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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

...Ma nessuno ti vuole mai veramente bene, sostiene Diego (Bisio) parlando in macchina e rivolgendosi direttamente a noi. Così lui, malato di depressione, dopo aver cercato per un'ultima volta di trovare inutilmente conforto nelle parole di un'amica (Ocone), di una coppia che conosce da anni (Abbrescia, Laude), del padre (Remigi), della madre (Fabrizi), della figlia work-aholic (Cacciatore), dell'ex moglie acida (Monti) e del fratello artista fallito (Tognazzi), decide che è il momento di farla finita: sonnifero e in vasca, per morire annegati nel sonno. Niente da fare: il giorno dopo lo risveglia la domestica (veneta, come da tradizione) mentre dorme nudo nella vasca svuotatasi...Leggi tutto inopinatamente. Deluso, esce di casa ed entra in un negozio che sull'insegna ha scritto solo "chiacchiere". E' quasi un mondo a parte, dove Massimiliano (Rubini), il proprietario, prepara dolci e caffè per clienti che han bisogno di svagarsi. A Diego viene in mente un'idea: perché non adoperarsi in qualche modo per far star bene amici e parenti prossimi falsificando la realtà a loro uso e consumo? Aiutato da Massimiliano, da un avventore particolarmente disponibile (Insinna) e da un'avvenente barista (Santarelli), Diego studia il sistema per rendere felice ognuna delle persone a cui vuol bene assecondandone desideri e passioni. Brizzi, che scrive e dirige il film partendo dal suo omonimo romanzo, sceglie la strada della favola dissimulata per entrare in un campo diverso dal consueto, meno sbracato e più attento ai sentimenti con morale annessa. Ci perde in immediatezza però, mettendo in luce limiti nella direzione degli attori e nel dare credibilità ai personaggi. Per recuperare in brillantezza è costretto a ricorrere agli espedienti classici della farsa (il pranzo con Insinna che si destreggia in un impensabile doppio ruolo) senza i quali ci ritroveremmo tra le mani una commedia spuntata, venata di un'amarezza che nel prosieguo non mantiene le promesse di un avvio ragionato, interessante e ben interpretato da un Bisio indubbiamente in parte. Perché la ricercata imbranataggine di Insinna si fa presto poco credibile, la Ocone poco convince nella sua insistita supponenza e persino Rubini, che pure il mestiere lo conosce, si fa lezioso, debole maestro di vita con massime discutibili da grillo parlante. Più sincero e simpatico allora il facile rapporto tra ex tennisti in pensione, con il padre di Diego che sogna di poter incontrare il rivale storico (Cochi) dopo anni passati a sostenere che la semifinale con lui la perse per un fallo di piede da tutti giudicato ingiusto. Ogni soluzione scelta dal gruppo di "benefattori uniti" porterà a improbabili conseguenze negative, che poi però dovranno giocoforza risolversi positivamente in un finale interminabile che copre metà della seconda parte, in cui tutti si abbracciano, pensano, sorridono malinconicamente in attesa che ci venga servita la moraletta definitiva. Un film dalle ambizioni superiori alla sua resa, leggero e ricercatamente ingenuo, con qualche bel monologo sulla vita, un po' di qualunquismo (il critico d'arte che s'innamora della “performance” con quadro spaccato in testa) e ritmi blandi dovuti a una regia poco fluida. Struggente l'Edoardo Bennato di “Un giorno credi”, pretestuosa la partecipazione di Luca Carboni nel finale, con tanto di rappacificazione sulle note di “Farfallina”. Ci volevano più brio e magari quella voglia di divertire con brillantezza e sfrontatezza che Brizzi sembra aver perso sulla via di una mai raggiunta profondità d'analisi. Ciononostante non si può negare che la scrittura e l'arguzia di alcuni dialoghi si elevino dalla (bassa) media attuale.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 18/10/19 DAL DAVINOTTI
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Markus 18/10/19 12:19 - 3687 commenti

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Il regista mette in scena un suo romanzo che per il cinema diviene una corale commedia sentimentale di moderna concezione pensata già per la tv. Umori altalenanti, tiritere amorose, sarcasmo e un amaro di fondo: tutti ingredienti che Brizzi impiega per un modesto film, diretto con poca fermezza. Tolto Bisio, che appare a proprio agio nel ruolo (che poi è sempre quello di sempre), il restante cast brancola nel buio e la vicenda è sfilacciata, con poca consistenza. Anche il sentimentalismo proposto è fine a se stesso; non porta da nessuna parte.

Rambo90 18/10/19 22:39 - 7697 commenti

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Riecco il Brizzi che sa trovare il giusto connubbio tra risate e piccole malinconie. Una storia tutto sommato originale, il giusto pretesto per dare avvio ad alcuni momenti di divertente farsa intervallati (nel secondo tempo) da qualche riflessione. Niente di trascendentale ma diverte, anche grazie a un bel cast in cui tutti fanno bene la loro parte: da Bisio ottimo protagonista ai simpatici Rubini-Insinna, fino a un parterre femminile talentuoso (su tutte la rediviva Monti) e ai grandi vecchi Ponzoni, Fabrizi, Remigi. Notevole.

Digital 23/10/19 22:29 - 1257 commenti

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Avvocato depresso cerca di sistemare la disfunzionale vita dei suoi amici più cari con risultati tutt’altro che incoraggianti. Commedia di scarso valore in cui le risate faticano non poco a emergere, rimanendo per la maggior parte del tempo in un libo ove solo sporadicamente si sogghigna a denti stretti. Nel variegato cast è Bisio il mattatore indiscusso, l’unico a metterci quel quid in più; deludente la Santarelli. Film medio tendente al mediocre, dimenticabile in un battito di ciglia.

Gabrius79 5/05/20 22:15 - 1427 commenti

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Brizzi non brilla più come agli albori, però confeziona una piacevole commedia tratta da un suo libro che tende al sentimentalismo con qualche momento in cui si sorride. La sceneggiatura talvolta è sfilacciata e non mette mai a fuoco i vari personaggi rischiando di fare un minestrone a rischio indigestione. Bisio primeggia in un ruolo a lui consono, per il resto bene Rubini, Insinna e la Ocone, gustosi i momenti con la Fabrizi, Remigi e Ponzoni.

Ultimo 11/01/21 15:15 - 1655 commenti

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Un buon film firmato da Fausto Brizzi, nel quale Bisio impersona un avvocato in depressione che trova un modo per rendere felici le persone a lui care. La sceneggiatura originale permette alla pellicola di scorrere senza problemi e alla fine ci consegna una buona morale. Bene tra gli altri Sergio Rubini, mentre Insinna pare troppo sopra le righe. Qualche momento divertente c'è, ma complessivamente è più un film dalla finalità riflessiva. Consigliato.
MEMORABILE: La partita a tennis tra ex campioni; Il primo ingresso di Bisio nel bar di Rubini.

Galbo 19/09/21 16:50 - 12392 commenti

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Una commedia che riassume le caratteristiche del cinema del suo autore, una leggerezza ventata da un fondo malinconico. Al netto di alcuni difetti, non ultimo la sua lunghezza non sostenuta da una sceneggiatura all’altezza, "Se mi vuoi bene" è una commedia abbastanza gradevole, sorretta da un’idea originale e che funziona sopratutto nella prima parte, laddove la seconda è più pleonastica. Gradevole l’ambientazione torinese, decisamente in forma il cast, con un Bisio ispirato e alcune prove piacevolmente sorprendenti come quella di Gianmarco Tognazzi. Non male.

Victorvega 31/10/21 11:32 - 502 commenti

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Nel complesso non male ma, visto il cast, in quanti alla visione si dimostrano soddisfatti e in quanti un po' delusi perché illusi dalla confezione? Bisio fa il Bisio, ma l'insieme complessivo appare poco uniforme. Si sorride, vero, ma altre (e alte) erano le aspettative. Il cast appare molto ricco, eterogeneo e poco sfruttato. I lunghi spiegoni di Bisio appaiono troppo lunghi e stucchevoli. Sufficienza risicata.

Caveman 1/01/22 22:26 - 523 commenti

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Brizzi ha una sua personalità e qui lo conferma, facilitato in operazioni come queste da un cavallo di razza come Bisio. Tutto il cast funziona bene. Suicida scampa alla morte e cerca quindi di sistemare le vite di amici e parenti. Lo aiuteranno un paio di simpatici personaggi. Si ride, ma non mancano i momenti toccanti; il filo conduttore è una sana dose malinconica in grado di far riflettere. Non un capolavoro, sia chiaro, ma intrattiene eccome!

Pinhead80 24/12/22 23:04 - 4758 commenti

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Diego è un uomo deciso a togliersi la vita. Dopo esserne uscito vivo "miracolosamente" troverà la forza e la voglia di ricominciare grazie alle "chiacchiere" di uno strano maestro e di un nuovo amico. Interessante commedia di Brizzi che sfrutta al meglio la bravura di Bisio per regalarci alcuni momenti di commedia introspettiva davvero riusciti. La prima parte è quella sicuramente più divertente, mentre la seconda lascia più spazio a sentimenti ed emozioni. Forse il film è tirato eccessivamente per le lunghe nella parte finale, ma i risvolti emotivi sono notevoli e ben approfonditi.

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