Sting - Film (2024)

Ragno alieno precipita sulla terra e viene accudito da una ragazzina, finché non le viene sottratto e diventa enorme, iniziando a divorare i vicini di condominio. Dopo Vermines, un altro tentativo di rinverdire i fasti degli spider-movies, stavolta per mano di un regista australiano in trasferta americana; ancora una volta ci si dimentica che il successo di Aracnofobia si ottenne per l'uso di ragni autentici e che la CGI, pur permettendo ragnoni grossi come orsi, non renderà mai lo stesso servizio. Discreta la realizzazione, apprezzabile lo humour nero, brava la Browne, ma tant'è.

In una metropoli tra inverno e neve a volontà una minuscola meteora buca un vetro di un sordido condominio, una bambina la trova: è uno strano ragno che sembra addestrabile e molto intelligente. Crescerà a ogni pasto fino a dimensioni assurde. Sci-fi/animali assassini, non risparmia mutilazioni e sangue e, pur non essendo del tutto originale, riesce bene nella caratterizzazione dei vari personaggi, fino a entrare nelle dinamiche familiari. La regia non sempre riesce a mantenere alta l'attenzione ma tutto sommato la pellicola è vedibile. Il finale promette il sequel?

Ragnetto alieno amorevolmente accudito da una ragazzina problematica diventa grandicello e, essendo molto affamato, inizia a cercare prede più grosse degli insetti che gli passa la sua amichetta... Uscito quasi in contemporanea con Vermin, questo film australiano risulta più riuscito di quello francese in quanto i personaggi umani risultano meno irritanti nei loro comportamenti e, inoltre, la natura aliena della creatura rende più verosimile la sua metamorfosi. Nulla di eccezionale ma un onesto B-movie discretamente realizzato e in grado di suscitare qualche brivido aracnofobico.

Deliziosamente 80's sia quando declina ironicamente che quando (si) coniuga con lo splatter, il ragno stavolta porta guadagno laddove fece quasi tracollare il suo confratello belga. Giocattoloso e senza sottostrati né sovrastrati metaforico-sociologici a fargli da girello, ancorché viscerale quanto basta a suggestionare il derma inducendo il giusto psicocreeping. Scade un po' nel buonismo familistico immune a super-punture altrimenti letali, non proprio filologicamente 80's; ma nella cine-conventicola aracnidea di ieri e di oggi resta tra i più appropriati. Fobici de quo avvisati.