomini e due donne) si riuniscono in una casa della campagna trevigiana per assistere la sorella di uno di loro, nei suoi ultimi giorni di vita. L'opera più celebrata di Franco Brusati ha un titolo che si riferisce al tentativo di dimenticare l'infanzia e la spensieratezza, accettando la fine delle cose e della vita. Il film presenta una grande raffinatezza formale che talvolta va a scapito della sostanza, a causa di una sceneggiatura dall'andamento vago e non sempre incisiva. Buona la prova degli attori.
Opera di rara raffinatezza, ma anche di non comune tedio. Mi pare più che altro un esercizio di stile, di alto stile, ma dai contenuti non proprio ben articolati. Resta troppo spesso un senso di pesantezza, come nei flashback, e di sottolineature non necessarie (coma nella "vanitas" del pendolo, richiamata da altri oggetti oblugnhi e dondolanti). Notevoli le prestazioni degli attori, ma è troppo poco per cento interminabili minuti.
L'estetismo c'è ma non è sterilmente compiaciuto di se stesso (alla Bolognini) e se sono indubbi i continui riferimenti cinematografici, Brusati li sublima con uno stile personale che evita vacuità citazionistiche, riuscendo a colpire il cuore dello spettatore. Certo, non tutto è perfetto (alcune lungaggini, soprattutto nei flashback, potevano essere evitate e certe figure macchiettistiche spezzano l'atmosfera incantata e atemporale) ma il film resta un'opera d'autore viva e pulsante. Splendidamente sensuale la Melato, bravi tutti gli altri.
MEMORABILE: Il compleanno di zia Marta da bambina, con il padre che orchestra lo spettacolo dei clown in suo onore.
Difficile rintracciare una qualche originalità in questa ricerca del tempo perduto di Brusati: l'eterno ritorno alla casa paterna che è nido accogliente e tana del lupo, ove assistiamo a un lungo faccia a faccia dei protagonisti con i fantasmi del passato, al termine del quale Nicky e Anna si scoprono essi stessi fantasmi, ansiosi di tornare in vita. Lascia perplessi il modo in cui viene rappresentata l'omosessualità, quasi un retaggio di mala-adolescenza. Venezia, la lirica, la vecchia governante, le festicciole... già visto, debole e fioco come la luce di un crepuscolo, di una candelina...
Film molto personale e anche molto del suo tempo, soprattutto nella raffigurazione dell'omosessualità come difficoltà a distaccarsi dall'infanzia (e dai suoi ricordi). Ma il tema è trattato con onestà e partecipazione e l'atmosfera malinconica e sognante è (quasi sempre) ben resa. Nel cast spiccano Mariangela Melato e Erland Josephson, i due personaggi più maturi e nostalgici, ma non sono male neanche la Giorgi e Pontremoli come rispettivi amanti più giovani. Un po' di manierismo forse, ma da rivalutare. Nomination all'Oscar come miglior film straniero.
L’infanzia lontana e l’infanzia in cui si è ancora immersi: insomma, il tempo che avanza allontanando e al tempo stesso rendendo più vicini e vividi i ricordi. È un film raffinato, profondamente intriso di simbolismi e di sensibilità bergmaniana, ma con accenti ed emozioni sincere, che colpiscono il cuore con struggente malinconia. Ad accrescere di sensi la storia è il doppio rapporto gay, raccontato con leggera naturalezza, che richiama il diverso approccio alla vita: lui che insegue un sogno, lei che perpetua una realtà. Da riscoprire.
L'omosessualità dei figli come estinzione di una classe sociale (di un mondo?) mentre la modernità insorge, inaccessibile e chiassosa; ellissi narrative sugli atti d'amore, sul sesso, negano allo sguardo (e al pensiero?) ogni vitalità: l'ideologia che muove Brusati è retriva e fumosa, viziata dal tempo. Soffuso e letterario ma senz'anima, aggravato da un simbolismo eclatante (evitabile la citazione da Quarto potere…), il film si arena nello spasmo del "vorrei ma non sono", in un goffo calligrafismo. I protagonisti soccombono al proprio ruolo senza mai diventare personaggi. Melato fuori registro.
Nomination per il migliore film straniero all'Oscar 1980, è un film che richiede sintonia emotiva-psicologica con lo spettatore. A volte vi si intravvedono momenti alla Marcel Proust. In ogni caso è decisamente un buon film, curato, ben condotto, con una buona fotografia. I dialoghi sono intensi senza essere forzati. Buono il cast di attori. Consigliato a tutti, ma non per tutti.
Di questo regista ho apprezzato diversi lavori passati, tra i quali l'ottimo I tulipani di Haarlem e lo stupendo Pane e cioccolata. Purtroppo questo polpettone psicologico, lento, di una noia mortale mi ha veramente deluso. Quando un buon cast e un buon regista non sono sufficienti per un buon film. Visto una volta mi è bastata. Sarà che non ho mai amato il cinema d'autore troppo ricercato?
In una bella villa di campagna, la vita sembra cristallizzata secondo un copione che non conosce variazioni; sennonché, come a teatro, l’arrivo di due personaggi e la dipartita di un terzo rimescolano finalmente le carte. Pur indugiando in qualche calligrafismo erotico, il film dí Brusati riesce a fotografare l’ipocrisia di quei tempi e il senso della vita che continua nonostante tutto, nonostante i suoi attori.
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Uno dei film piu brutti che abbia mai visto, noioso come pochi, e tutto un ripieno di flashback oltretuto scollegati fra loro, per non parlare dei dialoghi che sono da opera teatrale. E un polpettone molto pesante fino in fondo, e dopo 5 minuti viene sonno e voglia di cambiare canale e per riprendersi non basta neanche un Pierino d'altri tempi.
Ruber ebbe a dire: Uno dei film piu brutti che abbia mai visto, noioso come pochi, e tutto un ripieno di flashback oltretuto scollegati fra loro, per non parlare dei dialoghi che sono da opera teatrale. E un polpettone molto pesante fino in fondo, e dopo 5 minuti viene sonno e voglia di cambiare canale e per riprendersi non basta neanche un Pierino d'altri tempi.
A me, quando lo vidi la notte dei tempi, non dispiacque affatto, con un atmosfera morbosetta e reminiscenze quasi felliniane
Ho la vhs della Domovideo, dovrei rivederlo perchè ricordo poco o nulla, effettivamente...
Buiomega71 ebbe a dire: Ruber ebbe a dire: Uno dei film piu brutti che abbia mai visto, noioso come pochi, e tutto un ripieno di flashback oltretuto scollegati fra loro, per non parlare dei dialoghi che sono da opera teatrale. E un polpettone molto pesante fino in fondo, e dopo 5 minuti viene sonno e voglia di cambiare canale e per riprendersi non basta neanche un Pierino d'altri tempi.
A me, quando lo vidi la notte dei tempi, non dispiacque affatto, con un atmosfera morbosetta e reminiscenze quasi felliniane
Ho la vhs della Domovideo, dovrei rivederlo perchè ricordo poco o nulla, effettivamente...
ecco rivedilo e poi mi farai sapere,sempre se riesci ad arrivare alla fine:)
Ruber ebbe a dire: Buiomega71 ebbe a dire: Ruber ebbe a dire: Uno dei film piu brutti che abbia mai visto, noioso come pochi, e tutto un ripieno di flashback oltretuto scollegati fra loro, per non parlare dei dialoghi che sono da opera teatrale. E un polpettone molto pesante fino in fondo, e dopo 5 minuti viene sonno e voglia di cambiare canale e per riprendersi non basta neanche un Pierino d'altri tempi.
A me, quando lo vidi la notte dei tempi, non dispiacque affatto, con un atmosfera morbosetta e reminiscenze quasi felliniane
Ho la vhs della Domovideo, dovrei rivederlo perchè ricordo poco o nulla, effettivamente...
ecco rivedilo e poi mi farai sapere,sempre se riesci ad arrivare alla fine:)
Quando lo vidi sono riuscito a arrivare alla fine senza problemi (e se una volta visto-poi-acquistai la vhs della Domovideo, tanto schifo non mi fece)