Note: Episodi: "La svitata" (Perego), "Un delitto quasi perfetto" (Ninchi, Franchi e Ingrassia), "40 ma non li dimostra" (Paul, Chiari), "Canto Flamenco" (Marzi, Tinti), "L'armadio" (Volonghi, Vianello).
Una delle tante commedie a episodi dei Sessanta incentrate su qualche tema improvvisato. Qui di scena ci sono le “tardone”, donne di mezz’età che fan di tutto per mantenersì giovani. Si comincia con LA SVITATA, in cui un gruppo di ragazzi (tra cui Liù Bosisio con capello biondo a caschetto!) prende di mira una donna (Didi Perego) a prima vista un po' matta giocandogli scherzi scemi. Vendetta in coda... Episodio scialbo, né divertente né riflessivo. Inutile. Meglio si va con Franchi e Ingrassia in UN DELITTO QUASI PERFETTO, nel quale i due (specializzati in soppressione di animali!) devono far fuori la ricca moglie (Ave Ninchi) di un tale desideroso...Leggi tutto di mettere le mani sull'eredità. Ovviamente la donna si salverà in modo rocambolesco dai vari tentati omicidi. I due siciliani sono in forma (soprattutto Ciccio) e nonostante la storia sia banale e la sceneggiatura povera, si sorride. In 40 MA NON LI DIMOSTRA Gloria Paul invecchiata si trucca da giovane e ammalia il semplice pescatore Walter Chiari, che esagera con l'accento veneto ma almeno è simpatico e spontaneo al punto giusto. Peccato che i dialoghi si indirizzino verso una comicità maldestra e situazioni straviste. Legnosa parentesi melodrammatica con CANTO FLAMENCO, in cui un giovane pianista (Gabriele Tinti) è conteso dalla donna che lo mantiene e la giovane che lo vorrebbe per lei. Qui la commedia non entra nemmeno di striscio e al di là di un bel duetto femminile finale c'è da piangere! Chiusura in crescendo con L’ARMADIO: un Raimondo Vianello al top deve fingersi amante della moglie del capufficio (Luigi Pavese) per permettergli la separazione. Ma nell'armadio troverà altri due amanti veri: l'armadio si trasformerà quasi in un tram affollato e ci si divertirà. Ottimo il cast. L'episodio migliore.
Valido film di serie B ad episodi di Girolami dedicato alle donne, più precisamente a quelle che venivano additate come zitelle. Il primo episodio mischia allegramente scherzi e meditazione sul tema dell’occasione sentimentale da prendere a volo, senza troppo cavillare. Il secondo è intriso di umore nero e perfidia con Franco e Ciccio ottimi nella parte dei criminali pasticcioni. Il terzo è una delicata elegia sul tempo che passa, il quarto è un brutto melodramma, il quinto una pochade paradossale. Brava la Perego, bellissima la Paul.
Cinque episodi molto disuguali sulle donne di mezz'età dell'epoca (oggi la mezz'età delle donne si è spostata in avanti di qualche decennio). In comune c'è anche un'altro aspetto, ma non posso dirlo. La critica storce sempre il naso con gli episodi (se li facessero gli americani, sarebbe un'altra cosa). Allora andava di moda così e il risultato era spesso "televisivo", ossia con il fiato corto, ma talvolta si avevano piccoli capolavori che superavano film noiosi e con poche idee. Si può vedere ancora.
MEMORABILE: Vedere Liù Bosisio che, quasi a trent'anni, con la zazzera bionda a caschetto, faceva la ragazzina pepata.
Bruttino il primo episodio (la tardona è la bravissima Perego, oltre la quale si salva ben poco); non male il secondo (Ninchi) con due briosi Franco e Ciccio ed un spettacolosa Spina; pessimo il terzo (la Paul), noioso, calcato e ripetitivo; mediocrino il quarto, dal tono drammatico (con la Marzi); non malissimo l'ultimo (con una Volonghi mangiauomini). La media è una palla e mezza. Da notare che la cosa più originale sta nell'episodio peggiore, con la spettacolosa e giovane Gloria Paul che fa una quarantenne che si finge ventenne.
Prima che le donne mature divenissero una categoria eroticamente desiderabile venivano appellate come nel titolo. Il secondo episodio (con Franco & Ciccio alle prese con tentativi di omicidio degni del Vedovo sordiano) e il quinto (con uno stuolo di amanti assiepati in un armadio) non sono più che simpatiche barzellette, mentre gli altri tre sono improntati a un interessante retrogusto amaro e malinconico che, con sceneggiature capaci di scavare più in profondità, avrebbe potuto dar luogo a dei piccoli capolavori. Da vedere.
MEMORABILE: I feroci scherzi orditi da una Liù Bosisio ragazzina snob ai danni della "svitata" Didi Perego.
Film a episodi di routine per l'esperto Girolami, che porta sullo schermo un tema originale svolto in modalità dfferenti, dalla commedia romantica alla barzelletta sceneggiata. Discontinuo anche il livello, a causa soprattutto di una sceneggiatura spesso poco incisiva, che affida alle qualità personali degli attori coinvolti il compito di tenere i piedi la pellicola. Fra le star si distinguono Chiari, Vianello e tutte le protagoniste femminili, che mostrano impegno e personalità. Interessante il terzo episodio, che induce a qualche riflessione, trascurtabili gli altri. Guardabile.
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CuriositàZender • 4/12/16 18:28 Capo scrivano - 48345 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film:
Sia IMDB che Wikipedia accreditano la regìa a quattro mani a Marino Girolami e Javier Setó.
Essendo una coproduzione Italia-Spagna risulta facile supporre che lo spagnolo possa essere stato accreditato semplicemente per questioni di quote, ma dal momento che nei titoli di testa è menzionato il solo Girolami non ne capisco la ragione.
Forse bisognerebbe confrontare gli open credits con una versione spagnola del film.
DiscussioneZender • 7/07/19 16:20 Capo scrivano - 48345 interventi
Solitamente capita che nella versione estera compare il regista estero e in quella italiana quello italiano. Immagino che nei titoli di testa della versione spagnola Girolami non esista.